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Se l'impero romano fosse resistito...

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2008 09:44
03/04/2008 18:13
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Antioco hai composto un bel rescritto, ma rinnovo le mie forti obiezioni sulla "grandezza" di Teodosio.
Io non riesco a trovare grandi in nulla degli imperatori che presero a picconate un mondo, quello classico, che aveva fatto la gloria di Roma, e non solo di Roma. Gettando l'Europa e il mondo intero in un millennio di barbarie dominate dalle superstizioni.
Tu che sei un ardente culture della grecità, come puoi solo mettere a paragone il ferreo razionalismo greco-romano con l'ignobile misticismo bizantino e barbaro?
Per me non c'è paragone, ma suppongo che per i cristiano dotti, ed edotti a loro volta, questo genere di imperatori rappresentasse l'apogeo della "loro" civiltà.
Mi dispiace, ma per me l'apogeo fu quello di Augusto fino a Traiano, stop. La civiltà che venne dopo il III secolo fu qualcosa che non aveva nulla a che fare con la romanità classica.
E non credo sia un caso che la stessa Grecia moderna (non parliamo dell'Italia, che dopo il periodo fascista ha apertamente disprezzato il suo passato romano, e continua a farlo, comportamento veramente ignobile), non si dichiare e non si sente, erede di Bisanzio, se non molto alla lontana, ma erede della Grecia di Pericle, di Aristotele, di Alessandro, di Atene, Sparta e Tebe.
Non credo che la verità stia nel mezzo, la storia non è una scienza esatta, ma si scrive e si riscrive a seconda del periodo storico, immutate sono solo le spinte dell'agire umano.
Per questo, non potendo io astrarmi dal mio contesto, e dalle mie credenze, di cosa fu giusto e cosa sbagliato, pur cercando di descrivere le cose in dati oggettivi come storico, sto dalla parte di Zosimo, Marcellino ed Eutropio, non di un Lattanzio, il (pseudo)Cicerone cristiano, o un Gregorio di Nazianzo e altre lingue servili.
Suvvia un po' di obiettività, i resoconti cristiani di quel periodo sono pieni di falsità storica e vanno pesantemente purgati per avere una lettura onesta.
Molto meglio affidarsi agli scritti pagani, finché durarono, il che possiamo dire fino a Zosimo, al massimo, ultima luce del mondo classico, e mi stupisce che gli avessero permesso di pubblicare i suoi scritti e di praticare la sua religione pur essendo un funzionario pubblico.

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La speranza oltre la speranza...
03/04/2008 18:15
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Rinnovo qui, per inciso a detrimento di tutti i miei detrattori, scusate il gioco di parole, che provare fascino per un periodo storico, o anzi disprezzare apertamente le scelte pubbliche e private che comportarono quella particolare evoluzione storica, non significa misconoscere la storia.
In altri siti, purtroppo, vige questo strano parallelismo, per cui se uno non ama un periodo storico, allora non sa di cosa parla, non lo conosce, e se ha letto qualcosa ha capito male.
Valli a capire loro.

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La speranza oltre la speranza...
03/04/2008 19:40
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Mah, un'impero enorme e diversificato come quello romano non poteva che cadere: nessuna riforma l'avrebbe salvato. Il declino è tanto più veloce quanto la civiltà che si osserva è complessa. E' stato accelerato da alcuni imperatori, rallentato da altri. Ma era inevitabile.
03/04/2008 23:04
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Re:
Christof Romuald, 03/04/2008 18.13:


E non credo sia un caso che la stessa Grecia moderna (non parliamo dell'Italia, che dopo il periodo fascista ha apertamente disprezzato il suo passato romano, e continua a farlo, comportamento veramente ignobile), non si dichiare e non si sente, erede di Bisanzio, se non molto alla lontana, ma erede della Grecia di Pericle, di Aristotele, di Alessandro, di Atene, Sparta e Tebe.




Questo non è vero. Studiano allo stesso modo la grecia antica e bizantina, solo che ignorano che i bizantini si reputassero romani (romaioi), anzi pensano che i bizantini sbandierassero in lungo e largo di essere greci. Ma questà è un altra storia.

Per quanto riguarda Roma, invece non sono d'accordo su chi dice era inveitabile ecc. Roma è caduta con l'editto di Caracalla (dopo i gravi colpi subiti per mano di quell'africano delle mie brache di Settimio Severo [SM=g8143] [SM=g8143] [SM=g8143] ). Prima per i barbari era un onore diventare cittadini romani, ora lo erano tutti da un giorno all'altro, creando fortissimi squilibri politici e sociali perchè tutti erano sullo stesso piano. Altro fattore determinante e gravissimo da considerare sono gli stranieri. Se tutti quelli dentro il limes sono romani si crea una barriera sia fisica che sociale e mentale, che fa regredire la civiltà.
Adesso tutti i corpi militari sono formati da soli romani, tornando quindi ad epoca pre-mariana (a parte ai numeri, anologhi alle alae repubblicane sotto questo punto di vista). Solo che i numeri combattevano con il proprio stile e non venivano romanizzati come gli auxilia; quindi i barbari cominciarono ad entrare non solo negli auxilia ma anche nelle legioni (tanto ormai tra auxilia e legione non c'era differenza... o anzi si stava assottigliando sempre di più), dato che per entrare nelle legioni dovevi essere cittadino romano. Quindi i romani preferivano arruolarsi negli auxilia per avere compiti meno gravosi e i barbari fra le legioni per integrarsi e avere la cittadinanza.
Settimio Severo aveva concesso di nuovo gli appezzamenti di terra ai soldati facendo quindi diventare Caracalla in seguito cittadini romani dei barbari ai quali era data la terra romana!!! un paradosso con poco senso a mio parere [SM=g8081] .
Infine si deve considerare che essendo diventato l'unico modo diventare cittadini romani quello di fare il soldato, moltissimi barbari rimpiazzano i romani nell'esercito, ed unito al fatto che Settimio Severo aveva cacciato molti occidentali dai ranghi elevati, crea una situazione pessima: barbari guidati da generali orientali.

Ma Caracalla non aveva pensato molto bene a chi veniva dall'esterno, perchè questo sistema creava dei problemi. Non erano state previste regole per chi veniva da fuori come ho detto prima; ma chi veniva da fuori combatteva anche nei numeri, sempre più diffusi, che mantenevano i loro tipi di combattimento e le loro strategie. Ora però, combattendo al servizio di Roma, sono una via di mezzo tra cittadini e barbari, creando non poco grattacapi sia alla legislazione che ai comandanti romani. Questi soldati essendo comandati dalla propria gente, e quindi barbari, possono fare anche carriera. E quindi ci troviamo con generali barbari che hanno preso il posto di quelli romani. [SM=g8355]
I soldati sono barbari e i generali anche. Roma non esiste più [SM=g8290]
[Modificato da Costantinus 03/04/2008 23:06]

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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

04/04/2008 12:57
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Beh se non era inevitabile allora come avrebbe potuto fare per resistere come entità unita e romana? Riforme? Tipo?
04/04/2008 13:35
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la caduta di Roma probabilmente era invitabile... ma si poteva rimandare ancora di qualche secolo e sopratture dare quindi il tempo di lasciare l'eredità a nazioni fortemente latinizzate e non barbarizzate (l'impero d'oriente è sopravvisuto fino al 1453 no?)

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04/04/2008 13:43
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Personalmente concordo con cristof riguardo alla fine della civiltà classica con la fine dell'epoca aurea degli antonini,e sul fatto che è assai diversa la cultura bizantina da quella romana.Però faccio una distinzione di valore.Non giudico la fine della civiltà classica un male,ma un bene a lungo termine.Dopo la catarsi medievale è emersa una civiltà molto migliore libera da tutti i problemi della civiltà classica ma che ne prese il meglio.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
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04/04/2008 13:52
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Siete tutti dei criticoni, ma al posto di questi disgraziati di imperatori che avreste fatto?? è facile governare ed essere ricordati grandi quando si governa sul velluto(augusto?), le riforme che hanno fatto possono essersi rivelate sbagliate a lungo termine, ma nella situazione disperata in cui versava l'impero ben poche cose sarebbero state realmente utili sia nel presente che nel futuro

http://s3.gladiatus.it/game/c.php?uid=69780
Saluti
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Re:
dominus15, 04/04/2008 13.52:

Siete tutti dei criticoni, ma al posto di questi disgraziati di imperatori che avreste fatto?? è facile governare ed essere ricordati grandi quando si governa sul velluto(augusto?), le riforme che hanno fatto possono essersi rivelate sbagliate a lungo termine, ma nella situazione disperata in cui versava l'impero ben poche cose sarebbero state realmente utili sia nel presente che nel futuro




Augusto non ha regnato sul velluto. Ha affrontato anni di sconvoglimenti e guerra civile, ed ha avuto la stoffa di capire ciò che cesare non capì, lasciando al senato l'illusione di guidare lo stato, è stato un animale politico di rara efficacia...


Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





04/04/2008 14:30
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Augusto non ha regnato sul velluto. Ha affrontato anni di sconvoglimenti e guerra civile, ed ha avuto la stoffa di capire ciò che cesare non capì, lasciando al senato l'illusione di guidare lo stato, è stato un animale politico di rara efficacia...



