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[TOPIC UFFICIALE] Rome Casus Belli Gold

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2022 16:56
08/01/2014 12:35
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Iulianus Apostata, 08/01/2014 11:39:

Riguardo a Pontici ed Armeni?



Sono quasi del tutto sicuro che, avendo avuto un notevole influsso ellenistico, gli Armeni e sopratutto i Pontici disponessero di macchine da guerra a torsione. Magari agli Armeni, che erano più "persianeggianti" lascia solo gli onagri e dai invece tutto il resto delle macchine ai Pontici. In ogni caso darei un'occhiata alle fonti.

Da quel che so comunque gli onagri (che sempre balliste sono usando la corretta terminologia) erano un'artiglieria esclusivamente o comunque primariamente romana. Le grandi artiglierie ellenistiche erano simili a delle grandi balliste (usate comunque anche dai Romani). Sarebbe bello vedere quella differenziazione in futuro.

titolabieno., 08/01/2014 12:22:


Vero, però se si assimila una coorte per ogni UI reclutata, di solito io ne recluto 10 compresa una prima coorte e negli altri slot metto truppe ausiliari, generali, macchine da guerra etc. Ma comunque per ogni legione completa. arruolo almeno 3 coorti di riserva per implementare le varie perdite ai confini; ovvio se una legione è destinata in medio-oriente ma arruolata in Italia come ad esempio la Ferrata o la Fretensis allora aumento le riserve; per cui aumentando la capacità di viabilità e i il valore dei porti riesco a rimandare al luogo di origine della legione e riaddestrarle.
Questo secondo me servirebbe a rendere più difficile la fase cruciale del mod; che altrimenti avrebbe un epilogo facilmente positivo; inoltre si costringe il giocatore ad inviare più legioni ai confini come era in realtà era esempio 8 lungo il Reno e 5 in medio-oriente.



Anche io faccio sempre così :)(però senza riserve legionarie). Purtroppo in una mod tra un crash all'altro o rifinimenti personali vari arrivare al periodo augusteo è sempre un'impresa e mi capita molto raramente di far fronte a quei problemi.

Sulla difficoltà hai ragione, infatti servirebbe un bilanciamento maggiore della mappa cosa che dopo un centinaio di turni è difficile da mantenere anche tramite scripts consistenti (ma non è detto che non ci arriveremo in un futuro non troppo lontano).
[Modificato da Legio XIII gemina 08/01/2014 12:52]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

08/01/2014 13:24
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Re:
Legio XIII gemina, 08/01/2014 12:35:



Anche io faccio sempre così :)(però senza riserve legionarie). Purtroppo in una mod tra un crash all'altro o rifinimenti personali vari arrivare al periodo augusteo è sempre un'impresa e mi capita molto raramente di far fronte a quei problemi.

Sulla difficoltà hai ragione, infatti servirebbe un bilanciamento maggiore della mappa cosa che dopo un centinaio di turni è difficile da mantenere anche tramite scripts consistenti (ma non è detto che non ci arriveremo in un futuro non troppo lontano).



Io ho modificato l'AOR sbilanciandolo a sfavore dei romani. Ma considerato che ho sempre giocato con Roma lo trovo divertente, proprio perché mi induce a tenere a freno le facili conquiste e compattare sempre le legioni sulla difensiva costruendo molti forti sul confine (a costo 0). Successivamente quando reintegro bilanci e truppe parto per la campagna successiva.
Una cosa che a mio parere manca è l'assegnazione del simbolo della legione al generale della legione.


08/01/2014 14:37
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Anche i Greci utilizzavano macchine d'assedio simili agli Onagri, le Catapulte (dal greco katapeltes).

it.wikipedia.org/wiki/Catapulta
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

08/01/2014 14:59
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Re:
Iulianus Apostata, 08/01/2014 14:37:

Anche i Greci utilizzavano macchine d'assedio simili agli Onagri, le Catapulte (dal greco katapeltes).

it.wikipedia.org/wiki/Catapulta



No, le katapèltes greche erano quelle che comunemente chiamiamo balliste, le quali potevano differire più o meno in grandezza, le più grandi erano studiate anche per effettuare tiri più marcatamente parabolici ed erano le più efficaci negli assedi. Anzi i Romani chiamavano catapultae proprio quelle più piccole che lanciavano grandi frecce e giavellotti (gli scorpioni per intenderci erano le catapultae di piccole dimensioni), mentre ballistae quelle che scagliavano massi. Considera che la terminologia originaria si è andata confondendo in epoca medievale.
Non escludo che all'epoca siano state costruite "catapulte" come le intendiamo noi, tipo onagro per intenderci, ma nel mondo antico conosco solo gli onagri usati dai Romani.

Qui è spiegata abbastanza bene la differenza www.legionxxiv.org/catapulta/

Questa invece è una delle katapèltes litobòlos, in grado di scagliare massi da un talento

[Modificato da Legio XIII gemina 08/01/2014 15:46]


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08/01/2014 16:25
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4) sì, scusa le imprecisioni, mi sono spiegato male, anche se il concetto credo sia chiaro. Certo, i Numidi hanno meno gittata degli arcieri a cavallo, ma sono comunque molto, molto forti :)
Per quanto riguarda i frombolieri hai ragione sul fatto che i Cartaginesi non avevano problemi nel procurarseli, ma dal mio punto di vista per la giocabilità (siccome non verranno indeboliti) sarebbe meglio ridurne la disponibilità (che ne so, un unità ogni 6/8 turni) anche per accentuarne il carattere fortemente élitario. Valuta comunque tu, il mio è solo un punto di vista da giocatore.

Invece ora ho da sottoporvi un dubbio al quale non ho ancora trovato una spiegazione soddisfacente: il tumulto e la devastazione nelle città.
In Rome vanilla credo che il tumulto sia dovuto essenzialmente alla presenza di spie nemiche nell'insediamento, in una percentuale di circa 10/20%, mentre ne è presente un'altra percentuale quando si conquista una nuova città; percentuale che si riduce del 5% al passare di ogni turno. Qui ho notato che invece rimane sempre un 15-20% anche dopo molti turni dalla conquista dell'insediamento, e questo mi è capitato con tutti quelli che ho soggiogato (tra cui Africa, Sicilia, Palma, Gades e Carthago Nova, Sardinia e Aleria, Lucania e Crotone) tranne Tapso e le città iniziali. Dal momento che mi sembra impossibile che ci siano spie in tutti i miei insediamenti (a Palma ci metto la mano sul fuoco anche perché non ho ancora mai visto uno sbarco dell'IA in qualche isola), probabilmente mi sfugge qualcosa. (Ovviamente escludo dal discorso eventuali tratti dei governatori e/o ancillari).
Per quano riguarda la devastazione invece, credo di aver capito che essa si riduce nel giro di molti turni, fino ad azzerarsi dopo un po' di anni (sempre che non ci siano armate nemiche o ribelli a scorrazzare sul territorio); inoltre, tale valore è indipendente dal fatto che ci sia tumulto o meno nelle città. È così?

