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La vostra filosofia

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2011 15:59
07/07/2011 22:04
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Tribunus Angusticlavius
Mi sembra strano di non aver mai visto una discussione filosofica su questo sito, spero che rientri nel regolamento.

Cosa pensate della filosofia in generale? Vi è mai capitato nella vita di seguire un pensiero filosofico? Se si, quale? Che esperienza ne avete tratto?



« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

07/07/2011 23:55
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Tribunus Angusticlavius
C'è stato un periodo in cui ho seguito lo stoicismo: ad un certo punto però, senza volerlo, mi sono dirottato sul platonismo "etico", scambiando la virtù stoica con la finalità platonica, dando cioè più importanza all'obiettivo in se stesso che alla vera volontà di raggiungerlo. Brutto errore, soprattutto visto che l'obiettivo era una ragazza...: appena è finita ( disastrosamente ), sono rimasto assolutamente incapace di tornare sul mio stoicismo iniziale su qualsiasi cosa della vita ho perso ogni iniziativa, ogni volontà, tutto il volere logico dello stoicismo. Ho cercato di seguire l'etica aristotelica, ma mi è sembrata troppo scialba. Dopo parecchio tempo Nietzsche mi ha dato uno scossone, ma tuttavia ho notato sempre che mi manca ordine, coerenza nelle azioni: non riesco più ad autodisciplinarmi.
Sembra una scemenza, eppure nella vita di tutti i giorni faccio fatica a fare le cose: es studiare è diventato più pesante, mi sembra che nonostante l'amore per lo studio che ho sempre avuto, alla fine ci sia poco per cui valga la pena impegnarsi così tanto come mi piacerebbe. Qui probabilmente la delusione però ha coperto altri ambiti oltre alla delusione affettiva, ci sono anche le le prospettive sul futuro, la situazione della società in generale, ed in più tante cose tristi che capitano attorno a te che accetti, ma che non ti aiutano certo a migliorare...non è che tutto questo contribuisca a motivarti tanto ogni giorno.
Però io avevo sempre pensato che la filosofia potesse aiutare in qualche modo, sempre: non ho mai preso le singole filosofie come "dottrine", che fossero vere, giuste etc...però pensavo che spronassero in qualche modo, perchè all'inizio mi avevano fatto realmente questo effetto, proprio nella vita pratica.
Che succede? E' forse vero che crescendo tutte le idee, i fervori, si spengano del tutto?
Quando ci penso, tutto è cominciato da quando ho scambiato l'agire con l'obiettivo: nella nostra vita intrisa di platonismo siamo mai riusciti ad agire stoicamente, senza scambiare la virtù stoica con l'obiettivo, senza fare qualcosa pensando di avere in cambio un'altra? Vivendo il mondo nel suo Logos e non nell'eterna prospettiva di qualcosa in futuro? Così ogni volta che abbiamo una delusione rimaniamo a terra definitivamente...su cosa dobbiamo far leva per scrollarci di dosso questo platonismo imperante ed incombente sulla nostra civiltà?
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 00:21]


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Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

08/07/2011 01:12
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Praefectus Fabrum
Barone Birra
forse adotto una dottrina misto epicurea/nietzschiana/marxista-materialista condito con spolverata freudiana [SM=x1617497]...ah dimenticavo tanto tanto evoluzionismo darwiniano!
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"Tantum religio potuit suadere malorum" Lucrezio 1° Libro De rerum nature
"Veloce come il vento. Silenzioso come la foresta. Invasivo come il fuoco. Fermo come la montagna." - Takeda Shingen




Su internet sono (solo per MTW2):
ALEKSANDER NEVSKIJ

08/07/2011 01:32
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Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
seguire "una" filosofia, non è la via, seguire la "tua" filosofia, è la via. Perché la vita di ciascuno di noi è un fiume che scorre, cambia in continuazione anche se sembra sempre uguale. La staticità è una caratteristica delle cose inanimate.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


08/07/2011 01:45
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Centurio
Re:
Xostantinou, 08/07/2011 01.32:

Perché la vita di ciascuno di noi è un fiume che scorre, cambia in continuazione anche se sembra sempre uguale. La staticità è una caratteristica delle cose inanimate.




