La battaglia di Antiochia
Inverno del 1230. Antiochia è assediata da due armate mongole, la prima armata (692 uomini) si posiziona alla porta nord con un ariete, una torre e una scala, è guidata dal re in persona. La seconda armata (961 uomini) si schiera alla porta sud senza armi d'assedio, la guida un generale con 8 stelle. Le truppe bizantine (1134 uomini) si posizionano alla porta nord per fronteggiare il re, le 4 unità di arceri si posizionano sulle mura ai lati della porta e iniziano a tirare frecce incendiarie sulla torre che va a fuoco, 4 unità di lanceri bizantini si schierano sulle mura a destra della porta per affrontare gli arceri nemici saliti con le scale, gli arceri vengono eliminati. Tutta la fanteria bizantina si posiziona davanti alla porta nord che, sotto i colpi dell'ariete, cede e apre il campo al nemico; lo scontro è furibondo, il re mongolo subisce la giusta punizione e muore, ma i suoi uomini continuano a lottare fino all'ultimo mentre le balestre bizantine tirano pali incendiari su di loro, alla fine l'armata è sconfitta e fugge. Rimane ancora l'armata alla porta sud, le truppe bizantine vengono trsferite da quel lato, schierate in ordine e fatte riposare. Davanti al portone viene posta un'unità di lancieri in formazione a skiltron, tutti gli altri sono ai loro fianchi e spalle. Un'unità di 10 coraggiosi si offre di attirare il nemico, l'unità attraversa la porta e subito viene colpita dalle frecce nemiche mentre i cavalieri pesanti mongoli si gettano su di essa mettendola in fuga, come previsto i Mongoli continuano a inseguirla fin dentro le mura che restano così aperte, attraverso di esse a centinaia i Mongoli si gettano sui Bizantini che resistono coraggiosamente mentre centinaia di frecce infuocate cadono su di loro, le balestre sparano a ripetizione, il generale nemico viene ucciso con tutti i 20 uomini della sua guardia, ma i suoi uomini, pazzi d'ira, continuano a combattere. Alla fine di un duro scontro tutta la cavalleria mongola (tranne 10 arceri) è stata annientata. I Bizantini si allontanano dalle porte che si richiudono, gli arceri mongoli a piedi allora partono per aggirare la città ed entrare dalla porta nord indifesa. I Bizantini, senza perder tempo, attraversano la città e iniziano a schierarsi alla porta nord, per primi i 10 arcieri a cavallo che eliminano i 10 mongoli a cavallo che già stavano irrompendo nelle mura, poi arrivano le fanterie di entrambi gli schieramenti, i Bizantini sono esausti per la folle corsa attraverso la città, qualche unità si dispera e fugge, allora il generale bizantino si getta nella mischia, attraversa i due schieramenti, si volge indietro e carica alle spalle i Mongoli, aiutato dagli arcieri che scendono dalle mura attraverso la torre d'assedio, i Mongoli fuggono disordinatamente, gli ultimi arceri che ancora resistono sono raggiunti dal generale e uccisi, Antiochia è salva.
Bizantini: 1134, 813, 321, 1235, 259
Mongoli 1: 692, 654, 38, 243, 0
Mongoli 2: 961, 866, 95, 632, 61
I 300 prigionieri mongoli, per un valore di 4841 fiorini, non sono stati riscattati, il generale bizantino ha ritenuto giusto dare un esempio indelebile.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)