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Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
15/04/2007 19:42
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Tribunus Angusticlavius
Re di bastoni
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Sacro Romano Impero
Medieval II – Total War
v 1.2



Misurazione eserciti:
Le unità sono state moltiplicate per 2 e poi per 10.
Esempio: 1 unità di 75 uomini = 1 unità di 1500 uomini.
75 x 2 = 150 x 10 = 1500



CROCIATA DI FRANCIA 1105 - 1108

La Crociata del 1108 era appena terminata, e la Francia, oramai gravemente indebolita, poteva vantare unicamente di grosse armate contadine…che nulla potevano al confronto delle armate che pochi anni prima li avevano sconfitti in principio a Rehims, e poi a Parigi.
Suddetta crociata venne diretta da Hans Zirn, figlio adottivo del Principe Henry che allora vantava ben 30 anni (3 in più del suo patrigno) spesi benissimo in difesa del confine ovest dell’impero.
Tutto iniziò dal blocco del porto di Firenze da parte dei Francesi, città allora da poco in mano ai tedeschi per mano del generale Lothar Helmot, che entrò a far parte della famiglia reale poco tempo prima, come figlio adottivo dell’imperatore Henrich, oggi soprannominato “il campione”. Allora l’Impero aveva appena conquistato, nel giro di 10 anni circa, gran parte dell’Europa centrale, arrivando da Stettino a Vienna, da Vienna a Staufen (compresa la regione montuosa di Innsbruck), e da Staufen ad Antwerp…compreso il centro-nord Italia. L’ostilità iniziò nel 1090, una vera e propria dichiarazione di guerra dai Francesi all’impero, anche se tale offesa non venne presa come una vera e propria dichiarazione di guerra: i Francesi infatti si erano limitati a bloccare i porti Italiani in mano Imperiale, e non avevano ancora osato attraversare i confini, alla cui difesa vi era la fortezza di Metz, la cui guarnigione era in mano proprio d Hans Zirn.
Per più di 10 anni questa storia andò avanti, ma l’impero aveva da fare con la fortificazione dei suoi confini, e non aveva assolutamente intenzione di muovere alcuna guerra contro i suoi stessi aggressori, ma quando nel 1105 la Francia stessa venne scomunicata, l’Imperatore Henrich, deciso a far cessare una volta per tutte le “scaramucce” francesi (la Francia stava d’altronde iniziando ad appostare svariate armate sul confine di Metz, pronta sicuramente ad un prossimo attacco), mandò una lettera al pontificio in carica: Papa Gregory dei Papisti, con su scritte le sottostanti precise parole:

Onorevole pontefice, rappresentate di Dio in terra, vi chiedo di perdonarmi l’arrecato disturbo alla sua vita quotidiana, ma sono sicuro che tale proposta non le verrà a mancare di rispetto, anzi, forse potrebbe anche interessarle: nulla di male, si intenda, ma riguardo la difesa di nostro signore penso che dobbiamo e dobbiate fare di tutto per fermare qualsiasi minaccia gli venga data contro.
Coloro che odiernamente abitano le antiche terre galliche, quindi l’odierna Francia abitata dagli omonimi Francesi che vostra illustrissima signoria ha voluto castigare mesi fa con la scomunica … scomunica peraltro assegnata per le minacce che essi arrecavano ad altri cristiani quali siamo noi…continuano ancora oggi a minacciare i nostri confini, ammassando armate su armate vicino la regione di Metz.
Consiglio…il mio umile consiglio…di iniziare una spedizione punitiva contro tali eretici cristiani: non che l’intero popolo francese sia eretico, non mi fraintenda, popolo che per altro io stimo moltissimo…chi chiamo io “eretico” sono gli stessi re Francesi che, ripeto, debbano in qualche modo essere ancora castigati per la loro cocciutaggine.
Tale spedizione punitiva, che oserei chiamare “Crociata”, non aspetta altro che il suo ordine per partire…partire per andare a lavare i peccati di un Re e salvare i cristiani, quali siamo noi, da una fine indegna per un popolo di Cristo.
Se le Crociate indette in terra santa servono per pulire quelle terre da ciò che non è cristiano, vi prego di prendere tale spedizione come una Crociata per far riprendere ad altri Cristiani la retta via.

