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Origini dell'Italia

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2007 15:25
14/01/2007 12:07
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Ciao a tutti.

E' da tempo che penso: ma quali saranno le origini di noi Italiani?

Ho fatto mente locale, e sono giunto a ciò:

Partendo dagli albori, in Italia i primi ad arrivare sono stati i Greci. Si è evolta la civiltà, e l'insieme di tutti gli Italiani indigeni della penisola hanno formato i Romani. Nel susseguirsi di tutte le vicende dell'impero Romano, in Italia è arrivata gente appartenente a tutti gli angoli dell'impero, in particolare dalle coste Egizie e Turche: se non erro molte persone di fede ebraica.
(Correggetemi se sbaglio qualcosa)

Con le invasioni barbariche arrivarono quindi Goti, Visigoti e Ostrogoti (aricorreggetemi se sbaglio) al Nord, e Mori e Saraceni.

Andando ancora avanti al Sud arriveranno anche i Normanni, provenienti nientedimeno che dalla Francia e di origini Barbariche.

La mia curiosità su ciò viene dal fatto che altre nazioni come Francia e Spagna, oppure Inghilterra, ecc... hanno una identità e un unione alla patria più forte di noi. Ciò perchè, secondo me, tali popoli hanno per lo più una stessa cultura, mentre noi Italiani siamo un'unione di culture diverse l'una dall'altra, a causa appunto delle molte invasioni succedutesi che hanno diviso in molteplici parti la penisola.

Voi che ne pensate? (scusate per eventuali errori storici)






L'avidità è fonte dei peggiori guai dell'uomo.
_______________________________

Le bellezze della vita sono le difficoltà, sono esse che ti insegnano a vivere. Non piangervi sopra ma superale e impara da esse.
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Non pensare o sperare negli errori del nemico. Per vincere costringilo a fare le tue mosse.

_______________________________

E non piangere perchè una bella cosa è finita, anzi sorridi e siine felice, poichè essa ci è stata.

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Che gli Italiani come popolo non esistono. Se discendessimo veramente da Greci e Romani saremmo la più grande nazione della terra, se nelle nostre vene scorresse il sangue di tutte le popolazioni che si sono succedute dopo allora saremmo un popolo con una cultura immensa. Invece, fatta l'Italia (che rimane solo una penisola) gli Italiani sono rimasti provinciali, arretrati, privi di cultura e assolutamente nemici dello Stato.

Sextus
24/01/08 L'Italia è morta, W l'Italia paese di idioti.

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14/01/2007 12:42
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Questo perchè siamo un unione di polpoli culturalmente diversi. Siamo rimasti disuniti per secoli a causa proprio di ciò.






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14/01/2007 12:59
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Anche l'unità d'Italia non è che sia stata tutta questa gran ,cosa che ci fanno leggere sui libri di scuola.

[Modificato da Dioclezianus-Imperator91 14/01/2007 12.59]



14/01/2007 13:22
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il fatto invece è che noi italiani, per quanto siamo un insieme di molte culture, all' 85 per cento, discendiamo proprio da greci e romani, difatti come gruppo etnico, i goti e i longobardi si estinsero velocemente, ceppi di origine Goto-longobarda sopravvissero quasi solamente a Pavia, Benevento e Napoli, cosa visibile soprattutto nelle espressioni dialettali, frecuentemente derivanti dal germanico, invece la sicilia è l'unico luogo dove è certo uno stanziamento arabo, e molti studiosi fanno riferimento al fenomeno della mafia, come un residuato addirittura del periodo arabo... difatti in arabo Ma-fias, vuol dire ''nascosto'', ''segreto'', ma dubito che i boss di oggi nè sappiano qualcosa... Noi italiani siamo un popolo diviso perchè lo siamo stati per mille e più anni nel medioevo, e non abbiamo un riconoscimento nazionale, come gli inglesi o i francesi ad esempio, ma almeno ci distinguiamo per un orgoglio campanilistico, meglio la nostra città che lo stato... lo dicono e pensano molti... e sottolinea proprio la situazione delle città stato italiane nel medioevo... lo abbiamo nel sague, e lo dovremo smaltire col tempo.

[Modificato da -kapo- 14/01/2007 13.35]

14/01/2007 13:32
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ha ragione Kapo,il problema non è etnico (fra l'altro la spagna ha subito anch'essa un gran numero di invasioni,per non parlare dell'inghilterra,ma politico; una così lunga divisione e la presenza frammentatrice e demoralizzante della chiesa cattolica hanno reso impossibile il crearsi di una forte coscienza nazionale.Anche l'abuso della parola patria durante il fascismo e la seguente perdita di credito di questa dopo la sconfitta in guerra hanno portato ad un rigetto antinazionalistico senza precedenti.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







14/01/2007 13:38
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Re:

Scritto da: Pius Augustus 14/01/2007 13.32
ha ragione Kapo,il problema non è etnico (fra l'altro la spagna ha subito anch'essa un gran numero di invasioni,per non parlare dell'inghilterra,ma politico; una così lunga divisione e la presenza frammentatrice e demoralizzante della chiesa cattolica hanno reso impossibile il crearsi di una forte coscienza nazionale.Anche l'abuso della parola patria durante il fascismo e la seguente perdita di credito di questa dopo la sconfitta in guerra hanno portato ad un rigetto antinazionalistico senza precedenti.


quoto in pieno ciò che dice pius sul problema legato al fascismo e alla chiesa cattolica, il ''motto'' dei giovani degli anni sessanta, o ottanta non ricordo... che dice ''O è un prete o è un fascista'' esprime appieno tutto ciò.
14/01/2007 13:42
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Io concordo sostanzialmente con quanto ha scritto Sextus, per quanto riguarda gli stati esteri citati, è vero che gli inglesi effettivamente hanno un senso di appartenenza alla propria comunità che noi non abbiamo, ma per la Spagna invece il discorso è differente, la popolazione non è omogenea e le differenza tra Catalani, Baschi, Castigliani (solo per citare i casi più eclatanti) sono molto accentuate, anche più delle differenze campanilistiche tra le nostre regioni e i nostri comuni.
Questo per dire che anche all'estero non è tutto rose e fiori (almeno per quello che ho constatato a livello di esperienza personale),
Comunque non è detto che in un futuro non si acquisisca pure noi un senso di appartenenza e di identità comune, io penso che la massiccia immigrazione proveniente dai paesi extraeuropei (con le annesse differenze culturali e religiose), il tentativo operato dai media e dai politici di far passare per forza un modello di società multietnica dove tutto è appiattito e non ci sono differenze, potrebbe portare all'effetto opposto nella gente comune, cioè quello di sentirsi finalmente parte di un unico popolo differenziato dagli altri.