Certamente, ma se avesse governato nel terzo secolo cosa avrebbe fatto? secondo me non molto di più di quanto avevano fatto altri imperatori in quel periodo e che magari sono ricordati come dei falliti

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La mia docente di storia romana all'università non tollerava assolutamente che si parlasse di decadenza nel III sec., questo è un concetto tipico degli studi del '700/'800. La storiografia moderna vede negli eventi dell'anarchia militare un evento che mutò l'aspetto dell'Impero ma non lo considera per forza un mutamento in peggio. L'Impero si trovò con un'inflazione galoppante, gli Italici (nucleo originario dell'esercito) che non volevano più fare i soldati, i barbari alle porte e potenti forze disgregatrici in azione. I sovrani romani trovarono varie soluzioni che sembrarono loro le più adatte (cittadinanza a tutti, arruolamento dei barbari nelle legioni, tetrarchia, etc.). Essendo uno stato vivente, l'Impero cambiò gusti, modi di vestire, di combattere, etc., ma non per questo posso disprezzarlo, inoltre farei un pessimo servizio ai miei futuri alunni, sto facendo la specializzazione per l'insegnamento, se dicessi loro "dopo M. Aurelio buttate via tutto che non ne vale la pena, l'Impero è morto"; no, l'Impero non è morto, ha solo mutato pelle per cercare di sopravvivere al tempo ed agli eventi, non è morto nel III sec., è morto nel 476 in Occidente e nel 1453 in Oriente. I due Imperi erano certamente diversi rispetto a quello di Traiano, ma non erano Marziani giunti dallo spazio, era lo stesso Impero di Traiano dopo 300 e 1300 anni. Forse l'Italia di oggi è la stessa di 80 anni fa? Non credo e se siamo mutati così tanto noi in 80 anni, figurarsi un Impero multietnico dopo 1000. Forse l'Impero si poteva difendere in altro modo, ma quegli uomini trovarono solo quelle soluzioni che poi attuarono. Già la civiltà ellenistica era profondamente mutata rispetto a quella classica del V sec., forse buttiamo alle ortiche Callimaco perché non scriveva come Eschilo? Alcuni comunque diranno "per me è decaduto ed è morto dopo gli Antonini", non vi posso aiutare, come dicono i biologi "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", per me l'impero romano non è decaduto, è mutato e ha continuato a vivere ed a combattere per altri 1200 anni finché il sultano non è entrato in Santa Sofia e l'ha resa una moschea.
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Re:
Antioco il Grande, 04/04/2008 14.34:

La mia docente di storia romana all'università non tollerava assolutamente che si parlasse di decadenza nel III sec., questo è un concetto tipico degli studi del '700/'800. La storiografia moderna vede negli eventi dell'anarchia militare un evento che mutò l'aspetto dell'Impero ma non lo considera per forza un mutamento in peggio. L'Impero si trovò con un'inflazione galoppante, gli Italici (nucleo originario dell'esercito) che non volevano più fare i soldati, i barbari alle porte e potenti forze disgregatrici in azione. I sovrani romani trovarono varie soluzioni che sembrarono loro le più adatte (cittadinanza a tutti, arruolamento dei barbari nelle legioni, tetrarchia, etc.). Essendo uno stato vivente, l'Impero cambiò gusti, modi di vestire, di combattere, etc., ma non per questo posso disprezzarlo, inoltre farei un pessimo servizio ai miei futuri alunni, sto facendo la specializzazione per l'insegnamento, se dicessi loro "dopo M. Aurelio buttate via tutto che non ne vale la pena, l'Impero è morto"; no, l'Impero non è morto, ha solo mutato pelle per cercare di sopravvivere al tempo ed agli eventi, non è morto nel III sec., è morto nel 476 in Occidente e nel 1453 in Oriente. I due Imperi erano certamente diversi rispetto a quello di Traiano, ma non erano Marziani giunti dallo spazio, era lo stesso Impero di Traiano dopo 300 e 1300 anni. Forse l'Italia di oggi è la stessa di 80 anni fa? Non credo e se siamo mutati così tanto noi in 80 anni, figurarsi un Impero multietnico dopo 1000. Forse l'Impero si poteva difendere in altro modo, ma quegli uomini trovarono solo quelle soluzioni che poi attuarono. Già la civiltà ellenistica era profondamente mutata rispetto a quella classica del V sec., forse buttiamo alle ortiche Callimaco perché non scriveva come Eschilo? Alcuni comunque diranno "per me è decaduto ed è morto dopo gli Antonini", non vi posso aiutare, come dicono i biologi "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", per me l'impero romano non è decaduto, è mutato e ha continuato a vivere ed a combattere per altri 1200 anni finché il sultano non è entrato in Santa Sofia e l'ha resa una moschea.





Parole sante, parole sante...



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04/04/2008 15:17
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Dopotutto la continuità territoriale, ideologica e temporale dove le lasciamo? Io sono roso solo da un dubbio... A volte mi sento di identificare la fine più nel 1204 che nel 1453, perchè il sultano quell'anno mise piede in una città stato riferimento di staterelli e despotati indipendenti, mentre i "crociati" entrarono nella capitale di un impero, in difficoltà ma ancora sostanzialmente integro...


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04/04/2008 15:20
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Re:
dominus15, 04/04/2008 14.30:


Augusto non ha regnato sul velluto. Ha affrontato anni di sconvoglimenti e guerra civile, ed ha avuto la stoffa di capire ciò che cesare non capì, lasciando al senato l'illusione di guidare lo stato, è stato un animale politico di rara efficacia...



Certamente, ma se avesse governato nel terzo secolo cosa avrebbe fatto? secondo me non molto di più di quanto avevano fatto altri imperatori in quel periodo e che magari sono ricordati come dei falliti




Beh è difficile porre un personaggio fuori dal suo contesto storico ed immaginare come si sarebbe comportato, non ha affrontato quei problemi, ne ha affrontati altri... In un contesto molto, molto, molto diverso... Un imperatore capace nel I secolo secondo me avrebbe operato bene anche nel III e nel IV, si è visto che sotto imperatori capaci il tardo impero rimaneva una macchina imponente ed affidabile...


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04/04/2008 15:21
Re:
Antioco il Grande, 04/04/2008 14.34:

, questo è un concetto tipico degli studi del '700/'800. La storiografia moderna vede negli eventi dell'anarchia militare un evento che mutò l'aspetto dell'Impero ma non lo considera per forza un mutamento in peggio. L'Impero si trovò con un'inflazione galoppante, gli Italici (nucleo originario dell'esercito) che non volevano più fare i soldati, i barbari alle porte e potenti forze disgregatrici in azione. I sovrani romani trovarono varie soluzioni che sembrarono loro le più adatte (cittadinanza a tutti, arruolamento dei barbari nelle legioni, tetrarchia, etc.). Essendo uno stato vivente, l'Impero cambiò gusti, modi di vestire, di combattere, etc., ma non per questo posso disprezzarlo, inoltre farei un pessimo servizio ai miei futuri alunni, sto facendo la specializzazione per l'insegnamento, se dicessi loro "dopo M. Aurelio buttate via tutto che non ne vale la pena, l'Impero è morto"; no, l'Impero non è morto, ha solo mutato pelle per cercare di sopravvivere al tempo ed agli eventi, non è morto nel III sec., è morto nel 476 in Occidente e nel 1453 in Oriente. I due Imperi erano certamente diversi rispetto a quello di Traiano, ma non erano Marziani giunti dallo spazio, era lo stesso Impero di Traiano dopo 300 e 1300 anni. Forse l'Italia di oggi è la stessa di 80 anni fa? Non credo e se siamo mutati così tanto noi in 80 anni, figurarsi un Impero multietnico dopo 1000. Forse l'Impero si poteva difendere in altro modo, ma quegli uomini trovarono solo quelle soluzioni che poi attuarono. Già la civiltà ellenistica era profondamente mutata rispetto a quella classica del V sec., forse buttiamo alle ortiche Callimaco perché non scriveva come Eschilo? Alcuni comunque diranno "per me è decaduto ed è morto dopo gli Antonini", non vi posso aiutare, come dicono i biologi "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", per me l'impero romano non è decaduto, è mutato e ha continuato a vivere ed a combattere per altri 1200 anni finché il sultano non è entrato in Santa Sofia e l'ha resa una moschea.

Ti stai confondendo:... casomai sono i fisici a proposito dell'energia che dicono : nulla muore , tutto cambia.
E' l'energia che si trasforma e comunque per la teoria dell'entropia un tempo cesserà anche quella.
Per il resto possiamo tranquillamente buttare a mare tutto il III sec° [SM=g8075] d.c. per tutto il resto io salvo solo aureliano, giuliano per il IV° ed ezio inizio V°.

La mia docente di storia romana all'università non tollerava assolutamente che si parlasse di decadenza nel III sec.
sai a noi quanto ce ne.... [SM=g8334] [SM=g8075] [SM=g8137] [SM=g8143] [SM=g1401074] di quella prof... [SM=g8334] [SM=g8121]
[Modificato da Fabius Maximus 04/04/2008 15:52]
04/04/2008 15:24
Re:
Pius Augustus, 04/04/2008 13.43:

Personalmente concordo con cristof riguardo alla fine della civiltà classica con la fine dell'epoca aurea degli antonini,e sul fatto che è assai diversa la cultura bizantina da quella romana.Però faccio una distinzione di valore.Non giudico la fine della civiltà classica un male,ma un bene a lungo termine.Dopo la catarsi medievale è emersa una civiltà molto migliore libera da tutti i problemi della civiltà classica ma che ne prese il meglio.


e'vero è vero è tutto vero
difatti noi viviamo nel migliore dei mondi possibili [SM=g8077]


04/04/2008 15:40
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una società per perdurare deve evolversi ed adattarsi; la società romana per perdurare nei milleni ha dovuto evolvere se stessa e cambiare nel modo in cui cambiavano le persone che la costituivano, se ci si fosse limitati ad incaponirsi sulla purezza dell'"italicità" probabilmente l'impero sarebbe caduto molto ma molto prima...


