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Parliamo di uno dei nostri maggiori motivi di orgoglio militare

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2016 12:10
21/04/2007 18:37
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Praefectus Fabrum
Allora:a parte i francesismi ( [SM=g27964] ) io non sono affatto filofrancese,proprio per niente,e tantomeno comunista o filorusso (questo è bene chiarirlo ancora),io sono solo e unicamente FILOINGLESE [SM=g27964] e per rispondere a Capt. Sternn ho tutte le intenzioni di andarmene in un paese anlosassone il prima possibile.

Non ho alcun interesse o voglia di denigrare il popolo italiano,di cui faccio parte indissolubilmente,ma semplicemente trovo che il miglior servizio che si possa fare alla nazione è annullare la retorica che ne nasconde i difetti e ne esalta i pochi,pochissimi pregi,impedendo un analisi critica.
Ora,se tutto il mondo sostiene che siamo dei vigliacchi perchè abbiamo perso indecorosamente una guerra non vuol dire che sia vero (e non lo è) ma è sintomo che qualcosa che non andava c'era,e io credo che ci sia ancora.
L'atteggiamento peggiore in questi casi io credo che sia la nostra storica scappatoia,trovare i due o tre episodi eroici e gonfiarli al punto tale da riabilitare l'intera guerra,o dare la colpa soltanto alla maggiore "forza del nemico".
Quello che non si vuole capire è che è proprio il creare le condizioni di forza contro l'avversario l'essenza della guerra,e questo noi non lo abbiamo fatto,ne i nostri pochi atti eroici (se fossero stati di più non sarebbe cambiato molto) possono cambiare questa verità.

Voi pensate che io non abbia sofferto come voi nel leggere le espressioni sprezzanti verso i nostri soldati,lo scherno,l'aria di sufficienza degli stranieri? non è così,e dato che l'intera bibliografia che posseggo sulla WW2 è straniera purtroppo questo è un tema ricorrente.
Solo che dopo i primi anni in cui mi ci incazzavo e basta e ripetevo come fanno alcuni "ma noi perdevamo perchè eravamo traditi,soverchiati,schiacciati,ma eravamo eroici ecc.ecc." ho iniziato a pensarci su,e ho visto,cercando e ricercando,che tanti episodi di viltà,di resa,di crollo morale c'erano davvero,e che le nostre sconfitte erano frutto di un malessere della nazione che non può essere trascurato,e ancora più nel profondo un germe nel popolo italiano che esiste,ed è innegabile.

I fatti rimangono questi:un esercito che NON CREDEVA nella causa che gli era stata prefissa perchè era troppo incredibile,troppo anacronistica,troppo assurda per il XX secolo (la conquista dell'impero romano rinnovato)nonostante la ventennale retorica militarista, un regime che ci credeva ancora meno,forse escludendoil suo duce,tanto che i generali tacquero per anni e anni sull'inefficienza dell'esercito,gli industriali specularono sui materiali e le armi non si misero mai a studiare piani insieme;
un equipaggiamento assolutamente insufficiente,una classe di generali patetica,un ufficialità pocohissimo professionale dovettero alla fine vanificare il coraggio dei nostri soldati che era esattamente uguale a quello di qualunque altro popolo.
Perchè il coraggio in un uomo non sopravvive a tante sconfitte,non sopravvive al vedere che i generali e gli ufficiali mangiano in mense diverse dai soldati,non sopravvive alla vista degli equipaggiamenti perennemente insufficienti e ridicoli davanti a quelli di nemici e alleati,non sopravvive al crollo di un ideologia che si dimostra di cartapesta.

Io mi ostino a negare la retorica della gloria perchè è un utile fumo negli occhi per chi vuole riabilitare un passato che non merita di esserlo.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







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