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L'imperatore più inetto

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2006 15:10
03/09/2005 16:07
Secondo voi chi è l'imperatore romano più inetto, che con il suo operato (o la sua indolenza) abbia più danneggiato l'Impero?

Secondo me Valente è forse quello che ha più danneggiato l'impero.

[Modificato da -Hareios- 03/09/2005 16.51]

03/09/2005 17:18
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Il peggiore, quello che ha dato il via alla decadenza è proprio il tizio del tuo avatar, Commodo (interpretato bene dall'attore del Gladiatore[SM=x506627][SM=g27964], quindi bella scelta[SM=g27964]). Stipula una pace con i Germani dopo che il padre li aveva ridotti al nulla, bastava l'ultima spallata per rendere la Germania di nuovo provincia romana, e invece un pacchetto di soldi e ciao[SM=g27983].
Seguono i pessimi Val: Valente, Valentiniano I, Valentiniano II e Valentiniano III (come si fa ad uccidere Aezio!!![SM=g27979]).

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03/09/2005 20:25

Considerando che la domanda mi è venuta in mente scegliendo l'avatar non posso dire che Commodo sia un imperatore degno di questo nome, tuttavia non penso sia il peggiore poichè non considero così positiva l'eventuale conquista della Germania.
03/09/2005 20:32
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per me,assolutamente valente,seguito da valentiniano III uccisore dell'ultimo baluardo dell'impero
HO VISTO GRAN PARTE DEL MONDO CONOSCIUTO:è OSCURO,BRUTALE...
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Avete mai sentito di uno che ha "acquistato" il trono e che e' stato ammazzato dopo un giorno? Be', io credo che uno piu' stupido di quello non ci sia... Solo che non ricordo come si chiama! Se pero' vogliamo parlare di imperatori "famosi", mi astengo, perche' non saprei scegliere tra caligola e commodo...
"Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: e soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa considerare come imputato e l'essere citato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione..." De Gasperi, 1947

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07/09/2005 15:18
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Valente non è stato un pessimo imperatore.
Al contrario, è stato nella media: buon generale, ha sconfitto i Persiani recuperando il protettorato sull'Armenia e sulla Georgia.
I problemi sono cominciati quando i Goti hanno sfondato per fuggire dalle incursioni degli Unni...
se Valente non fosse stato sconfitto ad Adrianopoli, probabilmente lo ricorderemmo in maniera diversa.


"E' utile conservare tutto ciò che non è necessario distruggere."

07/09/2005 19:56
Ok Soga, ma anche se Commodo non fosse stato un depravato sanguinario lo ricorderemmo in modo diverso[SM=g27964]
Scherzi a parte il disastro di Adrianopoli danneggiò l'impero (secondo me più dell'incompetenza di Commodo per dire uno fra i più nominati) e talvolta un solo errore può compromettere una carriera fino ad allora nella media.
07/09/2005 22:07
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Re:

Scritto da: -Hareios- 07/09/2005 19.56
Ok Soga, ma anche se Commodo non fosse stato un depravato sanguinario lo ricorderemmo in modo diverso[SM=g27964]
Scherzi a parte il disastro di Adrianopoli danneggiò l'impero (secondo me più dell'incompetenza di Commodo per dire uno fra i più nominati) e talvolta un solo errore può compromettere una carriera fino ad allora nella media.



Si ma non si può definire un imperatore inetto solo perché ha avuto una gran sfiga dopo una carriera passata brillantemente [SM=g27959]


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08/09/2005 16:12
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detesto Settimio severo non perchè sia stato un cattivo imperatore ma x il circolo vizioso che ha aperto
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Re: Re:

Scritto da: Soga 07/09/2005 22.07


Si ma non si può definire un imperatore inetto solo perché ha avuto una gran sfiga dopo una carriera passata brillantemente [SM=g27959]



cosa?????sfiga?????ma se era un imbecille che fa entrare i nemici nell'impero senza disarmarli,
li esaspera e poi si fa attaccare,sconfiggere e distruggere il fior fiore dell'esercito,
non penso sia sfiga,ma inettitudine come minimo.
e gli operati degli imperatori si definiscono soprattutto con gli episodi.
tanto per dire che pure augusto ha sbagliato a teutoburgo.ma lui di sicuro non era inetto
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08/09/2005 19:12
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I "nemici" all'inizio non erano tali, i Romani credevano di potere utilizzare i Goti come popolo mercenario da sfruttare contro gli altri barbari.
E probabilmente sarebbe successo così, visto che anche la maggior parte dei Goti aveva visto come allettante questa prospettiva.
Però l'eccezionale corruzione del sistema statale e di coloro che dovevano occuparsi della sistemazione dei Goti ha portato ad una situazione in cui i Goti venivano truffati, sfruttati e derubati, portando così alla famosa rivolta che culminò nella battaglia di Adrianopoli.
Insomma, Valente non fu nè un ottimo imperatore nè un imperatore pessimo, ma credo che nemmeno Augusto sarebbe passato alla storia come grande imperatore con uno stato come quello.


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08/09/2005 19:15
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Ti riporto la descrizione della Battaglia di Adrianopoli, da Cronologia.it


La Battaglia di Adrianopoli

Negli anni 374-375 d.C. la bellicosa tribù degli Unni, una popolazione nomade di origine mongola, si mosse verso Occidente e, oltrepassato il fiume Volga, entrò in contatto con i Visigoti che abitavano quelle terre, e li sospinsero verso le frontiere romane.

Imperatore Romano d’Oriente era Flavio Valente, un buon funzionario dell’amministrazione imperiale, ma del tutto inadeguato alle circostanze che si erano presentate in quel periodo. Egli constatò che il suo esercito non era pronto a fronteggiare la minaccia dei Visigoti, e decise di tentare una soluzione pacifica.

Dal momento che essi desideravano entrare nell’impero ed erano anche disposti a militare nell’esercito romano, nel 376 d.C. Valente li accolse e assegnò loro la Tracia in qualità di Federati dell’Impero.

Purtroppo però la convivenza tra Romani e barbari si rivelò impossibile: le autorità romane sottoponevano i Visigoti a vessazioni di ogni tipo e ne respingevano l’integrazione. Allora i Visigoti si valsero dell’aiuto degli Ostrogoti che, nonostante il divieto impostogli dall’autorità romana, oltrepassarono il Danubio e presero insieme a devastare la penisola balcanica.

Valente si sentì allora in dovere di scendere in campo e in un primo momento la campagna intrapresa produsse dei successi contro le numerose ma disorganizzate tribù gotiche, che vennero sconfitte sulla Maritza.
Tuttavia per bloccare definitivamente le scorrerie barbariche serviva una grande offensiva, ma era opportuno attendere l’aiuto dell’Imperatore Romano d’Occidente, ossia Graziano, nipote dello stesso Valente. Graziano era però impegnato in Occidente contro gli Alemanni di Merobaude, e si mise in marcia verso l’Oriente solo dopo averli sconfitti. Intanto le circostanze imposero a Valente, che sottovalutò il numero delle forze nemiche, di affrontare la battaglia prima dell’arrivo del nipote, confidando nella preparazione del suo generale Sebastiano.

La battaglia decisiva avvenne nei pressi della città di Adrianopoli (oggi Edirne, in Turchia),
il 9 agosto del 378 d.C.

I soldati Romani erano in inferiorità numerica (circa 15.000 uomini) mentre i Visigoti erano decine di migliaia. I primi si trovarono inaspettatamente davanti ad un muro umano impenetrabile: i Visigoti comandati da Frintigerno, uniti a Ostrogoti e ad Alani, guidati rispettivamente da Alanteo e Safrace, si coalizzarono e ciò aggravò la già terribile situazione dei Romani.

Valente, colpito da una freccia, venne trasportato dalle sue guardie del corpo in un capanno, che venne però incendiato dai barbari senza sapere chi vi fosse dentro, e morì quindi bruciato. Il suo cadavere non venne mai ritrovato. Intanto la situazione dell'esercito romano, circondato da una massa superiore di fanteria e cavalleria nemica, era sempre più grave. Nello scontro campale che si determinò mancò ai Romani la lucidità per portare a termine un piano risolutivo. Soprattutto ai soldati romani mancarono ordini precisi che dessero un senso alla loro eroica resistenza.

La battaglia durò un’intera giornata: alla fine oltre due terzi dell’esercito imperiale rimase ucciso sul campo e tra questi anche il generale Sebastiano. La fanteria romana, pur in questa situazione disastrosa, continuò a battersi ancora per diverse ore, ma soltanto pochi superstiti guidati da Vittore riuscirono, con il favore delle tenebre, a fuggire in Adrianopoli.

I Visigoti, gli Ostrogoti e gli Alani, in preda al grande entusiasmo per la vittoria inaspettata, dilagarono quindi attorno alla città e compirono ogni genere di razzie. Il disastro di Adrianopoli fu paragonato alla disfatta di Canne che Annibale aveva inferto ai Romani nel 216 a.C.: infatti entrambe le battaglie misero in serio pericolo la stabilità dell’Impero. La prima però fu seguita da una grande vittoria, quella di Zama del 202 a.C., mentre la seconda fu invece “l’inizio della fine”.

Lo stesso vescovo di Milano Ambrogio, venuto a conoscenza dei fatti,
esclamò questa frase: “Siamo alla fine del mondo!”.

