Resoconti campagne & Battaglie importanti

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Mario Decio Giulio II
00lunedì 13 novembre 2006 14:38
Come da titolo.
Postate il vostro riassunto di campagna,potrebbe essere qualcosa di interessante. [SM=x506649]
Sirius 21
00martedì 14 novembre 2006 12:20
Metto in evidenza, posterò appena possibile.
rawghi
00martedì 14 novembre 2006 17:57
sto facendo un AAR gigantesco, appena riesco vi posto il link, il file sarà in PDF, spero che vi faccia passare un po' di tempo... è in inglese (posto nella maggiorparte dei casi su twcenter.com) ma so che la maggior parte di voi è skillata (magari mi correggono anche gli errori grammaticali... ne avroò fatti una barcata!)
TGD5511
00martedì 14 novembre 2006 18:45
Una mia filippica in med due sarà difficile da fare [SM=g27823]
Senza gli anni mi trovo a disagio [SM=x506643] [SM=x506644]
rawghi
00mercoledì 15 novembre 2006 09:04
Cambia i turni in anni TGD5511! Almeno puoi dare anche dei riferimenti oltre al numero di turno!
Augusto.Carducci
00mercoledì 15 novembre 2006 09:37
ho comincia5to subito una campagna con i tedeschi....livello vh/vh....che dire! mi hanno rotto il c..o!!!
dopo i primi anni di pace e crescita mi ritrovo a dar guerra ai veneziani che se pur con poche terre hanno soldi da buttare e quindi eserciti megagalattici!
subito dopo i danesi rompono il trattato di alleanza anche se avevo dato in sosa una mia principessa al loro principe!
mi ritroco tra due fuochi, l'economia precipita ed infine, come se non bastasse, mi attaccano pure i polacchi da est!
ho chiuso tutto per disperazione ed ho ricominciato con gli spagnoli!
rawghi
00mercoledì 15 novembre 2006 12:47
Ecco il mio AAR

ps: tasto destro salva con nome

[Modificato da rawghi 15/11/2006 15.18]

Antioco il Grande
00mercoledì 15 novembre 2006 13:57
La battaglia di Antiochia
Inverno del 1230. Antiochia è assediata da due armate mongole, la prima armata (692 uomini) si posiziona alla porta nord con un ariete, una torre e una scala, è guidata dal re in persona. La seconda armata (961 uomini) si schiera alla porta sud senza armi d'assedio, la guida un generale con 8 stelle. Le truppe bizantine (1134 uomini) si posizionano alla porta nord per fronteggiare il re, le 4 unità di arceri si posizionano sulle mura ai lati della porta e iniziano a tirare frecce incendiarie sulla torre che va a fuoco, 4 unità di lanceri bizantini si schierano sulle mura a destra della porta per affrontare gli arceri nemici saliti con le scale, gli arceri vengono eliminati. Tutta la fanteria bizantina si posiziona davanti alla porta nord che, sotto i colpi dell'ariete, cede e apre il campo al nemico; lo scontro è furibondo, il re mongolo subisce la giusta punizione e muore, ma i suoi uomini continuano a lottare fino all'ultimo mentre le balestre bizantine tirano pali incendiari su di loro, alla fine l'armata è sconfitta e fugge. Rimane ancora l'armata alla porta sud, le truppe bizantine vengono trsferite da quel lato, schierate in ordine e fatte riposare. Davanti al portone viene posta un'unità di lancieri in formazione a skiltron, tutti gli altri sono ai loro fianchi e spalle. Un'unità di 10 coraggiosi si offre di attirare il nemico, l'unità attraversa la porta e subito viene colpita dalle frecce nemiche mentre i cavalieri pesanti mongoli si gettano su di essa mettendola in fuga, come previsto i Mongoli continuano a inseguirla fin dentro le mura che restano così aperte, attraverso di esse a centinaia i Mongoli si gettano sui Bizantini che resistono coraggiosamente mentre centinaia di frecce infuocate cadono su di loro, le balestre sparano a ripetizione, il generale nemico viene ucciso con tutti i 20 uomini della sua guardia, ma i suoi uomini, pazzi d'ira, continuano a combattere. Alla fine di un duro scontro tutta la cavalleria mongola (tranne 10 arceri) è stata annientata. I Bizantini si allontanano dalle porte che si richiudono, gli arceri mongoli a piedi allora partono per aggirare la città ed entrare dalla porta nord indifesa. I Bizantini, senza perder tempo, attraversano la città e iniziano a schierarsi alla porta nord, per primi i 10 arcieri a cavallo che eliminano i 10 mongoli a cavallo che già stavano irrompendo nelle mura, poi arrivano le fanterie di entrambi gli schieramenti, i Bizantini sono esausti per la folle corsa attraverso la città, qualche unità si dispera e fugge, allora il generale bizantino si getta nella mischia, attraversa i due schieramenti, si volge indietro e carica alle spalle i Mongoli, aiutato dagli arcieri che scendono dalle mura attraverso la torre d'assedio, i Mongoli fuggono disordinatamente, gli ultimi arceri che ancora resistono sono raggiunti dal generale e uccisi, Antiochia è salva.

