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Augusto vs Cesare

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2007 16:26
23/04/2006 11:14
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Chi secondo voi fu il più bravo dal punto di vista politico tra Augusto e Cesare,chi il più bravo militarmente e ancora chi il + determinante per la creazione dell'impero che oggi noi tutti ammiriamo?

Secondo me militarmente nn c'è storia Cesare il conquistatore delle Gallie,il vincitore di pompeo,era superiore,anche se ad Augusto si deve riconoscere la capacità di circondarsi di grandi generali(tranne Varo naturalmente).Il problema si pone in campo politico,Cesare riuscì cn questa fine arte a conquistare il potere e ad eleggersi Imperatore a vita,Augusto invece da grande uomo qual era riuscì a toglire la libertà ai senatori senza faglierne accorgere,mantenendo le istituzioni romane e facendosi eleggere prima pricipes e poi imperator.Su questo punto io darei parità.La creazione dell'impero spetta ad Augusto nessuno cm lui lo seppe riorganizzare e migliorare cn la riforma dell'ordine senatorio,dell'erario,dell'esercito etc etc.Penso sia difficile stabilire chi dei due fosse il migliore per questo aspetto cn anzia i vostri pareri [SM=x506627]
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
24/04/2006 13:12
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nessuno sa rispondere,strano la domanda mi sembrava interessante
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
24/04/2006 14:11
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Rispospondo Io
Io invece la trovo MOLTO interessante, anche se non molto utile.

Cesare vs Augusto?

Due personaggi diversi:
L'uno il capitano audace, l'abile giocatore, il capo carismatico, l'uomo della spada e della penna
"Il dado è tratto"

L'altro il freddo calcolatore, l'astuto baro della vita, l'uomo imbroglione, il mediatore della parola finta, della politica.
"Affretati lentamente"

Ecco i due uomini, poli opposti di una catena: Cesare, nella sua lunginmiranza vide in quel fanciullo il futuro dell'Urbe, l'erede capace di muoversi tra la vità della cittò, della sua politica crudele.
Mentre Cesare era l'uomo che doveva con la forza dare il via
all'Impero, con la forza, l'abilità, la costanza.
Due poli che si completano tra di loro, come un'unico corpo.

Non c'è modo di creare un Cesare VS Augusto, perchè Ottaviano non ci sarebbe stato senza Cesare, e ques'ultima non sarebbe sopravissuto a noi senza Augusto.


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"Io sono Cesare, non re"
"Alea jacta est!" C.G.Cesare
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"Cacciate dunque, occhi greci, la passione dell'occidente che aspetta... I santi monaci di Dio non inizieranno un giorno che Dio conosce bene... a incoronare di nuovo il re romano, ed ad attaccare un croce sul suo petto?"
I Bizantini
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"Che cosa eri tu o Roma, intatta, se le tue rovine sono più grandi dell'intero mondo che ti è accanto?" Ildeberto di Lavardin
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* "Nella vita di noi Italiani ci sono tanti Maggi radiosi e troppi Inverni lunghi"
* "La plebe Italiana è mutevole come il mare"
* "Non esistono vittorie totali, solo sconfitte incondizionate"
Caio Logero
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24/04/2006 15:10
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Tribunus Angusticlavius
risposta perfetta! [SM=x506627]
24/04/2006 18:37
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L'unica qualità che ad Ottaviano mancava era il talento militare; non era un' eccelente generale come Cesare


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
BENEDETTO CROCE

La fede è la più alta passione di ogni uomo. Ci sono forse in ogni generazione molti uomini che non arrivano fino ad essa, ma nessuno va oltre
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24/04/2006 21:01
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Re: Rispospondo Io

Scritto da: Caio Logero 24/04/2006 14.11
Io invece la trovo MOLTO interessante, anche se non molto utile.

Cesare vs Augusto?