Da allora l’Impero Romano iniziò il suo cammino verso la caduta, che avverrà nel 476 d.C.


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08/09/2005 19:38
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Re:

Scritto da: Fenno 08/09/2005 16.12
detesto Settimio severo non perchè sia stato un cattivo imperatore ma x il circolo vizioso che ha aperto
L'ARRUOLAMENTO DI MASSA DEI BARBARI NELL'ESERCITO IMPERIALE[SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979]



e chi faceva combattere? i grassi cittadini romani? non penso... ed i nemici cerano sempre, pronti a guerreggiare ogni volta se ne presentasse l'occasione, il fatto è che non c'era più gente disposta ad andare volotariamente alla guerra e ben che nemo gente disposta a subire la leva pubblica.
08/09/2005 20:07
La decisione di far entrare i Goti, non un gruppo di barbari mercenari ma un intero popolo, nel territorio Romano fu presa da un Valente terrorizzato. Durante le trattative per far abbandonare ai Goti le armi, alcuni di essi tentarono di passare ugualmente il Danubio ma furono massacrati. Valente temeva tanto la vendetta dei Goti(li temeva ma li portava nell'Impero), che condannò i suoi ufficiali che avevano solo ubbidito agli ordini. Una volta entrati i Goti pretesero terre e possedimenti come se fossero i padroni (non erano un popolo sconfitto) e spesso non si accontentavano della loro sistemazione (se sei un barbaro abituato al saccheggio non ti abitui facilmente all'idea di essere entrato nel più ricco impero solo per sgobbare su un campo) non subirono solo angherie, ma rapinarono e saccheggiarono, anche potendo contare sulle armi che avevano ripreso corrompendo i corrottissimi funzionari romani (eludendo così la clausola più importante per i Romani e dandoci una chiara idea delle loro intenzioni). La ribellione dei Goti era scontata. Non potendo contare su Graziano Valente richiamò le truppe dell'Armenia, abbandonandola così alla discrezione di Sapore. L'esito della battaglia lo conosciamo...

L'imprudenza di Valente aveva introdotto nell'Impero un popolo di nemici. Solo un grande imperatore avrebbe potuto tenere a freno un popolo di barbari indisciplinato e fare fronte all'improvviso sostentamento di tale massa.

Valente non era certo il tipo e le conseguenze delle sue azioni lo confermano. La sfiga non c'entra nulla.
08/09/2005 22:29
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L'errore di Valente non fu tanto far entrare i barbari nell'impero- visto che essi erano spinti dagli Unni per fermarli ci sarebbe voluta una guerra contro un intero popolo che aveva le spalle al muro- ma il modo in cui reagì alla ribellione gotica.
Se non avesse sottovalutato i suoi nemici avrebbe temporeggiato attendendo Graziano e quindi, al suo arrivo, avrebbe vinto con facilità.
Così sarebbe passato alla storia come un grande imperatore, ma il suo disprezzo per le capacità ed il numero dei nemici gli fu fatale.

Non sbagliò sul versante politico, ma su quello militare.


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08/09/2005 22:45
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gli Imperatori hanno il potere di fare le riforme metti sotto torchio i grassi italici e falli sgrassare vedrai con l'allenameto e la leva forzata e una buona campagna di propaganda sullo spirito della romanità se avesse avuto esito positivo o no
08/09/2005 23:09
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si ma per te la guerra è un gioco, per i grassi romani come per tutti gli altri popoli si trattava di una furia omicida che falciava centinaia di migliaia di persone
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non ho mai considerato la guerra un gioco
i grassi romani andavano "dimagriti"e andavano motivati(qualcuno doveva fargli capire che la pacchia sarebbe finita se si continuava così)invece si è scelta la via + facile e + dolorosa a lungo andare cioè arruolare tantissimi barbari(bastava la metà)perchè abolire la leva in Ita?questa non è stata una delle cause che li ha trasformati in fannulloni gli italici?
08/09/2005 23:46
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Re: non ho mai considerato la guerra un gioco
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Scritto da: Fenno 08/09/2005 23.29
i grassi romani andavano "dimagriti"e andavano motivati(qualcuno doveva fargli capire che la pacchia sarebbe finita se si continuava così)invece si è scelta la via + facile e + dolorosa a lungo andare cioè arruolare tantissimi barbari(bastava la metà)perchè abolire la leva in Ita?questa non è stata una delle cause che li ha trasformati in fannulloni gli italici?



