Scritto da: Pius Augustus 11/07/2006 20.41
Alessandro impose uno stallo,come ho scritto.
Lo fece con l'avanzata del suo esercito sul fianco snistro persiano,a quel punto semplicemente la sua carica di cavalleria sfondò un punto debole dello schieramento persiano che crollò.
Senza tutti gli orpelli è anche la descrizione della battaglia scritta poco fa.La tattica è quella di annibale che riesce a circondare le armate avversarie oppure a scpingerle spalle al muro,alesandro non faceva altro chemandare avanti le sue falangi e poi approfittare dello stallo per provare ad aggirare il nemico.
Forse faresti meglio a tornare a fare conferenze sulla complessa storia militare vichinga o su quanto odi la sega e stare fuori dai discorsi seri.
Non sono per niente daccordo,alessandro nn carica un punto debole,lui crea un punto debole tra l'ala persiana e fronte persiano dove puo infilarsi cn la formazione a cuneo.Fa qualcosa di grande i persiani sn troppi per poter attuare la tattica dell'incududine e martello,ma il macedone cn il suo genio riesce ad attualizzarla ache quando tutto cio era impossibile.Dire che Alessandro faceva avanzare la falange e creava stalli significa,per me ricolidizzare il piu grande stratega e tattico della storia.
Le battaglie nn si vincono cn la fortuna ma cn l'acume tattico del comandante,il numero di uomini a disposizione,il terreno etc etc.
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".
Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia
Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)
Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)