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[THREAD UFFICIALE] Attila Total War

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2016 12:20
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Finalmente!! Cominciavo a pensare che non lo avrebbero messo!!
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Ma è percaso l'ultima fazione giocabile o ne metteranno altre??
[Modificato da Sir Roma 22/11/2014 13:33]
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Mah... all'uscita di Rome II le fazioni giocabili erano 8 (piu' il ponto come free-dlc il giorno dell'uscita). Considerato che la maggior parte della mappa di campagna sarà occupata dai due Imperi e dai Sassanidi, resta molto poco da utilizzare. Forse i Burgundi, potrebbero essere un'idea i Mauri in Africa occidentali. Una fazione di Britanni che compaia dopo il 410 d.C. (come in BI). Mancano gli Unni, ma probabilmente non saranno giocabili, al meno non all'inizio e non gratis :( altre popolazioni come Gepidi, Longobardi, Sarmati o qualche fazione orientale o araba, ma non so quanto potrebbero essere considerate fazioni giocabili. Questa è la mia idea...
22/11/2014 14:30
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Una cosa interessante potrebbe essere la reintroduzione della possibilità di scegliere da che parte schierarsi durante la guerra civile. Come si poteva fare nel vecchio medieval TW :) con l'Impero sarebbe bello guidare un'usurpazione! o come dicevo prima scegliere di limitarsi a utilizzare i Britanni dopo il 410 d.C.
22/11/2014 15:05
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
-kapo-, 22/11/2014 07:25:



Verissimo, ma non solo dai romani. Il regno gotico al massimo splendore occupava l'intera dacia e tutto il territorio a nord del mar nero, crimea compresa, e quelle erano zone Molto ellenizzate, e impararono anche le tecniche di cavalleria da sciti e sarmati, ma tutto sommato svilupparono anche tecniche di combattimento del tutto proprie, basta pensare allo schiltron


certamente. Ma il punto è che i romani avevano già avuto contatti con i sarmati sin dai tempi di Augusto. Sulla colonna traiana (e quindi siamo all'incirca poco dopo il 100 dc)sono riportati con dovizia di particolari i catafratti sarmati con la tradizionale armatura a scaglie che poi adottarono anche i romani stessi. Infatti i Sarmati furono in massa arruolati da Decebalo come truppe mercenarie. In buona sostanza, la summa di quasi tutte le tattiche di guerra del mondo conosciuto le avevano i romani, che utilizzarono unità ausiliarie di ogni genere e specie, inclusi i cavalieri rossolani, alani o iazigi. Insomma, se volevi imparare l'arte della guerra, la imparavi soprattutto dai romani. La vera novità dirompente nelle tattiche di combattimento dell'età classica, per cui i romani furono davvero presi in contropiede, la portarono gli unni (anche loro arruolati come ausiliari dai romani), ma questa è un'altra faccenda, per quanto gli arcieri a cavallo partici un pò richiamavano quelle strategie. Scrive Tacito nelle Historiae a proposito dei Sarmati : " Nella seconda metà del I secolo i Roxolani iniziarono a fare delle incursioni oltre il Danubio, penetrando nel territorio romano. Tra il 68 e il 69 _ 9.000 cavalieri Rossolani, rassicurati anche dalla vittoria contro due coorti nell’inverno precedente, fecero arditamente irruzione in Mesia. Furono quindi attaccati all’improvviso dalla Legio III Gallica e sconfitti, essendo questi dispersi nel depredare i territori, impreparati ad una battaglia, aggravati dal peso dei fardelli, ed impossibilitati a sfruttare la cavalleria a causa delle vie sdrucciolevoli. Erano infatti incapaci nel combattere a piedi e dispersi, ed avrebbero dato problemi ai Romani solo attaccando a squadroni uniti e su un buon terreno. A cagione del terreno umido primaverile i cavalli stramazzavano e le loro lunghe lance e spade che reggevano con ambo le mani non servivano a niente. I ricchi che cadevano sotto l’urto nemico non potevano rialzarsi per il peso delle corazze, e li inghiottiva la neve. Non avendo questi uno scudo, i soldati romani, agili nei movimenti, non avevano difficoltà ad ucciderli ed i pochi che sopravvissero si nascosero nelle paludi, dove l’inverno e le ferite li finirono. M. Aponio Saturnino, che reggeva la Mesia, ricevette la statua trionfale, ed i luogotenenti delle legioni ornamenti consolari".
[Modificato da Ricimero 22/11/2014 15:20]
22/11/2014 15:25
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Re:
Antioco il Grande, 22/11/2014 12:55:

Anche qui aquila bruttissima, sembra quella messicana senza cactus!, ma almeno i vessilli recano le insegne XP.




veramente più che un'aquila sembra un pollo o un colombaccio :uhuh ... cmq sono nella fase work in progress
22/11/2014 15:30
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. cmq sono nella fase work in progress



Non credo significhi che cambieranno gli stemmi...
L'aquila è proprio brutta, la corona di alloro che ha in bocca sembra il serpente del Messico! Però a occhio (ma potrei sbagliarmi) credo che sarà piu difficile giocare con l'Impero d'Oriente che con quello d'Occidente. Metà delle fazioni giocabili partono come orda all'interno dei territori del primo e Attila dovrebbe passare prima di li (nella storia lo fermarono le mura di Costantinopoli, nel gioco pare che cadranno da sole :dentoni ) a cui dobbiamo aggiungere la minaccia dei Sassanidi.
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Re:
Antioco il Grande, 22/11/2014 12:55:

Anche qui aquila bruttissima, sembra quella messicana senza cactus!, ma almeno i vessilli recano le insegne XP.



Questa invece che un pollo sembra un pappagallo. :superasd




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I romani d'occidente però devono affrontare Attila. Che è come avere tutte le fazioni giocabili contro messe a sieme
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Ricimero, 11/22/2014 3:05 PM:


certamente. Ma il punto è che i romani avevano già avuto contatti con i sarmati sin dai tempi di Augusto. Sulla colonna traiana (e quindi siamo all'incirca poco dopo il 100 dc)sono riportati con dovizia di particolari i catafratti sarmati con la tradizionale armatura a scaglie che poi adottarono anche i romani stessi. Infatti i Sarmati furono in massa arruolati da Decebalo come truppe mercenarie. In buona sostanza, la summa di quasi tutte le tattiche di guerra del mondo conosciuto le avevano i romani, che utilizzarono unità ausiliarie di ogni genere e specie, inclusi i cavalieri rossolani, alani o iazigi. Insomma, se volevi imparare l'arte della guerra, la imparavi soprattutto dai romani. La vera novità dirompente nelle tattiche di combattimento dell'età classica, per cui i romani furono davvero presi in contropiede, la portarono gli unni (anche loro arruolati come ausiliari dai romani), ma questa è un'altra faccenda, per quanto gli arcieri a cavallo partici un pò richiamavano quelle strategie. Scrive Tacito nelle Historiae a proposito dei Sarmati : " Nella seconda metà del I secolo i Roxolani iniziarono a fare delle incursioni oltre il Danubio, penetrando nel territorio romano. Tra il 68 e il 69 _ 9.000 cavalieri Rossolani, rassicurati anche dalla vittoria contro due coorti nell’inverno precedente, fecero arditamente irruzione in Mesia. Furono quindi attaccati all’improvviso dalla Legio III Gallica e sconfitti, essendo questi dispersi nel depredare i territori, impreparati ad una battaglia, aggravati dal peso dei fardelli, ed impossibilitati a sfruttare la cavalleria a causa delle vie sdrucciolevoli. Erano infatti incapaci nel combattere a piedi e dispersi, ed avrebbero dato problemi ai Romani solo attaccando a squadroni uniti e su un buon terreno. A cagione del terreno umido primaverile i cavalli stramazzavano e le loro lunghe lance e spade che reggevano con ambo le mani non servivano a niente. I ricchi che cadevano sotto l’urto nemico non potevano rialzarsi per il peso delle corazze, e li inghiottiva la neve. Non avendo questi uno scudo, i soldati romani, agili nei movimenti, non avevano difficoltà ad ucciderli ed i pochi che sopravvissero si nascosero nelle paludi, dove l’inverno e le ferite li finirono. M. Aponio Saturnino, che reggeva la Mesia, ricevette la statua trionfale, ed i luogotenenti delle legioni ornamenti consolari".



Molto interessante, ero già a conoscenza di queste informazioni, ciò che scrissi prima non intendeva criticare ciò che avevi scritto ma completarlo :)

Comunque non basta militare in un esercito come reparto ausiliario per assorbirne tutte le tattiche. Se mi faccio 3 anni nella legione straniera francese non significa che quando tornerò a casa possiederò l'intera conoscenza strategica dell'alto comando di Parigi. Certo sarò un buon combattente, ma bisogna possedere un organizzazione e un efficiente gerarchia militare a casa per la tattica/strategia, e quella si sviluppa autonomamente, non per osmosi, non basta un contatto.

Riguardo i simboli... A me questo stile artistico che hanno deciso di usare non dispiace, alla fin fine sono gusti, dato che all'epoca non esisteva niente di simile ad un araldica ufficiale, la simbologia è molto convenzionale ^^
23/11/2014 11:15
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Non critico lo stile (infatti lo stile di R2 a me piace, sembra quello dei vasi antichi), ma il soggetto delle insegne. Al di là del fatto che lo stemma d'Oriente sembri un pollo a due capocce, e non un'aquila, è la presenza del volatile bicefalo ad essere errata (essendo entrata in uso come simbolo ufficiale dell'Impero solo quasi 1000 anni dopo. Tanto valeva che dessero ai Franchi il tricolore francese!). Stemmi dovevano essere quelli del vecchio BI, ossia i simboli cristiani XP ed affini (tipo XI), che si vedono sui labari dei reparti d'Occidente, non pennuti di dubbia discendenza.
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Adesso però criticare un gioco in base ai simboli delle fazioni mi sembra eccessivo. Se vuoi un gioco storicamente accurato te lo fai da solo. E poi il simbolo è chiarissimo. Persino un bambino capirebbe che quella è un acquila che ha in bocca un alloro. Certo forse l'aquila con due teste non sarà accurata però serve a sottolineare il fatto che oriente è occidente non sono lo stesso impero.
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Non'appena uscirà il gioco, i modders si daranno subito da fare per risolvere questa cosa dei simboli :)
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a me vanno bene questi simboli..... e penso che non bisogna criticare un gioco per queste cose cosi piccole, ma per altre molto più importanti tipo sistema diplomatico ecc. perchè comunque se una fazione ha un pollo oppure un'aquila come stemma a nessuno influisce sulla propria campagna come bonus oppure malus.....
23/11/2014 12:32
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Mi dispiace, nelle piccolezze si vede l'accuratezza. R2 è pieno di bestialità (solo perché sono piccolezze, che però si sono accumulate le une sulle altre).

E dal momento che i signori della CA poi vogliono decine di euro, miei, pretendo che il gioco mi soddisfi. Anche i centurioni con le creste sbagliate sono piccolezze, ma ci sono state crociate per questo problema. Non voglio dover dipendere dai modder per giocare. Bel modo di lavorare: "facciamo le cose come viene viene, poi ci sono dei xxxxx che sistemano tutto gratis". Cosa costa loro mettere i simboli giusti?

E gli Imperi si consideravano ancora uniti, al di là di tutto e delle trame di palazzo. Infatti quando Galla Placidia e suo figlio furono cacciati da Ravenna dall'usurpatore Giovanni, sarà Teodosio II a rimetterli sul trono. Quando Teodosio II promulgerà il suo codice di leggi, lo farà leggere, a nome suo e di Valentiniano III, nei Senati delle due capitali. Le due parti dell'Impero non si sentirono così unite come sotto Teodosio e Valentiniano (al netto delle beghe di confine e d'influenza, degli invasori, degli eunuchi e dei generali troppo ambiziosi).

Questa divisione politica, e religiosa, che mostrano nel gioco non era così marcata.

Abbiamo visto abbastanza dilettantismo con R2 per star qui a difendere questi signori.

Allora diamo ai Britanni l'Union Jack come vessillo e la bandiera iraniana ai Sassanidi, tanto son piccolezze che non influiscono sul gioco. Quando poi vi venderanno il dlc con i porci volanti ed i rinoceronti corazzati non vi lamentate! :lol
[Modificato da Antioco il Grande 23/11/2014 12:34]
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23/11/2014 12:42
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Io ho sempre sostenuto che la differenza tra un bel gioco ed un capolavoro sono le piccolezze, le cose di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno. Personalmente do ragione ad Antioco: Rome 2 è pieno di tante "piccole" bestialità che si sommano e rovinano l'immersione nel gioco (tabernacoli ecc...). Questi dettagli non rovinano la qualità del gioco in se, ma la difficoltà a immergersi nell'atmosfera. Se io sto giocando con Pergamo (anche se Rome 2 fosse il miglior gioco della storia, cosa che non è) e leggo "Grande tabernacolo" storco il naso anche se, ripeto, sto giocando al gioco migliore del mondo.
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A parer mio stai esagerando antioco. Un gioco non si giudica dai simboli delle fazioni. È come giudicare un libro dalla copertina. Non ti piace il gioco perché i simboli non sono accurati?? Nessuno ti obbliga a comprarlo. E poi fino a prova contraria l'aquila è sempre stata simbolo dell'impero romano. Ma soprattutto l'union jack non c'entra nulla con i barbari britanni anche perché erano tutt'altro che uniti.
[Modificato da Sir Roma 23/11/2014 12:57]
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Ok che l'aquila è il simbolo, ma quella che hai tu nel tuo avatar, non una brutta copia della bandiera messicana, o il pollo a due capocce (che non era stato nemmeno inventato).

Come chi non vede il centurione con il pennacchio giusto, o l'armatura corretta, storce in naso (o l'utente che domandava delle picche dei Goti, alla fine anche la picca è una piccolezza), io se vedo traduzioni a xxxx o altre cose che riconosco errate (e che non ci vuol nulla a mettere correttamente) mi indispongo.

Non è un gioco. Ma un prodotto che mi stai vendendo, salatamente, che deve ricreare il più accuratamente possibile la situazione di quell'epoca. Posso anche capire che, per game play, mi metti gli insediamenti minori senza mura (per quanto sia una porcheria), ma non c'è nessun motivo per mettere le insegne sbagliate (o tradurre cose a caxxx, come con il tabernacolo di Pergamo). Si dimostra solo sciatteria.

Un bellissimo libro, che usa colla scadente non ti dà fastidio? Sarà anche la Divina Commedia con i ricami in oro, ma se si smonta appena la prendo in mano che giudizio ne devo dare?
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La copertina di un libro è fatta per bene per indurre il consumatore a comprarlo. Ma una volta che è tuo non ti deve importare se viene via o meno. L'importante è che il libro si riesca a leggere. Questo è per dire che un gioco è fatto per farti passare almeno un bel momento nella vita. Per questo penso che se di un gioco lo critichi già ancor prima che sia sul mercato, allora ti consiglio di non comprarlo.
[Modificato da Sir Roma 23/11/2014 13:34]
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No, scusa. Se compro un libro ed alla prima lettura parte la copertina mi incxxxx come una bestia (soprattutto se l'ho pagato molto). Non sai le arrabbiature per errori di stampa che ho trovato in "libroni" di quelli professionali.

Il gioco serve a passare il tempo, concordo. Ma, per me, la ricostruzione dell'ambientazione deve essere la più fedele possibile, per essere un gioco "bello" (se compro Fifa 15, voglio avere i giocatori dell'annata in corso, non quelli degli anni '80; eppure sono sempre giocatori! Non cambierebbe molto se usassi la Roma dell'80 al posto di quella del 2015, ma se pago per Fifa 15, voglio determinate cose). Non pretendo che parlino tutti latino, come ho letto altre volte da parte di altri utenti (sarebbe un lavoraccio assurdo far doppiare ogni cosa), o che abbiano i reparti con i nomi originali (cosa, richiesta da altri utenti, mi sta bene un falangita "scudo d'argento", invece di argiraspide), ma quando le cose potrebbero essere fatte bene con zero sforzo (non costa nulla mettere l'insegna corretta, o la religione corretta, o tradurre come si deve, dall'inglese, non dal greco antico, se sai fare il tuo lavoro) e fanno porcherie, mi imbestialisco.

Il gioco, magari, lo comprerò comunque, ma invece di pagarlo, con gioia, 40€ al primo giorno, aspetterò di trovarlo a 15, magari tra sei mesi (e te lo dice uno che per Kingdoms andò, al primo giorno, a cercarlo in due centri commerciali per comprarlo, trovando poi, alla fine della fiera, un gioco parecchio modesto).

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23/11/2014 15:43
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Purtroppo Tafano ce lo disse chiaro e tondo.Non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello agli inglesi di produrre un qualcosa di simulativo...e chiamali fessi,così hanno fatto il botto di vendite! :incazz
Per me il gioco è un qualcosa di più e come Antioco voglio il massimo per poter trarre il massimo delle mie capacità,se devo passare il tempo gioco al biliardino con gli amici...
[Modificato da Leonida.7742 23/11/2014 15:45]


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Re:
Antioco il Grande, 11/23/2014 11:15 AM:

Non critico lo stile (infatti lo stile di R2 a me piace, sembra quello dei vasi antichi), ma il soggetto delle insegne. Al di là del fatto che lo stemma d'Oriente sembri un pollo a due capocce, e non un'aquila, è la presenza del volatile bicefalo ad essere errata (essendo entrata in uso come simbolo ufficiale dell'Impero solo quasi 1000 anni dopo. Tanto valeva che dessero ai Franchi il tricolore francese!). Stemmi dovevano essere quelli del vecchio BI, ossia i simboli cristiani XP ed affini (tipo XI), che si vedono sui labari dei reparti d'Occidente, non pennuti di dubbia discendenza.




Beh ti dirò, riguardo al chi rho, io non lo inserirei mai in quanto simbolo religioso, in un gioco che ci permette di cambiare religione al nostro stato come vogliamo, e per di più quel simbolo era ciò che odiavo di più in BI quando riconvertivo il mio impero al culto pagano, non c'era più un cristiano al mondo e il mio impero marciava sotto il monogramma di cristo? Perchè? E poi non ha una legittimità maggiore, dato che, ripeto, non esisteva qualcosa di simile a un "simbolo ufficiale nazionale" o araldica in questo periodo, cosa che invece nel medioevo esisteva (coi Comneni, importarono loro araldica e altre usanze europee feudali a bisanzio, se non sbaglio o.O). Le aquile che hanno usato a mio parere vanno bene, dato che era da sempre il simbolo di "imperium" tra i romani... Poi l'aquila bicipite è antistorica è vero, dato che il primo uso storico di cui ne siamo a conoscenza nell'impero romano d'oriente era sui mantelli degli ufficiali del sesto secolo dopo cristo come ci dice lo strategikon, ma se togli l'antistoricità, cosa non comprovata poichè a mio parere poteva benissimo essere in uso già da secoli e noi non ne abbiamo prove, a mio parere è comunque il simbolo che meglio rappresenta l'impero d'oriente nel suo insieme, nel senso, è comunque solo qualcosa di convenzionale per identificare una fazione, basandosi su un simbolo che ai nostri occhi identifica un dato popolo, secondo me quindi ci può stare. Piuttosto io me la prenderei con il terribile gusto del simbolo dei sassoni, due mannaie incrociate? Scherziamo? Di tanti simboli strafighi tipo l'Irminsul, o il drago bianco.

PS: per il resto però concordo sulla storicità e riguardo l'accuratezza anche nel dettaglio ^^
[Modificato da -kapo- 23/11/2014 15:55]
23/11/2014 17:38
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Non so se l'abbiate già scritto, ma sono usciti dei requisiti da qualche parte?
A me Rome va a pelo o poco sopra.. :)
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Però il monogramma risultava sul Labaro che Costantino I portava con sé sul campo di battaglia, ed era inciso anche sulla statua equestre che era dedicata a Costantino nel foro romano. Quindi un certo senso l'aveva (senza contare che quando il gioco inizia i Cristiani sono al potere; allora si doveva provvedere a predisporre un secondo simbolo nel caso il giocatore optasse per il paganesimo. Del resto in BI l'audio italiano del generale, durante i discorsi pre battaglia, parlava degli dei, quando l'armata era cristiana; anche questa è un'assurdità. Ma la colpa è della CA che non ha provveduto a creare due versioni diverse, fregandosene della logica). Inoltre il monogramma è presente comunque nei vessilli, basta vedere la schermata postata nella pagina prima dove lo si vede sventolare in cima al palazzo alle spalle dei soldati, quindi il problema rimane lo stesso.

Per le insegne, non credo che l'aquila bicefala ci fosse in quel periodo. La Notitia dignitatum, che per l'Impero d'Oriente arriva fino agli anni '20 del V sec., conserva tutti i vessilli dei reparti e degli ufficiali dell'impero, oltre alle cariche burocratiche ed alle disposizioni delle forze armate e, non vorrei sbagliare, l'aquila non compare in quei simboli. Magari è un testo parziale, non dico di no, ma già dà l'idea. Se poi entra in scena come simbolo sui mantelli di VI sec. non per questo la possono precollocare per piacere loro (anche le svastiche si trovano nell'antichità, anche su mosaici, ma nessuno le assegnerebbe ad alcuna fazione del gioco).

Bastava che dessero ai due Imperi la stessa aquila, con colore di fondo diverso (rosso ovest, porpora est) ed era tutto a posto. Piccoli accorgimenti che non comportano alcuna forzatura.
[Modificato da Antioco il Grande 23/11/2014 17:43]
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Re:
Antioco il Grande, 11/23/2014 5:40 PM:

Però il monogramma risultava sul Labaro che Costantino I portava con sé sul campo di battaglia, ed era inciso anche sulla statua equestre che era dedicata a Costantino nel foro romano. Quindi un certo senso l'aveva (senza contare che quando il gioco inizia i Cristiani sono al potere; allora si doveva provvedere a predisporre un secondo simbolo nel caso il giocatore optasse per il paganesimo. Del resto in BI l'audio italiano del generale, durante i discorsi pre battaglia, parlava degli dei, quando l'armata era cristiana; anche questa è un'assurdità. Ma la colpa è della CA che non ha provveduto a creare due versioni diverse, fregandosene della logica).

Per le insegne, non credo che l'aquila bicefala ci fosse in quel periodo. La Notitia dignitatum, che per l'Impero d'Oriente arriva fino agli anni '20 del V sec., conserva tutti i vessilli dei reparti e degli ufficiali dell'impero, oltre alle cariche burocratiche ed alle disposizioni delle forze armate e, non vorrei sbagliare, l'aquila non compare in quei simboli. Magari è un testo parziale, non dico di no, ma già dà l'idea. Se poi entra in scena come simbolo sui mantelli di VI sec. non per questo la possono precollocare per piacere loro (anche le svastiche si trovano nell'antichità, anche su mosaici, ma nessuno le assegnerebbe ad alcuna fazione del gioco).

Bastava che dessero ai due Imperi la stessa aquila, con colore di fondo diverso (rosso ovest, porpora est) ed era tutto a posto. Piccoli accorgimenti che non comportano alcuna forzatura.



Verissimo, si che avesse un senso non ci sono dubbi, su questo hai ragionissima, d'altronde a pensarci la stessa aquila era un simbolo religioso, essendo che rappresenta Giove, sarebbe diventata un simbolo laico proprio in questo periodo, per "tradizione". Essendo che il monogramma era il simbolo di Cristo e della sua religione, che era il nuovo dio dell'Impero, quindi non mi stupirebbe se fosse stato usato all'epoca insieme all'aquila, o anche al posto della stessa, però laddove il monogramma è legato al solo cristianesimo e all'impero romano cristiano, l'aquila è più un simbolo "etnico", divenuto slegato da connotati religiosi, per questo la preferisco... Sul forum ufficiale avevano anche proposto di inserire un evento che modificasse il simbolo in base alla religione ufficiale dello stato, e sarebbe un idea interessante, ma non credo vedremo mai una cosa simile... Anche vedere i due imperi con lo stesso simbolo con differente colore non mi dispiacerebbe affatto, tutto sommato.

PS: in realtà anche io penso che non fosse in uso in questo periodo, difatti il mio era un "Se" molto alla larga, infondo è improbabile ma non impossibile, nella storia mai dare nulla per scontato insomma, lo saprai meglio di me ^^
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Sarebbe ancora più bello se ci fosse la possibilità di rocostruire un unico impero romano. Con simboli diversi inbase alla religione ufficiale.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
-kapo-, 23/11/2014 08:59:



Molto interessante, ero già a conoscenza di queste informazioni, ciò che scrissi prima non intendeva criticare ciò che avevi scritto ma completarlo :)

Comunque non basta militare in un esercito come reparto ausiliario per assorbirne tutte le tattiche. Se mi faccio 3 anni nella legione straniera francese non significa che quando tornerò a casa possiederò l'intera conoscenza strategica dell'alto comando di Parigi.


Mai pensato che volessi criticare(... e poi criticare cosa?). Qui però non parliamo di legione straniera francese o di eserciti moderni. Parliamo dell'epoca classica. Le tattiche non erano poi così tante e gli eserciti organizzati e regolari erano davvero pochi. Quello romano riassumeva tutto lo scibile dell'arte della guerra. Per battere i romani dovevi conoscerli e molti barbari avevano militato nei reparti ausiliari e avevano ben visto all'opera la macchina bellica romana. Lo stesso Arminio potè pianificare Teutoburgo perchè era stato ufficiale dei reparti cherusci sotto Tiberio durante le rivolte dalmato pannoniche nel 5 dc. Conosceva e bene i romani, quindi. Poi ci vuol poco ad imparare strategie o copiare armamenti e tattiche (non era poi quello che facevano i romani? imparavano dai nemici....Fas est et ab hoste doceri). Nel tardo impero, poi, le cose andarono anche peggio, perchè di romani sotto le armi ce n'erano davvero pochi. L'impero lo difendevano i barbari, arruolati in massa tra le legioni... Consiglio il testo "Barbari" di Alessandro Barbero, un capolavoro della materia e di facilissima lettura.
Antioco il Grande, 23/11/2014 13:57:


Il gioco serve a passare il tempo, concordo. Ma, per me, la ricostruzione dell'ambientazione deve essere la più fedele possibile, per essere un gioco "bello"


concordo in toto. E' dai particolari che un gioco può essere definito un capolavoro. Il primo Rome era molto curato ( pur con molti strafalcioni, per carità). Nel secondo i legionari lanciano i pila non in guard mode ma se caricano scompostamente come barbari qualsiasi...roba da far cadere le braccia.... ed ancora, dopo tante mod, non vedo legionari che lanciano i pila in formazione...
Sugli stemmi non disquisisco. L'aquila bicipite non mi pare il peggio che abbia visto dalla CA. Allego quella originale da wikipedia ed effettivamente, a ben guardare, quella della CA è carente di rostro per essere un rapace...ma non ci ricamerei troppo su.
[Modificato da Ricimero 23/11/2014 23:00]
23/11/2014 20:03
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io concordo con -kapo- che comunque i simboli usati per rappresentare le fazioni vanno bene, poi anche io guardo i dettagli del gioco e sicuramente mi lamento se non fanno una cosa come è veramente nella realtà tipo corazze dei soldati ecc. perchè è vero i dettagli fanno differenza in un gioco. sicuramente i dettagli delle corazze dei legionari hanno un valore più alto di uno stemma della fazione ( a mio parere) poi ogni persona è libera di dire e pensare la sua..
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se è per questo lo screen riguardante i sassanidi è atroce

i dettagli sono un aspetto importante per quanto riguarda l'immedesimazione, che per quanto mi riguarda può far oscillare un gioco tra l'8 (gioco buono) ed il 9,5 (capolavoro).
è anche vero cmq che per parlare di 8 o 9,5 ci deve essere una struttura bella solida alla base ed un buon gameplay, cose per le quali questo attila non potrà che essere carente sotto alcuni aspetti.
insomma, bisognerà valutare con cura i problemi principali prima ed i polli a due teste poi. quel che è certo è che non potrà essere un capolavoro, ma si spera possa comunque arrivare ad essere un buon gioco (e forse qualcosa in più)
we shall see


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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