Battaglie Memorabili e Strategie......

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arysfalian
00giovedì 11 settembre 2008 17:18
Re:
Frankie_, 21/08/2008 13.55:

mai visto il fiume in piena!! ò_o figata!! forse succede nelle zone inondate... ma non ne avevo mai sentito parlare.... incredibile




credo fosse un eufenismo fiume in piena,comunque non di rado i nemici credendo di poter volare pensano di passare il ponte dall'esterno.
se vedi in un topic postai i mastini che nuotavano verso il nemico,ma visto che la loro unità era stata annientata la descrizione me li dava per morti!
dominus15
00giovedì 11 settembre 2008 17:21

Crea un topic apposito in MED2, vedrai che riscuoterà molto successo.



Sì però bisognerebbe metterlo in evidenza come con quello di rome, altrimenti prima o poi scivola via dalla prima pagina e si perde
IMPERATORE MARCOAURELIO
00venerdì 12 settembre 2008 11:04
ok tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio XD
Lucio Lucullo
00sabato 13 settembre 2008 21:26
Europa Barbarorum(new campaign with senatus popolusque romanus),anno 256 a.C.

Location:presso Lilibeo.

I cartaginesi,da infimi traditori qual sono,hanno sferrato un attacco contro le postazione romane in Sicilia,rompendo l'alleanza con il Senato e il popolo di Roma ma sono stati respinti a ridosso di Lilibeo.
Qui il generale romano Cneo Flavio Blaso sferra l'attacco contro le forze cartaginesi in rotta ma si accorge troppo tardi che nelle vicinanze è presente,nascosta fra gli alberi,una consistente forza cartaginese.
Il romano dispone di 5 coorti di princeps,2 di hastati e 3 di equiti cittadini romani mentre il generale cartaginese dal nome improponibile( [SM=g8113] )dispone,contando anche i rinforzi,di circa 12 coorti di varie unità cartaginesi dal nome altrettanto impronunciabili nonchè impossibile da ricordare,2 coorti di frombolieri e circa 9 elefanti.
Vista la schiacciante inferiorità numerica i romani si dispongono su un fronte molto ampio per evitare accerchiamenti e nascondono un'unità di equiti nella foresta lì vicina.
I cartaginesi,forti della loro grande intelligenza caricano frontalmente le unità romane senza adottare tattiche ma gli equiti nascosti nella foresta attaccano da tergo l'unità più debole dello schieramento cartaginese che va in rotta,trascinando,dopo poco tempo,molte altre unità e la caduta del generale punico provoca la definitiva rotta delle forze cartaginesi.
I romani hanno quindi buon gioco a massacrare i punici in rotta e prendere,il turno seguente,una Lilibeo completamente priva di difese.


In sunto i cartaginesi hanno perso circa 1800 uomini,perlopiù in rotta,mentre i romani circa 80 uomini.Una battaglia di durata brevissima ha quindi segnato la sorte della Sicilia caduta finalmente in mano romana.

[SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231]
Felicianus il grande
00giovedì 18 settembre 2008 13:21
guerra civile che vittoria!
inverno del 99 a.c. sono con i valeri,il mio esercito è alle porte di arezzo,è composta dai veterani delle guerre vittoriose in africa e sicilia...
mi appresto ad assediare la città quando mi attaccano due eserciti dei giuli supportati dalla guarnigione che difende la città(400 uomini) e un'altro contingente dala liguria...
io schiero 1300 uomini i giuli 3000....l'IA mi da spacciato nelle probabilità...12%di vittoria,mi dico combatto almeno se lo vinceranno sarà una vittoria di pirro...e avrò via libera per l'italia centrale avendo 3eserciti schierati a roma...
mi piazzo in fondo alla mappa con il fianco sinistro protetto dalla foresta piazzo un'unità di onagri dietro,davanti a lei ho 4unità di arceri il resto sono legioni(2coorti cittadine,4coorti pretoriane e coorti originarie e legioni)li schiero su due file(alternando a scacchiera un'unità esperte e no) davanti agli arceri sul fianco diestro cè un'ampia pianura e mi tengo 3unità di cavalleria..
comincia la battaglia mi trovo subito alla mia destra il contigente proveniente dalla liguria 300 uomini li massacro con la cavalleria...
nel frattempo sul fianco sinistro mi attaccano 3legioni e tanti unità ausiliarie,sposto 4legioni a difesa del fianco sinistro e dopo uno scontro nella foresta metto in fuga le legioni e poi carico gli ausiliari...richiamo subito le mie legioni per tenere la formazione compatta...sta arrivando il grosso dell'esercito,è la prima ondata(primo errore grave dell'IA :attaccandomi in due tronconi riesco ad affrontare separatamente i due eserciti...)dopo il bombardamento degli onagri e degli arceri arriviamo a contatto la mia prima linea regge limpatto,mando la mia cavalleria alle loro spalle e anniento la loro artiglieria e cavalleria...non usando la pausa però seguo la battaglia principale e non richiamo in tempo la cavalleria che si trova accerchieta dal secondo esercito nemico in arrivo,questo però mi consente di sconfiggere e mettere in fuga la prima ondata prima della seconda,ci vuole anche un pò di fortuna...
la seconda ondata è molto più ostica,coorti cittadine e pretoriane in gran parte...la mia seconda linea è ancora fresca e ha ancora i pilum al contrario della prima....sfrutto questo per tenerli dietro e apsettare l'attacco...
mi attaccano al centro e a destra,faccio avanzare il fianco sinistro tranne due legioni che sposto a destra pe rafforzare il settore...
(secondo errore,invece di attaccarmi ancora a sinistra dove le mie forze sono gia un po decimate mi attacca a destra dove sono ancora fresco)così riesco ad accerchiarlo a snistra e sfruttando anche la mia forte artiglieria(3unità di arceri oro oro e una d cretesi)li massacro...risultato io perdo meno di 300uomini loro 2600...
Sirius 21
00sabato 20 settembre 2008 16:12
Re:
dominus15, 11/09/2008 17.21:


Crea un topic apposito in MED2, vedrai che riscuoterà molto successo.



Sì però bisognerebbe metterlo in evidenza come con quello di rome, altrimenti prima o poi scivola via dalla prima pagina e si perde



Eccolo ritrovato e messo in evidenza [SM=g8320]

totalwargamesitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...


Felicianus il grande
00lunedì 22 settembre 2008 22:47
dimenticavo il mio generale dopo una sola battaglia diventa oppio il vittorioso e eroe locale...
la battaglia rimane tra le battaglie famose segnata dalle due spadine..
Francesco 88
00domenica 16 novembre 2008 16:43
Mod : Invasio Barbarorum

Prologo


Siamo nel 5° Secolo dopo Cristo . L'Impero Romano d'Occidente dopo essersi faticosamente ripreso dalla crisi che lo aveva investito meno di 100 anni prima è tornato a prosperare ed ora controlla un territorio vastissimo che va dalla penisola iberica a quella anatolica dalla Britannia al Nord Africa . Proprio nella penisola anatolica le legioni devono ora fronteggiare un potente avversario :l'Impero Persiano Sasanide. Entrambe le fazioni si sono espanse a scapito dell'Impero Romano d'Oriente che ora controlla oltre all'Egitto la parte meridionale del Medio Oriente Cipro e la sempre più isolata Sinope. Quest'ultimo confida in un indebolimento dei 2 contendenti dovuto allo stato di guerra perenne per poter riconquistare i territori precedentemente sotto il suo controllo. Nel frattempo tuttavia i Romani d'Oriente devono cedere ai loro fratelli d'Occidente la ricca città d'Antiochia che dopo un breve assedio viene conquistata dal generale Egidio Coroncario. E proprio Antiochia sarà il luogo dove verrà combattutta un'epica battaglia tra Romani e Persiani.

Anno 516 D.C .
2 Potenti armate persiane mettono sotto assedio la città . I Persiani dispongono di un totale di 6000 uomini , per la maggior parte temibili cavalieri clibanari che più di una volta in passato hanno inflitto dure lezioni alle legioni di Roma . L'esercito Romano , sotto il comando del giovane Egidio Coroncario può contare su 2500 uomini , il meglio delle legioni presenti in Anatolia rinforzate da contingenti di cavalleria e arcieri.I Persiani attaccano la città da Sud e da Nord . Dispongono di 2 arieti e 3 torri d'assedio ( 2 torri e un ariete dal lato Nord , una torre e un ariete dal lato Sud ) . Il generale romano dunque oltre a dover affrontare il nemico in situazione d'inferiorità numerica deve dividere le forze a disposizione . Coroncario decide di dislocare 4 coorti di comitatensi e 2 contingenti di arcieri sagittari sul lato Sud mentre il resto dell'armata costituita da 4 ausiliari illirici 4 catafratti 2 pedites bucellari 2 equites bucellari e 2 arcieri sagittari sarà da lui guidata contro l'armata che preme dal lato Nord .

La Battaglia

I Persiani passano subito all'attacco da entrambi i lati . Le freccie incendiarie scagliate dai Romani riescono ad distruggere solo una torre d'assedio sul lato Nord . Le restanti 4 armi d'assedio raggiungono le mura . Cominciano gli scontri corpo a corpo. Come previsto da Coroncario i problemi maggiori vengono dal lato Nord dove gli arcieri romani vengono bersagliati dai giavellotti lanciati dalle torri . L'ariete giunto sotto le mura sfonda la porta e i temibili clibinarii tentano di entrare ma sulla loro strada si trovano di fronte le truppe illiriche che aiutate dal fatto che si combatte in uno spazio ristretto tengono efficacemente testa ai loro avversari . Sugli spalti intanto i mercenari bucellarii sconfiggono senza troppi patemi le truppe provenienti dalle 2 torri e quindi scendono a dare manforte agli illirici mentre Coroncario con dietro tutta la cavalleria vigila attentamente e si tiene sempre pronto nel caso ci siano problemi alla porta Sud . Anche alla porta Sud la situazione è simile a quella precedente con i coomitatensi che fanno a pezzi la cavalleria nemica che tenta di entrare nell'angusto passaggio che costituisce l'ingresso . La battaglia dunque sembra avere un andamento lineare con i persiani che tentano di sfondare ma vengono falciati dalla fanteria e dai proiettili lanciati dalle mura . Tuttavia dopo l'ennesimo assalto non andato a buon fine il generale persiano dell'armata a Nord sceglie di simulare una ritirata per tentare di attirare i Romani fuori dalle mura della città in modo da combattere su un terreno favorevole alle sue forze . La tattica riesce . Nonostante Coroncario faccia squillare le trombe per ordinare alle sue truppe di mantenere la posizione gli illirici ebbri di sangue ed eccitati dalla vista del nemico in fuga lo inseguono oltre le mura per poi rivederselo piombare addosso da tutti i lati . Imprecando per l'indisciplina dei suoi soldati Coroncario sceglie di mandare 2 contingenti di catafratti per cercare di allentare la pressione sugli sua fanteria che ora subisce perdite ingenti . Nel frattempo tuttavia gli giunge un messaggero che gli porta cattive notizie dalla porta Sud . Un contingente di cavalieri persiani è riuscito a passare , non senza perdite ,in mezzo allo schieramento di comitatensi ed ora si dirige praticamente indisturbato verso il centro cittadino . Coroncario prende con se i 2 contingenti di catafratti rimasti e si lancia al suo inseguimento ordinando di non lasciar trapelare la notizia tra le truppe della porta Nord che potrebbero pensare ad una presa della città . Individuati i persiani Coroncario si lancia alla carica per le vie della città dove ha luogo un duro combattimento che vede alla fine i Romani vittoriosi . Massacrati i persiani , tra cui il generale dell'armata a Sud di Antiochia , Coroncario lascia un contigente di catafratti vicino alla porta Sud nel caso i comitatensi abbiano bisogno di rinforzi mentre con le restante cavalleria torna di corsa alla porta Nord dove i Romani sono in crisi . Qui infatti un contingente di catafratti è stato annientato mentre 2 di illirici hanno volto le spalle al nemico e fuggono in preda al panico . Anche i Persiani hanno subito perdite ingenti e molti loro reparti sono in fuga tuttavia dispongono di truppe più potenti e si trovano su un terreno a loro favorevole per cui resistono tenacemente . Coroncario decide di lanciarsi nella mischia nella speranza di spronare le sue esauste truppe a combattere .Con un ultimo decisivo sforzo i Romani massacrano gli ultimi reparti persiani rimasti e vincono la battaglia sul lato Nord . Anche sul lato Sud le legioni hanno la meglio e vincono lo scontro . Al termine della battaglia si contano i morti :

I Romani su 2500 uomini ne hanno persi 1200 ( per lo più fanteria fuori dalla porta Nord)
I Persiani su 6000 uomini ne hanno persi 5800 ( quasi tutta la cavalleria più i pochi contingenti di fanteria presente )

Risultati

La vittoria di Antiochia ha consentito di mantenere il controllo di una città strategicamente importantissima e ha allentato almeno temporaneamente la pressione dei Persiani sui confini .
Felicianus il grande
00lunedì 17 novembre 2008 15:37
Guerra Ionia 222 a.c.-216a.c. :massacro Egizio
la battaglia in se non e' ne eroica ne' memorabile....
ma la voglio raccontare per l'idiozia del faraone....
Campagna con i giuli,la stessa che ho postato nel forum
Teatro di guerra :ionia,Alicarnasso

la turchia e' un dominio del faraone ,i romani riescono a prendere Alicarnasso che era in mano ai ribelli...intorno a Sardis si ammassano grandi schiere nemiche il prode Aulo Giulio decide di portare il proprio esercito all'altezza del fiume che divide le due province,l'esercito e' composto da 4unita' di arceri cretesi,3di opliti mercenari,3di principi 4 di astati una di baliste una di equiti,la guardia del generale e 2unita' di frombolieri rodiani....

piazza le truppe a protezione del ponte....
e quei cominciano una serie di attacchi portati dagli egizi che comportanto conseguenti battaglie,tutte praticamente identiche....questa e' la cosa buffa....
ovvero il mio schierameno e' questo gli opliti formano un muro all'imboccatura del ponte,sulle due rive del fiume i frombolieri rodiani ,dietro gli opliti due file composte da astati e principi dietro di loro arceri e baliste.......
racconto delle battaglie molto semplice gli egizi vengono massacrati e macellati sulle sarisse o dalla mie unita' da tiro(compresi astati e principi),
nel corso delle battaglie le uniche varianti che l'IA attua sono lo schierare arceri a piedi e sui cocchi sulle rive del fiume nel tentativo di fiaccare i miei opliti,ma vengono immancabilmetne massacrati dai frombolieri e dagli arceri....
in una battaglia,mi sembra la quinta i cavalieri egizi riescono a sfondare la linea,ma vengono chiusi in una sacca tra gli opliti e le legioni...
la guerra e' ancora in corso,perche ora non mi posso permettere di avanzare,e poi perche mi diverto a macellare egizi....
risultato attuale 8battaglie combattute.....perdite romani intorno ai 200uomini
perdite egizie 10000ca

ma perche' continuano a suicidarsi su quel ponte???
Gabibbo93
00martedì 30 dicembre 2008 11:50
La mia prima campagna a BI. [SM=g7792]

Reduce da un'incredibile campagna con gli sciti in rtw (vinta) mi decido a cominciarne una con l'impero d'occidente... e rimango di sasso. Guadagno 20000 a turno, nessun popolo rompe i Santissimi, il mio esercito è forte e io, bello tranquillo, apprendo dell'arrivo degli Unni guidati da Attila (proprio Lui, il Flagello di Dio) che sta per venire a bussare a casa mia. Vengo a sapere che i maledettissimi vandali hanno fatto sloggiare i Sarmati (che ora andranno a scassare i cocones ai cuginetti d'oriente, spero) e vedo gl Unni dire e sbucare davanti al limes. Davanti a 4 legioni già tutte contente di trucidare un po' di sbabbari. Con le loro 4 (o 5?) armate cazzute.

Non faccio in tempo ad arrivare al ponte che un'armata unnica sbarra la strada alla legione più vicina e mi costringe a ripiegare (1 contro 4 era leggermente a mio sfavore) su una collinetta lì vicino. Secondo voi cosa dovrebbero fare quei barbari? Attaccare? Ovvio. Infatti aspettano il turno dopo così io posso portare le mie legioni sul monte e attaccarli alla carica.

Legione I contro Armata Unnica I

Mi mandano addosso i cavalieri subito, senza che io scenda dalla collina e vengono massacrati. La fanteria si arrocca nel mezzo del nulla e la accerchio.

Roma 1 Sbabbari 0

Legione II contro Armata Unnica II e III

Stessa tattica precedente, ma con L'intervento dell'altra armata sul mio fianco che mi costringe a ritirarmi sulla collina. Mi caricano di nuovo, li decimo, ma la battaglia è persa...

Roma 1 Sbabbari 1

Legione III (Legio I Galliciana) contro Armata unnica IV e resti delle Armate Unniche II e III

Restano immobili mentre i rimasugli delle due armate di prima mi caricano. È un massacro. Mancano qualche decina di metri al contatto e i barbari scappano. L'altra armata mi attacca frontalmente, se non fosse stato per le mie carrobaliste, sarei morto.

Roma 3 Sbabbari 1

Legioni I, III, IV contro Armate Unniche IV e V


Avanzo. Musica esaltante nelle orecchie. Legionari più incacchiati che mai. Attila che si staglia all'orizzonte sul suo cavallino. I barbari che caricano solo la mia legione (ebbene sì. le altre erano dell'AI). Sto per cedere quando un raggio di speranza si accende nei nostri cuori! L'AI ha caricato gli Unnici alle spalle! MIRACOLO! GLI SBABBARI FUGGONO!

Roma 5 Sbabbari 1

All'orizzonte, però, si stanno per materializzare i Vandali... [SM=g8312]
CRASSO II
00martedì 30 dicembre 2008 12:41
ASSEDIO DI ROMA 210 a.c.-208 a.c.

SELEUCIDI vs SPQR

Generale Antioco Pisifane vs generale Aurelio Massimo

Ormai L'Impero Seleucida è al lapice della sua potenza,in oriente è ancora in guerra con le ultime resistenze egizie a Siwa e a Cyrene,ha appena annientato gli Armeni nel Caucaso e conquistato la penisola greca.

Ora una grande armata seleucide si trova nei pressi di Roma,e la città è sotto assedio da 2 anni(4 turni)però l'armata seleucide,composta da 6752 unità(gran numero di elefanti, falangiti argentei,legionari,carri falcati,catafratti,arceri di creta e onagri)e 2 gallerie,deve attaccare subito la città perchè un'armata di Giuli, stanziata a Segesta,si sta dirigendo verso Roma.

L'ASSEDIO
I falangiti argentei sono disposti a una falange a colonna per passare attraverso la breccia delle mura seguiti dalle altre unità e protetti ai lati dai legionari,intanto gli zappatori stanno scavando la galleria sotterranea.
Le mura, crollate hanno seppellito un'unità di veliti stanziata su di essa,i falangiti cominciano a marciare,intanto gli elefandi li superano ai lati per sbaragiare i triari disposti a difendere la breccia.
Nel frattempo alcuni zappatori stanno scavando una galleria nella parte opposta della città e i catafratti con un contingente di elefanti muovono verso la seconda galleria guidati dal generale Antioco Pisifane.
I falangiti fermano davanti alle mura insieme agli elefanti,vengono colpiti dalle sentinelle delle torri,ma resisistono,ad un certo punto gli onagri seleucidi rompono la formazione dei triari e gli elefanti caricano verso i triari rompendo la loro formazione e il loro animo,quindi avanzano i falangiti che entrano in città vengono però circondati ai lati dai pretoriani e dalle coorti romane,per i falangiti viene ordinato il presidio della posizione e resistono agli attacchi fino al nuovo ordine.
Intanto la seconda galleria provoca un'altra breccia nelle mura alla breccia non c'è alcuna difesa, qundi i catafratti e gli elefanti entrano senza fatica,muovono verso i falangiti circondati dai pretoriani,ma vengono bloccati dal generale romano Aurelio Massimo,gli elefanti si fermano e gli arceri sovrastanti scoccano le frecce verso la cavalleria del generale aiutando la carca dei catafratti e del generale seleucide.
L'impatto è cruento molti catafratti cadono a terra ma anche molti cavalieri romani cadono,dopo poco tempo il generale romano si ritira come un codardo verso la piazza principale presidiata da arceri e coorti.
La strada è sgombra,quindi i catafratti e gli elefanti di Antioco Pisifane attaccano alle spalle leccoorti che avevano la meglio sui falangiti,molti falangiti sono morti, gli elefanti caricano sulle coorti, si vedevano saltellare in aria molti legionari romani per la furia omicida degli elefani,alcuni legionari e pretoriani romani sono riusciti a fuggire verso la piazza principale.
Tutto l'esercito seleucide marcia verso la piazza principale in cui il generale romano si è rintanato tra i suoi legionari.
Arrivati alla piazza tutti gli elefanti e i catafratti guidati da Antioco in persona sbaragliano l'ultima resistenza romana, il generale romano cerò di fuggire,riusci quasi a uscire dalla mischia ma morì.

