Leonida.7742, 29/09/2014 19:03:
La questione è un po più complessa,tento di riassumerla in due parole ma non è facile.
Con il concilio di Calcedonia si afferma che il Cristo è vero Dio e vero uomo,cioè la natura umana e quella divina sono presenti in Lui in maniera indivisa e perfettamente mescolate( questa concezione con il tempo e con le successive scissioni non è stata mai messa in dubbio,la accettarono gli ortodossi come la accettano i protestanti.)
Il Monofisismo afferma che nel Cristo la natura divina sia più "forte" e prevalente di quella umana (eresia bollata dalla Chiesa del tempo)
Il Miafisismo invece predica che la natura divina e quella umana siano si presenti in Gesù,ma divise.
No, è invece proprio lì che secondo i miafisiti erano unite in un'unica natura, perché altrimenti avrebbero dovuto considerare due persone diverse.
L'inconografia è l'ultima delle cose che ci può dire qualcosa su Attila, sono solo speculazioni.
[Modificato da Legio XIII gemina 29/09/2014 19:26]
« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »
Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I
« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784
« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »
Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172
« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »
Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti
« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »
Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale