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Ultimo Aggiornamento: 25/03/2010 09:18
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Praefectus Fabrum
Il problema di Gibbon è che è del '700, quello che sapeva lui su Roma e Bisanzio è nulla rispetto a quanto sappiamo noi oggi. Ci sono 300 anni di studi e ricerche nel mezzo, ci sono archeologia, numismatica, papirologia ed epigrafia che ai suoi tempi non esistevano o stavano nascendo in quei giorni. Gibbon si basa solo sui testi, principalmente storici, certo di ottima qualità, ma che forniscono un quadro parziale, sotto ogni aspetto. A questo aggiunge i suoi pregiudizi da filosofo illuminista e crea una teoria che oggi nessuno riconosce valida.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
el_mariachi93, 04/03/2010 21:51:



1)vita,opinione...
2)Chiesa Cattolica
3)magari il fatto che aveva (e tuttora ha) il "controllo" delle menti (pensa che mia nonna non sa neanche il primo articolo della costituzone,ma sa tutti i comandamenti a memoria)
4)i valori di libertà,uguaglianza di ogni uomo sono stati proclamati dall'uomo che la Chiesa (Cattolica) dice di seguire



1) I diritti fondamentali dell´uomo sono vari e dipendono dalla cultura, sebbene ci siano alcuni comuni a tutte le culture. La propietá privata, per esempio, é considerato da alcuni un diritto fondamentale che significa libertá e da altri invece no.
Al massimo tu potresti avermi stilato la lista dei Diritti fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, o la Dichiarazione dei Diritti dell´uomo e del cittadino della Rivoluzione Francese, che sono frutto, é evidente, d´una cultura.
Non ci sono come tali dei "diritti fondamentali" dell´uomo. Sono un´invenzione determinata, ripeto, dalla cultura d´una societá o un´epoca.

E con questo rispondo anche al punto numero 4.

2) Si, credo che quá tutti oltre Xonstatinou quando parliamo di Chiesa capiamo tutti Chiesa Cattolica.
Chiesa significa Comunitá di Fedeli in Cristo. Insomma la Chiesa saremmo tutti i cristiani (cattolici apostolici romani se si é stati battezzati, si é fatta la prima comunione e ci si é confirmati seguendo il rito cattolico).
Visto che non parliamo di questa Chiesa che saremmo tutti noi, suppongo tu ti riferisci alle alte gerarchie ecclesiastiche della Chiesa no? O alla Stato Pontificio del Medioevo per esempio?
Parliamo dei crimini fatti dalle alte gerarchie ecclesiastiche, cioé dalla Chiesa dei vari Papi, Cardinali etc? O da quelli fatte da masse infuriate in nome della fede?
La cosa cambia molto.

3) La Chiesa non é Grande Fratello. Non ha il controllo della mente.
Per tua nonna é ben piú importante per la sua vita giorno a giorno sapere i dieci comandamenti, che l´articolo primo della Costituzione.
L´ignoranza di gran parte della popolazione lungo tutta la storia non é solo dovuto alla Chiesa.

Nessuna istituzione si mantiene per duemila anni se é tirannica e se non ha niente di positivo, se ha solo fatto danni all´umanitá. Nessuna, qualunque essa sia, si mantiene per secoli e secoli se ha quel comportamento.
Detto da Machiavelli non da me.
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06/03/2010 16:36
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i diritti fondamentali, i valori fondamentali, sono quelli dell'occidente liberale. Non mi interesso di altre concezioni. La chiesa è sempre andata contro in ogni modo possibile ed immaginabile a questi diritti. Non era e non è mai stata una forza di progresso, ma si è sempre posta come baluardo della reazione. Non ha fatto solamente male, certo. Nemmeno il III Reich lo ha fatto. E allora? è sempre una forza negativa, per lo meno dal medioevo.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
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E allora perchè dovrei fuggire?"
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06/03/2010 16:47
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Parliamo dei crimini fatti dalle alte gerarchie ecclesiastiche, cioé dalla Chiesa dei vari Papi, Cardinali etc? O da quelli fatte da masse infuriate in nome della fede?
La cosa cambia molto.




Ah. E cosa cambierebbe?
06/03/2010 23:52
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Re: Re:
Pius Augustus, 06/03/2010 3.20:



lol gibbon non conoscerebbe un accidente di storia tardo antica? [SM=g8119] bella battuta. Antiquato si, ignorante no.
Per il resto non hai risposto a niente riguardo alla politica ortodossa che serviva gli imperatori o si prestava a bassi giochi politici a costantinopoli e niente sulla russia.
Sull'impero bizantino, è un fatto che la sua storia fu una perenne decadenza con momenti di ripresa ma sempre (tranne che con giustiniano e belisario) in un contesto di perdita di influenza e potere rispetto alla fondazione di costantinopoli. E da dopo manzikert non fu più nemmeno un attore primario del mediterraneo, ma molto più spesso oggetto di contese fra altri popoli.