Caesar_93
00martedì 30 dicembre 2008 12:45
Casus Belli anno 144 a.C. Gens Cornelia vs Ribelli (Iberici)

Prologo
Viriato, nobile Lusitano, provoca una rivoltà in Spagna che mi mette a soqquadro l'intera penisola iberica.
Le coste sono ben difese ma gli eserciti ribelli controllano il centro della penisola e in più un esercito comandato da Satres (chi sarà mai??) mette in serio rischio l'economia perchè sbarra la strada e il ponte che collegano Saguntum con Cartago Nova
Decido che è il momento di iniziare a farli soffrire.
Mando allora il Console Flavio Cornelio Scipione detto anche il mendace per tutte le bugie che diceva [SM=g7792]

Battaglia
Flavio (187 a.C. - 125 a.C. che diventerà commandante leggendario durante la rivolta di Euno e il più grande militare della storia) commanda un esercito di circa 650-670 uomini (grandezza unità normale) e mando suo figlio Publio tra i monti per aggirare Satres con circa 450 unità fra cui la cavalleria
Publio gira e prende alle spalle Satres mentre Flavio lo attacca di fronte

Inizio Battaglia
Romani: Flavio il Mendace

2 Reggimenti di veliti, 1 di funditores, 3 di princeps, 4 di hastati, 3 di Scutari Devotio, 2 di mercenari iberici, 3 di lancieri celtiberi, 2 equites

Publio:
3 principes, 2 hastati, 5 equites

Ribelli: Satres (grandezza unità grande credo) circa 1260 uomini

3 reggimenti di lancieri celtibere, 4 scutari Devotio, 3 Mercenari Iberici, 1 frombolieri delle balneari, 3 Fanatici eburoni, 4 schiavi

L'esercito di Satres tutti con le mostrine d'argento
Esercito di Flavio solo mercenari con mostrine d'argento tutti gli altri con quelle di bronzo
Publio invece solo mostrine di bronzo



Posiziono i celtiberi in prima linea vicini e assieme a loro metto gli hastati ai fianchi.
Frombolieri e veliti subito dietro oppure ai fianchi (mossa pericolosa)
In seconda linea metto i Devotio e i Mercenari iberici e ancora più indietro il generale affiancato ai Princeps
Cavalleria ai lati
Lascio il commando del generale Publio alla IA (non pentendomi di questo) e metto il via alla partita.

Subito i mrcenari nemici mi attaccano al centro dello schieramento e i celtiberi sembrano non accusare il colpo ma poi vedo che la loro linea di difesa si affievolisce e porto i devotio ai fianchi dei celtiberi
Contemporaneamente Publio attacca la retroguardia nemica con la cavalleria che viene massacrata ( e ti pareva?? [SM=g8290] ) comunque l'esercito ribelle è diviso in due
Quindi sembra volgere per il meglio ma quando guardo bene vedo Iberici nemici che mi aggirano e mando i Princeps che però non resisteranno a lungo
Flavio sa bene che la chiave di volta dell'esercito nemico e Satres e decide di attaccarlo uccidendolo
Ma sembra che i ribelli non cedano
sembra volgermi la situazione al peggio quando la linea frontale nemiche si ritira quindi attacco il fianco in pericolo e i principes riuscirono a respingere l'attacco.
Comunque non è finita: Publio manda in rotta la retroguardia nemica e accorre in mio aiuto con la cavalleria rimasta (circa 15 equites + generale) attacca le forze rimanenti che vengono distrutte


Vittoria netta Flavio 660-670 uomini Perdite 450
Publio 450 uomini circa Perdite325
Satres 1500-1600 uomini Perdite950


Questa vittoria non sarà l'unica poichè Flavio combatterà i Ribelli Iberici sino a stroncarli e annienterà anche i ribelli di Euno in Sicilia

P.S.: scusate se ci arà qualche errore nelle unità perchè non m ricordo bene quante erane i reggimenti mi ricordo il numero total degli eserciti miei e ribelli

_Brasida_
00domenica 1 febbraio 2009 18:21
Lucio Lucullo
00domenica 1 febbraio 2009 20:38
Re:
_Brasida_, 01/02/2009 18.21:





Interessante. [SM=g8299] [SM=g8299]
rometotalwarW_greciromani
00lunedì 20 aprile 2009 23:08
è stato bellissimo quando ho sconfitto i romani con i greci(1200 romani vs 400 e qualcosa di greci)
Uso soprattutto gli opliti.ho lasciato sfondare la palizzata e poi in una stradina si è concentrato tutto l'esercito romano contro 40 opliti e con soli opliti dopo aver mandato costanti rinforzi daò retro della strada ho ucciso il generale nemico e dopo 3 secondi sono scappati tutti.
Marco Fulvio Flacco
00lunedì 4 maggio 2009 20:17
W Crasso
Per la prima volta ho battuto i Parti. Alla faccia della crisi almeno :D
nanoguerriero
00martedì 5 maggio 2009 16:30
Battaglia epica nella guerra civile.
Da Tarentum UN solo uomo si avvicina a Capua. Quattro eserciti in formazione da battaglia lo attendono, tutti al completo.
Un turno dopo, l'armata vittoriosa dei Valeri trucida nell'inseguimento i Corneli.

Un solo uomo.

P.S.= una caramella ciucciata a chi scopre chi fosse...
Caesar_93
00mercoledì 26 agosto 2009 20:46
1° Parte: Come l'Araba Fenice
Casus Belli
Anno 120 a.C.

Cartagine, umiliata numerossisime volte è risorta dalle proprie ceneri.
Annientato i Numidi e sottommesso la Sicilia, Cartagine punta il suo sguardo in Italia.
Memori dell'umiliazione di Zama, Cartagine ora ha un esercito moderno e flessibile.

Il governo di Cartagine inviò allora in Italia il generale Imilcare, conquistatore della Sicilia e della Sardegna.
L'esercito sbarcato presso reggio, si spostò verso crotone, 1° roccaforte dei Valeri.
Presa quella si diresse a Tarentum e la conquistò.
Tutte vittorie facili ma il peggio doveva venire.
Il Senato e il Popolo di Roma decise allora di inivare il Console Gaio Massenzio contro il generale Cartaginese, forte di alcuni mercenari italici e dei temibili elefanti.
La Battagli avvenne presso Carnutum

Battaglia:

Imilcare, conoscendo a perfezione le strategie romane, dispose al centro le 4 falangi puniche e ai fianchi la fanteria Cartaginese, i Sanniti, i Lucani e la cavalleria + elefanti

I Romani di Massenzio si dispongono secondo la legione romana:

3 hastati
4 principi
3 triarii
+ veliti ed equiti

Imilcare allora fermo sulla collina studiò le posizioni dei nemici, ma in lontananza vide qualcosa che lo turbò: rinforzi dei Valeri.
Appena li vide la battaglia infuriò tra Senato e Cartagine.
I romani furono subito messi in rotta dalla pioggia di dardi e frecce e dalla carica degli elefanti.
subito si ritirarono e Imilcare decise di caricare le truppe.
Vittoria. I rinforzi non arrivarono in tempo e si ritirarono

Senato 1400 uomini circa persi 1200
Cartagine 1100 uomini persi 160
Rinforzi Valeri 200 uomini persi 20


Grazie a questa vittoria Imilcare tiene sotto scacco Roma e Alleati
Ma ormai l'età si fa sentire e decise di prendere custodia un parente lontano di Annibale: Abbascantus Bursa, trisnipote del generale Annibale.

Caesar_93
00mercoledì 26 agosto 2009 23:59
2° Parte: Terrore di Roma
Anno 114 a.C.

Cartagine continua le sue operazioni belliche in Italia tra mille difficoltà, colpa di una flotta minore rispetto a quella romana (ma in compenso + forte: es. 1 trireme Cartaginese contro 4 triremi romane= vittoria netta x me xD), ad alcune rivolte a Siracusa e alla peste scoppiata a Cartagine.

Imilcare tornò al cospetto del Senato Cartaginese per prelevare le altre truppe dell'esercito assieme al suo allievo e figlio adottivo Abbascantus.

Direzione Caralis.

Salpò da Cartagine con l'esercito di veterani della Sicilia e dell'Italia.

Sbarcarono presso le spiagge Occidentali della Sardegna e furono costretti a combattere contro una legione di soldati del Senato.

