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[THREAD UFFICIALE] Attila Total War

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2016 12:20
23/10/2014 19:50
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lo stesso vale per tutti i dlc. io di rome2 ho solo quello, pagato 67 centesimi mi pare. le altre cose se le possono tenere xD


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Io adoro avere le dlc e quindi normalmente le prendo tutte, ma da quando ho assaggiato il poco sangue di medievlal II non riesco piu a restare senza, spero almeno che se proprio lo dobbiamo ricomprare, di avere gli schizzi sullo schermo
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Re: Re:
andry18, 23/10/2014 17:27:


rispondendo a Spartaco2339...i requisiti hardware si dovrebbero assestare a lv di rome (la quantità poligonale è ad occhio la stessa, le texture sono a quel livello, il fuoco "dinamico" non pesa niente, quindi...)



Grazie andry :up


24/10/2014 10:45
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Certo, non c'avevo pensato. Prendendo Annibale e Cesare, il sangue c'è anche in quei giochi (essendo espansioni, o come le volete chiamare, di R2). Dal momento che Attila NON è un'espansione, no, proprio per niente, ma un gioco "nuovo, nuovo", devi ricominciare da capo, altrimenti i soldi come li guadagnano?

Ok, quando i dlc saranno al 75% di sconto ne parliamo.
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Re:
Antioco il Grande, 24/10/2014 10:45:

Certo, non c'avevo pensato. Prendendo Annibale e Cesare, il sangue c'è anche in quei giochi (essendo espansioni, o come le volete chiamare, di R2). Dal momento che Attila NON è un'espansione, no, proprio per niente, ma un gioco "nuovo, nuovo", devi ricominciare da capo, altrimenti i soldi come li guadagnano?

Ok, quando i dlc saranno al 75% di sconto ne parliamo.




chi ti dice che il dlc di rome 2 per il sangue nn funzioni anche per attila??.....in shogun 2 fots funzionava il dlc del sangue di shogun 2
24/10/2014 14:58
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chi ti dice che il dlc di rome 2 per il sangue nn funzioni anche per attila??.....in shogun 2 fots funzionava il dlc del sangue di shogun 2



FOTS era l'espansione di shogun 2; Attila è stato presentato come "nuovo gioco" a tutti gli effetti... quindi credo che se vogliamo il sangue dovremo ripagarlo
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« La commedia è finita. Applaudite! »

(Ottaviano Augusto, parole pronunciate in punto di morte)

«Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo.»

(Ottaviano Augusto)

«Tu quoque, Brute, fili mi?»

(Gaio Giulio Cesare al figlio Bruto che lo stava pugnalando)
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Re:
Poitiers, 22/10/2014 20:32:


- Torneranno le unità femminili (ahimè)



No scusate allora io non capisco.Niente di meno che questo dlc (lo scrivo pure in minuscolo,visto che non merita nemmeno quest'appellativo) lo ripropongono,mettendolo addirittura nell'edizione base del "nuovo" titolo TW??? ...ed io che credevo che non se lo filò nessuno,ma a quanto pare mi sbagliavo,avrà fatto il botto.Ma cosa c'entrano le donne?!




"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
25/10/2014 14:44
Re: Re:
No scusate allora io non capisco.Niente di meno che questo dlc (lo scrivo pure in minuscolo,visto che non merita nemmeno quest'appellativo) lo ripropongono,mettendolo addirittura nell'edizione base del "nuovo" titolo TW??? ...ed io che credevo che non se lo filò nessuno,ma a quanto pare mi sbagliavo,avrà fatto il botto.Ma cosa c'entrano le donne?!




Nulla. Siccome - in casi eccezionali ( vedasi l'assedio di Argo condotto da Pirro nel 272 a.C., che gli costò la vita)- le fonti riportarono di donne che presero parte a battaglie o comunque ebbero parte attiva nel respingere un invasore, la CA ha sfruttato in maniera ignominiosa questo flebile appiglio, creando un mercato per vendere unità assolutamente antistoriche e potenziate oltre l'inverosimile, risultando estremamente più abili e utili dei loro corrispettivi maschili.

25/10/2014 15:04
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per la verità, la presenza di un'unità di arcieri a cavallo donne (paygospanan banu) nelle fila dei sassanidi sarebbe storicamente accurata, ma dovrebbe essere ristretta agli assedi per mantenere un po' di senso logico. tutto il resto è fuffa
[Modificato da andry18 25/10/2014 15:05]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Re:
andry18, 25/10/2014 15:04:

per la verità, la presenza di un'unità di arcieri a cavallo donne (paygospanan banu) nelle fila dei sassanidi sarebbe storicamente accurata, ma dovrebbe essere ristretta agli assedi per mantenere un po' di senso logico. tutto il resto è fuffa




incredibile, sembra siano esistite davvero queste "paygospanan banu" :O_O
25/10/2014 15:23
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certo che sono esistite veramente, che scrivo a fare sennò? :P xD
[Modificato da andry18 25/10/2014 15:23]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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25/10/2014 15:30
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Re:
andry18, 25/10/2014 15:23:

certo che sono esistite veramente, che scrivo a fare sennò? :P xD


fosse fosse che sei affidabile..... :D
mi chiedo che aspetto avessero...le persiane sono belle in genere....ma mi sa che queste granchè non dovevano essere (un po' come le calciatrici, gusti sex inclusi :stralol )...
[Modificato da Ricimero 25/10/2014 15:33]
25/10/2014 16:01
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Inoltre, alcune regine barbare di VI sec, erano tutt'altro che "femminili" quando governavano. Chiedete a Brunilde se si sente anti-storica.

Le stesse Amazzoni di R2 non è detto che non esistessero; gli storici d'Alessandro Magno registrano incontri con "Amazzoni" durante l'avanzata verso est dei Macedoni (prendendo per buono che non si siano inventati tutto, ovviamente). Ma non è detto che fossero le Amazzoni del mito; magari erano solamente tribù matriarcali o tribù dove le donne combattevano (ed essendo nelle steppe combattevano a cavallo), che i Greci, ovviamente, chiamarono Amazzoni (come dovevano chiamarle? Anche noi, chiamavamo "Amazzoni" le donne della guardia del corpo di Gheddafi, e di certo quelle Libiche non erano Amazzoni del mito!).

Anche Pompeo Magno disse d'aver incontrato delle Amazzoni sul Caucaso e pose una loro statua tra quelle delle nazioni da lui vinte (anche lì, se non pura invenzione per emulare Alessandro, ma mi sembra difficile, visto che c'era un esercito con lui pronto a negare l'incontro, deve aver incontrato qualche tribù scitica in cui le donne combattevano al fianco degli uomini).

Le donne combattenti tra i barbari mi stanno anche bene, come le gladiatrici (attestate sia dalle fonti letterarie, sia, soprattutto, dall'archeologia che ne ha trovano alcune tombe a Londra ed in Turchia), sono le tiratrici di Gorgo assolutamente ridicole, visto "l'alto concetto" che i Greci avevano del gentil sesso.
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25/10/2014 17:18
Re:
Antioco il Grande, 25/10/2014 16:01:

Sono le tiratrici di Gorgo assolutamente ridicole, visto "l'alto concetto" che i Greci avevano del gentil sesso.


Proprio a loro mi riferivo. Capisco che a Sparta il gentil sesso fosse maggiormente libero e considerato rispetto a quanto avveniva nel resto del mondo greco, ma creare unità di Spartane combattenti - per giunta schermagliatrici - mi pare una scelta dettata soltanto dalla smodata avidità di guadagno che oramai caratterizza la CA.

[Modificato da C. Iulius Caesar 25/10/2014 17:23]
25/10/2014 17:44
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Che ci fossero casi di unità femminili impiegate in battaglia non ci piove. Da lì a creare un DLC solo per queste ce ne vuole. Potevano creare molte altre cose, ma tant'è....
25/10/2014 18:23
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Re: Re:
C. Iulius Caesar, 25/10/2014 17:18:


Proprio a loro mi riferivo. Capisco che a Sparta il gentil sesso fosse maggiormente libero e considerato rispetto a quanto avveniva nel resto del mondo greco, ma creare unità di Spartane combattenti - per giunta schermagliatrici - mi pare una scelta dettata soltanto dalla smodata avidità di guadagno che oramai caratterizza la CA.





Su questo non c'è dubbio! Già è tanto che non ci danno il dlc "Cavallo di Troia" (del resto una volta è stato usato!).
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25/10/2014 19:20
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donne combattenti

Ragazzi, senza andare tanto lontano ...basta citare i commentari di Cesare e la sua battaglia in Alsazia contro Ariovisto, principe dei Suebi... "Qui il comandante dei Germani ordinò l'esercito per tribù: prima quella degli Arudi, poi i Marcomanni, i Triboci, i Vangioni, i Nemeti, i Sedusi ed infine i Suebi. Ogni tribù, poi, fu circondata da carri e carrozze, affinché non ci fosse la possibilità di fuga per nessuno: sopra i carri c'erano le donne, che imploravano i loro uomini di non abbandonarle alla schiavitù dei Romani..."
O quello che riportano le fonti storiche di Aque Sextiae, quando ad un certo punto i Romani sono costretti a combattere contro le donne dei Teutoni che difendono i carriaggi, "quelli che erano scampati alla strage si asserragliarono nell'accampamento e qui opposero una fiera resistenza. Anche le donne presero parte al combattimento e contesero a palmo a palmo il terreno, insieme con i loro uomini, lottando con una ferocia di belve " ... . O contro i Cimbi ai Campi Raudii "I Cimbri erano una moltitudine infinita oltre che terribile, che dava l'impressione che avrebbe schiacciato al primo urto le legioni di Roma che la fronteggiava; dietro l'orda della cavalleria e delle fanterie dei barbari su carri da battaglia, simili a quelli usati dai Galli, vi erano le donne cimbre con i loro figlioletti, pronte a soccorrere i loro uomini in caso di bisogno e a piombare sul nemico rotto per rendere maggiore lo sbaraglio...".
Secondo San Gerolamo, lettera CXXIII (ad Ageruchia), "circa 300 donne teutoni furono destinate alla schiavitù presso i Romani. Per evitare di essere oggetto di attenzioni sessuali, chiesero di essere destinate al servizio presso i templi di Cerere e di Venere, ma non avendo ottenuto ciò che chiedevano preferirono uccidere i propri figli e poi darsi la morte l'un l'altra nel corso di una sola notte".
Tacito scrive (De origine et situ Germanorum, 8.1.)« Si racconta che a volte le schiere che ripiegarono, tanto da trovarsi sul punto di cedere, furono sospinte a tornare a combattere grazie alle insistenti preghiere delle donne che, mostrando i loro petti, facevano capire ai loro uomini il pericolo che su di loro incombeva se cadevano prigioniere. E infatti i Germani temono maggiormente la prigionia delle donne, che la propria. » :starwars
Questi sono alcuni tra i più illustri esempi storici di donne combattenti o semi-combattenti, guarda caso tutte germaniche( mettiamoci anche le cartaginesi nell'assedio che terminò nel 146 ac) ma non parliamo certo di unità d'elite o specializzate...quanto piuttosto di situazioni disperate o quasi... Nulla sapevo delle sassanidi invece. E' da capire che ruolo avessero e se fossero effettivamente di qualche utilità o più che altro decorative ( come credo...). Chi sa qualcosa parli ora o taccia per sempre... :martello
[Modificato da Ricimero 25/10/2014 19:35]
25/10/2014 21:11
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Donne combattenti :superrofl uccidevano gli avversari a suon di chiacchiere ahahah
Unità "femminili" nelle schiere barbariche o in altri rari casi ci sta,come per esempio le tribu dei sarmati, se non sbaglio, ma farle diventare truppe d'élite.... voglio dire me la vedo dura che un legionario con anni di esperienza si facesse sopraffare da un pazza isterica probabilmente senza addestramento

Ad ogni modo allora è questo Attila fa proprio da Stand Alone, chiuso chiuso con Rome II? Niente espansioni solo dlc? e una campagna che vede come protagonista Attila è uno stand alone? voglio dire Cesare, Annibale, Alessandro, Traiano e tutti loro non meritavano di piu di Attila? se proprio volevano portarsi ad uno scenario di prossima caduta dell'Impero potevano mettere una sorta di BI, e poi aggiungere un'eventuale campagna su Attila. Uno stand Alone posso capirlo per Carlo Magno, ma proprio no su Attila.
26/10/2014 04:52
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E' comico come la CA voglia fare il "realismo" su queste cavolate,mentre poi ci permette di arruolare legionari imperiali nel 200 a.C. mah!


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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paygospanan banu
per chi fosse interessato, da quanto ho trovato dopo la segnalazione di Andry 18(e non c'è granchè) , sembra che queste paygospanan (termine che sta per comandante provinciale o governatore regionale)- Banu (donna) non fossero un corpo d'elite, quanto piuttosto delle singole figure verticistiche della rigida gerarchia sassanide, delle vere e proprie leader insomma (ed oggi in Persia impiccano le donne se si difendono dagli stupri...così va il mondo...). Combattevano a cavallo alla moda persiana/partica, lanciando frecce a go-go. Si distinsero combattendo contro i Turani,termine con il quale i persiani indicavano gli Sciiti, i quali invasero la Persia più volte
www.facebook.com/video.php?v=631292820232126&reply_comment_id=94120113&total_co...
Una delle più note tra queste "ladies", sembra fosse la Principessa Aspas o Abeshura, figlia di Artaserse secondo di Persia, decimo re sassanide dal 379 al 383, nonchè sua comandante dei corpi di polizia "segreta" (ogni regime,di tutte le ere,ne ha una).
In rete ho trovato queso libro, in inglese, autore Dr. Kaveh Farrokh,Sassanian Elite Cavalry AD 224-642 AD,
www.ghandchi.com/iranscope/Anthology/KavehFarrokh/Khoupenia/. Di rilievo e particolarmente curiosa l'immagine di un cavaliere sassanide su un cavallo bardato come un carro armato che lancia frecce a mitraglia da una specie di balestra multipla...
[Modificato da Ricimero 26/10/2014 14:04]
26/10/2014 11:21
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Delle guerriere sassanidi non ne sapevo nulla. Ho tradotto tutto Procopio ed Agazia ma nelle loro guerre persiane non compaiono codeste donzelle.

Anche i Briganti in Britannia, se non sbaglio (ma potrebbe essere un'altra tribù), avevano le mogli che urlavano alle loro spalle durante la loro ultima battaglia contro Agricola (lo riportava Tacito nella biografia di suo suocero).

E sempre in quel periodo la peggior nemica di Roma tra i Britanni fu proprio la regina Budicca (da unire ad altre signore coronate: Teuta, Cleopatra, Zenobia, che diedero non pochi fastidi all'Impero).

E come dimenticare la vecchietta che ammazzò il grande Pirro con una tegola?

Del resto il retore Polieno dedica metà dell'ottavo libro dei suoi Stratagemmi alle donne che avevano combattuto sul campo di battaglia (sia singole sovrane, tipo Artemisia ai tempi di Serse, sia intere cittadinanze, come le Argive che fecero fessi gli Spartani presentandosi sulle mura con le armature e facendo credere ai nemici che Argo fosse presidiata dai suoi cittadini).

La cosa "strana" è che poi la CA istituzionalizza situazioni che sono eventi sporadici e dettati dal bisogno, tranne rari casi (alcuni popoli delle steppe avevano le loro donne inquadrate nei loro ranghi in pianta stabile, ma sono eventi rari).
[Modificato da Antioco il Grande 26/10/2014 11:22]
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26/10/2014 11:46
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Re:
e citerei anche Zenobia a Palmira ed il filo da torcere che diede al povero imperatore "manu ad ferrum" Aureliano...
In effetti che nelle molteplici guerre romano - persiane non siano mai state citate queste gentil pulzelle potrebbe essere indicativo di due fatti:
1- erano singoli individui di vertice e non corpi militari veri e propri 2- da Costantino in poi, il diffondersi della dottrina cristiana potrebbe aver pudicamente indotto molti storici a sorvolare sull'impiego di donne in battaglia....

e si che le guerre romano persiano/partiche furono tante: sorvolando sull'età romana ( Crasso a Carre, tentativo di Antonio di invadere la Partia, Traiano che conquista Ctesifonte, Marco Aurelio Caro che fa altrettanto, Sapore I che scortica Valeriano, il tentativo di Giuliano l'Apostata, le campagne di Teodosio II imperatore d'oriente), ci furono le molte guerre bizantino/persiane dal VI al VII secolo .....
Sulla CA sorvolerei...seguono logiche di mercato, punto...
[Modificato da Ricimero 26/10/2014 11:53]
26/10/2014 12:09
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Direi più facile che fossero singole signore di potere piuttosto che reparti veri e propri. Anche con il Cristianesimo, se una donna faceva qualcosa di "fuori dal comune" la cosa risultava citata (magari criticandola) nelle fonti (forse una non la citava, ma altre lo facevano). Ad esempio Procopio ricorda la fuga di un ex re sasanide, imprigionato da colui che l'aveva deposto nella "Prigione dell'Oblio", che scappò grazie alla moglie che andò a trovarlo e decise di rimanere al suo posto in cella vestita come il marito, mentre lui, vestito da donna, lasciava la galera.
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26/10/2014 13:35
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Re:
Antioco il Grande, 26/10/2014 12:09:

Direi più facile che fossero singole signore di potere piuttosto che reparti veri e propri. Anche con il Cristianesimo, se una donna faceva qualcosa di "fuori dal comune" la cosa risultava citata (magari criticandola) nelle fonti (forse una non la citava, ma altre lo facevano). Ad esempio Procopio ricorda la fuga di un ex re sasanide, imprigionato da colui che l'aveva deposto nella "Prigione dell'Oblio", che scappò grazie alla moglie che andò a trovarlo e decise di rimanere al suo posto in cella vestita come il marito, mentre lui, vestito da donna, lasciava la galera.


davvero complimenti per la tua conoscenza minuziosa degli scritti di Procopio di Cesarea. Tuttavia il fatto citato da Procopio potrebbe essere addotto come esempio di estrema fedeltà e dedizione di una moglie per il proprio marito, materia cara ai cristiani; sulla guerra, questi erano molto più oppositivi, tanto che il Cristianesimo,a torto o ragione, è ritenuto da Edward Gibbon la causa prima del crollo dell'Impero d'Occidente, e di contro è esaltata la figura di Giuliano (l'Apostata... per i cristiani), che tentò di "restaurare" il paganesimo...Scrive Gibbon "l'introduzione, o quanto meno l'abuso del cristianesimo ebbe una certa influenza sulla decadenza e caduta dell'Impero romano. Il clero predicava con successo la pazienza e la pussilanimità. Venivano scoraggiate le virtù attive della società e gli ultimi resti di spirito militare finirono sepolti nel chiostro...". Quindi forse si potrebbero spiegare così le (eventuali) omissioni degli storici cristiani sulle donne guerriere, segnatamente le persiane (posto che effettivamente ci siano state e non siano casi sporadici come credo...). Se ci si pensa è il massimo dello scandalo per un predicatore cristiano dell'epoca: la guerra e per di più praticata da una donna... Cito a questo proposito la figura di Ipazia di Alessandria d'Egitto che guerriera certo non era ma era donna e aveva la colpa di essere filisofa, matematica e astronoma... Scrive Socrate Scolastico: « un gruppo di cristiani dall'animo surriscaldato, guidati da un predicatore di nome Pietro, si misero d'accordo e si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno a casa. Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci.Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brandelli del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli. Questo procurò non poco biasimo a Cirillo e alla chiesa di Alessandria. Infatti stragi, lotte e azioni simili a queste sono del tutto estranee a coloro che meditano le parole di Cristo».
[Modificato da Ricimero 26/10/2014 13:52]
26/10/2014 14:00
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Sì, in questo hai ragione, il ruolo femminile era ben definito, però anche il Medioevo vedrà donne sui campi di battaglia, non ricordo il nome della dama che accompagnò il nobile marito alla Crociata (mi pare la prima) e che fu citata come una stranezza da Anna Comnena, e se c'erano gli storici le citavano (inoltre, secondo me, il fatto che quelle donne guerriere fossero persiane, avrebbe potuto andare a favore di una loro citazione da parte di un Procopio, erano "barbare" e non cristiane, quindi la loro "follia" poteva essere spiegata e presa ad esempio di comportamento da non seguire, invece non ne parla mai).