Bizantini: 1134, 813, 321, 1235, 259
Mongoli 1: 692, 654, 38, 243, 0
Mongoli 2: 961, 866, 95, 632, 61

I 300 prigionieri mongoli, per un valore di 4841 fiorini, non sono stati riscattati, il generale bizantino ha ritenuto giusto dare un esempio indelebile. [SM=x506718]


@Asdrubale@
00mercoledì 15 novembre 2006 14:39
Re:

Scritto da: rawghi 15/11/2006 12.47
Ecco il mio AAR




Non si vede..si apre solo altervista..
rawghi
00mercoledì 15 novembre 2006 15:18
Dimenticavo!!! occorre fare tasto destro "salva con nome" scusate
Antioco il Grande
00giovedì 16 novembre 2006 10:13
La seconda battaglia di Antiochia
Estate del 1231. Dopo neanche sei mesi i Mongoli sono tornati ad assediare Antiochia; due nuove armate si sono posizionate come quelle precedenti, il nuovo re con 260 uomini si è posto alla porta nord con un ariete, la seconda armata (960 uomini) si è posta alla porta sud in attesa. Il generale bizantino Maniace questa volta può contare solo sui 361 uomini sopravvissuti all'assedio precedente (infatti non si sono potute riaddestrare le unità). L'armata del re si avvicina alla porta nord, l'ariete e quasi a contatto con il portone, allora Maniace ordina alle truppe di uscire (per salvare la porta) e affrontare il nemico; i Bizantini si preparano a uscire, la porta si apre e i Mongoli, lasciato l'ariete, si fiondano dentro. La lotta è furibonda, nello scontro lo stesso Maniace fa la parte del leone, finché il re mongolo non viene ucciso, e poco dopo gli scoraggiati suoi uomini fuggono accompagnati dalle frecce incendiarie bizantine. A questo punto arriva notizia che un'unità nemica dalla porta sud sta facendo il giro delle mura per prendere l'ariete e sfondare la porta, Maniace ordina a tutti i suoi uomini di uscire e distruggere l'ariete, quando i nemici sono quasi arrivati l'ariete crolla, i Bizantini si ritirano in città e i Mongoli lasciano Antiochia, la città è di nuovo salva, grazie a Dio, ma per quanto?
-Dany79-
00giovedì 16 novembre 2006 12:37
io tutta questa semplicita' della campagna ancora nn la vedo....

gioco vh/vh col SRI...
pochi turni...qualche soldato,qualche costruzione...alleanze a destra e a sinistra e...
i magiari mi occupano Vienna dopo una dura resistenza (con un esercito caxxuto)...i polacchi attaccano da nord-est e i veneziani da sud...

ovviamente erano tutti miei alleati...

in tutto il globo solo 3 guerre ci sono...e tutte mi vedono coinvolto senza aver fatto nulla...

in poco tempo mi sono trovato sotto col denaro e con solo un esercito (costruito a fatica)...

salvataggi cancellati e nuova campagna iniziata (sempre tedeschi,sempre SRI)...
spero di aver fatto una qlc vaccata nei primissimi turni,perche' se è sempre cosi' è un'agonia (nn dico che l'AI nn debba attaccare...ma se lo fa da tutti i fronti nei primi 7 turni nn hai la possibilita' di far nulla)....

Aloisius
00giovedì 16 novembre 2006 12:57
Sei mesi dopo? In che senso?
TGD5511
00giovedì 16 novembre 2006 13:08
Re:

Scritto da: Aloisius 16/11/2006 12.57
Sei mesi dopo? In che senso?


Credo intenda un turno, con la turnazione del vecchio RTW
Xenobius55
00giovedì 16 novembre 2006 15:20



in tutto il globo solo 3 guerre ci sono...e tutte mi vedono coinvolto senza aver fatto nulla...



forse te le meriti [SM=g27832]


non so forse per il sri avendo + territoei iniziali volevano rendergli le cose + difficile i programmatori
TGD5511
00giovedì 16 novembre 2006 22:30
La Battaglia di Milano
La situazione per l'Impero Francese si presentava difficile, era stretto da tre lati differenti, ed i suoi eserciti incorrevano in difficili battaglie molto spesso con risultati di sconfitta.
Il Re Louis lo sterminatore era sbarcato con il Regio Esercito in Gran Bretagna, e si apprestava a terminare il giogo francese sulla dannata isola.
Un altro giovane generale, con un esercito creato in fretta e furia, riempendo di debiti la nazione, dopo la conquista della Spagna del Nord, in precedente possesso dell'oramai sconfitto Portogallo, era pressato dalle armate Ispaniche.
Non volendo perdere l'occasione, i Milanesi avevano invaso le alpi, ed il Principe Adam, con un esercito di 1000 uomini circa, era sbarcato a Genova, obbligando le massiccie forze nemiche a ripiegare sulla propria capitale.
Dopo qualche temporeggiamento, nei pressi della città di Milano, i 1000 Francesi si scontrarono contro 2300 Milanesi, l'equivalente di tutte le loro forze.

La battaglia si presentava difficile sotto ogni punto di vista, l'alto medioevo era velocemente passato lasciando il posto al Basso Medioevo, che aveva visto un lieve declino della potenza Francese.
Difatti, lo storico "Muro di Scudi" Franco, che aveva permesso a Re Louis di soggiogare gran parte dell'occidente, era ormai divenuto obsoleto.
Adam, per la battaglia, aveva in mente di provare una nuova fulminante tattica, che avrebbe cambiato le sorti della guerra.
Il Principe schierò le sue armate su tre linee: la prima formata dai reduci dell'alto medioevo, per lo più lancieri, mentre la seconda era formata dai nuovi addestrati.
La terza linea conteneva la tremenda cavalleria francese, terrore dei campi di battaglia e reparto più forte in dotazione all'esercito transalpino, l'unico reparto superiore a quello nemico nella battaglia.
I milanesi si schieravano secondo lo schema classico, cavalleria ad ambo i lati, fanteria scelta in prima linea e fanteria da supporto (o ausiliaria) in seconda.
La presenza di tiratori era quasi nulla, i balestrieri, che formavano una delle unità migliori della Francia, non erano nello schieramento, e neppure gli arcieri della milizia italiana.
Come al solito, la prima mossa spettò agli italici, che avanzarono in massa, ricongiungendosi frontalmente con i rinforzi e formando un solo schieramento.
La marcia fu lenta, per mantenere saldo il morale e l'affaticamento della fanteria, che quando giunse ad una cinquantina di metri dai nemici caricò in massa.
L'esperienza e la perizia del generale transalpino riuscirono a tenere l'unità salda a tenere a bada frontalmente il nemico.
Al centro si battaglieggiava alla pari, mentre ai lati i milanesi parevano prevalere, sebbene le lance francesi fossero molto utili per tenere la posizione.
La seconda linea, con grande sorpresa, fu mandata per gran parte ad attaccare il centro, mentre solo poche altre unità di linea si misero a difendere il lato.
L'audace e spregiudicato piano del generale scattò, con la cavalleria attaccò in massa il solo lato sinistro di equini milanesi, prevalendo in meno di un minuto.
Il lato destro avrebbe forse avuto la possibilità di seminare il panico fra la fanteria d'oltralpe, ma il conte italiano, per via della poca esperienza e della prudenza, decise di far ritirare la cavalleria dietro alla fanteria e vicino alla riserva.
Tentare un offensiva contro la restante cavalleria era impossibile per via delle riserve, ma Adam era già a conoscenza di ciò, e come pianificato si dispose con la cavalleria quasi del tutto intatta a 500 metri circa ai propri fanti.
Gli squilli di corni incitavano la fanteria ai lati a tenere saldo, in una situazione che si presentava disperata.
I cavalieri furono ordinatamente disposti, e con squilli immani di corni andarono ad attaccare il centro dello schieramento nemico.
Colto dal panico, il fulcro dell'armata milanese non resse all'urto, e si diede alla fuga, abbassando notevolmente il morale dei fanti ai lati.
Gli eventi ebbero il sopravvento sull'inetto condottiero italico, che mandò la sua riserva alla carica contro il centro nemico, che liberato ora poteva tranquillamente aggirare il resto dell'esercito.
Incrociando molte unità in fuga, la riserva milanese, formata da coscritti, si spaventò a morte, e non resse per più di mezzo minuto in combattimento.
Con un epica carica la cavalleria pesante francese caricò i lati ancora intatti dello schieramento nemico, mandandoli in fuga e catturandoli, mentre la cavalleria leggera inseguiva i fuggitivi.
In breve allora tutto il restante reparto di cavalieri, fu pronto per attaccare il generale nemico con la propria cavalleria al centro, non resse all'urto, e lo stesso conte morì.
Solo pochi cavalieri sopravvissero al massacro, furono molti i catturati ed altrettanti i caduti.
luifik
00venerdì 17 novembre 2006 00:43
Battaglia del Bosforo
Anno 1109. I turchi si lanciano nell'impresa di una guerra santa al fine di occupare Costantinopoli, ma l'onore e il valore di Roma non sono solo una pallida ombra nei ricordi dei Bizantini... Lo scontro si svolge in due momenti ben distinti, inizialmente intercetto le truppe turche nei pressi di nicea e lancio un attacco ma la mia armata è composta per la maggioranza di truppe appiedate, poca cavalleria e pochissimi arcieri, inoltre i turchi si sono rifugiati su una collina dove un qualsiasi attacco da parte mia equivarebbe ad un suicidio visti i loro giavellottisti ed arcieri e quindi decido di ritirarmi senza affrontarli. Varcano il Bosforo e assediano costantinopoli ma qui li aspetta la sorpresa, l'armata a difesa della tracia e la migliore che possiedo, procedo ad un attacco notturno, dispongo le mie truppe su una leggerissima altura che però da un buon vantaggio ai tiratori e mentre compio un largo giro per accerchiarli con la cavalleria bizantina inizio a subissarli di dardi infuocati e con la fanteria proteggo gli archi... Qui mi ha un pò deluso l'IA perchè la loro armata ondeggiava senza ne ritirarsi ne avanzare in un attacco definitivo, a quel punto ho fermato il lancio delle frecce ed ho fatto caricare la fanteria in discesa mentre alle spalle arrivava la cavalleria in carica, forse un pò troppo prolungata ma gustosissima... Risultato: dei circa 2200 turchi se ne salvano 63, dei miei 2000 circa ne muoiono un centinaio in tutto... Jihad fallita, Costantinopoli continua a perpetrare nei secoli il prestigio che fu di Roma...
[SM=x506659] [SM=x506659] [SM=x506659] [SM=x506715]
redoctober79
00venerdì 17 novembre 2006 02:30
Finalmente ho avuto una battaglia seria. Gli inglesi hanno rotto l'alleanza con la mia Scozia nonostante il mio capofazione sia sposato con una loro principessa, forse non hanno gradito che abbia conquistato York e Caernarvon. Comunque sono partito con un'armata di circa 450 uomini e ho attaccato Nottingham, qui però sono stato attaccato da un'armata inglese di 1200 soldati cui si univa pure la guarnigione della città di altri 300. Ho preferito evitare lo scontro ma l'armata mi ha seguito così ho dovuto affrontare un esercito quasi 3 volte più numeroso ma inferiore quanto a cavalleria mentre era almeno 5 volte più forte come fanteria.
Gli scozzesi si posizionano in modo da far fare più strada possibile agli inglesi e questi si muovono verso di me facendo avanzare però troppo gli arcieri. Allora li ho caricati con la cavalleria decimandoli per poi rientrare nei miei ranghi. A quel punto è iniziato uno scambio di frecce tra i miei arcieri e i superstiti inglesi cercando di colpire pure la fanteria inglese. Questa dava impressione di voler caricare e di cambiare idea più volte (forse è il famoso bug) e si è decisa a partire solo quando un gruppo di cavalieri scozzesi ha attaccato nuovamente gli arcieri inglesi. A quel punto l'intero fronte di fanteria inglese ha caricato, i fanti inglesi però erano un gran parte miliziani e contadini e pur superiori di numero erano inferiori nel corpo a corpo. Nel frattempo la cavalleria scozzese si spostava sull'ala e caricava il fianco del fronte inglese cercando di mettere in rotta le varie unità inglesi e di aiutare la fanteria scozzese soverchiata numericamente. Gli inglesi riuscivano ad ingaggiare e mettere in rotta buona parte degli arcieri ma nella foga il capitano dell'armata cadeva travolto dai cavalieri scozzesi. L'intera fanteria scozzese era distrutta ma l'armata inglese veniva messa in rotta dall'ultima carica di cavalleria che continuava ad inseguire i superstiti. Alla fine metà degli scozzesi erano caduti, tra cui buona parte dei cavalieri ma i caduti inglesi erano il doppio cui si aggiungevano 600 prigionieri che successivamente venivano giustiziati per punire il tradimento degli inglesi.
TGD5511
00venerdì 17 novembre 2006 08:47
La Prima Battaglia di Firenze
Il Re Adam, da poco succeduto a Louis il malevolo, fa ciò che nessuno aveva mai osato fare, e con un esercito ben assortito di 1300 uomini varca i confini papali e cinge d'assedio Firenze.
Lo stesso papa si trovava nella città, ed altro non potè fare che scomunicare la potente nazione, nella speranza di un attacco da ogni stato Europeo.
La cosa però non sortì i suoi effetti, nessuna fazione osò mettersi contro la Francia, solamente gli scozzesi perpetrarono nell'inutile gesto, vedendosi successivamente sorverchiati numericamente in Eire.
Ma lo Stato Pontificio era uno stato ricchissimo, e manda il suo terribile esercito contro quello Francese, il rapporto numerico era più o meno paritario, ma le Guardia Papali Pontificie costituivano una delle più grandi minaccie sui campi di battaglia.

