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Sondaggio: ANNIBALE O ALESSANDRO: CHI ERA SUPERIORE
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Sondaggio: ANNIBALE O ALESSANDRO: CHI ERA SUPERIORE

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2006 19:06
21/07/2006 20:19
Re: Re:

Scritto da: Alessandro Magno III 21/07/2006 19.44


è da quando è stato aperto questo topic che dico che le tattiche persiane erano obsolete(per i motivi sopracitati) ma nn mi potete dire che i persiani erano contadinelli morti di fame.Io la vedo cosi:i persiani avevano un esercito cosi eterogeneo e preparato che se guidato da un generale competente avrebbe usato senza problemi la tattica delle armi combinate.La spina dorsale dell'esercito persiano era formata dalla nobiltà achemenide che sin dall'infanzia veniva addestrata all'uso delle armi.La cavalleria leggera persiana equipaggiata cn archi,giavellotti e altre armi da tiro era addestratissima perchè l'uso di queste armi(specialmente a cavallo)richiedeva un costante esercizio.
Sulla tattica annibalica mi sn informato(vedrò di leggere un libro su annibale)e per me nn si può confrontare cn quella di alessandro anche se hanno aspetti in comune,per il semplice fatto che cambia il fine della tattica:alessandro sapeva quali erano i suoi punti di forza e li scagliava cn tutta la loro potenza sui punti deboli del nemico,Annibale invece creava l'insieme di condizioni che rendono inevitabile la sconfitta del nemico.Cambia anche il concetto di armi combinate nn sn piu un insieme di truppe organizzate che avevano dei compiti precisi,ma un unico movimento compiuto da tutto l'esercito finalizzato alla vittoria.Alessandro e Annibale nn erano uomini del loro tempo tutti e due furono all'avanguardia nella tattica e nella strategia,insomma dei pionieri.
Questo è quello che ho capito per grandi linee,vedrò di approndire le mie conoscenze.
A questo proposito ti volevo chiedere una cosa,oggi ho studiacchiato la battaglia di cannae è ho notato che assomiglia molto a quella di gaugamela.Lo schieramento è molto simile,i romani fanno affidamento sul loro numero(un errore che nn si ci può aspettare dai romani)e schierano l'esercito in un unica grande linea in modo tale da superare per estensione lo schieramento di annibale e tentare o uno sfondamento del centro cartaginese o un suo accerchiamento.Ora Annibale per evitare un accerchiamento schiera la sua fanteria a semiluna propio cm fece Alessandro a Gaugamela contro dario per lo stesso motivo(i persiani superavano di molto per estensione l'esercito macedone).Un altro punto in comune si può trovare quando annibale libera le ali per prendere alle spalle i romani(che per la confusione creatasi tra le loro linee nn videro questo movimento)che si trovano a combattere su due fronti uno contro la fanteria e un altro cn la cavalleria alle loro spalle.Lo stesso avvenne a gaugamela(anche si vi si arrivò cn modalità diverse)quando alessandro prese alle spalle i persiani cn la cavalleria.Ora è chiaro che la tattica di alessandro era quella dell'incudine e del martello e che quella di annibale era una specie di mossa avvolgente(cm la chiama brizzi)però mi è sembrato di trovare delle analogie tra cannae e gaugamela.
é corretta secondo te questa mia intuizione?

nn è che mi sn stizzito però se mi dici che ho scritto una cosa senza che la controlli,rimango perplesso.
Ritornando al de bello gallico,cesare lo scrisse in latino pulito e semplice(esaltando le sue doti cm scrittore),però nn puoi nascondere il fatto che la sua opera fu a scopo propagandistico per ingraziarsi una fetta di cittadini a roma(qua si può notare il suo infinito genio politico)