Saluti, Imperatore Henrich di Sassonia.



Il papa, molto legato all’imperatore Henrich e all’impero, non ci pensò due volte prima di dichiarare la Crociata contro la Francia: e quindi, lo stesso anno, nel 1105, iniziò la guerra santa sul suolo Francese, e precisamente diretta contro la capitale Franca: Parigi.
L’imperatore ordinò quindi ad Hans Zirn, generale che fino ad allora aveva costruito e mantenuto le fortificazioni sul confine est dell’impero (fortificazioni che vennero da allora chiamate “Fortezze di Zirn”), di guidare la crociata in terra Franca, con l’ordine di dirigersi direttamente verso Parigi, senza fare alcuna sosta in altre città: per l’imperatore questa crociata doveva essere la prova della forza imperiale: doveva far capire ai Francesi e alle altre nazioni quanto fosse forte e pericoloso l’impero e in quanto poco tempo poteva arrivare al cuore del suo nemico; in questo caso: Parigi!
Hans Zirn, preso il comando dell’armata di Metz (che contava 6000 Sergenti corazzati, oltre 3200 cavalieri, ben 2400 arcieri e altri 3000 uomini di supporto, arruolati tra i contadini locali, a cui si aggiunsero poco dopo altri 3000 Lancieri Crociati e ben altri 2400 cavalieri Crociati, reclutati nelle terre imperiali di Metz: per un totale di ben 20000 uomini ), varcò il fiume che costeggiava la fortezza e si diresse verso la meta crociata.
Immediatamente le armate Francesi che già avevano iniziato ad appostarsi sul confine Franco Germanico, gli opposero resistenza: due battaglie, di non grandi proporzioni, vennero combattute nei boschi ad est di Rehims: qui il promettente Zirn sconfisse oltre 10000 Francesi: circa 3000 in un primo scontro e il restante nel secondo scontro. Persero la vita almeno 5000 soldati Franchi, e il restante, lasciato andare dal generale tedesco, si ritirò vicino la città di Rehims. Le armate crociate imperiali, invece, ebbero pochissime perdite, quasi nulle in confronto alla grande armata quale era quella guidata da Hans.
Ben presto, il generale si diresse verso la città Francese di Rehims, dove attaccò le truppe rimaste dal precedente scontro. In loro aiuto venne l’armata di guarnigione alla città, guidata da un generale francese appartenente alla stessa famiglia reale di Francia, di cui però si è perso il nome.
La battaglia, che contava 20000 Tedeschi contro più di 12000 francesi, venne facilmente vinta da Hans Zirn, e fu un vero esempio di tattica militare da parte del generale tedesco. Quest’ultimo, vedendo che in campo era scesa solo una parte dell’intero esercito Francese mentre l’altro doveva ancora giungere in aiuto, ricordandosi delle battaglie combattute poco prima nei boschi di Rehims, (dove affrontò separatamente i 10000 uomini francesi subendo così pochissime perdite), si apprestò ad affrontare l’unica armata di 5000 uomini che era giunta sul campo, che d’altronde contava in particolare milizie locali, poca fanteria d’elite e solo 800 cavalieri. L’armata venne presto spazzata via dall’esercito di Hans, con pochissimi supersiti e molti prigionieri.
L’esercito tedesco si riorganizzò quindi per il secondo scontro: appostato su un’altura e con il bosco sottostante, aspettava i restanti 7000 e più Francesi.
Non appena si avvicinarono a sufficienza, Hans studiò la formazione nemica: anche questa armata contava milizie locali e pochissima cavalleria: il grande esercito francese di cui aveva sempre sentito parlare era forse questo povero ammasso di soldati d’altronde guidato da generali incompetenti?
Anche quest’ultima armata venne facilmente abbattuta dal tedesco: prima a distanza con gli arcieri, e poi con un completo aggiramento di cavalleria (Hans poteva infatti contare su un’armata costituita in gran parte da cavalieri) che decretarono la fine di 12000 francesi e dello stesso generale, catturato in battaglia.
Hans si trovò quindi con 4000 prigionieri, tra cui uno di essi appartenente alla famiglia reale di Francia, e con una città d’avanti a se, Rehims. La sua scelta fu quasi immediata: lasciare andare soldati e generale voleva dire perdere una città e riaffrontare la stessa armata la volta dopo. Dopo ore ed ore passate a rimuginare dentro la sua tenda, decise di fare ciò che era meglio per l’impero: massacrò sia il generale che i superstiti francesi…solo pochi sfuggirono al massacro, quelli che riuscirono a non farsi catturare in battaglia.
Quindi Hans entrò in città e diede l’ordine ai suoi soldati di saccheggiarla, per poi continuare la sua corsa verso Parigi, passando per lo stretto passaggio ad ovest di Rehims, delineato da 2 grandi boschi.
Ciò doveva essere di avviso a qualunque altro nemico dell’impero: chiunque osava attaccarlo, avrebbe potuto correre lo stesso, identico, rischio.

Arrivato quindi, vicinissimo alla città di Parigi (estate del 1106), fu pronto per il passo più importante, che sarebbe stato anche l’ultimo della Crociata. Iniziò quindi ad avvicinarsi in territorio Parigino, ma fu costretto a fermarsi immediatamente, informato da alcune spie imperiali di un enorme armata Francese appostata nei boschi intorno alla città.
A questo punto,Hans Zirn si ritrovò d’avanti a se una città protetta da ben 2 armate che contavano entrambe sui 20000 uomini: una era appostata nel bosco, pronta a far cadere in trappola l’esercito tedesco, mentre l’altra si trovava in parte in città e in parte fuori città, ad est di essa, abbastanza vicina per dargli supporto in qualunque momento.
Hans, valutando la situazione, capi che attaccare era impossibile: 2 armate, seppur composte da miliziani e, probabilmente, poca cavalleria, erano comunque troppo forti nel numero…doveva trovare un diversivo per allontanare la grande armata nascosta nei boschi di Parigi.
Le soluzioni erano svariate: poteva aspettare l’arrivo della seconda spedizione crociata inviata dalla Polonia (anch’essa vi aveva infatti partecipato), oppure cercare di tendere lui stesso una trappola all’armata francese, o meglio ancora, farsi fornire supporto dal principe Henry, che in quegli anni era governatore della città di Antwerp e poteva contare di ben 12000 miliziani e 2400 mercenari.
Decise, alla fine, di nascondere l’intera sua armata nei boschi a Sud di Parigi, e di attendere così l’arrivo della spedizione Polacca, previsto nel giro di 2-3 anni. Nello stesso tempo mandò un messaggero ad Antwerp, chiedendo al principe Henry di partire immediatamente verso Parigi, per poter fornire supporto alle armate crociate.
Henry, quindi, partì subito alla volta di Parigi, senza però portare con se l’armata di Antwerp: preferì infatti tenerla a difesa della città. In compenso, arruolò alcuni mercenari durante il cammino, per un totale di 10000 soldati divisi in: 1600 cavalieri, 2400 balestrieri e 6000 lancieri. La sua armata si diresse immediatamente verso la meta, nascondendosi nei boschi a nord della città di Parigi.
L’anno dopo, 1107, alcune notizie arrivarono da Francoforte: l’armata Polacca si trovava vicino Madeburgo, ma era ancora troppo lontana perché Hans potesse aspettarla. Inoltre iniziarono ad esserci alcune diserzioni fra i soldati crociati, diserzioni che Zirn riuscì a compensare attraverso il reclutamento di altri crociati che si trovavano in zona.
Inoltre, la grande armata Francese si trovava ancora nascosta nel bosco, e sembrava non avere alcuna intenzione di uscire.
L’anno dopo, le cose sembrarono peggiorare: la grande armata Francese si mosse ed attaccò la città di Rehims (Sperando così che Hans si allontanasse da Parigi per aiutare la città assediata), lasciata isolata da Hans: grande errore, da parte sua, non fortificare il passaggio boscoso che portava da Parigi a Rehims: errore che si risolse però in una grande fortuna: Zirn approfittò di ciò per costruire un forte su quel passaggio, isolando così sia la città di Rehims che la stessa armata Franca: dopotutto al generale tedesco nulla importava della città francese: il suo obbiettivo era solo di saccheggiarla e di ricavarne più ricchezze possibile. Non aveva intenzione di tenersela, tantè che ordinò anche di radere al suolo la città stessa, in modo da ridare ai francesi una città per niente produttiva. Dopo di ché mise sotto assedio la città di Parigi, col supporto dell’armata mercenaria guidata dal principe Henry. Parigi era presidiata da soli 12000 uomini, e nulla potevano contro i 32000 tedeschi che la assediavano: erano il triplo delle forze, molto più forti dal punto di vista militare (20000 soldati formavano l’armata d’elite imperiale) e guidati dalla benedizione del papa.