Gibbon sapeva pochissimo, oltre a non essere uno storico obbietivo, non ci si può basare su di lui , mani sono considerate obsolete ricerche di 50 anni fa, figuriamoci una di 300.
Una continua decadenza del impero romano (questo è il suo nome, non bizantino) ? direi propio di no, tra la fine del X e inizio del XI secolo ha aumentato il suo territorio passando da 850000 km quadrati a 1200000, ai tempi di giustiniano l' impero aumentò di 210000 km contro i 350000 del epoca macedone, durante il periodo comneno aumentò enormemente la sua influenza che passava da spagna, francia e inghilterra per arrivare in mesopotamia e russia, con contatti con la cina, chiunque legga i testi del epoca e i comportamenti dei re latini si accorge di quanto tenessero in considerazione l' impero e di quanto ne avessero paura e lo ammirassero, l' economia fu superiore nel XI e XII secolo in confronto al VI (relativamente alla grandezza), il livello culturale fu almeno pari, e la richezza delle casse statali fu in rapporto al territorio superiore al VI secolo, il numero di soldati era nel XI secolo pari al IV secolo, e i combattenti reali erano pari agli eseciti di giustiniano (150000 a testa) e nel XII nel complessivo si doveva avvicinare a questa cifra , certamente non fu una lugna caduta, ci furono fasi buie e fasi luminose , e furono molte , e relativamente alla situazione iniziale furono molto più luminose di altre passate più famose.
Sulla chiesa ortodossa, non fu mai una mera propaggine del imperatore, spesso gli si oppose, gli imperatori cercavano di assicurarsi che la chiesa si occupasse solo delle anime , tutte le volte che vollero di più non riuscirono nel loro intento.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Re:
Pius Augustus, 06/03/2010 16.36:

i diritti fondamentali, i valori fondamentali, sono quelli dell'occidente liberale. Non mi interesso di altre concezioni. La chiesa è sempre andata contro in ogni modo possibile ed immaginabile a questi diritti. Non era e non è mai stata una forza di progresso, ma si è sempre posta come baluardo della reazione. Non ha fatto solamente male, certo. Nemmeno il III Reich lo ha fatto. E allora? è sempre una forza negativa, per lo meno dal medioevo.




immagino che questi valori l'occidente liberale li abbia tirati fuori per magia come un coniglio dal cilindro...il fatto che siano valori Cristiani sin dall'inizio (I° secolo d.C.) e che l'occidente liberale sia diventato tale praticamente solo da dopo la prima guerra mondiale presumo sia irrilevante vero?



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Re: Re: Re:
GlaucopideSophia1, 06/03/2010 23.52:




Gibbon sapeva pochissimo, oltre a non essere uno storico obbietivo, non ci si può basare su di lui , mani sono considerate obsolete ricerche di 50 anni fa, figuriamoci una di 300.
Una continua decadenza del impero romano (questo è il suo nome, non bizantino) ? direi propio di no, tra la fine del X e inizio del XI secolo ha aumentato il suo territorio passando da 850000 km quadrati a 1200000, ai tempi di giustiniano l' impero aumentò di 210000 km contro i 350000 del epoca macedone, durante il periodo comneno aumentò enormemente la sua influenza che passava da spagna, francia e inghilterra per arrivare in mesopotamia e russia, con contatti con la cina, chiunque legga i testi del epoca e i comportamenti dei re latini si accorge di quanto tenessero in considerazione l' impero e di quanto ne avessero paura e lo ammirassero, l' economia fu superiore nel XI e XII secolo in confronto al VI (relativamente alla grandezza), il livello culturale fu almeno pari, e la richezza delle casse statali fu in rapporto al territorio superiore al VI secolo, il numero di soldati era nel XI secolo pari al IV secolo, e i combattenti reali erano pari agli eseciti di giustiniano (150000 a testa) e nel XII nel complessivo si doveva avvicinare a questa cifra , certamente non fu una lugna caduta, ci furono fasi buie e fasi luminose , e furono molte , e relativamente alla situazione iniziale furono molto più luminose di altre passate più famose.
Sulla chiesa ortodossa, non fu mai una mera propaggine del imperatore, spesso gli si oppose, gli imperatori cercavano di assicurarsi che la chiesa si occupasse solo delle anime , tutte le volte che vollero di più non riuscirono nel loro intento.



gibbon aveva una cultura mastodontica, ed è il primo grande storico della tarda antichità dell'europa illuminista.
Per il resto, rinascite o meno, bisanzio non tornò mai più la potenza che era al tempo di giustiniano. è un dato di fatto che non riuscì mai più a porsi come restauratore dell'impero mediterraneo romano, e che dovette sempre combattere per la sopravvivenza.La chiesa nessuno, nemmeno gibbon, dice che fosse una propaggine dell'imperatore. Era un gruppo di potere come qualunque altro, ma più sottoposto al potere statale dei cattolici.


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Re: Re:
Xostantinou, 07/03/2010 11.24:




immagino che questi valori l'occidente liberale li abbia tirati fuori per magia come un coniglio dal cilindro...il fatto che siano valori Cristiani sin dall'inizio (I° secolo d.C.) e che l'occidente liberale sia diventato tale praticamente solo da dopo la prima guerra mondiale presumo sia irrilevante vero?



i valori cristiani non sono valori liberali, sono per l'appunto valori cristiani. I valori liberali furono sviluppati nell'inghilterra e l'olanda del diciassettesimo secolo, espansi dall'illuminismo, affermatisi nel diciannovesimo secoli, consolidatisi nel ventesimo. E la chiesa li osteggiò sempre.


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Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 07/03/2010 14.39:



gibbon aveva una cultura mastodontica, ed è il primo grande storico della tarda antichità dell'europa illuminista.
Per il resto, rinascite o meno, bisanzio non tornò mai più la potenza che era al tempo di giustiniano. è un dato di fatto che non riuscì mai più a porsi come restauratore dell'impero mediterraneo romano, e che dovette sempre combattere per la sopravvivenza.La chiesa nessuno, nemmeno gibbon, dice che fosse una propaggine dell'imperatore. Era un gruppo di potere come qualunque altro, ma più sottoposto al potere statale dei cattolici.




Il primo grande storica dalla tarda antichità al illuminismo ? Gibbon ? ma che stai scrivendo, ci sono stati storici molto più importanti nel medioevo senza i quali non sapremmo niente, con cronache precise e molto più serie di quelle di Gibbon.
Che dovette combattere sempre per la sopravvivenza non è vero, è in certi periodi fu molto più potente di quanto fosse ai tempi di giustiniano, ma meno fortunato ed anche meno audace (e forse ciò fu un bene considerando ciò che portò la riconquista), oltre a scontarsi contro nemici molto più pericolosi, forse approfondire un pò non ti farebbe male invece di guardare solo la superficie per altro distorta che presenta Gibbon, comunque non è il caso che approfondisca i perchè visto che pensi che Gibbon sia la sacra Bibbia .




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Re: Re: Re:
Pius Augustus, 07/03/2010 14:41:



i valori cristiani non sono valori liberali, sono per l'appunto valori cristiani. I valori liberali furono sviluppati nell'inghilterra e l'olanda del diciassettesimo secolo, espansi dall'illuminismo, affermatisi nel diciannovesimo secoli, consolidatisi nel ventesimo. E la chiesa li osteggiò sempre.




Ma, é la stessa storiografia liberale che vede nel Cristianesimo le basi per i valori liberali.
I valori liberali furono sviluppati nell´inghilterra e l´olanda del diciasettesimo secolo, ok, Burckhardt, e tutt´una interpretazione ancora oggi molto consolidata, direbbe che frutto del Protestantesimo e il Calvinismo che mettendo al centro dell´universo l´individuo e il lavoro avrebbe permesso di sviluppare questa mentalitá liberale.
Ok. Peccato che nel mondo cattolico, vedasi Spagna, Scuola di Salamanca o anche Italia con figure come Vico sviluppano giá indipendentemente idee che potremmo poi dire "liberali", come il giusnaturalesimo per esempio.
Non é un´invenzione questa.
Diciamo che i valori liberali dunque si evidenzia dai fatti che nacquero in ambiente cristiani, sia nel mondo cattolico che in quello protestante, che é quello che ebbe successo poi.
I valori liberali bevono, e mi sembra evidente, dalla tradizione cristiana.
Che la Chiesa Cattolica andasse contro i valori liberali non implica che essi non avessero in gran parte una tradizione cristiana.
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Re:
Mario Decio Giulio II, 06/03/2010 16:47:


Parliamo dei crimini fatti dalle alte gerarchie ecclesiastiche, cioé dalla Chiesa dei vari Papi, Cardinali etc? O da quelli fatte da masse infuriate in nome della fede?
La cosa cambia molto.




Ah. E cosa cambierebbe?




Per me non é lo stesso che una massa infuriata di naziskin uccida 30 ebrei a che lo Stato riconosca che gli ebrei devono essere uccisi.
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Re: Re: Re: Re: Re:
GlaucopideSophia1, 07/03/2010 17.17:




Il primo grande storica dalla tarda antichità al illuminismo ? Gibbon ? ma che stai scrivendo, ci sono stati storici molto più importanti nel medioevo senza i quali non sapremmo niente, con cronache precise e molto più serie di quelle di Gibbon.
Che dovette combattere sempre per la sopravvivenza non è vero, è in certi periodi fu molto più potente di quanto fosse ai tempi di giustiniano, ma meno fortunato ed anche meno audace (e forse ciò fu un bene considerando ciò che portò la riconquista), oltre a scontarsi contro nemici molto più pericolosi, forse approfondire un pò non ti farebbe male invece di guardare solo la superficie per altro distorta che presenta Gibbon, comunque non è il caso che approfondisca i perchè visto che pensi che Gibbon sia la sacra Bibbia .



1) citami uno storico illuminista precedente a gibbon riguardo quel periodo che abbia scritto qualcosa di paragonabile alla caduta.

2) e tanto per sapere quando è che sarebbe stato più forte del periodo giustinianeo? a me risulta che anche nel tanto famoso anno mille i bizantini non riuscirono mai a rimettere piede nelle province che gli erano state portate via dagli arabi, e se riconquistarono l'anatolia fu grazie ai crociati. Parliamo di un impero che combatteva guerre per il suo stesso territorio in grecia contro i normanni, in tracia contro i bulgari, in anatolia contro i turchi, senza mai poter tornare all'attacco su scala mediterranea in maniera paragonabile al periodo di giustiniano. Se fossero stati più forti di allora difficilmente non avrebbero recuperato per lo meno i territori persi da eraclio.


3) non considero gibbon la sacra bibbia, ho ampiamente detto che lo considero antiquato. Su bisanzio io ho letto invece ostrogoski, non so quanto sia aggiornato, ma di sicuro è più moderno di gibbon. è riguardo alla chiesa ortodossa bizantina che ho ammesso essere la mia unica fonte, e peraltro ancora non ho sentito queste tanto convincenti tesi della superiorità morale degli ortodossi.
A me fa sempre ridere come i nazionalisti bizantini si scagliano contro chiunque non ammetta che bizanzio era l'unica superpotenza del periodo, anche gente come me che ha una grandissima ammirazione e passione per l'impero bizantino.


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Re: Re: Re: Re:
Tercio Real, 07/03/2010 17.31:




Ma, é la stessa storiografia liberale che vede nel Cristianesimo le basi per i valori liberali.
I valori liberali furono sviluppati nell´inghilterra e l´olanda del diciasettesimo secolo, ok, Burckhardt, e tutt´una interpretazione ancora oggi molto consolidata, direbbe che frutto del Protestantesimo e il Calvinismo che mettendo al centro dell´universo l´individuo e il lavoro avrebbe permesso di sviluppare questa mentalitá liberale.
Ok. Peccato che nel mondo cattolico, vedasi Spagna, Scuola di Salamanca o anche Italia con figure come Vico sviluppano giá indipendentemente idee che potremmo poi dire "liberali", come il giusnaturalesimo per esempio.
Non é un´invenzione questa.
Diciamo che i valori liberali dunque si evidenzia dai fatti che nacquero in ambiente cristiani, sia nel mondo cattolico che in quello protestante, che é quello che ebbe successo poi.
I valori liberali bevono, e mi sembra evidente, dalla tradizione cristiana.
Che la Chiesa Cattolica andasse contro i valori liberali non implica che essi non avessero in gran parte una tradizione cristiana.



io ho parlato di chiesa, non di cristianesimo. Il cristianesimo in se a parer mio non è affatto la ragione della nascita dei valori liberali, che dovrebbe essere ricercata in determinate condizioni geografiche e sociali dell'europa, ma non ha nemmeno remato contro.


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Re: Re:
Xostantinou, 07/03/2010 11.24:




immagino che questi valori l'occidente liberale li abbia tirati fuori per magia come un coniglio dal cilindro...il fatto che siano valori Cristiani sin dall'inizio (I° secolo d.C.) e che l'occidente liberale sia diventato tale praticamente solo da dopo la prima guerra mondiale presumo sia irrilevante vero?




quoto con l'aggiunta che in parte i valori liberali affondano le radici nell'antica grecia e nel Diritto Romano [SM=g7792]
07/03/2010 18:39
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Re:
arysfalian, 04/03/2010 0.08:

ho sentito parlare spesso dello sterminio dei prussiani,ma non ho trovato nessuna informazioni,neanche wikipedia a striscio.
Qualcuno mi da qualche info?


leggi "le Crociate del nord" o " cavalieri Teutonici: una storia militre" di Urban avrai le notizie che cerchi. Ed io sto ancora spettando i Piatti di Carlantonio Grue .... scusate il piccolisismo OT ... [SM=g7792]

07/03/2010 21:13
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 07/03/2010 17.57:



1) citami uno storico illuminista precedente a gibbon riguardo quel periodo che abbia scritto qualcosa di paragonabile alla caduta.