In inferiorità numerica e non potendo ritirarsi Imilcare decide di dare battaglia in una pianura per far si che le falangi abbiano terreno per le manovre.

Battaglia

I romani seguono l'ordine manipolare e poi in aggiunta alcune truppe cittadine.

Imilcare controbatte con lo schieramento della Battaglia di Carnuntum:

5 falangi al centro
fanteria cartaginesi e mercenari ai lati + gli elefanti.
La battagli inizia con la carica degli elefanti contro l'esercito romano.
Gli elefanti rompono lo schieramento e disorganizzano le truppe ma i veliti rimediano attacndo gli elefanti e costringendo a ritirarsi
Intanto astati principi e triarii attaccano il centro e le ali egreggiamente difese dai fanti cartaginesi e dai mercenenari italici.
A questo punto inizia la rotta nemica e i punici si lanciano al'inseguimento dei romani.

Vittoria netta.

Cartagne adesso riprende il possesso delle isole e di una base strategica per un'invasone verso l'Italia.
Tornato a Cartagine riporta le truppe per rinforzarle e ottiene il mandato per un'invasione anfibia dell'Italia.

Anno 110 a.C.

Imilcare col prode Abbascantus navigano e sbarcano presso Capua aspettando le truppe del senato per combatterle ma quest'attesa gli sarà fatale:

Esercito romano: baliste + moltissime unità di funditores
Cartagine esercito classico.

Vittoria ma con molte perdite cartaginesi
Roma ha evitato un gran pericolo e Imilcareormai non + giovane si ritira.

Allora Imilcare comanda ad Abbascantus di scappare e tornare a Cartagine con le nuove truppe mentre Imilcare difende la città di Tarentum.

Continua.....
Caesar_93
00giovedì 27 agosto 2009 15:34
3° Parte: Onore e Gloria
Anno 107 a.C.

Tarentum resiste all'assedio e lo respinge e Imilcare l'Invincibile avanza in territorio nemico.
Oltrepassa Carnuntum e piomba su Roma dove però lo aspettà una legione piena.
Fu costretto a ritirarsi davanti alla legione vicino agli Appennini dove fu costretto a combattere il Senato.

Battaglia:

SPQR: catapulte baliste e scorpioni + hastati veliti e triarii

Cartagine: solo fanteria cartaginese + elefanti e cavalleria italica e punica.

Roma avanza verso il nemico e Imilcare astutamente nasconde nel bosco la fanteria e il senato, inconscio del pericolo passa in mezzo al bosco.
Intanto la cavalleria attacca i mezzi d'assedio annientandoli.
Roma sembrava avesse la battaglia in pugno ma alle loro spalle arrivarono i fanti che misero in rotta le truppe.
Vittoria Netta.

Intanto Abbascantus fallisce l'assedio di Capua e torna a Cartagine dove lo aspetta un nuovo esercito.



6 mesi + tardi.

Le operazioni in Italia proseguono in maniera lenta a causa dell'inverno.
Imilcar L'Invincibile (mai perso una battaglia) si fermo ad assediare Carnuntum.
Ma la Legione dei Valeri lo attaccò assieme a delle trppe di rinforzo.
Imilcare decise di ritirarsi e affrontò la legione presseo gli Appennini su una collina.

Battaglia:

Roma: legione manipolare + generale con 4 stelline + rinforzai (guardie cittadine)

Cartagine: Fatneria Cartaginese ai lati e al centro i lancieri lucani
davanti i veliti cartaginesi e ai lati la cavalleria + gli Elefanti.
In inferiorità numerica, Imilcare decse di attaccare subito vedendo un errore dei romani: alcune truppe + avanzate si spinsero con foga in avanti e lasciarono un buco nello schieramento così gli elefanti feccero un macello nelle fila romane e fecero scappare il generale.

gli elefanti andarono presto in rotta e fece ritornare indietro la cavalleria.
Intanto la fanteria romana attaccò lo schieramento dei fanti cartaginesi ma vennero messi in rotta.
In seguito arrivarono le guardie cittadine e anche loro scapparono dopo aver ucciso il loro generale.

Vittoria schiacciante.




Anno 104 a.C.

Imilcare decise di contrattaccare e prese carnuntum.
Intanto Abbascantus tornò con 1 esercito molto forte e assediò Capua.


Se cartagine vincerà Roma cadrà poichè non ci sarà nessun ostacolo ma se perderà le operazioni belliche potrebbero durare + del previsto e decretare la vittoria di roma che sta mettendo in crisi l'economiadi Cartagine.

5 anni in + di guerra e cartagine sarà rovinata


Continua......
Caesar_93
00giovedì 27 agosto 2009 22:51
4° Parte: La vendetta di Cartagine
Anno 104 a.C.

Abbascantus prende Capua che resistette poco e niente.
A questo punto l'Italia Meridionale era Cartaginese e l'ora dei conti con Roma stava per arrivare.

Imilcare intanto divenne capo delle regioni del sud Italia e venne riconosciuto come il "Più grande condottiero della storia cartaginese" secondo solo ad Annibale.

Durante questa onorificienza fu ucciso da dei sicari romani.
Abbascantus, saputo di questo fatto, allestisce la più grande armata cartaginesemai creata con iberici, numidi, italici e cartaginesi e marca verso Roma.

101 a.C.
Battaglia delle Aquile

Abbascantus si posizionò davanti a Roma e sfidò apertamente il capo del Senato, Lucio Massenzio, allo scontro.
Avenne non lontano da Roma vicino ad un campo di grano.
Fu chiamata battaglia delle Aquile perchè le insegne della legione, giacciono sottoterra, memori della sconfitta subita.

Battaglia:

Romani: classica formazione manipolare + 2 generali e 1 scorpione

Cartagine: Falange punica al centro + frombolieri delle Baleari davanti
Al lato sinistro Sanniti e Lucani, al lato destro fanti cartaginesi ( i veterani di Imilcare) e iberici.
Elefanti + cavalleria.

Abbascantus ordinò alla cavalleria di staccarsi dalle ali e d vanzare ad eliminare gli scorpioni nel mentre che la legione avanzava.

Agli elefanti fu ordinato di proteggere l'ala sinistra e eliminare le truppe di astati e principi.

Così facendo si limitavano le perdite della fanteria punica e dei sanniti.

gli elefanti attaccarono e mandarono in rotta i principe e gli astati.
nel centro invece la legione venne sbarrata dalla selva di picche dei fanti punici che combatterono con valore e respinsero le truppe e uccisero il generale che si lanciò con grande foga sperando di vincere la battaglia.
Ma si sbagliava.
Una volta ucciso tutte le truppe romane andarono in rotta e Roma ormai era sull'orlo del collasso.
Senza difensori, il Lazio era in preda agli invasori cartaginesi.



100 a.C.
Abbascantus venne nominato capo dei cartaginesi come era scritto nel testamento di Imilcare e commandò con grande sforzo le truppe orami stanche di questa lunga lotta con Roma ( 50 anni circa di guerre).

Marciarono per ore ed arrivarono sotto le mura della città eterna e la misero sotto assedio.
6 mesi dopo la città cadde sotto le truppe di Abbascantus acclamato come un ero divino, degno erede di Annibale.

Oa il Senato era rimasto isolato in Corsica e presto sarebbe caduto.
I giulii sarebbero stati i prossimi, seguiti dai corneli e dai valeri.

