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Resoconti campagne & Battaglie importanti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2021 18:58
09/03/2007 09:14
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Praefectus Fabrum
Guerra in Asia
La perdita di Creta aveva umiliato il basileus che meditava vendetta. Trascorsero due anni in attesa del momento favorevole, questo arrivò in un giorno di estate del 1098, una flotta siciliana mise il blocco navale al porto di Naupatto, era quello che l'Impero aspettava. Il generale Michele (insieme a Costantino di Chio)salpò da Atene con un esercito di sette unità tra fanti e arcieri verso Creta (da un anno si sapeva che l'isola era poco difesa), dopo una breve traversata gli imperiali misero piede presso Iraklion e la posero d'assedio, la flotta iniziò a pattugliare il mare per fermare eventuali flotte di soccorso normanne.

Contemporaneamente un'armata veneziana giunse in Epiro e pose sotto assedio Durazzo, ma il castello era pronto a riceverli.

Nell'inverno del 1098 Michele diede ordine di assalire Iraklion, le mura furono velocemente prese, il piccolo presidio siciliano fu trovato che presidiava il centro cittadino, mentre gli archi uccidevano a distanza, i due gnerali aggirarono il fronte nemico dalle vie laterali,intanto i lanceri caricarono di fronte, il capitano siciliano fu ucciso, il presidio si arrese; dopo alcuni anni Creta era di nuovo dell'Impero.

Le cose andavano bene per i Romei, pure Durazzo respinse facilmente i Veneziani causando una grnde strage, Eustazio di copriva di gloria sempre più grande.

Sistemate le cose a Creta, la flotta bloccò le navi di soccorso siciliane mettendole in fuga, la principessa Matilda ritornò a Palazzo e richiese una nuova tregua che fu accordata dietro pagamento di due rate di 1600 fiorini ciascuna.

Risolto il problema siciliano, Costantino di Chio salpò da Creta con alcuni mercenari, fece scalo a Cipro (dove imbarcò altri uomini) e poi mise piede nella Piccola Armenia, qui sorgeva il castello ribelle di Adana, che fu messo sotto assedio (l'impresa era stata richiesta al sovrano dal consiglio dei nobili e Alessio aveva accettato).

Nel Luglio del 1100 Adana fu presa senza difficoltà da Costantino e riunita all'Impero, questa azione allarmò i Turchi che temettero di essere accerchiati, così per intimorire l'Impero una loro flotta mise sotto blocco navale Costantinopoli. Questo folle gesto fece infuriare Alessio che, prese tutte le truppe della Capitale, attraversò gli Stretti e assediò Nicea di Bitinia; la mossa fu molto ardimentosa, le truppe imperiali erano poche e di non eccelsa qualità, ma Nicea era poco difesa (solo il governatore e la sua guardia) e tutto l'esercito turco era nel cuore dell'Anatolia dove erano state occupate Sinope e Attalia.

Alcuni mesi passarono nel preparare le armi d'assedio, col timore di vedere soldati turchi giungere in aiuto della città; Dio volle che ciò non accadesse, le scale furono poste sulle mura, le porte furono aperte, l'armata imperiale entrò in città, trovò il cane turco e lo fece a pezzi. Nicea era di nuovo romea, Alessio tornò in Europa.

Giunse quindi notizia che il Papa aveva indetto una crociata per prendere Antiochia, la cosa allarmò l'Impero che teneva tutti quei barbari occidentali a spasso per i campi della Romània, non restava che affidarsi alla Madonna.

L'estate del 1101 vide un'armata turca assediare Nicea, per alleggerire la presione su questa città, l'armata di Smirne fu inviata ad assediare il castello di Laodicea che era poco difeso (solo il generale con due unità di artiglieria); come previsto le truppe turche lasciarono l'assedio di Nicea per salvare Laodicea, ma non giunsero in tempo, una spia romea aprì le porte del castello e le nostre truppe travolsero il presidio senza difficoltà, la riconquista dell'Anatolia era iniziata.

Dopo questi due rovesci i Turchi non si diedero per vinti, una gigantesca armata puntò su Adana che, per negligenza era stata lasciata poco difesa, e la misero sotto assedio. Intano giunse un messaggio da parte del principe turco: offriva 5000 fiorini per la morte di suo padre e il miglioramento dei rapporti tra i nostri popoli, la proposta fu accettata; il nostro migliore sicario fu inviato ad Attalia (dove risiedeva in quel periodo il sultano) e portò a compimento la missione, il denaro giunse poco dopo nelle casse imperiali. Intanto armate crociate di Venezia, Ungheria e Polonia avevano attraversato il confine del Danubio dirette verso l'Asia.

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"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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