15/01/2007 08:57
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Re:

Scritto da: Giuliano l' Apostata 14/01/2007 13.42
Io concordo sostanzialmente con quanto ha scritto Sextus, per quanto riguarda gli stati esteri citati, è vero che gli inglesi effettivamente hanno un senso di appartenenza alla propria comunità che noi non abbiamo, ma per la Spagna invece il discorso è differente, la popolazione non è omogenea e le differenza tra Catalani, Baschi, Castigliani (solo per citare i casi più eclatanti) sono molto accentuate, anche più delle differenze campanilistiche tra le nostre regioni e i nostri comuni.
Questo per dire che anche all'estero non è tutto rose e fiori (almeno per quello che ho constatato a livello di esperienza personale),
Comunque non è detto che in un futuro non si acquisisca pure noi un senso di appartenenza e di identità comune, io penso che la massiccia immigrazione proveniente dai paesi extraeuropei (con le annesse differenze culturali e religiose), il tentativo operato dai media e dai politici di far passare per forza un modello di società multietnica dove tutto è appiattito e non ci sono differenze, potrebbe portare all'effetto opposto nella gente comune, cioè quello di sentirsi finalmente parte di un unico popolo differenziato dagli altri.


resta da dire solo una cosa... staremo a vedere sperando per il meglio [SM=x506693] [SM=g27964]
15/01/2007 09:16
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credo che le 1000 invasioni che abbiamo subito ci hanno dato sia cose buone (cultura variegata ed immensa se confrontata con qualsiasi altro paese) che cose cattive (poco senso di appartenenza al paese).
se solo riuscissimo ad ottenere questo senso patriottico e non ci facessimo soltanto i caxxi nostri saremmo di sicuro una nazione compatta e dalle enormi potenzialità.....ma credo che rimarrà soltanto un sogno putroppo!
invece di ammirare la precisione della gente del nord, li deridiamo, invece di ammirare l'estro e la fantasia del sud ci scherziamo sopra, e così il paese si divide e non si conclude mai nulla di buono, ma solo dei compromessi che non fanno male a nessuno, ma che di sicuro non fanno fare neanche mezzo passo in avanti alla nazione!
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Re:

Scritto da: Sextus 14/01/2007 12.31
Che gli Italiani come popolo non esistono. Se discendessimo veramente da Greci e Romani saremmo la più grande nazione della terra, se nelle nostre vene scorresse il sangue di tutte le popolazioni che si sono succedute dopo allora saremmo un popolo con una cultura immensa. Invece, fatta l'Italia (che rimane solo una penisola) gli Italiani sono rimasti provinciali, arretrati, privi di cultura e assolutamente nemici dello Stato.

Sextus



Scusa sextus non capisco quello che dici. Innanzitutto noi siamo discendenti dei romani, inclusi all'interno di questi tutte le popolazioni italiche e greche romanizzate nel corso dei secoli, e in misura minore da altri popoli che hanno invaso la penisola successivamente. Altrimenti chi cavolo saremmo? Porti come giustificazione del fatto che non siamo discendenti di quei popoli la tesi che altrimenti saremmo un popolo con cultura immensa. Ma perchè scusa la cultura e le abitudini e le qualità e i difetti dei popoli sono ereditari? Allora i Germani dovrebbero essere dei barbari ancor'oggi e gli africani restare al livello degli zulù per sempre perchè cosi dice il loro sangue.
Ti prego di chiarirti se non ho capito bene il tuo discorso.
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Re: Re:

Scritto da: Costantino il Magno 15/01/2007 15.06


Scusa sextus non capisco quello che dici. Innanzitutto noi siamo discendenti dei romani, inclusi all'interno di questi tutte le popolazioni italiche e greche romanizzate nel corso dei secoli, e in misura minore da altri popoli che hanno invaso la penisola successivamente. Altrimenti chi cavolo saremmo? Porti come giustificazione del fatto che non siamo discendenti di quei popoli la tesi che altrimenti saremmo un popolo con cultura immensa. Ma perchè scusa la cultura e le abitudini e le qualità e i difetti dei popoli sono ereditari? Allora i Germani dovrebbero essere dei barbari ancor'oggi e gli africani restare al livello degli zulù per sempre perchè cosi dice il loro sangue.
Ti prego di chiarirti se non ho capito bene il tuo discorso.



Non è proprio giusto come dici te. E' sbagliato dire "discendenti dei Romani" perchè non ne siamo i discendenti diretti. Sono state così tante le popolazioni scese in Italia che bene o male siamo un pò Africani, un pò Russi e un pò Nordici (parlando al riguardo dei continenti e non dei popoli).
Saremo anche i discententi, ma solo in piccola parte...piccolissima parte.

Io penso che la nostra divisione sia dovuta più alle diverse culture succedutesi in Italia nel corso dei secoli che altro.






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15/01/2007 15:23
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ma io dico c'avete presente gli svedesi? sembrano fatti con lo stampino....tutti biondi, occhi azzurri ed alti
ed ora venitemi a dire che in italia siamo tutti ugluali.
non è questo forse un segno della nostra diversità?
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15/01/2007 15:37
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Scusa sextus non capisco quello che dici. Innanzitutto noi siamo discendenti dei romani, inclusi all'interno di questi tutte le popolazioni italiche e greche romanizzate nel corso dei secoli, e in misura minore da altri popoli che hanno invaso la penisola successivamente. Altrimenti chi cavolo saremmo? Porti come giustificazione del fatto che non siamo discendenti di quei popoli la tesi che altrimenti saremmo un popolo con cultura immensa. Ma perchè scusa la cultura e le abitudini e le qualità e i difetti dei popoli sono ereditari? Allora i Germani dovrebbero essere dei barbari ancor'oggi e gli africani restare al livello degli zulù per sempre perchè cosi dice il loro sangue.
Ti prego di chiarirti se non ho capito bene il tuo discorso.


