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Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
08/04/2007 19:57
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Praefectus Fabrum
Capitolo XV - IV battaglia di Costantinopoli e battaglia del Monte Ida
I mesi seguenti furono frenetici, mentre Maurizio di Chio si assestava ad Antiochia (che era in tumulto per il cambio di governo), le truppe egiziane stringevano la loro morsa su Bisanzio.

Il 10 Maggio del 1151 vi fu l'assalto. Le truppe egiziane avvicinarono le loro baliste alle mura (già danneggiate dai Turchi e non ancora riparate), Maurizio (non per niente detto il Pazzo dai suoi uomini), uscì con i 16 uomini della sua scorta e si gettò sulle artiglierie nemiche, lo scontro fu breve e violento ma alla fine, senza alcuna perdita, il doux riuscì a uccidere tutti gli artiglieri (36 uomini) e rendere così inutili le baliste, quindi fece ritorno in Città.

Gli Egiziani fecero avanzare le torri e gli arieti, una delle due torri fu incendiata dagli imperiali ma l'altra riuscì a toccare le mura, il presidio si ritirò nel foro di Costantino, durante questa operazione le porte furono distrutte e i nemici dilagarono in Città, 60 uomini della milizia si dovettero sacrificare per permettere all'armata di schierarsi nel foro, nessuno di quei 60 valorosi tornò ma le nostre truppe presero agilmente posto nel foro. Qui giunte sostennero la carica del generale nemico e di 40 cavalieri corasmi; Manuele aveva disposto le truppe a ferro di cavallo, quando la cavalleria nemica si gettò al centro, le ali si chiusero bloccandola, nessun cavaliere nemico si salvò, compreso il generale. Eliminata la cavalleria pesante il resto delle truppe (molto scarse) furono facilmente distrutte, Bisanzio era di nuovo salva, la Jihad aveva fallito concludendosi miseramente.

Pochi mesi dopo il presidio di Iraklion uscì dalla città e affrontò le due armate moresche he si trovavano sul monte Ida: protetti dai balestrieri mercenari i nostri uomini affrontarono la prima armata uccidendo il generale e sterminando i suoi uomini, quindi si diressero sulla seconda armata riservandole lo stesso trattamento, nessun Moro tornò a casa.

L'estate dell'anno seguente vide il principe Giovanni lo Sfregiato entrare in Bisanzio e Maurizio il Pazzo partire per prendere il comando del castello di Belgrado; grazie a Dio i Turchi decisero di lasciare gli assedi di Adana e Sinope, che forse erano stati portati avanti per aiutare gli Egiziani intenti all'assedio di Bisanzio.

Nel Novembre del 1152 fu scoperta ed espulsa una spia veneziana da Antiochia, era lei la causa del malcontento che serpeggiava in città che, infatti, subito tornò tranquilla; sempre in quei mesi il presidio di Serdica respinse un assalto magiaro.

Durante il Natale del 1152, il basileus (ormai residente da tempo a Smirne, città natale della moglie), riunì il Concistoro e parlò così: "Le notizie provenienti da Oriente non sono buone, se i Turchi sono ormai sotto controllo, lo stesso non si può dire degli Egiziani che hanno espanso il loro dominio fino ad Edessa; Maurizio di Chio mi ha informato che molte armate egiziane si stanno ammassando attorno al territorio di Antiochia, se la città fosse attaccata in modo massiccio cadrebbe sicuramente; è quindi necessario inviare delle armate ad occupare le fortezze nemiche della zona, in primo luogo Tripoli (poco difesa) e poi Acri (Homs ed Aleppo sono strettamente sorvegliate e impossibili, per il momento, da attaccare), così da unirci al territorio di Gerusalemme sotto controllo pontificio. Con il Papa è anche necessario migliorare i rapporti diplomatici in vista di mutuo soccorso contro gli Egiziani, è altrettanto necessario preparare la conquista della Lazica e migliorare i rapporti con i Russi, queste sono le azioni principali da portare avanti nei prossimi tempi, non possiamo permettere che l'Impero sia attaccato in Oriente, è anche necessario preparare una vasta offensiva in Anatolia per strappare Ancira e Cesarea di Cappadocia ai Turchi; voglio che per il 1171, centenario di Manzikert, l'Impero ritorni a porre i suoi confini in Armenia e sull'Eufrate, sono ottant'anni che sopportiamo, adesso basta". Il Concistorio approvò i piani imperiali e accolse pure la proposta della Gilda mercantile della Capitale che chiedeva di aprire rapporti commerciali con un nuovo regno d'Occidente, il Portogallo, che aveva la sua capitale a Bordeaux, in Francia.

Il 1153 si apriva con un'intensa attività diplomatica in Occidente e militare in Oriente.

[Modificato da Antioco il Grande 08/04/2007 19.59]

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"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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