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Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
29/04/2007 21:01
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Praefectus Fabrum
Capitolo XXII - un nuovo fronte
Il 7 Novembre 680 cavalieri appiedati magiari sfondarono le porte e dilagarono dentro Zagabria. Il capitano Michele aveva schierato l'armata nel foro, dietro i 6 contingenti di fanti si trovavano 4 unità d'arcieri e dietro di loro 4 catapulte e 4 balliste. L'assalto dei cavalieri appiedati fu devastante, la fanteria imperiale, sebbene di buona qualità, subì perdite immense, fortunatamente gli arceri sfoltivano molti nemici mentre l'artiglieria, sparando dove le truppe nemiche erano più fitte eliminava molti avversari. Assediando Roma Alarico disse che "più è fitto il grano meglio lo si taglia", quel giorno i nostri provarono che era un'affermazione vera. Purtroppo la fanteria non era in grado di resistere e andava diminuendo sempre più, il capitano Michele ordinò agli artiglieri di sparare il più basso possibile, questo fece diminuire il numero dei Magiari all'attacco ma travolse molti dei nostri, i 40 cavalieri del generale nemico si gettarono nella mischia ma gli arcieri li uccisero tutti, alcune unità magiare iniziarono a fuggire, i cavalli di Michele si gettarono nello scontro per aiutare i 15 fanti che da soli affrontavano il nemico per tenerlo lontano dalle catapulte che sparavano come disperati. Anche i 15 fanti furono uccisi, i 20 magiari rimasti si gettarono sugli arceri, 40 iniziarono il corpo a corpo mentre gli altri tiravano freccie protetti dalle balliste. Dopo tre ore gli ultimi Magiari fuggirono, Zagabria era salva ma dei 650 uomini ne erano rimasti circa 124. Subito si prùovvide a inviare nuove truppe da Zara,Zagabria doveva rimanere protetta.

Quel mese vide Cagliari respingere i Siciliani e le truppe del basileus occupare Edessa. In principio si era pensato di tenere la città ma poi, motivazioni logistiche e strategiche fecero mutare idea al sovrano che donò la città ai Milanesi (che da allora avrebbero protetto il fianco all'Impero), quindi Manuele I si ritirò ad Antiochia dove trascorse l'inverno.

Il 1172 vide la conquista del castello ungherese di Arad che fu ceduto ai Germani che ora difendevano tutto il confine imperiale dalla foce del Danubio a Belgrado.

In Aprile i Russi (in guerra con Germani e Ungheresi)chiesero e ottennero la pace, intanto Zara, Graz a Zagabria furono assediate dai Veneziani e Cagliari dai Siciliani.

Ad Antiochia il basileus, ormai sessantacinquenne si ammalò in modo grave ma continuò a progettare piani arditi, tra questi c'era l'invasione del sud Italia. Bari era una possente testa di ponte ma un grosso esercito siciliano difendeva il castello di Reggio bloccando la strada verso l'indifesa Sicilia. Manuele decise quindi di aggirare Reggio e compiere uno sbarco navale a Siracusa, annetterla, prendere poi Palermo e assalire Reggio alle spalle. Gli ordini furono inviati alla Capèitale, il principe Bardas si occupò dell'impresa,Durazzo iniziò ad addestrare truppe mentre a Naupatto si armava la flotta.

Gli anni seguenti trascorsero tranquilli, i Veneziani furono respinti da Graz, Zara e Zagabria, così come i Magiari, i Siciliani persero molti uomini durante tre assedi a Cagliari.

Il 15 giugno del 1177 il basileus Manuele I Comneno si spense ad Antiochia sull'Oronte senza poter guidare la campagna di Sicilia. Il 15 Luglio la sua salma fu tumulata nei SS. Apostoli di Bisanzio: aveva regnato per 9 anni, in questo periodo aveva cacciato i Turchi ed esteso in modo incredibile l'Impero che ora si estendeva dalle Alpi all'Armenia e dalla Crimea alla Siria, era stato il più grande dei Comneni e il popolo lo pianse sinceramente.


Il 16 Luglio, il principe Bardas fu incoronato basileus in S. Sofia.

IL REGNO DI BARDAS COMNENO

Per onorare la memoria del padre, Bardas diede l'avvio alla conquista della Sicilia, il 20 Luglio l'armata di Giovanni di Iconio si imbarcò e salpò da Durazzo sotto la scorta della flotta dell'Egeo, il golfo Ionio era infestato, infatti, da navi nemiche (siciliane, venete, pontifice e more): l'ultima cosa che si voleva era che l'armata annegasse.

Il 12 Settembre la flotta si scontrò con le navi siciliane davanti ad Ortigia, la flotta imperiale vinse e le truppe furono fatte sbarcare. Siracusa era assolutamente impreparata e fu facilmente occupata. Quindi il capitano Giorgio fu spedito con metà delle truppe a prendere Palermo, sarebbe stato uno smacco per i Normanni perdere la loro capitale.

I Siciliani, intanto, continuavano gli assalti a Cagliari aiutati dai Veneziani, senza ottenere nulla. Il doux di Lazica pose un forte, presidiato da 2 unità mercenarie di Comani, sui passi del Caucaso per tenere d'occhio Russi e Pontifici; una jihad fu inviata per assalire Baghdad.

Nel Gennaio del 1179 le truppe di Giorgio assalirono il castello di Palermo, 345 uomini i suoi contro 128 Normanni. La nostra torre fu incendiata, le scale furono comunque appoggiate, il generale nemico uscì ad assalire i fanti ma fu fatto a pezzi, le nostre truppe però trovarono fortissima resistenza sulle mura da parte dei cavalieri appiedati che li fecero a pezzi: dopo aver perso tutti i fanti e metà dei cavalieri in 30 minuti di scontro, Giorgio ordinò la ritirata, Palermo si era salvata.

In Giugno i resti dell'armata entrarono a Siracusa, subito dopo il re di Sicilia, Ruggero misse l'assedio alla città. Fortunatamente un emissario avvisò il basileus che decise di intervenire di persona, armò un esercito e partì per Durazzo: suo padre aveva preso l'Oriente, lui avrebbe conquistato l'occidente. Prima della sua partezza, il basileus strinse alleanza con i Russi e una tregua con i Mori.

Nel Febbraio del 1180 le truppe del basileus si imbarcarono a Durazzo per scendere a Bari, quindi si prepararono a salpare da Taranto per l'ultimo tratto di mare (il più pericoloso) verso Siracusa che ancora resisteva all'assedio nemico.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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