Augusto.Carducci, 05/05/2010 20.34:
diciamo che se la politica dell'accogli lo straniero fosse stata continuativa e non saltuaria, in misura meno massiva, e soprattutto meglio controllata, probabilmente l'impero avrebbe rivissuto un altro secolo di splendore dovuto al risollevarsi dell'agricoltura in primis, aumento demografico, esercito rimpolpato a dovere senza mercenari, in un sol colpo scompare un potenziale nemico che diventa un tuo braccio fedele.
solo che vediamo bene come con adrianopoli i goti siano stati trattati malissimo all'ingresso sul danubio ed il tutto dovuto ad un co***one che ha voluto strizzarli, tanto al punto che si rivoltarono.
Questo è il problema...se la gestione della situazione fosse stata diversa non ci sarebbe stata la battaglia.
e quale imperatore sano di mente sposterebbe le truppe dalla parte più popolosa, prospera, produttiva, evoluta, ricca dell'impero per proteggere quella più povera, spopolata ed imbarbarita?
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”