La battaglia si svolse in un ampia pianura, l'esercito francese si schierò con la prima linea piena di letali balestrieri, da sempre formanti una delle parti incrollabili dell'esercito transalpino, in seconda misero tutti i coscritti, in terza linea i sergenti feudali ed altre truppe corazzate.
La terza linea era divisa in due parti: a circa 400 metri alle spalle della propria fanteria, stava Re Louis, accompagnato da un altro generale con 3 reggimenti di cavalleria pesante, mentre sul fianco sinistro stavano 2 reggimenti di cavalleria leggera, per aggirare e sfruttare al meglio la collina stante a ovest nel campo di battaglia.
Il generale papale dispose le sue truppe classicamente, prima linea di veterani e seconda linea di coscritti.
Non possedeva cavalleria, e quindi si mise dietro i propri commilitoni, contava anche due unità di temibili balestrieri balestrieri pavesi.
Subito forti della loro superiorità avanzarano, venendo travolti da una selva di dardi francesi e subendo molte perdite.
Quando giunsero a distanza ideale, caricarono in massa, lasciando solo poche riserve.
Veloce la cavalleria leggera francese andò ad occupare la collina, e caricò con terribile forza il fianco sinistro dell'armata pontificia.
La seconda linea francese andò a riparare nel settore centro-destro, mentre la cavalleria, come accaduto nella battaglia di milano, caricò con forza inaudita il centro dell'esercito papale.
Intanto i balestrieri avevano accerchiato il lato destro, bilanciando bene la battaglia.
In breve fu rotta generale, tutti i reparti vennero inseguiti e sterminati, sopravvissero solo 14 cavallerie, che si dispersero nei campi.

Legato Valerio Metronio
00venerdì 17 novembre 2006 10:34
Battaglia di Notthingham
Re Edward il Cavaliere di scozia ha un grande sogno dopo la morte del padre, ucciso a tradimento in battaglia dai ribelli delle campagne inglesi, riunificare tutta l'isola sotto le bandiere della scozia libera. dopo aver ricevuto l'approvazione dei nobili si cala in questa grande impresa.

Per prima cosa bisogna conquistare le roccaforti inglesi piu deboli per concentrarsi poi su quelle piu forti, ma in un incredibile colpo di fortuna l'audacie armata guidata dal suo grande re trova londra, la capitale dei porci inglesi, completamente sguarnita!

Cosi in un batter d'occhio l'economia inglese va inb pezzi senza gli introiti della sua famosa capitale.

Cmq dopo varie peripezie si arriva allo scontro finale: solo la fortezza di nottingham resiste all'invasione.

Le truppe in guarnigione sono in teoria facilmente eliminabili ma il problema è che accampata fuori dalle mura c'è un intero esercito inglese pronto a dar man forte alla guarnigione.

O la và o la spacca Re Edward si lancia all'assalto e riesce in una corsa contro il tempo a entrare nelle mura e a chiudersi dentro prima dell'arrivo del grosso esercito inglese...Cosi la conquista è completa...e questo è solo l'inizio...Ora l'inghilterra è priva del suo re caduto a Nottingham...
Antioco il Grande
00venerdì 17 novembre 2006 11:01
La 3^ e 4^battaglia di Antiochia; la battaglia di Aleppo; la 5^ battaglia di Antiochia
Dato il gran numero di eventi accaduti ieri, ho pensato di riassumerli tutti in un unico racconto.

Inverno del 1231. Nuovamente, dopo sei mesi, una nuova armata mongola assedia Antiochia. Questa volta non c'è speranza di salvezza, i poco più di 200 uomini del presidio, guidati dal valoroso Maniace, devono affrontare 860 Mongoli guidati dal loro re. Si sono inviate richieste d'aiuto alla capitale, una grande armata è in marcia verso Antiochia, ma arriveranno troppo tardi. La popolazione si riversa nelle chiese a pregare per la salvezza. Iddio, nella sua grande clemenza, ascolta le preghiere di quei poveri afflitti; forse temendo le armate che stanno raggiungendo la Siria, il khan mongolo, a cui sono rimasti solo 1700 uomini in due armate, decide di togliere l'assedio, scavalca l'Oronte e poi l'Eufrate verso Oriente, Antiochia è salva. Gli anni seguenti sono impiegati per prepararsi alle future battaglie contro i Mongoli (che torneranno), l'armata del generale Vasilios assalta il castello turco di Aleppo e lo conquista,il castello viene riparato e riempito con le migliori truppe a disposizione, quando i Mongoli torneranno se la vedranno con Aleppo e le sue mura.

