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strategie antigermaniche

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2010 20:57
03/05/2010 17:33
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Ma c'è da considerare che le notizie che Tacito riporta nella Germania sono tutte di seconda mano. Tacito non visitò la Germania per scrivere il suo testo si basò su quanto detto da Cesare e, soprattutto, su quanto riferito nella Storia scritta da Plinio il Vecchio ai tempi dei Flavi. Plinio aveva servito in Germnania con Vespasiano, allora semplice generale, ai tempi di Nerone, ed aveva riferito quanto visto in luogo, più notizie prese dagli storici precedenti. Tacito parte da lì, quindi le notizie non sono nuovissime, risalgono ad almeno 30/40 anni prima. Infatti più Tacito si allontana dal Reno più la descrizione diventa imprecisa e favolosa. Certo sa dell'esistenza della Scandinavia e di altri popoli fino alla Polonia ma in pratica è per sentito dire. Un imperatore che avesse organizzato una campagna usando Tacito come fonte avrebbe avuto qualche problema.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
03/05/2010 19:08
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certo, ma mette in chiaro cmq il fatto che non è assolutamente vero che i romani non conoscessero il mondo.
certo che non potevano sapere chi ci abitasse, cosa c'era di preciso, ma sapevano bene cosa gli aspettava nell'inoltrarsi in germania, cioè molti germani, fino nel cuore della polonia.

insomma, sapere o non sapere, conquistare o non, il fatto resta che conquistare la germania oltre che inutile a parer mio avrebbe anche peggiorato le cose
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Quisque est Barbarus alio
03/05/2010 21:05
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Il fatto è che comunque non esistevano grossi insediamenti al di là della Germania per cui conoscere più o meno dettagliatamente quei luoghi era superfluo

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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

04/05/2010 08:55
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beh conoscere più o meno dettagliatamente la terra ed i popoli che si va ad invadere in guerra è di importanza vitale...e per quanto ne sapevano i romani in germania c'era una moltitudine di tribù, numerose, certo, selvagge, certo, ma non all'altezza della loro macchina bellica ne, tanto meno, della loro civiltà.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


04/05/2010 10:34
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Tribunus Laticlavius
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"i germani ben altra cosa sono rispetto ai Galli"
Frase di Cesare nel de bello gallico.
già questo ti fa capire che sapevano quello che erano i germani.
poi ci provarono 50 anni dopo.
persero 3 legioni ed impararono la lezione:
troppa gente, troppe foreste, troppe paludi, un caxxo da saccheggiare/sfruttare

i germani erano inutili in campo aperto, ma nel fitto bosco germanico erano i romani quelli inutili che per fare qualche chilometro dovevano abbattere foreste per via dei carri approvigionamento, macchine belliche, per non parlare del solito seguito dell'esercito che non erano combattenti.

quindi la superiorità dei romani è relativa.
non è che si può prendere l'esercito e dire: ok hanno armatura, macchine avanzate, il miglior ferro etc etc...
è un analisi abbastanza spicciola, poichè in una guerra vanno presi in analisi molti fattori ed uno su tutti il terreno/territorio.
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Quisque est Barbarus alio
04/05/2010 15:11
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Tribunus Angusticlavius
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questo lo sapevano benissimo anhe i romani, ed i loro genieri non si facevano di certo spaventare da una foresta...



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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04/05/2010 16:42
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si è visto...
dalle campagne germaniche non sono pochi i racconti di soldati completamente avviliti dalla costante pioggia, freddo ed umidità, dal fatto di avere un passo di marcia lentissimo, dai carri impantanati continuamente.

insomma, forse dovresti avere una visione più storica e meno romantica dei romani.
[Modificato da Augusto.Carducci 04/05/2010 17:09]
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Quisque est Barbarus alio
04/05/2010 17:18
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il morale è una cosa, l'avere le capacità e le tecnologie per disboscare una foresta è un altro...



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04/05/2010 17:53
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si vabbè...
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Quisque est Barbarus alio
04/05/2010 18:23
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Io l'ho sottolineato all'inizio ma forse non l'avete notato.
Il problema era più che altro di natura fiscale. Non esistendo banche, prestiti, debito pubblico e quant'altro, in epoca imperiale lo scopo principale era quello di fare in modo che le uscite non superassero mai le entrate. Quando vai ad annettere un territorio del genere la spesa pubblica aumenta a dismisura. All'epoca l'unica cosa che si poteva fare per riequilibrare i conti era aumentare la pressione fiscale (non si poteva certo ridurre la spesa pubblica, che in gran parte andava all'esercito, nè tantomeno privatizzare qualcosa visto che non credo lo Stato possedesse chissà che cosa, anche se Nerone aveva incamerato i terreni di mezza Africa, ma avvenne dopo Teutoburgo e cmq non credo che i Romani fossero inclini a simili operazioni), con le conseguenze note del III secolo. Quindi alla fine è andata bene così. L'alternativa era sopravvivere fino al X secolo quando cessarono le invasioni e ad oriente non c'era più nessuno [SM=p1736119]

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"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

04/05/2010 19:24
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Re:
Xostantinou, 03/05/2010 9.55:

Claudio, Adrianopoli fu un fatto, non puoi imputare la crisi dell'impero (già in atto da decenni) alla sola disfatta di Adrianopoli...





E invece dopo tale episodio l'Impero sprofondò irrimediabilmente.
Il IV secolo fu sicuramente meglio del III o del V secolo, c'era una sostanziale stabilità dinastica, l'economia dava cenno di una qualche ripresa nonostante tutto, in più l'opera di Diocleziano e di Costantino aveva reso l'Impero più organizzato militarmente.
Quel che successe non tanto nella battaglia quanto dopo Adrianopoli accelerò in modo irreversibile l'assorbimento di popolazioni barbare non romanizzate nell'esercito e nei campi, e subito si videro gli effetti negativi di tale operazione su grande scala e senza controllo..
L'instabilità causata determinò tutta una serie di problemi contingenti, che impedirono all'Impero di respingere i barbari dall'esterno e ridurre all'obbedienza quelli all'interno..
04/05/2010 19:28
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Ah se non sbaglio i Romani avevano sì nozioni su quanto ci fosse al di là della Germania, ma non avevano molto interesse di ciò, ed inoltre non avevano il senso dello spazio.
Da qualche parte ho letto che ritenessero la Cina più vicina di quanto non fosse, pressapoco la stessa distanza che correva dal Reno al Portogallo, a partire dall'Elba o dalla Vistola...
04/05/2010 19:33
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Altra cosa:I germani qua i Germani là....bla bla bla.
Il fronte renano per Roma divenne importante dal IV secolo in poi, quando le grandi confederazioni di Franchi ed Alemanni iniziarono a varcare il Reno in grande quantità.
Prima le scorrerie dei barbari erano state legate soprattutto ai momenti di debolezza dell'Impero, cioè quando o c'erano guerre civili in corso oppure quando l'esercito era impegnato altrove.
I germani spesso avevano più da perdere che da guadagnare a mettersi contro Roma, ed ogni volta che alzarono la testa, la reazione imperiale fu sempre devastante.
Per cui erano considerati un fronte secondario - a ragione - rispetto al Danubio od al fronte orientale..
04/05/2010 22:04
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Re:
Costantinus, 03/05/2010 15.29:

Penso che, America, sud Africa e Siberia esclusa, i Romani abbiano conosciuto la geografia quasi quanto gli Europei dell'Ottocento. I Romani risalirono il Nilo per migliaia di km, arrivando quasi al lago Tanganica credo (gli Europei ci arrivarono alla fine dell'Ottocento). In Oriente (Cina) risultano ambasciate romane mille anni prima di Marco Polo, millequattrocento anni prima dei gesuiti (ricordo che la Cina ebbe relazioni brevi con l'Occidente dopo Marco Polo, visto che il domninio mongolo si frantumò e divennero difficili le comunicazioni). Come è stato detto inzialmente non sapevano molto dell'oltre Germania, ma nel IV, V secolo diciamo che si erano fatti una buona idea di quello che c'era fino agli Urali e in effetti anche oltre (sapevano che c'erano le steppe, ed in effetti è così).

p.s. Io ho letto la Germania di Tacito e vi assicuro che Tacito arriva a descrivere i Germani fino all'incirca la Polonia (gli Harii credo), ed inoltre parla dell'esistenza della Scandinavia, anche se naturalmente parla molto più a lungo dei popoli Renani e Danubiano




giusto manca l'oceania ma sostanzialmente è vero...
04/05/2010 22:06
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Re: Re:
Claudio II, 04/05/2010 19.24:




E invece dopo tale episodio l'Impero sprofondò irrimediabilmente.
Il IV secolo fu sicuramente meglio del III o del V secolo, c'era una sostanziale stabilità dinastica, l'economia dava cenno di una qualche ripresa nonostante tutto, in più l'opera di Diocleziano e di Costantino aveva reso l'Impero più organizzato militarmente.
Quel che successe non tanto nella battaglia quanto dopo Adrianopoli accelerò in modo irreversibile l'assorbimento di popolazioni barbare non romanizzate nell'esercito e nei campi, e subito si videro gli effetti negativi di tale operazione su grande scala e senza controllo..
L'instabilità causata determinò tutta una serie di problemi contingenti, che impedirono all'Impero di respingere i barbari dall'esterno e ridurre all'obbedienza quelli all'interno..




quoto [SM=g8920]
05/05/2010 11:53
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Re: Re:
Sertorio64, 04/05/2010 22.04:




giusto manca l'oceania ma sostanzialmente è vero...



infatti ho detto quasi [SM=g8361]


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05/05/2010 16:33
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Re: Re:
Claudio II, 04/05/2010 19.24:




E invece dopo tale episodio l'Impero sprofondò irrimediabilmente.
Il IV secolo fu sicuramente meglio del III o del V secolo, c'era una sostanziale stabilità dinastica, l'economia dava cenno di una qualche ripresa nonostante tutto, in più l'opera di Diocleziano e di Costantino aveva reso l'Impero più organizzato militarmente.
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L'instabilità causata determinò tutta una serie di problemi contingenti, che impedirono all'Impero di respingere i barbari dall'esterno e ridurre all'obbedienza quelli all'interno..




ma questa è follia, Adrianopoli fu un colpo duro perché dopo quella battaglia i Goti si vendicarono degli oltraggi prendendosi con la forza le terre promesse dai romani, in più andando a saccheggiare aree più interne, ma è l'episodio della rottura più casuale che altro, la crisi che aveva condotto alla necessità di stanziare barbari in forma semi.indipendente entro i confini era già in atto da tempo ed è quella il problema, Adrianopoli è solo la degenerazione casuale di una situazione ormai insostenibile. Quella che fu la reazione antigotica e la riforma militare degli imperatori di Costantinopoli poi è un altro discorso.



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05/05/2010 16:56
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l'impero era in ripresa ma debole.
quello fu un episodio che danneggiò in maniera irreversibile l'impero, e paradossalmente quello occidentale più di quello orientale.
è nato quasi casualmente (neanche troppo vista la corruzione dei funzionari di confine) si sviluppò poi in un domino disastroso su tutto l'impero
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Quisque est Barbarus alio
05/05/2010 17:58
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Dopo Adrianopoli quel genio di Teodosio ebbe due ottime idee: 1) reclutare i goti nell'esercito come gruppi autonomi 2) spostare altre truppe da occidente ad oriente...
Poi casualmente quando il Reno si gelò nel 406 orde di Franchi, Vandali, Burgundi e quant'altri attraversarono in massa il fiume senza poter opporte una strenua resistenza.

Tuttavia bisogna dire che concedendo l'hospitalitas i Romani continuarono fino a Maggiorano a controllare abbastanza bene Gallia e Spagna. Il problema viene dopo quando un certo Ricimero comincia a farsi i propri affari e fa sprofondare tutto

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05/05/2010 20:34
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diciamo che se la politica dell'accogli lo straniero fosse stata continuativa e non saltuaria, in misura meno massiva, e soprattutto meglio controllata, probabilmente l'impero avrebbe rivissuto un altro secolo di splendore dovuto al risollevarsi dell'agricoltura in primis, aumento demografico, esercito rimpolpato a dovere senza mercenari, in un sol colpo scompare un potenziale nemico che diventa un tuo braccio fedele.
solo che vediamo bene come con adrianopoli i goti siano stati trattati malissimo all'ingresso sul danubio ed il tutto dovuto ad un co***one che ha voluto strizzarli, tanto al punto che si rivoltarono.
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Quisque est Barbarus alio
05/05/2010 21:03
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Re: Re: Re:
Xostantinou, 05/05/2010 16.33:




ma questa è follia, Adrianopoli fu un colpo duro perché dopo quella battaglia i Goti si vendicarono degli oltraggi prendendosi con la forza le terre promesse dai romani, in più andando a saccheggiare aree più interne, ma è l'episodio della rottura più casuale che altro, la crisi che aveva condotto alla necessità di stanziare barbari in forma semi.indipendente entro i confini era già in atto da tempo ed è quella il problema, Adrianopoli è solo la degenerazione casuale di una situazione ormai insostenibile. Quella che fu la reazione antigotica e la riforma militare degli imperatori di Costantinopoli poi è un altro discorso.



Follia?Non ti pare d'esagerare?
No il problema dopo Adrianopoli fu l'insediare un grande numero di Goti all'interno dell'Impero semmai.
Ma di più fu il fatto del come:i Goti trattarono con Teodosio alla pari, non per gentile concessione dell'Impero, gli autori di quel periodo fecero i salti mortali per nascondere ciò tra l'altro.
Esempio che spinse altri barbari a fare la stessa cosa più tardi.

