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palloni gonfiati

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2010 15:42
18/04/2010 15:14
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Re:
franco.scaglia, 18/04/2010 13.42:

Però, interessante la tesi di Sertorio64.

In sostanza la si può riassumere così: Augusto ebbe solo fortuna e riuscì a regnare per 40 anni solo grazie a quella.
E fu così bravo come chiaccherone che la sua propaganda è riuscita a fregare non solo gli storici antichi ma anche gran parte di quelli odierni.
Fior fiore di laureati in storia, gente che magari come lavoro ha prorpio fatto ricerca sul periodo augusteo, scrivendo libri e pubblicazioni.

Tutti incompetenti, ovviamente.
Tutti si sono fatti fregare dalla propaganda augustea, nonostante 2000 anni di tempo trascorsi possano permettere di guardare i fatti con molta più oggettività rispetto agli storici antichi.

Per fortuna che c'è Sertorio64, che con i suoi ragionamenti 'seri', 'equilibrati' e che 'guardano i fatti', ci spiega chi era veramente Augusto e che cosa ha fatto!

Alla faccia di tutti quelli che prima di noi (e prima anche di Sertorio64) hanno scritto libri e pubblicato ricerche!
Tutti questi sono dei semplici fessi ... Ovvio, no?







Beh se la metti così possiamo sempre fare una prova; nei pressi di casa mia c'è una torre piuttosto alta. Salici in cima e buttati di sotto poi se ci riesci vienimi a dire com'è andata.
Quanto agli studiosi tutti sono concordi nel dire che l'epoca Augustea fu un periodo memorabile per Roma e se è per questo lo sono anche io. Vorrei vedere, dopo decenni di guerre non tutte gloriose, come la guerra sociale la guerra servile, i disastri di Teutoburgo e Carre, la guerra contro Sertorio ...Sulle qualità personali di Ottaviano i pareri degli storici sono invece discordanti: alcuni seguono il solco della tradizione altri sempre di più, se ne discostano. Infatti ho già chiesto, senza ricevere risposte, dai "fior fiore dei laureati in Storia" quali provvedimenti concreti quali riforme miracolose quali leggi produsse personalmente Ottaviano.
Mi è stato detto che "non si governa solo con la fortuna". Mi perdoni il "fior fiore" ma non è una risposta è un luogo comune.

[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 15:34]
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Allora, visto che sono un po' pigro, mi avvalgo di wiki, che in questo caso mi sembra fatta bene.

"Augusto, negli oltre quarant'anni di principato, introdusse riforme d'importanza cruciale per i successivi tre secoli:

1 riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;
2 riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di numerose colonie e municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo;
3 riorganizzò le forze armate di terra (con l'introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell'Urbe, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);
4 riformò il sistema di difese dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes;
5 fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Agrippa;
6 favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'erario romano immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d'oro dei Cantabri o quelle d'argento dell'Illirico);
7 promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);
8 diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate;
9 introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate Leges Iuliae".

Si potrebbe anche scendere più in profondità, ma non mi sembra il caso ricopiare tutta la voce. Solo quanto riportato sopra diede forma all'Impero per i tre secoli seguenti. La tassa sul celibato fu abbolita solo da Costantino, ed un esempio tra i più piccoli.
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Re:
Antioco il Grande, 18/04/2010 15.58:

Allora, visto che sono un po' pigro, mi avvalgo di wiki, che in questo caso mi sembra fatta bene.

"Augusto, negli oltre quarant'anni di principato, introdusse riforme d'importanza cruciale per i successivi tre secoli:

1 riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;
2 riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di numerose colonie e municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo;
3 riorganizzò le forze armate di terra (con l'introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell'Urbe, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);
4 riformò il sistema di difese dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes;
5 fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Agrippa;
6 favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'erario romano immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d'oro dei Cantabri o quelle d'argento dell'Illirico);
7 promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);
8 diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate;
9 introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate Leges Iuliae".