Hans aveva oramai la vittoria in pugno: l’esercito francese che assediava Rehims non avrebbe mai potuto dare supporto a Parigi, che oramai aveva il destino segnato.
Lo stesso anno, quindi (1108), le armate francesi tentarono una sortita, con l’aiuto di un altro contingente di uomini arrivato in aiuto dall’ovest della Francia: assieme attaccarono l’armata mercenaria del principe Henry, ma a nulla valse la pena: le armate francesi vennero spazzate via da quelle di Henry, assieme allo stesso generale e familiare Francese, che morì in battaglia: il principe tedesco chiese di un riscatto per i 1000 e più prigionieri francesi catturati, riscatto che però non venne accettato ed andò a discapito dei prigionieri, anch’essi trucidati come i precedenti..
Lo stesso giorno, con la sconfitta dell’armata francese, l’esercito crociato entrò a Parigi. La città era stata conquistata e la crociata era finita: il papa fu più che contento per l’esito dell’evento, e per questo regalò ingenti somme di denaro all’imperatore Henrich, che da allora venne soprannominato il “campione”, anche se la vittoria andava assegnata più ad Hans Zirn, che ebbe il merito di concludere una campagna di tali proporzioni nel giro di soli 3-4 anni.
Le armate tedesche fecero quindi ritorno nella fortezza di Metz, le armate mercenarie e crociate vennero sciolte e, sui confini ovest dell’impero, tutto tornò come prima.
La città di Parigi venne naturalmente saccheggiata e rasa al suolo dalle armate Crociate e, assieme alla città di Rehims, vennero cedute ai Francesi, che però non accettarono la cessazione delle ostilità verso l’Impero.
I Francesi si ritrovarono così indeboliti, con una capitale povera e delle armate ancora più scarse di quelle precedenti: quell’anno la Francia fece da esempio a tutta l’Europa su quello che poteva capitare a chiunque dichiarasse guerra al Sacro Romano Impero.






Solitamente non scrivo tanto facilemente i resoconti delle campagne...ma questa mi è piaciuta, dato che strategicamente e tatticamente è stata una delle migliori che io abbia mai fatto. Approfittando quindi di essere ad inizio campagna, ho pensato di provare a scriverlo...e vedere quindi se riuscirò a finirlo.

Beh, spero che per ora vi sia piaciuta (Ho seguito un pò le orme del documentario "Atlantide"...lol)

[Modificato da Celioth 15/04/2007 19.43]







L'avidità è fonte dei peggiori guai dell'uomo.
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Le bellezze della vita sono le difficoltà, sono esse che ti insegnano a vivere. Non piangervi sopra ma superale e impara da esse.
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Non pensare o sperare negli errori del nemico. Per vincere costringilo a fare le tue mosse.

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E non piangere perchè una bella cosa è finita, anzi sorridi e siine felice, poichè essa ci è stata.

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