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Origini dell'Italia

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2007 15:25
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Scritto da: Megas Alexandros 20/01/2007 19.29


$Blackfire$ tu puoi nascere in Italia e sentirti anche Cinese, ma così facendo tradisci le ue origini.


e mo nn e colpa mia se l'italia nn mi piace...e delle mie origini me ne frego..pero nn venitemi di nuovo a farmi la solita ramanzina di romani greci di gente che si e "sacrificata" per l'unita...
_______________________________________________________________________________

La loro moralità, i loro principi, sono uno stupido scherzo.
Li mollano non appena cominciano i problemi.
Sono bravi solo quanto il mondo permette loro di esserlo - te lo dimostro.
Quando le cose vanno male,
queste... persone civili, e perbene, si sbranano tra di loro








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il fatto invece è che noi italiani, per quanto siamo un insieme di molte culture, all' 85 per cento, discendiamo proprio da greci e romani, difatti come gruppo etnico, i goti e i longobardi si estinsero velocemente, ceppi di origine Goto-longobarda sopravvissero quasi solamente a Pavia, Benevento e Napoli, cosa visibile soprattutto nelle espressioni dialettali, frecuentemente derivanti dal germanico, invece la sicilia è l'unico luogo dove è certo uno stanziamento arabo, e molti studiosi fanno riferimento al fenomeno della mafia, come un residuato addirittura del periodo arabo... difatti in arabo Ma-fias, vuol dire ''nascosto'', ''segreto'', ma dubito che i boss di oggi nè sappiano qualcosa... Noi italiani siamo un popolo diviso perchè lo siamo stati per mille e più anni nel medioevo, e non abbiamo un riconoscimento nazionale, come gli inglesi o i francesi ad esempio, ma almeno ci distinguiamo per un orgoglio campanilistico, meglio la nostra città che lo stato... lo dicono e pensano molti... e sottolinea proprio la situazione delle città stato italiane nel medioevo... lo abbiamo nel sague, e lo dovremo smaltire col tempo



Sono molto interessato alla quastione dei ceppi etnici e linguistici che compongono la nostra popolazione (a volte mi ritrovo a guardare la gente e a chiedermi da quale popolazione o invasore passato arrivano certi caratteri somatici) dove hai trovato queste informazioni? sai darmi qualche riferimento? grazie
21/01/2007 11:28
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non c'è un unica fonte... per cui darti un riferimento è abbastanza difficile... molte cose le ho trovate biazzicando su wikipedia, altre in giro su siti e libri...
21/01/2007 12:34
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Secondo me le caratteristiche della popolazione sono per lo più legate all'ambiente socio-economico-politico e poco alla pur presente eredità storica.
Prendiamo l'esempio del Rinascimento: l'Italia era il faro d'Europa e ha prodotto in quel periodo personalità straordinarie e una quantità di opere d'arte impressionante. Non perchè gli italiani dell'epoca erano superiori ad altri popoli ma perchè la situazione dell'Italia se da un lato ci privava dell'unità dall'altra rendeva possibile la presenza di innumerevoli corti presso le quali tantissimi artisti facevano a gara tra di loro per fare le opere più belle( forse ci sono altre motivazioni più sensate ma questa è la prima che mi veniva in mente).
Oggi l'Italia a livello artistico non può certo vantare il primato di un tempo.

Oggi se sono presenti in alcuni italiani delle caratteristiche negative non si può considerarle congenite ma figlie dell'ambiente in cui nascono. I ragazzi che in certi posti fanno le sentinelle per la mafia non lo farebbero se avessero migliori possibilità e non fossero influenzati dai criminali in mezzo ai quali vivono. E' la situazione che secondo me va cambiata, la gente si adatta a ruota. Su come farlo poi potremmo stare a discutere anni...
Tutti i popoli hanno delle caratteristiche negative e positive, le nostre non sono peggio di quelle di tanti altri; e poi si può sempre migliorare.
@Sextus: come fai a tifare l'Italia se non ti senti italiano?
I tedeschi dell'alto Adige, quasi tutti, non si sentono italiani e coerentemente tifano la Germania o l'Austria.
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Perchè mi piace il calcio e perchè so che la Nazionale ha la capacità di unire per 90 minuti lo stivale.

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24/01/08 L'Italia è morta, W l'Italia paese di idioti.