Si potrebbe anche scendere più in profondità, ma non mi sembra il caso ricopiare tutta la voce. Solo quanto riportato sopra diede forma all'Impero per i tre secoli seguenti. La tassa sul celibato fu abbolita solo da Costantino, ed un esempio tra i più piccoli.


ok mi arrendo. fu un vero genio a spendere i soldi degli altri ea mettere delle truppe al confine.

[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 16:06]
18/04/2010 16:25
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Di solito i politici/regnanti devono spendere i propri?
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Re: Re:
Sertorio64, 18/04/2010 16:06:


ok mi arrendo. fu un vero genio a spendere i soldi degli altri ea mettere delle truppe al confine.





Sertorio, non so molto di Storia di Roma, ma sinceramente, credo che tu ti stia ostinando troppo con la figura di Augusto con l´idea "ebbe solo fortuna e fu circondato da grandi uomini, lui per sé non valeva niente"
Questi grandi uomini qualcosa in Agusto avranno pur visto no?
Mettevi l´esempio con il Berlusca.
Aldilá delle considerazioni sul suo operato, é indubbio che Berlusconi é un animale politico e che ha un grande ingenio, non é uno stolto, non ha solo avuto grande fortuna.
Uno puó avere fortuna, ma non sapere come aprofittarla. Saper aprofittarla é forse piú difficile, visto che dipende integramente delle capacitá propie e non delle circostanze esterne (la fortuna).
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18/04/2010 17:01
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Re: Re: Re:
Tercio Real, 18/04/2010 16.35:




Sertorio, non so molto di Storia di Roma, ma sinceramente, credo che tu ti stia ostinando troppo con la figura di Augusto con l´idea "ebbe solo fortuna e fu circondato da grandi uomini, lui per sé non valeva niente"
Questi grandi uomini qualcosa in Agusto avranno pur visto no?
Mettevi l´esempio con il Berlusca.
Aldilá delle considerazioni sul suo operato, é indubbio che Berlusconi é un animale politico e che ha un grande ingenio, non é uno stolto, non ha solo avuto grande fortuna.
Uno puó avere fortuna, ma non sapere come aprofittarla. Saper aprofittarla é forse piú difficile, visto che dipende integramente delle capacitá propie e non delle circostanze esterne (la fortuna).


no per Berlusconi è troppo presto e ci sono troppe zone oscure, qundi mi allineo all'invito Di Antioco a lasciar fuori il "papi".
I grandi uomini che ebbe accanto Ottaviano ci videro il nipote di Cesare e lui seppe approfittarne con le sue grandissime capacità affabulatorie. Un po' come Hitler circondato da grandi generali che seppe trascinare in una guerra contro mezzo mondo senza speranza.
Ripeto che per me Ottaviano fu solo fortunato perchè ci furono moltissimi episodi in cui era molto più probabile che gli andasse male ed incredibilmente gli andò bene, che ho citato prima; un vero schiaffo al calcolo delle probabilità.

[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 17:14]
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Re:
Pilbur, 18/04/2010 16.25:

Di solito i politici/regnanti devono spendere i propri?



I grandi regnanti di solito sanno prendere provvedimenti che fanno crescere l'economia ed aumentano la ricchezza dei cittadini e del Paese. Pietro il Grande prese un paese medievale arretratissimo che avrebbe fatto sghignazzare un fiorentino del 1300, vi fece venire dall'estero esperti di ogni tecnica dai carpentieri agli armaioli,agli architetti ai vetrai, dette impulso all'industria mineraria metallurgica, navale, intrecciò rapporti commerciali con molti Paesi ed intraprese la guerra contro la Svezia non per sport ma per avere dei porti degni di questo nome. Quando morì la Russia era ed è una grande potenza e la Svezia da grande potenza che era, il rispettabile piccolo Paese che è oggi.



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metà di un grande uomo sta nello scegliersi i collaboratori. L'altra metà nel loro lascito. Cesare morì per strada mentre tentava di diventare re,augusto creò l'impero romano.


