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Sondaggio: ANNIBALE O ALESSANDRO: CHI ERA SUPERIORE
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Sondaggio: ANNIBALE O ALESSANDRO: CHI ERA SUPERIORE

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2006 19:06
04/08/2006 13:16
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So bene che il concetto di Ellenismo nasce dal pangermanesimo del XIX sec (se non lo sai, poi te lo spiego...). Ma è stato Alessandro o Annibale a dare vita a enormi stati che hanno coniugato la cultura ellenica a popolazioni un tempo sconosciute e lontanissime?

Cos'ha lasciato Annibale in definitiva, al di là delle innovazioni tattiche?

E poi l'ho detto... sono due grandissimi della storia, ma considerare Annibale un fine politico è una castroneria.

04/08/2006 13:21
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Secondo me a livello storico ha dato molto di più alessandro (ha fatto cadere la supremazia Persiana in Asia, mischiandola con la cultura ellenistica), in fondo annibale non ha ottenuto quasi nulla con le sue campagne, ha fatto uno straordinario lavoro militare tutto sommato inutile.
Militarmente invece Annibale ha fatto molte più innovazioni di alessandro, ed è stato anche un comandante un po' più bravo (ma non bravo come il Divino Cesare [SM=g27964] )


----------------------------------------

"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
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Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
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04/08/2006 13:48
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Re:

Scritto da: TGD5511 04/08/2006 13.21
Militarmente invece Annibale ha fatto molte più innovazioni di alessandro, ed è stato anche un comandante un po' più bravo (ma non bravo come il Divino Cesare [SM=g27964] )


mi spieghi che iinvazioni ha fatto??no perchè se parliamo di guerra lampo e di monovra avvolgente nn c siamo proprio(ripeto sempre le stesse cose [SM=g27970] )
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
04/08/2006 14:09
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Vediamo un po': se non ricordo male dopo la seconda guerra punica annibale prese il comando di cartagine ed operò molto bene risollevando l'economia della città vessata dalla guerra e dalle non certo leggere clausole di pace impostale da roma. Certo non è ricordato molto per abilità politica ma questo non vuol dire che non avesse abilità in quel campo. Per quanto riguarda alessandro politico mi viene sempre in mente una domanda: ma che genere di effettivo controllo e potere poteva esercitare sui territori a lui soggetti? era un controllo concreto oppure un po' troppo nominale e poco reale? e se non ricordo male non lasciò, non dico proprio uguale ma abbastanza inalterato il sistema burocratico dell'impero persiano? Sono ancora impegnato nella lettura della sua biografia quindi mi mancano ancora abbastanza informazioni su cui basari, resto sul vago.
Ciao
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04/08/2006 14:11
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So bene che il concetto di Ellenismo nasce dal pangermanesimo del XIX sec (se non lo sai, poi te lo spiego...). Ma è stato Alessandro o Annibale a dare vita a enormi stati che hanno coniugato la cultura ellenica a popolazioni un tempo sconosciute e lontanissime?

Cos'ha lasciato Annibale in definitiva, al di là delle innovazioni tattiche?

E poi l'ho detto... sono due grandissimi della storia, ma considerare Annibale un fine politico è una castroneria.



Il concetto di ellenismo non è del tutto affidabile; il termine ellenismo coniato per la prima volta da Droysen nel XIX secolo, indica intanto il periodo storico culturale posteriore ad Alessandro, e in secondo luogo dovrebbe indicare la diffusione della cultura ellenica in oriente, ma per l'appunto è poco preciso scientificamente. E poi la frase di Alessandro che esporta l'ellenismo è logicamente impossibile. L'omogeneità culturale post alessandrina è dovuta più all'operato dei sovrani ellenistici che ad Alessandro, che non avrebbe avuto il tempo fisico per unificare culturalmente il suo immenso impero. Smettila di cercare di far entrare discorsi che non c'entrano nulla, perchè sono abbastanza ovvi e ripetitivi; l'unico piano nel quale possono giocarsela alla pari è quello puramente militare; cerco di spiegarlo in maniera MOLTO semplice: una paragone è possibile se si analizzano i punti in comune, e annibale non era nè un sovrano, nè un politico, nè un fine letterato. Più interessante in questo senso sarebbe il confronto Cesare contro Alessandro.