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Re:
Sextus 21/01/2007 14.05
Perchè mi piace il calcio e perchè so che la Nazionale ha la capacità di unire per 90 minuti lo stivale.

Che tristezza....
21/01/2007 19:40
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Più precisamente dove starebbe sta tristezza? [SM=g27983]

Sextus
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22/01/2007 15:20
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purtroppo è vero... aveva ragione Churchill: Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.











La guerra non è nulla più che un proseguimento della politica con altri mezzi.
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La migliore frase sugli italiani, che potrebbe fare da chiusura a qualsiasi discussione a riguardo è questa: "governare gli italiani non è impossibile, è inutile".

Sextus
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22/01/2007 16:11
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bhè è possibile che di 60 milioni di persone tutti insieme riescono a sentirsi parte di qualcosa solo quando 11 coglioni corrono dietro una palla(senza offesa x i calciatori).
questa è la tristezza....la poca serietà del nostro paese..bravi solo a pensare al nostro piccolo orticello e a festeggiare....ok viviamo sicuramente più felici di tanti altri popoli che alle 10 di sabato sera se ne vanno a dormire...ma poi vedi come ci incaxxiamo tutti quando ci si chiede di lavorare di più o di pagare le tasse xchè qualcuno le ha rubate!!!
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22/01/2007 16:13
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Re:

Scritto da: Sextus 22/01/2007 16.07
La migliore frase sugli italiani, che potrebbe fare da chiusura a qualsiasi discussione a riguardo è questa: "governare gli italiani non è impossibile, è inutile".

Sextus


e su questa frase ti quoto pienamente
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Quisque est Barbarus alio
22/01/2007 22:03
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Re: Re:

Scritto da: Augusto.Carducci 22/01/2007 16.13

e su questa frase ti quoto pienamente



questo più che altro perchè la maggior parte delle volte i governanti sono italiani.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







22/01/2007 23:23
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Re:

Scritto da: Augusto.Carducci 22/01/2007 16.11
bhè è possibile che di 60 milioni di persone tutti insieme riescono a sentirsi parte di qualcosa solo quando 11 coglioni corrono dietro una palla(senza offesa x i calciatori).
questa è la tristezza....la poca serietà del nostro paese..bravi solo a pensare al nostro piccolo orticello e a festeggiare....ok viviamo sicuramente più felici di tanti altri popoli che alle 10 di sabato sera se ne vanno a dormire...ma poi vedi come ci incaxxiamo tutti quando ci si chiede di lavorare di più o di pagare le tasse xchè qualcuno le ha rubate!!!



Beh se uno le tasse le paga già(e sono tante) non è strano se poi si incazza quando le aumentano. Il problema sono quella percentuale (ahimè altina) di italiani che cercano di evadere(e spesso ci riescono). Alla fine a pagare sono sempre i soliti cogl...
Riguardo al lavorare di più non lo so...in Francia hanno messo le 35 ore lavorative da un pò e pare che abbiano aumentato la produttività(in teoria se si lavora meno si lavora meglio, anche se con noi italiani le teorie vanno a farsi friggere... [SM=g27970] ) e pure l'occupazione. Dopotutto lavoriamo per vivere non il contrario come in America e certi altri paesi dove tra un pò si suicidano tutti per lo stress e dove fanno pochissime ferie...

Per la squadra di calcio...ahimè è come dici tu. E pensare che c'era pure chi si lamentava per i troppi tricolori che si vedevano durante i festeggiamenti per il mondiale(una certa sinistra...)
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Re: Re:

Scritto da: Costantino il Magno 22/01/2007 23.23


Beh se uno le tasse le paga già(e sono tante) non è strano se poi si incazza quando le aumentano. Il problema sono quella percentuale (ahimè altina) di italiani che cercano di evadere(e spesso ci riescono). Alla fine a pagare sono sempre i soliti cogl...
Riguardo al lavorare di più non lo so...in Francia hanno messo le 35 ore lavorative da un pò e pare che abbiano aumentato la produttività(in teoria se si lavora meno si lavora meglio, anche se con noi italiani le teorie vanno a farsi friggere... [SM=g27970] ) e pure l'occupazione. Dopotutto lavoriamo per vivere non il contrario come in America e certi altri paesi dove tra un pò si suicidano tutti per lo stress e dove fanno pochissime ferie...

Per la squadra di calcio...ahimè è come dici tu. E pensare che c'era pure chi si lamentava per i troppi tricolori che si vedevano durante i festeggiamenti per il mondiale(una certa sinistra...)


è giusto lamentarsi per eventuali aumenti di tasse...ma questo privilegio lo hanno solo chi le paga, e quindi pochi e non tutti gli italiani!
per le ore lavorative hai ragione, cioè in teoria se lavori meno ti stanchi meno e quindi in quelle ore produci meglio, ma in italia il problema è che se hai un obbligo di 8 ore lavorative giornaliere se ne lavorano seriamente 3, al massimo 4...e te lo dico con certezza!
infine, le bandiere dell'italia non sono mai abbastanza, magari ce ne fossero di più, ma non solo per le partite. vedi il problema è che se qualcuno a qualche corteo porta una bandiere italiana (invece che la solita bandiere che non c'entra un caxxo del che guevara), lo prendono per un fascista.
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Questo perchè purtroppo l'idea di patria è nata con il fascismo, e quando questo è miseramente crollato anche quest'idea è scomparsa. Per cui le bandiere sono rimaste in mano ai fascistelli da piazza che gridano "Duce Duce" senza sapere un c+++o di storia.

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si ok, ma da ogni evento tocca prendere il meglio, e non c'è dubbio che il fascismo poteva lasciarci un grosso insegnamento...la Patria! cosa a noi sconosciuta!
sinceramente negare tutto il nostro passato è da idioti che non vogliono imparare dalle esperienze.
non so voi, ma io sinceramente sarei orgoglioso di girare con una bandiera dell'italia.
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Bah...il fascismo non ha insegnato niente a nessuno, ha solo riempito la testa degli italiani di idee sbagliate, stupide, ridicole (quando vedo i gerarchi con i bracaloni e gli stivali che esultano dopo la conquista dell'Etiopia mi viene da ridere) che purtroppo resistono ancora adesso (sdoganamento del fascismo oramai palpabile ovunque...). Io non giro con la bandiera dell'italia perchè non ho nulla di cui vantarmi, il passato glorioso lo abbiamo avuto quando eravamo divisi.
Le cose belle che produce questo paese (menti geniali in mezzo a teste vuote con poltrone sicure) se ne vanno appena possono, e fanno bene.

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Scritto da: Sextus 23/01/2007 10.44
Bah...il fascismo non ha insegnato niente a nessuno, ha solo riempito la testa degli italiani di idee sbagliate, stupide, ridicole (quando vedo i gerarchi con i bracaloni e gli stivali che esultano dopo la conquista dell'Etiopia mi viene da ridere) che purtroppo resistono ancora adesso (sdoganamento del fascismo oramai palpabile ovunque...). Io non giro con la bandiera dell'italia perchè non ho nulla di cui vantarmi, il passato glorioso lo abbiamo avuto quando eravamo divisi.
Le cose belle che produce questo paese (menti geniali in mezzo a teste vuote con poltrone sicure) se ne vanno appena possono, e fanno bene.

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bhè aspetta....il fascismo è stato un colossale sbaglio, ma almeno devi concedergli il fatto di aver unito una nazione cjhe sia prima che dopo è stata sempre divisa!
e poi come fai a dire che non vuoi andare in giro con la bandiera italiana??? dovresti essere orgogliioso di questo e non sfiduciato.
in mezzo a quella situazione che dici tu delle teste buone che scappano ci sto anche io che faccio ricerca, e andare all'estero è una soluzione eccellente, ma solo x chi pensa a se stesso e alla propria passione per la scienza (non che sia sbagliato).
cercare di lottare per costruire una struttura migliore in italia è un compito onorevole che in pochi se ne fanno carico.
tutto questo a dimostrare dinuovo come siamo tutti pronti a pensare ai propri cazzi ma nessuno che si espone per un benessere dello stato!
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Mia madre è biologa, e so come sono messe le finanze alla ricerca...purtroppo...
Io non credo, sinceramente, che l'Italia diventerà mai un grande paese. E con grande intendo un paese laico, dove la gente ha fiducia nello stato e dove quest'ultimo ha potere e credibilità. Ma finchè saremo nelle mani di Chiesa, Mafia e sottocultura destrosa non andremo lontani, sono macigni che ci frenano.

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Re:

Scritto da: Sextus 23/01/2007 12.35
Mia madre è biologa, e so come sono messe le finanze alla ricerca...purtroppo...
Io non credo, sinceramente, che l'Italia diventerà mai un grande paese. E con grande intendo un paese laico, dove la gente ha fiducia nello stato e dove quest'ultimo ha potere e credibilità. Ma finchè saremo nelle mani di Chiesa, Mafia e sottocultura destrosa non andremo lontani, sono macigni che ci frenano.

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allora se ragioni così perchè non espatri...che stai a fare in italia? che fai come quelli che ho criticato finora, cioè quelli che si lamentano e basta?
dovresti invece rimboccarti le maniche e metterti sotto a fare il tuo dovere, nella speranza che qualcuno ti imiti, così che tu possa dire che sei parte operante del paese e non una palla al piede lagnosa!
bisogna crederci nelle cose sennò che cazzo stiamo a fare?
che ti credi che io non potrei andarmene a lavorare all'estero? me l'hanno gia proposto 2 volte, ed io ho detto sempre "poi vedremo"...insomma io ci voglio credere! poi voi fate come vi pare!

P.S. possibile che ancora credi che ci sia una destra ed una sinistra al parlamento? non ti sei accorto che sono tutti una razza?
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23/01/2007 13:36
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Allora, calma i bollenti spiriti e vedi di capire.
Io non sono uno che si lamenta e che non fa nulla perchè non crede nella nuova italia, sia ben chiaro, perchè qui qualcuno vede il mondo solo in bianco e nero, in chi "crede, lotta, bla bla..." e chi "non crede, si arrende, si lamenta, bla bla...". Non è così.
Ho già spiegato che la mia parte la faccio, tenendomi i miei ideali, che non sono politici ma morali. Chi si lamenta vorrebbe il cambiamento, io questo cambiamento non lo voglio perchè sinceramente di questo paese non me ne frega niente. Non sono già all'estero solo perchè sono legatissimo alla mia città, che amo e rispetto, e per la quale farei di tutto. Ma per me l'Italia non è Roma, non è un posto dove mi sento in simbiosi con il resto della gente, che ha ua mentalità gretta e provinciale. Sì, certo, conosco molta gente che non è così e che viene da ogni parte d'Italia, con la quale studio e lavoro, ma è innegabile il fatto che questo paese è in un regresso culturale enorme. Che futuro ha una generazione cresciuta a Grande Fratello, telefonini, Berlusconi (soldi, soldi, soldi...) e dogmi cattolici obsoleti? Nessuno.
Ma non pensare che sia uno di quelli che guarda e giudica, perchè è l'esatto opposto. Io mi rifiuto di mettermi a lottare contro i mulini a vento. Questo è un paese fermo, immobile, immutabile come un sasso. Abbiamo ancora i fascisti (la mia e la tua generazione, quella del "futuro", del "cambiamento"), abbiamo ancora la mafia (che non è un'organizzazione, è un modo di pensare e di fare), abbiamo ancora la chiesa che detta legge (e quanti gli vanno dietro), abbiamo ancora un divario enorme tra Nord e Sud ecc. Non abbiamo imparato nulla dal passato.
Per quanto riguarda destra e sinistra, hai scoperto l'acqua calda. Si sa che in Italia il politico è quello che promette e basta. Ma destra e sinistra rappresentano anche due modi diversi di concepire i valori, ed è su questi che mi baso. Sì la sinistra è divisa, ha gente ignobile a cui non interessa nulla del governo, d'accordissimo. Ma persone anti-democratiche no, gente che dovrebbe stare in galera e invece fa la vittima della giustizia no. Ma questo è un [SM=x506656] di politica.

Sextus
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23/01/2007 14:19
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innanzi tutto non divido la popolazione tra chi lotta e chi si lamenta e basta...infatti io non sono uno di quelli che lotta e protesta, ma solo un semplice cittadino che fa il proprio dovere senza troppo lamentarsi, se non di quella gente che parla senza sapere di che si discute o di chi peggio ancora fa l'ipocrita!
anche i miei ideali sono di principi e non politici, anche perchè la politica italiana secondo me non rispecchia nessun cittadino italiano, se non pochissimi.
credo soltanto che soprattutto alle nostre età (infondo non troppo divere poichè giovani e ancora con un futuro speriamo lungo) non ci si dovrebbe arrendere alla realtà odierna, ma bisognerebbe almen credere in qualche futuro cambiamento.
quello che dici a proposito dell'italia che è immutabile, putroppo penso sia attualmente la realtà, ma in me la speranza è l'ultima a morire e non voglio credere che tutto rimanga nell'oblio e nella disorganizzazione più totale.
infondo quello che bisognerebbe fare non è molto per cambiare questo paese, basterebbe che tutti facessero il loro semplice dovere, senza strafare e senza soprattutto rubare a scapito di altri.
il fatto che a te non freghi nulla di questo paese mi rattrista solo, ma del resto rispetto la tua idea che ha motivo di esistere poichè è evidente il disprezzo per questa situazione disastrosa.
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23/01/2007 14:26
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Come hai detto giustamente, il cambiamento non è politico ma sociale. Cambiare un popolo significa cambiare la testa di 50 milioni di italiani, una testa forgiata non da anni, non da decenni, ma da secoli di storia. Ogni qual volta che si cerca di cambiare (poche volte) in italia scoppia il putiferio. Guarda le liberalizzazioni dei tassisti, per esempio. L'idea di "casta chiusa" è vecchissima, risale all'età dei comuni, e di fatti non appena si è cercato di scardinarla con un provvedimento riformista ecco che la gente è scesa in piazza per difendere i propri interessi. Qui ognuno si sente in dovere di scendere in piazza e protestare, perchè o lo stato fa quello che uno vuole (il proprio guadagno) o qualsiasi altra cosa non ha ragione di esistere.

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Re:

Scritto da: Sextus 23/01/2007 14.26
Come hai detto giustamente, il cambiamento non è politico ma sociale. Cambiare un popolo significa cambiare la testa di 50 milioni di italiani, una testa forgiata non da anni, non da decenni, ma da secoli di storia. Ogni qual volta che si cerca di cambiare (poche volte) in italia scoppia il putiferio. Guarda le liberalizzazioni dei tassisti, per esempio. L'idea di "casta chiusa" è vecchissima, risale all'età dei comuni, e di fatti non appena si è cercato di scardinarla con un provvedimento riformista ecco che la gente è scesa in piazza per difendere i propri interessi. Qui ognuno si sente in dovere di scendere in piazza e protestare, perchè o lo stato fa quello che uno vuole (il proprio guadagno) o qualsiasi altra cosa non ha ragione di esistere.

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lo so benissimo che cambiare la testa di tutti gli italiani è una cosa a dir poco impossibile...ma del resto che fai? te ne freghi ed appena puoi te ne vai?
a me sembra troppo facile e riconducibile alla tipica mentalità italiana dove ognuno pensa solo al proprio bene, cioè stare meglio nel proprio orticello...poi certo che stare meglio facendo il proiprio dovere in un altro paese e stare meglio sulle spalle degli altri è una bella differenza ma di fondo l'idea è quella!
perchè invece non si prova a creare un proprio piccolo ambiente giusto e veramente meritocratico e democratico? non dico che uno prende e parte alla lotta contro i mulini a vento come giustamente dicevi....ma se pochi italiani facessero del proprio ambiente di lavoro un ambiente sereno, democratico, giusto finchè è possibile, non sarebbe meglio?
io ci voglio provare, anche se sò benissimo che fare la persona corretta in mezzo ad un branco di squali è rischioso, ma ho già conosciuto parecchia gente che si era creato il proprio piccolo stato democratico in laboratorio, dove i migliori venivano premiati e del figlio del direttore ce se ne fregava!
ecco io a loro mi ispiro! e spero che un giorno io possa arrivare a creare una piccola situazione simile, e mi auguro altrettanto che altra gente la pensi come me...perchè già ne ho incontrati alcuni, e sono le persone che meno ne parlano, forse proprio per la paura che il loro piccolo mondo perfetto in mezzo alla corruzione venga distrutto come un castello di carte.
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Fra parentesi,il concetto di patria non è nato affatto col fascismo,che l'ha usurpata,ma era bene diffusa anche nello stato liberale...avete mai letto Cuore?


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
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Re:

Scritto da: Pius Augustus 23/01/2007 15.30
il concetto di patria non è nato affatto col fascismo


su questo hai ragione
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23/01/2007 16:21
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lo so benissimo che cambiare la testa di tutti gli italiani è una cosa a dir poco impossibile...ma del resto che fai? te ne freghi ed appena puoi te ne vai?
a me sembra troppo facile e riconducibile alla tipica mentalità italiana dove ognuno pensa solo al proprio bene, cioè stare meglio nel proprio orticello...poi certo che stare meglio facendo il proiprio dovere in un altro paese e stare meglio sulle spalle degli altri è una bella differenza ma di fondo l'idea è quella!
perchè invece non si prova a creare un proprio piccolo ambiente giusto e veramente meritocratico e democratico? non dico che uno prende e parte alla lotta contro i mulini a vento come giustamente dicevi....ma se pochi italiani facessero del proprio ambiente di lavoro un ambiente sereno, democratico, giusto finchè è possibile, non sarebbe meglio?
io ci voglio provare, anche se sò benissimo che fare la persona corretta in mezzo ad un branco di squali è rischioso, ma ho già conosciuto parecchia gente che si era creato il proprio piccolo stato democratico in laboratorio, dove i migliori venivano premiati e del figlio del direttore ce se ne fregava!
ecco io a loro mi ispiro! e spero che un giorno io possa arrivare a creare una piccola situazione simile, e mi auguro altrettanto che altra gente la pensi come me...perchè già ne ho incontrati alcuni, e sono le persone che meno ne parlano, forse proprio per la paura che il loro piccolo mondo perfetto in mezzo alla corruzione venga distrutto come un castello di carte.


Hai semplificato (male) il mio pensiero, non sono uno che pensa al proprio orticello visto che ti ho detto più di una volta che questa mentalità la respingo totalmente, e hai ripetuto quello che faccio quotidianamente, cioè tener fede al mio modo d'essere.
Per il concetto di patria, prendere ad esempio il libro Cuore non è esatto, perchè all'epoca la patria non esisteva, l'Italia si stava appena unendo, e quel concetto era legato ai pochi. Se il libro fosse stato scritto, che ne so, in un paese del Sud non avremmo certo trovato la storia del tamburellino che si sacrifica per l'esercito dei piemontesi. Col fascismo e il suo regime totalitario, invece, l'idea di patria era uniformata a tutta Italia. Purtroppo.

Sextus
24/01/08 L'Italia è morta, W l'Italia paese di idioti.

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Re:

Scritto da: Sextus 23/01/2007 16.21

lo so benissimo che cambiare la testa di tutti gli italiani è una cosa a dir poco impossibile...ma del resto che fai? te ne freghi ed appena puoi te ne vai?
a me sembra troppo facile e riconducibile alla tipica mentalità italiana dove ognuno pensa solo al proprio bene, cioè stare meglio nel proprio orticello...poi certo che stare meglio facendo il proiprio dovere in un altro paese e stare meglio sulle spalle degli altri è una bella differenza ma di fondo l'idea è quella!
perchè invece non si prova a creare un proprio piccolo ambiente giusto e veramente meritocratico e democratico? non dico che uno prende e parte alla lotta contro i mulini a vento come giustamente dicevi....ma se pochi italiani facessero del proprio ambiente di lavoro un ambiente sereno, democratico, giusto finchè è possibile, non sarebbe meglio?
io ci voglio provare, anche se sò benissimo che fare la persona corretta in mezzo ad un branco di squali è rischioso, ma ho già conosciuto parecchia gente che si era creato il proprio piccolo stato democratico in laboratorio, dove i migliori venivano premiati e del figlio del direttore ce se ne fregava!
ecco io a loro mi ispiro! e spero che un giorno io possa arrivare a creare una piccola situazione simile, e mi auguro altrettanto che altra gente la pensi come me...perchè già ne ho incontrati alcuni, e sono le persone che meno ne parlano, forse proprio per la paura che il loro piccolo mondo perfetto in mezzo alla corruzione venga distrutto come un castello di carte.


Hai semplificato (male) il mio pensiero, non sono uno che pensa al proprio orticello visto che ti ho detto più di una volta che questa mentalità la respingo totalmente, e hai ripetuto quello che faccio quotidianamente, cioè tener fede al mio modo d'essere.
Per il concetto di patria, prendere ad esempio il libro Cuore non è esatto, perchè all'epoca la patria non esisteva, l'Italia si stava appena unendo, e quel concetto era legato ai pochi. Se il libro fosse stato scritto, che ne so, in un paese del Sud non avremmo certo trovato la storia del tamburellino che si sacrifica per l'esercito dei piemontesi. Col fascismo e il suo regime totalitario, invece, l'idea di patria era uniformata a tutta Italia. Purtroppo.

Sextus


io capisco che sei uno di sinistra, ma possibile che non riesci a vedere minimamente quello che il fascismo ha fatto riguardo il senso della patria?
guarda che finchè non è scoppiata la guerra il paese italiano era uno dei maggiori stati di tutta l'europa a livello economico e non solo.
certo che non discuto gli errori (tanti) e soprattutto la giuerra ed il totalitarismo...ma che non si faccia di tutta un'erba un fascio, in 20 anni di fascismo qualcosa di buono è stato pur fatto e questo è innegabile
con questo non voglio scusare i fascisti o dire che il fascismo ha fatto solo cose giuste (anzi), ma solo che bisogna pur essere obbiettivi e riconoscere sia i meriti che i demeriti di una certa questione e non vedere tutto nero solo perchè la cosa è stata decisamente più negativa che positiva!
il senso di patria che c'era all'epoca non c'è mai stato in italia, e tu non puoi dire che sia stata una cosa sbagliata, sicuramente invece rientra tra le cose positive di quel ventennio travagliato della storia italiana.
almeno questo concedimelo...
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mah no sono daccordo,l'idea della patria era ben formata,dopo tutto si parlava di italia dalla fine del 700,e il martellamento propagandistico patriottico era prsente in ogni testo scolastico ed in ognia ttività pubblica;sebbene le campagne del meridione estremo fossero arretratissime,almeno la rpima generazione dopo l'unità crebbe col mito dell'italia e della nazione.
Ci pensò il fascismo a screditarlo del tutto sostituendo un patriottismo forse forzato ma comunque comune ad ogni paese europeo con un onnipresente ideale di cartapesta ipernazionalista.
E anche dopo i giovani venivano cresciuti con l'ideale dell'italia:basti pensare che mio padre,classe 44,doveva marciare sotto gli inni nazionalistici alle elementari...


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Re: Re:

Scritto da: Augusto.Carducci 23/01/2007 16.29

io capisco che sei uno di sinistra, ma possibile che non riesci a vedere minimamente quello che il fascismo ha fatto riguardo il senso della patria?
guarda che finchè non è scoppiata la guerra il paese italiano era uno dei maggiori stati di tutta l'europa a livello economico e non solo.
certo che non discuto gli errori (tanti) e soprattutto la giuerra ed il totalitarismo...ma che non si faccia di tutta un'erba un fascio, in 20 anni di fascismo qualcosa di buono è stato pur fatto e questo è innegabile
con questo non voglio scusare i fascisti o dire che il fascismo ha fatto solo cose giuste (anzi), ma solo che bisogna pur essere obbiettivi e riconoscere sia i meriti che i demeriti di una certa questione e non vedere tutto nero solo perchè la cosa è stata decisamente più negativa che positiva!
il senso di patria che c'era all'epoca non c'è mai stato in italia, e tu non puoi dire che sia stata una cosa sbagliata, sicuramente invece rientra tra le cose positive di quel ventennio travagliato della storia italiana.
almeno questo concedimelo...



adesso non iniziamo a commettere leggerezze,l'economia italiana era ancora penosamente arretrata nel 1940,e in relazione alle altre economie europee lo era di più di quanto lo fosse nel 1914,perchè l'autarchia aveva annullato il progresso tecnologico e la spinta concorrenziale e le cosiddette battaglie del grano avevano reso una società già contadina del tutto dipendente dall'agricoltura,in piena età industriale,mentre già erano a pieno regime gli impianti industriali immensi delle altre nazioni.
La sconfitta in guerra non venne così dal nulla,ma da un arretratezza che il fascismo aveva acuito.
Sul fronte dell'unità nazionale mi sembra curioso che tu non veda la differenza tra un patriottismo vero e un patriottismo fasullo,di cartone,come quello dell'italia fascista.Finchè è convenuto gli italiani hanno finto di credere nell'italia e nel fascismo,poi,appena le cose hanno iniziato ad andare male,tutto il patriottismo,la retorica e il nazionalismo si sono squagliati ingloriosamente.


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