Due personaggi diversi:
L'uno il capitano audace, l'abile giocatore, il capo carismatico, l'uomo della spada e della penna
"Il dado è tratto"

L'altro il freddo calcolatore, l'astuto baro della vita, l'uomo imbroglione, il mediatore della parola finta, della politica.
"Affretati lentamente"

Ecco i due uomini, poli opposti di una catena: Cesare, nella sua lunginmiranza vide in quel fanciullo il futuro dell'Urbe, l'erede capace di muoversi tra la vità della cittò, della sua politica crudele.
Mentre Cesare era l'uomo che doveva con la forza dare il via
all'Impero, con la forza, l'abilità, la costanza.
Due poli che si completano tra di loro, come un'unico corpo.

Non c'è modo di creare un Cesare VS Augusto, perchè Ottaviano non ci sarebbe stato senza Cesare, e ques'ultima non sarebbe sopravissuto a noi senza Augusto.




ottima risposta!! [SM=x506649]

ma credo che se nn ci fosse stato augusto ci sarebbe stato qulcun'altro [SM=g27961] ...forse nn grande quanto lui [SM=g27965] [SM=x506667]
24/04/2006 21:30
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ottima risposta caiologero [SM=x506627]

secondo me cmq l'errore di Cesare fu quello di nn aver mantenuto le istituzioni romane per questo fu assassinato,infatti Augusto nn commise lo stesso errore del suo maestro
voi che ne pensate?
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

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24/04/2006 23:22
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Re: Re: Rispospondo Io

Scritto da: Nikeos 24/04/2006 21.01



ma credo che se nn ci fosse stato augusto ci sarebbe stato qulcun'altro [SM=g27961] ...forse nn grande quanto lui [SM=g27965] [SM=x506667]



Esattamente la stessa cosa vale per cesare.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







02/05/2006 19:55
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Grazie dei complimenti.
In ogni caso volevo farvi capire, e lo avete capito che Cesare è Augusto sono due poli che si completano... come ho già in effetti detto.

In ogni caso penso che Augusto abbia fatto esperienza su di Cesare, ma credo che fu proprio la sua mente calcolatrice e fredda a permettergli di suvotare di ogni significato la corrotta republica romana, trasformandola in quella monarchia che Cesare sognava, ma non di re ma di uomini che portavano il suo nome, più forti dei re....

"Io sono Cesare, non Re..."


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16/05/2006 16:48
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come disse a suo tempo Augusto....ho trovato un impero di legno e l'ho ricostruito di marmo (o qualcosa di molto simile)
politicamente Augusto 100:1
militarmente cesare 100:1
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Quisque est Barbarus alio
16/05/2006 16:51
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Re:

Scritto da: Augusto.Carducci 16/05/2006 16.48
come disse a suo tempo Augusto....ho trovato un impero di legno e l'ho ricostruito di marmo (o qualcosa di molto simile)
politicamente Augusto 100:1
militarmente cesare 100:1


La divergenza politica non è così ampia, il divo riuscì ad essere un grandissimo uomo politico, al massimo il rapporto può essere 2 a 3 per Ottaviano...


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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura!
Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
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16/05/2006 16:52
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Re:

Scritto da: Augusto.Carducci 16/05/2006 16.48
come disse a suo tempo Augusto....ho trovato un impero di legno e l'ho ricostruito di marmo (o qualcosa di molto simile)
politicamente Augusto 100:1
militarmente cesare 100:1



Quella era la città di Roma...


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
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31/05/2006 16:46
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avevo dimentedicato qualcosa, a cui aveva a suo tempo accennato Tymoleon (sei catanese? non lo avevo notato, piacere sono di Enna), cioè il fatto che ad Augusto mancasso il valore militare.

Il punto che Augusto capiva forse qualcosa di ars bellica, ma a livello di ufficiale, non era certo un genio... da ricordare poi anche il fisico gracilino e debole (era malato durante la battaglia di Modena...).
Senza Agrippa, quel geniaccio di organizzatore, architetto e generale il caro Ottaviano avrebbe avuto molti problemi, ma sopratutto gli giovò la lealtà di questo uomo che rinunciò alla propria gloria senza molte difficoltà, con la semplicità e lealtà di un HOMO NOVUS dell'epoca.
Poi valevo dire un'altra cosa: Augusto con i romani fu molto più crudele che Cesare che aveva rifiutato a questo comportamenteo ignominoso (proscrizioni): questo pareggia con un 3-3 finale, che mi sembra più corretto.


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01/06/2006 20:54
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Augusto supera in tutto Cesare, Cesare era mediocre in tutto.
Solo ebbe fortuna.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



02/06/2006 11:16
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Re:

Scritto da: Tercio Real 01/06/2006 20.54
Augusto supera in tutto Cesare, Cesare era mediocre in tutto.
Solo ebbe fortuna.


L'importante è crederci...
Bisogna conoscere a fondo le cose di cui si parla...


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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
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Un Impero di leggi,non di politici!
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02/06/2006 15:03
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Ma per tutti i numi, quel Cesare allora di fortuna ne aveva tantissima..... ma proprio tanta.
Quel mediocre di Cesare ha solamente conquistato una gigantesca e prospera nazione , piena di guerrieri, facendogli girare la testa con il suo caro trifoglio!
Anzi ha abbatutto Pompeo Magno, quel generaluccio, contando esclusivamente sulla sua voce e sul suo grandissimo cul*!!!
Ma si, in effetti Munda è stata solo una passegiatina.... ma si, anche gli elefanti di Thapso sono stati come fregare le caramelle ad un bambino, bastava mettere i topi (che sciocco Cesare a non pensarci, ma la Fortuna lo ha aiutato e li ha messi lei).
Per non dire di quel bamboccio di Vergincetorice..... proprio una nullita che giocava a fare il capo....


Senza nulla togliere ad Augusto, la tua avversione a Cesare è solamente sciocca e inutile.....

[Modificato da Caio Logero 02/06/2006 15.04]



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cm ho gia detto Augusto supera enormemente cesare nell'aspetto prettamente politico ma in quello militare cesare ha un notevole vantaggio su augusto che però ebbe il pregio di sapersi circondare di valenti generali(tranne varo),cmq cm ha gia detto caio logero sn due personaggi che si completano a vicenda.Poi sn stanco di sentire sempre che cesare e alessandro sn stati sl fortunati,vi rispondo cn una frase di terenzio:la fortuna aiuta gli audaci
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
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Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
02/06/2006 15:48
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Alesandro Magno III

Non potevo meglio dire su questo argomento. La fortuna aiuta gli audaci... e audace era Giulio Cesare.
Ma come spesso ripeto, certamente una Campagna militare non si può pianificare basandosi sulla fortuna.
La fortuna arride a tutti coloro che vincono una battaglia. Si è sfortunati la si perde la battaglia.
Ma poi continuare con questa superstizione in un campo dove non la si dovrebbe tenere in grande conto né la si potrebbe fare la base dei propri discorsi.


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"Che cosa eri tu o Roma, intatta, se le tue rovine sono più grandi dell'intero mondo che ti è accanto?" Ildeberto di Lavardin
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* "Nella vita di noi Italiani ci sono tanti Maggi radiosi e troppi Inverni lunghi"
* "La plebe Italiana è mutevole come il mare"
* "Non esistono vittorie totali, solo sconfitte incondizionate"
Caio Logero
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Re:

Scritto da: Caio Logero 02/06/2006 15.48
Alesandro Magno III

Non potevo meglio dire su questo argomento. La fortuna aiuta gli audaci... e audace era Giulio Cesare.
Ma come spesso ripeto, certamente una Campagna militare non si può pianificare basandosi sulla fortuna.
La fortuna arride a tutti coloro che vincono una battaglia. Si è sfortunati la si perde la battaglia.
Ma poi continuare con questa superstizione in un campo dove non la si dovrebbe tenere in grande conto né la si potrebbe fare la base dei propri discorsi.


la penso cm te [SM=x506627]
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
02/06/2006 21:15
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ops, volevo scrivere "non potevi dire meglio" ad te, Alessandro Magno III, inveco ho scritto "non potevo dire meglio"...
ahime, non me ne ero accorto. Volevo dirti che la frase di Terenzio non poteva essere messa in una occasione migliore.
Sono molto contendo che la pensiamo allo stesso modo.


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"Io sono Cesare, non re"
"Alea jacta est!" C.G.Cesare
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"Cacciate dunque, occhi greci, la passione dell'occidente che aspetta... I santi monaci di Dio non inizieranno un giorno che Dio conosce bene... a incoronare di nuovo il re romano, ed ad attaccare un croce sul suo petto?"
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02/06/2006 22:07
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Re:

Scritto da: Caio Logero 02/06/2006 21.15
ops, volevo scrivere "non potevi dire meglio" ad te, Alessandro Magno III, inveco ho scritto "non potevo dire meglio"...
ahime, non me ne ero accorto. Volevo dirti che la frase di Terenzio non poteva essere messa in una occasione migliore.
Sono molto contendo che la pensiamo allo stesso modo.


avevo capito nn ti preoccupare,sn contento anche io che abbiamo le stesse idee
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
02/06/2006 22:58
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Il grande giocatore e il grande baro
Cesare senza dubbio surclassava Augusto dal punto di vista militare, raramente un generale romano sapeva apliccare tanto bene le tattiche romane dalle battaglie campali, agli assedi e alla guerriglia. Augusto a sempre avuto il limite di una scarsa preparzione da quel punto di vista, buon per lui aver avuto agrippa, tibero e druso (un po' meno Varo [SM=g27979] ).
Dal punto di vista politico Augusto era un vero genio: la reppublica era ancora lì eppure il suo potere era incotrastato, era il dominatore di roma.
Svuotò di ogni potere le cariche repubblicane accentrando tutto nelle sue mani.
L'unico errore imputabile a Cesare fu la fretta di cambiare le cose che gli prese una volta eliminato Pompeo, si vede che voleva rifarsi di tutto il tempo passato a combattere i nemici che aveva a roma, in fin dei conti comandò incontrastato solo per sei mesi.
Comunque lasciò le cose in modo tale che una persona come Augusto avrebbe potuto sfruttare a dovere.
Difficile dire chi dei due era più determinato, direi che su questo se la battano alla pari.
Saluti
03/06/2006 16:04
Risponde "l'uomo nuovo" (appassionati di storia romana, capirete a cosa mi riferisco)
Salve! sono nuovo di qui ma ho il gioco che impersonifica la gloria e quindi penso di essere degno di questo Forum.Sono appassionatissimo di storia romana e in ambito a questo argomento mi piacerebbe aggiungere che Cesare era tutt'altro che fortunato,fu genio militare mente Augusto genio politico.
Augusto ebbe inoltre il merito di favorire la cultura e sotto di lui la cultura romana raggiunse lo splendore.Insieme a Mecenate radunarono i più importanti e celebri letterati, poeti e filosofi romani esistiti.Cesare è Cesare.Tutto il mondo conosce le sue gesta e il suo nome è addiritura diventato sinonimo di Imperatore o monarca.Ma tra Augusto e Cesare penso sia leggermente meglio Augusto.Non dimentichiamo che con Augusto Roma fu in pace mentre Cesare, scatenando la sua guerra uccise circa un milione di galli e un'altro milione lo ridusse in schiavitù solo per farsi pubblicità a Roma.Questo dal punto di vista umano non è molto bello.Comunque iconograficamente è meglio Cesare.
(P.S.Chiamatemi Napoleone, non Trauma)
03/06/2006 16:18
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Re: Rispospondo Io

Scritto da: Caio Logero 24/04/2006 14.11
Io invece la trovo MOLTO interessante, anche se non molto utile.

Cesare vs Augusto?