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

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Re:

Scritto da: Tymoleon 04/08/2006 14.11

So bene che il concetto di Ellenismo nasce dal pangermanesimo del XIX sec (se non lo sai, poi te lo spiego...). Ma è stato Alessandro o Annibale a dare vita a enormi stati che hanno coniugato la cultura ellenica a popolazioni un tempo sconosciute e lontanissime?

Cos'ha lasciato Annibale in definitiva, al di là delle innovazioni tattiche?

E poi l'ho detto... sono due grandissimi della storia, ma considerare Annibale un fine politico è una castroneria.



Il concetto di ellenismo non è del tutto affidabile; il termine ellenismo coniato per la prima volta da Droysen nel XIX secolo, indica intanto il periodo storico culturale posteriore ad Alessandro, e in secondo luogo dovrebbe indicare la diffusione della cultura ellenica in oriente, ma per l'appunto è poco preciso scientificamente. E poi la frase di Alessandro che esporta l'ellenismo è logicamente impossibile. L'omogeneità culturale post alessandrina è dovuta più all'operato dei sovrani ellenistici che ad Alessandro, che non avrebbe avuto il tempo fisico per unificare culturalmente il suo immenso impero. Smettila di cercare di far entrare discorsi che non c'entrano nulla, perchè sono abbastanza ovvi e ripetitivi; l'unico piano nel quale possono giocarsela alla pari è quello puramente militare; cerco di spiegarlo in maniera MOLTO semplice: una paragone è possibile se si analizzano i punti in comune, e annibale non era nè un sovrano, nè un politico, nè un fine letterato. Più interessante in questo senso sarebbe il confronto Cesare contro Alessandro.



Credo che Tymoleon abbia pienamente ragione.
Ciao
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04/08/2006 16:46
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Re:

Scritto da: Tymoleon 04/08/2006 14.11


Il concetto di ellenismo non è del tutto affidabile; il termine ellenismo coniato per la prima volta da Droysen nel XIX secolo, indica intanto il periodo storico culturale posteriore ad Alessandro, e in secondo luogo dovrebbe indicare la diffusione della cultura ellenica in oriente, ma per l'appunto è poco preciso scientificamente. E poi la frase di Alessandro che esporta l'ellenismo è logicamente impossibile. L'omogeneità culturale post alessandrina è dovuta più all'operato dei sovrani ellenistici che ad Alessandro, che non avrebbe avuto il tempo fisico per unificare culturalmente il suo immenso impero. Smettila di cercare di far entrare discorsi che non c'entrano nulla, perchè sono abbastanza ovvi e ripetitivi; l'unico piano nel quale possono giocarsela alla pari è quello puramente militare; cerco di spiegarlo in maniera MOLTO semplice: una paragone è possibile se si analizzano i punti in comune, e annibale non era nè un sovrano, nè un politico, nè un fine letterato. Più interessante in questo senso sarebbe il confronto Cesare contro Alessandro.


sn daccordo cn te ma, è stato cmq alessandro a dare il via all'ellenismo,prima di lui nessun greco pensava minimamente a una unione culurale tra oriente e occidente,anzi nn se lo sognavano neanche nei loro peggiori incubi.Questo suo desiderio di unione culturale si scontrava giornalmente cn i suoi generali piu conservatori cm clito,poliperconte e parmenione.Quindi è vero che nn fu lui ha unire culturalmente l'impero ma i diadochi,e pur vero cmq che senza alessandro l'ellenismo nn sarebbe mai nato e il nostro mondo molto cambiato.
Per quanto riguarda l'amministrazione dell'impero nn cambiò nulla visto che era molto avanzato per l'epoca,questo per molti storici(ve lo posso garantire)fu una buona mossa da parte di alessandro.
Cmq pausania che libro stai leggendo??
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Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
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E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
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04/08/2006 17:19
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La biografia di Robin Lane Fox.
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04/08/2006 18:24
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Certo, l'Ellenismo nasce soprattutto per consolidare le mire espansionistiche della Germania: così come gli stati orientali si ritrovavano uniti sotto il dominio greco, così quelli occidentali avevano conosciuto il dominio germanico e ai Tedeschi, pertanto, dovevano tornare. E' una semplificazione, certo, ma rende bene l'idea.