Grazie e saluti!
[Modificato da Annibale_Barca 08/01/2014 16:51]
08/01/2014 16:28
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L'ideale secondo me sarebbe sostituire all'onagro pesante un modello di ballista grande (come quella della foto sopra), e lasciare l'onagro "piccolo" solo ai Romani. Roma Surrectum II è, credo, al momento l'unica mod che abbia rappresentato le balliste grandi.


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Re:
Legio XIII gemina, 08/01/2014 16:28:

L'ideale secondo me sarebbe sostituire all'onagro pesante un modello di ballista grande (come quella della foto sopra), e lasciare l'onagro "piccolo" solo ai Romani. Roma Surrectum II è, credo, al momento l'unica mod che abbia rappresentato le balliste grandi.



L'onagro normale e quello pesante in Casus Belli hanno già nuovi modelli, che sono molto belli. Pertanto direi di lasciar così, anche nelle assegnazioni alle fazioni.
Al massimo chiamerei gli onagri non romani, genericamente, "Catapulte".

Sembra che la Catapulta fu inventata a Siracusa, nel 399 a.c., dal tiranno Dionisio I
(ma non so se fosse la macchina per lanciare rocce e pietre, simile all'onagro).
Le Katapéltes greche, ossia le Baliste, nel link, alla prima immagine (con le gittate) sono rappresentate come delle macchine lancianti pietre o rocce, ed hanno una gittata marcatamente parabolica.
Alla sezione "Onagro" (di cui al link) vi è un'immagine dell'Onagro che ricorda chiaramente la Ballista dell'immagine con le gittate.



www.romanoimpero.com/2009/09/macchine-da-guerra.html

[Modificato da Iulianus Apostata 08/01/2014 16:54]
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https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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08/01/2014 16:40
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Nessun problema :)

Iulianus Apostata, 08/01/2014 16:37:



L'onagro normale e quello pesante in Casus Belli hanno già nuovi modelli, che sono molto belli. Pertanto direi di lasciar così, anche nelle assegnazioni alle fazioni.
Al massimo chiamerei gli onagri non romani, genericamente, "Catapulte".

Sembra che la Catapulta fu inventata a Siracusa, nel 399 a.c., dal tiranno Dionisio I
(ma non so se fosse la macchina per lanciare rocce e pietre, simile all'onagro).
Le Katapéltes greche, ossia le Baliste, nel link, alla prima immagine (con le gittate) sono rappresentate come delle macchine lancianti pietre o rocce, ed hanno una gittata marcatamente parabolica.
Alla sezione "Onagro" (di cui al link) vi è un'immagine dell'Onagro che ricorda chiaramente la Ballista dell'immagine con le gittate.


www.romanoimpero.com/2009/09/macchine-da-guerra.html




Ok sul nome, non preciso al 100% ma sempre riferito ad una macchina in grado di devastare un povero soldato munito di pelta :)

Dionisio fu il primo ad utilizzare estensivamente macchine che si basavano sullo sforzo di flessione (vedi i gastraphetes). Considera che catapulta vuol dire letteralmente "attraverso gli scudi", quindi queste macchine erano originariamente concepite per lanciare dardi contro la fanteria con un tiro "diritto" ed erano le evoluzioni a torsione delle macchine a flessione suddette. Esse vennero pienamente sviluppate sotto Filippo II ed estensivamente impiegate da Alessandro III.

Si, infatti il disegno è sbagliato, erano gli onagri ad avere traiettorie marcatamente paraboliche (lanciando proiettili molto pesanti, anche di un quintale), le katapèltes avevano una traiettoria più regolabile e proiettili più leggeri, e variavano notevolmente nella dimensione come nel tipo di proiettile, dardo o pietra che fosse (oxibelès o lithobòlos): ancora nel tardo Impero il nome rimane identificativo della macchina originaria, una grande balestra.
Romano Impero è veramente un bel sito, ma come fonte secondaria è purtroppo inaffidabile, onestamente lo sconsiglio.
[Modificato da Legio XIII gemina 08/01/2014 19:59]


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« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
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Re:
Annibale_Barca, 08/01/2014 16:25:



Invece ora ho da sottoporvi un dubbio al quale non ho ancora trovato una spiegazione soddisfacente: il tumulto e la devastazione nelle città.
In Rome vanilla credo che il tumulto sia dovuto essenzialmente alla presenza di spie nemiche nell'insediamento, in una percentuale di circa 10/20%, mentre ne è presente un'altra percentuale quando si conquista una nuova città; percentuale che si riduce del 5% al passare di ogni turno. Qui ho notato che invece rimane sempre un 15-20% anche dopo molti turni dalla conquista dell'insediamento, e questo mi è capitato con tutti quelli che ho soggiogato (tra cui Africa, Sicilia, Palma, Gades e Carthago Nova, Sardinia e Aleria, Lucania e Crotone) tranne Tapso e le città iniziali. Dal momento che mi sembra impossibile che ci siano spie in tutti i miei insediamenti (a Palma ci metto la mano sul fuoco anche perché non ho ancora mai visto uno sbarco dell'IA in qualche isola), probabilmente mi sfugge qualcosa. (Ovviamente escludo dal discorso eventuali tratti dei governatori e/o ancillari).
Per quano riguarda la devastazione invece, credo di aver capito che essa si riduce nel giro di molti turni, fino ad azzerarsi dopo un po' di anni (sempre che non ci siano armate nemiche o ribelli a scorrazzare sul territorio); inoltre, tale valore è indipendente dal fatto che ci sia tumulto o meno nelle città. È così?

Grazie e saluti!


Riguardo al tumulto, ritengo più divertente che rimanga una certa percentuale anche dopo molti turni. In goni caso, su due piedi così non saprei darti una spiegazione della differenz rispetto a rome vanilla. Ho notato che le rivolte in città sono molto meno frequenti, dal momento che Costantinus aveva sapientemente ridotto la crescita demografica.

Credo che la devastazione, causata da armate nemiche nel territorio, non sia incrementata da eventuali tumulti presenti nelle città di quella provincia.



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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

08/01/2014 18:11
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Re:
Annibale_Barca, 08/01/2014 16:25:



Invece ora ho da sottoporvi un dubbio al quale non ho ancora trovato una spiegazione soddisfacente: il tumulto e la devastazione nelle città.
In Rome vanilla credo che il tumulto sia dovuto essenzialmente alla presenza di spie nemiche nell'insediamento, in una percentuale di circa 10/20%, mentre ne è presente un'altra percentuale quando si conquista una nuova città; percentuale che si riduce del 5% al passare di ogni turno. Qui ho notato che invece rimane sempre un 15-20% anche dopo molti turni dalla conquista dell'insediamento, e questo mi è capitato con tutti quelli che ho soggiogato (tra cui Africa, Sicilia, Palma, Gades e Carthago Nova, Sardinia e Aleria, Lucania e Crotone) tranne Tapso e le città iniziali. Dal momento che mi sembra impossibile che ci siano spie in tutti i miei insediamenti (a Palma ci metto la mano sul fuoco anche perché non ho ancora mai visto uno sbarco dell'IA in qualche isola), probabilmente mi sfugge qualcosa. (Ovviamente escludo dal discorso eventuali tratti dei governatori e/o ancillari).
Per quano riguarda la devastazione invece, credo di aver capito che essa si riduce nel giro di molti turni, fino ad azzerarsi dopo un po' di anni (sempre che non ci siano armate nemiche o ribelli a scorrazzare sul territorio); inoltre, tale valore è indipendente dal fatto che ci sia tumulto o meno nelle città. È così?

