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palloni gonfiati

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2010 15:42
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Allora, intanto lasciamo fuori il Papi, grazie.

Augusto di certo fu uomo scaltro, più di Cesare stesso che pensava che il suo nome da solo e la sua clemenza bastassero a renderlo amato anche dai suoi nemici. Augusto non pensò mai ciò, con delle belle proscrizioni si levò il problema e morì nel suo letto. Di sicuro Antonio era superiore come militare, ma Augusto lo batteva come politico. La campagna d'odio orchestrata contro Antonio e la prostituta egiziana fu spettacolare per spingere il popolo alla guerra, di certo Antonio ci mise il suo con mosse discutibili, poi storpiate a Roma e fraintese. La guerra contro Antonio sarebbe stata una nuova guerra civile, la plebe non lo avrebbe accettato, come suscitò proteste il trionfo di Cesare sulla Spagna, ossia sui Pompeiani, quindi Augusto fece la guerra all'Egitto, la plebe fu contenta. Fu fortunato? Sicuramente, ma spesso aiutò la fortuna. Esempio tipico di fortuna fu la morte di Irzio e Pansa a Modena, cosa che lasciò Augusto unico comandante di tutte le legioni della zona, ma gli studi di Canfora sollevano non pochi dubbi sulla buona sorte, risulta più probabile che Augusto diede una mano alla sorte e fece uscire di scena i due consoli. Di certo non fu un grande condottiero, ma aveva un nome importante, contro cui nessun Agrippa avrebbe potuto fare nulla (non dimentichiamo che addirittura Agrippina minacciò Nerone di deporlo e mettere al suo posto Britannico perché lei aveva la fedeltà delle legioni, lei era la figlia di Germanico e le truppe ed il Senato l'avrebbero seguita, cosa avrebbe potuto fare un anonimo Agrippa contro il figlio di Cesare in persona?), basti vedere la fine di Antonio, grande generale morto suicida, e di Lepido, altro ufficiale cesariano di carriera a cui fu tolto tutto il potere senza nessun problema e fu lasciato a fare il pontefice massimo fino alla sua morte. Agrippa non fu sciocco, fu furbo, sapeva di non poter giungere al vertice, e prese quel tanto di potere che poteva dalla posizione in cui era, ed al potere sacrificò anche la moglie che amava. Anche Mecenate era un ottimo organizzatore della propaganda, ed un furbo. Per i suoi gusti molto epicurei non credo che avrebbe mai ambito ad un posto troppo in alto, quanto affidatogli da Augusto era sufficiente, inoltre essendo un cavaliere etrusco era ancora meno presentabile di Agrippa.

Augusto fu un ottimo politico, non un super uomo che fa tutto da solo, come Cesare o Alessandro, ma uno che conoscendo i propri limiti si fa affiancare da persone di fiducia che sopperiscono a quei limiti. Certamente la fortuna lo aiutò, in Illiria cadde da una torre d'assedio durante una battaglia, sarebbe potuto morire come un fesso, ma riportò solo qualche ferita, nella guerra contro Sesto Pompeo uno scagnozzo di Pompeo propose al suo capo di far salpare la nave su cui si trovavano per una cena Antonio ed Augusto e risolvere il problema, ma Pompeo rifiutò perché l'onore di padrone di casa glielo impediva, etc., ma la fortuna non basta se non hai la stoffa. Lepido ebbe la fortuna di essere uomo di Cesare e membro del triumvirato ma divenne solo pontefice. Antonio ebbe la fortuna d'essere un gran generale, uomo di Cesare, suo esecutore testamentario, triumviro della parte più ricca dell'Impero e si fece fare fesso da un ragazzino.

A questo punto chi è il migliore, il più grande, un ragazzino che manipola tutti, compreso il grande Cicerone che credeva d'usarlo e poi buttarlo via, e diventa imperatore regnando per 40 anni e morendo nel suo letto, o il famoso generale che finisce la sua vita suicidandosi in Egitto?

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Re:
Antioco il Grande, 17/04/2010 9.59:

Allora, intanto lasciamo fuori il Papi, grazie.

Augusto di certo fu uomo scaltro, più di Cesare stesso che pensava che il suo nome da solo e la sua clemenza bastassero a renderlo amato anche dai suoi nemici. Augusto non pensò mai ciò, con delle belle proscrizioni si levò il problema e morì nel suo letto. Di sicuro Antonio era superiore come militare, ma Augusto lo batteva come politico. La campagna d'odio orchestrata contro Antonio e la prostituta egiziana fu spettacolare per spingere il popolo alla guerra, di certo Antonio ci mise il suo con mosse discutibili, poi storpiate a Roma e fraintese. La guerra contro Antonio sarebbe stata una nuova guerra civile, la plebe non lo avrebbe accettato, come suscitò proteste il trionfo di Cesare sulla Spagna, ossia sui Pompeiani, quindi Augusto fece la guerra all'Egitto, la plebe fu contenta. Fu fortunato? Sicuramente, ma spesso aiutò la fortuna. Esempio tipico di fortuna fu la morte di Irzio e Pansa a Modena, cosa che lasciò Augusto unico comandante di tutte le legioni della zona, ma gli studi di Canfora sollevano non pochi dubbi sulla buona sorte, risulta più probabile che Augusto diede una mano alla sorte e fece uscire di scena i due consoli. Di certo non fu un grande condottiero, ma aveva un nome importante, contro cui nessun Agrippa avrebbe potuto fare nulla (non dimentichiamo che addirittura Agrippina minacciò Nerone di deporlo e mettere al suo posto Britannico perché lei aveva la fedeltà delle legioni, lei era la figlia di Germanico e le truppe ed il Senato l'avrebbero seguita, cosa avrebbe potuto fare un anonimo Agrippa contro il figlio di Cesare in persona?), basti vedere la fine di Antonio, grande generale morto suicida, e di Lepido, altro ufficiale cesariano di carriera a cui fu tolto tutto il potere senza nessun problema e fu lasciato a fare il pontefice massimo fino alla sua morte. Agrippa non fu sciocco, fu furbo, sapeva di non poter giungere al vertice, e prese quel tanto di potere che poteva dalla posizione in cui era, ed al potere sacrificò anche la moglie che amava. Anche Mecenate era un ottimo organizzatore della propaganda, ed un furbo. Per i suoi gusti molto epicurei non credo che avrebbe mai ambito ad un posto troppo in alto, quanto affidatogli da Augusto era sufficiente, inoltre essendo un cavaliere etrusco era ancora meno presentabile di Agrippa.

