Invasio Barbarorum 410 d.C.

Estate 412 d.C. Alarico,dopo aver svernato molti mesi in centro Italia decide di muoversi per sfuggire alla morsa in cui i Romani lo hanno costretto.Essi non hanno ancora preso l’iniziativa perché aspettano i rinforzi,infatti a breve giungono Saro,che a marce forzate porta la sua armata sulla retroguardia nemica,ed un contingente di ausiliari proveniente dalla Lucania,prelevato dalle guarnigioni delle città del sud Italia.I visigoti,a corto di viveri decidono di forzare il blocco vicino Asculum,nella speranza di impadronirsi delle scorte alimentari e delle ricchezze della città,riescono
,grazie a qualche errore romano anche,a sorprendere Valente in campo aperto,egli dispone di 640 uomini circa,di cui 2 legioni di auxilia palatina,cinque di auxilia Illyricani esperti,unità di lancieri federati goti e fanteria leggera mercenaria gota.Di cavalleria non ne ha,ha solo un’unita di scholae comandata da Valente stesso,e possiede tre reparti di arcieri corazzati.Contro di loro però vengono incontro due armate gote,Teodorico con 868 uomini ed Ataulfo con 920,molti di essi sono soldati coscritti che in tempo di pace facevano gli agricoltori,ma tuttavia c’è una considerevole parte di soldati veterani,alcuni addirittura con trascorsi nell’esercito imperiale.Ma su tutti spicca un folto contingente di cavalleria leggera,unità esperte che giocano un ruolo chiave nella battaglia che segue.Infatti aggirando le linee romane riescono a mandare in rotta l’ala sinistra dell’armata di Valente(formata guardacaso dagli ausiliari goti) provocandone la rotta.Grande è la strage da quel
momento,circa un centinaio di superstiti si riesce a rifugiare ad Asculum,Flavio Gaudenzio,a qualche giorno di marcia preferisce attestarsi su di un colle ed aspettare il nemico al riparo di fortificazioni.La via per Asculum è aperta per i Goti.
Nello stesso tempo la retroguardia visigota attacca le truppe romane di Saro,che con sé ha 609 uomini,e di Attalo Prisco.Le forze visigote sono guidate da Taunausis,supportate dal suo lugotenente capitano Godila,e vantano insieme 1800 uomini.Però di fronte hanno il meglio delle truppe romane,spiccano tra le fila di Saro la legione comitatense Legio II Primani Seniores,e legioni palatine Legio II Ioviani Seniores e Legio II Divitenses Seniores,ma soprattutto,a differenza di Valente dispone di cavalleria:un reparto dei temibili catafratti,uno di scholae palatine,tre di nobili a cavallo federati,e ben otto unità di promoti.I Visigoti provano ripetutamente a sfondare la prima linea romana ma vengono bloccati,nel frattempo giunge Attalo Prisco che con un’abile manovra a tenaglia chiude la via di fuga ai barbari.Per loro non c’è scampo,poche centinaia di uomini riescono ad aprirsi un varco nell’accerchiamento compiuto dai Romani,che ottengono una schiacciante vittoria.Qualche settimana dopo i vincitori di Valente decidono di richiamare i propri uomini dal saccheggio delle campagne ed invece di porre d’assedio Asculum decidono di avanzare verso Flavio Gaudenzio,che li attende sulla costa adriatica.
Con sé ha circa 650 uomini,due unità di Plubatari,legio V e VI Iovii Juniores,tre di auxilia Illyricani veterani,tre unità di equites sagittarii,due di equites sagittarii due di cavalleria dalmata e due della fortissima cavalleria ausiliaria sarmata.La battaglia è durissima ma i Romani prevalgono ancora,Teodorico cade sul campo ed ad Ataulfo rimangono 120 soldati...