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Ma i gladiatori davvero militavano nell'esercito?

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2014 18:57
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Ma mi sembra così strano che combattenti da "circo" (senza offendere nessuno) abituati più al caos e alle risse nell'arena tutto d'un tratto diventano reparti regolari,organizzati e disciplinati.
Help! :cry


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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infatti con l'esercito non c'entravano assolutamente nulla, è semplicemente una vaccata come varie altre u.u


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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Ho sempre odiato questa concessione ollivudiana allo spettacolo.

"YEEEAAAAHH! WOOOHAAAA!!! POSSO SCHIERARE IN BATTAGLIA I GLADIATOOORIIII!!! FORZA E ONOREEEEE!!!"

Odio questo genere di approccio bambinesco. Non ho mai usato nelle mie battaglie una unità di gladiatori.
:-.- :angry :x
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ah beh, manco io. ci mancasserebbe pure xD


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
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25/07/2014 10:10
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Filius Armeniae
io li ho reclutati, e con viva e viiiibrante forza li ho scagliati (soli) contro un'armata nemica...poi ho mandato il resto dell'esercito a vendicarli!

volevo vedere come erano fatti!


NEMO ME IMPUNE LACESSIT.
Hardware confguration:
MONITOR FullHD 32" samsung
CASE: XpredatorX3 Red Devil BigTower - ALIMENTATORE: Corsair 650W 80+Platinum - MOTHERBOARD: Asrock Z84 Extreme4 - RAM Corsair 16gb 1600 - CPU: i5 4670k - DISSIPATORE: Artic Freeze Xtreme rev2 - VGA: GTX770 Ti 2gb -
MEMORIA: ssd 250gb samsung + 2tb sata 3 + 1 tb sata3.

Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V
25/07/2014 10:20
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A volte capitava, soprattutto durante le guerre civili o l'anarchia politica, che i gladiatori fossero arruolati per combattere.

Ma era un evento estremamente raro ed indice di disperazione, come quando si arruolavano gli schiavi promettendo la libertà. Inoltre, in combattimento, i gladiatori non conseguivano mai risultati apprezzabili, per quanto bravi lottatori, i legionari li mazzuolavano tranquillamente. Del resto neppure i tanto osannati, dal cinema, e pagati, dai Cesari, pretoriani facevano chissà che in battaglia contro le legioni.

Ma siccome il mito di Spartaco è sempre figo, soprattutto ad Hollywood, vuoi mettere due bei mirmilloni in prima fila?

Ovviamente io non li ho mai usati, come anche i cani da guerra (o i mitici porci incendiari).
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
25/07/2014 10:40
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ho preso anche i cani.......



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Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V
25/07/2014 10:43
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Meno male :sudo si anch'io non gli ho mai usati,anzi in una battaglia personalizzata gli provai,esteticamente bellissimi,ma il campo di una battaglia non è casa loro,sono terribilmente fuori contesto.Tra l'altro una cosa che mi ha fatto ridere è che come specialità hanno l'opzione "massacra" eilaaaa chi più ne ha più ne metta. Anch'io,come già ho detto, non gli ho mai usati come non userò mai porci,alveari,serpenti e scorpioni,e ci metto anche l'artiglieria da campo,mi pare una slealtà,lo scontro lo voglio uomo contro uomo.
[Modificato da Leonida.7742 25/07/2014 10:45]


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25/07/2014 11:39
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Beh veramente ci sono davvero testimonianze di reparti di gladiatori nell'esercito romano, Otone li aveva nella battaglia di Bedriaco (http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Bedriacum), Marco Aurelio li uso' nel 167 e anche Ottaviano durante la guerra civile (http://en.wikipedia.org/wiki/Gladiator#Gladiators_and_the_military).

Magari non erano cosi' diffusi ma non l'idea di metterli in un gioco non e' proprio campata in aria..





Disclaimer: Le opinioni espresse nei miei post sono personali, e non rappresentano necessariamente le idee o le opinioni di Creative Assembly o SEGA
25/07/2014 12:00
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penso che se furono stati reclutati nell'esercito non erano comunque armati e bardati come quando combattevano in colosseo...


https://sbrodoloblog.wordpress.com/
25/07/2014 12:17
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Re:
TafanoCA, 25/07/2014 11:39:

Beh veramente ci sono davvero testimonianze di reparti di gladiatori nell'esercito romano, Otone li aveva nella battaglia di Bedriaco (http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Bedriacum), Marco Aurelio li uso' nel 167 e anche Ottaviano durante la guerra civile (http://en.wikipedia.org/wiki/Gladiator#Gladiators_and_the_military).

Magari non erano cosi' diffusi ma non l'idea di metterli in un gioco non e' proprio campata in aria..









Infatti. Non ho mai odiato i gladiatori in Rome tw, e tanto meno lo faccio per Rome 2. Per me rappresentano una ricchezza (non parlo necessariamente dal punto di vista militare)


P.S.
i porci incendiari e i cani da guerra sono attestati storicamente. Correggetemi se sbaglio.

[Modificato da Iulianus Apostata 25/07/2014 12:19]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

25/07/2014 12:26
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Re:
Massimo Maximus, 25/07/2014 12:00:

penso che se furono stati reclutati nell'esercito non erano comunque armati e bardati come quando combattevano in colosseo...



Bella osservazione.




"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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Re:
Massimo Maximus, 25/07/2014 12:00:

penso che se furono stati reclutati nell'esercito non erano comunque armati e bardati come quando combattevano in colosseo...



Infatti queste sono i dettagli che differenziano un gioco "ispirato" da avvenimenti storici da un trattato storico :)






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25/07/2014 12:42
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io invece li odio tutti in maniera elitaria, è del tutto sbagliato considerare come facenti parte del "roster" di una fazione gruppi di persone, animali od oggetti che sono stati utilizzati solo in rarissimi casi e per ben motivate ragioni

sarebbe come inserire nelle legioni o in altri eserciti unità di bimbetti di 13 anni con spadine a fare da carne da macello perché a volte negli assedi, in condizioni disperate, chiunque andava bene. idem le donne, perché non fare un'unità di vecchie che lanciano tegole dai tetti delle case? pirro ne sarebbe felicissimo

un alto numero di unità non è sinonimo di qualità o ricchezza. per un buon 70% delle fazioni presenti in rome2 (ma vale anche per gli anni a venire) le unità storicamente accurate e verosimili sono ben poche, una decina se vogliamo essere generosi


@tafano: tra trattato storico e gioco "ispirato alla storia" di differenza ce n'è molta, si passa dallo strategikon dell'imperatore maurizio a god of war, occhio!! xDD
[Modificato da andry18 25/07/2014 12:42]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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porci e cani furono usati, ma metterli come arruolabili sarebbe come mettere i buoi con le corna avvolte in stracci ed incendiate...che usò annibale per sfuggire ad un assedio di notte facendo crede la sua armata fosse lì, mentre se ne andava
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Quisque est Barbarus alio
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secondo me invece può andar bene metterli reclutabili.....basta magari mettere un limite al loro numero.
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Ragazzi, non facciamo di ogni cosa una critica! Ahah
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Re:
andry18, 25/07/2014 12:42:

io invece li odio tutti in maniera elitaria, è del tutto sbagliato considerare come facenti parte del "roster" di una fazione gruppi di persone, animali od oggetti che sono stati utilizzati solo in rarissimi casi e per ben motivate ragioni

sarebbe come inserire nelle legioni o in altri eserciti unità di bimbetti di 13 anni con spadine a fare da carne da macello perché a volte negli assedi, in condizioni disperate, chiunque andava bene. idem le donne, perché non fare un'unità di vecchie che lanciano tegole dai tetti delle case? pirro ne sarebbe felicissimo

un alto numero di unità non è sinonimo di qualità o ricchezza. per un buon 70% delle fazioni presenti in rome2 (ma vale anche per gli anni a venire) le unità storicamente accurate e verosimili sono ben poche, una decina se vogliamo essere generosi


@tafano: tra trattato storico e gioco "ispirato alla storia" di differenza ce n'è molta, si passa dallo strategikon dell'imperatore maurizio a god of war, occhio!! xDD




Un gioco ispirato alla storia, che non vuole essere assolutamente realistico al 100% come un Total War, puo' secondo me prendersi delle liberta' per "romanzare", o "dare flavour" come dicono qui, in gradi diversi, a seconda dei gusti dei designer e della linea che si vuole seguire nel prodotto. Che poi queste non siano storicamente accurate al 100% non vuol dire che non siano divertenti da usare in quello che e' e rimane un videogioco.
Non vedo nessuno lamentarsi per esempio delle cariche di cavalleria, cosa che storicamente e' molto piu' assurda di gladiatori, alveari volanti o cani da guerra, per i quali almeno esempi reali esistono.

Poi ovviamente, fermo restando che "de gustibus.."