1) Alla domanda "chi cavolo saremmo?" ti rispondo subito: Nessuno. GLi Italiani come popolo non esistono, esistono gli Italici, ovvero gli abitanti della stessa penisola. Il senso della patria non esiste perchè lo stato è visto come entità estranea, perchè la cosa pubblica viene dopo la proprietà privata, e questo è un retaggio dei secoli che ci portiamo e ci porteremo sempre dietro.
2)"I difetti dei pooli sono ereditari?". I difetti dei popoli non esistono, ci sono caratteristiche, tendenze, modi di pensare diversi, ma non difetti. Agli Italiani non è mai importato nulla che l'Italia fosse unita, giacchè il Risorgimento fu combattuto da pochi e guidato da pochissimi, non fu un sentimento nazionale. Il modo di pensare Italiano è questo: "questo è il mio orticello, me lo curo bene bene, e tu non lo devi toccare, perchè sennò divento una tigre". Guarda quello che succede questi giorni, con gente che urla disperata strappandosi i capelli che il governo ha messo le mani nelle loro tasche sacre. E per cosa? Per aiutare un paese che nessuno sente proprio.
3) Noi abbiamo dato il meglio proprio quando eravamo divisi. LA storia l'hanno fatta i vari Colombo, Da Vinci, Marconi, volta ecc. ecc. Uniti non abbiamo combinato un cavolo (l'ultimo secolo l'abbiamo letteralmente buttato nel cesso), semplicemente perchè non abbiamo la capacità di governarci, siamo sempre stati governati. Non c'è da vergognarsene, è così. Se ci fosse un referendum sul ritorno agli staterelli, io voterei sì, perchè questo paese non ha senso di esistere.
4) Ultima cosa. Sai qual'è il vero governo di questo paese? La Chiesa, che con le sue ca***te...ehm...parole riesce a smuovere le decisioni di intere frange politiche e di milioni di Italiani. Ti sembra questo il comportamento di un popolo maturo, pronto per essere una grande nazione?

Sextus

[Modificato da Sextus 15/01/2007 15.39]

24/01/08 L'Italia è morta, W l'Italia paese di idioti.

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Re:

Scritto da: Sextus 15/01/2007 15.37

Scusa sextus non capisco quello che dici. Innanzitutto noi siamo discendenti dei romani, inclusi all'interno di questi tutte le popolazioni italiche e greche romanizzate nel corso dei secoli, e in misura minore da altri popoli che hanno invaso la penisola successivamente. Altrimenti chi cavolo saremmo? Porti come giustificazione del fatto che non siamo discendenti di quei popoli la tesi che altrimenti saremmo un popolo con cultura immensa. Ma perchè scusa la cultura e le abitudini e le qualità e i difetti dei popoli sono ereditari? Allora i Germani dovrebbero essere dei barbari ancor'oggi e gli africani restare al livello degli zulù per sempre perchè cosi dice il loro sangue.
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1) Alla domanda "chi cavolo saremmo?" ti rispondo subito: Nessuno. GLi Italiani come popolo non esistono, esistono gli Italici, ovvero gli abitanti della stessa penisola. Il senso della patria non esiste perchè lo stato è visto come entità estranea, perchè la cosa pubblica viene dopo la proprietà privata, e questo è un retaggio dei secoli che ci portiamo e ci porteremo sempre dietro.
2)"I difetti dei pooli sono ereditari?". I difetti dei popoli non esistono, ci sono caratteristiche, tendenze, modi di pensare diversi, ma non difetti. Agli Italiani non è mai importato nulla che l'Italia fosse unita, giacchè il Risorgimento fu combattuto da pochi e guidato da pochissimi, non fu un sentimento nazionale. Il modo di pensare Italiano è questo: "questo è il mio orticello, me lo curo bene bene, e tu non lo devi toccare, perchè sennò divento una tigre". Guarda quello che succede questi giorni, con gente che urla disperata strappandosi i capelli che il governo ha messo le mani nelle loro tasche sacre. E per cosa? Per aiutare un paese che nessuno sente proprio.
3) Noi abbiamo dato il meglio proprio quando eravamo divisi. LA storia l'hanno fatta i vari Colombo, Da Vinci, Marconi, volta ecc. ecc. Uniti non abbiamo combinato un cavolo (l'ultimo secolo l'abbiamo letteralmente buttato nel cesso), semplicemente perchè non abbiamo la capacità di governarci, siamo sempre stati governati. Non c'è da vergognarsene, è così. Se ci fosse un referendum sul ritorno agli staterelli, io voterei sì, perchè questo paese non ha senso di esistere.
4) Ultima cosa. Sai qual'è il vero governo di questo paese? La Chiesa, che con le sue ca***te...ehm...parole riesce a smuovere le decisioni di intere frange politiche e di milioni di Italiani. Ti sembra questo il comportamento di un popolo maturo, pronto per essere una grande nazione?

Sextus

[Modificato da Sextus 15/01/2007 15.39]





Quoto Sextus in tutto quello che ha detto ,tranne nel 4o punto.La Chiesa cattolica ,certoinfluisce molto .ma non completamente.C?è da ricordare che noi siamo lo stato cattolico per eccellenza,ormai la Spagna anche si sta dividendo dalla mentalità italiana della Chiesa come potenza politica.la nostra religione è l'unica cosa che ci mantiene ,come abitanti della penisola italica , uniti per ora.

Cmq ripete che l'unità d'Italia è stata soltanto una gran cavolata di un nobile che voleva piu terre e ha imboccato agli stupidi contadini analfabeti del Sud tutte le stupidaggini sulla patria ed il resto.
Faccio un esempio :

Il Regno di Napoli:noi napoletani(abito abbastanza vicino Napoli)eravamo un REGNO ,poi con l'unità d'Italia siamo diventati il =SUD=(povero,analfabeta e poco progredito),il Regno di napoli era uno dei regni piu progrediti dell'Europa e dell'Italia.Napoli fioriva nelle arti con la costruzione del S.Carlo etc......,poi con la conquista di quell'inutile Garibaldi ,che non cercava altro che gloria siamo diventati come l'Italia dopo la conquista di Giustiniano,una provincia povera dell'impero di Contantinopoli.Io avrei certamente deciso di restare con i Borbonici che con i Savoia.I Savoia non sno altro che una antica famiglia francese che si è venuta ad insediarsi in Italia per cercare potere....