2) e tanto per sapere quando è che sarebbe stato più forte del periodo giustinianeo? a me risulta che anche nel tanto famoso anno mille i bizantini non riuscirono mai a rimettere piede nelle province che gli erano state portate via dagli arabi, e se riconquistarono l'anatolia fu grazie ai crociati. Parliamo di un impero che combatteva guerre per il suo stesso territorio in grecia contro i normanni, in tracia contro i bulgari, in anatolia contro i turchi, senza mai poter tornare all'attacco su scala mediterranea in maniera paragonabile al periodo di giustiniano. Se fossero stati più forti di allora difficilmente non avrebbero recuperato per lo meno i territori persi da eraclio.


3) non considero gibbon la sacra bibbia, ho ampiamente detto che lo considero antiquato. Su bisanzio io ho letto invece ostrogoski, non so quanto sia aggiornato, ma di sicuro è più moderno di gibbon. è riguardo alla chiesa ortodossa bizantina che ho ammesso essere la mia unica fonte, e peraltro ancora non ho sentito queste tanto convincenti tesi della superiorità morale degli ortodossi.
A me fa sempre ridere come i nazionalisti bizantini si scagliano contro chiunque non ammetta che bizanzio era l'unica superpotenza del periodo, anche gente come me che ha una grandissima ammirazione e passione per l'impero bizantino.




Parli di storici illumisti adesso, i peggiori storici mai esistiti, io parlo di storici post-tardo antico, mai sentito parlare di teofane o di fulcherio, e c'è ne sono tantissimi altri molto superiori a gibbon, soprattutto perchè cercano nel limite del possibile di raccontare i fatti secondo le loro fonti, e non distorcere le fonti a propio piacimento per provare la superiorità del loro pensiero sulla chiesa.

Mai sentito parlare del periodo macedone ? la riconquista del sud italia, della siria (con caduta di Antiochia, Aleppo e Damasco) , la conquista del armenia con il massimo punto ad oriente mai raggiunto stabilmente dal impero, le spedizioni in egitto ed in mesopotamia (con la seconda che ha portato al vassallaggio tutto il nord della mesopotamia fina a mosul) e molto altro ancora.
A quanto leggo scrivi del anno mille, ma poi citi una situazione in parte della fine del XI secolo e in parte del XIII, mi pare ci sia molta confusione, i crociati permisero solo la riconquista di nicea, il resto fu conquistato dai soli romani ad altri sultani considerati per altro molto più forti allora di Iconio, nel XII secolo furono possibili offensive in sud italia ,siria, egitto e anatolia, in tutte l' impero fece la parte del leone e fu sempre sfiorato il successo finale.
Inoltre vorrei fare notare che gli imperatori seguivano una dottrina cristiana, secondo le fonti un buon imperatore non faceva la guerra, ma si difendeva solo, quindi se c' era la possibilità di una pace duratura si preferiva non sfruttare una situazione favorevole, questa è una grande differenza rispetto a Giustiniano.

Qui nessuno ha detto che l' impero romano era l' unica potenza del periodo, era una delle potenze (diffatti in un mio precedente intervento avevo scritto che gli avversari contro cui l' impero dovette combattere durante il medioevo furono più forti di quelli al tempo di giustiniano, se la considerassi l' unica super-potenza del periodo non avrei detto ciò), fino adesso hai solo parlato delle teorie di Gibbon, di ciò che ha scritto ostrogoski invece nulla, quindi mi sembra logico che se affermi esclusivamente delle teorie estremamente antiquate tu sia attaccato.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
07/03/2010 22:12
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Io non parlo adesso di storici illuministi. Io o parlato di storici illuministi sin dal primo post che tu hai quotato.
Sul resto, c'è un equivoco di fondo. Io non ho mai affermato che l'impero bizantino fosse impotente. Io ho solo detto che dovette starsene sempre sulla difensiva, intendendo per questo difendere il proprio territorio, che andava dall'italia meridionale all'anatolia.
Certo poi tu mi dici che era una scelta morale, il non riconquistare stabilmente l'egitto, cartagine, la palestina. Mi dici che i crociati permisero di riconquistare solo nicea, e fai finta che il crollo della potenza musulmana in anatolia fu dovuto a fattori esterni da bisanzio. Non vedo come tu possa essere obiettivo, sinceramente.



« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
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08/03/2010 10:38
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Senza contare che per quanto utile su certi aspetti anche Ostrogorski è attualmente considerato superato, visto che gli studi moderni partono da Kazdan...

Perché gli imperatori avrebbero dovuto sprecare truppe e risorse per riconquistare territori troppo distanti e vulnerabili per essere mantenuti stabilmente e senza costi esorbitanti? La strategia bizantina non era quella Clausewitziana (leggere l'ultimo libro di Luttwak ti farebbe bene) della distruzione totale del nemico e della conquista fine a se stessa, sapevano per esperienza che una volta distrutto un nemico ne sarebbe arrivato un altro, forse ancora più potente e pericoloso, a prenderne il posto, per cui preferivano mantenere una posizione di forza giocando con la diplomazia, facendo in modo che nemici estremamente pericolosi si combattessero tra loro senza intaccare la potenza dell'Impero, che in quel modo risultava sempre più imponente agli occhi dei nemici logorati da guerre l'uno contro l'altro. Ed in questo modo rispettavano i precetti morali della Chiesa che sostenevano che il buon imperatore non cercava la conquista e la gloria, ma difendeva le sue terre ed il suo popolo. La riconquista dei territori dell'ex-impero romano era sempre in agenda, ma si guardava innanzitutto con pragmatismo alla situazione del momento senza sbilanciarsi in avventurose follie che avrebbero causato più grattacapi che altro. Inoltre i nemici dell'impero non erano più quei quattro barbarucoli del periodo giustinianeo.

I crociati aiutarono solo nella riconquista di Nicea, il resto dell'Anatolia fu ripreso dalle sole forze romane mentre i crociati proseguivano lungo la strada costiera (territorio imperiale). Il primo nodo gordiano fu Antiochia, prima città nemica dell'itinerario, sotto le cui mura si sarebbero dovuti incontrare i due eserciti e che, secondo gli accordi, sarebbe dovuta tornare all'Impero. Il resto della Terra Santa secondo gli accordi sarebbe stata un regno crociato formalmente vassallo dell'Impero.
[Modificato da Xostantinou 08/03/2010 10:51]



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


08/03/2010 10:51
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Re:
Xostantinou, 08/03/2010 10.38:

Senza contare che per quanto utile su certi aspetti anche Ostrogorski è attualmente considerato superato, visto che gli studi moderni partono da Kazdan...



se gli studi moderni dicono che i bizantini tenevano per la gola il mediterraneo e non lo riconquistavano rifondando l'impero romano solo per scelta religiosa allora davvero meglio gibbon :D


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08/03/2010 10:53
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certo, perché quelli che ne sanno molto più di te e gibbon messi assieme e queste cose le studiano da una vita su fonti attendibili e non su congetture e pregiudizi sono tutti degli idioti, vero?



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08/03/2010 12:18
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Re:
Xostantinou, 08/03/2010 10.53:

certo, perché quelli che ne sanno molto più di te e gibbon messi assieme e queste cose le studiano da una vita su fonti attendibili e non su congetture e pregiudizi sono tutti degli idioti, vero?



se è gente come voi che è mossa da una adorazione maniacale per l'argomento di studio senza dubbio si.
Detto questo rispondi alla domanda, secondo te l'impero bizantino macedone era più forte di quello di giustiniano?


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08/03/2010 14:22
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Almeno noi abbiamo una grande ammirazione per qualcosa che conosciamo in concreto e non come te che critichi basandoti su pregiudizi e congetture campate in aria e senza uno straccio di fondamento scientifico.

Nel suo contesto SI, durante il periodo Macedone era più potente di quello giustinianeo.
Eccoti una lista di Grandi Basileis di questa dinastia:
Basilio I il Macedone, Leone VI il Saggio, Romano I Lecapeno, Costantino VII Porfirogenito, Niceforo II Foca, Giovanni Zimisce, Basilio II Bulgaroctono.

Se la potenza di un paese si misurasse sulla sua estensione in Km2 la Danimarca dovrebbe essere più potente di tutta Europa.
[Modificato da Xostantinou 08/03/2010 14:37]



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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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08/03/2010 14:47
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Re:
Xostantinou, 08/03/2010 14.22:

Almeno noi abbiamo una grande ammirazione per qualcosa che conosciamo in concreto e non come te che critichi basandoti su pregiudizi e congetture campate in aria e senza uno straccio di fondamento scientifico.

Nel suo contesto SI, durante il periodo Macedone era più potente di quello giustinianeo.
Eccoti una lista di Grandi Basileis di questa dinastia:
Basilio I il Macedone, Leone VI il Saggio, Romano I Lecapeno, Costantino VII Porfirogenito, Niceforo II Foca, Giovanni Zimisce, Basilio II Bulgaroctono.

Se la potenza di un paese si misurasse sulla sua estensione in Km2 la Danimarca dovrebbe essere più potente di tutta Europa.