Un uomo solo non può cambiare una mentalità radicatasi da più di cento anni in una popolazione. Può solo fare il meglio che può per compensare in parte le deficienze portate da una popolazione diventata inadatta alla guerra.
Visto che non si possono più fare gli eserciti di Romani, visto che i Romani non vogliono fare l'esercito, li si sostituisce con i barbari, che invece di combattere hanno voglia e capacità. Azzarderei un paragone con la nostra società odierna: molti lavori gli Italiani non vogliono più farli perché ci siamo abituati alla comodità e alla bella vita. Quindi che succede? Prendiamo a lavorare gli immigrati, che di voglia di lavorare ne hanno tanta.
Spunto di riflessione: questo potrà portare alla decadenza, come è successo a Roma?
[SM=x506636] [SM=g27982]


"E' utile conservare tutto ciò che non è necessario distruggere."

09/09/2005 18:58
Re:

Scritto da: Pius Augustus 08/09/2005 22.29

L'errore di Valente non fu tanto far entrare i barbari nell'impero- visto che essi erano spinti dagli Unni per fermarli ci sarebbe voluta una guerra contro un intero popolo che aveva le spalle al muro- ma il modo in cui reagì alla ribellione gotica.
Se non avesse sottovalutato i suoi nemici avrebbe temporeggiato attendendo Graziano e quindi, al suo arrivo, avrebbe vinto con facilità.
Così sarebbe passato alla storia come un grande imperatore, ma il suo disprezzo per le capacità ed il numero dei nemici gli fu fatale.

Non sbagliò sul versante politico, ma su quello militare.





Si, Valente non aveva altra scelta che far entrare i Goti nel confine, ma io dico che Valente non era all'altezza della situazione, cioè evitare la ribellione e tenerli quindi sotto controllo.

Però la mia domanda (scusate[SM=x506631] :sm6 ) è stata strutturata male[SM=x506629] ...

Infatti c'è differenza nel giudicare l'imperatore più inetto e l'episodio che ha più danneggiato l'Impero.

Cioè non posso negare che Valente sia stato un imperatore migliore di Commodo (cito sempre lui[SM=g27962] ), ma credo che la sconfitta di Adrianopoli abbia danneggiato l'Impero + del suo operato (suo di Commodo).

Riguardo al reclutamento ho letto che i giovani romani, pur di non essere arruolati, si tagliavano il pollice della mano destra...Questo la dice lunga su quanta voglia avessero di combattere...
09/09/2005 19:07
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Re: non ho mai considerato la guerra un gioco

Scritto da: Fenno 08/09/2005 23.29
i grassi romani andavano "dimagriti"e andavano motivati(qualcuno doveva fargli capire che la pacchia sarebbe finita se si continuava così)invece si è scelta la via + facile e + dolorosa a lungo andare cioè arruolare tantissimi barbari(bastava la metà)perchè abolire la leva in Ita?questa non è stata una delle cause che li ha trasformati in fannulloni gli italici?



la sovranità popolare è un diritto molto importante, anche se formalmente non viene rispettata sotto il regime principesco/imperiale in realta è vivissimo e decisivo: i romani anno combattuto e sconfitto tutti i popoli allora presenti nel bacino della civiltà, escluse le popolazioni gialle, per centinaia d'anni... avranno o mno il diritto di godersi la pace che si era venuta a creare?
09/09/2005 22:46
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Questo certamente Pertinax
ma un Imperatore conscio del pericolo germanico e con l'idea di annientarli(come Cesare voleva fare con i Parti)avrebbe potuto far di + io parlo del periodo di Augusto e Tiberio non oltre, anche catturarli e sterminarli come si fece con gli Iberi,la mia è solo una critica a Settimio Severo basta non intendevo creare una polemica intorno alla cosa.Dico solo che si sarebbe potuto agire meglio[SM=x506631]
09/09/2005 23:04
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Re: Re:

Scritto da: -Hareios- 09/09/2005 18.58
Però la mia domanda (scusate[SM=x506631] :sm6 ) è stata strutturata male[SM=x506629] ...

Infatti c'è differenza nel giudicare l'imperatore più inetto e l'episodio che ha più danneggiato l'Impero.

Cioè non posso negare che Valente sia stato un imperatore migliore di Commodo (cito sempre lui[SM=g27962] ), ma credo che la sconfitta di Adrianopoli abbia danneggiato l'Impero + del suo operato (suo di Commodo).



Aaah capito [SM=x506627]
Allora non si può fare a meno di quotarti. Senza dubbio la battaglia di Adrianopoli è stato l'inizio della fine... anche se forse la metterei in discussione con l'assassinio di Stilicone.


"E' utile conservare tutto ciò che non è necessario distruggere."

10/09/2005 14:40
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Re: Re: Re:

Scritto da: Soga 09/09/2005 23.04


con l'assassinio di Stilicone.



e anche quello del generale Aezio...l'ultimo difensore
HO VISTO GRAN PARTE DEL MONDO CONOSCIUTO:è OSCURO,BRUTALE...
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