1) Non era un grande rivoluzionario: era solo un reazionario.
2) Sul grande uomo avrei da ridire, se è vero che dai suoi incontri con Hitler usciva sempre con la faccia da cane bastonato, per tutte le urla che doveva sorbirsi e non riuscì a salvare Galeazzo Ciano dalla condanna a morte di Pavolini e soci.
3)Grande politico? Non mi pare. Anche Giolitti detenne il potere per tanto tempo. Andreotti, poi, ha surclassato tutti come anni di potere. Entrambi senza usare manganelli e olio di ricino.
4)Un grande statista non lo è mai stato... diciamocelo francamente: ha portato l'Italia sull'orlo del baratro con un esercito imbarazzante, sbagliando tutti i calcoli, attaccando vilmente la Francia, impelagandosi in Grecia, e poi, più tragicamente, in Russia... insomma: un disastro!
Infine, il suo unico merito è stato quello di sfruttare, machiavellicamente, il becero maschilismo, sessismo, cameratismo, machismo tipico della cultura italiana e farne strumento di propaganda.