Augusto fu un ottimo politico, non un super uomo che fa tutto da solo, come Cesare o Alessandro, ma uno che conoscendo i propri limiti si fa affiancare da persone di fiducia che sopperiscono a quei limiti. Certamente la fortuna lo aiutò, in Illiria cadde da una torre d'assedio durante una battaglia, sarebbe potuto morire come un fesso, ma riportò solo qualche ferita, nella guerra contro Sesto Pompeo uno scagnozzo di Pompeo propose al suo capo di far salpare la nave su cui si trovavano per una cena Antonio ed Augusto e risolvere il problema, ma Pompeo rifiutò perché l'onore di padrone di casa glielo impediva, etc., ma la fortuna non basta se non hai la stoffa. Lepido ebbe la fortuna di essere uomo di Cesare e membro del triumvirato ma divenne solo pontefice. Antonio ebbe la fortuna d'essere un gran generale, uomo di Cesare, suo esecutore testamentario, triumviro della parte più ricca dell'Impero e si fece fare fesso da un ragazzino.

A questo punto chi è il migliore, il più grande, un ragazzino che manipola tutti, compreso il grande Cicerone che credeva d'usarlo e poi buttarlo via, e diventa imperatore regnando per 40 anni e morendo nel suo letto, o il famoso generale che finisce la sua vita suicidandosi in Egitto?






Esattamente. ne più ne meno.



Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





17/04/2010 12:37
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"Unus homo nobis cunctando restituit rem.Non enim rumores ponebat ante salutem.Ergo postque magisque viri nunc gloria claret"
-Ennio su QuintusFabiusMaximusCunctator-
Sii più benefico di Augusto e più giusto di Traiano
-saluto del senato agli imperatori posteriori a Traiano-
* Il principio è un periodo di delicati equilibri. Sappiate che questo è l'anno 10191. L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV, mio padre. In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'universo è il Melange, la spezia. La spezia allunga il corso della vita. La spezia aumenta la conoscenza. La spezia è essenziale per annullare lo spazio. La potente Gilda spaziale e i suoi navigatori che la spezia ha trasformato nel corso di oltre 4000 anni, usano il gas arancione della spezia che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio, e cioè, di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo senza mai muoversi. Oh già, ho dimenticato di dirverlo. La spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto. Un arido e desolato pianeta con vasti deserti. Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione conosciuta come i Fremen, che attende secondo un'antica profezia l'avvento di un uomo, un messia, che li guiderà finalmente verso la vera libertà. Il pianeta è Arrakis, conosciuto anche come Dune. (Principessa Irulan Corrino)

* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

* Neanche una goccia di pioggia su Arrakis. (Paul Atreides)

* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

* Chi controlla la spezia, controlla l'universo! (Barone Vladimir Harkonnen)

* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

* Dimmi delle acque del tuo pianeta, Usul. (Chani)

* Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: Nessun uomo ha mai bevuto l'acqua della vita.
Paul Atreides: In tanti hanno provato e non sono riusciti?
Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: In tanti hanno provato e sono morti!



il miglior modo per non sentirsi inferiori è sentirsi superiori.

Possis nihil Urbe Roma visere maius



Roma Caput Mundi

TERROR MUNDI

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 17/04/2010 7.51:


il periodo di Berlusconi tra vent'anni verrà ricordato come un'altro dei tanti periodi in cui il popolo italiano si è fatto turlupinare da un chiacchierone che da quindici anni promette promette, non mantiene ma trova sempre una maggioranza di boccaloni (pesce che abbocca a qualsiasi esca e non impara dall'esperienza ) ma si fa leggi inaccettabili in ogni stato di diritto, nemmeno dagli antichi romani( nessuno sia giudice della propria causa) e ci chiederemo com'è stato possibile un fenomeno del genere così come oggi ci chiediamo come abbaimo potuto dare il potere a Mussolini. Berlusconi ci azzecca perchè un altro uomo senza virtù ne' moralità ha convinto con la propaganda il popolo a lasciarlo al potere [SM=g8906]





vogliamo sertorio presidente [SM=g8920] [SM=g8231] [SM=g8147] [SM=g8144] [SM=g1401081] [SM=x2148054] [SM=x1771228]


"chi non ha paura della morte, non muore!"

"ci sono due cose infinite:l universo e la stupidita umana, ma della prima non sono sicuro!"

"fratelli, quel che facciamo in vita, riecheggia nell eternita"
17/04/2010 13:31
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Re sul trono di Spade
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 17/04/2010 7.51:


il periodo di Berlusconi tra vent'anni verrà ricordato come un'altro dei tanti periodi in cui il popolo italiano si è fatto turlupinare da un chiacchierone che da quindici anni promette promette, non mantiene ma trova sempre una maggioranza di boccaloni (pesce che abbocca a qualsiasi esca e non impara dall'esperienza ) ma si fa leggi inaccettabili in ogni stato di diritto, nemmeno dagli antichi romani( nessuno sia giudice della propria causa) e ci chiederemo com'è stato possibile un fenomeno del genere così come oggi ci chiediamo come abbaimo potuto dare il potere a Mussolini. Berlusconi ci azzecca perchè un altro uomo senza virtù ne' moralità ha convinto con la propaganda il popolo a lasciarlo al potere [SM=g8906]




Chiudiamo qui il discorso. Potrebbe venire ricordato come Ottaviano...entrambi indegni per te...per altri chissà [SM=g8119]
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17/04/2010 14:05
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Re:
Antioco il Grande, 17/04/2010 9.59:

Allora, intanto lasciamo fuori il Papi, grazie.

Augusto di certo fu uomo scaltro, più di Cesare stesso che pensava che il suo nome da solo e la sua clemenza bastassero a renderlo amato anche dai suoi nemici. Augusto non pensò mai ciò, con delle belle proscrizioni si levò il problema e morì nel suo letto. Di sicuro Antonio era superiore come militare, ma Augusto lo batteva come politico. La campagna d'odio orchestrata contro Antonio e la prostituta egiziana fu spettacolare per spingere il popolo alla guerra, di certo Antonio ci mise il suo con mosse discutibili, poi storpiate a Roma e fraintese. La guerra contro Antonio sarebbe stata una nuova guerra civile, la plebe non lo avrebbe accettato, come suscitò proteste il trionfo di Cesare sulla Spagna, ossia sui Pompeiani, quindi Augusto fece la guerra all'Egitto, la plebe fu contenta. Fu fortunato? Sicuramente, ma spesso aiutò la fortuna. Esempio tipico di fortuna fu la morte di Irzio e Pansa a Modena, cosa che lasciò Augusto unico comandante di tutte le legioni della zona, ma gli studi di Canfora sollevano non pochi dubbi sulla buona sorte, risulta più probabile che Augusto diede una mano alla sorte e fece uscire di scena i due consoli. Di certo non fu un grande condottiero, ma aveva un nome importante, contro cui nessun Agrippa avrebbe potuto fare nulla (non dimentichiamo che addirittura Agrippina minacciò Nerone di deporlo e mettere al suo posto Britannico perché lei aveva la fedeltà delle legioni, lei era la figlia di Germanico e le truppe ed il Senato l'avrebbero seguita, cosa avrebbe potuto fare un anonimo Agrippa contro il figlio di Cesare in persona?), basti vedere la fine di Antonio, grande generale morto suicida, e di Lepido, altro ufficiale cesariano di carriera a cui fu tolto tutto il potere senza nessun problema e fu lasciato a fare il pontefice massimo fino alla sua morte. Agrippa non fu sciocco, fu furbo, sapeva di non poter giungere al vertice, e prese quel tanto di potere che poteva dalla posizione in cui era, ed al potere sacrificò anche la moglie che amava. Anche Mecenate era un ottimo organizzatore della propaganda, ed un furbo. Per i suoi gusti molto epicurei non credo che avrebbe mai ambito ad un posto troppo in alto, quanto affidatogli da Augusto era sufficiente, inoltre essendo un cavaliere etrusco era ancora meno presentabile di Agrippa.

Augusto fu un ottimo politico, non un super uomo che fa tutto da solo, come Cesare o Alessandro, ma uno che conoscendo i propri limiti si fa affiancare da persone di fiducia che sopperiscono a quei limiti. Certamente la fortuna lo aiutò, in Illiria cadde da una torre d'assedio durante una battaglia, sarebbe potuto morire come un fesso, ma riportò solo qualche ferita, nella guerra contro Sesto Pompeo uno scagnozzo di Pompeo propose al suo capo di far salpare la nave su cui si trovavano per una cena Antonio ed Augusto e risolvere il problema, ma Pompeo rifiutò perché l'onore di padrone di casa glielo impediva, etc., ma la fortuna non basta se non hai la stoffa. Lepido ebbe la fortuna di essere uomo di Cesare e membro del triumvirato ma divenne solo pontefice. Antonio ebbe la fortuna d'essere un gran generale, uomo di Cesare, suo esecutore testamentario, triumviro della parte più ricca dell'Impero e si fece fare fesso da un ragazzino.

A questo punto chi è il migliore, il più grande, un ragazzino che manipola tutti, compreso il grande Cicerone che credeva d'usarlo e poi buttarlo via, e diventa imperatore regnando per 40 anni e morendo nel suo letto, o il famoso generale che finisce la sua vita suicidandosi in Egitto?





il Famoso generale oltre alle qualità militari, purtroppo aveva dei sentimenti, se pur discutibili, avesse lasciato a casa Cleopatra avrebbe avuto ottime possibilità di vittoria ad Azio, così come se avesse avuto ancora con sè Ventidio Basso, grandissimo generale degno di Agrippa, misteriosamente deceduto dopo il Trionfo sui Parti eccezionalmente concesso ad un non nobile.....: Augusto era un amorale come sua figlia del resto. Sesto Pompeo come hai giustamente ricordato idem aveva il senso dell'onore di cui Ottaviano era completamente privo. Quanto ai legionari seguivano chi sa combattere non i figli di papà; se tu fossi stato un legionario e avessi dovuto scegliere se schierarti con Agrippa od Ottaviano chi avresti scelto quello che sapeva combattere o quello che sapeva chiacchierare?Io il primo ad occhi chiusi. Quanto al grande Cicerone era un pallone gonfiato pure lui: nei processi ed in senato diceva tutt'altro di quanto scriveva, certo sai del famoso poeta esiliato dopo la sua difesa che disse leggendo i suoi scritti" O Cicerone se davvero avessi detto ciò che hai scritto non sarei qui a mngiar pesce!"

Conclusione: quando gli altri giocano secondo le regole e tu no per foza vinci. Inoltre se cadi dalle torri e non ti fai nulla, se i soldati di Bruto ti passano ad un metro e non ti riconoscono, Se Cleopatra si crede Artemisia e nel bel mezzo della battaglia di Azio si accorge che non lo è neppure lontanamente, Se rovini la vita di Agrippa e Tiberio e non ti fanno a polpette se nasci nipote di Cesare (e questa fortuna non mi dire che l'ha aiutata lui) insomma se ti vanno tutte ma proprio tutte dritte allora ...
[SM=g8090]
17/04/2010 14:08
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pilbur, 17/04/2010 13.31:



Chiudiamo qui il discorso. Potrebbe venire ricordato come Ottaviano...entrambi indegni per te...per altri chissà [SM=g8119]




[SM=g8298] [SM=g8906] [SM=x2148054]
17/04/2010 14:41
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Infatti non nego queste fortune, ci furono di certo, ma Augusto seppe sfruttarle, altri no.

Anche Antonio era in una posizione invidiabile alle Idi, i congiurati vogliono ucciderlo, ma Bruto fa l'uomo d'onore e decide di risparmiarlo. Riesce a mettere le mani sul testamento di Giulio, riesce a spingere la plebe contro Bruto, è console, magister equitum del defunto dittatore, ha il controllo delle truppe, ma non riesce a controllare un ragazzino di 18 anni che tutti di certo sottovalutano perché inesperto di politica e guerra, perché giovane ed influenzabile, secondo loro. Invece Augusto arriva e si schiera con il Senato, va ad aiutare Decimo, assassino del padre, e riesce, alla morte dei consoli a prendere il comando di tutte le legioni che lo seguono. I veri soldati avrebbero seguito Agrippa? Ma quelli a Modena seguirono un ragazzo che marciava palesemente contro la propria capitale non si sa a fare cosa. La fortuna aiuta gli audaci e la vita di Augusto lo dimostra.

Quando i triumviri si dividono il potere, affida l'Oriente ad Antonio e tiene per sé l'Italia, più povera, con molti più problemi, tra cui migliaia di veterani inferociti da sistemare, sembra una pazzia al furbo Antonio che va a fare la bella vita in Egitto e sogna la gloria di Cesare contro i Parti. Invece Augusto ha ragione, chi controlla l'Italia controlla Roma, il Senato e la plebe.
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17/04/2010 14:55
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Re:
Antioco il Grande, 17/04/2010 14.41:

Infatti non nego queste fortune, ci furono di certo, ma Augusto seppe sfruttarle, altri no.

Anche Antonio era in una posizione invidiabile alle Idi, i congiurati vogliono ucciderlo, ma Bruto fa l'uomo d'onore e decide di risparmiarlo. Riesce a mettere le mani sul testamento di Giulio, riesce a spingere la plebe contro Bruto, è console, magister equitum del defunto dittatore, ha il controllo delle truppe, ma non riesce a controllare un ragazzino di 18 anni che tutti di certo sottovalutano perché inesperto di politica e guerra, perché giovane ed influenzabile, secondo loro. Invece Augusto arriva e si schiera con il Senato, va ad aiutare Decimo, assassino del padre, e riesce, alla morte dei consoli a prendere il comando di tutte le legioni che lo seguono. I veri soldati avrebbero seguito Agrippa? Ma quelli a Modena seguirono un ragazzo che marciava palesemente contro la propria capitale non si sa a fare cosa. La fortuna aiuta gli audaci e la vita di Augusto lo dimostra.

Quando i triumviri si dividono il potere, affida l'Oriente ad Antonio e tiene per sé l'Italia, più povera, con molti più problemi, tra cui migliaia di veterani inferociti da sistemare, sembra una pazzia al furbo Antonio che va a fare la bella vita in Egitto e sogna la gloria di Cesare contro i Parti. Invece Augusto ha ragione, chi controlla l'Italia controlla Roma, il Senato e la plebe.



per essere furbo lo era non si può negare: ma se uno, uno solo degli episodi sopra ricordati fossero andati secondo il calcolo delle probabilità non sapremmo nemmeno della sua esistenza...ed il mese di Agosto si chiamerebbe in un altro modo (marco o sesto o vipsanio o ventidio ....) era un uomo senza virtù ne' morale.

17/04/2010 15:40
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Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
ciò non toglie che Augusto fu un genio, seppe parare i colpi della sorte ed a sfruttare al 2000% i momenti fortunati (parecchi) che gli dei gli concessero...molti altri uomini meno famosi ma più abili sono stati molto più sfortunati e non potendo spiegare le proprie abilità in occasioni ideali sono diventati molto meno famosi di Augusto e di quanto meritassero, ma in ogni caso lui fu davvero un uomo di profonda intelligenza, capace di sfruttare ogni cosa a suo vantaggio, in primis il fatto che gli altri lo sottovalutavano.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


17/04/2010 18:24
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Re:
Xostantinou, 17/04/2010 15.40:

ciò non toglie che Augusto fu un genio, seppe parare i colpi della sorte ed a sfruttare al 2000% i momenti fortunati (parecchi) che gli dei gli concessero...molti altri uomini meno famosi ma più abili sono stati molto più sfortunati e non potendo spiegare le proprie abilità in occasioni ideali sono diventati molto meno famosi di Augusto e di quanto meritassero, ma in ogni caso lui fu davvero un uomo di profonda intelligenza, capace di sfruttare ogni cosa a suo vantaggio, in primis il fatto che gli altri lo sottovalutavano.



fu un ...cosa?!? seppe parare i colpi dela sorte? ma che diamine vai dicendo? Salvò forse Druso e Germanico? e sua figlia fu un modello di virtù che portò lustro alla casa dei Giuli no? Poi certo visto che cadeva da una torre fu lui a far si che proprio nel punto d'impatto si trovasse un morbido mucchio di rifiuti ( sempre al posto giusto eh? similia cum similia....)
E seppe evitare Teutoburgo e la morte di Agrippa?
Quante volte lo devo ripetere? Ottaviano non ebbe niente di geniale, niente di niente! Ebbe solo contro ogni calcolo delle probabilità fortuna tanta fortuna e SOLO quella.
sto ancora aspettando che qualcuno mi illustri le genialate che tutti decantano ma nessuno sa quali siano: quelle di Augusto sono come l'araba Fenice che ci sia ognun lo sa, quale sia nessun lo dice...
Genio davvero no. Al massimo un furbacchione la cui furberia non sarebbe servita a niente senza Tonnellate di sfacciatissima incredibile, inarrivabile FORTUNA. E [SM=g8114] solo quella.
Solo una cosa seppe parare: il suo deretano le rare volte che si trovò in una battaglia ....
[Modificato da Sertorio64 17/04/2010 18:33]
17/04/2010 19:24
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abbiamo capito tutti che odi Augusto, ma non serve metterla sul tifo stile stadio...



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


17/04/2010 19:35
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Perchè tutto questo accanimento contro Ottaviano? I risultati sono incontestabili, Dio solo sa come ottenuti (fortuna, intrighi, buoni collaboratori) ma ci furono. Diamo anche la loro fetta di gloria ai vari Agrippa e Mecenate, ma Augusto "recitò" bene la commedia della vita. Quando prima di morire chiese gli applausi li meritava
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17/04/2010 19:38
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Scusa ma io posso avere la fortuna di vincere all'enalotto, ma se poi lascio il biglietto nel cassetto e non incasso o lo perdo, o non investo la vincita, della fortuna non so che farmene.

Di certo Augusto ebbe fortuna e seppe usarla (è colpa sua se tutti lo presero per un ragazzino e non lo ammazzarono appena entrato a Roma? O se i soldati di Bruto non sapevano che faccia avesse? Di certo Augusto sapeva che faccia avesse Bruto), come seppe scegliere i collaboratori, non solo gente preparata e competente, ma anche fidata e fedele. Non si può dire lo stesso del ribelle Sertorio, vista la fine che fece, un grande condottiero, sempre imbattuto e poi ammazzato da quattro traditori. Perché dovrei reputare incapace uno che resse un Impero per 40 anni sopravvivendo a tutti i suoi nemici, evitando la morte più volte, dando un'impronta ad un'epoca, lasciando capolavori dell'arte e della letteratura e morendo nel suo letto, cosa che neppure Cesare riuscì a fare e che molti pochi dopo di lui fecero; e dovrei considerare un eroe un capo brigante, traditore della sua Patria, che combatté pure in armi, e tanto furbo da farsi ammazzare da suoi uomini pagati dal nemico?

[Modificato da Antioco il Grande 17/04/2010 19:43]
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comunque un approccio prevenuto è totalmente inutile per fini storiografici [SM=g8113]

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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

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"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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Quoto come sempre in toto lo straordinariamente preparato Antioco, ed in risposta a quello che dice lo straordinariamente fazioso Sertorio ( [SM=g8119] ) vorrei sottolineare che molte delle cose che sono state dette in loco sono state "genialate".
Come reputi la campagna di calunnie contro Marco Antonio andato a far la bella vita in Oriente? O il fatto che abbia concesso al nemico l'apparentemente prospero Oriente conservando per se l'Italia? Il fatto che per primo abbia capito che per conservare il proprio potere il modo migliore non è sbatterlo in faccia a tutti cercando sempre di dimostrare che si è incontestabilmente superiori (Cesare docet) come me lo definisci? Culo anche questo?

Basta vedere cosa prese nel 31, ossia una Roma che aveva combattuto 3 sanguinose guerre civili in 50 anni completamente divisa fra le differenti fazioni, e cosa lasciò nel 14 dC, ossia una città in marmo ed un Impero perfettamente consolidato con una struttura autocratica accettata dalla popolazione e soprattutto dal senato, che pretese che Tiberio restasse.

Torno a ripetere per la millesima volta che l'essersi scelto Agrippa come uomo di fiducia non è una cosa casuale: vide nell'abile generale una persona facilmente malleabile, come appunto fu.


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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura!
Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pilbur, 17/04/2010 13.31:



Chiudiamo qui il discorso. Potrebbe venire ricordato come Ottaviano...entrambi indegni per te...per altri chissà [SM=g8119]



[SM=g8258]


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







18/04/2010 09:04
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Re:
TGD5511, 17/04/2010 20.16:


Quoto come sempre in toto lo straordinariamente preparato Antioco, ed in risposta a quello che dice lo straordinariamente fazioso Sertorio ( [SM=g8119] ) vorrei sottolineare che molte delle cose che sono state dette in loco sono state "genialate".
Come reputi la campagna di calunnie contro Marco Antonio andato a far la bella vita in Oriente? O il fatto che abbia concesso al nemico l'apparentemente prospero Oriente conservando per se l'Italia? Il fatto che per primo abbia capito che per conservare il proprio potere il modo migliore non è sbatterlo in faccia a tutti cercando sempre di dimostrare che si è incontestabilmente superiori (Cesare docet) come me lo definisci? Culo anche questo?

Basta vedere cosa prese nel 31, ossia una Roma che aveva combattuto 3 sanguinose guerre civili in 50 anni completamente divisa fra le differenti fazioni, e cosa lasciò nel 14 dC, ossia una città in marmo ed un Impero perfettamente consolidato con una struttura autocratica accettata dalla popolazione e soprattutto dal senato, che pretese che Tiberio restasse.

Torno a ripetere per la millesima volta che l'essersi scelto Agrippa come uomo di fiducia non è una cosa casuale: vide nell'abile generale una persona facilmente malleabile, come appunto fu.




Io sono o almeno cerco di essere obiettivo anche perchè non ho alcun motivo di odiare un personaggio che non mi ha fatto nulla di male: mi limito perciò a valutare i fatti nudi e crudi: intanto se tu avessi letto non faziosamente ciò che ho scritto avresti letto che riconosco ad Ottaviano una grande abilità affabulatoria (insomma aveva una lingua lunga chilometri) sarebbe stato capace di vendere frigoriferi agli eschimesi e sabbia ai beduini. Detto anzi ripetuto questo:
1) non fu lui a scegliere Agrippa ma Agrippa a scegliere lui.
2) Senza l'eccezionale abilità di Agrippa il fatto di aver scelto l'Italia piuttosto che l'Oriente non gli sarebbe servita affatto perchè Sarebbe bastato solo Sesto Pompeo a buttarlo a mare
3) nemmeno l'abilità di Agrippa lo avrebbe salvato se Sesto Pompeo non avesse avuto uno spiccato senso dell' onore e avesse accettato che la testa di Ottaviano gli venisse portata sopra un vassoio. O era genio di Ottaviano il senso dell 'onore di Pompeo?
4) Agrippa non era malleabile, era patologicamente masochista: nessuna persona equilibrata avrebbe accettato di farsi rovinare la vita (tanto che se ne andò in Gallia a morirci di crepacuore) dall'uomo che gli doveva tutto dalla vita stessa all'impero. Uno con il minimo sindacale di autostima si sarebbe ribellato e ti ripeto la domanda già rivolta allo straordinariamente preparato Antioco: se tu fossi stato un soldato messo di fronte alla scelta se combattere per Ottaviano o Agrippa con chi ti saresti schierato? Con il chiacchierone o con il condottiero?
5) Fu il suo genio che portò Tiberio alla successione o il decesso di tutti gli altri possibili candidati?
6) Fu il suo genio a salvarlo quando cadde dalla torre?
7) Fu il suo genio a far sì che i soldati di Bruto che lo aveva rovinosamente sconfitto gli passassero vicino senza riconoscerlo?
8) Fu il suo genio o piuttosto il suo esempio, la sua assoluta mancanza di etica anche allo stato embrionale a fare di Giulia una ignobile puttana che rovinò la vita a tutti coloro che ebbe vicino Ottaviano compreso tanto che dovette esiliarla?
9) Fu il suo genio a provocare la morte (beh chissà questo forse si ma non ci sono prove) di Ventidio Basso grande generale fedelissimo di Antonio e nient'affatto inferiore ad Agrippa?
10)Fu il suo genio a far sì che Cleopatra decidesse di partecipare alla battaglia di Azio?
11) Fu il suo genio a farla fuggire mentre la battaglia era ancora incerta trascinandosi dietro l'intatta e determinante nel piano di Marcantonio flotta egiziana?
12) Last but not least fu il suo genio a farlo nascere nipote di Cesare?
Uno solo di questi eventi che fosse andato com'era probabile che andasse e Ottaviano nessuno saprebbe chi fu. Perchè spero si vorrà riconoscere che è altamente improbabile cadere da una alta torre senza farsi nulla o no? Così come i nipoti di Cesare non erano milioni, così come era asssolutamente improbabile che una donna decidesse di partecipare ad una battaglia e generali del calibro di Agrippa e Tiberio si lasciassero mettere i piedi in testa senza ribellarsi, che un pirata come Sesto Pompeo rifiutasse di cogliere l'occasione di farlo fuori che i soldati di Bruto non riconoscessero il generale sconfitto ecc.ecc.ecc.
Sono tutte domande retoriche ovviamente ma visto che sono costretto a porle (senza ricevere risposte...) una grande abilità ad Ottaviano devo mio malgrado riconoscerla: seppe organizzare così bene la propaganda pro domo sua che ancora oggi a 2000 anni ci sono persone che credono una persona senza alcuna qualità morale, militare, o di altro genere un ...genio!!! La sua sola qualità invece era la chiacchiera che accompagnata da una incredibile impressionante incommensurabile serie di colpi di fortuna fa sì che oggi persone anche preparate credano ancora alla propaganda che seppe organizzare senza chiedersi quali imprese civili o militari seppe veramente compiere (nessuna).
Onore a te o Mecenate! [SM=g8920] Perchè nemmeno la propaganda si organizzò da solo ma fu appunto opera di Mecenate [SM=g8263]

p.s. l'Oriente non era "apparentemente" prospero lo era veramente grazie a Lucullo.
[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 11:03]
18/04/2010 10:38
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Ma nessuno qui dice che non fu fortunato, ma solo che seppe usare questa fortuna, mentre altri, come Antonio, non ci riuscirono. Alla fine se voleva dominare l'Impero, Antonio avrebbe dovuto lasciare Cleopatra e mettersi seriamente a fronteggiare Augusto. Invece no, fece il romantico e finì suicida. Agrippa anche era innamorato della moglie ma chinò il capo e continuò a ricevere gloria ed onori, forse alla fine era questo quello che gli interessava di più. Insomma un semplice "aiutante" come Agrippa cede alla ragion di stato e tu, il grande Antonio che vuoi lottare per il potere mondiale, non riesci a sottrarti al visino, non voglio essere volgare, dell'Egiziana e presti il fianco a calunnie di ogni tipo fino a perdere tutto l'appoggio che avevi a Roma, appoggio di molto superiore a quello che avesse Augusto all'inizio.

Poi se avessi dovuto scegliere tra un figlio di nessuno come Agrippa ed il figlio del divino, avrei scelto Augusto. Anche Sertorio era uomo di valore in campo ma senza appoggio politico l'essere figlio di nessuno lo fece finire capo banda sui monti spagnoli. A Roma la famiglia contava quanto la spada, dei buoni collaboratori li trovi, in una famiglia illustre ci dovevi nascere.
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18/04/2010 11:37
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Re:
Antioco il Grande, 18/04/2010 10.38:

Ma nessuno qui dice che non fu fortunato, ma solo che seppe usare questa fortuna, mentre altri, come Antonio, non ci riuscirono. Alla fine se voleva dominare l'Impero, Antonio avrebbe dovuto lasciare Cleopatra e mettersi seriamente a fronteggiare Augusto. Invece no, fece il romantico e finì suicida. Agrippa anche era innamorato della moglie ma chinò il capo e continuò a ricevere gloria ed onori, forse alla fine era questo quello che gli interessava di più. Insomma un semplice "aiutante" come Agrippa cede alla ragion di stato e tu, il grande Antonio che vuoi lottare per il potere mondiale, non riesci a sottrarti al visino, non voglio essere volgare, dell'Egiziana e presti il fianco a calunnie di ogni tipo fino a perdere tutto l'appoggio che avevi a Roma, appoggio di molto superiore a quello che avesse Augusto all'inizio.

Poi se avessi dovuto scegliere tra un figlio di nessuno come Agrippa ed il figlio del divino, avrei scelto Augusto. Anche Sertorio era uomo di valore in campo ma senza appoggio politico l'essere figlio di nessuno lo fece finire capo banda sui monti spagnoli. A Roma la famiglia contava quanto la spada, dei buoni collaboratori li trovi, in una famiglia illustre ci dovevi nascere.



Sono stupito che tu dica questo: molti figli di nessuno divennero imperatori. Vespasiano non era forse figlio di commercianti di asini? e Settimio Severo di chi era figlio? E Traiano? E Aureliano?
Davvero dovendo scegliere tra il generale che ti aveva sempre guidato alla vittoria ed uno dimostratosi sempre militarmente inetto senza altri meriti che l'essere figlio di papà avresti scelto quest'ultimo? e credi davvero che sarebbe stato, ad Ottaviano, facile trovare un generale in grado di reggere il confronto con Agrippa? O con Tiberio cui tra l'altro il blasone non mancava? La famiglia era importante certo ma quanti Metello, di famiglia importantissima ascesero al trono? Quanti Fabii tutt'ora appartenenti alla nobiltà romana? gli Stessi Giulii prima che sorgesse l'astro di Cesare erano in pienissima decadenza. Morale la famiglia contava, ma la spada di più e credo che la grande maggioranza delle persone dovendo scegliere se combattere con un grande generale benchè di famiglia umile come la loro e un perfetto inetto benchè di famiglia blasonata avrebbero senz'altro scelto il primo. Non si vincono le guerre brandendo alberi genealogici ma affilate spade. Quella di Agrippa era ben affilata quella di Ottaviano ... beh lo sai anche tu com'era.
Quanto al fatto che Antonio preferisse l'alcova di Cleopatra e rimandasse l'eliminazione di Ottaviano fu l'ennesimo colpo di fortuna di quest'ultimo, non certo frutto del suo genio (che non aveva). non ti pare? [SM=g8119]

18/04/2010 12:09
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Re:
Pilbur, 17/04/2010 19.35:

Perchè tutto questo accanimento contro Ottaviano? I risultati sono incontestabili, Dio solo sa come ottenuti (fortuna, intrighi, buoni collaboratori) ma ci furono. Diamo anche la loro fetta di gloria ai vari Agrippa e Mecenate, ma Augusto "recitò" bene la commedia della vita. Quando prima di morire chiese gli applausi li meritava


a me non sembra di essere accanito ma solo di valutare i fatti: dici bene chiese gli applausi come un attore e questo fu: gli mancò la sostanza.


18/04/2010 12:12
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Re:
Antioco il Grande, 17/04/2010 19.38:

Scusa ma io posso avere la fortuna di vincere all'enalotto, ma se poi lascio il biglietto nel cassetto e non incasso o lo perdo, o non investo la vincita, della fortuna non so che farmene.

Di certo Augusto ebbe fortuna e seppe usarla (è colpa sua se tutti lo presero per un ragazzino e non lo ammazzarono appena entrato a Roma? O se i soldati di Bruto non sapevano che faccia avesse? Di certo Augusto sapeva che faccia avesse Bruto), come seppe scegliere i collaboratori, non solo gente preparata e competente, ma anche fidata e fedele. Non si può dire lo stesso del ribelle Sertorio, vista la fine che fece, un grande condottiero, sempre imbattuto e poi ammazzato da quattro traditori. Perché dovrei reputare incapace uno che resse un Impero per 40 anni sopravvivendo a tutti i suoi nemici, evitando la morte più volte, dando un'impronta ad un'epoca, lasciando capolavori dell'arte e della letteratura e morendo nel suo letto, cosa che neppure Cesare riuscì a fare e che molti pochi dopo di lui fecero; e dovrei considerare un eroe un capo brigante, traditore della sua Patria, che combatté pure in armi, e tanto furbo da farsi ammazzare da suoi uomini pagati dal nemico?



all'Enalotto si vince (se si vince) una volta nella vita non 15 o 20. la morte non la evitò lui già sarebbe un merito. gliela evitarono gli altri e questa è fortuna sfacciata

18/04/2010 12:17
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Re:
Xostantinou, 17/04/2010 19.24:

abbiamo capito tutti che odi Augusto, ma non serve metterla sul tifo stile stadio...


invece dovreste aver capito che non posso odiare chi non mi ha fatto nulla di male ma cerco di leggere la Storia senza farmi influenzare dagli scribacchini al soldo di Ottaviano

18/04/2010 12:18
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Certamente fu colpo di fortuna di Augusto, ma anche inettitudine di Antonio, uomo molto più esperto e navigato. Certamente altri figli di nessuno presero il potere, ma in quel momento era la famiglia di Cesare quella che ammaliava le folle, come fu poi il nome di Germanico ai tempi di Nerone, come gli ricordava sempre mammina. Probabilmente avrei seguito Augusto, del resto le truppe a Modena seguirono un ragazzino di 18 anni, ed in quel momento Agrippa non c'era, era in Grecia. Augusto era perfettamente in grado di gestire la politica da solo, inoltre Agrippa era suo coetaneo, quindi nessuno sapeva in quel momento che sarebbe stato un grande generale. Entrambi seguirono i propri interessi, Augusto si trovava meglio a discutere e gestire il tutto da Roma, Agrippa scoprì che gli piaceva il campo di battaglia, sia terrestre che navale, non vedo perché Augusto doveva mettersi per forza in situazioni che non sapeva gestire bene quando aveva Agrippa che stava dimostrando molta bravura in quel campo.
[Modificato da Antioco il Grande 18/04/2010 12:23]
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18/04/2010 12:21
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Re:
Antioco il Grande, 18/04/2010 12.18:

Certamente fu colpo di fortuna di Augusto, ma anche inettitudine di Antonio, uomo molto più esperto e navigato. Certamente altri figli di nessuno presero il potere, ma in quel momento era la famiglia di Cesare quella che ammaliava le folle, come fu poi il nome di Germanico ai tempi di Nerone, come gli ricordava sempre mammina. Probabilmente avrei seguito Augusto, del resto le truppe a Modena seguirono un ragazzino di 18 anni.


perchè il ragazzino non aveva ancora dimostrato di che pasta era fatto. se l'avessero saputo non l'avrebbe seguito nemmeno un asino delle salmerie.Guarda i mongoli: quando morì Yetsugai nobile quanto ti pare i guerrieri non seguirono il figlio ragazzino Temujin poi Gengis Khan ma Targutai un po' frescone ma stimato guerriero. Temujin dovette dimostrare un poco alla volta le sue qualità e solo allora si gudagnò dei seguaci e arrivò dove arrivò.
poi certo che avere dei nemici grandi grossi e balossi come dicono a Milano e come era appunto Marcantonio è fortuna non genio.
Io al suo posto avrei prima ammazzato Ottaviano e poi avrei festeggiato con Cleo.

[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 12:46]
18/04/2010 12:25
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Credo che non potremo mai metterci d'accordo, la fortuna è indubbia, ma c'era anche la stoffa, quanto meno nel riuscire a gestire quei colpi di fortuna, stoffa che Antonio non aveva. Non si governa 40 anni solo per colpo di c...
[Modificato da Antioco il Grande 18/04/2010 12:28]
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18/04/2010 12:30
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Re:
Antioco il Grande, 18/04/2010 12.25:

Credo che non potremo mai metterci d'accordo, la fortuna è indubbia, ma c'era anche la stoffa, quanto meno nel riuscire a gestire quei colpi di fortuna, stoffa che Antonio non aveva.



abbi pazienza Antioco se vinci una volta al superenalotto e ti mangi il capitale poi rivinci e te lo rimangi poi rivinci e te lo rimangi e così per 15 o 20 volte cosa accidente devi gestire? Solo la larghezza delle sedie dove postare il sedere. Ottaviano non aveva un trono ma un transatlantico ... è vero in genere non si governa per 40 anni solo con la fortuna. Ottaviano è l'eccezione che conferma la regola: lui ebbe solo ed esclusivamente quella. [SM=g8284] [SM=g8806] [SM=g8814]
[Modificato da Sertorio64 18/04/2010 12:34]
18/04/2010 13:42
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L'ingegnere
Però, interessante la tesi di Sertorio64.

In sostanza la si può riassumere così: Augusto ebbe solo fortuna e riuscì a regnare per 40 anni solo grazie a quella.
E fu così bravo come chiaccherone che la sua propaganda è riuscita a fregare non solo gli storici antichi ma anche gran parte di quelli odierni.
Fior fiore di laureati in storia, gente che magari come lavoro ha prorpio fatto ricerca sul periodo augusteo, scrivendo libri e pubblicazioni.

Tutti incompetenti, ovviamente.
Tutti si sono fatti fregare dalla propaganda augustea, nonostante 2000 anni di tempo trascorsi possano permettere di guardare i fatti con molta più oggettività rispetto agli storici antichi.

Per fortuna che c'è Sertorio64, che con i suoi ragionamenti 'seri', 'equilibrati' e che 'guardano i fatti', ci spiega chi era veramente Augusto e che cosa ha fatto!

Alla faccia di tutti quelli che prima di noi (e prima anche di Sertorio64) hanno scritto libri e pubblicato ricerche!
Tutti questi sono dei semplici fessi ... Ovvio, no?





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www.contubernium.it

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'Antesignano'

"- Nel contesto di uno schieramento di battaglia
indica la prima linea così come gli astati lo
erano nella legione manipolare.

- Nell'ordine di marcia, identifica le truppe
di copertura prive di bagagli ...


Non abbiamo elementi per associarli nè ai primi ranghi delle coorti nè alla fanteria legionaria d'elité."

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"Le più varie combinazioni di forze erano possibili anche con i manipoli, e tutte potevano sentirsi tranquillamente attribuire l'attributo di coorte romana, ed essere tranquillamente associate o sostituite dalle più robuste coorti dei socii."

18/04/2010 14:18
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Agrippa scelse Augusto? bene vuol dire che vide in quel giovane qualcosa che gli piacque, magari solo ambizione, o il nome, ma di certo trovò qualcosa che gli fece dire "che ragazzo simpatico ne voglio diventare amico", invece di "che enorme testa di c...., spero che crepi". Fu la lingua di Augusto ad ipnotizzarlo? Allora era un fesso e un fesso non avrebbe mai cercato di fargli le scarpe, ma ne sarebbe rimasto il fedele cane. Lo stesso Mecenate fu ipnotizzato da Augusto (meglio di Silvan)? Ma non mi sembra che Mecenate fosse un idiota, e di certo ci vuole testa per organizzare la propaganda come fece lui.

La fortuna è importante, e non si regna 40 anni senza. Quante volte Cesare ebbe fortuna? Quando Silla lo voleva morto ma i Sillani lo salvarono, tanto era un ragazzino, quando fu preso dai pirati e pretese che chiedessero un riscatto più grande, perché lui era Cesare, quante volte si salvò per sbaglio in Gallia, o non annegò nel porto di Alessandria mentre gli Egiziani gli tiravano addosso di tutto, quando tenne l'Egitto con pochi uomini e finì assediato nel palazzo reale. La sua stessa permanenza ad Alessandria poteva essergli fatale, visto il trattamento riservato a Pompeo, quante volte, durante le guerre civili, Cesare rischiò di morire, mi viene in mente quando attraversò l'Adriatico in tempesta su una barca perché la sua fortuna non l'avrebbe mai abbandonato ("Porti Cesare e la sua fortuna", disse al barcaiolo titubante) e stava quasi per affondare. Quante volte non perse per sbaglio contro Pompeo, all'assedio di Durazzo quasi perdevano tutto, e lo stesso passaggio del Rubicone non fu un azzardo? Potrei continuare, allora che vogliamo dire che Cesare divenne Cesare per fortuna e basta? In effetti la sua fine potrebbe far pensare questo, ma in questo caso la fortuna di Augusto fu più grande di quella dello zio, quindi, in ultima analisi, Augusto fu più grande dello stesso Cesare.

Se Augusto fu fortunato lo fu anche Antonio. Quando Sesto Pompeo non volle venir meno alla parola data ed evitò d'ammazzare i suoi ospiti, oltre ad Augusto c'era anche Antonio sulla nave, la fortuna di Augusto, per salvare il suo protetto salvò anche il suo nemico. Alle Idi i Cesaricidi lo volevano morto, ma Bruto lo salvò. Antonio sarebbe potuto morire in Partia, come Crasso, ma si salvò mentre migliaia dei suoi uomini morirono, ad Azio sarebbe potuto annegare o finire prigioniero come un fesso, ma si salvò anche lì, a Modena sarebeb potuto morire ed anche a Filippi, per come andarono le battaglie, ma non accadde. Quindi non è che Antonio o Cesare non ebbero le loro vagonate di fortuna, solo non capirono quando era il momento di smettere di fare gli imprudenti. Augusto sapeva di non essere cosa per l'esercito e ad un certo punto smise di mettere in pericolo la sua vita per fare l'eroico combattente e mandò avanti gli altri, così regnò 40 anni. A fare gli eroici Antonio e Cesare ci rimisero la pelle.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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Re:
Antioco il Grande, 18/04/2010 14.18:

Agrippa scelse Augusto? bene vuol dire che vide in quel giovane qualcosa che gli piacque, magari solo ambizione, o il nome, ma di certo trovò qualcosa che gli fece dire "che ragazzo simpatico ne voglio diventare amico", invece di "che enorme testa di c...., spero che crepi". Fu la lingua di Augusto ad ipnotizzarlo? Allora era un fesso e un fesso non avrebbe mai cercato di fargli le scarpe, ma ne sarebbe rimasto il fedele cane. Lo stesso Mecenate fu ipnotizzato da Augusto (meglio di Silvan)? Ma non mi sembra che Mecenate fosse un idiota, e di certo ci vuole testa per organizzare la propaganda come fece lui.

La fortuna è importante, e non si regna 40 anni senza. Quante volte Cesare ebbe fortuna? Quando Silla lo voleva morto ma i Sillani lo salvarono, tanto era un ragazzino, quando fu preso dai pirati e pretese che chiedessero un riscatto più grande, perché lui era Cesare, quante volte si salvò per sbaglio in Gallia, o non annegò nel porto di Alessandria mentre gli Egiziani gli tiravano addosso di tutto, quando tenne l'Egitto con pochi uomini e finì assediato nel palazzo reale. La sua stessa permanenza ad Alessandria poteva essergli fatale, visto il trattamento riservato a Pompeo, quante volte, durante le guerre civili, Cesare rischiò di morire, mi viene in mente quando attraversò l'Adriatico in tempesta su una barca perché la sua fortuna non l'avrebbe mai abbandonato ("Porti Cesare e la sua fortuna", disse al barcaiolo titubante) e stava quasi per affondare. Quante volte non perse per sbaglio contro Pompeo, all'assedio di Durazzo quasi perdevano tutto, e lo stesso passaggio del Rubicone non fu un azzardo? Potrei continuare, allora che vogliamo dire che Cesare divenne Cesare per fortuna e basta? In effetti la sua fine potrebbe far pensare questo, ma in questo caso la fortuna di Augusto fu più grande di quella dello zio, quindi, in ultima analisi, Augusto fu più grande dello stesso Cesare.

Se Augusto fu fortunato lo fu anche Antonio. Quando Sesto Pompeo non volle venir meno alla parola data ed evitò d'ammazzare i suoi ospiti, oltre ad Augusto c'era anche Antonio sulla nave, la fortuna di Augusto, per salvare il suo protetto salvò anche il suo nemico. Alle Idi i Cesaricidi lo volevano morto, ma Bruto lo salvò. Antonio sarebbe potuto morire in Partia, come Crasso, ma si salvò mentre migliaia dei suoi uomini morirono, ad Azio sarebbe potuto annegare o finire prigioniero come un fesso, ma si salvò anche lì, a Modena sarebeb potuto morire ed anche a Filippi, per come andarono le battaglie, ma non accadde. Quindi non è che Antonio o Cesare non ebbero le loro vagonate di fortuna, solo non capirono quando era il momento di smettere di fare gli imprudenti. Augusto sapeva di non essere cosa per l'esercito e ad un certo punto smise di mettere in pericolo la sua vita per fare l'eroico combattente e mandò avanti gli altri, così regnò 40 anni. A fare gli eroici Antonio e Cesare ci rimisero la pelle.



certo anche Cesare ebbe molta fortuna (la sua stella la chiamava) ma ebbe anche tante qualità che non ebbe di sicuro Ottaviano. Cesare era figlio di un nobile ma morto di fame, Ottaviano era il nipote del grande Cesare vuoi mettere? Antonio ebbe qualche colpo di fortuna ma non cadde dalle torri senza farsi nulla e fu anche sfortunato poichè perse Ventidio Basso quando gli sarebbe sto indispensabile. Antonio perlomeno fu un buon generale cosa che Ottaviano non fu. Quando Ottaviano perse Agrippa ormai le guerre erano finite e nel frattempo erano cresciuti Druso, Germanico e soprattutto Tiberio. Cesare credeva di averlo capito che era ora di smettere, furono Bruto e Cassio a non capirlo.Come ho detto Cesare era tanto gigantesco che non vedeva la bassezza altrui. Ottaviano invece era della statura giusta per vederla mentre Tiberio ed Agrippa troppo nobili per danneggiare Roma buttando nel Tevere un cialtrone perche ci sarebbe voluta un'altra guerra e Roma ne aveva abbastanza. Insomma gli altri ebbero anche delle qualità; Ottaviano solo lingua lunga e molta più fortuna di tutti gli altri messi insieme. quanto ad Agrippa ripeto ancora che se Ottaviano fu qualcosa fu un grande affabulatore.

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