È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 















La più grande comunità italiana sui videogiochi Total War di Creative Assembly
  

Total War: Warhammer | Total War: Attila | Total War: Rome 2 | Total War: Shogun 2
Napoleon: Total War | Empire: Total War | Medieval II: Total War | Rome: Total War

LEGGETE IL NOSTRO REGOLAMENTO PRIMA DI PARTECIPARE. PER FARE RICHIESTE DI SUPPORTO, LEGGETE PRIMA QUESTA DISCUSSIONE.

 

 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
22/03/2007 21:57
OFFLINE
Post: 3.284
Registrato il: 28/07/2006
Città: CATANIA
Età: 46
Sesso: Maschile
- Moderatore -
Praefectus Fabrum
Capitolo XI la III battaglia di Zara
I sei mesi seguenti furono di angoscia e attesa per tutto l'Impero, le province occidentali erano sotto attacco, ma questo non impedì al basileus di concepire nuovi, arditi piani: mentre Cherson (ormai un semplice villaggio) era rapidamente riannessa (con il plauso della nobiltà che aveva proposto l'operazione), il generale Maurizio di Nicea si metteva in marcia da Dorileo verso Smirne con il migliore esercito che l'Impero potesse mobilitare per riprendere Adana (la marcia però riuscì lenta per la presenza delle catapulte), la seconda parte dell'armata partì da Laodicea e raggiunse a piedi velocemente Attalia dove avrebbe incontrato il gruppo principale. Giunto al porto di Attalia, questo contingente fu costretto a intervenire per difendre la città assalita a sorpresa dai Turchi. I nemici furono sbaragliati.

Si decise, intanto, di assalire la città di Angres, primo insediamento magiaro oltre il Danubio da cui gli Ungheresi sferravano i loro attacchi contro Tarnovo. Dopo aver eliminato due armate magiare che bloccavano il percorso, l'armata del doux Alessio di Adrianopoli conquistò velocemente la città, la razziò e poi la donò ai Germani, questo gesto rafforzò l'allenza con loro e creò un territorio amico al confine ungherese.

Gli emissari intano giunsero a una tregua con i Pontifici e i Siciliani , che però rimasero sul suolo imperiale; i Milanesi invece furono affrontati dal doux Alessio di Efeso che, aiutato dal presidio di Naupatto, conseguì una spendida vittoria; l'armata milanese fu distrutta, anche perchè la flotta imperiale provvide ad affondare la flotta che aveva trasportato l'esercito invasore. I pochi superstiti furono deportati in Asia per non fare più ritorno. Subito, approfittando della tregua, i mercenari furono imbarcati a Naupatto e portati a rinforzare il presidio di Creta (che temeva per la presenza della grande armata siciliana).

A Zara intanto si aspettava l'attacco veneto. Costantino si ritirava sempre nella cappella a pregare per la salvezza dei suoi uomini e vi restava spesso fino alle prime luci dell'alba. Lì lo trovò il soldato che, all'alba del 7 Gennaio del 1136, lo avvisò che i Veneziani si avvicinavano alle mura con gli arieti.

Subito suonò l'allarme, il doux fece schierare tutti gli arceri sulla prima cinta, visto che i Veneti attaccavano con un solo ariete per volta c'era la speranza di bruciare le armi d'assedio una dopo l'altra. Gli arceri lanciarono le frecce infuocate ma il maledetto ariete continuò nella sua marcia (anche se molti nemici furono uccisi dai nostri lanci). Quando l'arma fu appoggiata al portone, Costantino ordinò a tutti gli uomini di ripiegare nella seconda cinta. Mentre le truppe si ritiravano il portone cedette, 30 lanceri furono presi in mezzo dai Veneziani e massacrati, il resto si mise in salvo nelle mura.

Dagli spalti gli arceri continuarono a tirare frecce infuocate contro l'ariete che però non bruciò, evidentemetnte il nemico lo aveva reso refrattario al fuoco.
Quando il portone della seconda cinta stava per cedere, Costantino ordinò a tutti gli uomini di concentrarsi sotto le arcate che danno l'accesso alla piazza d'armi davanti al castello, lì ci sarebbe stato lo scontro finale.

Mentre il portone vacillava sotto i colpi, Costantino disse a gran voce: "Iddio, Signore degli eserciti, se mai ho fatto cosa a te gradita, risparmia questi uomini, se proprio qualcuno deve morire oggi ecco, io dedico la mia vita a Te". Quindi si udì il rumore che annunciava che le porte avevano ceduto e poi l'urlo dei Veneziani che entravano nella cinta.

Balestrieri e arceri, dalla piazza, iniziarono a tirare dardi senza sosta mentre la fanteria e la guardia del doux fecero un tappo sotto i due archi d'accesso; lo scontro fu durissimo, a decine e decine i Veneziani si gettavano contro i nostri, ma la strettoia causata dagli archi li bloccava permettendo agli imperiali di resistere, purtroppo le truppe nemiche erano troppo numerose e pian piano i nostri diminuirono inesorabilmente. Man mano che finivano i colpi i balestrieri e gli arceri si gettarono nella mischia con i loro pugnali lottando come leoni feroci. Alla fine solo il doux e 80 arcieri restavano nella mischia, Costantino gridò: Signore eccomi sono tuo!" e si gettò nel folto dei nemici combattendo senza sosta. Il suo cavallo fu ucciso, Costantino cadde, si rialzò e proseguì lo scontro, alla fine però fu messo in mezzo da sei nemici che lo sopraffecero; la battaglia era quasi perduta quando uno degli arceri, Basilio, uccise il capitano veneto Predolin. Ciò fece vacillare i nemici che smisero di lottare e si diedero alla fuga. Zara era rimasta imperiale, il presidio era di 68 uomini, compresi i feriti, e tutti mercenari, il doux Costantio di Myla si era immolato per i suoi uomini e Dio aveva accolto il suo sacrificio. I nemici persero 578 uomini, i superstiti si ritirarono a Zagabria.

Pochi giorni dopo giunsero i rinforzi da Ragusa e un messaggio del basileus; il sovrano permise che Costantino di Myla fosse sepolto nella cappella del castello come suo protettore, e col passare del tempo i soldati iniziarono a venerarne le spoglie come se fosse un santo (cosa che continua fino ad oggi).

Il 15 Gennaio giunse una notizia che destò preoccupazione, il Papa indisse una nuova crociata contro l'Oriente, il suo scopo era sottrare Gerusalemme al califfo d'Egitto. La cosa preoccupante era che come molti anni prima orde di barbari occidentali (per il momento Danesi, Polacchi, Veneziani e Germani) avrebbero oltrepassato i confini imperiali con non si sa quale fine, ma ci fu anche un risvolto positivo, l'armata pontificia che sostava presso Ragusa partì anche lei per la crociata liberando la città dall'angoscia.

In qui giorni le truppe di Maurzio di Nicea, salpate da Smirne, raccolsero il resto dell'armata al porto di Attalia e, dopo essere scampati all'attacco di una flotta veneta, misero piede a Cipro, pronte ad attaccare Adana appena si fossero riposate.
-------------------------------------------------
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
Vota: 15MediaObject5,0010174
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:21. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


© The Creative Assembly Limited.
All trade marks and game content are the property of The Creative Assembly Limited and its group companies.
All rights reserved.