concordo su molte cose ma non sulla parte persiana iniziale e vorrei aggiungere una cosa. i romani schierarono cosi il loro esercito perkè effettivamente i cartaginesi erano molto meno numericamente, erano mercenari (fatto da non sottovalutare) ed erano equipaggiati da cani. annibale non poteva puntare sulla forza bruta. con gli uomini che si ritrovava poteva vincere solo con l'intelligenza e la furbizia. alessandro contava sul suo esercito regolare + aggiunta mercenari. non era stato improvvisato l'arruolamento come quello di annibale, e di certo l'equipaggiamento macedone era molto migliore di quello medio di un persiano o di un cartaginese. i caratginesi presero le maglie di catene dai cadaveri romani nella trebbia, ticino e trasimeno. grande fu lo stupore a cannae, i romani videro grande parte dei cartaginesi, portare corazze e scudi dei romani
21/07/2006 21:22
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Sono contento che i toni si siano abbassati e devo rendere atto ad Alessandro di essere ben preparato e di aver tenuto bene un dialogo nonostante gli anni che ci separano; complimenti. Per il resto concordo pienamente con Davide e noto che effettivamente ci sono analogie. Io ho un' altra domanda: melofori,immortali e guardie reali in cosa si differenziano esattamente? Li ho trovati sempre citati insieme.


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
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La fede è la più alta passione di ogni uomo. Ci sono forse in ogni generazione molti uomini che non arrivano fino ad essa, ma nessuno va oltre
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22/07/2006 14:17
Re:

Scritto da: Tymoleon 21/07/2006 21.22
Sono contento che i toni si siano abbassati e devo rendere atto ad Alessandro di essere ben preparato e di aver tenuto bene un dialogo nonostante gli anni che ci separano; complimenti. Per il resto concordo pienamente con Davide e noto che effettivamente ci sono analogie. Io ho un' altra domanda: melofori,immortali e guardie reali in cosa si differenziano esattamente? Li ho trovati sempre citati insieme.



in poche parole, sono termini per dire la stessa cosa. la guardia persiana era conosciuta in mondo greco con il nome "Immortali". sai perchè si chiamavano "immortali"? perchè a prescindere dalle perdite riportate in battaglia, l'unità era riportata alla sua forza massima (le perdite umane nelle file sicuramente dico io venivano rimpiazzate all'istante), senza badare al costo. combattevano in un modo particolare ai tempi, la fila anteriore avanzava verso il nemico, mentre quelle posteriori lanciavano nugoli di frecce per facilitare l'assalto. erano tutti e 10.000 o quanti erano dotati di arco e frecce. in poche parole erano formati da dalla nobiltà persiana e qualche volta in certi casi da nobili elamiti o mediani. oltre all'arco e frecce portavano una lancia, uno scudo e una spada. molte volte si equipaggiavano in maniera personalizzata come viene mostrato a persepoli nelle rovine.

[Modificato da davide.cool 22/07/2006 14.34]

22/07/2006 17:21
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Re:

Scritto da: Tymoleon 21/07/2006 21.22
Sono contento che i toni si siano abbassati e devo rendere atto ad Alessandro di essere ben preparato e di aver tenuto bene un dialogo nonostante gli anni che ci separano; complimenti. Per il resto concordo pienamente con Davide e noto che effettivamente ci sono analogie. Io ho un' altra domanda: melofori,immortali e guardie reali in cosa si differenziano esattamente? Li ho trovati sempre citati insieme.


grazie sn contento anche io,mi hai stimolato ad approfondire le mie conoscenze su annibale(vedrò di leggere qualcosa).Ripensandoci mi ha colpito positivamente il fatto che anche se uno storico cm brizzi ha un idea tu puoi trovarti in disaccordo cn lui,insomma ti costruisci una tua idea personale.Questo io nn l'ho ancora imparato,spesso commetto l'errore di prendere quello che dicono alcuni storici cm verità assoluta,complimenti.
Per quanto riguarda la tua domanda ho commesso un errore viziato da quello che ha scritto arriano.Immortali e melofori erano si due unità elitarie differenti ma avevano lo stesso compito:difendere il grande re,sn una sorta di guardia reale.Gli immortali cm dice davide erano una unità elitaria che stava sempre posizionata intorno alla persona del re,erano il meglio della nobiltà persiana,fedelissimi al re,erano equipaggiati cn una lancia di 2,50,uno scudo rettangolare e un piccolo arco munito di frecce e avevano la particolarità di mantenere sempre nonostante malattie e perdite il numero di 10.000 unità.I melofori venivano chiamati cosi per via della loro lancia che prima della punta aveva una specie di mela d'oro(da qui il nome melofori),la loro particolarità erano le vesti sempre molto pregiate e spesso abbellite cn filamenti d'oro.Quindi in definitiva immortali e melofori erano differenti ma avevano lo stesso compito,quello di proteggere il re.Arriano invece dice che oltre gli immortali e melofori c'erano anche le guardi reali,ma da quello che ho letto questa sua affermazione sembra sbagliata.

Ti volevo chiedere informazioni sulla biografia di Alessandro magno di faure e sul libro di sun tzu
ciao
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
22/07/2006 17:55
Re: Re:

Scritto da: Alessandro Magno III 22/07/2006 17.21

grazie sn contento anche io,mi hai stimolato ad approfondire le mie conoscenze su annibale(vedrò di leggere qualcosa).Ripensandoci mi ha colpito positivamente il fatto che anche se uno storico cm brizzi ha un idea tu puoi trovarti in disaccordo cn lui,insomma ti costruisci una tua idea personale.Questo io nn l'ho ancora imparato,spesso commetto l'errore di prendere quello che dicono alcuni storici cm verità assoluta,complimenti.
Per quanto riguarda la tua domanda ho commesso un errore viziato da quello che ha scritto arriano.Immortali e melofori erano si due unità elitarie differenti ma avevano lo stesso compito:difendere il grande re,sn una sorta di guardia reale.Gli immortali cm dice davide erano una unità elitaria che stava sempre posizionata intorno alla persona del re,erano il meglio della nobiltà persiana,fedelissimi al re,erano equipaggiati cn una lancia di 2,50,uno scudo rettangolare e un piccolo arco munito di frecce e avevano la particolarità di mantenere sempre nonostante malattie e perdite il numero di 10.000 unità.I melofori venivano chiamati cosi per via della loro lancia che prima della punta aveva una specie di mela d'oro(da qui il nome melofori),la loro particolarità erano le vesti sempre molto pregiate e spesso abbellite cn filamenti d'oro.Quindi in definitiva immortali e melofori erano differenti ma avevano lo stesso compito,quello di proteggere il re.Arriano invece dice che oltre gli immortali e melofori c'erano anche le guardi reali,ma da quello che ho letto questa sua affermazione sembra sbagliata.

Ti volevo chiedere informazioni sulla biografia di Alessandro magno di faure e sul libro di sun tzu
ciao



se posso aggiungere una cosa. le guardie del corpo di dario erano la guardia persiana (immortali per i greci) o i melofori ma al 90% dei casi dico io erano gli immortali ad essere utilizzati. Erodoto li chiama in diversi modi: i "10.000" oppure gli "Athanatoi" o gli "immortali". inoltre a quanto ho letto in passato, erodoto fece un errore di traduzione e confuse il nome loro vero Anûšiya ('companions') con il termine Anauša cioè immortali. ecco la foto di un "immortale" tratto da un bassorilievo di persepolis



qua una ricostruzione completa









[Modificato da davide.cool 22/07/2006 18.00]

22/07/2006 19:36
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Grazie delle risposte; allora la biografia di Faure si compone di ben 7 parti: una si occupa dei fatti storici veri e propri, altre dell'Alessandro uomo, eroe e antieroe (analizzano il personaggio privato e pubblico di alessandro, comprese le fonti a lui avverse) poi le parti riguardanti il simbolo e l'ideale di alessandro e la colonizzazione alessandrina. E' un libro particolarmente ricco, in cui però le parti di enunciazione dei fatti veri e propri occupano solo le prime 100 pagine. Il Sun Tzu o Arte della guerra è una raccolta di precetti,aforismi,filosofia, riguardante la guerra; il ruolo del generale e del sovrano, la psicologia del nemico, tattica e strategia, tipi di terreno ecc.. (Non se la prendano a male i conoscitori del Sun Tzu se sono stato così brutale nella sintesi ma era solo per dare un'idea)


E così, nelle operazioni militari:
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Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
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Re:

Scritto da: Tymoleon 22/07/2006 19.36
Grazie delle risposte; allora la biografia di Faure si compone di ben 7 parti: una si occupa dei fatti storici veri e propri, altre dell'Alessandro uomo, eroe e antieroe (analizzano il personaggio privato e pubblico di alessandro, comprese le fonti a lui avverse) poi le parti riguardanti il simbolo e l'ideale di alessandro e la colonizzazione alessandrina. E' un libro particolarmente ricco, in cui però le parti di enunciazione dei fatti veri e propri occupano solo le prime 100 pagine. Il Sun Tzu o Arte della guerra è una raccolta di precetti,aforismi,filosofia, riguardante la guerra; il ruolo del generale e del sovrano, la psicologia del nemico, tattica e strategia, tipi di terreno ecc.. (Non se la prendano a male i conoscitori del Sun Tzu se sono stato così brutale nella sintesi ma era solo per dare un'idea)


grazie mille questa biografia di faure dovrebbe essere quella che stavo cercando,una biografia che si occupasse di ogni aspetto del conquistatore,del libro di sun tzu(che mi sembra molto bello)ho letto su internet che viene studiato ancora oggi per il marketing e strategia di mercato.E verosimile questo utilizzo?Un ultima domanda un bel libro oltre quello di sun tzu su tattica e strategia quale potrebbe essere?
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23/07/2006 03:26
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Il Sun Tzu non è trattato di guerra quanto un ricettacolo di insegnamenti filosofici e saggezza orientale, perciò è applicabile a tanti altri ambiti non militari. Come altro magari Clausewitz che ancora però non ho letto, ma è piuttosto pesantuccio....


E così, nelle operazioni militari:
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23/07/2006 10:35
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Re:

Scritto da: Tymoleon 23/07/2006 3.26
Il Sun Tzu non è trattato di guerra quanto un ricettacolo di insegnamenti filosofici e saggezza orientale, perciò è applicabile a tanti altri ambiti non militari. Come altro magari Clausewitz che ancora però non ho letto, ma è piuttosto pesantuccio....



mi sa che incomincerò cn sun tzu
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
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Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

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"Si dice che in uno dei loro incontri nel ginnasio Scipione e Annibale ebbero una conversazione sul tema dell'abilità militare e Scipione chiese ad Annibale chi egli considerasse il più grande condottiero, al che questi rispose, . Quindi Scipione affermò che anche lui assegnava il primo posto ad Alessandro. Poi chiese ad Annibale chi egli collocasse al secondo posto, ed egli rispose, , poiché egli considerava il coraggio la prima qualità di un generale; . Scipione era piuttosto irritato da questo, ma tuttavia chiese ad Annibale a chi egli assegnasse il terzo posto, aspettandosi che assegnasse almeno il terzo posto a lui; ma Annibale rispose . Come Scipione vide che probabilmente era al prologo della sua autocelebrazione disse, allegro, Annibale rispose ". (Appiano, La guerra siriaca, 10).
Cosa aggiungere; mi adeguo al giudizio di Annibale e voto per il Macedone.
-------------------------------------------------
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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Bisogna vedere se l'ha detto veramente


E così, nelle operazioni militari:
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e allora bisogna pure vedere se annibale effettivamente è esistito o è una bugia... dai [SM=g27966]
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Se per questo potrebbe anche darsi che fosse tremendamente rincoglionito da nominare anche Pirro... Bisogna distinguere cosa c'è da prendere con cautela e cosa no....


E così, nelle operazioni militari:
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30/07/2006 09:56
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Bisogna vedere se l'ha detto veramente.
Naturalmente per quanto riguarda ciò che gli antichi dicevano in contensti non ufficiali, come appunto una chiaccherata al ginnasio, bisogna sempre usare le pinze. In questo caso comunque Appiano, in una frase da me omessa, diceva "ebbero una conversazione in presenza di numerosi spettatori", quindi la fonte a cui attingeva Appiano (Polibio?)portava come prova la presenza di un folto pubblico. Per quanto riguarda Pirro, Annibale espressamente dice che egli "considerava il coraggio la prima qualità di un generale" ed infatti la sua classifica pone ai primi tre posti (Alessandro, Pirro e Annibale stesso)tre condottieri che certamente, al di là dei risultati conseguiti alla fine, erano stati tra i più arditi e coraggiosi della loro epoca.
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30/07/2006 14:12
Re: Bisogna vedere se l'ha detto veramente.

Scritto da: Antioco il Grande 30/07/2006 9.56
Naturalmente per quanto riguarda ciò che gli antichi dicevano in contensti non ufficiali, come appunto una chiaccherata al ginnasio, bisogna sempre usare le pinze. In questo caso comunque Appiano, in una frase da me omessa, diceva "ebbero una conversazione in presenza di numerosi spettatori", quindi la fonte a cui attingeva Appiano (Polibio?)portava come prova la presenza di un folto pubblico. Per quanto riguarda Pirro, Annibale espressamente dice che egli "considerava il coraggio la prima qualità di un generale" ed infatti la sua classifica pone ai primi tre posti (Alessandro, Pirro e Annibale stesso)tre condottieri che certamente, al di là dei risultati conseguiti alla fine, erano stati tra i più arditi e coraggiosi della loro epoca.



annibale è sempre stato modesto. ci stava lui al primo posto
30/07/2006 15:22
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Che i risultati conseguiti da Alessandro siano superiori a quelli di Pirro e Annibale è innegabile; ma questo fu dovuto al fatto che al contrario di Annibale, Alessandro era un sovrano e quindi non doveva rendere conto quasi a nessuno, tranne forse ai suoi generali, delle sue scelte. Annibale al contrario essendo solo un generale, anche se il migliore in assoluto che Cartagine abbia mai avuto, fu sempre lasciato solo dalla sua città e dovette sbrigarsela da sè. Se fosse stato adeguatamente aiutato, con uomini, denaro, vettovaglie, avrebbe potuto fare molto di più. Anche quando fu al servizio di Antioco III i suoi validissimi consigli non vennero ascoltati e ciò portò alla sconfitta dei Seleucidi. Pirro al contrario forse non fu all'altezza di ciò che da sovrano avrebbe potuto fare; quindi direi che Alessandro e Annibale andrebbero ex equo al primo posto, con Pirro secondo con un buon distacco.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
30/07/2006 15:52
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 30/07/2006 15.22
Che i risultati conseguiti da Alessandro siano superiori a quelli di Pirro e Annibale è innegabile; ma questo fu dovuto al fatto che al contrario di Annibale, Alessandro era un sovrano e quindi non doveva rendere conto quasi a nessuno, tranne forse ai suoi generali, delle sue scelte. Annibale al contrario essendo solo un generale, anche se il migliore in assoluto che Cartagine abbia mai avuto, fu sempre lasciato solo dalla sua città e dovette sbrigarsela da sè. Se fosse stato adeguatamente aiutato, con uomini, denaro, vettovaglie, avrebbe potuto fare molto di più. Anche quando fu al servizio di Antioco III i suoi validissimi consigli non vennero ascoltati e ciò portò alla sconfitta dei Seleucidi. Pirro al contrario forse non fu all'altezza di ciò che da sovrano avrebbe potuto fare; quindi direi che Alessandro e Annibale andrebbero ex equo al primo posto, con Pirro secondo con un buon distacco.