Grazie e saluti!



In questo caso sembra proprio il classico mix di fattori usuali, distanza dalla capitale, mancanza o meno di un'adeguata guarnigione, svantaggio culturale, eccesso di popolazione e via dicendo. Anche io ho trovato difficoltà a mantenere alcuni insediamenti ma alla fine non c'è mai una ribellione vera e propria e riesco ad appianare la situazione facilmente.
Devi inoltre pianificare una costruzione adeguata, cercando di privilegiare già dall'inizio della campagna gli insediamenti "critici" con edifici militari, templi e strutture igieniche. Ti ricordo inoltre che: in Casus Belli si possono espandere gli insediamenti solo dopo aver costruito alcuni edifici (es. strade, coltivazioni e mercati), quindi la loro costruzione preventiva è da tenere in considerazione onde evitare di arrivare al momento di espansione dell'insediamento senza averli costruiti; alcuni templi presenti negli insediamenti conquistati ad altre fazioni sono dedicati a divinità che sono "affini" alle tue, pertanto in quel caso devi distruggerli al fine di poter procedere nella costruzione di templi più grandi (a tal proposito se non sai quali divinità sono quelle giuste puoi consultare l'albero di sviluppo dell'insediamento che ti mostrerà se puoi continuare a costruire templi o meno con quelli già presenti)...anche costruire templi a Giove e a Saturno negli insediamenti riottosi ti da più bonus di felicità che in quei momenti sono preziosi.

Per il momento Casus Belli mi sembra ben bilanciato sotto questo aspetto, insediamenti felici ma non troppo, crescita adeguata alle possibilità economiche del giocatore, un nutrito numero di edifici tra i quali scegliere...bene! :supersbav
[Modificato da Legio XIII gemina 08/01/2014 18:19]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

08/01/2014 20:58
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Re:
Annibale_Barca, 08/01/2014 16:25:



Per quanto riguarda i frombolieri hai ragione sul fatto che i Cartaginesi non avevano problemi nel procurarseli, ma dal mio punto di vista per la giocabilità (siccome non verranno indeboliti) sarebbe meglio ridurne la disponibilità (che ne so, un unità ogni 6/8 turni) anche per accentuarne il carattere fortemente élitario. Valuta comunque tu, il mio è solo un punto di vista da giocatore.





Credo che soltanto i frombolieri rodensi, balearici e in generale quelli del Mediterraneo fossero truppe d'elite.
Popolazioni come i Celti, e forse anche gli Illiri, come in genere quelle centro-europee, avevano frombolieri non molto forti.
In particolare, i frombolieri dei popoli celtici erano generalmente giovani con poca esperienza, seppur fisicamente alquanto prestanti (si allenavano), ed erano molto comuni presso le schiere tribali. Certo erano esperti nell'uso della fionda.

Come mercenari, renderei più rari soltanto i frombolieri rodensi e quelli balearici; ma a tal riguardo sentirei il parere di LegioXIIIGemina (che aveva lavorato ai file dei mercenari).

Nuovo bilanciamento unità di arcieri:

Ridotto il valore di "Attacco da distanza" per molti arcieri, che ora, ad ogni scarica di frecce, possono uccidere meno uomini:

- di 2/3 per tutti quelli appiedati

- di 4/5 per tutti quelli a cavallo.


Ho lasciato invariati tutti gli arcieri su carro, nonché tutti gli arcieri su elefante (visto che Annibale_Barca ha detto che sono ben bilanciati).

Nel testing, ogni unità di arcieri presa in esame (appiedata, su carro, su elefante o a cavallo) provoca sempre gli stessi danni, dando quindi lo stesso risultato (un solo soldato ucciso ad ogni scarica di frecce, contro un'unità di Catafratti, ben protetti: 1 unità di arcieri vs 1 unità di Catafratti.)

Credo che vada bene.


[Modificato da Iulianus Apostata 10/01/2014 17:18]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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17/01/2014 21:37
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Ciao Iulianus, ogni tanto mi faccio sentire :up

Volevo intervenire su un aspetto che in casus belli mi sembra un po' trascurato: l'amministrazione delle province conquistate.

So bene che sono già presenti gli "edifici" di colonia latina e colonia romana, ma quello che vorrei proporre è una cosa diversa.
Per ogni insediamento mi sembrerebbe corretto poter scegliere un tipo differente di amministrazione, con vantaggi e svantaggi economici, demografici, sociali e militari che mi influenzano direttamente. Questo perchè credo che un punto importante da considerare sia la cittadinanza romana e quello che comporta.
Si potrebbero creare degli "edifici" che ovviamente non costruiscono nulla ma che determinano il tipo di amministrazione.
Per l'età repubblicana ho pensato a uno schema del genere:
-Colonia romana: (solo in italia) in pratica il riconoscimento della cittadinanza. Potrebbe portare un bonus dell'ordine pubblico del 40%, vista l'importanza del dono concesso alla provincia, e una riduzione del 20% degli introiti delle tasse. L'impossibilità di reclutare truppe romane.
-Colonia di diritto latino: (solo in italia) concessione dello ius connubium e dello ius commercii, quindi un bonus all'ordine pubblico del 20%, un incremento degli introiti delle tasse del 40% e la possibilità di reclutare truppe di alleati italici.
-Provincia libera: (fuori dall'italia) bonus dell'ordine pubblico del 20% e diminuzione delle tasse del 30%, reclutamento molto ridotto, limitato a truppe di presidio.
-Provincia foederata: (fuori dall'italia) penalità dell'ordine pubblico del 20% e aumento delle tasse del 30%. Reclutamento ovviamente favorito, con possibilità di reclutare le truppe locali.

Ditemi cosa ne pensate: personalmente credo che aggiungere un po' di gestione che non sia puramente militare possa solo giovare ad aumentare l'attenzione che si deve mettere nella gestione dei propri possedimenti :)


18/01/2014 09:40
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Re:
ironman1989., 17/01/2014 21:37:

Ciao Iulianus, ogni tanto mi faccio sentire :up

Volevo intervenire su un aspetto che in casus belli mi sembra un po' trascurato: l'amministrazione delle province conquistate.

