Re: Re: Re:
SirGodwin, 01/10/2014 21:25:
Bė ė strano.. Di tutti i libri che ho letto (tra cui quella per la materia d archeologia cristiana e medievale All università d Palermo (chi sa se conosci qualche professoressa d là??!!
) )hanno sempre definito Ravenna e milano come capitali alternative a Roma, sopratutto a livello amministrativo.. Anche se, sinceramente, tendo a fidarmi piu d te che d tutti gli altri( sei un pozzo d storia
)...
Diciamo che, nel momento in cui un imperatore si spostava, in modo quasi permanente in un'altra città (nel IV secolo anche Treviri era stata sede imperiale, come pure Londinium), per forza di cose l'apparato burocratico lo seguiva, altrimenti come faceva a governare? E questo portava, inevitabilmente, all'abbellimento delle città prescelte (la Milano di V secolo era molto bella ed elegante. Come l'era stata Treviri nel IV) ed alla costruzione, ad esempio, di un palazzo imperiale per far risiedere il sovrano. Lo stesso accade con i Tetrarchi, con la creazione delle sedi di Tessalonica e Nicomedia, tutte città munite di palazzi imperiali e circi di ampie estensioni (ormai simboli, il palazzo ed il circo annesso, del potere imperiale, sull'esempio del Palatino con il Circo Massimo ai suoi piedi).
Con Teodosio, ma già con Graziano prima di lui e Valentiniano II, la sede imperiale è posta a Milano (più vicina alla zona calda del confine renano, e Graziano era uno che guidava l'esercito in battaglia).
I vari usurpatori che prendono il comando ad Ovest dopo Graziano fanno anche base a Milano, del resto è lì che si trovava il giovane Valentiniano II con sua madre Giustina e lì c'è, infatti, il vescovo più autorevole d'Italia, Ambrogio, che riesce a comandare anche sul rude Teodosio.
Morto Teodosio, suo figlio, Onorio Cuordileone, sulle prime continua a rimanere a Milano, ma quando iniziano le invasioni barbariche, preferisce ripiegare su Ravenna, protetta dalle paludi e dalla flotta, ed essendo Milano al centro di una pianura assolutamente indifendibile (e non avendo del resto l'imperatore intenzione di andare in guerra in prima persona).
Ciò non toglie però che rimanga Roma il nucleo dell'Impero d'Occidente, lì c'è il Senato, che non conterà nulla in pratica ma a cui bisogna pur sempre mostrare deferenza (sarà in Senato che Teodosio II e Valentiniano III faranno leggere il Codex Theodosianus appena composto a Bisanzio per farlo ratificare in tutto l'Impero).
In momenti di pace, è a Roma che, come ho mostrato prima, risiede la maggior parte dei Cesari di V secolo e le loro mogli/figlie/sorelle.
Io, quindi, non considererei Ravenna "capitale" come la intendiamo oggi, ma più sede dell'imperatore (poi per comodità la chiamiamo capitale).
Nel IV secolo, ad Oriente, Valente visse per diversi anni ad Antiochia, a causa dei Persiani che creavano problemi in Siria, ma nessuno considera Antiochia capitale d'Oriente (eppure Valente risiedette a Bisanzio pochissimo, nemmeno quando i Goti chiesero di passare il Danubio, l'imperatore tornò a casa, e se fosse stato presente, forse, le cose sarebbero andate diversamente). Solo poco prima di Adrianopoli, Valente rientrò per poco a Costantinopoli, città che non amava troppo (essendo lui ariano ed avendo il clero cattolico ostile), per poi andare a morire ad Adrianopoli. Da allora nessun imperatore si spostò più da Bisanzio per lungo tempo, tranne casi di colpi di Stato, o per condurre l'esercito (ma siamo ormai in piena età bizantina).
La stessa fondazione di Costantinopoli, alla fine, risponde alla necessità d'essere vicini alla frontiera danubiana, zona calda del momento, da parte di Costantino, che essendo uno che amava andare in battaglia non poteva spostarsi da Roma ogni volta (poi, certamente, ci furono altre motivazioni).