se guardi il topic "annibale e filippo V" mi pare si chiamasse, sembrerebbe che il senato fosse dalla parte di annibale
30/07/2006 16:35
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Che il governo punico riconoscesse come legali le azioni intraprese da un suo comandante è chiaro. Il suo appoggio era stato palese fin da quando Annibale assediò Sagunto e i Romani ne pretesero la consegna per evitare la guerra. Il governo cartaginese si rifiutò e sostenne le scelte del suo generale. Dall'altra parte è innegabile che vi fossero nel senato cartaginese personaggi contrari alla famiglia Barca che cercavano di screditare l'operato di Annibale in Italia. Solo poche volte Cartagine inviò rinforzi, dopo Canne furono spediti 4000 cavalieri e 40 elefanti; poco tempo dopo Bomilcare giunse via mare a Locri con altri 4000 uomini, ma alla fine fu Asdrubale a portare il rinforzo più numeroso che però fu annientato al Metauro. Lo stesso Annibale afferma, forse esaggerando un pò, nel dialogo con Scipione "devastai 400 delle vostre città senza ricevere nè denaro nè aiuti da Cartagine per tutto il tempo". Abbiamo visto che Cartagine spedì dei rinforzi ma forse avrebbe dovuto inviarne di più soprattutto vedendo la determinazione romana a non arrendersi (dopo aver perso 70.000 uomini a Canne su un esercito di 80.000, i Romani radunarono tredici legioni e mai si pensò di richiamare quelle dalla Spagna. Si calcola che dopo Canne su tutti gli scenari di guerra i Romani avessero ancora 200.000 uomini in armi). Forse si sarebbe dovuto spingere Filippo V a partecipare più attivamente alla campagna; di certo Annibale poteva essere aiutato maggiormente.

[Modificato da Antioco il Grande 30/07/2006 16.35]

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30/07/2006 17:14
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 30/07/2006 16.35
Che il governo punico riconoscesse come legali le azioni intraprese da un suo comandante è chiaro. Il suo appoggio era stato palese fin da quando Annibale assediò Sagunto e i Romani ne pretesero la consegna per evitare la guerra. Il governo cartaginese si rifiutò e sostenne le scelte del suo generale. Dall'altra parte è innegabile che vi fossero nel senato cartaginese personaggi contrari alla famiglia Barca che cercavano di screditare l'operato di Annibale in Italia. Solo poche volte Cartagine inviò rinforzi, dopo Canne furono spediti 4000 cavalieri e 40 elefanti; poco tempo dopo Bomilcare giunse via mare a Locri con altri 4000 uomini, ma alla fine fu Asdrubale a portare il rinforzo più numeroso che però fu annientato al Metauro. Lo stesso Annibale afferma, forse esaggerando un pò, nel dialogo con Scipione "devastai 400 delle vostre città senza ricevere nè denaro nè aiuti da Cartagine per tutto il tempo". Abbiamo visto che Cartagine spedì dei rinforzi ma forse avrebbe dovuto inviarne di più soprattutto vedendo la determinazione romana a non arrendersi (dopo aver perso 70.000 uomini a Canne su un esercito di 80.000, i Romani radunarono tredici legioni e mai si pensò di richiamare quelle dalla Spagna. Si calcola che dopo Canne su tutti gli scenari di guerra i Romani avessero ancora 200.000 uomini in armi). Forse si sarebbe dovuto spingere Filippo V a partecipare più attivamente alla campagna; di certo Annibale poteva essere aiutato maggiormente.

[Modificato da Antioco il Grande 30/07/2006 16.35]




se devo dire la verità il senato non è mai stato dalla parte di annibale. innanzitutto, non gli è stato concesso di prelevare soldati da cartagine ne elefanti. gli elefanti delle scuderie cartaginesi erano maschi di elefante africano. annibale reclutò elefanti delle foreste (i pachidermi ufficiali dei numidi) lungo la strada costiera che portava allo stretto di gibiliterra. cartagine si pensa abbia mandato rinforzi ad asdrubale in spagna, non in italia ad annibale. inoltre dopo cannae, annibale fece prelevare gli anelli d'oro dei soldati romani morti in battaglia e mandò magone a cartagine con 5 sacchi pieni di anelli d'oro per farsi appoggiare totalmente dalla città. essi però rifiutarono per il timore della vendetta di roma. La macedonia non poteva fare molto in aiuto di annibale perchè era già un paese disastrato con problemi interni. filippo aspettava una situazione migliore per intervenire....quando le città italiche si fossero riconvertite ad annibale e roma fosse rimasta sola. l'opinione del senato punico riguardo ad annibale era il seguente.... finchè vinceva le battaglie, cartagine e il senato esultavano, quando perdeva e e c'era da incolpare qualcuno, era sempre annibale il colpevole e i senatori dicevano che era la guerra di annibale e non di cartagine
30/07/2006 17:37
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Sono d'accordo, tranne i pochi casi da me citati in cui vennero inviati in Italia rinforzi (sebbene assolutamente inadeguati), per il resto Cartagine lasciò Annibale a lottare da solo con i suoi uomini contro un nemico che non si voleva arrendere e questo alla fine portò alla sconfitta.
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30/07/2006 17:42
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 30/07/2006 17.37
Sono d'accordo, tranne i pochi casi da me citati in cui vennero inviati in Italia rinforzi (sebbene assolutamente inadeguati), per il resto Cartagine lasciò Annibale a lottare da solo con i suoi uomini contro un nemico che non si voleva arrendere e questo alla fine portò alla sconfitta.



cmq annibale ha ricevuto dopo la trebbia e ticino, l'aiuto di 70.000 soldati autoctoni del nord. purtroppo questi si ammalarono durante l'attraverso delle paludi e morirono in 45.000 uomini di epidemia assieme agl elefanti rimasti. al trasimeno si presentarono con 45.000 uomini in meno
30/07/2006 17:43
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Si lo so, parlavo dei rinforzi provenienti da Cartagine.
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30/07/2006 17:49
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 30/07/2006 17.43
Si lo so, parlavo dei rinforzi provenienti da Cartagine.



peccato non avere fonti certissime riguardo annibale! se slo avessi la macchina del tempo
30/07/2006 17:58
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Non ti lamentare, altri periodi della storia antica sono molto meno noti di quello delle guerre puniche.
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30/07/2006 18:11
tipo?
30/07/2006 18:51
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Ad esempio vari periodi della stessa storia cartaginese sono molto poco chiari. Nel frammento pubblicato nel 1906 di Sosilo si parla di una battaglia navale tra Massalioti e Cartaginesi presso un santuario di Artemide, ma di questa battaglia non si sa altro. Poi basta pensare che tutta la storia ellenistica dopo Ipso è nota solo per sommi capi. Considera che proprio con quella battaglia finisce il XX libro di Diodoro Siculo, il resto della sua opera è andata perduta (tranne frammenti)e fino al 264 (quando inizia il I libro di Polibio)dobbiamo basarci su poche fonti scollegate tra loro e magari molto tarde. Lo stesso Polibio però è perduto dopo il V libro (tranne frammenti) e così la storia ellenistica è nota molto male, basti pensare alla storia della Battriana su cui gli antichi erano abbastanza informati ma che per noi è del tutto ignota tranne pochi stralci trovati nei frammenti di Polibio e nelle monete. Oppure per l'impero romano c'è un ampio vuoto per tutto il periodo dell'anarchia militare colmato appena da autori di seconda mano quali quelli della Historia Augusta, oppure da epitomatori tipo Eutropio che a volte sono molto sommari e confusionari nei loro racconti. Molto meglio ci si trova con la storia bizantina che invece non ha perduto pezzi per strada. Se vuoi sapere altro domanda pure.
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30/07/2006 19:51
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Benvenuto e complimenti per la tua preparazione Antioco,davvero un bun acquisto per questo forum
ciao
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
30/07/2006 20:41
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Che i risultati conseguiti da Alessandro siano superiori a quelli di Pirro e Annibale è innegabile; ma questo fu dovuto al fatto che al contrario di Annibale, Alessandro era un sovrano e quindi non doveva rendere conto quasi a nessuno, tranne forse ai suoi generali, delle sue scelte. Annibale al contrario essendo solo un generale, anche se il migliore in assoluto che Cartagine abbia mai avuto, fu sempre lasciato solo dalla sua città e dovette sbrigarsela da sè. Se fosse stato adeguatamente aiutato, con uomini, denaro, vettovaglie, avrebbe potuto fare molto di più. Anche quando fu al servizio di Antioco III i suoi validissimi consigli non vennero ascoltati e ciò portò alla sconfitta dei Seleucidi. Pirro al contrario forse non fu all'altezza di ciò che da sovrano avrebbe potuto fare; quindi direi che Alessandro e Annibale andrebbero ex equo al primo posto, con Pirro secondo con un buon distacco.


Già ci siamo di più anche se non dici niente di nuovo. Mi associo ai complimenti e apprezzo i tuoi toni pacati.


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
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30/07/2006 20:58
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Perchè alessandro è il migliore
Il punto è che qui nessuno è riuscito secondo me a capire il vero motivo per cui alessandro è superiore ad annibale e non solo a lui.
Non si tratta semplicemente delle grandi vittorie di granico, isso, gaugamela o dell'assedio di tiro (veramente formidale alessandro in quel caso), del fatto che con 40.000 uomini conquistò l'intero impero persiano fino ad arrivare in india.
Quello che secondo me rende alessanro veramente grande è la sua visione, lui è stato il primo occidentale a credere nell'impero universale, in uno stato che riunisse tutti i popoli sotto una sola guida.
Il suo coraggio, la sua forza di carattere, il suo desiderio di sapere, di gloria si fondono in quella grande visione che non è morta con lui ma è proseguita con roma (i romani si sentivano investiti di creare un impero universale guidato dalla città eterna) fino ad approdare al medievo (nell'inferno dante mette nelle tre bocche di lucifero giuda, cassio e bruto: il traditore di cristo e i tradiorti dell'impero e scrisse anche un trattato, il de monarchia proprio sull'istituzione imperiale).
Annibale è senza ombra di dubbio un grandissimo generale che ha vinto con tattiche innovative e spregiudicate ma Alessandro è semplicemente grande.
Cesare pianse davanti alla sua statua non a quella di annibale, napoleone lo stimava moltissimo e lo avevo come modello.
Alessandro è diventato un mito intramontabile un ispirazione per tutti, solo la morte troppo prematura ha potuto fermarlo sul suo cammino.
Ma quello che lui aveva creato non poteva più essere disfatto, si il suo impero si è diviso ma la cultura ellenica è sopravvisuta dilagando in tutto l'oriente, guidato dai suoi generali.
Ridurre alessandro a semplice generale vuol dire sminuirlo.
Per dettagli sulle sue tattachi (definite obsolete quando erano state appena inventate dal padre filippo e anche se lo fossero hanno fatto molto bene il loro compito) e strategie rimando alla lettura della biografia di Robin Lane Fox edita da enaudi.
E in tutto questo se fossi stato un generale mi sarei preoccupato di affrontare alessandro: sarebbe di sicuro venuto a cercarmi!
Saluti
P.S.
Per i fan di annibale siate buoni vi prego!!!!!!!!!! [SM=x506642]
30/07/2006 21:08
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Ho semplicemente fatto raffronti e valutazioni militari, tattiche e strategiche, perchè è l'unico piano in cui si possono paragonare. Infatti ho premesso che Annibale non è un uomo politico o un sovrano, e non è possibile paragonarlo ad Alessandro. Non si tratta di sminuirlo, ma ogni altro paragone è impossibile.


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
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