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a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
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"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
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Re: Re:
Sertorio64, 18/04/2010 17.12:



I grandi regnanti di solito sanno prendere provvedimenti che fanno crescere l'economia ed aumentano la ricchezza dei cittadini e del Paese. Pietro il Grande prese un paese medievale arretratissimo che avrebbe fatto sghignazzare un fiorentino del 1300, vi fece venire dall'estero esperti di ogni tecnica dai carpentieri agli armaioli,agli architetti ai vetrai, dette impulso all'industria mineraria metallurgica, navale, intrecciò rapporti commerciali con molti Paesi ed intraprese la guerra contro la Svezia non per sport ma per avere dei porti degni di questo nome. Quando morì la Russia era ed è una grande potenza e la Svezia da grande potenza che era, il rispettabile piccolo Paese che è oggi.







Io condivido in pieno la tua ammirazione per Pietro il Grande, ma la grandezza non passa sempre per simili provvedimenti. Nelle condizioni in cui si trovava in suo Paese quello Zar fece forse il meglio possibile. Non fu lo stesso forse per Ottaviano? Che altro avrebbe dovuto fare di Roma?
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Re: Re: Re:
Pilbur, 18/04/2010 19.20:




Io condivido in pieno la tua ammirazione per Pietro il Grande, ma la grandezza non passa sempre per simili provvedimenti. Nelle condizioni in cui si trovava in suo Paese quello Zar fece forse il meglio possibile. Non fu lo stesso forse per Ottaviano? Che altro avrebbe dovuto fare di Roma?


A quanto pare per Sertorio era fondamentale che Augusto incrementasse la ricchezza di Roma, come se fosse necessario. Roma già si affogava nell'oro, quello che le serviva era stabilità politica.



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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
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Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
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Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
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Non per fare il moralizzatore alla Sallustio la erano proprio le grandi ricchezze arrivate dall'Oriente a mettere in crisi lo Stato
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Re: Re:
Sertorio64, 18/04/2010 17:12:



I grandi regnanti di solito sanno prendere provvedimenti che fanno crescere l'economia ed aumentano la ricchezza dei cittadini e del Paese. Pietro il Grande prese un paese medievale arretratissimo che avrebbe fatto sghignazzare un fiorentino del 1300, vi fece venire dall'estero esperti di ogni tecnica dai carpentieri agli armaioli,agli architetti ai vetrai, dette impulso all'industria mineraria metallurgica, navale, intrecciò rapporti commerciali con molti Paesi ed intraprese la guerra contro la Svezia non per sport ma per avere dei porti degni di questo nome. Quando morì la Russia era ed è una grande potenza e la Svezia da grande potenza che era, il rispettabile piccolo Paese che è oggi.






Come tu stesso dici "aumentano la ricchezza dei cittadini e del Paese".
Da cittadino ed essere umano preferirei vivere nel rispettabile piccolo paese che é la Svezia che nella grande potenza con tante di percentuali di miseria che é la Russia oggi giorno e in gran parte della sua storia.
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19/04/2010 05:56
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Re: Re: Re:
Pilbur, 18/04/2010 19.20:




Io condivido in pieno la tua ammirazione per Pietro il Grande, ma la grandezza non passa sempre per simili provvedimenti. Nelle condizioni in cui si trovava in suo Paese quello Zar fece forse il meglio possibile. Non fu lo stesso forse per Ottaviano? Che altro avrebbe dovuto fare di Roma?


