La discussione è inutile. L'unità si doveva fare. L'hanno fatta. Si poteva fare meglio, su questo non c'è dubbio alcuno, possiamo migliorare le cose, ma di certo non dicendo solamente "si stava meglio quando si stava peggio". Se il sud si fosse trovato bene sotto i Borboni di certo la Sicilia non sarebbe insorta ogni minuto dal '48 al '60, Crispi non sarebbe andato in esilio ed organizzato la spedizione con Garibaldi, la popolazione non l'avrebbe appoggiato. La stessa rivolta di Bronte dimostra che il popolo non ne poteva più e vide in Garibaldi, che arrivava con l'aura del suo mito di guerriero per la libertà, la speranza per il domani; gente che arriva a mangiarsi il fegato di un uomo, alcuni lo cucinarono, ma molti se lo presero crudo com'era, dimostra chiaramente a che livello d'odio erano giunti in secoli di angherie da parte dei signori. Forse, se Garibaldi avesse agito da solo, le terre ai contadini le avrebbe pure date, basti pensare che era un feroce anticlericale e repubblicano convinto, ma avendo i Savoia alle spalle le cose andarono diversamente. Come dice Tancredi nel Gattopardo "se a questa rivoluzione non partecipiamo pure noi [i nobili dell'isola], arriva Peppino Mazzini e ci fa la repubblica in due minuti".
Certo molti briganti erano simpatizzanti dei Borboni, che pagavano le rivolte da Roma dov'erano in esilio, ma questi briganti si innestarono su un brigantaggio già presente da secoli, figlio delle tasse borboniche e del loro malgoverno. Infatti erano briganti quelli che scesero dall'Etna e parteciparono alla rivolta di Bronte, briganti che non avevano nulla a che fare con la popolazione del paese, ma che videro la possibilità di razziare impunemente a causa della situazione. Quando capirono che Bixio stava arrivando, se ne tornarono sul vulcano lasciando i paesani a sbrigarsela da soli ed a pagare per tutti.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)