Sertorio64, 07/03/2010 17.59:
I fatimidi egiziani erano arabi ma erano gli avversari più molli che i crociati incontrarono tant'è che furono soppiantati dai mamelucchi.
Fu un discorso estremamente diverso, la classe dominante araba si evolvette sempre in una sorta di élite colta e raffinata, ed il loro essere "antichi musulmani" e non convertiti di recente come i turchi fu un punto d'orgoglio presente ancora nell'Impero Ottomano, mentre i turchi venivano reclutati in massa per sopperire a carenze di organico nell'esercito. Come tutti i neoconvertiti i turchi (ma anche i berberi in spagna) erano molto più ignoranti e fanatici in termine di religione degli arabi e non appena riuscirono ad essere numericamente rilevanti e ad occupare posizioni di rilievo esautorarono le élite arabe assumendone il potere.
Claudio II, 07/03/2010 19.51:
Qua stiamo parlando poco di cultura.Gli Arabi ed i Turchi avevano un modo di combattere da briganti, come tutti i nomadi d'altronde..
briganti...penso sia un termine frutto della tipica mentalità occidentale che vede come barbari tutti quelli che non posseggono le stesse caratteristiche socio-culturali.
Il modo di combattere delle popolazioni nomadi della steppa semplicemente era diverso e si basava su dinamiche socio-culturali radicalmente diverse da quelle del feudalesimo occidentale...che tra l'altro si dimostrò ampiamente inadeguato (campagne mongole docet) nel capire e contrastare le tecniche turco-mongole.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”