io ho citato i provvedimenti economici di Pietro Alekseevic il Grande perchè Pilbur ironicamente mi ha chiseto se i politici spendono i propri soldi. Tuttavia l'attività di Pietro non si limitò all'economia: riformò il Diritto l'Istruzione per la prima volta nella Storia della Russia promosse persone in base alle capacità (vere o presunte ma l'intenzione era quella) tassò persino la Chiesa e ce ne voleva di coraggio per fare una cosa del genere, riformò ogni aspetto della vita civile. Disegnò persino le divise dei soldati che poche modifiche rimasero simili fino alla II GM. Ne scelse addirittura il colore, verde, perchè sebbene non avesse ricevuto un'educazione militare capì che" i soldati meno si vedono e meglio è" quando glia soldati europei si vestivano come pappagalli colori assolutamente sgargianti e molto prima di Napoleone capì " che i soldati marciano con lo stomaco prima che con le gambe" fece esplorare la Siberia (Bering lo mandò lui) creò dal niente una flotta russa vincendo persino la ritrosia dei russi per la navigazione e potrei continuare; il bello è vhe fece tutto ciò da solo senza avere collaboratori di valore salvo forse Apraksin: il contrario di Ottaviano che deve lo splendore del suo regno oltre che alla incommensurabile, stupefacente, incommentabile, fortuna ESCLUSIVAMENTE alle capacità e alla incredibile,immeritata, fedeltà e lealtà dei collaboratori, che con il suo dispotismo dette loro più di un motivo per ribellarsi rischiando di tornare a precipitare Roma di nuovo nella guerra civile. Pietro fece fare alla Russia un balzo in avanti di 4 secoli. Si può dire altrettanto di Ottaviano per Roma? piccolo esempio: dalla sconfitta di Carre emerse chiaramente la superiorità tecnica degli archi dei Parti nonchè le qualità superiori dei loro cavalli e dei loro cavalieri. Ottaviano mosse forse un dito per trovare uno straccio di artigiano in grado di fare adottare anche ai legionari quelle armi tecnicamente superiori? Cercò forse di avviare allevamenti di cavalli Nisei usati dai parti e chiaramente superiori a quelli di cui disponevano i romani? non gli passò manco lontanamente per l'anticamera del cervello.
Qualcuno dice che Roma affogava nell'oro: sarà ma affogava anche nelle spese e per difendere un impero di quelle dimensioni con un confine così lungo non si poteva contare solo sui tributi ma sviluppare un'economia autonoma: persino la metallurgia dei barbari germani non era inferiore a quella Romana: fece qualche sforzo per migliorarla? [SM=g8258]


19/04/2010 05:59
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Tercio Real, 19/04/2010 0.57:



Come tu stesso dici "aumentano la ricchezza dei cittadini e del Paese".
Da cittadino ed essere umano preferirei vivere nel rispettabile piccolo paese che é la Svezia che nella grande potenza con tante di percentuali di miseria che é la Russia oggi giorno e in gran parte della sua storia.


anche io: ma non puoi negare i passi da gigante che la Russia fece sotto Pietro il Grande; poi certo era Grande non Onnipotente.


19/04/2010 06:06
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Re:
Pilbur, 18/04/2010 21.35:

Non per fare il moralizzatore alla Sallustio la erano proprio le grandi ricchezze arrivate dall'Oriente a mettere in crisi lo Stato



infatti Sallustio era un corrotto: le ricchezze che arrivavano dall'oriente di per sè non mettevano in crisi niente se fossero state usate per sviluppare un'economia più avanzata anche in occidente, per migliorare la vta dei popoli dell'Impero anzichè come nella Russia di Putin finire in pochissime e rapacissime mani crenado delle disparità così gigantesche che alla lunga minarono l'Impero. Il denaro non è buono ne' cattivo dipende dall'uso che se ne fa.


19/04/2010 06:11
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Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 18/04/2010 20.27:


A quanto pare per Sertorio era fondamentale che Augusto incrementasse la ricchezza di Roma, come se fosse necessario. Roma già si affogava nell'oro, quello che le serviva era stabilità politica.





Per Sertorio la ricchezza e la stabilità non sono in contrasto: se la ricchezza la ottieni scorticando vivi alcuni (molti) e arricchendo a dismisura altri la stabilità va a farsi benedire non ti pare: Ottaviano creò le condizioni per la futura instabilità.
19/04/2010 07:42
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Infatti la Russia alla morte di Pietro divenne un paese super progredito. Pietro fu un genio nel deserto, e le riforme alla fine risultarono meno incisive di quanto non ci si aspettasse. Roma non era in quelle condizioni, aveva bisogno di pace e questa ottenne, aveva bisogno di stabilità, e la ottenne, fu tanto incapace Augusto che il suo sistema politico resse 3 secoli, fino a Diocleziano, la Russia 3 secoli dopo Pietro era divenuta l'Urss.

Poi scusa, queste non sono riforme, riforme per il I sec. d.C., compatibili con le conoscenze dell'epoca, non vorrai mettere a confronto le riforme di cui necessitava la Russia, che era arretrata su ogni cosa, con quelle che potevano servire a Roma. Per l'arco composito, non ci pensò Auguato, ma neppure i suoi super collaboratori.

"1 riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;
2 riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di numerose colonie e municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo;
3 riorganizzò le forze armate di terra (con l'introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell'Urbe, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);
4 riformò il sistema di difese dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes;
5 fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Agrippa;
6 favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'erario romano immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d'oro dei Cantabri o quelle d'argento dell'Illirico);
7 promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);
8 diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate;
9 introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate Leges Iuliae".

Torno a dire non ci metteremo mai d'accordo.
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19/04/2010 11:18
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Roma era avanzatissima sul piano culturale, sociopolitico e tecnologico, per le possibilità dell'epoca era al top, cosa avrebbe dovuto fare in più Augusto per venire considerato un grande? Scoprire l'energia elettrica ed il petrolchimico?



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


19/04/2010 13:49
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Re sul trono di Spade
Tornando ai parti: erano talmente invincibili che dopo Carre furono fermati in Siria da pochi legionari, mi pare guidati da Cassio Longino. Non credo fossero necessarie chissà quali innovazioni per batterli, Crasso e Antonio fecero gravi sbagli nel muovere loro guerra
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19/04/2010 13:55
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και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Pompeo per primo quando gli fece capire senza mezzi termini che Roma era ben decisa a fare i propri porci comodi nella regione infischiandosene di chiunque...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


19/04/2010 17:06
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Non è proprio mansione di un Imperatore fare adottare all'esercito un determinato tipo di arco o allevare cavalli -.-'
Di quello, se necessario, se ne dovevano occupare le alte sfere militari, visto che Ottaviano lasciava volentieri la gestione dell'esercito ai suoi più che capaci collaboratori


----------------------------------------

"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura!
Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
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19/04/2010 20:47
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Re:
Xostantinou, 19/04/2010 11.18:

Roma era avanzatissima sul piano culturale, sociopolitico e tecnologico, per le possibilità dell'epoca era al top, cosa avrebbe dovuto fare in più Augusto per venire considerato un grande? Scoprire l'energia elettrica ed il petrolchimico?


qualsiasi cosa avesse fatto sarebbe stato sempre di più di ciò che ha fatto


19/04/2010 20:51
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Re:
Pilbur, 19/04/2010 13.49:

Tornando ai parti: erano talmente invincibili che dopo Carre furono fermati in Siria da pochi legionari, mi pare guidati da Cassio Longino. Non credo fossero necessarie chissà quali innovazioni per batterli, Crasso e Antonio fecero gravi sbagli nel muovere loro guerra


Furono fermati da Cassio con i superstiti di Carre che tesero loro un agguato.
Non ho affatto detto che i parti erano invincibili infatti futono vinti molte volte. Ho detto che i loro cavalli e di loro archi erano superiori a quelli romani i quali se li avessero avuti avebbero avuti dai parti molte noie in meno


[Modificato da Sertorio64 19/04/2010 20:54]
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Re:
TGD5511, 19/04/2010 17.06:


Non è proprio mansione di un Imperatore fare adottare all'esercito un determinato tipo di arco o allevare cavalli -.-'
Di quello, se necessario, se ne dovevano occupare le alte sfere militari, visto che Ottaviano lasciava volentieri la gestione dell'esercito ai suoi più che capaci collaboratori


un imperatore non deve occuparsi dell'equipaggiamento dell'esercito? ma scherzi vero?
ci fu un imperatore cinese che mandò molte missioni in asia centrale per procurarsi i " cavalli celesti" come li chiamavano perchè la sua cavalleria potesse tener testa agli Hsiung -nu. Certo Augusto era molto più occupato a trovare marito ad una donnaccia come sua figlia, impresa degna di un grande imperatore.


[Modificato da Sertorio64 19/04/2010 21:02]
19/04/2010 21:45
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Certo occuparsi di aspetti tecnici non è tra le prime competenze di un imperatore o sovrano, ma se riesce applicarsi con dovizia anche in tal campo (ed è il caso dello Zar Pietro) tanto di cappello...