Gibbon, secondo me, esagera. Certamente il Cristianesimo predicava la pace, ma quando l'Impero divenne tutto cristiano e ci fu da combattere non ci si tirò indietro (infatti l'Impero d'Oriente resse fino al 1453, nonostante la sua fede religiosa, per come la descrive Gibbon, che disprezza sia il Cristianesimo sia l'impero bizantino, i Romani non sarebbero dovuti sopravvivere a Costantino e Teodosio, mentre i guai inizieranno con i figli di quest'ultimo, non perché Cristiani, ma incapaci!).
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26/10/2014 14:12
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Re:
Antioco il Grande, 26/10/2014 14:00:

Sì, in questo hai ragione, il ruolo femminile era ben definito, però anche il Medioevo vedrà donne sui campi di battaglia, non ricordo il nome della dama che accompagnò il nobile marito alla Crociata (mi pare la prima) e che fu citata come una stranezza da Anna Comnena, e se c'erano gli storici le citavano (inoltre, secondo me, il fatto che quelle donne guerriere fossero persiane, avrebbe potuto andare a favore di una loro citazione da parte di un Procopio, erano "barbare" e non cristiane, quindi la loro "follia" poteva essere spiegata e presa ad esempio di comportamento da non seguire, invece non ne parla mai).
Gibbon, secondo me, esagera. Certamente il Cristianesimo predicava la pace, ma quando l'Impero divenne tutto cristiano e ci fu da combattere non ci si tirò indietro (infatti l'Impero d'Oriente resse fino al 1453, nonostante la sua fede religiosa, per come la descrive Gibbon, che disprezza sia il Cristianesimo sia l'impero bizantino, i Romani non sarebbero dovuti sopravvivere a Costantino e Teodosio, mentre i guai inizieranno con i figli di quest'ultimo, non perché Cristiani, ma incapaci!).


dovrebbe essere, ma posso sbagliare, Eleonora d'Aquitania che accompagna Luigi VII re di Francia alla seconda Crociata. Sulle donne medievali una su tutte, Giovanna d'Arco... ma siamo sempre ai casi eccezionali e sporadici... Su Gibbon concordo in toto, anche se penso che un filo di verità ci sia...


26/10/2014 18:03
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Ecco, Eleonora d'Aquitania (mi ricordavo una Eleonora, ma non ero sicuro).

Per Gibbon, sì, un filo di verità c'è. Sicuramente i primi tempi il cristianesimo era per "l'obiezione di coscienza" (se mi passate il termine), ci restano alcuni Atti di martiri che non sono altro che i verbali di processi a soldati che non volevano combattere in quanto cristiani e che quindi consideravano sbagliata la guerra. Ma era facile dire "non uccidere", quando c'era il resto dell'impero che si occupava della difesa delle frontiere. Quando però furono tutti cristiani, ed al di là delle frontiere c'erano persone educate (Unni, Vandali, Goti etc.) o prendevi le armi o andavi in Paradiso prima del tempo. Il non voler fare il soldato, che pure fu un problema che afflisse l'Impero tardoantico, era più una questione economica (meglio arruolare mercenari che mandare i miei contadini a fare il soldato, poi le mie terre chi le coltiva? Oppure mandare i meno capici e tenersi nei campi i migliori e più validi), che di fede (ovviamente la fede dava una buona scusa per evitare la guerra). Gibbon, pur avendo in parte ragione, distorceva il tutto per odio anti-clericale, aveva capito il problema di partenza, ma traeva conclusioni, se non errate del tutto, in buona parte sbagliate.