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04/04/2008 20:01
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Fabius Maximus, 04/04/2008 15.21:

Ti stai confondendo:... casomai sono i fisici a proposito dell'energia che dicono : nulla muore , tutto cambia.
E' l'energia che si trasforma e comunque per la teoria dell'entropia un tempo cesserà anche quella.
Per il resto possiamo tranquillamente buttare a mare tutto il III sec° [SM=g8075] d.c. per tutto il resto io salvo solo aureliano, giuliano per il IV° ed ezio inizio V°.

La mia docente di storia romana all'università non tollerava assolutamente che si parlasse di decadenza nel III sec.
sai a noi quanto ce ne.... [SM=g8334] [SM=g8075] [SM=g8137] [SM=g8143] [SM=g1401074] di quella prof... [SM=g8334] [SM=g8121]



Beato te a cui non frega, visto che non sono teorie personali ma la posizione della moderna storiografia sull'epoca romana che dai tempi della "Decadenza e caduta dell'impero romano" di Gibbon un po' di strada l'ha fatta. Altrimenti possiamo continuare a credere che Tiberio a Capri si dedicasse alle orge, che Nerone abbia incendiato Roma, etc. Tu salvi solo Aureliano, ma nel III sec. la buona parte dei sovrani dell'anarchia militare furono ottimi generali (tipo Tacito o Probo per citarne due, la loro sventura fu di morire dopo troppo poco tempo in battaglia o assassinati dai propri soldati; anche Severo Alessandro non fu niente male), nel V sec., nonostante, Onorio o Valentiniano III, vi furono ottimi sovrani, tipo Costanzo III o Maiorano, se avessero regnato di più avrebbero potuto fare molto per l'Impero d'Occidente. Poi, naturalmente, ognuno a casa sua crede quello che gli pare.

Devo dire che, sebbene siano un "pochino" OT, sembra che la discussione proceda comunque all'insegna dell'educazione e del reciproco scambio d'idee, stento a crederlo.

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04/04/2008 20:29
ula ula lla [SM=g8080] addirittura adesso nel III secolo tutti vivevano beati e felici [SM=g8081]
quei cari ragazzi dei goti si dedicavano mica alla pirateria no noooooo [SM=g8128]
facevano semplicemente birdwatching però i viaggi costavano anche allora, anche di più, e si limitarono gentilmente a chiedere un contributo per continuare il loro viaggio esplorativo....
ma non era dai tempi di Pompeo che non c'erano più i pirati [SM=g8152]


un pò come se i coloni del west avessero chiesto un contributo per i loro viaggi agli indigeni americani...

e per non parlare dei franchi che facevano solo qualche escursione...
qualche pic-nic ma non c'erano voluti Cesare , Agrippa , germanico , Corbulone ( o era agricola?) per sigillare il limes germanico? [SM=g8154]

Naturalemente secondo la moderna storiografia , di cui non ho MAI sentito nominare,le legioni si erano fatte un poco vivaci quei ragazzi un pò birichini pretendevano di eleggere gli imperatori ,
erano dei bravi ragazzi in fondo, ma non conta ovviamente nulla che si dovette riformare l'esercito che aveva retto per quanto dalla riforma di gaio mario : almeno? [SM=g1401073]
e ovviamente le persecuzioni contro i cristiani erano cosa di poco conto in un regno che aveva fatto un vanto , no di più una TRADIZIONE della tolleranza religiosa [SM=g8263] [SM=g8260]

QUanto al resto io non sputerei sentenze su Nerone visto che l'attuale storiografia ancora non ha attribuito delle responsabilità nette all'imperatore forte, nè probabilmente mai lo farà.. perchè dopo 2000 anni è un pò difficile ricostruire un delitto, specie dopo un incendio... [SM=g8077]
infine tiberio ha ottimamente amministrato l'impero, peccato fosse l'opposto del padre adottivo (Ottaviano) considerato che si guastò i rapporti col senato a tal punto che all'inizio gli preferirono Caligola.
Magari tu però sei di quelli per cui Nerone non ha fatto niente di buono e Claudio era semplicemente succube delle sue mogli e dei suoi Liberti....
Quanto agli ottimi sovrani che razza di capi erano se si facevano ammazzare dalle congiure e non riuscivano a prevedere i malumori dei loro sottoposti?

antioco se per te il III° sec non era di decadenza, per favore avvertimi quando le cose vanno a gonfie vele , così almeno so che arriverà un terremoto.... [SM=g8299]