Personalmente ho grande ammirazione e fascino per l'impero bizantino (non romano, come voi continuate a chiamarlo per punto d'onore quando erano due cose en diverse).
NO, l'impero sotto i macedoni era più debole di quello di giustiniano, e lo testimonia il fatto che avesse molti meno abitanti (la groenlandia non ne ha, quindi la tua puerile obiezione non ha significato) e non avesse nemmeno il controllo completo del mediterraneo orientale, mentre giustiniano lo aveva praticamente su tutto il bacino mediterraneo. Un elenco di monarchi cosa mi dovrebbe significare? :D divertente.
Ti ripeto la domanda: tu sostieni che l'impero bizantino sotto i macedoni avrebbe potuto sottomettere e conquistare tutti i territori che giustiniano conquistò?



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08/03/2010 15:35
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"Ripercorrendo la storia, il primo a negare il nome "romano" ai romano-orientali è stato Carlomagno definendoli con il termine "greci". Il cambiamento di nome era imposto per dimostrare che non doveva esistere più alcuna parentela tra i romano-occidentali (di lingua prevalentemente latina) e quelli orientali (di lingua prevalentemente greca). Da ciò seguiva che i primi erano obbligati a soggiacere sotto l'autorità politica franca e a non riferirsi più al loro legittimo Imperatore costantinopolitano. Inoltre chiamare "greci" i romano-orientali significava non considerarli neppure cristiani visto che, al tempo, il termine romano era sinonimo di cristiano mentre il termine "greco" era sinonimo di "pagano". Dopo Carlomagno segue il cambiamento di denominazione operato da Charles Du-Fresne Du Cange. Nel suo periodo, infatti, il termine "greco" non ha più un valore dispregiativo perché il modello che l'intellettuale deve seguire non è più quello cristiano-medievale ma quello antico-pagano. Ecco allora che, non potendo più definire i cristiano-orientali "greci" e ancor meno "romani", in mancanza di alternative si applica ai romano-orientali il termine "bizantini".
La definizione "Impero bizantino" è stata coniata e resa popolare da Montesquieu. Come altri pensatori del suo tempo, Montesquieu nutriva profonda considerazione per gli antichi greci e gli antichi romani cercando di emularli con acceso entusiasmo poiché vedeva in essi i maestri della politica e della cultura. Seguendo una tradizione illuminista che disprezzava il medioevo, Montesquieu ha considerato l'Impero di Costantinopoli corrotto e decadente. Benché abbia scritto una lunga storia sull'Impero di Costantinopoli, Montesquieu non poteva assegnare all'Impero costantinopolitano i nobili nomi di greco o romano. Dal nome desueto Bisanzio Montesquieu ha ricavato la parola bizantino. Tale termine ha connotato l'Impero attribuendogli caratteristiche di disonestà, dissimulazione e decadenza. Su questi presupposti lo studioso inglese Edward Gibbon nel "Decline and Fall of the Roman Empire" ha descritto l'Impero dopo il sesto secolo all'interno di un poema epico nel quale esso è simbolo di un'interminabile degradazione e corruzione.
In aggiunta a ciò si sovrappose il pregiudizio religioso: la cattolica Francia guardava alle Chiese Ortodosse d'Oriente come a quelle maggiormente scismatiche ed eretiche.

I nomi con i quali vengono definite le cose sono importanti per plasmare la nostra interpretazione della realtà. Le persone sono spesso sorprese nel scoprire che le etichette storiche con le quali viene definito il passato sono invenzioni degli studiosi moderni e delle ideologie. In tal modo, certe denominazioni non servono a spiegare il passato. Uomini e donne del Medioevo non potevano sapere di vivere nel Medioevo; le persone vissute nell'Atene del periodo classico o nell'Italia del Rinascimento avevano la medesima ignoranza. Così i popoli vissuti nell'Impero "bizantino" non avevano alcuna idea d'essere "bizantini", essi si sentivano come gli autentici continuatori dell'autentico mondo romano, non hanno mai conosciuto e neppure utilizzato il termine bizantino poiché essi si riconoscevano unicamente come romani.
Nelle province dove la lingua greca predominava su quella latina, l'idea di cittadinanza e d'identità romana aveva coinvolto una larga parte della popolazione. I cittadini di lingua greca erano orgogliosi d'essere romani: in latino erano detti romani, in greco rhomaioi. La parola rhomaioi definì, alla fine, la popolazione romana di lingua greca dell'Impero. Così, la parola greca rhomaioi ha significato "abitante dell'Impero" fino alla caduta di quest'ultimo, nel quindicesimo secolo. Partendo unicamente da queste semplici osservazioni l'Impero di Costantinopoli non dovrebbe più essere chiamato "bizantino". Se viene richiesta una definizione specifica sarebbe meglio utilizzare quella di Impero dei romei, dal greco Basileia tòn Rhomaion."
Lo stesso nome di Impero "bizantino'' è, di fatto, un insulto."

ripeto la mia puerile obiezione, i Km2 non fanno grande un impero, il fatto che la dinastia macedone governasse un impero meno esteso di quello giustinianeo non significa nulla, infatti era un impero molto più ricco, organizzato e potente, ma soprattutto gestibile e difendibile molto di più e contro nemici estremamente più potenti.
Sul piano teorico era abbastanza potente per riprendere gli stessi territori avuti da Giustiniano, si, ma ciò non significa che fosse conveniente farlo, e di fatti non lo fecero.