Estate del 1240. I Mongoli sono tornati; in questi anni devono aver saccheggiato degli insediamenti turchi perché ora sono più numerosi di quando erano venuti la prima volta. Come previsto Aleppo è assediata, la cosa non prevista è che venga assediata da tutte le armate mongole. Dopo un breve assedio l'attacco i 1200 Bizantini di Vasilios affrontano 5800 Mongoli, si decide di lasciare la prima cinta di mura, troppo estesa, per difendere la seconda; i Mongoli scavalcano la prima cinta e dilagano in città, recano con se una nuova arma, una specie di mitragliatrice che spara dardi a raffica contro le mura; fortunatamente la seconda cinta regge; migliaia di frecce infuocate vengono scagliate contro gli spalti, alla fine arriva un ariete, inutilmente gli arceri cercano di bruciarlo, l'ariete si accosta alle mura e distrugge la porta, i Mongoli dilagano a stento trattenuti dai fanti bizantini che lottano accanitamente, finalmente anche le catapulte bizantine sparano massi incendiati, causando gravi danni al nemico, ma tutto è inutile, i Mongoli travolgono i fanti, che sono annientati, travolgono e uccidono in comandante Vasilios, postosi davanti alle catapulte per permettere loro di sparare più a lungo, assaltano pure le catapulte i cui artiglieri vengono trucidati sul posto, nessuno si salva. Dopo pochi anni Aleppo è perduta, i Mongoli la saccheggiano e l'abbandonano ai ribelli.

Inverno del 1240. I Mongoli assediano Antiochia. Il vecchio generale Maniace , temendo le mitraglie mongole, si è ritirato al centro della città, i Mongoli assaltano, le mitraglie distruggono le mura in più punti, 2000 Mongoli entrano in Antiochia e si gettano sulla piazza, i Bizantini vengono travolti dopo strenua resistenza, Maniace è passato per le armi, Antiochia è saccheggiata e abbandonata a se stessa, i ribelli la occupano. La perla dell'Impero è perduta.

Estate del 1241. I Mongoli hanno assalito un forte francese presso Damasco e hanno ucciso il re di Francia, poi assaltano Gerusalemme che è in mano ribelle, la Città Santa cade e diviene la capitale del regno mongolo. L'imperatore Manuele invia un'offerta di pace al khan che accetta la tregua in cambio di 500 fiorini per 20 turni. Approfittando della tregua, l'Impero invia una grande armata a riprendere Antiochia che torna bizantina. Contemporaneamente viene ripresa pure Aleppo, che era tornata turca.

Inverno del 1245. Gli infami Mongoli hanno rotto la tregua e conquistato il castello di Acri. Ora, di nuovo, assediano Antiochia, appoggiato dalle truppe di Aleppo e Adana, il governatore di Antiochia ha attaccato per due volte le armate mongole e le ha cacciate con gravi perdite per loro.

Inverno del 1246. Una nuova armata mongola sta assediando Antiochia. A nulla è valsa, questa volta, la sortita con l'appoggio delle altre armate, i Mongoli hanno resistito e hanno assaltato la città, la battaglia si è svolta nella strada tra la porta nord e la piazza, i Bizantini hanno resistito strenuamente e quasi vinto, alla fine però sono stati travolti, Antiochia è mongola ma, degli 890 uomini che l'hanno attaccata, solo 230 ne sono rimasti. Per la prossima estate si prevede un contrattacco bizantino che userà tutte le truppe di Adana, Aleppo e una nuova arma creata nel castello di Cesarea, la bombarda.
TGD5511
00venerdì 17 novembre 2006 11:51
Re: La 3^ e 4^battaglia di Antiochia; la battaglia di Aleppo; la 5^ battaglia di Antiochia

Scritto da: Antioco il Grande 17/11/2006 11.01
Dato il gran numero di eventi accaduti ieri, ho pensato di riassumerli tutti in un unico racconto.

Inverno del 1231. Nuovamente, dopo sei mesi, una nuova armata mongola assedia Antiochia. Questa volta non c'è speranza di salvezza, i poco più di 200 uomini del presidio, guidati dal valoroso Maniace, devono affrontare 860 Mongoli guidati dal loro re. Si sono inviate richieste d'aiuto alla capitale, una grande armata è in marcia verso Antiochia, ma arriveranno troppo tardi. La popolazione si riversa nelle chiese a pregare per la salvezza. Iddio, nella sua grande clemenza, ascolta le preghiere di quei poveri afflitti; forse temendo le armate che stanno raggiungendo la Siria, il khan mongolo, a cui sono rimasti solo 1700 uomini in due armate, decide di togliere l'assedio, scavalca l'Oronte e poi l'Eufrate verso Oriente, Antiochia è salva. Gli anni seguenti sono impiegati per prepararsi alle future battaglie contro i Mongoli (che torneranno), l'armata del generale Vasilios assalta il castello turco di Aleppo e lo conquista,il castello viene riparato e riempito con le migliori truppe a disposizione, quando i Mongoli torneranno se la vedranno con Aleppo e le sue mura.