Per ora la vendetta di Cartagine è statta consumata, adesso saranno giorni di festa per mesi e mesi per acclamare Abbascantus e Imilcare, il vero fautore di questa guerra, il conquistatore dei Romani, il Grande, L'Invincibile, l'Indomito......

Per ora i romani potranno stare tranquilli un po' perchè Cartagine ha bisogno di organizzarsi e di allestire un nuovo esercito per conquistare la terra dove il sole tramonta, dove finisce il mondo: la Spagna.


Fine
SnappoloViBritannia
00domenica 20 settembre 2009 22:58
la mia più bella battaglia fù online,e fù anche una sconfitta.... Seleucidi controlalti da me contro Macedoni controllati da rambo (alias rambiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii). purtroppo la mia fanteria venne sterminata,e rimasi solo con 6 unità di catafratti ben potenziati... lui non aveva quasi più cavalleria (solo il generale e una decina di compagni cavalieri) dopo un breve giretto di mappa,i miei catafratti caricarono la falnge nemica,ma si ferarono a pochi metri dalle lance,compiendo una carica eroica degna di quella di Alessandro magno a gaugamela,e urlando a scuarciagola "ALL HAIL LELOUCH !" uccisi il generale e distrussi un unità di picchieri e i cavalieri... purtroppo la mia cavalleria ne uscì dimezzata... preferì salvare quei nobili catafratti *-*
Caesar_93
00mercoledì 11 novembre 2009 22:36
227 a.C. - Battaglia di Marsiglia
Anno 526 Ab Urbe Condita (227 a.C.)

Roma diviene una grande città che domina su tutta l'Italia, la Sicilia, la Sardegna e il Nord Africa.

Allo scoppio della guerra punica Roma aveva pochissime truppe ed eserciti piuttosto esigui e gli unici veterani erano quei soldati che avevano combattuto contro Pirro presso Taranto.

Con la Prima Guerra punica, Roma si affermò come centro del Mediterraneo e grazie a questo conflitto, numerosi personaggi presero il potere.
Tra questi il più importante fu Sesto Manlio, generale di Roma e conquisatore di Cartagine, divenne famoso dopo aver battuto oltre 20.000 uomini con solo 10.000 presso Cartagine.

Divenne console e decise di inviare una spedizione ai Greci di Marsiglia, che chiesero aiuto a Roma contro i Galli.

Roma decise così di inviare Sesto Manlio a Marsiglia.
Nel 230 a.C. i generali Nerone Massenzio e Spurio Postumo vennero inviati come avanguardia delle altre legioni.
Conquistarono Marsiglia dopo 1 anno di assedio.

Intanto Sesto Manlio approdò presso Aleria, in Corsica con la su X Legio e con alcune unità di Triarii.
Da Aleria si diresse a Marsiglia, pensando che la città fosse ancora in mano romane, ma si sbagliava.

Marsiglia era caduta da pochi mesi e i due generali lì presenti, non poterono fare altro che aspettare Sesto con i rinforzi, assieme al Generale Tito Massenzio.

Tenne sotto assedio Marsiglia per 3 mesi circa quando all'orizzonte una armata enorme per numero (19.000 uomini più 700 cavalieri e inoltre 5000 uomini di rinforzo) contro 14.500 uomini tra legionari, triarii e cavalieri.

Battaglia.

Sesto controlla il terreno e decide di posizionarsi su una collina assieme ai cavalieri numidi, sopra la collina una linea di Triarii e opliti per sbarrare la carica della fanteria nemica, le coorti dietro come rinfozo.
Al centro stanno 4 coorti mentre sul fianco sinistro 5 coorti.

L'avanguardia nemica attacca con i suoi 5000 uomini, caricando con lancieri e cavalleria, ma la prima carca si infrange contro le lance e gli scudi dei Triarii.
Tentano un attacco al fianco destro ma vengono fermati in tempo dagli uomini dela prima coorte.

Intanto l'armata princpale attacca con la cavalleria il fianco sinistro che deve retrocedere e ricongiungersi con il reasto della armata.
La battaglia infuria e i Romani erigono un perimetro di difesa ad angolo retto dove i triarii respingono i gallie e i legionari li decimano con il pilum.

Ad un certo punto, quando lo scontro si fa cruciale, i cavallieri gallici penetrano nello schieramento e uccidono il generale romano.
La notizia si diffse tra i reparti e si pensava alla ritirata quando un tribuno militare suono il corno della carica e il fianco sinistro caricò tremendamente la cavalleria gallica e la fanteria, uccidendo il generale nemico.
Seguirono l'esempio anche tutti gi altri soldati che misero in fuga l'intera armata.

Marsiglia però non cadde e quindi i romani si ritirarono perchè senza commandante e rinforzi avrebbero perso di sicuro.

Le spoglie di Sesto fuono portate a Roma dove si celebrarono i funerali di Stato con giochi gladiatori per circa 1 anno.

Roma celebrava il suo più grande generale ma nell'ombra tramava vendetta.

PS: ho aggiunto uno 0 allecifre esatte dei soldati per rendere più veritiera la vicenda [SM=g8335] [SM=g8335]
arysfalian
00mercoledì 11 novembre 2009 23:11
Re:
nanoguerriero, 05/05/2009 16.30:

Battaglia epica nella guerra civile.
Da Tarentum UN solo uomo si avvicina a Capua. Quattro eserciti in formazione da battaglia lo attendono, tutti al completo.
Un turno dopo, l'armata vittoriosa dei Valeri trucida nell'inseguimento i Corneli.

Un solo uomo.

P.S.= una caramella ciucciata a chi scopre chi fosse...




non l'ho capita,4 tue armate ad inseguire un solo uomo???
ma con un certo numero di soldati le unità non si dovrebbero sciogliere???
LordKroak
00mercoledì 10 marzo 2010 19:27
Ho fatto una battaglia su Roma Surrectum senza perdere un singolo soldato (però non ho proprio vinto) bombardando e basta con 3 squadre di onagri i cartaginesi. Appena uccisi circa 500 uomini se la sono dati a gambe... ma può essere l' IA così stupida???
Ilgranatiere
00domenica 4 luglio 2010 19:24
Re:
Ragazzi adesso vi racconto io una mia battaglia.
La conquista di Cartagine 265 A.C
Inizio la campagna breve coi Corneli(avendo finito le altra due)e mi appropio subito della Sicilia.Svaniti i piani di conquista della Sardegna a causa dei Giuli mi aggingo a liberare l'Africa dal giogo cartaginese.Grazie alle flotte del senato che mi aprirono la strada approdai sulle coste africane e cinsi d'assedio Cartagine e un'altra città più in basso con due legioni hastatiche(c'erano solo hastati col generale xD).Notando che a Cartagine c'erano 3 elefanti(un'unità)assoldo degli schermagliatori libici mercenari e attacco con torre d'assedio e ariete.Ora la città aveva come guarnigione oltre agli elefanti anche Asdrubale(erede di fazione)e della cavalleria mercenaria,la città aveva il 4 livello di mura(come Roma).Mando un'unità di hastati e schermagliatori sulle mura e tutti gli altri alla porta.Appena quel maledetto portone cade si presentano i 3 dumbo(xD)e inizio a giavellottarli ma ahimè non ne volevano a crepare.Dopo aver ridotto tre unità di hastati a 6 uomini,tra cui una in rotta,per mia fortuna gli elefanti escono senza motivo dalla città e si beccano l'olio bollente che era invece per i miei uomini.Risultato arrossto di elefante e carica della mia cavalleria(2 di equiti più una del generale)contro quella mercenaria lasciando in vita un'uomo solo.Adesso non mancava che Asdrubale così lo carico con tutte le unità e lo massacro.
"Roma ha vinto!!!"

p.s:Non capisco come mai questi elefanti siano così forti,se non era per quel colpo di fortuna ero ancora là a cercare di ammazzarli(ed erano solo 3!!!).
Domanda:con un esercito di fanteria e cavalleria(parlo dei romani)qual'è il metodo migliore per affrotare gli elefanti?
enzo1@
00domenica 4 luglio 2010 20:24
Re: Re:
Ilgranatiere, 04/07/2010 19.24:

Ragazzi adesso vi racconto io una mia battaglia.
La conquista di Cartagine 265 A.C
Inizio la campagna breve coi Corneli(avendo finito le altra due)e mi appropio subito della Sicilia.Svaniti i piani di conquista della Sardegna a causa dei Giuli mi aggingo a liberare l'Africa dal giogo cartaginese.Grazie alle flotte del senato che mi aprirono la strada approdai sulle coste africane e cinsi d'assedio Cartagine e un'altra città più in basso con due legioni hastatiche(c'erano solo hastati col generale xD).Notando che a Cartagine c'erano 3 elefanti(un'unità)assoldo degli schermagliatori libici mercenari e attacco con torre d'assedio e ariete.Ora la città aveva come guarnigione oltre agli elefanti anche Asdrubale(erede di fazione)e della cavalleria mercenaria,la città aveva il 4 livello di mura(come Roma).Mando un'unità di hastati e schermagliatori sulle mura e tutti gli altri alla porta.Appena quel maledetto portone cade si presentano i 3 dumbo(xD)e inizio a giavellottarli ma ahimè non ne volevano a crepare.Dopo aver ridotto tre unità di hastati a 6 uomini,tra cui una in rotta,per mia fortuna gli elefanti escono senza motivo dalla città e si beccano l'olio bollente che era invece per i miei uomini.Risultato arrossto di elefante e carica della mia cavalleria(2 di equiti più una del generale)contro quella mercenaria lasciando in vita un'uomo solo.Adesso non mancava che Asdrubale così lo carico con tutte le unità e lo massacro.
"Roma ha vinto!!!"

p.s:Non capisco come mai questi elefanti siano così forti,se non era per quel colpo di fortuna ero ancora là a cercare di ammazzarli(ed erano solo 3!!!).
Domanda:con un esercito di fanteria e cavalleria(parlo dei romani)qual'è il metodo migliore per affrotare gli elefanti?



io cerco di mandarli in rotta con le frecce infiammate,ma è dura....
TGD5511
00martedì 17 agosto 2010 14:04
Mod di riferimento: Europa Barbarorum


Premesse

Nel 255 a.C. Roma, con l'annessione di Patavium, ha terminato la conquista della penisola, eccezion fatta per Mediolanum tenuta dagli Edui. La Repubblica deve fare i conti con la costante penuria di denaro dovuta a porti con pochi sbocchi commerciali, data la bellicosità delle città-stato sulle coste sicula e balcanica, ed un eccessivo costo di mantenimento delle legioni.
Il Senato lo stesso anno decretò l'invasione dell'Epiro, cacciato 17 anni prima dall'Italia, per creare una colonia romana in terra balcanica e nuovi sbocchi commerciali, nonché uno sbocco sulla prolifica grecia. Appio Aurelio Cotta, diciannovenne di stirpe non illustre dotato di buon acume strategico, viene messo al comando di 1400 soldati, ben addestrati ed omogenei, per l'invasione dell'Epiro.
Nel 254 a.C. sbarca vicino alla città di Ambrakia e, accampato su di un colle, invita gli eserciti avversari al combattimento. Questi, comandati da Eudamida, in leggera superiorità numerica, danno battaglia.


Gli Schieramenti

Il Generale Romano schierò le sue truppe a difesa del colle, ben conscio della difficoltà delle falangi di combattere sui terreni scoscesi. Grande timore tra i romani destava la cavalleria epirota, superiore per numero ed efficacia alle due torme di equiti (100 cavalieri) a disposizione. Per questo motivo Appio dispose il centro del suo schieramento nella usuale formazione a scacchiera, con gli astati in prima linea e i principi in seconda, ponendo i triari a preservare il fianco destro.
Sulla destra si trovava una foresta della stessa altezza del colle, e se era poco praticabile per le compatte falangi, diversa questione poteva essere per la cavalleria. Il fianco sinistro era protetto dalla ripidità del colle, tanto che attaccare da lì sarebbe equivalso ad un suicidio.
La cavalleria, numericamente insignificante per poter giocare un ruolo importante nella battaglia, venne nascosta nella foresta.
Eudamida si schierò con la falange al centro, mentre la fanteria illirica copriva i fianchi. La cavalleria, pesante, si teneva lateralmente distaccata dal grosso delle forze.


La Battaglia

Appio era saldamente intenzionato a non abbandonare la sicura posizione, conservando in se la assoluta certezza che il nemico avrebbe tentato di espugnarla, non potendo tollerare schiere avverse a pochi chilometri dalla sua capitale.
Eudamida ebbe chiaro fin da subito il suo obiettivo: scardinare la formazione avversaria per portarla in una collocazione geografica che potesse essere più favorevole. Per questo motivo la sua prima mossa fu di far caricare alla cavalleria pesante il fianco destro romano passando per la foresta. Solo la fortuna permise agli equiti di non essere visti e per tanto sterminati.
In questo frangente la scelta del Generale capitolino di schierare i triari a destra si rivelò quanto mai azzeccata, visto che ressero l'impatto con la cavalleria da soli, senza necessitare di aiuti da altri reparti e senza intaccare, così, la formazione. Vista la situazione sfavorevole i cavalieri volsero in fuga dopo aver subito perdite considerevole e forse speravano di attirarli in un inseguimento. Gli ordini di Appio risultarono tuttavia ferrei: nessuno doveva abbandonare i propri posti.
Il grosso delle falangi epirote giunse a contatto con l'intero schieramento romano, la cui conformazione impediva loro di creare un fronte compatto, risultando vulnerabili ai fianchi. Contemporaneamente però Eudamida aveva inviato la cavalleria con la fanteria illirica a risalire il fianco del colle, laddove il generale romano non pensava di essere colto.
Gli astati posti a sua difesa incontrarono difficoltà nel tenere le posizioni e solo la brillantezza ed il sangue freddo di Appio permisero ai Triari di arrivare sul posto in tempo, respingendo la carica senza poterli inseguire.
Privati del loro fianco e sentendosi vulnerabili, i falangiti cominciarono ad indietreggiare. Appio, peccando forse di eccessiva prudenza, temette di essere tratto in trappola e così rinunciò all'inseguimento globale, distaccando solo due manipoli di astati per dar loro fastidio.
Quando gli fu chiara l'intenzione di Eudamida di arroccarsi ad Ambrakia lanciò la cavalleria all'inseguimento ed essa, fresca e riposata, fece strage di nemici. Una buona metà di quell'esercito epirota venne sterminato, infliggendo perdite irrisorie (21 soldati) ai capitolini.


Conseguenze

La vittoria fu fondamentale per il proseguo della campagna, giacché spezzò l'unica resistenza considerevole Epirota. Le truppe, galvanizzate per il successo, lo nominarono Imperator e due anni dopo Ambrakia si arrese. Tornò a Roma nel 251 a.C. e celebrò il suo trionfo, pronto a diventare il più grande comandante che Roma conoscesse dai tempi di Furio Camillo.
Flavio Ezio95
00martedì 9 agosto 2011 16:57
Ciao a tutti!
Innanzitutto devo dire che essendo nuovo del gioco,ho impostato a difficoltà media sia la campagna che le battaglie,ma ultimamente di queste ultime me ne sono capitate 3 assurde! [SM=g8231]

Allora ecco la prima: Giuli vs Macedoni

Antefatto:

L'esercito Romano agli ordini del valente Comandante Quinto si avvia verso Larissa forte di ben 1302 uomini (coorti originarie,arcieri ausiliari e equiti).I Romani,resi baldanzosi dal numero,avanzano senza mandare sentinelle in avanscoperta ed è cosi che cadono in una spregevole imboscata tesagli dall'esercito Macedone comandato dal Generale Arcesilao (4 stelline) e forte di ben 1402 uomini.I Romani avvedutisi del pericolo si dispongono sulle pendici di un monte consci della difficoltà delle falangi su terreni in pendenza e si schierano in modo classico: legioni davanti in modalità presidio,arcieri dietro con munizioni incendiarie e cavalleria ai lati.Quinto però in tutta segretezza dispone anche 2 squadroni di cavalleria in un boschetto lontano dal campo della battaglia per aggirare il nemico.
Se i Romani fossero stati sconfitti o avessero avuto una vittoria di Pirro probabilmente la spedizione sarebbe dovuta essere annullata e i Macedoni sarebbero potuti passare al contrattacco!Quinto DOVEVA vincere!

La Battaglia:

L'esercito macedone (apparso dall'altro lato della mappa) si dirige verso le forze Romane schierandosi alle radici del monte.Quinto nota subito che la cavalleria nemica era in inferiorità ma non c'è piu tempo per pensare!Le Falangi stanno attaccando!(In realtà ho passato piu tempo in pausa che a giocare [SM=g8231] )
Quand'ecco che succede una cosa strana:le falangi giunte a portata di tiro dei miei arcieri si fermano lasciandosi decimare dai miei auxilia!(stupida stupida IA)
La mia cavalleria sul fianco sinistro intanto attacca quella nemica disposta sul fianco destro mentre le falangi si decidono ad avanzare;Una però invece di attaccare la mia fanteria si gira e si dirige verso i miei equiti! [SM=g8312] Quinto avvedutosi del pericolo chiama le sue guardie del corpo e carica la falange che si era staccata dallo schieramento mettendola in fuga e poi attacca la cavalleria nemica (che stava dando filo da torcere alla mia a causa della presenza di quella pesante del generale) e non solo li manda in rotta ma uccide anche il generale!Nel frattempo però,mentre la cavalleria si massacrava sul lato sinistro,le falangi avanzavano e giunte vicino alla mia fanteria vengono accolte con una salva di pila che li decima ulteriormente.Ma quando sembrava che ormai il corpo a corpo fosse inevitabile ecco che succede una cosa inaspettata:gli squadroni di cavalleria nascosti da Quinto escono dal bosco e caricano la cavalleria nemica sul fianco sinistro dello schieramento macedone mettendola in pochi istanti in fuga.Da qui in poi comincia il massacro:la mia cavalleria sul lato destro e sinistro fa una conversione e attacca da dietro le falangi mettendole tutte in fuga.I miei Cavalieri galvanizzati dal successo gli inseguono e non ne lasciano vivo nemmeno uno!
ROMA HA VINTO!

Uccisioni: L'esercito di Quinto (che contava 1302 elementi) ha ucciso ben 1374 Macedoni.Dell'esercito Macedone invece forte di 1407 effettivi solo 35 sono riusciti a salvarsi alla furia romana,infliggendo solo 93 perdite ai Romani (quasi tutti cavalieri)
L'esercito di Quinto può quindi dirigersi verso Larissa contando ancora 1209 uomini!
Onore e gloria!


Conseguenze:

I Romani cingono d'assedio Larissa e la espugnano sterminando la popolazione e proseguendo quindi verso Nord.I Macedoni avendo perso il loro esercito piu forte non possono far altro che guardare mentre i romani conquistano una dopo l'altra le loro città!
[SM=g8147] [SM=g8147] [SM=g8147]
arysfalian
00mercoledì 10 agosto 2011 04:54
uh,da quanto tempo nessuno narrava di Rome.
è veramente un gioco d'epoca oramai.

Visto che mi ci trovo voglio scrivere di una cosa che mi è capitata ultimamente in una campagna coi Giuli.
Nella mia espansione sono andato a cozzare con le altre famiglie romane,i Puffi stabili in Africa e cercanti di entrare in Egitto,i verdi che con la via sbarrata dalle mie conquiste in Anatolia hanno annichilito tutto quello che c'era oltre il Reno e il Danubio,lasciano solo Campus Sakae ai neutrali Parti.
Gli Egizi invece li ho dovuti snidare man mano dalla Turchia.Dopo che entrambi avevamo fagocitato i pontici,mi trovavo con Mazaka circondata da Tarso e e Sinope in mano ai servi del Faraone.Allora succede che essi perdono Salamis per una rivolta,e avendo una spia sul luogo il turno dopo faccio sbarcare un armata appena sufficiente alla conquista.
Non devono averla presa bene...visto che dopo alcuni turni noto una nave con un esercito a bordo stazionare vicino l'isola.Conoscendo l'IA e sapendo di non poter contrastare quell'armata sul campo,mando la mia flotta ad affrontare la loro.Scoppia la guerra,salvo Cipro,e mi trovo a dover fare la guardia con un solo(ma efficiente esercito) piazzato a Mazaka a tutta l'Anatolia orientale.Da lì potevo rifornirmi in città e difenderla da attacchi da nord e sud,ma andare a salvare eventuali città assediate non se ne parla.
Facendola breve,e grazie al sapiente uso di armate solo mercenarie fatte do opliti davanti-cretesi dietro,maciullo un paio di familiari del faraone e qualche armata in più.
Finché,stanchi di prenderle,gli uomini in giallo mi propongono la tregua.Io dico tra me e me che non mi conviene dargliela,e provo ad alzare irriverentemente la posta.Chiedo Sinope e Tarso in cambio.....
la loro risposta è "tregua,Sinope e Tarso in cambio di 50000 e passa denari"!
Allibito,accetto,e mi ritrovo con due nuove città,tra l'altro metropoli,difese da poche e scarse unità di contadini,pretoriani e artiglieria varia.
Quando penso d aver fatto il colpaccio,cambio il turno e il loro esercito che era dentro Tarso mi pone l'assedio.
Eh no,qua mi si prende per culo.Faccio accorrere la mia armata in Cilicia e friggo a dovere l'armata nemica,facendo lo stesso con quella che da Sinope sembrava puntare ad Ancyra indifesa grazie al rimasuglio del precedente esercito mercenario.
Dopo avergliele risuonate,ripassa il solito diplomatico a zero influenza che mi ripropone la tregua.Mi chiedo "saranno scemi due volte?",e richiedo Artaxarta e Kotais.
Loro risposta "tregua,Artaxarta e Kotais in cambio di 40000 e passa denari"...
Stavo quasi per accettare,se non che mi sono reso conto che avrei avuto due città lontane dalle mie armate,difese da truppe esigue e SICURAMENTE oggetto di rappresaglia dagli imponenti eserciti in giallo che vi stazionavano.E non mi andava di perdere la mia invincibilità sul campo....
Chissà cosa gli chiederò la prossima volta
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