Perchè i tanti laeti che si trovavano in Gallia per esempio dopo le guerre di Valentiniano I non diedero quasi mai problemi....
[Modificato da Claudio II 05/05/2010 21:04]
27/05/2010 22:39
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Re:
Augusto.Carducci, 04/05/2010 10.34:

"i germani ben altra cosa sono rispetto ai Galli"
Frase di Cesare nel de bello gallico.
già questo ti fa capire che sapevano quello che erano i germani.
poi ci provarono 50 anni dopo.
persero 3 legioni ed impararono la lezione:
troppa gente, troppe foreste, troppe paludi, un caxxo da saccheggiare/sfruttare

i germani erano inutili in campo aperto, ma nel fitto bosco germanico erano i romani quelli inutili che per fare qualche chilometro dovevano abbattere foreste per via dei carri approvigionamento, macchine belliche, per non parlare del solito seguito dell'esercito che non erano combattenti.

quindi la superiorità dei romani è relativa.
non è che si può prendere l'esercito e dire: ok hanno armatura, macchine avanzate, il miglior ferro etc etc...
è un analisi abbastanza spicciola, poichè in una guerra vanno presi in analisi molti fattori ed uno su tutti il terreno/territorio.



Pensate che su 24 battaglie in diverse epoche della storia di roma, ben 16 sono risultate vittoriose alle legioni romane, quasi sempre in inferiorità numerica.
PS ho fatto una ricerca personale... forse ci fu qualche altra battaglia che non ho trovato, ma il dato direi che è piuttosto significativo, sopratutto tenendo conto dell'inferiorità numerica.
[Modificato da danilo brusamarello 27/05/2010 22:42]
28/05/2010 00:04
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da 16 a 24 ci passano 8 sconfitte, che per i germani significano morti, per i romani un immenso e devastante buco sia di uomini che di finanza.
teutoburgo insegna...
dopo 3 legioni perse nessuno si azzardò a tentare una cosa simile per non rischiare neanche lontanamente il ripetersi di un evento così catastrofico.
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Re:
Augusto.Carducci, 28/05/2010 0.04:

da 16 a 24 ci passano 8 sconfitte, che per i germani significano morti, per i romani un immenso e devastante buco sia di uomini che di finanza.
teutoburgo insegna...
dopo 3 legioni perse nessuno si azzardò a tentare una cosa simile per non rischiare neanche lontanamente il ripetersi di un evento così catastrofico.




No no hai pienamente ragione, poi ai romani non interessava particolarmente espandersi oltremodo su quelle terre...
Dico solo che da quei dati si evince che in un confronto campale non c'era scontro (disciplina, addestramento, armamento e molte altre cose creavano troppo divario tra i due schieramenti), esattamente come avevi detto tu...
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Re:
Augusto.Carducci, 05/05/2010 20.34:

diciamo che se la politica dell'accogli lo straniero fosse stata continuativa e non saltuaria, in misura meno massiva, e soprattutto meglio controllata, probabilmente l'impero avrebbe rivissuto un altro secolo di splendore dovuto al risollevarsi dell'agricoltura in primis, aumento demografico, esercito rimpolpato a dovere senza mercenari, in un sol colpo scompare un potenziale nemico che diventa un tuo braccio fedele.
solo che vediamo bene come con adrianopoli i goti siano stati trattati malissimo all'ingresso sul danubio ed il tutto dovuto ad un co***one che ha voluto strizzarli, tanto al punto che si rivoltarono.



Questo è il problema...se la gestione della situazione fosse stata diversa non ci sarebbe stata la battaglia.



Costantinus, 05/05/2010 17.58:

Dopo Adrianopoli quel genio di Teodosio ebbe due ottime idee: 1) reclutare i goti nell'esercito come gruppi autonomi 2) spostare altre truppe da occidente ad oriente...
Poi casualmente quando il Reno si gelò nel 406 orde di Franchi, Vandali, Burgundi e quant'altri attraversarono in massa il fiume senza poter opporte una strenua resistenza.



e quale imperatore sano di mente sposterebbe le truppe dalla parte più popolosa, prospera, produttiva, evoluta, ricca dell'impero per proteggere quella più povera, spopolata ed imbarbarita?



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Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Re: Re:
Xostantinou, 28/05/2010 16.50:



Questo è il problema...se la gestione della situazione fosse stata diversa non ci sarebbe stata la battaglia.


Xostantinou, 28/05/2010 16.50:



e quale imperatore sano di mente sposterebbe le truppe dalla parte più popolosa, prospera, produttiva, evoluta, ricca dell'impero per proteggere quella più povera, spopolata ed imbarbarita?




Quoto, Teodosio fu un pessimo imperatore per tanti motivi, ma le scelte che fece per risolvere la situazione dopo Adrianopoli furono le uniche possibili..
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