Estate del 1240. I Mongoli sono tornati; in questi anni devono aver saccheggiato degli insediamenti turchi perché ora sono più numerosi di quando erano venuti la prima volta. Come previsto Aleppo è assediata, la cosa non prevista è che venga assediata da tutte le armate mongole. Dopo un breve assedio l'attacco i 1200 Bizantini di Vasilios affrontano 5800 Mongoli, si decide di lasciare la prima cinta di mura, troppo estesa, per difendere la seconda; i Mongoli scavalcano la prima cinta e dilagano in città, recano con se una nuova arma, una specie di mitragliatrice che spara dardi a raffica contro le mura; fortunatamente la seconda cinta regge; migliaia di frecce infuocate vengono scagliate contro gli spalti, alla fine arriva un ariete, inutilmente gli arceri cercano di bruciarlo, l'ariete si accosta alle mura e distrugge la porta, i Mongoli dilagano a stento trattenuti dai fanti bizantini che lottano accanitamente, finalmente anche le catapulte bizantine sparano massi incendiati, causando gravi danni al nemico, ma tutto è inutile, i Mongoli travolgono i fanti, che sono annientati, travolgono e uccidono in comandante Vasilios, postosi davanti alle catapulte per permettere loro di sparare più a lungo, assaltano pure le catapulte i cui artiglieri vengono trucidati sul posto, nessuno si salva. Dopo pochi anni Aleppo è perduta, i Mongoli la saccheggiano e l'abbandonano ai ribelli.

Inverno del 1240. I Mongoli assediano Antiochia. Il vecchio generale Maniace , temendo le mitraglie mongole, si è ritirato al centro della città, i Mongoli assaltano, le mitraglie distruggono le mura in più punti, 2000 Mongoli entrano in Antiochia e si gettano sulla piazza, i Bizantini vengono travolti dopo strenua resistenza, Maniace è passato per le armi, Antiochia è saccheggiata e abbandonata a se stessa, i ribelli la occupano. La perla dell'Impero è perduta.

Estate del 1241. I Mongoli hanno assalito un forte francese presso Damasco e hanno ucciso il re di Francia, poi assaltano Gerusalemme che è in mano ribelle, la Città Santa cade e diviene la capitale del regno mongolo. L'imperatore Manuele invia un'offerta di pace al khan che accetta la tregua in cambio di 500 fiorini per 20 turni. Approfittando della tregua, l'Impero invia una grande armata a riprendere Antiochia che torna bizantina. Contemporaneamente viene ripresa pure Aleppo, che era tornata turca.

Inverno del 1245. Gli infami Mongoli hanno rotto la tregua e conquistato il castello di Acri. Ora, di nuovo, assediano Antiochia, appoggiato dalle truppe di Aleppo e Adana, il governatore di Antiochia ha attaccato per due volte le armate mongole e le ha cacciate con gravi perdite per loro.

Inverno del 1246. Una nuova armata mongola sta assediando Antiochia. A nulla è valsa, questa volta, la sortita con l'appoggio delle altre armate, i Mongoli hanno resistito e hanno assaltato la città, la battaglia si è svolta nella strada tra la porta nord e la piazza, i Bizantini hanno resistito strenuamente e quasi vinto, alla fine però sono stati travolti, Antiochia è mongola ma, degli 890 uomini che l'hanno attaccata, solo 230 ne sono rimasti. Per la prossima estate si prevede un contrattacco bizantino che userà tutte le truppe di Adana, Aleppo e una nuova arma creata nel castello di Cesarea, la bombarda.


Cavolo che bella situazione [SM=g27811]
Non so quanto darei per avere una partita così difficile anch'io... nella mia i nemici si scontrano con me quasi in pari numero [SM=g27815]
Antioco il Grande
00venerdì 17 novembre 2006 15:26
La 6^ e la 7^ battaglia di Antiochia
Estate del 1247. L'armata bizantina ha messo l'assedio ad Antiochia, la comanda Gavriel di Plagena, generale del castello di Aleppo. L'armata bizantina conta 779 uomini così divisi: 2 unità di bombarde, 4 unità di baliste, 6 unità di arceri di Trebisonda, 2 unità di lanceri bizantini, 3 unità di arceri a cavallo, 2 unità di cavalieri bizantini. La città è difesa da 377 Mongoli guidati da Subutai lo Spietato, che ha conquistato la città l'inverno scorso. L'artiglieria bizantina fa fuoco sulle mura distruggendo le torri del posto di guardia, la porta e un tratto delle mura, i Mongoli si ritirano nella strada che dalla porta sud conduce in piazza, Gavriel fa schierare gli arceri sulle mura e da lì bersaglia i nemici, intanto l'artiglieria entra in città, si schiera e apre il fuoco; l'impatto è devastante, a decine i Mongoli muoio, le bombarde creano l'inferno. I Mongoli si ritirano verso la piazza, Gavriel fa avanzare l'artiglieria e fa scendere gli arceri dalle mura, improvvisamente Subutai e i suoi cavalieri fanno una carica che quasi travolge gli artiglieri che sono fatti ritirate e poi riaprono il fuoco, intanto i cavalieri e i lanceri bizantini creano un ostacolo gettandosi su Subutai e i suoi, un colpo di bombarda infuocato colpisce Subutai e lo manda all'inferno con 4 dei suoi, il resto dei Mongoli continua a combattere a distanza con le frecce, le vittime sono molte da ambo le parti; alla fine Gavriel e i suoi cavalieri aggirano i Mongoli sul fianco, occupano la piazza e li prendono alle spalle, i Mongoli vengono sterminati. Risultato finale, Antiochia è di nuovo bizantina, Gavriel ha perso 278 uomini, i Mongoli tutta l'armata. Subito dopo si iniziano le riparazioni alla città che ha subito molti danni nell'attacco e si addestrano nuove truppe, i Mongoli torneranno.

Estate del 1248. I Mongoli sono tornati con 1000 uomini e hanno sfondato il portone. Gavriel ha disposto i Bizantini nella piazza con tutta l'artiglieria pronta a sparare sulla strada e i fanti a creare ostacolo. I Mongoli iniziano a lanciare frecce e a fare cariche, durante una di queste il loro generale muore, ma loro continuano a combattere per ore. Alla fine, grazie all'artigleria e alle frecce restano solo 60 uomini, Gavriel e i suoi cavalieri li prendono alle spalle e li sterminano. L'attacco ad Antiochia viene respinto. Si calcola che l'artiglieria abbia causato ai Mongoli 210 morti.