Due personaggi diversi:
L'uno il capitano audace, l'abile giocatore, il capo carismatico, l'uomo della spada e della penna
"Il dado è tratto"

L'altro il freddo calcolatore, l'astuto baro della vita, l'uomo imbroglione, il mediatore della parola finta, della politica.
"Affretati lentamente"

Ecco i due uomini, poli opposti di una catena: Cesare, nella sua lunginmiranza vide in quel fanciullo il futuro dell'Urbe, l'erede capace di muoversi tra la vità della cittò, della sua politica crudele.
Mentre Cesare era l'uomo che doveva con la forza dare il via
all'Impero, con la forza, l'abilità, la costanza.
Due poli che si completano tra di loro, come un'unico corpo.

Non c'è modo di creare un Cesare VS Augusto, perchè Ottaviano non ci sarebbe stato senza Cesare, e ques'ultima non sarebbe sopravissuto a noi senza Augusto.



Ho rimesso quello che ho scritto per riesprimere il mio concetto in merito. Comunque a Cesare il lato politico era pressoché pari ad Augusto ma con un difetto:
Cesare essendo l'audace giocatore non temeva mai il pericolo... lui scometteva tutta la vita nelle sue azioni....madre mia, questa sera mi saprai pontefice massimo o bandito da Roma e fuggiasco.... il dado è tratto.
Augusto era un freddo calcolatore, un umo di ghiaccio che fa buon viso e cattivo gioco.
Cesare era clmente. Augusto li uccise tutti i suoi nemici.
Comunque il mio 3-3 non dovrebbe essere ingusto, caro HOMO NOVUS....


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Centurio
HE HE HE ......
[SM=g27964]
IO SO PERCHE' CESARE SUPERA AUGUSTO...... [SM=x506633] [SM=x506633]
........SEMPLICEMENTE PERCHE' LO HA SCELTO COME SUO EREDE!
[SM=x506668] [SM=x506668] [SM=x506668] [SM=x506668]


[SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672]
___________________

..."Atqve nostris militibvs cvnctantibvs, maxime propter altitvdinem maris, qvi decimae legionis aqvilam ferebat, obtestatvs deos, vt ea res legioni feliciter eveniret: -"Desilite"- inqvit -"commilitones, nisi vvltis aqvilam hostibvs prodere: ego certe mevm rei pvblicae atqve imperatori officivm praestitero"-. Hoc cvm voce magna dixisset, se ex navi proiecit atqve in hostes aqvilam ferre coepit. Tvm nostri cohortati inter se ne tantvm dedecvs admitteretvr vniversi ex navi desilvervnt. Hos item ex proximis [primis] navibvs cvm conspexissent, svbsecvti hostibvs adpropinqvarvnt."

C.IVL.CAESAR COS.
"COMMENTARII DE BELLO GALLICO" -Liber IV, XXV.
03/06/2006 16:27
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Re: Risponde "l'uomo nuovo" (appassionati di storia romana, capirete a cosa mi riferisco)

Scritto da: -Trauma- 03/06/2006 16.04
Salve! sono nuovo di qui ma ho il gioco che impersonifica la gloria e quindi penso di essere degno di questo Forum.Sono appassionatissimo di storia romana e in ambito a questo argomento mi piacerebbe aggiungere che Cesare era tutt'altro che fortunato,fu genio militare mente Augusto genio politico.
Augusto ebbe inoltre il merito di favorire la cultura e sotto di lui la cultura romana raggiunse lo splendore.Insieme a Mecenate radunarono i più importanti e celebri letterati, poeti e filosofi romani esistiti.Cesare è Cesare.Tutto il mondo conosce le sue gesta e il suo nome è addiritura diventato sinonimo di Imperatore o monarca.Ma tra Augusto e Cesare penso sia leggermente meglio Augusto.Non dimentichiamo che con Augusto Roma fu in pace mentre Cesare, scatenando la sua guerra uccise circa un milione di galli e un'altro milione lo ridusse in schiavitù solo per farsi pubblicità a Roma.Questo dal punto di vista umano non è molto bello.Comunque iconograficamente è meglio Cesare.
(P.S.Chiamatemi Napoleone, non Trauma)



Solo un piccolo appunto: riguardo la pace allora cosa sono tutte le campagne intraprese contri i germani da tiberio, druso e varo? La pax romana era anch'essa un arma politica di augusto, facev parte della sua propaganda. i metodi usati da cesare in gallia erano quelli usuali del mondo classico: sterminare chiunque si opponga al tuo potere mentre essere magnanimo con chiunque si unisce a te (tattica guarda caso ben incarnata dallo stesso cesare.
Sono d'accordo che cesare fosso il più grande dal punto di vista iconografico.
Comuqnue parliamo sempre di persone che sono l'esatto opposto l'uno dell'altro.
Saluti
04/06/2006 14:20
Concordo si, concordo no
Concordo quasi su tutto. [SM=x506649]
Cesare era generoso in maniera anormale con i romani e con i suoi avversari militari e politici ma non vedo Augusto come il gelido, freddo e diabolico calcolatore che complotta alle spalle di tutti. [SM=x506643]
Il suo merito fu quello di interpretare gli umori dei romani e la condizione dello stato romano meglio di come aveva fatto Cesare.
Nel suo sogno di gloria Cesare aveva perso di vista la realtà e aveva esposto alla luce del sole i suoi piani di accentramento del potere e quindi inevitabilmente [SM=x506629]
Comunque non fraintendetemi, mi piace Cesare ma ciò che non mi vò giù non è la guerra che fece o i mezzi con cui la combattuta(la guerra è guerra)ma le motivazioni reali diverse da quelle ufficiali che dicevano che era una guerra difensiva mentre era tutto per ottenere potere personale. [SM=g27979]
05/06/2006 15:05
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Trauma si adegua al forum
Volevo solo dirvi che da -Trauma- ho assunto un'identità più adatta per questo forum (il Dittatore)
prima ero [SM=x506656]
Come le nostre rivoluzioni sono meschine e insignificanti nell'ordine dell'universo!
05/06/2006 16:49
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Tu "Il Dittatore" eri prima "Trauma" vero? Bello il nome.
Comunque nessuno ha ridotto Augusto a un meschino farabutto ma ti assicuro che nella sua vita fu molto crudele e arrogante, più di Cesare e Pompeo.
Solo Silla lo era di più, ma era meno bramoso di potere....

Augusto realizzò il sogno di Cesare ma per farlo non rispettò niente e nessuno.
Dopo Augusto "nessuno ricordava cosa fosse stata la Republica...", semplice erano tutti morti.

Inoltre nessuno rinpianse il vecchio principe che quando era solo e in disparte andava mormorando: "Io sono lo stato".
Cesare voleva togliere le maschere di un Repubblica di cui era rimasta solo una faccia falsa. Augusto capì che i romani erano troppo ottusi per cambiare e della Repubblica fece soltanto un palcoscenico, dove il "principe del Senato" lavorava solo dietro le quinte, mentre i restanti venivano abbagliati dall'imponente struttura....
Ma sia Augusto e Cesare fallirono nel salvare Roma, perchè già dall'epoca dei fratelli Gracchi era nato in seno il male che avrebbe distrutto la città.
Cesare fu ucciso. L'erede di Cesare (come chiamavano Augusto) non capì appieno la figura del dittatore, ma quasi riuscì a salvare Roma.
Ma il cosidetto "panem er circense" sono la vera causa della caduta dell'Impero Romano, mentre venivano sperperati soldi e distutte risorse. Poi bastarono un irrigidimento dei confini, un calo demografico dovuto a scelte politiche terrificanti e l'intera struttura cominciò a declinare. I barbari ruppero il lieve equilibrio che teneva la struttra e il tutto crollò dopo la prima spinta.

Augusto-Cesare: 3-3
Per Cesare: Conquiste militari; Lungimiranza politica; progetti economici.
Per Augusto: stabilità della Pax Romana; Fine delle guerri civili; Politiche verso la città.

Due personaggi diversi, ma un'unico polo che si completa da solo....


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06/06/2006 18:03
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Praefectus Castrorum
vedo che si é riavvivata la discussione. Mi fa piacere.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



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