15/01/2007 16:56
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x Celioth: se definiamo, magari erratamente ma facciamolo, 'romani' l'insieme di popoli che viveva in Italia nel I secolo a.C, dopo le guerre sociali degli italici insomma, che già era un calderone di popolazioni, senz'altro( italici di origine indoeuropea latini compresi, popolazioni italiote di origine greca, popoli di incerta provenienza, galli ecc.), se diamo a quel gruppo il nome di romano, beh noi siamo all'80% discendenti da quelli. Dopotutto i vari Nevio, Plauto, Cecilio Stazio, Terenzio, Cicerone, Ennio erano umbri o italioti o galli o addirittura,come Terenzio, punici, ma quasi mai romani doc. Anche perchè Roma altro non è che una città nata dalle popolazioni limitrofe, i cui cittadini si sono nei secoli distinti per certe doti di virtù, coraggio e in seguito assimilazione culturale che li hanno portati a fare un impero, mantenerlo per secoli e diffondere valori in cui noi ancora crediamo. I popoli germanici che sono venuti in Italia dopo la caduta dell'impero romano erano minoranze etniche che hanno finito per fondersi nella maggioranza latina, talvolta lasciando anche un'impronta culturale importante, come i Longobardi, ma incidendo poco in maniera genetica. E la riprova è che se no gli italiani biondi sarebbero parecchi, invece sono pochi, basta guardare le classi delle scuole. Non dirmi che non distingui un italiano da un tedesco o da un nordeuropeo o esteuropeo, è difficile confondersi. Gli Arabi sono stati solo in Sicilia, dove poi sono stati sloggiati quasi in toto dai normanni, che anche loro non erano tantissimi, per lo più qualche migliaio di guerrieri. Insomma senza dilungarmi troppo i popoli che si sono stanziati in Italia dopo i romani erano numericamente deboli e quelli che ci hanno dominato nei secoli seguenti (francesi, spagnoli, austriaci ecc.) non ci hanno colonizzato 'geneticamente'.

x Sextus:
- sono d'accordo sul fatto che non guardiamo al bene comune e siamo troppo campanilistici, ma da un popolo(già un popolo) che si è sempre scannato fratricidamente, che ha sempre chiamato uno straniero per sconfiggere l'altro italiano o per scacciare un'altro straniero, non ci si può aspettare troppo.
- la capacità di governarci, e di governare pure altri, ce l'avevamo una volta, ma nel corso di secoli di dominazione l'abbiamo persa, insieme alla capacità di combattere. I francesi e gli inglesi e gli spagnoli sono sorti da guerre continue che hanno forgiato il loro spirito patriottico e li hanno uniti nelle diversità. Non sono geneticamente omogenei nemmeno loro.
- il fatto che quella capacità l'abbiamo persa non vuole dire che non possiamo riacquistarla; bisogna essere anche capaci di superare i contrasti e puntare al bene comune; il problema è che certi politici demagoghi(si dice così vero?) fanno passare l'idea che ciò che è meglio per se è meglio per tutti, di avere e non dare mai. E il malcostume di certa classe politica aiuta a formare nella gente l'idea che i soldi dati allo stato vadano tutti nelle tasche di politici corrotti che si fanno solo gli affaracci loro.
- uniti non abbiamo combinato un cavolo. Dovevamo farci l'impero coloniale pure noi? Dovevamo andare un po in giro per il mondo a fare guerre come altri popoli europei? Siamo uniti da 150 anni, partiti da uno stato pietoso, passati per due infami guerre e appena ci siamo messi un pò d'impegno siamo diventati una delle nazioni più ricche del mondo. Secondo me non crediamo abbastanza nelle nostra possibilità.

Provocazione finale: visto che più di uno, mi pare, pensa che uno stato diviso culturalmente non abbia ragione d'esistere, ha ragione d'esistere una nazione dove convivono persone diverse per etnia, cultura, religione, razza, mentalità, abitudini e chi più ne ha più ne metta. Insomma ha ragione d'esistere lo stato multietnico, quale è già l'Italia(non dico per le differenze degli italiani, mi riferisco agli stranieri sempre più presenti) e quale sarà sempre di più?
Se dite che il nostro paese va male per le nostre differenze culturali(risibili rispetto a quelle che hanno tra loro le popolazioni di certi paesi) come potrà funzionare uno stato così frazionato?
Non volevo spostare il topic ma ampliarlo e vedere dov'è che andrà l'Italia. Sono curioso di sapere il vostro parere.
Se ho scritto troppo perdonatemi.
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15/01/2007 17:04
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Cmq ripete che l'unità d'Italia è stata soltanto una gran cavolata di un nobile che voleva piu terre e ha imboccato agli stupidi contadini analfabeti del Sud tutte le stupidaggini sulla patria ed il resto.
Faccio un esempio :

Il Regno di Napoli:noi napoletani(abito abbastanza vicino Napoli)eravamo un REGNO ,poi con l'unità d'Italia siamo diventati il =SUD=(povero,analfabeta e poco progredito),il Regno di napoli era uno dei regni piu progrediti dell'Europa e dell'Italia.Napoli fioriva nelle arti con la costruzione del S.Carlo etc......,poi con la conquista di quell'inutile Garibaldi ,che non cercava altro che gloria siamo diventati come l'Italia dopo la conquista di Giustiniano,una provincia povera dell'impero di Contantinopoli.Io avrei certamente deciso di restare con i Borbonici che con i Savoia.I Savoia non sno altro che una antica famiglia francese che si è venuta ad insediarsi in Italia per cercare potere....



Mentre invece i Borboni erano fieri napoletani che per secoli non hanno fatto altro che il bene del sud Italia, vero?
Ma per piacere, il Sud per gli spagnoli era la riserva di carne da cannone e di oro per farsi colonie da trattare meglio del nostro sud. Vedere Masaniello e l'appoggio che ottenne la sua rivolta per avere conferma di come i Borboni fossero cari ai napoletani.
P.S: è per colpa loro che non hanno mai fatto un tubo di buono se il sud è in questo stato.
MEMENTO AUDERE SEMPER - RICORDATI DI OSARE SEMPRE(Gabriele D'Annunzio)
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Scritto da: Sextus 15/01/2007 15.37

Scusa sextus non capisco quello che dici. Innanzitutto noi siamo discendenti dei romani, inclusi all'interno di questi tutte le popolazioni italiche e greche romanizzate nel corso dei secoli, e in misura minore da altri popoli che hanno invaso la penisola successivamente. Altrimenti chi cavolo saremmo? Porti come giustificazione del fatto che non siamo discendenti di quei popoli la tesi che altrimenti saremmo un popolo con cultura immensa. Ma perchè scusa la cultura e le abitudini e le qualità e i difetti dei popoli sono ereditari? Allora i Germani dovrebbero essere dei barbari ancor'oggi e gli africani restare al livello degli zulù per sempre perchè cosi dice il loro sangue.
Ti prego di chiarirti se non ho capito bene il tuo discorso.


1) Alla domanda "chi cavolo saremmo?" ti rispondo subito: Nessuno. GLi Italiani come popolo non esistono, esistono gli Italici, ovvero gli abitanti della stessa penisola. Il senso della patria non esiste perchè lo stato è visto come entità estranea, perchè la cosa pubblica viene dopo la proprietà privata, e questo è un retaggio dei secoli che ci portiamo e ci porteremo sempre dietro.
2)"I difetti dei pooli sono ereditari?". I difetti dei popoli non esistono, ci sono caratteristiche, tendenze, modi di pensare diversi, ma non difetti. Agli Italiani non è mai importato nulla che l'Italia fosse unita, giacchè il Risorgimento fu combattuto da pochi e guidato da pochissimi, non fu un sentimento nazionale. Il modo di pensare Italiano è questo: "questo è il mio orticello, me lo curo bene bene, e tu non lo devi toccare, perchè sennò divento una tigre". Guarda quello che succede questi giorni, con gente che urla disperata strappandosi i capelli che il governo ha messo le mani nelle loro tasche sacre. E per cosa? Per aiutare un paese che nessuno sente proprio.
3) Noi abbiamo dato il meglio proprio quando eravamo divisi. LA storia l'hanno fatta i vari Colombo, Da Vinci, Marconi, volta ecc. ecc. Uniti non abbiamo combinato un cavolo (l'ultimo secolo l'abbiamo letteralmente buttato nel cesso), semplicemente perchè non abbiamo la capacità di governarci, siamo sempre stati governati. Non c'è da vergognarsene, è così. Se ci fosse un referendum sul ritorno agli staterelli, io voterei sì, perchè questo paese non ha senso di esistere.
4) Ultima cosa. Sai qual'è il vero governo di questo paese? La Chiesa, che con le sue ca***te...ehm...parole riesce a smuovere le decisioni di intere frange politiche e di milioni di Italiani. Ti sembra questo il comportamento di un popolo maturo, pronto per essere una grande nazione?

Sextus

[Modificato da Sextus 15/01/2007 15.39]





Sextus ha detto tutto in 4 punti. Bravissimo Sextus, ti quoto in tutto e per tutto, soprattutto il secondo punto e il quarto, e ti spiego da subito perchè:

Nel caso del secondo punto faccio riferimento (e mi scuso con tutto il forum e soprattutto on i moderatori se sto per parlare di politica) alla finanziaria. Essa è stata adottata per risollevare il paese dalla crisi economica che su di esso grava ddagli anni "80, se non ancora prima, e per chi non lo sapesse NON colpisce tutti i cittadini italiani, ma solo coloro che hanno un redito molto alto, e di essi non fanno parte tutta la popolazione, ma molto meno del 40%. La maggior parte della popolazione Italiana è formata da famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese con quel che guadagnano. Chi colpisce la finanziaria sono tutti quelli che hanno un reddito abbastanza alto da vivere bene e oltre. MA non credete che sta legge impoverirà tali famiglie...esse avranno a disposizione qualche soldo in meno, ma chissà quanti saranno...a fine mese continueranno ad arrivarci risparmiando sempre una bella cifretta.
E questo discorso di politica l'ho immesso nell'argomento perchè come Italiani NOI non siamo disposti a usare parte dei nostri soldi per risollevare il nostro paese...pensiamo solo a noi stessi e GUAI se lo stato ci toglie manco un euro dal portafoglio.

Riguardo invece al quarto punto quoto ancora sextus. Vi ricordate la ricerca sulle cellule staminali? Quanto si è opposta la chiesa per far si che essa non passasse? Si...dicendo che le cellule staminali sono dei bambini...ESSE non sono altro che forme di vita che non hanno nulla a che fare con gli umani. SI, di certo daranno vita ad un uomo, ma in quello stato sono solo delle forme di vita allo stato primitivo. La chiesa copn le sue solite minchiate è riuscita a fermare la ricerca...perchè? Perchè come Italiani quali noi siamo andiamo ancora appresso a quello che dice la chiesa...NON DICO LA RELIGIONE CRISTIANA, ma la chiesa come STATO!
Andate invece a vedere le altre nazioni...a partire dalla Francia. Dove è iniziata, per esempio, la rivolta dei giovani degli anni 60-70? IN FRANCIA!! E perchè? Perchè li in Francia oltre ad essere uniti non erano vincolati dalla chiesa, che ha avuto un ruolo fondamentale in quel caso...al contrario di qui in Italia, dove continuavamo a lecchinarcela per bene...

Si, ora che Sextus mi ci ha fatto pensare, penso di aver capito quali sono i motivi di separazione del nostro paese, della strafottenza che vige qui in Italia, e di molte altre cose...

Chiedo ancora scusa a forum e moderatori per l'intervento inappropriato di politica.