Inverno del 1248. Mentre ad Antiochia si innalza la cattedrale per rendere grazie a Dio della vittoria, è giunta una notizia positiva da Occidente: a Roma il Papa ha indetto una crociata contro Gerusalemme, capitale dei Mongoli, finalmente gli stati occidentali saranno utili all'Impero. I Mongoli hanno per ora interrotto le spedizioni contro Antiochia, si pensa si stiano preparando a ricevere le crociate. L'imperatore spera di approfittare dell'occasione per riconquistare Acri ed eliminare per sempre il problema mongolo.
smeegol
00sabato 18 novembre 2006 09:46
fai sempre delle bellissime battaglie antioco!!
sei veramente bravo! io invece come strategiasono a 0, sono reduce da anni di age of empire 2 in cui buttavo tutto nella mischia e puntavo solo sulla cavalleria.
SpartacusStyle
00sabato 18 novembre 2006 18:05
Danesi e Sacro Romano Impero
Per ora ho finito 2 campagne in VH/VH...

Con i Danesi (Meravigliosi!) sono riuscito a finire la campagna in 86 turni...

Con il SRI ho voluto un po' sfidarmi... mi sono imposto come obiettivo quello di concludere la campagna in 45 turni...

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=42923&idd=8372

Ci sono riuscito in 40 [SM=g27828] [SM=g27828]
((Alexandros))
00domenica 19 novembre 2006 10:39
La marcia su Timbuktu
Dopo lunghi anni di guerra per la reconqista la penisola iberica è adesso saldamente nelle mani degli spagnoli che non devono contenderla piu nemmeno ai portoghesi.Cosi il re di Spagna Hernan il cavalleresco si avvia alla conquista dell'europa dove una potentissima armata milanese gli impedisce piu volte l'avanzata.Comunque dopo aver preso marsiglia e tolosa con l'arrivo della peggiore punizione divina(la peste nera) il re con in precarie condizioni economiche è costretto a prendere una dura decisione lasciare marsiglia e tolosa ai Milanesi e chiedere la pace che poco piu tardi sara concessa.
Ma le mire espansionistiche di Hernan non sono finite,ricordandosi infatti dell'avanposto in Africa(Marakesch) piu volte attaccato senza successo dai Mori, il re raduna una possente armata di cavalieri cortesi e balestrieri pavesi guidata da uno dei suoi piu terribili generali (Vasco il terribile) tutti lo ricordano quando prese Granada e nn lascio nessuno in vita!!!.Quindi parte una spedizione nelle terre piu inospitali del globo i soldati marciano rallentati dall'artiglieria per molto tempo senza molte provviste persino Vasco more durante la spedizione lasciando il comando al capitano Miguel.Giunti presso le porte di Timbuktu gli spagnoli stanchi e assetati d'acqua tanto quanto di sangue vedono un armata immensa che gli sbarra il cammino circa 1500 tra fanti e beduini su cavallo.Miguel incitando i suoi alla battaglia dispne i trabucchi che iniziano a sparare carcasse putrefatte sui nemici visibilmente impressionati che lanciano la carica per sottrarsi al tiro della artiglieria.La fanteria pesante della prima linea resiste bene mentre un altro gruppo di cavalieri beduini cerca l'aggiramento sulla destra ma prontamente da sopra una duna un gruppo di cavalleria gendarme blocca loro il cammino.La fanteria al centro nel frattempo inizia a perdere il controllo facendosi assalire dalle guardie cristiane moresche i lanceri beduini caricano le gendarmi....Tutto sembra perduto quando un tiro d'artiglieria manda il genrale nemico al creatore persino Miguel si getta nella mischia sbaragliando linee di guardie cristiane che fuggono terrorizzate seguite dai fanti con lancia dei mori.Cosi dopo poco le truppe spagnole entrano nella capitale moresca ormai indifesa e si prendono il giusto bottino di guerra!!!! [SM=x506715]
Antioco il Grande
00domenica 19 novembre 2006 13:55
La riconqusita di Acri
Estate del 1385. Sono stati quasi cento anni di guerre sanguinarie, Antiochia è stata assediata tre volte dai Turchi, senza successo, una volta i Mongoli l'hanno conquistata uccidendo il generale Vasilios. L'anno seguente però sono stati ricacciati e la città è stata liberata. Nel frattempo la Morte Nera si è abbattuta sull'Impero, tutte le sue città sono state colpite da Caffa in Crimea alla Capitale, qui pure l'imperatore si è ammalato e poi e morto, con lui sono periti dieci membri della famiglia imperiale (tutti governatori di città) e quasi 200.000 persone. Le varie crociate che nel frattempo si sono riversate su Gerusalemme hanno fatto un buon lavoro, sebbene le due armate danesi siano state sconfitte e così pure quella ungherese, alla fine la crociata spagnola, venuta dall'Africa dopo un lungo cammino nel deserto, ha conquistato la Città Santa. L'anno dopo i Mongoli l'hanno ripresa ma hanno perso quasi tutti i loro uomini nell'impresa. Sono giunte voci che da est stia arrivando una nuova minaccia, peggiore dei Mongoli, i Tartari guidati da Timur lo zoppo; pare che al momento i Turchi li stiano affrontando, con scarsi risultati. Il nuovo imperatore bizantino ha deciso di risolvere il problema mongolo, prima che i Tartari arrivino. Una possente armata composta di 18 unità di cavalieri e 2 unità della guardia variaga è partita dalla Capitale e, dopo lunga marcia, ha posto l'assedio alla cittadella di Acri che da 150 anni aspetta di essere liberata. A causa della crociata il castello ha solo 3 unità a difenderlo. Dopo aver portato le torri alla prima cinta, la guardia ha aperto le porte e la cavalleria si è riversata in città, poi le scale hanno provveduto ad aprire la seconda e terza porta. La guardia si è comportata egregiamente, gli arceri mongoli sono stati sterminati, Acri ritorna bizantina. Se tutto va bene il prossimo anno l'armata punterà sulla metropoli di Gerusalemme, si deve fare in fretta, pare che i Turchi stiano perdendo malamente contro i nuovi nemici. L'Impero non può farsi trovare impreparato come contro i Mongoli, per questo Aleppo sta venendo ristrutturata e tramutata in cittadella fortificata. Ma basterà contro i Barbari? Le spie riferiscono che usino pure gli elefanti da guerra, cose che l'Impero non vedeva da mille anni. Che Iddio ci assista.
TGD5511
00domenica 19 novembre 2006 20:35
Battaglia di Roma
Dopo che Re Adam discese in italia e sconfiggendo rispettivamente i Milanesi nella battaglia di milano (vedi resoconto sopra) e sconfiggendo i soldati papali nelle due battaglie di firenze, perdendo la vita nella seconda battaglia, il comando delle operazioni passò inesorabilmente a Poincet Saisset, giovanissimo comandante che aveva combattuto al fianco del sovrano come secondo in grado, ed al parere di molti, non in grado di comandare una simile spedizione.
Per sfruttare al meglio le due incalzanti vittorie, con un esercito male assortito di 900 uomini, marciò verso Roma, e nei pressi della città si scontrò contro 1200 abilissimi soldati, comandati però da un capitano semi sconosciuto, avente ricevuto il glorioso incarico di sterminare l'invasore.