So bene che sono già presenti gli "edifici" di colonia latina e colonia romana, ma quello che vorrei proporre è una cosa diversa.
Per ogni insediamento mi sembrerebbe corretto poter scegliere un tipo differente di amministrazione, con vantaggi e svantaggi economici, demografici, sociali e militari che mi influenzano direttamente. Questo perchè credo che un punto importante da considerare sia la cittadinanza romana e quello che comporta.
Si potrebbero creare degli "edifici" che ovviamente non costruiscono nulla ma che determinano il tipo di amministrazione.
Per l'età repubblicana ho pensato a uno schema del genere:
-Colonia romana: (solo in italia) in pratica il riconoscimento della cittadinanza. Potrebbe portare un bonus dell'ordine pubblico del 40%, vista l'importanza del dono concesso alla provincia, e una riduzione del 20% degli introiti delle tasse. L'impossibilità di reclutare truppe romane.
-Colonia di diritto latino: (solo in italia) concessione dello ius connubium e dello ius commercii, quindi un bonus all'ordine pubblico del 20%, un incremento degli introiti delle tasse del 40% e la possibilità di reclutare truppe di alleati italici.
-Provincia libera: (fuori dall'italia) bonus dell'ordine pubblico del 20% e diminuzione delle tasse del 30%, reclutamento molto ridotto, limitato a truppe di presidio.
-Provincia foederata: (fuori dall'italia) penalità dell'ordine pubblico del 20% e aumento delle tasse del 30%. Reclutamento ovviamente favorito, con possibilità di reclutare le truppe locali.

Ditemi cosa ne pensate: personalmente credo che aggiungere un po' di gestione che non sia puramente militare possa solo giovare ad aumentare l'attenzione che si deve mettere nella gestione dei propri possedimenti :)



Ciao Ironman :) Bentrovato

Forse si potrebbe fare, anche se mi lascia perplesso:

- Come mai la colonia romana dovrebbe comportare l'impossibilità di reclutare truppe romane (non è il contrario)?

- Per la colonia di diritto latino, le truppe di alleati italici non eguagliano in numero tutta la legione "polibiana": nel senso che dovrebbero esserci comunque dei Veliti e dei Funditores al fianco della Fanteria Italica, dei cavalieri italici e dei Sanniti; poi mancherebbero dei Trarii italici, reclutabili un pò in tutta Italia...


Hai seguito criteri storici per la tua proposta?
- Inoltre, in Italia, la colonia romana continuerebbe ad essere un evoluzione (livello successivo) di quella di diritto latino?
- Fuori dell'Italia, invece, la Provincia Foederata sarebbe un'evoluzione di quella libera?

Nel tempo libero valuterò con gli altri.


[Modificato da Iulianus Apostata 18/01/2014 10:04]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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18/01/2014 17:29
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Re: Re:
Iulianus Apostata, 18/01/2014 09:40:


Per la colonia di diritto latino, le truppe di alleati italici non eguagliano in numero tutta la legione "polibiana": nel senso che dovrebbero esserci comunque dei Veliti e dei Funditores al fianco della Fanteria Italica, dei cavalieri italici e dei Sanniti; poi mancherebbero dei Trarii italici, reclutabili un pò in tutta Italia...




Aspetta Iulianus, io so che gli alleati italici fornivano un numero totale di truppe pari a quello romano. Non so nello specifico come erano distribuite (truppe da tiro, fanteria etc.) ma per esempio i socii fornivano un numero di cavalleria maggiore di quello romano. La fanteria fornita dagli alleati italici, armata e addestrata alla romana, andava a formare le ali dello schieramento mentre i romani formavano il centro.

Comunque, riformulo la proposta perchè mi sono reso conto di aver scritto male.

Quando conquisto un insediamento nel pannello di costruzione dovrebbero comparirmi solo degli edifici virtuali che chiameremo “forme di governo”. La scelta dell’uno esclude automaticamente la scelta dell’altro, a meno che esso non venga distrutto e si torna di nuovo al punto di partenza, potendo così cambiare la forma di governo di un insediamento a seconda delle necessità della campagna. Dopo aver scelto la forma di governo si sbloccano edifici validi solo per essa, insieme a tutti gli altri generici. Quindi ogni forma di governo che andrò ad elencare non è un'evoluzione di un'altra, ma sono tutte indipendenti e si escludono a vicenda, a meno che, come detto sopra, non vengano "distrutte" e si proceda di nuovo alla scelta.

Per quanto riguarda l’Italia e cioè tutte le città situate nell’attuale stato italiano escluse Sicilia Sardegna, Corsica (escluse perché il reclutamento delle legioni veniva effettuato soprattutto nel Latium, Campania, Etruria, Umbria, Samnium etc.) e tutto ciò che sta sopra il Po’ (perché la gallia cisalpina e transalpina furono dedotte province rispettivamente nel 90 e nel 121 a.C.):

-Concessione dei diritti latini: quindi in queste comunità avremo un incremento dell’ordine pubblico del 10%, un aumento dei bonus fiscali del 10%. Per quanto riguarda il reclutamento dovremmo poter reclutare solo corrispettivi italici di hastati e principii, e cavalleria italica, nonchè truppe specifiche delle regioni italiche. Gli hastati, i principii, i triari nonchè i veliti e gli equiti romani dovrebbero essere reclutati solo a Roma (come avveniva in base alle norme del reclutamento per censo).

-Colonia romana: quindi concessione della piena cittadinanza romana. Incremento dell'ordine pubblico del 20% e una penalità economica del 10% (per simulare il rapporto economico favorito fra cittadini romani e roma). Per quanto riguarda il reclutamento dovrebbe essere concesso di reclutare solo truppe romane.

Fuori dall'Italia invece avremo:

-Foedera Aequa: quindi una provincia che gode di condizioni vantaggiose (va bene per esempio per una provincia sicura e pacificata). Un bonus dell'ordine pubblico del 10% e una penalità nell'introiti delle tasse del 10%. Per quanto riguarda il reclutamento avremo accesso a unità locali di semplice presidio.

-Foedera Iniqua (va bene per una provincia di confine, o appena conquistata): quindi una provincia che gode di condizioni svantaggiose. Penalità dell'ordine pubblico del 10% e incremento delle tasse del 10%. Per quanto riguarda il reclutamento potremo reclutare le unità locali nella loro interezza, quindi truppe di basso e di alto livello.

Questo è ovviamente uno schema di base, mi piacerebbe che mi dicessi cosa ne pensi o se può essere migliorato e reso in maniera migliore :up


18/01/2014 18:13
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Re: Re: Re:
ironman1989., 18/01/2014 17:29:




Aspetta Iulianus, io so che gli alleati italici fornivano un numero totale di truppe pari a quello romano. Non so nello specifico come erano distribuite (truppe da tiro, fanteria etc.) ma per esempio i socii fornivano un numero di cavalleria maggiore di quello romano. La fanteria fornita dagli alleati italici, armata e addestrata alla romana, andava a formare le ali dello schieramento mentre i romani formavano il centro.

Comunque, riformulo la proposta perchè mi sono reso conto di aver scritto male.

