Invasio Barbarorum 410 d.C.

PROLOGO

Corre l’anno del signore 410,il mondo è ben cambiato da appena quindici anni prima,dell’Impero prima considerato invincibile ed eterno ora rimangono solo le rovine.Mentre la parte orientale continua a prosperare nonostante la pressante minaccia unna ed ostrogota sul Danubio,e sassanide lungo l’Eufrate,della pars occidentis rimangono solo che le rovine fumanti.Qualche anno fa approfittando della debolezza del confine renano,orde di Franchi,Vandali,Alani e Suebi varcarono il Reno eccezionalmente gelato a sud di Augusta Treverorum e devastarono tutta la Gallia.L’imperatore Onorio poco potè in quel momento,impegnato a gestire il problema Visigoti nei Balcani.In Britannia le poche sparute truppe rimaste a presidio,sentendosi abbandonate,elessero un nuovo Augusto,di nome Costantino,che venne innalzato alla porpora come Costantino III.Quest’usurpatore in poco tempo varcò la Manica e scese in Gallia con l’intenzione di arginare la marea barbarica e riuscì a respingere i Franchi oltre Reno,concedendo loro la Belgica,intanto i Vandali ed i Suebi varcarono i Pirenei saccheggiando e bruciando praticamente indisturbati,ma l’abile diplomazia romana riuscì a separare i due popoli,concedendo ai Suebi lo status di federati,insediandoli nella Cartaginese e nella Betica.I Vandali dal canto loro presero possesso di gran parte dell’Hispania lasciando solo le zone costiere ai romani.Allo stesso tempo la Tarraconense è in preda all’anarchia e rifiuta l’autorità di Ravenna.Apparentemente la situazione in Africa è sotto controllo,nonostante siano state appena rinforzate le guarnigioni di frontiera,si temono incursioni di grosse bande di briganti,e perdipiù i Berberi con piccole incursioni saggiano le difese imperiali nella Tingitania ed intorno ad Hippo Regius.Sul confine retico la situazione è tranquilla,nell’Illiria pure,nonostante l’avanzata degli Unni sia giunta sulle sponde del Danubio ormai.Ma il problema principale resta per Onorio i Visigoti.Dopo l’esecuzione del suo miglior generale,Stilicone,ora si trova a dover affrontare l’orda visigota che,istigata dalla corte di Costantinopoli e inferocità dal trattamento riservato a diversi ausiliari goti dopo l’esecuzione del generale vandalo,si mette in moto e risale i Balcani con un solo obiettivo:Roma,la città eterna.

LA CAMPAGNA
Estate 410 d.C. Alarico re dei Visigoti piomba in Italia inaspettato e si dà al saccheggio della Pianura Padana,la corte imperiale fugge da Roma e si trincera in Ravenna,il fuggi fuggi è generale,nessuna armata è presente a sbarrare il passo ai barbari.Onorio,forse consigliato da qualche suo ministro per la prima volta nella sua vita prende la questione in mano.Infatti richiama subito dall’Illiria il comes Flavio Gaudenzio che ha con sé almeno 4 legioni di Auxilia Palatina e truppe illiriche veterane,e lo fa imbarcare a Salona,ed ordina pure al generale Valente di dirigersi subito al luogo d’imbarco con i suoi fidati ausiliari barbari.Poco a sud di Verona Saro si accampa per aspettare i rinforzi che arrivano dalle guarnigioni di Mediolanum ,Verona ed Aquileia,ma soprattutto la cavalleria di Allobich,che annovera quattro unità dei temibili catafratti ed alcune di Scutari,egli era diretto in Gallia a supporto di Flavio Costantino,che si sta dirigendo ad Arelate ad assediare l’usurpatore,ma gli giunge l’ordine di dietro–front quando è presso il valico delle Alpi.Nel frattempo i Franchi nella Belgica prendono d’assedio l’ultima fortezza sul Reno rimasta in mano ai Romani,e per la guarnigione la sorte è segnata.