L'esercito francese era molto male assortito, contava innumerevoli coscritti, limitata cavalleria, pochissimi soldati scelti e molti arcieri di varie razze.
Nessuna delle tattiche in dotazione all'esercito franco potè essere utilizzata dall'inesperto generale, che tuttavia riuscì ad innovarne una di gran lunga più efficacie delle altre.
La scarsità delle picche rendeva impossibile la creazione di un muro di picche similare a quello creato nella battaglia di Bologna, ma poteva indiscutibilmente dare un aiuto.
Decise di schierare i suoi uomini sulla piccola collinetta, in prima linea l'immensa linea di tiratori assortiti, seconda linea i coscritti, con tanto di letali picchieri, terza linea fanteria scelta e quarta linea cavalleria.
Le armate pontificie si schierarono con la tipica formazione, traendo anche vantaggio dall'innumerevole presenza dei letali balestrieri pavesi, capaci di mettere in seria difficoltà qualsiasi esercito.
L'armata pontificia cominciò ad avanzare, incorrendo in una ripetuta selva di frecce, che causarono moltissime perdite.
La cavalleria leggera mercenaria effettuò una sortita, mandando in rotta i pavesi ed improvvisando una ritirata sul monte, rallentando l'avanzata del nemico.
Altre innumerevoli salve di frecce colpirono il nemico, che nell'arrancante avanzata lasciava scie copiose di uomini caduti.
Tutta la cavalleria franca sfilò alla sinistra dello schieramento papale, ancora ben distante dal massiccio esercito francese, compiendo azioni di disturbo sugli arcieri nemici e soprattutto compiendo attacchi e ritirate sulle parti più deboli nemiche, onde rallentarne l'avanzata.
Proseguì così per circa mezz'ora, quando la cavalleria era ridotta all'osso e gli arcieri (milizia scozzese con balestrieri mercenari) avevano esaurito le munizioni.
I cavalieri tornarono a formare la quarta linea, mentre gli arcieri arretrarono, andando a creare una linea supplementare.
Già l'80% del nemico aveva raggiunto l'inferno prima dell'impatto con il carro armato francese, appena cozzarono con le picche, tutti i reparti, compreso cavalleria ed arcieri, caricarono il nemico, che in preda al panico si disperse e venne catturato.

+PaolodalleMutandeNere+
00lunedì 20 novembre 2006 11:50
Cari generali,
devo dire che leggere delle vostre imprese fa sempre piacere, in quanto x me MTW2 non è solo gioco ma enfasi storica. [SM=x506716]

Sarebbe bello racchiudere queste esperienze in una sorta di libro virtuale ai posteri...magari dando una sorta di premio ai racconti più belli e carichi di emozioni [SM=x506718]

un caro saluto [SM=x506651]
Legato Valerio Metronio
00lunedì 20 novembre 2006 14:08
Lo sbarco nel continente...
Siamo nel 1128. Completata la conquista di tutta la Gran Bretagna Re Edward il cavalleresco si appresta a eliminare per sempre la minaccia inglese dal mondo conquistando la loro ultima roccaforte: Caen. Lo sbarco avviene nelle vicinanze della città dopo che il porto era stato opportunamente bloccato.

La mia spia migliore tele Ferguson si intrufola nella città e opportunamente apre i cancelli al fior fiore di Scozia: un esercito formidabile temprato dalle tante battaglie sul suolo inglese e guidato dal re in persona.

La città è mal presidiata ed è gioco facile sottometterla con una rapida incursione facilitata dall'apertura delle porte da parte della spia...

Grande è la felicità tra le strade di Edinburgo: il nemico Inglese è distrutto per sempre!!!

Ora il popolo scozzese può vivere in pace...forse...

4 anni dopo il popolo scozzese subisce l'onta dell'uccisione di un mercante da parte di uno danese...Non si puo tollerare, Re Edward recluta immediatamente alcune truppe mercenarie per rimpinguare l'armata del continete che gia da sola rappresenta il top dell'esercito, e lancia l'assalto ai danesi che dopo un accanita resistenza cadono.

L'offesa è stata ripagata ma ora le città danesi tremano di fronte agli scozzesi...la campagna danese è lanciata...
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