Non solo a casa propria ma anche all'uni e fuori, c'è sempre qualcuno che ha il complesso dell'Ipse dixit, meglio ancora il complesso del lei non sa chi sono io.....
e purtroppo siamo in Italia i baroni professori trovano sempre chi li difende....
[Modificato da Fabius Maximus 04/04/2008 20:40]
04/04/2008 20:56
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L'impero "romano", io lo considero morto, dopo Severo, anche se qualche aspetto si salvò ed ogni tanto si riaffacciò nel III secolo, dove combatté la sua ultima battaglia. Ciò non significa che dopo ci sia il nulla, significa che un modo di vedere le cose, di intendere la vita e il mondo era finito, e ne nacque uno nuovo.
Un mondo che ruppe col proprio passato in maniera molto più netta di quanto avesse fatto l'ellenismo o la romanità rispetto agli antichi greci dai tempi della guerra di Troia.
Con ciò non significa che il periodo successivo non sia da studiare, anzi. Ma da qui a dire che non fu crisi, che il IV secolo fu addirittura un periodo di "fioritura", ce ne passa.
Che lo dimostrassero gli autori di storia moderni, che a mio avviso hanno cambiato parere in odio al fascismo e alla romanità classica, che il colono legato alla terra del IV secolo, sempre esposto ai briganti e alla rapacità dei famigerati agentes in rebus, che spesso si prendevano anche le sue donne, viveva bene quanto un libero contadino del I secolo o del II. Per non parlare poi della struttura dello Stato e della società nel suo complesso.
Questo non lo dicono però, come mai antiochio? Per me a sta gente che vede la storia con fette di prosciutto ideologico sugli occhi andrebbe tolto l'insegnamento.

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04/04/2008 21:01
Re:
Christof Romuald, 04/04/2008 20.56:

L'impero "romano", io lo considero morto, dopo Severo, anche se qualche aspetto si salvò ed ogni tanto si riaffacciò nel III secolo, dove combatté la sua ultima battaglia. Ciò non significa che dopo ci sia il nulla, significa che un modo di vedere le cose, di intendere la vita e il mondo era finito, e ne nacque uno nuovo.
Un mondo che ruppe col proprio passato in maniera molto più netta di quanto avesse fatto l'ellenismo o la romanità rispetto agli antichi greci dai tempi della guerra di Troia.
Con ciò non significa che il periodo successivo non sia da studiare, anzi. Ma da qui a dire che non fu crisi, che il IV secolo fu addirittura un periodo di "fioritura", ce ne passa.
Che lo dimostrassero gli autori di storia moderni, che a mio avviso hanno cambiato parere in odio al fascismo e alla romanità classica, che il colono legato alla terra del IV secolo, sempre esposto ai briganti e alla rapacità dei famigerati agentes in rebus, che spesso si prendevano anche le sue donne, viveva bene quanto un libero contadino del I secolo o del II. Per non parlare poi della struttura dello Stato e della società nel suo complesso.
Questo non lo dicono però, come mai antiochio? Per me a sta gente che vede la storia con fette di prosciutto ideologico sugli occhi andrebbe tolto l'insegnamento.


esauriente!
quoto e approvo! [SM=g8147] [SM=g8149]

04/04/2008 22:25
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Re:
Christof Romuald, 04/04/2008 20.56:

Per me a sta gente che vede la storia con fette di prosciutto ideologico sugli occhi andrebbe tolto l'insegnamento.




questa è pesante dai..


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







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A parte che difendo strenuamente Tiberio, Claudio e Nerone (come fa anche la storiografia moderna), forse ho detto che il III sec. fu un periodo felice per l'Impero? Non mi pare proprio. Ho detto che ci furono buoni imperatori anche in quel periodo, anche Aureliano, per inciso, morì assassinato, non doveva essere un grande sovrano. Ho detto che il III sec. fu un periodo di cambiamento per Roma che dovette adattarsi a nuove sfide e nuove minacce per non soccombere. Anche il IV sec., nonostante tutto, vide un Impero unito e solido, e questo fino alla morte di Teodosio (nonostante tutti i problemi affrontati tra cui la fine di Giuliano, personaggio che ammiro tantissimo, e la battaglia di Adrianopoli).

Comunque vi ringrazio, se vi avessi conosciuto prima avrei risparmiato anni all'università. Sono stato un povero fesso che non ha capito nulla, meno male che ci siete voi ad illuminarmi. [SM=g8263] [SM=g8263] [SM=g8263]
[Modificato da Antioco il Grande 04/04/2008 22:30]
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Re: Re:
Fabius Maximus, 04/04/2008 15.24:


e'vero è vero è tutto vero
difatti noi viviamo nel migliore dei mondi possibili [SM=g8077]






senza dubbio la società attuale garantisce livelli di vita,capacità tecniche,scientifiche,libertà e aspettativa di vita molto superiori a quelle di una civiltà fossilizzata su un livello economico preindustriale (addirittura basato sulla schiavitù),e governato da un dispotismo addirittura divinizzato.