Non credo però che possano celarsi gli aspetti positivi del Principato con le mancate innovazioni degli archi o i collaboratori tuttofare.
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Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 19/04/2010 6:11:




Per Sertorio la ricchezza e la stabilità non sono in contrasto: se la ricchezza la ottieni scorticando vivi alcuni (molti) e arricchendo a dismisura altri la stabilità va a farsi benedire non ti pare: Ottaviano creò le condizioni per la futura instabilità.




Ma quale instabilitá ci furono dopo Augusto?
Rendere saldo un sistema politico pressoché dal nulla dopo decenni di guerre civili non é roba da poco.
Stabilizzare economicamente Roma dopo un secoli di dispendi militari e prima crisi economiche non é neanche poco.
Certo, non lo fece tutto lui, ma a lui si deve che Roma si organizzasse per farlo.

Non trovo il pallone gonfiato in Augusto.
Sopratutto perché Augusto non é mai stato considerato uno dei "geni" della storia, uno dei "magni" della storia. Viene considerato come ció che é, un abilissimo politico, un competente amministratore e un normale uomo d´armi che seppe aprofittare delle cambianti situazioni della vita politica romana per rendere saldo il sistema politico e la potenza romana, assicurandola per, minimo, un secolo.
Dunque il pallone gonfiato non ci sta.
Se tu mi dici che hai letto "Augusto, il migliore della storia di Roma" e se tutti noi avessimo quell´idea su Augusto, allora io ti direi che efettivamente Augusto é un pallone gonfiato. Ma non é quella l´idea che ce su Augusto.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



19/04/2010 22:27
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Re: Re:
Sertorio64, 19/04/2010 20.58:


un imperatore non deve occuparsi dell'equipaggiamento dell'esercito? ma scherzi vero?
ci fu un imperatore cinese che mandò molte missioni in asia centrale per procurarsi i " cavalli celesti" come li chiamavano perchè la sua cavalleria potesse tener testa agli Hsiung -nu. Certo Augusto era molto più occupato a trovare marito ad una donnaccia come sua figlia, impresa degna di un grande imperatore.






Non si parla di semplice equipaggiamento, ma di equipaggiamento tecnico per giunta chiaramente inutile visto che le legioni dell'epoca, temprate da un secolo di guerre continue, formavano la macchina da guerra perfetta che restarono fino al periodo di Traiano.
Per carità, come dice Pilbur se un sovrano guerriero si interessa agli aspetti tecnici del suo esercito è una gran cosa, ma non si può pretendere da tutti. E' più normale che l'Imperatore si occupasse di mantenere la pax romana negli illimitati confini dell'Impero.


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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Tercio Real, 19/04/2010 22.19:




Ma quale instabilitá ci furono dopo Augusto?
Rendere saldo un sistema politico pressoché dal nulla dopo decenni di guerre civili non é roba da poco.
Stabilizzare economicamente Roma dopo un secoli di dispendi militari e prima crisi economiche non é neanche poco.
Certo, non lo fece tutto lui, ma a lui si deve che Roma si organizzasse per farlo.

Non trovo il pallone gonfiato in Augusto.
Sopratutto perché Augusto non é mai stato considerato uno dei "geni" della storia, uno dei "magni" della storia. Viene considerato come ció che é, un abilissimo politico, un competente amministratore e un normale uomo d´armi che seppe aprofittare delle cambianti situazioni della vita politica romana per rendere saldo il sistema politico e la potenza romana, assicurandola per, minimo, un secolo.
Dunque il pallone gonfiato non ci sta.
Se tu mi dici che hai letto "Augusto, il migliore della storia di Roma" e se tutti noi avessimo quell´idea su Augusto, allora io ti direi che efettivamente Augusto é un pallone gonfiato. Ma non é quella l´idea che ce su Augusto.


Sul fatto che non sia considerato uno dei magni della storia ci sarebbe da discutere, ma non credo sia questo il posto [SM=g8119] Per quanto mi riguarda ritengo sia stato il più abile politico della storia per la sua strabiliante capacità di sfruttare al meglio ogni abilità che possedeva e di delegare gli altri a fare ciò in cui non eccelleva. Cesare, come anche Alessandro, era un genio, cosa che fondamentalmente Augusto non era, ma risultò inferiore nei risultati ottenuti proprio per questa mancanza di lucidità e di autocritica.