In questa discussione sarò intervenuto sì e no cinque volte, e in maniera pacata, come sempre. Pertanto, nessuno può dirmi di smetterla... Non sono stato io a iniziare la discussione: ho solo detto che il paragone può reggere dal punto di vista tattico (dove anzi Annibale pare un filino superiore), per il resto non c'è storia.




04/08/2006 20:08
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Ti sei offeso? Non era mia intenzione ordinarti il silenzio, era un'esortazione, sbagliata nei termini, a considerare la faccenda con più logica, e non era un attacco alla tua persona.


E così, nelle operazioni militari:
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04/08/2006 21:08
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No, figurati.

04/08/2006 23:31
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Oddio!!!!! Alessandro III detto il Magno....MA COME TI PUOI CHIEDERE COSA INNOVO E INVENTO ANNIBALE!!!! SE SIAMO A QUESTI LIVELLI CHE FACCIAMO A DISCUTERE!!!!!
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



05/08/2006 12:15
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Re:

Scritto da: Tercio Real 04/08/2006 23.31
Oddio!!!!! Alessandro III detto il Magno....MA COME TI PUOI CHIEDERE COSA INNOVO E INVENTO ANNIBALE!!!! SE SIAMO A QUESTI LIVELLI CHE FACCIAMO A DISCUTERE!!!!!


dimmi tu cosa inventò,ma appena mi parli di manovra avvolgente e guerra lampo manco ti rispondo
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
12/08/2006 18:31
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Praefectus Fabrum
Salve ragazzi, scusate se sono mancato. Visto che vi ritrovo dove vi avevo lasciato, penso di poter affermare che proprio il fatto che stiamo qui a discutere da mesi dimostri la grandezza di Alessandro e Annibale, al di là dei loro meriti personali. Se non fossero stati due grandi uomini dopo più di 2000 anni noi non staremmo qui a litigare su loro e per loro.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
12/08/2006 23:52
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Re:

Scritto da: Antioco il Grande 12/08/2006 18.31
Salve ragazzi, scusate se sono mancato. Visto che vi ritrovo dove vi avevo lasciato, penso di poter affermare che proprio il fatto che stiamo qui a discutere da mesi dimostri la grandezza di Alessandro e Annibale, al di là dei loro meriti personali. Se non fossero stati due grandi uomini dopo più di 2000 anni noi non staremmo qui a litigare su loro e per loro.



bentornato [SM=x506651]