Quando conquisto un insediamento nel pannello di costruzione dovrebbero comparirmi solo degli edifici virtuali che chiameremo “forme di governo”. La scelta dell’uno esclude automaticamente la scelta dell’altro, a meno che esso non venga distrutto e si torna di nuovo al punto di partenza, potendo così cambiare la forma di governo di un insediamento a seconda delle necessità della campagna. Dopo aver scelto la forma di governo si sbloccano edifici validi solo per essa, insieme a tutti gli altri generici. Quindi ogni forma di governo che andrò ad elencare non è un'evoluzione di un'altra, ma sono tutte indipendenti e si escludono a vicenda, a meno che, come detto sopra, non vengano "distrutte" e si proceda di nuovo alla scelta.

Per quanto riguarda l’Italia e cioè tutte le città situate nell’attuale stato italiano escluse Sicilia Sardegna, Corsica (escluse perché il reclutamento delle legioni veniva effettuato soprattutto nel Latium, Campania, Etruria, Umbria, Samnium etc.) e tutto ciò che sta sopra il Po’ (perché la gallia cisalpina e transalpina furono dedotte province rispettivamente nel 90 e nel 121 a.C.):

-Concessione dei diritti latini: quindi in queste comunità avremo un incremento dell’ordine pubblico del 10%, un aumento dei bonus fiscali del 10%. Per quanto riguarda il reclutamento dovremmo poter reclutare solo corrispettivi italici di hastati e principii, e cavalleria italica, nonchè truppe specifiche delle regioni italiche. Gli hastati, i principii, i triari nonchè i veliti e gli equiti romani dovrebbero essere reclutati solo a Roma (come avveniva in base alle norme del reclutamento per censo).

-Colonia romana: quindi concessione della piena cittadinanza romana. Incremento dell'ordine pubblico del 20% e una penalità economica del 10% (per simulare il rapporto economico favorito fra cittadini romani e roma). Per quanto riguarda il reclutamento dovrebbe essere concesso di reclutare solo truppe romane.

Fuori dall'Italia invece avremo:

-Foedera Aequa: quindi una provincia che gode di condizioni vantaggiose (va bene per esempio per una provincia sicura e pacificata). Un bonus dell'ordine pubblico del 10% e una penalità nell'introiti delle tasse del 10%. Per quanto riguarda il reclutamento avremo accesso a unità locali di semplice presidio.



Questo è ovviamente uno schema di base, mi piacerebbe che mi dicessi cosa ne pensi o se può essere migliorato e reso in maniera migliore :up



Si conosco bene la situazione storica in ambito militare, ma in Casus Belli non esistono ad es. Hastati, Principi e Triari italici; per ogni unità romana non esiste quasi mai un corrispettivo italico di socii.
Gli Italici nel mod hanno solo Fanteria Italica, Cavalleria Italica (reclutabili nell'area peninsulare italiana a sud del Pò; escluso il Latium, le Isole maggiori e tutta la Gallia Cisaplina), nonché la fanteria d'assalto sannita (reclutabile solo nell'Apulia o nel Samnium) e i lancieri Lucani (reclutabili solo nell'attuale Calabria.
Non è possibile creare nuove unità, in quanto non c'è più spazio e poi sarebbe inutile.
In Casus Belli non vi sono legioni "alleate" su larga scala: armata alla romana c'è solo la Fanteria Italica, mentre le altre unità di socii hanno un'equipaggiamento autoctono.

Storicamente - se non sbaglio - le legioni di cittadini Romani venivano reclutate non solo a Roma, ma anche in Campania, presso gli Oschi.


Nonostante l'idea sia buona (anzi eccellente), credo che sarebbe un procedimento troppo complesso da attuare, in quanto, insieme agli edifici delle forme di governo, andrebbero addirittura create nuove caserme alternative (auxilia barracks), adatte ad essi e grazie ad essi sbloccabili.


Purtroppo non è attuabile, mi spiace.

A dire il vero, si potrebbero sì creare i nuovi edifici da te menzionati, ma questi non dovrebbero avere alcun effetto riguardo al relutamento. Pertanto reimposto il tuo sistema :up :

Entro i confini amministrativi italici (fino al Pò)

-Colonia di diritto latino: quindi in queste comunità avremo un incremento dell’ordine pubblico del 10%, un aumento dei bonus fiscali del 10%.

- Colonia romana: quindi concessione della piena cittadinanza romana. Incremento dell'ordine pubblico del 20% e una penalità economica del 10% (per simulare il rapporto economico favorito fra cittadini romani e roma).

Fuori dell'Italia peninsulare (aldilà del Pò)

-Foedera Aequa: quindi una provincia che gode di condizioni vantaggiose (va bene per esempio per una provincia sicura e pacificata). Un bonus dell'ordine pubblico del 10% e una penalità nell'introiti delle tasse del 10%.

-Foedera Iniqua (va bene per una provincia di confine, o appena conquistata): quindi una provincia che gode di condizioni svantaggiose. Penalità dell'ordine pubblico del 10% e incremento delle tasse del 10%.

Comunque Hastati, Principi, Principi Veterani, Velites, Funditores e Guardie Cittadine sono reclutabili anche nella Gallia Cisalpina: nel II secolo a.c., furono create molte colonie romane aldilà del grande fiume (es. Bononia).



[Modificato da Iulianus Apostata 18/01/2014 18:51]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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18/01/2014 18:28
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Re: Re: Re: Re:
Iulianus Apostata, 18/01/2014 18:13:


Nonostante l'idea sia buona, credo che sarebbe un procedimento troppo complesso da attuare, in quanto, insieme agli edifici delle forme di governo, andrebbero addirittura create nuove caserme alternative (auxilia barracks), adatte ad essi e grazie ad essi sbloccabili.
E poi bisognerebbe rifare l'AOR in Italia....

Purtroppo non è attuabile, mi spiace.



Di questo purtroppo ne ero consapevole fin dall'inizio: capisco bene come sia un lavoro enorme :no


Iulianus Apostata, 18/01/2014 18:13:


A dire il vero, si potrebbero sì creare i nuovi edifici da te menzionati, ma questi non dovrebbero avere alcun effetto riguardo al relutamento. Pertanto reimposto il tuo sistema:

-Colonia di diritto latino: quindi in queste comunità avremo un incremento dell’ordine pubblico del 10%, un aumento dei bonus fiscali del 10%.

- Colonia romana: quindi concessione della piena cittadinanza romana. Incremento dell'ordine pubblico del 20% e una penalità economica del 10% (per simulare il rapporto economico favorito fra cittadini romani e roma).

fuori dell'Italia peninsulare (fino al Pò)

-Foedera Iniqua (va bene per una provincia di confine, o appena conquistata): quindi una provincia che gode di condizioni svantaggiose. Penalità dell'ordine pubblico del 10% e incremento delle tasse del 10%.

-Foedera Aequa: quindi una provincia che gode di condizioni vantaggiose (va bene per esempio per una provincia sicura e pacificata). Un bonus dell'ordine pubblico del 10% e una penalità nell'introiti delle tasse del 10%.



Più che altro la motivazione che mi ha spinto a fare questa proposta è il fatto che mi piacerebbe punire, quando li conquisto, gli insediamenti ribellatisi (un ottimo modo sarebbe appunto privarli della cittadinanza), o quelli che durante una campagna (mi capita spesso in Iberia) riescono a tenermi testa bene.



18/01/2014 18:36
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Re: Re: Re: Re: Re:
ironman1989., 18/01/2014 18:28:



Più che altro la motivazione che mi ha spinto a fare questa proposta è il fatto che mi piacerebbe punire, quando li conquisto, gli insediamenti ribellatisi (un ottimo modo sarebbe appunto privarli della cittadinanza), o quelli che durante una campagna (mi capita spesso in Iberia) riescono a tenermi testa bene.




Comunque si può rendere più complesso il sistema dei governi proprio creato gli edifici da te menzionati (Colonia latina e romana già esistono).

Fuori dell'Italia peninsulare (aldilà del Pò e oltre), sono già reclutabili unità indigene auxilia.




[Modificato da Iulianus Apostata 18/01/2014 18:42]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

18/01/2014 19:47
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Invece Iulianus avrei qualche altra idea da sottoporti, sicuramente molto più fattibili :)

1)Non so se già ci sono, le ultime versioni del mod le ho giocate poco purtroppo, quindi mi perdonerai se sto dicendo cose inutili, ma sarebbe molto bello inserire le decorazioni militari per i generali vittoriosi: corona obsidionalis, corona civica, corona navale e per l'età imperiale l'hasta pura. Che ne pensi? Sarebbero dei semplici tratti (o se si vuole degli ancillari veri e propri) ottenibili in base a certe condizioni di vittoria. Se sei interessato potrei prepararti anche le descrizioni di questi tratti :up

2)Celebrazione del trionfo: forse questo è un tantino complesso, ma tramite script credo si possa fare (almeno l'ho visto in mod come DBM). Quando un generale conquista l'ultimo insediamento di una fazione nemica, portandolo a Roma verrà celebrato il trionfo, che in pratica sarebbe un tratto che darebbe alcuni bonus. Mentre invece quando sconfigge insediamenti che si sono ribellati (qualsiasi insediamento quindi che appartiene alla fazione romana e poi si ribella e viene riconquistato) potrà, sempre portandolo a Roma, celebrare l'ovatio, visto che il trionfo non era concesso a che vinceva contro nemici ritenuti inferiori.

3) (legata alla 2) Bottino di guerra. Come conseguenza della celebrazione del trionfo si potrebbe mettere un add_money consistente: per esempio mi riferisco al gigantesco bottino portato da Cesare dopo aver ultimato la conquista della Gallia, o quello di Traiano alla fine delle guerre daciche.

Che ne pensi :) ?
[Modificato da ironman1989. 18/01/2014 19:54]


19/01/2014 11:14
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Re:
ironman1989., 18/01/2014 19:47:

Invece Iulianus avrei qualche altra idea da sottoporti, sicuramente molto più fattibili :)

1)Non so se già ci sono, le ultime versioni del mod le ho giocate poco purtroppo, quindi mi perdonerai se sto dicendo cose inutili, ma sarebbe molto bello inserire le decorazioni militari per i generali vittoriosi: corona obsidionalis, corona civica, corona navale e per l'età imperiale l'hasta pura. Che ne pensi? Sarebbero dei semplici tratti (o se si vuole degli ancillari veri e propri) ottenibili in base a certe condizioni di vittoria. Se sei interessato potrei prepararti anche le descrizioni di questi tratti :up

2)Celebrazione del trionfo: forse questo è un tantino complesso, ma tramite script credo si possa fare (almeno l'ho visto in mod come DBM). Quando un generale conquista l'ultimo insediamento di una fazione nemica, portandolo a Roma verrà celebrato il trionfo, che in pratica sarebbe un tratto che darebbe alcuni bonus. Mentre invece quando sconfigge insediamenti che si sono ribellati (qualsiasi insediamento quindi che appartiene alla fazione romana e poi si ribella e viene riconquistato) potrà, sempre portandolo a Roma, celebrare l'ovatio, visto che il trionfo non era concesso a che vinceva contro nemici ritenuti inferiori.

3) (legata alla 2) Bottino di guerra. Come conseguenza della celebrazione del trionfo si potrebbe mettere un add_money consistente: per esempio mi riferisco al gigantesco bottino portato da Cesare dopo aver ultimato la conquista della Gallia, o quello di Traiano alla fine delle guerre daciche.

Che ne pensi :) ?




Sono tutte buone idee, ma non so se avrò il tempo di realizzarle, dal momento che ormai vorrei congendarmi a breve dal modding di Casus Belli: spero che la versione 1.9.0 sarà l'ultima.
In ogni, caso, vorrei sentire il parere di LegioXIIIGemina e di Costantinus.

1) Si potrebbe fare. Sarebbe d'aiuto se creassi tu stesso i relativi tratti o ancillari (lavorando nei files che ti manderei), oltre alle descrizioni.
Costantinus comunque aveva già creato molti tratti nuovi per la carriera senatoria romana, oltre che per patrizi e cavalieri (mutuandoli da RS II).
Avresti comunque modo di vedere le modifiche già prsenti nei files.

2) Se un insediamento romano si ribella, va ai romani ribelli, da non considerarsi "inferiori".
Ad ogni modo, agire tramite script, a meno che tu stesso non metti su un sistema lavorando nei files, mi risulterebbe troppo oneroso.

3) Si potrebbe fare, sempre che tutto creassi il tutto lavorando nei files.

Buona giornata :)

======================================================================
Per quanto riguarda gli edifici di governo, può andare così?:

Entro i confini amministrativi italici (fino al Pò)

*Colonia di diritto latino:

- Ordine pubblico + 10%
- Bonus fiscali + 10%.

* Colonia romana: quindi concessione della piena cittadinanza romana.

- Ordine pubblico del 20%
- Bonus fiscali -10%.

Fuori dell'Italia peninsulare (aldilà del Pò)

*Foedera Aequa: quindi una provincia che gode di condizioni vantaggiose (va bene per esempio per una provincia sicura e pacificata):

- Ordine pubblico + 10%
- Bonus fiscali - 10%.

*Foedera Iniqua (va bene per una provincia di confine, o appena conquistata): quindi una provincia che gode di condizioni svantaggiose:

- Ordine pubblico - 10%
- Bonus fiscali + 10%.

Ti andrebbe di creare le relative descrizioni, oltre che di passarmi le pics (immagini per gli edifici)?

Ripeto,i suddetti edifici di governo non avrebbero alcuna influenza sul reclutamento.







[Modificato da Iulianus Apostata 19/01/2014 11:24]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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25/01/2014 11:07
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Miles
ciao a tutti,ho saltato la riforma di mario,sono sicuro di avere attivato gli script a inizio partita,ma purtroppo anche se compariva la consigliera se cliccavo non partiva la riforma.
Passati un po di turni ho deciso di provare a modificare i turni di attivazione della suddetta riforma negli script, cambiando il turno da 126 a 158 dove ero io. La riforma è partita e per ora non riscontro problemi.secondo voi andando avanti avrò delle grane oppure da adesso dovrebbe andare?se passato quel turno ri-modifico la data mi rimane la riforma? Ho comunque tenuto l'originale per poter correggere se necessario. Grazie
25/01/2014 12:30
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Si, la riforma rimane. Sostanzialmente lo script crea l'edificio della riforma in un dato turno, ed una volta creato questo rimane lì. Quindi non dovresti avere problemi di alcun tipo.


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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fino a data da destinarsi (ho il computer fisso da riparare, poi ho esami universitari) devo sospendere il modding. Credo che a breve riprenderò.

Ave et Valete
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

29/01/2014 00:28
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Miles

Ciao a tutti!

Allora dopo altre ore di gameplay sono pronto per fare qualche riflessione che spero riterrete utile :)

Dunque, ho continuato nella campagna imperiale coi Cartaginesi a difficoltà VH/VH, arrivando alla data della battaglia delle Acquae Sextiae.

1) intanto subito una domanda: la riforma di Mario esattamente quando si attua? Perché al momento non ho notato nessun cambiamento, non vorrei essermi mangiato l'evento.

2) ho conquistato quasi tutta l'Africa Nordoccidentale, eliminando completamente i Numidi e riducendo a straccioni i Garamanti (che con due cittadine e 4 familiari e zero esercito non vogliono accettare la tregua, ma vabbeh). Inoltre ho assoggettato Sardegna, Sicilia, Baleari e l'Hispania romana (Gades, Carthago Nova e Saguntum), insomma un bell'impero. Solo che ora stanno sopraggiungendo alcuni problemi nella gestione degli insediamenti.
A) tumulto. Capisco che dopo la conquista di un insediamento debba giustamente permanere una percentuale di scontento, giustificabile con l'opposizione che incontrano gli invasori, ma ritengo plausibile anche che dopo 10 - 20 anni questa percentuale debba scendere, per simulare il cambio di governo e cultura che progressivamente è accettato dalla popolazione, invece a quanto ho notato è permanente e riguarda tutti gli insediamenti conquistati dall'inizio della campagna.
B) squallore e svantaggio culturale. Come in Rome liscio. Lo svantaggio culturale lo si azzera rimpiazzando gli edifici "barbari" con quelli della tua cultura, per lo squallore non ci puoi fare nulla perché prima o poi arriva al 100%. OK.
C) distanza dalla capitale e tasse. Mi sembra anche qui come in Rome liscio. OK.
D) legge e intrattenimento. Con Cartagine non capisco perché i templi non raggiungono l'ultimo step di Pantheon (relativo alle metropoli). C'è solo il Pantheon di Astarte mentre mancano quelli di Milqart, Baal e Tanit che si fermano ai "santuari". Forse una dimenticanza? Per il resto mancano arene e teatri ma ci sta. Onestamente non so se i Cartaginesi organizzavano anche solo corse di cavalli per intrattenere il popolo, o cose di altro genere... Invece le mura si fermano al terzo livello, lasciando fuori gli ultimi due (grandi mura e mura ciclopiche), e non danno nessun contributo positivo alla legge così come le caserme. Per le mura bisogna aspettare qualche secolo per la tecnologia necessaria immagino, giusto?

Tirando le somme, ho sperimentato che le città più lontane dalla capitale sono quasi ingovernabili. Un esempio su tutti, Gades: ho costruito tutti gli edifici possibili e immaginabili, e nonostante un governatore con 10 di influenza e qualche tratto positivo anche sulla legge, l'ordine pubblico rasenta il 70%. Ovviamente tassazione bassa e guarnigione di circa 1300 uomini a fronte di una popolazione superiore a 30.000 anime.
Squallore 100%, Distanza dalla capitale 80%, Tumulto 30% fisso più bonus legati alla presenza di spie nemiche. Magari coi Romani essendoci le arene coi giochi, la situazione è più gestibile, ma con Cartagine la cosa non funziona... Volevo proseguire la campagna in Hispania e poi in Gallia ma ci rinuncio in partenza visto che non voglio riempire le città con 20 unità di contadini e ogni tot turni perdere tempo a conquistarle e a sterminarne la popolazione... Insomma non ti godi le guerre contro le altre civiltà. Poi, ripeto, io parlo per i Cartaginesi.
Secondo il mio modesto punto di vista da giocatore, si potrebbe risolvere il problema innanzitutto facendo in modo che dopo 10-20-30 anni dalla conquista dell'insediamento, oppure quando non c'è più svantaggio culturale, la percentuale "fissa" di tumulto scenda a poco a poco fino ad azzerarsi, e poi dotando la città dei pantheon mancanti e magari inserendo un 5% di legge che ti danno le caserme e le mura (come credo fosse in Rome vanilla).

Fatemi sapere cosa ne pensate! Un saluto!
29/01/2014 22:46
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Re:
Annibale_Barca, 29/01/2014 00:28:


Ciao a tutti!

Allora dopo altre ore di gameplay sono pronto per fare qualche riflessione che spero riterrete utile :)

Dunque, ho continuato nella campagna imperiale coi Cartaginesi a difficoltà VH/VH, arrivando alla data della battaglia delle Acquae Sextiae.

1) intanto subito una domanda: la riforma di Mario esattamente quando si attua? Perché al momento non ho notato nessun cambiamento, non vorrei essermi mangiato l'evento.

2) ho conquistato quasi tutta l'Africa Nordoccidentale, eliminando completamente i Numidi e riducendo a straccioni i Garamanti (che con due cittadine e 4 familiari e zero esercito non vogliono accettare la tregua, ma vabbeh). Inoltre ho assoggettato Sardegna, Sicilia, Baleari e l'Hispania romana (Gades, Carthago Nova e Saguntum), insomma un bell'impero. Solo che ora stanno sopraggiungendo alcuni problemi nella gestione degli insediamenti.
A) tumulto. Capisco che dopo la conquista di un insediamento debba giustamente permanere una percentuale di scontento, giustificabile con l'opposizione che incontrano gli invasori, ma ritengo plausibile anche che dopo 10 - 20 anni questa percentuale debba scendere, per simulare il cambio di governo e cultura che progressivamente è accettato dalla popolazione, invece a quanto ho notato è permanente e riguarda tutti gli insediamenti conquistati dall'inizio della campagna.
B) squallore e svantaggio culturale. Come in Rome liscio. Lo svantaggio culturale lo si azzera rimpiazzando gli edifici "barbari" con quelli della tua cultura, per lo squallore non ci puoi fare nulla perché prima o poi arriva al 100%. OK.
C) distanza dalla capitale e tasse. Mi sembra anche qui come in Rome liscio. OK.
D) legge e intrattenimento. Con Cartagine non capisco perché i templi non raggiungono l'ultimo step di Pantheon (relativo alle metropoli). C'è solo il Pantheon di Astarte mentre mancano quelli di Milqart, Baal e Tanit che si fermano ai "santuari". Forse una dimenticanza? Per il resto mancano arene e teatri ma ci sta. Onestamente non so se i Cartaginesi organizzavano anche solo corse di cavalli per intrattenere il popolo, o cose di altro genere... Invece le mura si fermano al terzo livello, lasciando fuori gli ultimi due (grandi mura e mura ciclopiche), e non danno nessun contributo positivo alla legge così come le caserme. Per le mura bisogna aspettare qualche secolo per la tecnologia necessaria immagino, giusto?