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Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
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20/04/2010 05:35
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Tercio Real, 19/04/2010 22.19:




Ma quale instabilitá ci furono dopo Augusto?
Rendere saldo un sistema politico pressoché dal nulla dopo decenni di guerre civili non é roba da poco.
Stabilizzare economicamente Roma dopo un secoli di dispendi militari e prima crisi economiche non é neanche poco.
Certo, non lo fece tutto lui, ma a lui si deve che Roma si organizzasse per farlo.

Non trovo il pallone gonfiato in Augusto.
Sopratutto perché Augusto non é mai stato considerato uno dei "geni" della storia, uno dei "magni" della storia. Viene considerato come ció che é, un abilissimo politico, un competente amministratore e un normale uomo d´armi che seppe aprofittare delle cambianti situazioni della vita politica romana per rendere saldo il sistema politico e la potenza romana, assicurandola per, minimo, un secolo.
Dunque il pallone gonfiato non ci sta.
Se tu mi dici che hai letto "Augusto, il migliore della storia di Roma" e se tutti noi avessimo quell´idea su Augusto, allora io ti direi che efettivamente Augusto é un pallone gonfiato. Ma non é quella l´idea che ce su Augusto.



non ci furono subito perchè il successore fu Tiberio che lui disprezzava (disse "povera Roma in che mascelle finisci!") e che fu costretto per la morte dei suoi pupilli a noominare successore, ma non capì le cause dell'instabilità futura il latifondo, gli eserciti di fatto personali, seme delle future guerre civili. Quanto alla pace di Augusto come ho già detto Roma veniva da decenni di guerre non tutte gloriose, anzi, e quindi la pace fu naturale: i romani non ne potevano più. Ciònonostante con le sue gravissime provocazioni ad Agrippa e a Tiberio, portò di nuovo Roma sull'orlo della guerra civile e fu una sfacciatissima fortuna che non scoppiasse di nuovo. é vero che visto che come soldato non valeva un bottone rotto (altro che normale molto ma molto scarso)sarebbe finita subito ma sarebbe comunque scoppiata senza l'incredibile lealtà di Tiberio ed Agrippa. Augusto non fu un pallone fu una mongolfiera ... più d'uno scambia la pace che godette Roma dopo le varie guerre civili, mitridatiche galliche, servili, sociali ecc, come merito dell'abilità di Ottaviano senza capire che fu sfinimento.
[Modificato da Sertorio64 20/04/2010 18:29]
20/04/2010 05:39
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Re:
Antioco il Grande, 19/04/2010 7.42:

Infatti la Russia alla morte di Pietro divenne un paese super progredito. Pietro fu un genio nel deserto, e le riforme alla fine risultarono meno incisive di quanto non ci si aspettasse. Roma non era in quelle condizioni, aveva bisogno di pace e questa ottenne, aveva bisogno di stabilità, e la ottenne, fu tanto incapace Augusto che il suo sistema politico resse 3 secoli, fino a Diocleziano, la Russia 3 secoli dopo Pietro era divenuta l'Urss.

Poi scusa, queste non sono riforme, riforme per il I sec. d.C., compatibili con le conoscenze dell'epoca, non vorrai mettere a confronto le riforme di cui necessitava la Russia, che era arretrata su ogni cosa, con quelle che potevano servire a Roma. Per l'arco composito, non ci pensò Auguato, ma neppure i suoi super collaboratori.

"1 riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;
2 riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di numerose colonie e municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo;
3 riorganizzò le forze armate di terra (con l'introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell'Urbe, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);
4 riformò il sistema di difese dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes;
5 fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Agrippa;
6 favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'erario romano immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d'oro dei Cantabri o quelle d'argento dell'Illirico);
7 promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);
8 diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate;
9 introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate Leges Iuliae".

Torno a dire non ci metteremo mai d'accordo.



Antioco vuoi per caso mettere sullo stesso piano Pietro ed Augusto? dimmi di no ti prego ....


[Modificato da Sertorio64 20/04/2010 18:30]
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