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25/07/2014 13:02
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beh, se mettiamo in discussione le cariche della cavalleria, hetairoi e catafratti vari nel corso dei secoli si ribaltano nella tomba, di che stiamo parlando? xD


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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Chiamatemi talebano,estremista,fanatico,ma per me quanta più storia ci metti più si alza il livello di goduria.


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Re:
Leonida.7742, 25/07/2014 13:08:

Chiamatemi talebano,estremista,fanatico,ma per me quanta più storia ci metti più si alza il livello di goduria.


come vuoi. talebano, estremista, fanatico!! :P

PS: lo sono anch'io :banned


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Non ne faccio una tragedia, in un gioco queste cose ci possono "anche" stare, semplicemente li ignoro.

Quello che però @Tafano non si può accettare è che magari abbiamo i gladiatori ma non ancora alcuni dettagli romani e storicamente corretti come ad esempio gli scudi della cavalleria (esagonali). Ci ha pensato Kaziel con un mod strepitoso ma non possiamo sempre affidarci ai mod.
Un altro esempio, il gladio modello pompei chi l'ha visto (?) ma abbiamo i forconi dei gladiatori.

Quindi va bene un pò di "trasgressione" ma non quando questa in termini di tempo e risorse, va a scapito di unità che andrebbero inserite nel gioco, o più semplicemente meglio dettagliate.

Prima sistemiamo l'esercito romano, poi se proprio vogliamo un pò di spettacolo possiamo anche mettere i gladiatori.
[Modificato da Flavio(71) 25/07/2014 13:21]
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Re:
andry18, 25/07/2014 13:02:

beh, se mettiamo in discussione le cariche della cavalleria, hetairoi e catafratti vari nel corso dei secoli si ribaltano nella tomba, di che stiamo parlando? xD




Stiamo parlando proprio del fatto che, i due tipi di cavalleria da te citati essendo l'unica eccezione, la cavalleria a quel tempo non era mai usata per eseguire cariche, ma solo come unita' da ricognizione, schermaglia o di trasporto truppe. Cosa abbastanza comprensibile se tieni conto che le staffe arrivano in europa solo a partire da medioevo, e combattere su un cavallo senza staffe e' un po' complicato.

en.wikipedia.org/wiki/Cavalry_tactics
en.wikipedia.org/wiki/Charge_(warfare)



[Modificato da TafanoCA 25/07/2014 13:30]
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Re:
Flavio(71), 25/07/2014 13:19:

Non ne faccio una tragedia, in un gioco queste cose ci possono "anche" stare, semplicemente li ignoro.

Quello che però @Tafano non si può accettare è che magari abbiamo i gladiatori ma non ancora alcuni dettagli romani e storicamente corretti come ad esempio gli scudi della cavalleria (esagonali). Ci ha pensato Kaziel con un mod strepitoso ma non possiamo sempre affidarci ai mod.
Un altro esempio, il gladio modello pompei chi l'ha visto (?) ma abbiamo i forconi dei gladiatori.

Quindi va bene un pò di "trasgressione" ma non quando questa in termini di tempo e risorse, va a scapito di unità che andrebbero inserite nel gioco, o più semplicemente meglio dettagliate.

Prima sistemiamo l'esercito romano, poi se proprio vogliamo un pò di spettacolo possiamo anche mettere i gladiatori.




Ripeto, quello che dici avrebbe senso se l'obiettivo di Rome 2 fosse di ricreare al 100% il periodo storico, esattamente e senza nessun errore. Cosi' non e', e fin dall'inizio si e' sempre detto che l'accuratezza storica sarebbe stata un ispirazione ma non avrebbe dettato le scelte di design.


EDIT: scusate il doppio post




[Modificato da TafanoCA 25/07/2014 13:28]
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25/07/2014 13:47
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Re: Re:
andry18, 25/07/2014 13:09:


come vuoi. talebano, estremista, fanatico!! :P

PS: lo sono anch'io :banned



:superrofl sei troppo forte Andry,e hai messo pure il mio smile preferito! a sto punto ci banniamo assieme

:banned




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25/07/2014 13:52
Re:
Leonida.7742, 25/07/2014 13:08:

Chiamatemi talebano,estremista,fanatico,ma per me quanta più storia ci metti più si alza il livello di goduria.


Aggiungetemi nella lista :dentoni :banned

25/07/2014 13:54
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Re: Re:
TafanoCA, 25/07/2014 13:23:

Stiamo parlando proprio del fatto che, i due tipi di cavalleria da te citati essendo l'unica eccezione, la cavalleria a quel tempo non era mai usata per eseguire cariche, ma solo come unita' da ricognizione, schermaglia o di trasporto truppe. Cosa abbastanza comprensibile se tieni conto che le staffe arrivano in europa solo a partire da medioevo, e combattere su un cavallo senza staffe e' un po' complicato.

en.wikipedia.org/wiki/Cavalry_tactics
en.wikipedia.org/wiki/Charge_(warfare)


ora dovrei linkarti le battaglie in cui ci sono state cariche di cavalleria, escludendo le fazioni ellenistiche, vero? xD
scherzi a parte...infatti in un rome2 storicamente accurato dovrebbe essere fatta un bel bilanciamento delle statistiche date alle unità, a parte rarissime eccezioni i cavalieri erano pipponi, qui invece troviamo la cavallerie super op, cosa decisamente...ahem...ispirata

ad esempio c'erano moltissimi video su youtube che facevano dell'ironia sul fatto che in una carica tra cavalieri nobili degli arverni e catafratti, questi ultimi se le prendessero sempre di santa ragione. differenze abbastanza sistemate tra i due, ma resta il fatto che il bilanciamento generale lascia alquanto a desiderare

quindi sì, hai decisamente ragione. è un altro aspetto decisamente mal realizzato, in cui gran parte delle persone che preferiscono la storicità alla casualità saranno accomunati dal desiderio di una bella patch che ribilanci il tutto


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Re: Re:
TafanoCA, 25/07/2014 12:57:


Che poi queste non siano storicamente accurate al 100% non vuol dire che non siano divertenti da usare in quello che e' e rimane un videogioco.
Poi ovviamente, fermo restando che "de gustibus.."




Scusami tanto Tafano,ma non capirò mai cosa vuol dire "è e rimane un videogioco"



[Modificato da Leonida.7742 25/07/2014 14:05]


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25/07/2014 14:03
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Infatti, Tafano, è come ho detto io. I gladiatori, in casi eccezionali, tipo guerra civile o instabilità politica, furono usati. Otone a Bebriaco li usa, ma non era un momento di guerra civile? Anche i politici Milone e Clodio, s'ammazzavano nelle strade con bande di gladiatori al seguito (non avendo soldati e dovendo spacciarsi per poveri senatori pacifici aggrediti dagli avversari politici), ciò non toglie che, per quanto fighi, i gladiatori di Otone si fecero fare a pezzi, come anche i super pagati pretoriani.

Anche api e compagnia bella furono certamente usati, ma gli eserciti non avevano il reparto "lancia api" al seguito. Se capitava l'occasione si tirava quel che capitava (come il quarto di manzo puzzolente con il trabucco di Med2, che schifava prima i tuoi uomini del nemico!), lo stesso dicasi per i mitici porci alla fiamma.

Io personalmente ho arruolato solo astati, principes e triari, veliti e qualche reparto di cavalleria, più le artiglierie. Tutte le altre pittoresche unità le ho lasciate belle belle a dormire dove si trovavano (a cominciare da tutte le truppe ausiliarie, che con un limite di 16 legioni vorrei vedere chi si fa l'armata di ausiliari al posto di quella legionaria!).
-------------------------------------------------
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
25/07/2014 14:05
Re: Re: Re:
andry18, 25/07/2014 13:54:


ora dovrei linkarti le battaglie in cui ci sono state cariche di cavalleria, escludendo le fazioni ellenistiche, vero? xD
scherzi a parte...infatti in un rome2 storicamente accurato dovrebbe essere fatta un bel bilanciamento delle statistiche date alle unità, a parte rarissime eccezioni i cavalieri erano pipponi, qui invece troviamo la cavallerie super op, cosa decisamente...ahem...ispirata

ad esempio c'erano moltissimi video su youtube che facevano dell'ironia sul fatto che in una carica tra cavalieri nobili degli arverni e catafratti, questi ultimi se le prendessero sempre di santa ragione. differenze abbastanza sistemate tra i due, ma resta il fatto che il bilanciamento generale lascia alquanto a desiderare

quindi sì, hai decisamente ragione. è un altro aspetto decisamente mal realizzato, in cui gran parte delle persone che preferiscono la storicità alla casualità saranno accomunati dal desiderio di una bella patch che ribilanci il tutto



Infatti. Basti pensare che la cavalleria romana era solamente una forza ausiliaria, col compito di coprire la ali dell'esercito e accorrere ove era più necessario.
Comunque, il bilanciamento (riprendendo il filo del tuo discorso) è mal congeniato: i fedeli al giuramento (lasciamo stare i nomi strampalati...) mi tenevano in scacco legionari veterani! Non è assolutamente plausibile.
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