Tirando le somme, ho sperimentato che le città più lontane dalla capitale sono quasi ingovernabili. Un esempio su tutti, Gades: ho costruito tutti gli edifici possibili e immaginabili, e nonostante un governatore con 10 di influenza e qualche tratto positivo anche sulla legge, l'ordine pubblico rasenta il 70%. Ovviamente tassazione bassa e guarnigione di circa 1300 uomini a fronte di una popolazione superiore a 30.000 anime.
Squallore 100%, Distanza dalla capitale 80%, Tumulto 30% fisso più bonus legati alla presenza di spie nemiche. Magari coi Romani essendoci le arene coi giochi, la situazione è più gestibile, ma con Cartagine la cosa non funziona... Volevo proseguire la campagna in Hispania e poi in Gallia ma ci rinuncio in partenza visto che non voglio riempire le città con 20 unità di contadini e ogni tot turni perdere tempo a conquistarle e a sterminarne la popolazione... Insomma non ti godi le guerre contro le altre civiltà. Poi, ripeto, io parlo per i Cartaginesi.
Secondo il mio modesto punto di vista da giocatore, si potrebbe risolvere il problema innanzitutto facendo in modo che dopo 10-20-30 anni dalla conquista dell'insediamento, oppure quando non c'è più svantaggio culturale, la percentuale "fissa" di tumulto scenda a poco a poco fino ad azzerarsi, e poi dotando la città dei pantheon mancanti e magari inserendo un 5% di legge che ti danno le caserme e le mura (come credo fosse in Rome vanilla).

Fatemi sapere cosa ne pensate! Un saluto!



1) La Riforma di Mario avviene nel 107 a.c.: il suo annuncio compare solo per chi gioca coi Romani, ed essa ha effetti solo per le truppe romane.
Stessa storia per le altre riforme militari romane.

2) D)Le mura ciclopiche sono state rimosse dal gioco. Opera mia, voluta.

Così come è una cosa voluta (del gioco originale, RTW) che i templi punici (quelli di Astarte sono inesistenti in RTW liscio) non raggiungano il livello di Pantheon.
Le grandi mura di pietra (quarto livello) possono essere costruite solamente ove esiste la risorsa marmo (opera mia, voluta).
Storicamente, i Cartaginesi non costruivano né Arene (prerogativa romana) né teatri in stile ellenico.
Non credo organizzassero corse di cavalli per fini ludici.
Potrei sì aggiungere il livello Pantheon agli altri templi cartaginesi, nonché dare un 5% di bonus legge a caserme (ma mi pare che queste già abbiano un bonus legge) e mura.
Inoltre , così su due piedi, non ricordo come si possa fare in modo che il tumulto tenda ad azzerarsi progressivamente.

Saluti


[Modificato da Iulianus Apostata 29/01/2014 23:05]
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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Gianni Granzotto,"Annibale"

31/01/2014 12:08
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Grazie Iulianus, puntuale e preciso come al solito.
Credo che sia logico inserire il livello pantheon anche per gli altri dei, visto che altrimenti avrebbe più senso costruire sempre i templi di Astarte. Per quanto riguarda le mura secondo me hai fatto bene a rimuovere le mura ciclopiche, erano troppo antistoriche! Credo che non abbiano comunque nessun bonus di legge così come le caserme cartaginesi, magari per par condicio inserisci un 5%, in modo da renderle come quelle romane.

Invece ho un'altra domanda: come si fa a modificare i bonus/malus dei tratti dei personaggi e degli ancillari, oppure a inserirne di nuovi? Che files vanno modificati?
Grazie come sempre!
01/02/2014 13:59
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di nulla. Aggiungerò il livello Pantheon ai tutti i templi punici, ma a questo punto farò lo stesso anche per quelli numidi: storicamente, sotto Massinissa la Numidia iniziò, almeno a Cirta, a ricevere influenze puniche ed ellenistiche, poi divenne una potenza maggiormente evoluta.
Dunque darò un 5% di bonus legge alle mura di tutti i livelli, nonché alle caserme non romane (per eguagliarle alle romane).

per i tratti:

Data\export_descr_character_traits.txt
Data\export_descr_vnvs_enums.txt ---- o nome simile
Data\text\export_vnvs.txt --- o nome simile

per gli ancillari:

Data\export_descr_ancillaries.txt
Data\export_descr_ancillaries_enums.txt
Data\text\export_ancillaries.txt
[Modificato da Iulianus Apostata 01/02/2014 13:59]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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15/02/2014 14:01
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Ciao ragazzi. A me il mod crasha in continuazione. Premetto che ho seguito la guida all'installazione alla lettera, ma appena provo a far partire il gioco in modalita' compatibilità e con privilegi di amministratore mi dice che non trova le directx 9 e non parte. Quindi lo faccio partire senza questo passaggio su windows 8 e crasha dopo pochi turni.
Poi se lo faccio partire con l'engine di Barbarian Invasion direttamente non parte per dei files mancanti. Potreste darmi una mano?


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
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15/02/2014 22:22
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forse non ti parte perché hai windows 8..rome total war sembra non essere compatibile con tale sistema operativo.
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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16/02/2014 11:03
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Magari torno a Windows 7, grazie.


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
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20/02/2014 18:05
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Ciao a tutti,complimenti per la mod,è veramente fantastica,ho visto che la cavalleria è stata depotenziata volutamente e non riesco a usarla in modo decisivo come nel gioco liscio,però ci sta dai,rende più difficile il suo utilizzo.
Ho più che altro un problema con elefanti: li mando contro dei semplici schiavi e dopo 5 minuti buoni di combattimenti il risultato è che è morto un solo schiavo e gli altri vengono lanciati per aria per diversi metri ma dopo essere atterrati si rialzano come se niente fosse. Succede anche a voi? premetto che ho sempre giocato con RTW liscio e non ho mai usato fazioni con elefanti (ora sto usando i cartaginesi) però me li aspettavo più distruttivi...
Un altro problema è quello riguardante i carri falcati,dovrebbero trinciare le persone e invece passando e ripassando più volte non c'è l'effetto di distruzione che mi ricordavo dal gioco liscio.
E' solo mio il problema?

Sapete anche come cambiare la datazione da AVC in a.c.-d.c.?Non mi ci trovo XD
[Modificato da +windir+ 20/02/2014 18:16]
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