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Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
22/04/2007 21:23
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Praefectus Fabrum
Capitolo XX - l'Impero colpisce ancora
Le truppe imperiali non si fecero prendere alla sprovvista, nel Gennaio del 1167 le truppe di Cagliari compirono una sortita eliminando le truppe normanne; nello stesso periodo Adana respinse i Turchi e Serdica gli Ungheresi. Purtroppo Kotais non riuscì a resistere all'assalto russo, il presidio, poco preparato, fu travolto e il castello cadde in mano russa. La Lazica era perduta dopo pochi anni.

Il basileus non si perse d'animo, il doux Manuele fu incaricato di prendere le truppe di Laodicea e Dorileo e marciare in Lazica, nel frattempo i Turchi assediarono Sinope.

Nell'Agosto del 1167 le truppe imperiali salparono da Durazzo, attraversarono il canale d'Otranto e sbarcarono in Puglia assalendo Bari difesa dal principe Pietro e da 60 miliziani. I romei travolsero i difensori, uccisero Pietro e ripresero Bari dopo quasi cento anni da quando la città si era consegnata a Roberto il Guiscardo, l'Impero stupì a questa notizia. Poco dopo giunse la notiza che Veneziani e Russi si erano alleati.

Nel Settembre del 1167 Manuele il Grezzo sbarcò presso Nicea e si diresse verso Laodicea contravvenendo ai voleri del padre, quindi spedì una lettera di questo tenore: "Il principe Manuele al basileus Giovanni, salute. Ho pensato che la questione turca debba essere risolta quindi richiedo il permesso di marciare su Iconio e riunirla all'Impero".

Il basileus era contrario a questa avventura, mentre le forze erano concentrate in Italia, ma Manuele non volle sentire ragioni, si preannunciava uno scontro per la supremazia. Ma Iddio, nella sua clemenza, evitò ciò; il 16 Aprile del 1168 Giovanni II Comneno si spense nel Gran Palazzo appena restaurato, aveva 68 anni e aveva regnato per solo 2. Manuele il Grezzo si recò nella Città, si fece incoronare basileus dal Patriarca in S. Sofia e poi partì per l'Oriente, si apriva un periodo di grandi campagne militari.

IL REGNO DI MANUELE I COMNENO

Il 12 Giugno del 1168 quattro armate partirono verso Oriente, la prima da Ancira (guidata da Costantino di Smirne), la seconda da Laodicea (al comando del basileus), la terza da Dorileo (sotto il comando di Basilio), la quarta da Attalia (guidata dal capitano Maurizio), tutte con un solo bersaglio: Iconio. La capitale turca era difesa dal principe Murad e da 800 uomini. Le quattro armate imperiali contavano in totale 3570 soldati, la città fu raggiunta in Luglio e subito asssalita con l'artiglieria. Aperte varie brecce nelle mura, le truppe imperiali entrarono in città da quatrro lati diversi e puntarono sul foro, lì trovarono il principe e i suoi uomini che lottarono duramente ma che nulla poterono fare contro il predominante numero di uomini del basileus. Dopo tre ore Murad cadde ucciso, i suoi uomini furono annientati, la città fu messa al sacco, 18.000 civili furono uccisi, la capitale turca era di nuovo romea.

Lasciato un piccolo presidio al comando di Basilio, il basileus riprese la marcia verso l'interno, in direzione di Cesarea. Quando videro ciò, i Turchi, che avevano assediato Ancira e Sinope, lasciarono gli assedi e si ritirarono.

Il castello di Cesarea era da sempre la spina nel fianco di Adana, da qui partivano i vari attacchi alla città, il basileus decise di finirla con questo problema.

Intanto il capitano Giovanni, comandante di Bari, respinse un attacco normanno che voleva riprendere la Puglia; in Siria, un assassino imperiale eliminò il generale comandante del castello di Aleppo, questo lasciò la città priva di difensori, due unità a cavallo, partite da Antiochia, entrarono nel castello e lo presero senza lottare.

In quei giorni il doux Manuele giunse in Lazica, assalì Kotais e la restituì all'Impero, quindi lasciato un presidio, marciò verso Oriente e assalì Tiblisi strappandola ai Russi, poi la saccheggiò e per ordine imperiale la donò ai Turchi. Il gesto fu così spiegato dal basileus in una lettera al sultano: "Non è mia intenzione annientare il popolo turco, ma solo allontanarlo dai territori dell'Impero facendolo reinsediare in un altro paese, accogliete per tanto questo mio dono". Il sultano accettò.

Il 16 Marzo del 1169, Cesarea fu assalita e riunita all'Impero, Adana era ora al sicuro, il basileus rimase nel castello mentre il doux Costantino puntò su Sebastea. Intanto il capitano Giovanni respinse un secondo attacco a Bari e il presidio di Aleppo respinse un assalto egiziano. Il sultano fatimita attaccò violentemente Antiochia ma fu respinto, lo stesso avvenne a Serdica e Graz, dove i Magiari furono ricacciati nelle stalle da dove erano usciti.

Quell'anno vide i Milanesi allearsi con l'Impero (i Veneziani, infatti, li stavano violentemente attaccando e avevano tolto loro Milano e Genova. Il duca di Milano però si era annesso molte città in Francia e aveva bisogno di un alleato potente.

Il Novembre del 1169 vide la conquista di Sebastea ad opera di Costantino, ormai solo Metilene era in mano turca, Manzikert era quasi vendicata. Dopo la grave minaccia ad Antiochia gli Egiziani assalirono di nuovo Aleppo, ma furono respinti, intanto il castello Homs cadde in mano imperiale grazie al sicario Romano che uccise il comandante egiziano lasciando il cstello indifeso, una cintura di castelli difendeva ora Antiochia.

I Magiari sferrarono l'ennesimo attacco a Graz e Serdica, senza risultato, Bari fu assediata per la terza volta dai Siciliani, inoltre il Pontefice dichiarò guerra all'Impero e mise il blocco navale a Cagliari, il castello intanto respinse un attacco dei Siciliani mentre Iraklion respinse i Mori. In Oriente, intanto, le truppe di Giovanni, dopo aver lasciato Tiblisi, puntarono a sud per togliere ai Russi l'ultimo castello al di qua del Caucaso.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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