Infatti l'essere tutti cristiani non impedì agli Europei medievali, ed anche moderni, d'ammazzarsi tra loro senza troppi complimenti (come anche i contemporanei di Gibbon dimostrarono ampiamente).

[Modificato da Antioco il Grande 26/10/2014 18:06]
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27/10/2014 21:12
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Re:
Antioco il Grande, 26/10/2014 18:03:

Ecco, Eleonora d'Aquitania (mi ricordavo una Eleonora, ma non ero sicuro).


Quando nel 376 Valente (di religione ariana, quindi cristiano) permise a duecentomila visigoti pressati dagli Unni di attraversare il Danubio, dopo che questi implorarono l'Imperatore di accoglierli tra i suoi sudditi per trovare salvezza nella provincia romana della Mesia, si preparò il terreno al disastro di Adrianopoli. Una delle motivazioni della sorprendente accoglienza dell'antico nemico goto, fu religiosa, perchè i vescovi cristiani dell'epoca pensavano di dover redimere le anime delle moltitudini dei barbari...e la frittata fu fatta, completata anche dalle vessazioni di miopi e rapaci amministratori romani della Mesia ed all'inevitabile carestia che tali moltitudini provocarono in una singola limitata regione (non esisteva ancora la Protezione Civile...). Ben diverso fu l'atteggiamento del pagano Cesare verso gli Elvezi, i quali chiedevano di poter attraversare la Narbonense di cui era pro-console, migrando sotto la pressione dei germani, o dello stesso Cesare ad Alesia verso donne,bambini e vecchi imploranti che Vercingetorige gli mandò incontro ad assedio inoltrato perchè non poteva sfamarli.... Il Cristianesimo proprio esente da "colpe", se così vogliamo chiamarle, non è....
[Modificato da Ricimero 27/10/2014 23:34]
28/10/2014 10:02
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Sì, i vescovi diedero tale giustificazione, ma, come dici tu, fu una delle motivazioni.


Ammiano Marcellino riporta che i consiglieri di Valente proposero l'idea di arruolare quegli uomini nell'esercito evitando di prendere i cittadini romani. Questo avrebbe permesso all'Impero d'avere truppe pronte e ben addestrate subito (i ranghi erano mezzi vuoti per le guerre precedenti), oltre ai soldi che i provinciali avrebbero versato in cambio dell'esenzione militare, così lo Stato avrebbe preso due piccioni con una fava, soldati subito ed in più entrate fiscali in eccedenza (facendo contenti tutti: i barbari che si salvavano e potevano combattere, i vescovi che salvavano anime, i latifondisti che non dovevano mollare i contadini alla Patria, le casse dello Stato che si riempivano di denaro ed i contadini che evitavano la leva militare). Marcellino ricorda proprio l'avarizia come uno dei tratti distintivi di Valente, e considera questa la molla che consentì il passaggio di tutti quei tizi armati. A questo poi si aggiunse l'incapacità degli ufficiali romani sul posto e la loro brama di ricchezza.

Sinceramente, per l'idea che mi sono fatto di Valente, credo che la motivazione militare-economica proposta da Marcellino ebbe più peso che il proposito di salvare anime (sebbene i Goti fossero Ariani come lui). Marcellino aggiunge che sulle prime Valente non voleva accettare, ma si fece convincere dai consiglieri che gli prospettarono la gran quantità di soldi ottenuti e di soldati a buon prezzo. Se poi, mentre otteneva soldati e denaro, la cosa avesse portato a far contenti i vescovi, tanto meglio.

Diverso il caso di un Teodosio, che davvero era un fervente cristiano (cosa che comunque non gli impedì di massacrare la popolazione di Tessalonica, sebbene poi fu costretto alla penitenza dal vescovo Ambrogio).
[Modificato da Antioco il Grande 28/10/2014 10:08]
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