L'elenco di monarchi, per chi capisce qualcosa di storia romea, è estremamente significativa, vatti a vedere gli sviluppi dell'Impero sotto questi Basileis per capire quanto Gibbon sbagliasse. Basta wikipedia, non servono i testi della Oxford University Press.



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08/03/2010 16:25
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Che i bizantini amassero considerarsi romani non vuol dire niente. Una infinità di entità statali, dal sultanato di rum al sacro romano impero a l'italia fascista si sono chiamate romane, ma nessuna lo era.
Se vuoi prenderlo come un insulto fallo, ma io vedo assai poche somiglianze fra la vera roma dell'antichità ed un impero di lingua greca dominato da un imperatore per diritto divino al quale roma nemmeno apparteneva.
Vedo che storicamente sei piuttosto superficiale. I km non contano per dare importanza ad un impero? chiunque conosca un minimo di storia, "romea" o meno, sa che questo è vero o falso a seconda del territorio e del periodo storico. Controllare enormi distese di steppe oggi può essere importantissimo grazie alla presnza di risorse mentre nell'antichità era inutile, oppure controllare una vasta popolazione poteva essere ininfluente nel periodo ottocentesco se mancava una struttura economica moderna, mentre oggi torna ad essere essenziale.
Nei fatti l'impero bizantino di giustiniano era più potente di quello macedone perchè controllava più territori dalle caratteristiche importanti ed in un periodo quando questi contavano eccome. Siria, egitto, africa, italia erano territori ricchi e fonte di risorse di ogni tipo, e la popolazione numerosissima era a quei tempi il nucleo della forza di un nazione. Dire che l'impero macedone era più ricco significa poco. Un conto sono i soldi nelle casse dello stato, un altro la ricchezza prodotta dai territori controllati, le risorse essenziali, la possibilità di arruolare truppe. Che fosse meglio difendibile è dubbio, dato che storicamente non venne difeso affatto in maniera costante.
Dire che il territorio non contava invece è ridicolo, dato che a quei tempi non esisteva ancora quella disparità fra regni enormi e scarsamente sviluppati e regni piccoli ma industrializzati che si sviluppò nei secoli a venire.
Sulla fantasiosa idea che i bizantini avessero in potenza il mondo nel palmo della loro mano ma non lo controllassero perchè sconveniente è una tautologia, oltre che un controsenso: non conquistavano il mondo perchè non erao abbastanza potenti ma erano abbastanza potenti da conquistarlo :D
La realtà è che se fossero stati abbastanza forti per farlo avrebbero riconquistato l'egitto e la siria, e se li sarebbero tenuti, come avrebbe fatto qualunque sovrano sano di mentre. Semplicemente non lo erano.


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08/03/2010 16:29
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Credo che si possa finire qui. Il topic non è incentrato su Bisanzio. Se avete da aggiungere altro al discorso principale fatelo, altrimenti tacete, o aprite altro topic sui km quadrati di Bisanzio.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
08/03/2010 16:47
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Bello vedere il bue che dà del cornuto all'asino...

accolgo il monito di Antioco e mi scuso per la divagazione.



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08/03/2010 22:16
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Poco fa ho fatto una lettura molto interessante chiamata "La lotta per Roma" di Garcia Pelayo, un giurista-politologo importante nella Spagna.
É una lettura breve ma piena di riferimenti storici e molto ben strutturata nella quale l´autore mostra come appropiarsene del nome "Roma" fosse per oltre un millenno fonte di diatribe intellettuali molto elevate che significavano avere un´autoritá morale, una giustificazione atemporale. Parla delle tre Rome, come Roma passó da essere considerata nel cristianesimo come la nuova Babilonia alla fonte di potere e come nella lotta per avere la "romanitá" si difendessero posizione anche contrarie su cosa fosse Roma, parla di Cola di Rienzo anche. Insomma molto interessante.
Peccato che non sia tradotto all´italiano (penso).
Al massimo se lo trovo e ve lo posto potete tradurlo all´italiano con google-trnaslator.
Ora cerco.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



08/03/2010 22:18
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www.cepc.es/rap/Publicaciones/Revistas/2/REP_111_045.pdf

Questo é tutto il testo in Spagnolo. Insomma só che non vi servirá a molto ma se qualcuno ha molto interesse puó essergli utile.
Alla fine cé un riassunto in Inglese e in Francese.
[Modificato da Tercio Real 08/03/2010 22:19]
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



09/03/2010 00:36
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