02/09/2006 11:59
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Mi sembra un paragone infattibile quello tra Alessandro e Annibale.
Mi spiego meglio:
Entrambi sono vissuti in due periodi storici diversi, ed entrambi sono diventati famosi per aver compiuto imprese che erano simili solo per il fatto che usavano dei soldati.
Entrambi hanno sfidato la super potenza dell'epoca, uno ha vinto, mentre l'altro ha perso.
Tito Livio ( mi pare fosse stato lui ) aveva scritto, forte di ciò che era accaduto con Pirro, una storia che, semplicemente, spiegava questo scenario di guerra: e se Alessandro avesse attaccato Roma?
Ovviamente la storia non si fa con i "se".
Ma rimane il fatto che ( diceva Tito Livio ), mentre Alessandro schiacciò letteralmente i persiani, avrebbe avuto notevoli difficoltà a sottomettere i Romani, e per vari motivi. Fece un paragone tra l'esercito persiano e quello romano spiegando che, a differenza degli achemenidi, i romani non avevano un Gran Re che poteva essere sconfitto e quindi a cui usurpare ( o conquistare ) il regno. Dario III non aveva i generali che aveva Roma. E Alessandro avrebbe dovuto affrontare un esercito la cui spina dorsale era la fanteria ( molto più potente di quella persiana ), una fanteria che sarebbe stata un vero problema per la cavalleria di Alessandro ( ricordiamoci che all'epoca la cavalleria non era l'arma definitiva di un esercito, lasciando perdere RTW ). Poi bisogna parlare dei generali. Alessandro era unico, sì, ma era solo. Tutti i senatori avevano prestato servizio come soldati e la maggior parte di essi era in grado di comandare un esercito. Senza contare poi la straordinaria capacità dei romani di mettere in piedi in brevissimo tempo eserciti su eserciti ( a differenza dei persiani). Ai popoli sottomessi dagli Achemenidi, poi, poco importava a chi sarebbero andati i soldi delle tasse ( questo si verificò anche alla caduta dell'impero romano, ormai non esisteva più il nazionalismo per i popoli dell'impero ), mentre i popoli italici stavano bene con i romani ( basti vedere il due di picche che ottennero Pirro e Annibale ).
Comunque tutto ciò non è assolutamente un modo per sminuire la grandezza di Alessandro che, nel suo tempo, fu un grandissimo condottiero.
Tutto ciò serve solo a farvi capire che Roma era una brutta gatta da pelare. Se Annibale o Pirro avessro sottomesso Roma, allora probabilmente sarebbero stati famosi quanto Alessandro ( e adesso parlavamo il fenicio o il greco ).
Secondo me non si può fare un discorso del tipo:"Ma Tizio è meglio di Caio".
Un esempio su tutti: militarmente parlando ( e quindi lasciando stare ellenizazioni e cose simili ), come condottiero è stato più grande Alessandro Magno o Gengis Khan, che conquistò tutta l'asia? Oppure è stato più grande Tamerlano ( che fece quasi quello che fece Alessandro)?
E non vogliamo parlare di Giulio Cesare che divenne padrone di Roma? E Carlo Magno e Napoleone, che diventarono padroni dell'Europa?
Come vedete, dire chi tra due condottieri è stato il migliore è una cosa un pò azzardata.
Secondo me, Annibale ha solo avuto la sfortuna di aver affrontato Roma. E non è detto che Alessandro avrebbe avuto fortuna migliore.
02/09/2006 18:09
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02/09/2006 18:23
Re:

Scritto da: |=Revan=| 02/09/2006 11.59
Mi sembra un paragone infattibile quello tra Alessandro e Annibale.
Mi spiego meglio:
Entrambi sono vissuti in due periodi storici diversi, ed entrambi sono diventati famosi per aver compiuto imprese che erano simili solo per il fatto che usavano dei soldati.
Entrambi hanno sfidato la super potenza dell'epoca, uno ha vinto, mentre l'altro ha perso.
Tito Livio ( mi pare fosse stato lui ) aveva scritto, forte di ciò che era accaduto con Pirro, una storia che, semplicemente, spiegava questo scenario di guerra: e se Alessandro avesse attaccato Roma?
Ovviamente la storia non si fa con i "se".
Ma rimane il fatto che ( diceva Tito Livio ), mentre Alessandro schiacciò letteralmente i persiani, avrebbe avuto notevoli difficoltà a sottomettere i Romani, e per vari motivi. Fece un paragone tra l'esercito persiano e quello romano spiegando che, a differenza degli achemenidi, i romani non avevano un Gran Re che poteva essere sconfitto e quindi a cui usurpare ( o conquistare ) il regno. Dario III non aveva i generali che aveva Roma. E Alessandro avrebbe dovuto affrontare un esercito la cui spina dorsale era la fanteria ( molto più potente di quella persiana ), una fanteria che sarebbe stata un vero problema per la cavalleria di Alessandro ( ricordiamoci che all'epoca la cavalleria non era l'arma definitiva di un esercito, lasciando perdere RTW ). Poi bisogna parlare dei generali. Alessandro era unico, sì, ma era solo. Tutti i senatori avevano prestato servizio come soldati e la maggior parte di essi era in grado di comandare un esercito. Senza contare poi la straordinaria capacità dei romani di mettere in piedi in brevissimo tempo eserciti su eserciti ( a differenza dei persiani). Ai popoli sottomessi dagli Achemenidi, poi, poco importava a chi sarebbero andati i soldi delle tasse ( questo si verificò anche alla caduta dell'impero romano, ormai non esisteva più il nazionalismo per i popoli dell'impero ), mentre i popoli italici stavano bene con i romani ( basti vedere il due di picche che ottennero Pirro e Annibale ).
Comunque tutto ciò non è assolutamente un modo per sminuire la grandezza di Alessandro che, nel suo tempo, fu un grandissimo condottiero.
Tutto ciò serve solo a farvi capire che Roma era una brutta gatta da pelare. Se Annibale o Pirro avessro sottomesso Roma, allora probabilmente sarebbero stati famosi quanto Alessandro ( e adesso parlavamo il fenicio o il greco ).
Secondo me non si può fare un discorso del tipo:"Ma Tizio è meglio di Caio".
Un esempio su tutti: militarmente parlando ( e quindi lasciando stare ellenizazioni e cose simili ), come condottiero è stato più grande Alessandro Magno o Gengis Khan, che conquistò tutta l'asia? Oppure è stato più grande Tamerlano ( che fece quasi quello che fece Alessandro)?
E non vogliamo parlare di Giulio Cesare che divenne padrone di Roma? E Carlo Magno e Napoleone, che diventarono padroni dell'Europa?
Come vedete, dire chi tra due condottieri è stato il migliore è una cosa un pò azzardata.
Secondo me, Annibale ha solo avuto la sfortuna di aver affrontato Roma. E non è detto che Alessandro avrebbe avuto fortuna migliore.



Annibale è considerato appunto un dio perchè ha sfidato i romani in casa loro con lo stesso esercito unico che aveva in spagna. solo un pazzo o una divinità può attraversare le alpi come lo ha fatto, lui, distruggere centinaia di città e cittadine italiche, sconfiggere l'esercito piu potente della terra (dopo quello del punico ovviamente) piu volte e piu volte impartendo lezioni di tattica e innovazioni militari nonchè furbizia, arguzia, incredibile capacità di analisi del prebattaglia ai legionari. Ricordo che annibale sarebbe rimasto in italia per sempre se non lo avessero richiamato in patria. nessun romano è mai riuscito a scacciarlo da la e nessun esercito romano sarebbe stato in grado di rispedirlo a casa
02/09/2006 18:42
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Scusa Davide, ma dire che l'esercito punico era superiore a quello romano è troppo eccessivo. Era un buon esercito che se comandato da grandi generali, come Amilcare o Annibale, otteneva moltissimo, ma era per buona parte costituito da mercenari che erano assolutamente infidi. Inoltre già i Greci di Sicilia gli tennero testa per anni, dopo la batosta di Imera ci vorranno ottant'anni perché i Punici riprendano l'azione in Sicilia e comunque, al di là della distruzione di molte città greche dell'isola (più per mancanza di coordinazione tra i Greci, che per merito dei Punici), Dionisio il Vecchio tenne loro testa. Non dimentichiamo poi le vittorie di Timoleonte e di Agatocle che portò la guerra in Africa. E per ultimo lo stesso Pirro quasi li cacciò dall'isola fermato solo dall'ostilità dei Greci di Sicilia. Al contrario quando scoppiò la rivolta dei mercenari, dopo la I guerra punica, Cartagine soffrì parecchio per riportare l'ordine, anche perché i mercenari fecero insorgere i popoli africani sottomessi ai Punici e sarà solo Amilcare Barca a risolvere la questione. In tutto questo Cartagine perderà Sardegna e Corsica che ribellatisi in quell'occasione chiamarono i Romani e si consegnarono a loro. Certo riusciranno comunque a prendere buona parte della Spagna ma avevvano buoni mercenari veterani di tante guerre e condottieri come Amilcare, Asbrubale e Annibale e ombattevano popolazioni di certo non alla loro altezza per preparazione bellica e tattica. Sinceramente l'eserito romano fece molto di più riuscendo ad annettere tutta la Sicilia e in seguito tutta la Spagna, cosa che Cartagine non fece mai.
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Re:

Scritto da: |=Revan=| 02/09/2006 11.59
Mi sembra un paragone infattibile quello tra Alessandro e Annibale.
Mi spiego meglio:
Entrambi sono vissuti in due periodi storici diversi, ed entrambi sono diventati famosi per aver compiuto imprese che erano simili solo per il fatto che usavano dei soldati.
Entrambi hanno sfidato la super potenza dell'epoca, uno ha vinto, mentre l'altro ha perso.
Tito Livio ( mi pare fosse stato lui ) aveva scritto, forte di ciò che era accaduto con Pirro, una storia che, semplicemente, spiegava questo scenario di guerra: e se Alessandro avesse attaccato Roma?
Ovviamente la storia non si fa con i "se".
Ma rimane il fatto che ( diceva Tito Livio ), mentre Alessandro schiacciò letteralmente i persiani, avrebbe avuto notevoli difficoltà a sottomettere i Romani, e per vari motivi. Fece un paragone tra l'esercito persiano e quello romano spiegando che, a differenza degli achemenidi, i romani non avevano un Gran Re che poteva essere sconfitto e quindi a cui usurpare ( o conquistare ) il regno. Dario III non aveva i generali che aveva Roma. E Alessandro avrebbe dovuto affrontare un esercito la cui spina dorsale era la fanteria ( molto più potente di quella persiana ), una fanteria che sarebbe stata un vero problema per la cavalleria di Alessandro ( ricordiamoci che all'epoca la cavalleria non era l'arma definitiva di un esercito, lasciando perdere RTW ). Poi bisogna parlare dei generali. Alessandro era unico, sì, ma era solo. Tutti i senatori avevano prestato servizio come soldati e la maggior parte di essi era in grado di comandare un esercito. Senza contare poi la straordinaria capacità dei romani di mettere in piedi in brevissimo tempo eserciti su eserciti ( a differenza dei persiani). Ai popoli sottomessi dagli Achemenidi, poi, poco importava a chi sarebbero andati i soldi delle tasse ( questo si verificò anche alla caduta dell'impero romano, ormai non esisteva più il nazionalismo per i popoli dell'impero ), mentre i popoli italici stavano bene con i romani ( basti vedere il due di picche che ottennero Pirro e Annibale ).
Comunque tutto ciò non è assolutamente un modo per sminuire la grandezza di Alessandro che, nel suo tempo, fu un grandissimo condottiero.
Tutto ciò serve solo a farvi capire che Roma era una brutta gatta da pelare. Se Annibale o Pirro avessro sottomesso Roma, allora probabilmente sarebbero stati famosi quanto Alessandro ( e adesso parlavamo il fenicio o il greco ).
Secondo me non si può fare un discorso del tipo:"Ma Tizio è meglio di Caio".
Un esempio su tutti: militarmente parlando ( e quindi lasciando stare ellenizazioni e cose simili ), come condottiero è stato più grande Alessandro Magno o Gengis Khan, che conquistò tutta l'asia? Oppure è stato più grande Tamerlano ( che fece quasi quello che fece Alessandro)?
E non vogliamo parlare di Giulio Cesare che divenne padrone di Roma? E Carlo Magno e Napoleone, che diventarono padroni dell'Europa?
Come vedete, dire chi tra due condottieri è stato il migliore è una cosa un pò azzardata.
Secondo me, Annibale ha solo avuto la sfortuna di aver affrontato Roma. E non è detto che Alessandro avrebbe avuto fortuna migliore.



Se Alessandro avesse affrontato i Romani... i Romani di Annibale erano completamente diversi dei Romani dei tempi di Alessandro ( che comunque non era mica solo , aveva dei grandi generali che lo affiancavano e poteva sfornarne di tutti i tipi...asiatici e Greci ) , se si parla di Romani ai tempi di Annibale contro dei Greci meno avanzati con forze vecchie quasi 100 anni indietro e con i Romani che controllano quasi tutta l'Italia ti quoto e non avrebbe avuto una vittoria facile ( anche se secondo me avrebbe vinto lo stesso [SM=x506633] ) , mentre se si parla dei Romani dei tempi d'alessandro allora non c'è proprio storia , in quei tempi Roma non aveva neanche il controllo della Regione ed era in continue guerre con le città italiche e l'economia Greca era tanto ma tanto superiore come popolazione e come ricchezze [SM=g27959]


02/09/2006 19:02
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mentre se si parla dei Romani dei tempi d'alessandro allora non c'è proprio storia , in quei tempi Roma non aveva neanche il controllo della Regione ed era in continue guerre con le città italiche e l'economia Greca era tanto ma tanto superiore come popolazione e come ricchezze



Allora ti consiglio Tito Livio come lettura.
Spiega l'ordinamento dell'esercito romano all'epoca di Alessandro.
Riguardo ai generali, io non mi riferisco ai comandanti di divisioni che facevano capo ad Alessandro ( i vari Tolomeo, Seleuco, etc..), ma ai veri e propri generali d'armata, come Alessandro, Annibale, Giulio Cesare... quelli cioè che avevano il comando e la capacità di comandare un intero esercito.
Riguardo le armate...
Ricordati che Alessandro era zio di Pirro, c'era solo qualche decennio di differenza.
E che ormai l'esercito di Alessandro era composto principalmente da persiani alla fine della sua spedizione.
Ricordatevi anche che i romani, anche se sconfitti in un primo momento da Pirro ( che aveva un vero e proprio esercito macedone, dato che Filippo aveva personalmente istruito Alessandro re dei molossi nell'arte della guerra macedone, con in più gli elefanti ) si risollevarono subito e gli dettero una sonora batosta.
Il fatto che Alessandro abbia messo in ginocchio i persiani non vuol dire che sarebbe riuscito a fare la stessa cosa con i romani.
Ripeto, la fortuna di Alessandro sono stati i persiani, mentre la sfortuna di Annibale e di Pirro sono stati i romani.

Alessandro, a differenza di Filippo, era una persona molto colta e istruito come greco ( Aristotele gli fu maestro ) aveva letto l'Anabasi. E sapeva che uccidere il Gran Re significava dominare l'impero persiano ( anche se alla fine fu Besso, ma quel furbacchione di Al disse indignato che lo avrebbe vendicato uccidendo l'usurpatore [SM=g27964] ).
70 anni prima l'ateniese Senofonte, alla guida dei diecimila, avrebbe potuto fare la stessa cosa se lo avesse voluto.
Leggere l'Anabasi per credere. Se volete sapere quanto erano scarsi i persiani rispetto i romani dell'epoca, fate un confronto Senofonte/Tito Livio con le loro rispettive opere.

[Modificato da |=Revan=| 02/09/2006 19.07]

02/09/2006 19:15
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I Persiani non sono paragonabili ai Romani, proprio Senofonte riuscì a ricondurre sani e salvi in Grecia i 10.000 mercenari greci assoldati da Ciro il giovane per combattere suo fratello il Gran Re Artaserse. E tutto questo avvenne facendo marciare i 10.000 da Babilonia alle coste del Ponto fino a Trapezunte (cioè Trebisonda)passando in mezzo a popoli selvaggi e feroci e inseguiti dai Persiani che riuscirono solo a eleiminare i capi greci invitandoli a banchetto per poi ucciderli tutti. In effetti l'Anabasi è una bella lettura e anch'io la consiglio.
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02/09/2006 19:26
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 02/09/2006 18.42
Scusa Davide, ma dire che l'esercito punico era superiore a quello romano è troppo eccessivo. Era un buon esercito che se comandato da grandi generali, come Amilcare o Annibale, otteneva moltissimo, ma era per buona parte costituito da mercenari che erano assolutamente infidi. Inoltre già i Greci di Sicilia gli tennero testa per anni, dopo la batosta di Imera ci vorranno ottant'anni perché i Punici riprendano l'azione in Sicilia e comunque, al di là della distruzione di molte città greche dell'isola (più per mancanza di coordinazione tra i Greci, che per merito dei Punici), Dionisio il Vecchio tenne loro testa. Non dimentichiamo poi le vittorie di Timoleonte e di Agatocle che portò la guerra in Africa. E per ultimo lo stesso Pirro quasi li cacciò dall'isola fermato solo dall'ostilità dei Greci di Sicilia. Al contrario quando scoppiò la rivolta dei mercenari, dopo la I guerra punica, Cartagine soffrì parecchio per riportare l'ordine, anche perché i mercenari fecero insorgere i popoli africani sottomessi ai Punici e sarà solo Amilcare Barca a risolvere la questione. In tutto questo Cartagine perderà Sardegna e Corsica che ribellatisi in quell'occasione chiamarono i Romani e si consegnarono a loro. Certo riusciranno comunque a prendere buona parte della Spagna ma avevvano buoni mercenari veterani di tante guerre e condottieri come Amilcare, Asbrubale e Annibale e ombattevano popolazioni di certo non alla loro altezza per preparazione bellica e tattica. Sinceramente l'eserito romano fece molto di più riuscendo ad annettere tutta la Sicilia e in seguito tutta la Spagna, cosa che Cartagine non fece mai.



i greci hanno vinto solo ad himera contro i cartaginesi. poi solo batoste e gli è andata bene perchè al momento della distruzione del'ultima città siciliana da parte di cartagine, l'esercito è stato colto dalla peste ed è dovuto rientrare in madrepatria. cmq io parlavo dell'esercito di annibale non di quello cartaginese inteso in generale
02/09/2006 20:20
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Ok, avevo frainteso, scusa. Comunque i Greci di Sicilia seppero benissimo tenere testa ai Punici (Dionisio distrusse Mozia, e non dimentichiamo le vittorie di Timoleonte, Agatocle e Pirro stesso, anche se non furono scontri risolutivi e le guerre spesso si conclusero con il pareggio; ma lì era anche causa delle divisioni tra i Greci), anche se spesso aiutati dalle varie pestilenze che colpivano gli assedianti.
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02/09/2006 20:37
Re:

Scritto da: Antioco il Grande 02/09/2006 20.20
Ok, avevo frainteso, scusa. Comunque i Greci di Sicilia seppero benissimo tenere testa ai Punici (Dionisio distrusse Mozia, e non dimentichiamo le vittorie di Timoleonte, Agatocle e Pirro stesso, anche se non furono scontri risolutivi e le guerre spesso si conclusero con il pareggio; ma lì era anche causa delle divisioni tra i Greci), anche se spesso aiutati dalle varie pestilenze che colpivano gli assedianti.



per quanto riguarda pirro posso dirti che roma subito dopo la sconfitta romana a Eraclea chiese aiuto a cartagine. cartagine inviò una grandissima armata composta da soldati presi dalle guarnigioni puniche in sicilia e 30.000 fanti provenienti dalla patria e la mosse in aiuto di Roma per sconfiggere pirro, solo che Roma non fece sbarcare i soldati punici presso ostia dove ove erano attraccati perchè pensavano che essi avessero stipulato accordi segreti con pirro e si sarebbero uniti a Pirro contro di loro.
03/09/2006 10:18
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Si, lo so. Ma Cartagine e Roma erano le uniche due super potenze d'Occidente e Pirro, da greco, era una minaccia per entrambi. Roma ambiva alle città greche della Magna Grecia e Cartagine a quelle di Sicilia che le erano sempre sfuggite di mano. Naturalmente le due città si allearono quando una così grande minaccia gli venne contro. Se una delle due avesse ceduto l'altra avrebbe perso subito dopo. Per fortuna prima i Sicelioti mandarono via Pirro che giudicavano un esattore esoso e salvarono le città puniche di Sicilia e poi i Romani lo vinsero a Benevento spingendolo a ritirarsi in Epiro.
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04/09/2006 19:06
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