[Modificato da Celioth 15/01/2007 17.13]







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15/01/2007 17:16
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x Sextus:
- sono d'accordo sul fatto che non guardiamo al bene comune e siamo troppo campanilistici, ma da un popolo(già un popolo) che si è sempre scannato fratricidamente, che ha sempre chiamato uno straniero per sconfiggere l'altro italiano o per scacciare un'altro straniero, non ci si può aspettare troppo.
- la capacità di governarci, e di governare pure altri, ce l'avevamo una volta, ma nel corso di secoli di dominazione l'abbiamo persa, insieme alla capacità di combattere. I francesi e gli inglesi e gli spagnoli sono sorti da guerre continue che hanno forgiato il loro spirito patriottico e li hanno uniti nelle diversità. Non sono geneticamente omogenei nemmeno loro.
- il fatto che quella capacità l'abbiamo persa non vuole dire che non possiamo riacquistarla; bisogna essere anche capaci di superare i contrasti e puntare al bene comune; il problema è che certi politici demagoghi(si dice così vero?) fanno passare l'idea che ciò che è meglio per se è meglio per tutti, di avere e non dare mai. E il malcostume di certa classe politica aiuta a formare nella gente l'idea che i soldi dati allo stato vadano tutti nelle tasche di politici corrotti che si fanno solo gli affaracci loro.
- uniti non abbiamo combinato un cavolo. Dovevamo farci l'impero coloniale pure noi? Dovevamo andare un po in giro per il mondo a fare guerre come altri popoli europei? Siamo uniti da 150 anni, partiti da uno stato pietoso, passati per due infami guerre e appena ci siamo messi un pò d'impegno siamo diventati una delle nazioni più ricche del mondo. Secondo me non crediamo abbastanza nelle nostra possibilità.

Provocazione finale: visto che più di uno, mi pare, pensa che uno stato diviso culturalmente non abbia ragione d'esistere, ha ragione d'esistere una nazione dove convivono persone diverse per etnia, cultura, religione, razza, mentalità, abitudini e chi più ne ha più ne metta. Insomma ha ragione d'esistere lo stato multietnico, quale è già l'Italia(non dico per le differenze degli italiani, mi riferisco agli stranieri sempre più presenti) e quale sarà sempre di più?
Se dite che il nostro paese va male per le nostre differenze culturali(risibili rispetto a quelle che hanno tra loro le popolazioni di certi paesi) come potrà funzionare uno stato così frazionato?
Non volevo spostare il topic ma ampliarlo e vedere dov'è che andrà l'Italia. Sono curioso di sapere il vostro parere.
Se ho scritto troppo perdonatemi.



1) E' quello che ho detto.
2) Abbiamo eprso la capacità di combattere? E chi lo ha detto? Questo è un orrendo luogo comune nato dopo la seconda guerra mondiale. Abbiamo vinto una guerra mondiale contro il più grande impero europeo (la battaglia del Piave fu lodata da un certo Hemingway) e la seconda un paramecio pelato in stivali ha buttato migliaia di soldati male armati al macello, ma questi si sono fatti valere eccome, tanto che ad Al Alamein gli inglesi ci diedero l'onore delle armi. La capacità di governare è insita in alcuni popoli, i Romani furono il massimo, ma non non siamo i Romani (purtroppo).
3) D'accordo al 300% [SM=x506627] E se pensi che metà degli Italiani avalla quelle idee...
4) L'Impero Coloniale purtroppo ce lo siamo fatto (una ciofega ridicola architettata sempre dal paramecio pelato) e di guerre mondiali ne abbiamo fatte due. Ora come ora l'Italia è un paese del primo mondo in perenne declino, l'unico momento di risalita lo abbiamo vissuto con il boom economico, che fu appunto un Miracolo Italiano. Poi c'è stato il rincretinimento della tv (che è il collante di questa nazione, altro che Chiesa, che invece ne è l'acido puriatico), lo sdoganamento di vecchie idee avulse e sbagliate (che oggi, mi duole dirlo, godono di ottima salute anche tra i giovani) e la comparsa di certa gente portatrice di certi modi di pensare assolutamente anti-costituzionali.

L'Italia non è un paese multirazziale, è alla stregua di un paesino dove sono entrati un gruppetto di stranieri e tutti li guardano male, le vecchiette chiudono le finestre e i ragazzi li prendono in giro. Questa è pressappoco la visione di Italia multirazziale. Gli USA (premettendo il fatto che sono un cancro per la terra) dimostrano come si possa dar vita ad una grande nazione anche con un'enorme differenza culturale.

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Sextus è in grado di inventare soprannomi veramente strani "Paramecio Pelato" "Acidio Puriatico" [SM=x506661] [SM=x506661] [SM=x506661] [SM=x506661]






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Re:

Scritto da: Costantino il Magno 15/01/2007 17.04

Cmq ripete che l'unità d'Italia è stata soltanto una gran cavolata di un nobile che voleva piu terre e ha imboccato agli stupidi contadini analfabeti del Sud tutte le stupidaggini sulla patria ed il resto.
Faccio un esempio :

Il Regno di Napoli:noi napoletani(abito abbastanza vicino Napoli)eravamo un REGNO ,poi con l'unità d'Italia siamo diventati il =SUD=(povero,analfabeta e poco progredito),il Regno di napoli era uno dei regni piu progrediti dell'Europa e dell'Italia.Napoli fioriva nelle arti con la costruzione del S.Carlo etc......,poi con la conquista di quell'inutile Garibaldi ,che non cercava altro che gloria siamo diventati come l'Italia dopo la conquista di Giustiniano,una provincia povera dell'impero di Contantinopoli.Io avrei certamente deciso di restare con i Borbonici che con i Savoia.I Savoia non sno altro che una antica famiglia francese che si è venuta ad insediarsi in Italia per cercare potere....



Mentre invece i Borboni erano fieri napoletani che per secoli non hanno fatto altro che il bene del sud Italia, vero?
Ma per piacere, il Sud per gli spagnoli era la riserva di carne da cannone e di oro per farsi colonie da trattare meglio del nostro sud. Vedere Masaniello e l'appoggio che ottenne la sua rivolta per avere conferma di come i Borboni fossero cari ai napoletani.
P.S: è per colpa loro che non hanno mai fatto un tubo di buono se il sud è in questo stato.


