tenendo conto dei consigli in materia di tercio cercherò di non allargarmi troppo.
vedi sertorio,la CGIL è un sindacato,e checcè tu ne dica,non ha nel suo statuto,nel suo programma o nel suo effimero scopo su questa terra decidere che vive e chi no,ne tantomeno penso siano stati così stupidi da imbarcarsi su queste vie.Insomma,mi pare che ti stia rifacendo molto alle lotte generazionali anni 70,dove un qualunque elemento di sinistra,che fosse un sindacato o un associazione teatrale,doveva scendere in piazza a fare il partito di sinistra.Ciò è sbagliato.
Perciò lasciamo i sindacati a fare i sindacati.
Tu dici in seguito che TU non sei daccordo di far decidere alla madre di mantenere o no la gravidanza.E se fosse vittima di uno stupro,se fosse in condizioni estremamente disagiate,se fosse un figlio cosiddetto "non voluto",se fosse sofferente di malattie che sai già gli negherebbero una qualunque forma di vita normale,se la continuazione della gravidanza portasse ad esiti pericolosi sia per feto che per madre??
Sono cose che non so se hai considerato,ma fanno parte delle innumerevoli casuali da tenere in considerazione.
Il diritto di sopprimere come il diritto di essere riconosciuti come vita umana,sono,come ampiamente citato nella mia prima risposta,risultati da regole morali e giuridiche,che cambiano a seconda del periodo.Perciò non v'è assolutezza in queste questioni,se non proprio le opinioni scientifiche che si basano su incontrovertibili e innegabili prove.
La scienza però non hai mai avuto la boria di dire "questa è vita umana,questo no",semplicemnte ha messo a disposizione dei parametri che messi insieme danno la situazione completa,e a fronte della situazione vigente essa consiglia di porre dei termini e dei limiti.
Ora non so i limiti temporali dell'aborto,ma pensi siano stati i parlamentari a deciderli(insomma quelli che non sanno neanche la durata della gestazione umana)?O hanno lasciato la patata bollente a persone esperte nel campo,come i medici.
Le cose stanno così,la medicina ha effettuato degli studi che considerano accettabile l'aborto(prima l'asportazione in utero e poi l'aborto in se) entro certi parametri.Sorpassati quelli la "vita",che sarebbe meglio definire "esistenza",del feto ricade sotto tutela giuridica,alchè la considera con tutte le premure e le protezioni del caso.
Negare il diritto di decidere,come da tradizione ecclesiastica,è un crimine morale e un reato penale.
Io sono sempre stato favorevole all'aborto,ma stai tranquillo che se dovessi trovarmi nella situazione di avere un figlio tra capo e collo come si dice,non prenderei una decisione col sorriso.Mantenerlo ha degli obblighi,decidere di abortirlo implica invece effetti morali pesantissimi per la coppia.
Perciò è meglio prevenire che curare,ovvero preservativi e pillole anticoncezionali,tutte cose che la Santa Madre Chiesa nella sua bigottosità condanna e che guarda caso vedono medici obiettori in pubblico praticare in privato.
Sul topic più in se dico che nessuno Stato può essere paragonato alla Chiesa,perchè la Chiesa è da 2000 anni quasi ovunque,gli Stati hanno limiti geografici e temporali insormontabili.
Scusa Tercio se mi sono allargato,ma la precisione richiede prolissità.