Eraclito, "panta rei"... quindi il filosofo ancne in qsto caso c'è.. e che filosofo [SM=g8920] [SM=g8920]


cmq schopenauer è un capolavoro, epicuro...... Hume [SM=x1617499]

in realtà nn seguo nulla perché si cambia cosi spesso convinzioni che sarei sciocco a farlo... rimango sospeso alla ricerca della verità

però t posso elencare cosa mi "piace" come quelli precedenti a cui aggiungo

Popper, hegel e altri ancora [SM=g8090]
[Modificato da Pico total war 08/07/2011 01:49]




08/07/2011 09:20
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Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
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Bisogna tenere a mente che la "filosofia" non è altro che un concetto che una mente particolarmente brillante è riuscita a sintetizzare in parole, ma comunque si tratta sempre di parole scritte da uomini, frutto di ragionamenti fatti da uomini, sulla base di esperienze vissute e sentimenti provati da uomini. Cioè nulla di diverso da quanto ciascuno di noi può vivere nel proprio quotidiano.
E' lo stesso identico concetto di una frase o un aforisma...alcuni sembrano adattarsi esattamente a ciò che stiamo vivendo in quel preciso esatto momento, per il semplice fatto che chi le ha scritte si trovava in una situazione analoga alla nostra.
E se la nostra situazione cambia, quella frase non ci rappresenta più, come è ovvio che sia. Idem con la filosofia.

E' per questo che non è possibile seguire "una" filosofia, ma bisogna crearsene una propria che, alla fine, può risultare un collage di filosofie diverse, proprio perché esse rappresentano la strada che ciascuno di noi ha percorso.



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08/07/2011 09:33
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In realtà ho sempre diffidato di chi seguiva una filosofia come un credo.
Il problema dell'uomo della nostra cultura occidentale credo sia la forte spinta a vedere la vita come qualcosa verso cui si deve arrivare alla fine, senza avere una strategia precisa per vivere bene.
Ho parlato del platonismo perchè secondo me esso ha rotto l'armonia che l'uomo sembrava avere con la natura, la serena accetazione delle cose, che tutti sembriamo ricercare.

Cerchiamo di vivere come diceva De Montaigne, senza bastoni, senza proiezioni, senza qualcosa a far riferimento, se non noi stessi. Conosco dei miei amici che sono praticamente atei ma che vivono con certezze "alternative", soprattutto il libero arbitrio sembra riscuotere molto successo come alter deus, ma anche sul metodo induttivo sembrano non farsi tanti problemi.
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 09:47]


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08/07/2011 09:43
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Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
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Per questo è salutare non fermarsi alla sola filosofia occidentale.



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08/07/2011 09:54
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Re:
Xostantinou, 08/07/2011 09.43:

Per questo è salutare non fermarsi alla sola filosofia occidentale.



Hai ragione, ma siamo sicuri che la filosofia orientale abbia tanto di più di quella occidentale, sul piano della ricerca della felicità? La Kabbalah, il Buddismo, in fondo offrono qualcosa di diverso? In fondo è sempre una sorta di distacco, di allontanamento, atarassia e apatia. Però non è umano. Per me la filosofia greca degli albori, l'atteggiamento nei confronti della natura, è la vera chiave. Accettare di essere una parte del tutto senza cercare qualcos'altro di incorruttibile sul quale sperare una volta che cominciamo a soffrire.

Desiderare, ricercare, ingegnarsi, questo è quello che più ha segnato la civiltà occidentale: Ulisse, per intenderci. Ulisse non si aspettava qualcosa dall'alto che gli desse una risposta: era lui che andava avanti, ed accettava i suoi errori, pagava la sua volontà di sapere, di scoprire.
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 09:57]


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08/07/2011 10:01
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No, significa conoscere semplicemente in maniera superficiale le filosofie orientali e rifiutarle aprioristicamente senza approfondire.



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Re:
Xostantinou, 08/07/2011 10.01:

No, significa conoscere semplicemente in maniera superficiale le filosofie orientali e rifiutarle aprioristicamente senza approfondire.



Lo sospettavo. In realtà anche io ho letto qualcosa in più di quelle fiolosofie, ma forse non sono riuscito a comprenderne a pieno il nocciolo, nessuno me le ha mai insegnate.
Tu apprezzi di più quelle orientali o la visione greca del Logos nei primi tempi?


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Apprezzo ciascuna per l'insegnamento che dà, non ce n'è una migliore, semplicemente ciascuna può essere più adatta a sostenerci in un particolare momento della nostra vita.

Tu parli ad esempio della natura, beh, questo rispetto ad esempio c'è anche nel Buddhismo, anche se non sfocia nella sacralizzazione di alcuni animali come l'Induismo, comunque il Buddhismo predica il rispetto per ogni singola forma di vita, animale o vegetale che sia, in quanto proprio creatura viva.
Ed un concetto analogo, paradossalmente, lo predica pure il Cristianesimo Ortodosso, il rispetto di tutto il Creato, proprio in quanto opera di Dio.



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Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


08/07/2011 10:32
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Uhm, ma allora qual'è la differenza essenziale tra le filosofie orientali e quelle occidentali non derivanti in qualche modo dal platonismo ( è un discorso molto in generale naturalmente )? Almeno nel modo di interpretare il proprio ruolo nella natura, a prescindere dall'etica. Ad esempio accettare tutto ciò che accade e maturare ogni esperienza, anche negativa, come un normale evento della nautra, non coincide ad esempio con il Buddismo rispetto a questo per la serenità dell'animo?
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 10:40]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

08/07/2011 10:42
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Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Semplicemente nelle filosofie orientali non ci si pongono molte questioni "etiche", nel Buddhismo la felicità sta nel "non attaccamento" alle cose, perché nel momento in cui consideri cose, persone o animali come "tue", inevitabilmente quando te ne dovrai separare, come da normalissima prassi del normale ciclo naturale dell'esistenza, ne soffrirai. Accettare a priori questa "separazione" ti permette un approccio più sereno ad essa e quindi di non soffrire esageratamente.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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08/07/2011 10:59
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Corretto, indubbiamente. Però anche in occidente l'avevamo trovato. Per esempio per tornare allo stoicismo, anche questo sosteneva che i beni materiali sono indifferenti a raggiungere la virtù. In un certo senso è la stessa cosa, almeno indirettamente: se una possedere un bene non è efficace a raggiungere la virtù, non me ne curo, non lo vedo come un possesso, non è il mio obiettivo. Mi servo dei beni per migliorare la mia vita, non faccio della mia vita una corsa per accumulare beni: tuttavia non mi ricordo se nella filosofia antica proprio quest'ultimo concetto sia stato esplicitato.
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 11:01]


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08/07/2011 11:00
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Re:
Xostantinou, 08/07/2011 10.42:

Semplicemente nelle filosofie orientali non ci si pongono molte questioni "etiche", nel Buddhismo la felicità sta nel "non attaccamento" alle cose, perché nel momento in cui consideri cose, persone o animali come "tue", inevitabilmente quando te ne dovrai separare, come da normalissima prassi del normale ciclo naturale dell'esistenza, ne soffrirai. Accettare a priori questa "separazione" ti permette un approccio più sereno ad essa e quindi di non soffrire esageratamente.




sa tanto di epicuro... [SM=g8144]
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Re: Re:
Vestinus, 08/07/2011 11.00:




sa tanto di epicuro... [SM=g8144]



Ecco la risposta




« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

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08/07/2011 11:02
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Lo stoicismo infatti fu uno dei maggiori punti di contatto tra il Cristianesimo e le filosofie classiche, solo che Buddhismo e Cristianesimo lavorano in funzione ad una felicità superiore che trascende il piano strettamente materiale della nostra vita terrena, mentre lo stoicismo romano si limita ad una questione morale.
Epicuro invece dice che gli dèi sono indifferenti alle vicende umane e si chiudono nella loro perfezione, per ciò il male esiste, perché il dio non si interessa dell'uomo.
E questo non c'entra affatto con il discorso Buddhista o Cristiano.
[Modificato da Xostantinou 08/07/2011 11:05]



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08/07/2011 11:07
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Re:
Xostantinou, 08/07/2011 11.02:

Esatto...lo stoicismo infatti fu uno dei maggiori punti di contatto tra il Cristianesimo e le filosofie classiche, solo che Buddhismo e Cristianesimo lavorano in funzione ad una felicità superiore che trascende il piano strettamente materiale della nostra vita terrena, mentre lo stoicismo romano si limita ad una questione morale.




Però forse lo stoicismo romano è un po' troppo tardo da prendere come esempio, già Seneca secondo me aveva detto troppo sulla virtù in se stessa, anche lui forse l'aveva troppo santificata, o fatta apparire tale, infatti come hai giustamente detto tu è quello che poi ha spinto il Cristianesimo a vedere nella sua opera una sorta di preludio al Cristianesimo.
Secondo me il punto di rottura si trova quando Platone mette in bocca a Socrate la parola daimon, come vocina che da dentro gli consigliava di volta in volta quello che doveva fare. Secondo me è stato uno stupro.

p.s. scusate gli accenti ma il greco non lo conosco proprio!
[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 11:10]


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08/07/2011 11:10
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Purtroppo non abbiamo nulla di autografo di Socrate, solamente quanto gli mette in bocca Platone...



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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08/07/2011 11:31
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Sono d'accordo con quanto sostiene Xost, ognuno dovrebbe essere in grado di creare una propria "via" e seguirla.
Io ad esempio apprezzo diversi filosofi, soprattutto contemporanei, ma magari solo per alcune delle cose che hanno detto, e le metto insieme per farne qualcosa di nuovo. Ad esempio come posso apprezzare la volontà di potenza di Nietzsche, non posso non amare il concetto di Mill di libertà.
In più se posso aggiungo sempre mie personali riflessioni a riguardo.

Inoltre, anche se non è una filosofia, cerco di seguire il cammino del "Manuale del Guerriero della luce", libro che dopo aver letto innumerevoli volte continua sempre a stupirmi e a darmi un'enorme pace interiore nei momenti difficili.
08/07/2011 12:50
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Come molti qui, ho una filosofia "mia", non però tanto una filosofia "di vita", quanto una visione del mondo.
Innanzitutto credo che il principale male che assilla l'uomo sia la sua natura di essere intelligente, che lo spinge a chiedersi "perchè" in un mondo che non ha alcun perchè o alcun fine. Quindi la religione, l'idealismo, platone e in generale tutta la metafisica sono solamente un errore, una vanagloriosa finzione di esseri che vogliono dare una spiegazione alla loro aberrante condizione, e vanno rifiutati. L'uomo dunque non ha che una scelta: tentare di essere il più felice possibile nella situazione in cui si trova. Ma è estremamente difficile essere davvero felici, proprio per la nostra natura instabile e sostanzialmente "sbagliata" nel quadro della natura. Ci sono quindi due problemi: la scarsità (che rende difficile vivere bene, perchè assillati da problemi materiali, financo la morte) e la mente umana (che è sempre portata a volere di più e a non accontentarsi mai, ad essere triste senza motivo e ad affliggersi per qualunque cosa). Proprio la nostra intelligenza però può darci la chiave per superare la nostra condizione, tramite il progresso tecnico (in grado di superare il problema della scarsità) e tramite la psicologia, la neurologia e il progresso sociale (in grado forse un giorno di superare il problema della mente umana). La fiducia nell'uomo e nella sua capacità di riuscire infine a vincere queste avversità è per me l'equivalente della fede religiosa. Se questa venisse meno si cadrebbe nel nichilismo.
Ovviamente nel frattempo, bisogna vivere la vita nel modo che da più felicità possibile (e dio sa quanto questo sia difficile), e con regole morali che ci diamo per vivere in armonia con gli altri.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







08/07/2011 23:18
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Re:
Pius Augustus, 08/07/2011 12.50:

Come molti qui, ho una filosofia "mia", non però tanto una filosofia "di vita", quanto una visione del mondo.
Innanzitutto credo che il principale male che assilla l'uomo sia la sua natura di essere intelligente, che lo spinge a chiedersi "perchè" in un mondo che non ha alcun perchè o alcun fine. Quindi la religione, l'idealismo, platone e in generale tutta la metafisica sono solamente un errore, una vanagloriosa finzione di esseri che vogliono dare una spiegazione alla loro aberrante condizione, e vanno rifiutati. L'uomo dunque non ha che una scelta: tentare di essere il più felice possibile nella situazione in cui si trova. Ma è estremamente difficile essere davvero felici, proprio per la nostra natura instabile e sostanzialmente "sbagliata" nel quadro della natura. Ci sono quindi due problemi: la scarsità (che rende difficile vivere bene, perchè assillati da problemi materiali, financo la morte) e la mente umana (che è sempre portata a volere di più e a non accontentarsi mai, ad essere triste senza motivo e ad affliggersi per qualunque cosa). Proprio la nostra intelligenza però può darci la chiave per superare la nostra condizione, tramite il progresso tecnico (in grado di superare il problema della scarsità) e tramite la psicologia, la neurologia e il progresso sociale (in grado forse un giorno di superare il problema della mente umana). La fiducia nell'uomo e nella sua capacità di riuscire infine a vincere queste avversità è per me l'equivalente della fede religiosa. Se questa venisse meno si cadrebbe nel nichilismo.
Ovviamente nel frattempo, bisogna vivere la vita nel modo che da più felicità possibile (e dio sa quanto questo sia difficile), e con regole morali che ci diamo per vivere in armonia con gli altri.



E' una filosofia coerente e infatti abbastanza diffusa.
L'ultima parte mi sa di positivismo: quando dici "...la nostra intelligenza...tramite il progresso tecnico...in grado forse un giorno di superare il problema della mente umana)...", credi quindi che l'uomo possa riuscire ad ideare ed a creare qualcosa che riesca a sorpassare i suoi limiti, kantianamente parlando? A cosa ti riferisci di preciso?

[Modificato da Legio XIII gemina 08/07/2011 23:20]


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« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

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09/07/2011 00:13
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i filosofi che mi hanno colpito maggiormente sono Seneca, Fichte e Nietzsche ma non posso dire di seguire una qualche filosofia.

Vivo semplicemente la vita, non essendo mai costante nel mio modo di pormi nei confronti della vita stessa.

E' sbagliato porsi sempre allo stesso modo, alcune cose necessitano per dire di stoicismo, altre di esistenzialismo.


Alterno dunque fasi (anche brevissime) di rigoroso stoicismo a fasi di entusiastico dire di sì alla vita a fasi in cui perdo ogni certezza e sprofondo nell'abbattimento..poi atarassia poi magari "rinasco" subito dopo grazie al continuo streben........


La vita è troppo complessa per ridurla a una filosofia...o almeno io non sono capace di impormi delle regole di vita, ci provo ma difficilmente ci riesco.
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"Unus homo nobis cunctando restituit rem.Non enim rumores ponebat ante salutem.Ergo postque magisque viri nunc gloria claret"
-Ennio su QuintusFabiusMaximusCunctator-
Sii più benefico di Augusto e più giusto di Traiano
-saluto del senato agli imperatori posteriori a Traiano-
* Il principio è un periodo di delicati equilibri. Sappiate che questo è l'anno 10191. L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV, mio padre. In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'universo è il Melange, la spezia. La spezia allunga il corso della vita. La spezia aumenta la conoscenza. La spezia è essenziale per annullare lo spazio. La potente Gilda spaziale e i suoi navigatori che la spezia ha trasformato nel corso di oltre 4000 anni, usano il gas arancione della spezia che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio, e cioè, di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo senza mai muoversi. Oh già, ho dimenticato di dirverlo. La spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto. Un arido e desolato pianeta con vasti deserti. Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione conosciuta come i Fremen, che attende secondo un'antica profezia l'avvento di un uomo, un messia, che li guiderà finalmente verso la vera libertà. Il pianeta è Arrakis, conosciuto anche come Dune. (Principessa Irulan Corrino)

* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

* Neanche una goccia di pioggia su Arrakis. (Paul Atreides)

* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

* Chi controlla la spezia, controlla l'universo! (Barone Vladimir Harkonnen)

* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

* Dimmi delle acque del tuo pianeta, Usul. (Chani)

* Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: Nessun uomo ha mai bevuto l'acqua della vita.
Paul Atreides: In tanti hanno provato e non sono riusciti?
Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: In tanti hanno provato e sono morti!



il miglior modo per non sentirsi inferiori è sentirsi superiori.

Possis nihil Urbe Roma visere maius



Roma Caput Mundi

TERROR MUNDI

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09/07/2011 00:19
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Re:
Xostantinou, 08/07/2011 11.10:

Purtroppo non abbiamo nulla di autografo di Socrate, solamente quanto gli mette in bocca Platone...




[SM=g8335] [SM=g8335] [SM=g8335]




09/07/2011 01:15
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non so se si può considerare filosofia, ma trovo tutto molto ben adattabile-spiegabile-risolvibile con la semplice applicazione delle regole scientifiche che vanno dal biologico stretto, al darwinismo.
ti ci spiego tutto, anche del perchè le donne sono infami.
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Quisque est Barbarus alio
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και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Re:
Augusto.Carducci, 09/07/2011 01.15:


ti ci spiego tutto, anche del perchè le donne sono infami.




no, questa la voglio proprio sapere [SM=g8119]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


09/07/2011 01:41
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ti sembrerà una cavolata ma c'è una spiegazione scientifica, che si lega anche per un suo aspetto al perchè le persone "geniali" sono quasi sempre maschi.

cominciamo con l'aspetto evoluzionistico dei ruoli nel gruppo dei primati. La femmina sta in branco, il maschio è solo. è quindi ovvio che la natura ha provveduto a sviluppare delle capacità differenti nel pensiero di femmine e maschi. il maschio deve essere pratico e razionale per difendere il branco e la posizione, mentre la femmina deve intrattenere rapporti sociali con il branco di femmine (cosa che il maschio non fa) oltre che a svolgere le sue mansioni multiple (il multitasking che manca all'uomo deriva per es dalla maternità poichè la femmina deve pensare al piccolo e a se stessa).
Lo svilupparsi biologicamente e sociologicamente in maniera diversa ha comportato un divario notevole nel carattere e nei comportamenti, anche sull'uomo che del resto non fa eccezione perchè pur sempre animale e primate.

La storia della genialità si allaccia a quanto detto, cioè che hanno notato come la stragrande maggioranza dei "geni" nella storia fossero uomini, e spessissimo dei disadattati.
la caratteristica della comprensione della matematica, della musica e della fisica sono tutte la stessa cosa, e sono una delle caratteristiche mentali predominanti nella mente maschile. quando portato all'estremo si ha una "malattia" cioè l'autismo (infatti è quasi solo maschile). l'autismo comporta completo disadattamento sociale (caratteristica femminile ed in questo caso completamente annullata o quasi) ma spiccate caratteristiche matematiche e di logica e di memoria.
si suppone che le persone geniali infatti avessero una buona tendenza all'autismo, e difatti molto spesso erano dei completi o quasi, disadattati (Einstein Dalì Picasso Caravaggio Beethoven e molti altri)

Il perchè l'uomo vuole sempre fare sesso e la donna no?
semplice:
l'uomo deve riprodurre e trasmettere il suo DNA, e il peso della gravidanza non pesa su di lui, tantomeno l'accudire il "cucciolo". oltretutto aggiungiamo che l'uomo è in posizione eretta, e nella donna questo comporta il nascondere le parti intime, nascondendo quindi anche il periodo del "calore". così che l'uomo per andare a botta sicura deve essere sempre pronto, ogni giorno dell'anno.
Nella donna invece i fattori sono molto più importanti:
innanzitutto la scelta del maschio che deve essere molto più accurata, poichè il cucciolo sarà un peso e se proprio deve essere un peso almeno che sia un maschio degno. Aggiungiamo il ciclo mestruale e gli squilibri ormonali.

Giuro che anche se sembrano cavolate da bar, questa è scienza.
da spiegare non è proprio facile, ma è così.
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09/07/2011 11:49
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Queste non sono affatto cavolate da bar! Queste cose dovrebbero essere date per scontate da tutti, invece ci sono un mucchio di idioti che ancora credono nell'uguaglianza dei sessi e nella mente intesa come qualcosa di avulso dalla nostra struttura biologica.
Questo non vuol dire giustificare cose del tipo il maschio/la femmina è più/meno intelligente, etc...( fra l'altro se non sbaglio le donne hanno più connessioni neurali degli uomini?): è indubbio che la mente riesca a mitigare il comportamento, ma non c'è modo di sfuggire alla nostra natura, siamo tarati biologicamente e ci comportiamo di conseguenza.


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Re:
Augusto.Carducci, 09/07/2011 01.41:

ti sembrerà una cavolata ma c'è una spiegazione scientifica, che si lega anche per un suo aspetto al perchè le persone "geniali" sono quasi sempre maschi.

cominciamo con l'aspetto evoluzionistico dei ruoli nel gruppo dei primati. La femmina sta in branco, il maschio è solo. è quindi ovvio che la natura ha provveduto a sviluppare delle capacità differenti nel pensiero di femmine e maschi. il maschio deve essere pratico e razionale per difendere il branco e la posizione, mentre la femmina deve intrattenere rapporti sociali con il branco di femmine (cosa che il maschio non fa) oltre che a svolgere le sue mansioni multiple (il multitasking che manca all'uomo deriva per es dalla maternità poichè la femmina deve pensare al piccolo e a se stessa).
Lo svilupparsi biologicamente e sociologicamente in maniera diversa ha comportato un divario notevole nel carattere e nei comportamenti, anche sull'uomo che del resto non fa eccezione perchè pur sempre animale e primate.

La storia della genialità si allaccia a quanto detto, cioè che hanno notato come la stragrande maggioranza dei "geni" nella storia fossero uomini, e spessissimo dei disadattati.
la caratteristica della comprensione della matematica, della musica e della fisica sono tutte la stessa cosa, e sono una delle caratteristiche mentali predominanti nella mente maschile. quando portato all'estremo si ha una "malattia" cioè l'autismo (infatti è quasi solo maschile). l'autismo comporta completo disadattamento sociale (caratteristica femminile ed in questo caso completamente annullata o quasi) ma spiccate caratteristiche matematiche e di logica e di memoria.
si suppone che le persone geniali infatti avessero una buona tendenza all'autismo, e difatti molto spesso erano dei completi o quasi, disadattati (Einstein Dalì Picasso Caravaggio Beethoven e molti altri)

Il perchè l'uomo vuole sempre fare sesso e la donna no?
semplice:
l'uomo deve riprodurre e trasmettere il suo DNA, e il peso della gravidanza non pesa su di lui, tantomeno l'accudire il "cucciolo". oltretutto aggiungiamo che l'uomo è in posizione eretta, e nella donna questo comporta il nascondere le parti intime, nascondendo quindi anche il periodo del "calore". così che l'uomo per andare a botta sicura deve essere sempre pronto, ogni giorno dell'anno.
Nella donna invece i fattori sono molto più importanti:
innanzitutto la scelta del maschio che deve essere molto più accurata, poichè il cucciolo sarà un peso e se proprio deve essere un peso almeno che sia un maschio degno. Aggiungiamo il ciclo mestruale e gli squilibri ormonali.

Giuro che anche se sembrano cavolate da bar, questa è scienza.
da spiegare non è proprio facile, ma è così.




totalmente corretto.. nn è una filosofia di vita come quelle che sono state preferite in qsto post
ma è la maniera adeguata per spiegare l'umanità e la cosa piu assurda che il darwinismo sociale venga occultato (dalle religioni) perché il rischio sarebbe "di perdere il fascino della vita" [SM=g8111] [SM=g8111]
sono solo alcune piccolezze in confronto a qnto potremmo esaminare dalle preferenze dei nonni per le nipoti nati dalle figlie femmine (sicurezza di avere il proprio dna nell'altro caso nn si può mai sapere [SM=g8336] [SM=g8336] [SM=g8336])
ai criteri di bellezza negli uomini e nelle donne
alla preferenza verso l'uomo di potere

è questa la maniera cn cui abbiamo capito qsi tutto della nostra era umana [SM=g8144] [SM=g8144]

Vi invito a riflettere sulle possibilità delle scienze matematiche, con spazi vettoriali R^n cn direzioni infinite, e le possibilità umane legate ad appena 3 dimensioni
nn sono percepibili ma esistono come dimostrato nelle applicazioni ingegneristiche [SM=g8335] che conclusioni filosofiche trarne?
[Modificato da Pico total war 09/07/2011 12:01]




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