Quoto...e aggiungo che se il regno di napoli fosse stato così progredito, dubito che un condottiero "ribelle", privo di alcun mandante che sbarca con 1000 uomini sarebbe riuscito ad abbatterlo.
Il problema è (e lo dice un enorme estimatore del risorgimento Italiano) che l'unità è stata fatta per sbaglio.
Secondo me il modernissimo Regno di Sardegna-Piemonte non se ne faceva niente di un regno regredito come le due sicilie, e quando Garibaldi l'ha conquistato i Savoia non hanno potuto fare a meno di rivendicarlo, anche se a malincuore.
Da li poi lo stato italiano è degenerato

[Modificato da TGD5511 15/01/2007 21.24]



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Quoto TGD. Inoltre aggiungo che l'unificazione del Sud Italia con il Nord (dato che il primo a riunificarsi fu proprio il Nord) fu fatta per motivi patriottici: riunificare la penisola. Nulla a che fare con la ricchezza o col commercio. Ed'è assolutamente giusto che così sia...ora ci ritroviamo da uno stato spezzettato in molteplici nazioni, in uno che unifica tutto il popolo sotto un'unica bandiera...putroppo come già se ne è parlato nei precedenti Post questa unità nazionale rimane sempre più figurativa che pratica.

Solitamente sono le difficoltà a unire un popolo...ma sembra che le difficoltà economiche in cui ci troviamo adesso non stanno facendo altro che separarlo sempre di più... [SM=g27970]







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16/01/2007 21:38
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paese multirazziale

L'Italia non è un paese multirazziale, è alla stregua di un paesino dove sono entrati un gruppetto di stranieri e tutti li guardano male, le vecchiette chiudono le finestre e i ragazzi li prendono in giro. Questa è pressappoco la visione di Italia multirazziale. Gli USA (premettendo il fatto che sono un cancro per la terra) dimostrano come si possa dar vita ad una grande nazione anche con un'enorme differenza culturale.



Beh forse non siamo un paese multirazziale adesso ma siamo certamente destinati a diventarlo e basta guardare la composizione delle classi delle elementari, dove spesso la metà dei bambini sono stranieri. Però mi chiedo se secondo voi arrivare a livelli come quelli francesi, per fare un esempio, non comporti un serio problema di coesione sociale. Insomma una cosa è il rispetto del forestiero, delle sue abitudini e del diverso, un'altra è vedere il proprio paese quasi colonizzato, tanto da non sentirlo più proprio. Non prendetemi per un paranoico o uno che ha paura dei diversi, però secondo me non si può snaturare la cultura e la popolazione di un territorio. E l'esempio degli Stati Uniti non so quanto possa reggere. Li si parla di un territorio che era disabitato, o meglio era stato spopolato per colpa di noi europei che abbiamo scacciato l'unico abitante originale, gli indiani; un paese nel quale nessuna cultura o religione ha diritto d'esistere più di altre, poichè tutte sono arrivate dopo. L'Italia è piccola, densamente abitata, con una storia bimillenaria e mezza(passatemi l'espressione) e dei tratti culturali indistinguibili; non credo sia giusto che l'Italia venga popolata da milioni e milioni di persone con culture tanto diverse da noi e tra loro. Le convivenze non sono mai facili, basta guardare quella tra Longobardi e Latini nel VI-VII secolo: i primi hanno soggiogato e tenuto quasi in schiavitù i secondi, hanno operato una netta divisione sociale, non si sono mischiati. Fino a quando convertiti al cattolicesimo hanno iniziato ad amalgamarsi. E stiamo parlando di due sole popolazioni. In un paese multietnico se ne trovano moltissime che convivono, e non è tanto la questione del colore della pelle, dei simboli, dei cibi e dei vestiti che porta ad una divisione, si tratta di mentalità e di sistemi di pensiero talvolta diversissimi, che non potranno mai venire a patti, ma solo rispettarsi vicendevolmente, poichè nessuno ha più ragione dell'altro. Alcuni filosofi greci affermavano che nessun costume o legge era perfetta per tutti gli uomini, poichè ciò che per taluni sarebbe sembrato giusto per altri sarebbe stato totalmente iniquo, quello che per un popolo è sacrilego per l'altro è normale. Allora io non voglio essere pessimista ma credo che qualora uno stato non abbia una sua unità culturale, religiosa, etnica e via dicendo, quantomeno una tra queste, non abbia ragione alcuna d'esistere nè sia possibile tenerlo insieme a lungo. Nè sarebbe giusto eliminare le differenze ed appiattire tutto, compreso la nostra stessa cultura originaria per non farla sembrare più importante di quella degli altri cittadini o futuri tali. Quantomeno dovrebbe esserci una scala di valori condivisa dalle diverse comunità, ma spesso non è così.
Sto parlando a livello teorico, magari sono lontano dalla realtà, e non ho preso in considerazione il fattore economico, importantissimo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
MEMENTO AUDERE SEMPER - RICORDATI DI OSARE SEMPRE(Gabriele D'Annunzio)
In multy sono [XII-FULMINATA]_Aemilius
20/01/2007 12:52
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Nella storia di ogni popolo c'è un momento in cui esso assume la propia identità.
Per noi quel momento fu l'unità d'Italia da parte di Roma, da quel momento ognuno di noi può dirsi Italiano.
Poi vi furono secoli di guerre l'impero cadde, noi fummo sottomessi e forzatamente ci separammo.......
Tuttavia gli invasori non ci privarono mai delle nostre profonde radici ed il più delle volte loro si adattarono a noi.
Ora siamo uniti ed il nostro battesimo di sangue fu la Grande Guerra ed Il Risorgimento, per il quale furono versati fiume di sangue Italiano ,sia da sud che dal nord.
Quando qualcuno dice "io non sono Italiano" tradisce non solo noi tutti,non solo le sue radici , ma INGANNA SE STESSO!
20/01/2007 13:07
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Sono in disaccordo. Io mi ritengo fortemente NON-Italiano. Non mi rispecchio in nessuna delle idee dominanti in questo paese: l'elogio del furbetto, la visione di Stato come nemico dei propri interessi, l'idea di famiglia protettrice e spianante della tua strada, il cattolicesimo spinto da paesani, la provincialità ecc. L'unico momento in cui dico W l'Italia è davanti alla televisione. Per il resto sono fortemente convinto della mia estraneità dall'italiano tipo.

@ Costantino: Il paragone dei Longobardi non è esatto. Essi vennero come invasori militari, qui si sta parlando di migrazioni pacifiche. E poi in paesi come la Germania e l'Inghilterra la convivenza tra culture molto diverse (turchi, indiani, africani ecc.) non ha intaccato l'identità nazionale.

Sextus
24/01/08 L'Italia è morta, W l'Italia paese di idioti.

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20/01/2007 14:03
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Re:
Scritto da: Sextus 20/01/2007 13.07
Sono in disaccordo. Io mi ritengo fortemente NON-Italiano. Non mi rispecchio in nessuna delle idee dominanti in questo paese: l'elogio del furbetto, la visione di Stato come nemico dei propri interessi, l'idea di famiglia protettrice e spianante della tua strada, il cattolicesimo spinto da paesani, la provincialità ecc. L'unico momento in cui dico W l'Italia è davanti alla televisione. Per il resto sono fortemente convinto della mia estraneità dall'italiano tipo.

Ritieni che l'Italia sia questa?
Questa forse è una mentalità o una tua visione dell'odierna socetà, o forse una scusa per per non far nulla e continuare a lamrntarsi...Ci sono tanti Italiani che sono il contrario di ciò che dici e si danno da fare.
Cristo, è inutile prendersi in giro: noi siamo Italiani e spetta a noi noi cambiare le cose, non sono le cose che ci devono cambiare!
20/01/2007 15:19
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Premesso che non sono un catastrofista nè un fannullone che si gratta la pancia (che non ho, per ora...) aspettando che arrivi il bel giorno del cambiamento, io non mi sento di tradire nessun ideale, poichè questo non c'è. So benissimo che ci sono molti italiani volenterosi e lavoratori, che credi, ne ho conosciute di grandi persone. Ma come disse uno scrittore di cui mi sfugge il nome: essere costituzionali significa essere anti-italiani. La gente di cui parli vive un'enorme conflitto tra ciò in cui crede (il lavoro, la meritocrazia) e ciò che ha intorno (l'ignoranza, il servilismo, i raccomandati ecc.) che in Italia rappresenta la maggioranza di modi di pensare.
Io non descrivo nessuna visione, descrivo ciò che vedo e leggo quotidianamente. Negare questo è sbagliato, si rischia di andare incontro a brutte delusioni, te l'assicuro. Se poi vuoi continuare a lottare per un paese migliore, tanto di cappello, ma davanti a te hai un muro spesso di secoli e secoli.
La mia parte in ogni caso la faccio, rimanendo fedele a ciò in cui credo, senza abbandonarmi all'"italianismo". Un amico mio qualche giorno fa ho ricevuto un lavoro di grafica da parte di un partito di estrema destra che gli aveva chiesto di fare un manifesto (di cui ti risparmio i particolari) che sortava i giovani a mollare i libri e mettersi "in marcia". La risposta del mio amico è stata: "vaff...". Ha detto addio a soldi sicuri, che gli servivano, ma ha dimostrato che c'è ancora gente che sa distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Pochi, ma buoni.

Sextus

[Modificato da Sextus 20/01/2007 15.26]

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Re:

Scritto da: Sextus 20/01/2007 15.19
Premesso che non sono un catastrofista nè un fannullone che si gratta la pancia (che non ho, per ora...) aspettando che arrivi il bel giorno del cambiamento, io non mi sento di tradire nessun ideale, poichè questo non c'è. So benissimo che ci sono molti italiani volenterosi e lavoratori, che credi, ne ho conosciute di grandi persone. Ma come disse uno scrittore di cui mi sfugge il nome: essere costituzionali significa essere anti-italiani. La gente di cui parli vive un'enorme conflitto tra ciò in cui crede (il lavoro, la meritocrazia) e ciò che ha intorno (l'ignoranza, il servilismo, i raccomandati ecc.) che in Italia rappresenta la maggioranza di modi di pensare.
Io non descrivo nessuna visione, descrivo ciò che vedo e leggo quotidianamente. Negare questo è sbagliato, si rischia di andare incontro a brutte delusioni, te l'assicuro. Se poi vuoi continuare a lottare per un paese migliore, tanto di cappello, ma davanti a te hai un muro spesso di secoli e secoli.
La mia parte in ogni caso la faccio, rimanendo fedele a ciò in cui credo, senza abbandonarmi all'"italianismo". Un amico mio qualche giorno fa ho ricevuto un lavoro di grafica da parte di un partito di estrema destra che gli aveva chiesto di fare un manifesto (di cui ti risparmio i particolari) che sortava i giovani a mollare i libri e mettersi "in marcia". La risposta del mio amico è stata: "vaff...". Ha detto addio a soldi sicuri, che gli servivano, ma ha dimostrato che c'è ancora gente che sa distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Pochi, ma buoni.

Sextus

[Modificato da Sextus 20/01/2007 15.26]



a parte alcuni punti quoto sextus io nn sono mai riuscito a capire percke una persona che nasce in italia deve sentirsi italiana...se uno nn si sente italiano che fa se butta dalla finestra?
PS.io nn mi sento italiano nemmeno durante le partite di calcio visti i giocatori-miliardari-mercenari..MEJO GLI USA [SM=x506659]
_______________________________________________________________________________

La loro moralità, i loro principi, sono uno stupido scherzo.
Li mollano non appena cominciano i problemi.
Sono bravi solo quanto il mondo permette loro di esserlo - te lo dimostro.
Quando le cose vanno male,
queste... persone civili, e perbene, si sbranano tra di loro








20/01/2007 19:29
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Quel tuo amico è un esempio di come bisogna fare.
Allora non vale la pena di fare la stessa cosa per l'Italia?
Cosa importa se bisogna superare muri invaicabili? Ogni viaggio comincia con un passo.

Sessant'anni fa Inlesi,Russi ed Americani sconfissero Hitler con cosa se non con sofferenza e sangue?
Allo stesso modo se vogliamo rendere l'Italia migliore ci costerà sofferenza e sacrifici, ma nessuno può farcela da solo, tutti devono collaborare.


$Blackfire$ tu puoi nascere in Italia e sentirti anche Cinese, ma così facendo tradisci le ue origini.
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