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Re:
Christof Romuald, 04/04/2008 20.56:

L'impero "romano", io lo considero morto, dopo Severo, anche se qualche aspetto si salvò ed ogni tanto si riaffacciò nel III secolo, dove combatté la sua ultima battaglia. Ciò non significa che dopo ci sia il nulla, significa che un modo di vedere le cose, di intendere la vita e il mondo era finito, e ne nacque uno nuovo.
Un mondo che ruppe col proprio passato in maniera molto più netta di quanto avesse fatto l'ellenismo o la romanità rispetto agli antichi greci dai tempi della guerra di Troia.
Con ciò non significa che il periodo successivo non sia da studiare, anzi. Ma da qui a dire che non fu crisi, che il IV secolo fu addirittura un periodo di "fioritura", ce ne passa.
Che lo dimostrassero gli autori di storia moderni, che a mio avviso hanno cambiato parere in odio al fascismo e alla romanità classica, che il colono legato alla terra del IV secolo, sempre esposto ai briganti e alla rapacità dei famigerati agentes in rebus, che spesso si prendevano anche le sue donne, viveva bene quanto un libero contadino del I secolo o del II. Per non parlare poi della struttura dello Stato e della società nel suo complesso.
Questo non lo dicono però, come mai antiochio? Per me a sta gente che vede la storia con fette di prosciutto ideologico sugli occhi andrebbe tolto l'insegnamento.



giusto [SM=g8335]

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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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Secondo me più che parlare di fine dell'impero dell'impero romano sarebbe meglio parlare di fine del mondo classico. Infatti l'impero inteso come struttura statale si conservò abbastanza bene fino al 4 secolo mutando secondo le esigenze per sopravvivere. Quello che invece finì nel 3 secolo è il mondo classico con le sue idee, i suoi canoni, la sua società cosmopolita, soppiantati da una nuova identità secondo me più vicina al medioevo che alla classicità
[Modificato da WOLFgang 88 04/04/2008 23:12]
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-HUMANITAS- Sapere aude
Quando gli dei non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo

Homines sumus, lux ac tenebra mundi, dramatis personae in aequore universi
Maledetti, trafitti dalla passione, l'amore ci sopravvive, l'arte ci rende immortali
La tristezza è il nostro destino; ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno

-Dove c’è molta luce l’ombra è più nera-

"Sopravvivranno le catastrofi e le rovine; trionferà il caos, ma di tanto in tanto verrà anche l'ordine. La pace s'instaurerà di nuovo tra le guerre; le parole umanità, giustizia, libertà ritroveranno qua e là il senso che noi abbiamo tentato d'infondervi. Non tutti i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; altre cupole, altri frontoni sorgeranno; vi saranno uomini che penseranno e vivranno come noi: oso contare su questi continuatori che seguiranno ad intervalli regolari lungo i secoli, su questa immortalità intermittente. Cabria si preoccupa di vedere un giorno il pastoforo di Mitra o il vescovo di Cristo prendere dimora a Roma e rimpiazzarvi il pontefice massimo. Se questo giorno venisse, il mio successore lungo i crinali vaticani avrà cessato di essere in capo di una banda di settari per divenire una delle espressioni dell'autorità universale. Erediterà i nostri palazzi, i nostri archivi; differirà da noi meno di quello che si potrebbe credere. Accetto con calma le vicissitudini di Roma eterna" (Memorie di Adriano, M. Yourcenar)

"Questo è il motivo per cui sostengo che Kurtz era un uomo notevole. Aveva qualcosa da dire. La disse. Visto che anch’io ho dato un’occhiata oltre il limite, comprendo meglio il senso di quello sguardo fisso che non distingueva la fiamma di una candela, ma che era grande abbastanza da abbracciare l’universo intero, acuto abbastanza da penetrare tutti i cuori che battono in quelle tenebre. Aveva tirato le somme, aveva espresso il suo giudizio. “Che orrore, che orrore”. Era un uomo notevole. […] Il suo grido era un’affermazione, una vittoria morale pagata a costo di innumerevoli sconfitte, di abominevoli terrori, di abominevoli soddisfazioni. Ma è stata una vittoria. Forse tutta la saggezza, tutta la verità e tutta la sincerità sono concentrate in quell’inapprezzabile attimo in cui superiamo la soglia dell’invisibile, forse" (Cuore di tenebra, J.Conrad)
04/04/2008 23:08
Re:
Antioco il Grande, 04/04/2008 22.29:

A parte che difendo strenuamente Tiberio, Claudio e Nerone (come fa anche la storiografia moderna), forse ho detto che il III sec. fu un periodo felice per l'Impero? Non mi pare proprio. Ho detto che ci furono buoni imperatori anche in quel periodo, anche Aureliano, per inciso, morì assassinato, non doveva essere un grande sovrano. Ho detto che il III sec. fu un periodo di cambiamento per Roma che dovette adattarsi a nuove sfide e nuove minacce per non soccombere. Anche il IV sec., nonostante tutto, vide un Impero unito e solido, e questo fino alla morte di Teodosio (nonostante tutti i problemi affrontati tra cui la fine di Giuliano, personaggio che ammiro tantissimo, e la battaglia di Adrianopoli).

Comunque vi ringrazio, se vi avessi conosciuto prima avrei risparmiato anni all'università. Sono stato un povero fesso che non ha capito nulla, meno male che ci siete voi ad illuminarmi. [SM=g8263] [SM=g8263] [SM=g8263]


No però hai difeso la posizione di quella prof.
E quindi sembrava che quella fosse la TUA idea. [SM=g8268]
Aureliano fu assassinato è vero secondo me perchè questo dimostra che un buon sovrano da SOLO non può far miracoli [SM=g8302] .. vedi Ezio che tra l'altro non era neanche imperatore... [SM=g8302]
Secondo me sei troppo ottimista anche sull'idea che l'impero era solido e unito [SM=g8268]
più che altro riuscì a sopravvivere a se stesso, ma non aveva neanche grandi concorrenti come stati.

Comunque non te la prendere troppo per l'università....

noi siamo sempre qua puoi sempre chiedere [SM=g8229]
05/04/2008 08:35
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Difendo le teorie della mia prof perché, alla luce di quanto ho letto in tutti questi anni, mi sembrano più convincenti di "dopo M. Aurelio non c'è più nulla", di certo non bado all'ipse dixit. Certamente l'impero romano del III, IV, V, VI sec fu profondamente diverso rispetto a quello del II sec. ma questo è un processo naturale di un'entità vivente che muta per adattarsi alle nuove sfide. Può piacere o meno ma io vi trovo tanti punti interessanti e stimolanti (anche se preferisco la storia del IV sec, al turbolento III sec.), per quanto riguarda l'Impero alla morte di Teodosio certo che mi sembra solido e unito (anche se non come ai tempi di Traiano), territorialmente era tutto lì (tranne la Dacia), c'erano è vero dei problemi, anche gravi, con i Goti che giravano per le province, ma nulla che un buon sovrano non avesse potuto controllare (e finché ci fu Stilicone i Goti furono tenuti a bada), non credo che Teodosio morendo temesse che il suo stato sarebbe in parte finito in pezzi in meno di cent'anni, quando prese il potere Aureliano la situazione era stata ben peggiore.
[Modificato da Antioco il Grande 05/04/2008 08:35]
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05/04/2008 09:32
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Re:
Antioco il Grande, 05/04/2008 8.35:

Difendo le teorie della mia prof perché, alla luce di quanto ho letto in tutti questi anni, mi sembrano più convincenti di "dopo M. Aurelio non c'è più nulla", di certo non bado all'ipse dixit. Certamente l'impero romano del III, IV, V, VI sec fu profondamente diverso rispetto a quello del II sec. ma questo è un processo naturale di un'entità vivente che muta per adattarsi alle nuove sfide. Può piacere o meno ma io vi trovo tanti punti interessanti e stimolanti (anche se preferisco la storia del IV sec, al turbolento III sec.), per quanto riguarda l'Impero alla morte di Teodosio certo che mi sembra solido e unito (anche se non come ai tempi di Traiano), territorialmente era tutto lì (tranne la Dacia), c'erano è vero dei problemi, anche gravi, con i Goti che giravano per le province, ma nulla che un buon sovrano non avesse potuto controllare (e finché ci fu Stilicone i Goti furono tenuti a bada), non credo che Teodosio morendo temesse che il suo stato sarebbe in parte finito in pezzi in meno di cent'anni, quando prese il potere Aureliano la situazione era stata ben peggiore.





Ti quoto in tutto e per tutto, la visione sul tardo impero è cambiata, se vogliamo rimanere ancorati agli stereotipi di Gibbon facciamo pure... Nessuno dice che non ci siano differenze fra il I ed il III sec ma questo non comporta il fatto che l'impero del III e IV secolo fosse un cadavere sanguinante...


Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





05/04/2008 13:53
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Ma il periodo del tardo impero è uno dei più periodi più avvincenti e interessanti della storia, dove si sono gettate le basi per il mondo moderno, come si fa a dire che "dopo marco aurelio non c'è più nulla"?

http://s3.gladiatus.it/game/c.php?uid=69780
Saluti
Dominus15

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