L'Italia non è mai stata una nazione mentre le altre lo erano e quindi una rivoluzione di massa "centralizzata" non ha mai avuto modo di verificarsi, soppiantata solo da rivendicazioni locali.
L'Italia è animata da particolarismi per cui ognuno guarda il suo, non è abbastanza radicato negli italiani il senso di nazione.
Lo "what if" proposto da te non è concepibile perchè qui non ci sono mai state le condizioni, ci siamo sempre accontentati di rivendicare le briciole che il potere ha concesso dopo lotte anche dure, facendole passare come delle piccole vittorie del popolo. L'Italia ha i governi che ha perchè il popolo italiano è fatalista, frazionato e pigro, il sentimento nazionale è troppo debole.
I nostri governanti sono proprio l'espressione del fatto che in Italia il processo di creazione di una coscienza popolare nazionale è ancora lungi dall'essersi concluso. Poi in futuro mai dire mai, non siamo in grado di fare previsioni da qui a cinque anni, figuriamoci a cinquanta.
saluti.
Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos
« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »