Parte seconda: fra le due guerre
Il trattato di Potsdam, siglato 30 gennaio 1918 dai plenipotenziari inglesi, francesi, italiani, portoghesi e giapponesi da una parte e da quelli tedeschi, austroungarici, turchi e bulgari dall'altro nel lo sfarzoso castello di Sanssouci, sanciva la vittoria tedesca nella più sanguinosa e significativa guerra che l'umanità avesse mai vissuto. Se le nazioni avevano cominciato la guerra contando in una rapida vittoria, avevano dovuto presto ricredersi e lo scontro era degenerato nel massacro. La Germania aveva vinto, ed era ora a tutti gli effetti la più grande potenza d'Europa. Il trattato prevedeva innanzitutto queste clausole territoriali:
In Europa:
Annessione alla Germania del Lussemburgo, di Liegi e della regione circostante e delle Ardenne fino alla Mosa e compresa la città di Namur per quanto concerneva il Belgio, che inoltre doveva cedere la città portuale di Neuport, sulla Manica.
Nascita del Ducato baltico unito (comprendente Lituania, Estonia e Lettonia) legato da unione personale alla Germania tramite il Kaiser Guglielmo II.
Nascita del regno di Polonia, governato dall'austriaco Arciduca Carlo Stefano, divenuto Re dal 1918.
Nascita del regno di Bielorussia, governato da Adalberto Ferdinando Berengario, figlio del Kaiser.
Nascita del regno di Ucraina, governato da Augusto Guglielmo Enrico Gunther Vittorio, figlio del Kaiser.
Nascita della repubblica finlandese.
Annessione della Serbia all'impero d'Austria-Ungheria.
Annessione del Montenegro all'impero d'Austria-Ungheria.
Annessione dell'Albania all'impero d'Austria-Ungheria.
Annessione del Veneto all'impero d'Austria-Ungheria.
Annessione di Salonicco e della Macedonia alla Bulgaria.
Annessione della Bessarabia alla Romania.
Annessione del Dodecaneso all'Impero ottomano.
Annessione di Creta all'Impero ottomano.
Annessione dell'Armenia russa all'Impero ottomano.
Annessione della Georgia all'impero ottomano.
Protettorato tedesco sulla regione di Baku.
Protettorato tedesco sulla regione del Caucaso settentrionale.
In Africa:
Annessione del Congo belga alla Germania, sotto il demanio personale del Kaiser.
Annessione della Somalia britannica, della Somalia italiana e di Gibuti alla Germania.
Annessione del Marocco alla Germania.
Annessione dell'Angola e del Mozambico alla Germania.
Protettorato tedesco sull'Egitto.
Restituzione della Libia all'Impero ottomano.
In Asia e Oceania:
Nascita della repubblica cinese con capitale a Nanchino, e trattato di alleanza di questa con la Germania. La repubblica avrebbe avuto garantita la propria indipendenza contro qualsiasi aggressore dalla Germania in cambio di basi militari in varie città costiere.
Annessione di Port Moresby alla Germania e della regione circostante in Nuova Guinea.
Annessione della Polinesia Francese alla Germania.
Annessione dell'indocina francese alla Germania.
Annessione di Singapore e della Malacca alla Germania.
Annessione del Borneo alla Germania.
Annessione di Macao alla Germania.
Seguivano le clausole non territoriali:
La Francia doveva ridurre il suo esercito a 50.000 uomini.
La Francia doveva rinunciare alla creazione di sottomarini.
La Francia doveva rinunciare alla creazione di aeroplani.
La Germania avrebbe occupato il territorio francese dal confine tedesco fino a dinnanzi a Parigi per assicurarsi da future invasioni. L'occupazione si sarebbe limitata alla presenza di truppe tedesche nelle fortezze di frontiera e nei principali snodi stradali e avrebbe dovuto essere mantenuta dalla Francia.
La Francia avrebbe dovuto pagare consistenti riparazioni alla Germania.
L'Italia avrebbe dovuto ridurre il suo esercito a 50.000 uomini
L'Italia doveva rinunciare alla creazione di sottomarini.
L'Italia doveva rinunciare alla creazione di aeroplani.
L'Italia doveva impegnarsi a sradicare qualsiasi movimento indipendentista che nascesse nel suo territorio nei riguardi dei territori italiani sotto dominio austriaco.
L'Italia avrebbe dovuto pagare consistenti riparazioni all'Austria-Ungheria.
Nascita di una Comunità Mittleeuropea, che radunava Germania, Austria-Ungheria, Bulgaria, Bielorussia, Ucraina, Romania, Belgio, Olanda, Danimarca, Finlandia e Polonia, che avrebbe costituito il centro di un "Direttorio" per risolvere i problemi europei e mondiali pacificamente.
Le conseguenze della guerra e della pace nelle varie potenze
Germania:
La Germania è la maggiore potenza mondiale; l'essere riuscita a sconfiggere tutti i nemici che le si erano opposti durante la guerra la pone in una posizione di assoluta superiorità nel continente e di crescente influenza nel mondo. L'annessione della malacca con singapore e dell'indocina francese, oltre che l'alleanza con la cina e con il siam sono stati dettati dalla volontà tedesca (di Tirpiz in testa) di trasformare la Germania da potenza europea a potenza mondiale. Dopo la pace il Kaser, celebrato come il salvatore della patria insieme a Falkenhayn, Hindenburg, Ludendorff, Hoffman e sopratutto Tirpiz, il quale diverrà il principale ispiratore della politica estera tedesca del dopoguerra, si impone di riaffermare il suo primato su una politica interna spaventosamente scossa dal massacro. Nonostante tutti i vantaggi la situazione della Germania è piena di incognite: il partito socialdemocratico, temporaneamente messo a tacere dalla guerra nonostante fosse il primo partito socialista d'europa e avesse la maggioranza dei voti, era sempre meno disposto ad accettare il governo delle elites conservatrici e liberali prussiane, e la sua opposizione alla dispendiosa campagna antisovietica in russia divenne il simbolo di una spaccatura sempre più profonda all'interno del sistema politico tedesco; l'autoritarismo era ad un bivio, una democrazia debole come quella tedesca, dove in pratica era il Kaiser a governare tramite il cancelliere, non poteva resistere durante l'era delle masse. Economicamente la Germania era uscita prostrata dalla guerra: in una situazione di carestia, con la produzione industriale ridotta allo stremo dal gigantesco sforzo, con la forza lavoro drasticamente diminuita e con una classe operaia intenzionata a non veder diminuire ulteriormente il proprio tenore di vita dopo i sacrifici subiti. Il cancelliere Bethmann-Hollweg si impegnò in una decisa politica antisocialista e tendente a reprimere qualsiasi tendenza filosovietica. In europa la situazione non era comunque delle più felici: la vittoria non era stata totale, e lasciava le potenze sconfitte ancora ostili seppure immerse nel caos istituzionale e politico e la russia in piena guerra civile, una guerra dove sempre maggiore era l'intervento tedesco in appoggio ai bianchi. La Germania, con la sua Mittleuropa, divenne il poliziotto del mondo, volendo assumersi l'onore e l'onere di reggere il peso del futuro ordine mondiale sulle proprie spalle: un compito estremamente gravoso per un paese allo stremo.
Austria-Ungheria:
L'impero asburgico si trova in una situazione ben peggiore della Germania; le perdite umane sono state enormi; l'economia è al collasso e le rivolte etniche sono all'ordine del giorno. La morte dell'imperatore Francesco Giuseppe e l'ascesa al trono di Carlo hanno significato la fine del più forte simbolo di unità dell'impero. I Magiari richiedono una sempre più ampia autonomia rivendicando il loro contributo bellico, gli Italiani continuano a protestare per la mancanza di parificazione e le nuove province slave non sembrano intenzionate ad accettare la sconfitta. L'inflazione è gigantesca e l'umiliazione di aver vinto la guerra in posizione subordinata alla Germania è cocente. Come se non bastasse sono iniziate a Vienna e a Praga (ed in seguito a Budapest) le grandi manifestazioni e gli scioperi operai; in questo l'impero d'Austria-Ungheria non è molto dissimile da un paese sconfitto.
Ci sono tuttavia anche lati positivi: il "nemico ereditario" italiano è stato sconfitto, e una nuova ricca provincia è stata annessa all'impero dall'Italia. Gli implacabili Serbi non sono più in grado di complottare contro l'impero facendone ora parte -e la morte dell'Arciduca che diede inizio alla guerra il 28 Giugno 1914 è finalmente vendicata). La Romania è un satellite impotente e la buono prova data dall'esercito in guerra dimostra che il disfacimento non è ancora inevitabile.
L'impero si allinea alla Germania quale seconda potenza europea e membro fondamentale della Mittleuropa, dove potrà esercitare una sua influenza sugli eventi europei.
è il momento di scoprire se l'impero sarà capace di riformarsi o crollerà sotto il peso degli eventi.
Francia:
Ma se le potenze vincitrici piangono, quelle sconfitte non ridono. La Francia è ridotta allo stremo più di qualsiasi altro paese eccettuata la Russia. Gli scioperi dilagano in tutto il paese, e la rivoluzione bolscevica sembra solo questione di tempo. L'esercito in disfacimento è continuamente oggetto di diserzioni e lentamente le truppe smobilitano e tornano a casa. I Tedeschi occupano la parte nord orientale del paese e la Francia è obbligata a pagare enormi riparazioni di guerra. Il franco non vale praticamente più nulla e proverbiali rimangono le scene delle donne francesi che fanno la spesa con buste intere di banconote dal valore quasi nullo. L'umiliazione di essere stati sconfitti per la terza volta dalla Germania è grande e l'orgoglio nazionale francese è piegato; le perdite umane sono state relativamente alla popolazione peggiori di quelle di ogni altra nazione e l'economia è in ginocchio. La terza repubblica crolla sotto il peso della sconfitta (con inquietanti analogie con la sua nascita) e scoppia il caos istituzionale. Non sembra esistere più una autorità centrale, anche se i Tedeschi sembrano intenzionati ad intervenire in caso di rivoluzione bolscevica. Quello che un tempo era il principale stato europeo, il colosso d'Europa, è ora prostrato. La domanda è se riuscirà a riprendersi e a tornare a giocare un qualche ruolo nello scenario europeo.
Gran Bretagna:
L'inghilterra era stata meno indebolita della Francia dalla sconfitta. Il suo territorio non era stato occupato da truppe nemiche e le sue colonie erano intatte. Non aveva subito devastazioni e le sue perdite erano state minori di quelle francesi. Nonostante questo la struttura dell'impero britannico iniziò a traballare dopo la sconfitta. Continuavano le spinte dell'india e di molte altre colonie per l'indipendenza e l'Irlanda riuscì effettivamente ad ottenerla con una ribellione generale dopo la firma dell'armistizio. Le forze inglesi quasi non combatterono per impedire la secessione dell'isola e dopo l'instaurazione del regime di de Valera a Dublino gli Inglesi iniziarono a subire restrizioni politiche nel nuovo stato irlandes; questo lasciò l'amaro in bocca a molti Inglesi negli anni successivi. L'economia britannica era ben più forte di quella inglese, e la sterlina era la moneta più forte del mondo, tuttavia le riserve auree britanniche erano state dissolte dallo sforzo bellico e i debiti contratti con gli USA e con i neutrali non potevano in alcun modo essere restituiti. La sterlina perse gran parte del suo valore (lasciando al marco tedesco ed al dollaro -per breve tempo- l'alloro di moneta più forte) ed il paese sperimentò la fame. Le manifestazioni di malcontento sociale non furono feroci come in Francia o in Italia ma furono comunque considerevoli; la produzione industriale calò rapidamente. Quella che era stata la maggiore potenza del mondo era chiaramente entrata nella sua fase di declino. Il nuovo re Edoardo VIII, di idee fortemente ed autoritarie, riuscì comunque a mantenere la monarchia come elemento di unità del paese, ed era deciso a mantenere il ruolo inglese nel mondo il più a lungo possibile.
Italia:
L'Italia si trovava a convivere tutti i problemi dell'Inghilterra e della Francia senza peraltro avere la stessa capacità di affrontarli di queste nazioni. Si è già accennato ai disordini sociali provocati dalla sconfitta e dalla tremenda crisi economica cui il paese andava incontro dopo la sconfitta. L'occupazione del veneto e l'umiliazione del disastro misero in dubbio la stessa unità del paese, e cominciarono a farsi pressanti i moti secessionisti in sardegna e sicilia. L'occupazione delle fabbriche bloccò letteralmente il paese per mesi e l'intera nazione si trovò sull'orlo della guerra civile, con comunisti, socialisti, anarchici ed altri rivoluzionari che si contrapponevano fra loro e ad i nazionalisti autodefinitisi fascisti guidati da D'Annunzio, Balbo, De Bono, Mussolini ed altri. Questi ultimi erano apertamente appoggiati dall'esercito e dalla monarchia, che temevano la rivoluzione bolscevica. Le colonie erano andate perdute, ad ulteriore onta del paese, ed i profughi non avevano dove andare. Il paese non si trovava nello stato della Russia, ma la differenza non era molta
1918:
Maggio:viene firmato il trattato di Potsdam, e ratificato il nuovo ordine mondiale; nasce la Comunità Mittleuropea, abbreviata in Mittleuropa.
Giugno: De Valera dichiara indipendente l'Irlanda dalla Gran Bretagna, comprese le province dell'Ulster. La monarchia inglese replica aspramente ma non reagisce; le truppe britanniche evacuano l'isola.
Luglio: Il "mese rosso" in Italia, in cui si videro ogni giorno occupazioni in tutte le città italiane ed anche azioni armate ai danni di industriali ed agrari, compresi alcuni assassini, culmina con l'esplosione di una bomba nel parlamento a Roma.
Viene promulgato dagli Inglesi in india il Rowlatt Act, che prevede la possibilità di incarcerare gli oppositori senza processo. I continui atti violenti della popolazione mettono sotto pressione le autorità britanniche.
Grande manifestazione socialista a Berlino; le autorità non reagiscono.
Charles Maurras proclama la necessità dell'instaurazione della legge marziale in Francia; il maresciallo Petain si dichiara favorevole, ma Foch tergiversa. Il governo è ancora inesistente.
Grandi scontri in romagna ed in Toscana fra fascisti e comunisti; attacchi fascisti a case del popolo e municipi di paesi retti dagli oppositori (sia comunisti e socialisti che liberali e cattolici). Il governo viene affidato a Giolitti, il quale non riesce tuttavia a tenere sotto controllo la situazione.
Agosto: Il Giappone termina lo sgombero delle colonie tedesche occupate, rifiutando però di sgomberare i territori cinesi dei quali si è impossessato alla fine della guerra; attriti fra Germania e Giappone.
Le forze di Dieterichs e Kolchak annientano il grosso delle forze bolsceviche ad Ekaterimburg, aprendo la strada della Russia europea alle armate bianche siberiane.
Rivolte in Egitto, Palestina, India e Birmania; i dominions britannici fanno pressioni per ottenere l'indipendenza.
Settembre: scoppia la "grande crisi del 18" negli USA. La bolla di sovrapproduzione scoppia e la borsa crolla; il dollaro perde gran parte del suo valore e centinaia di migliaia di persone restano disoccupate. La mancata restituzione dei prestiti fatti alle nazioni alleate, la sconfitta dei maggiori partner commerciali europei, la virtuale fine degli scambi con l'europa, la politica protezionista della Germania e degli sconfitti hanno indebolito enormemente la potenza economica americana, e l'isolazionismo si è dimostrato una catastrofe politica.
Denikin prende d'assalto Mosca, ottenendo un primo successo ma finendo per essere ricacciato indietro dalle forze di Trotsky. Forze bianche, tedesche e Finlandesi assediano San Pietroburgo, iniziando a costringere alla resa i bolscevichi.
L'Ucraina viene pacificata dai Tedeschi.
Gli Inglesi proclamano in Egitto ed in India la legge marziale; in sudafrica i boeri premono per l'indipendenza e l'alleanza con la Germania.
Maurras trasforma l'Action Francaise nel Partito Monarchico, e reclama il ritorno della monarchia sotto il duca d'Orleans. I suoi seguaci intanto si scontrano con i socialisti ed i comunisti e stringono rapporti con i fascisti italiani.
Ottobre:
Grande sciopero socialista e comunista a Londra; per la prima volta la polizia interviene con la violenza sulla folla, con il benestare del re. Si conta un morto ed una ventina di feriti, molti meno che in qualsiasi altra repressione sul continente ma l'impressione in Inghilterra è enorme.
Lenin viene assassinato da un fanatico zarista a Mosca. Trotsky prende il potere ma iniziano gli scontri all'interno del governo sovietico proprio nel momento più critico della guerra.
Dieterichs occupa Perm; una controffensiva bolscevica fallisce. Le armate cosacche risalgono il caucaso verso Astrahan, in mano bolscevica.
In america la crisi economica diviene sempre più grave; si diffonde il panico politico: il consenso del presidente Wilson crolla sotto il peso delle critiche alla sua amministrazione.
In messico la guerra civile divampa, i rivoluzionari comunisti si avvicinano alla conquista del potere, approfittando della crisi americana.
Il Canada critica l'operato del governo britannico sulla gestione degli scioperi.
Strage di Luxor: una manifestazione egiziana viene repressa nel sangue dagli Inglesi.
In Italia il re incontra D'annunzio e gli concede di entrare nel governo a fianco di Giolitti, provocando pesanti reazioni in tutto il paese.
Novembre:
Maurras con il suo partito monarchico organizzano una milizia per "riportare l'ordine nel paese"; Marcel Bucard crea le sue "camicie azzurre" per colpire al cuore le organizzazioni socialiste e comuniste.
Rivolta nazionalista nel marocco spagnolo; il malcontento si diffonde anche nella contigua colonia tedesca.
Agitazioni a Budapest ed a Vienna, il governo reagisce con fermezza.
Parte il poderoso attacco di Denikin contro Mosca; la città cade dopo una settimana di dura battaglia. Il governo sovietico è sull'orlo del disfacimento.
Dicembre:
Attentato di un comunista francese a Maurras; il capo del partito monarchico viene ferito ma non ucciso, ed immediatamente proclama la necessità di una presa di posizione dei francesi nei riguardi del "pericolo rosso".
L'esercito italiano interviene a favore dei fascisti nelle continue violenze in tutto il paese. La pressione del nuovo partito fascista si estende dalle regioni del nord e del centro al sud ed alle isole.
In Gran Bretagna il re Edoardo VIII impone al debole governo di Lloyd George una politica di fermezza nei confronti delle rivolte coloniali, stabilendo quindi una nuova importanza del re nei fatti politici del regno. Allo stesso tempo una sollevazione a Portsmouth viene soffocata nel sangue, con decine di feriti.
1919:
Gennaio:
San Pietroburgo ed Arcangelo (quest'ultilma in seguito ad uno sbarco tedesco) cadono in mano a bianchi e tedeschi; la guerra civile in russia è prossima alla fine.
Lo zar e con lui la famiglia viene fucilato dai bolscevichi per impedire che possa fungere da catalizzatore delle speranze controrivoluzionarie a Petrodzavosk.
L'ultimo nucleo di resistenza bolscevica è nella zona di Nizni Novgorod e Kazan ma viene circondato dalle forze bianche avanzanti da est e da ovest.
Fucilazioni di dissidenti a Nuova Delhi e al Cairo.
Scontri fra ebrei e palestinesi in tutta la palestina; l'immigrazione ebraica prosegue.
Wilson approva la legge Keating-Oven, che mette al bando il lavoro minorile ma fallisce nel far approvare una regolamentazione sugli stipendi dei ferrovieri. Per quanto la portata politica del progetto in questione sia limitata è il simbolo della crescente opposizione contro wilson; il presidente americano è ormai immobilizzato di fronte alla poderosa crisi economica, che ha reso lande desolate vaste province americane, e che provoca un inedita fermentazione di idee socialiste nelle classi lavoratrici del nordest.
Febbraio-aprile:
Il governo Giolitti in Italia perde posizioni e sempre maggiore è al suo interno la forza dei fascisti, mentre diviene praticamente impossibile l'occupazione delle fabbriche a causa delle ritorsioni fasciste. Il partito socialista rinuncia a scissioni fra moderati e comunisti per combattere il fascismo ma l'aiuto dell'esercito e delle forze di polizia garantisce la vittoria del secondo.
Il convalescente Maurras, al fianco di Bucard e delle sue camice azzurre marcia su Parigi, affermando che "un nuovo governo è giunto nella capitale francese" e che "l'ordine verrà garantito dal partito monarchico contro gli agitatori, i facinorosi ed i traditori". Si registrano duri scontri nella capitale ma l'esercito appoggia Maurras, che può contare sull'amicizia e l'appoggio di personaggi del calibro di Foch e Petain. Il duca di Orleans fa clandestinamente ritorno in Francia.
Maggio-Luglio
Con cosiddetta "battaglia di Bologna" inizia la fase più cruenta delle violenze in italia. Un nutrito esercito fascista attacca la "capitale rossa" d'italia e viene respinto dopo duri scontri. Si contano decine di morti nelle fila dei fascisti e degli antifascisti.
Le ultime forze bolsceviche in russia capitolano; trotsky viene fucilato dalle armate di Dieterichs. Iniziano i lavori per ricostruire un governo, mentre il potere viene inizialmente preso dai generali Denikin, Dieterichs, Kolchak e Wrangel.
La rivolta nazionalista si diffonde in Algeria, vengono attaccati i coloni francesi e distrutte le loro proprietà. L'assenza di qualunque governo nella madrepatria non fa che accrescere la confusione nella colonia.
Le truppe ottomane inviate ad occupare la Libia si scontrano con le prime resistenze degli autoctoni.
Maurras denuncia la "barbara violenza" sui coloni francesi da parte degli arabi ed annuncia la necessità che l'action francaise si faccia carico delle incombenze del potere in Francia.
Dilaga l'influenza spagnola in tutta l'europa, milioni di morti affliggono il continente già prostrato.
Carestie in Ucraina e Bielorussia, centinaia di migliaia di morti. Le autorità tedesche non riescono a porre un limite al disastro.
Agosto-Dicembre
In Germania Il kaiser ed il primo ministro, consapevoli della scarsa popolarità della guerra in russia e del crescente peso dei socialisti nel paese decidono di non intervenire in funzione anti maurrasiana nel caso l'action francaise dovesse prendere il potere in francia. In fondo, si pensa, sarà un colpo al comunismo.
Quando la notizia viene comunicata ufficiosamente a rappresentanti dell'action francaise Maurras decide che è il momento di agire.
In Gran Bretagna inizia il declino dei socialisti e dei sindacalisti, con il governo che riesce a riportare l'ordine nel paese con un serio giro di vite sulla libertà di parola e di associazione. I laburisti si oppongono alla politica autoritaria del Re ma il governo non vuole arrivare allo scontro per paura di precipitare nella guerra civile.
Omar al Muktar, già combattente della resistenza libica contro gli italiani, inizia efficaci azioni di guerriglia contro i Turchi, che rendono estremamente instabile il dominio turco sulla regione.
Il governo russo inizia a riportare sotto il controllo di Pietrogrado l'asia centrale insorta ed a trattare con i Giapponesi per il ritorno di Vladivostok in mano russa.
In italia il governo di Giolitti cade, ormai privo di ogni appoggio sia da parte fascista, per la sua moderazione e per la convinzione di d'annunzio di poter fare da se, sia da parte socialista, per l'appoggio dato dal governo ai fascisti.
Il re delega il governo esclusivamente a d'annunzio, che si presenta come il restauratore dell'ordine nazionale.
In breve ciò che resta dei socialisti inizia a venire spazzato via.
Il periodo fascista ha inizio.
1920
Gennaio-Marzo
Incoraggiato dal successo di D'Annunzio in Italia Maurras decide di agire: le camice azzurre di Bucard (che acquisice sempre più potere all'interno dell'action francaise) scatenano una ondata di violenza senza pari nel paese, compiendo decine di assassini politici e devastando sedi socialiste, comuniste, liberali, negozi israeliti.
Maurras si reca a Parigi ed in una grandiosa adunata a les invalides proclama la fine della repubblica ed il ritorno della monarchia sotto il duca d'orleans, con il nome di Re Carlo X.
Il governo sarebbe stato presieduto da Maurras stesso e la milizia di Bucard sarebbe stata elevata ad organo nazionale.
L'esercito si schiera in massa con Maurras e le proteste nel paese sono singolarmente ridotte.
D'Annunzio e Maurras si incontrano a Brianon e annunciano l'amicizia e la futura cooperazione dei due regimi per "l'ordine e la giustizia in Europa".
Maurras annuncia che combatterà "con ogni mezzo necessario" la "barbara violenza" sui coloni francesi d'Algeria.
Violenze sugli Inglesi rimasti in Irlanda, il governo di Londra protesta.
I Giapponesi evacuano Vladivostok, che ritorna sotto sovranità russa.
Tirpiz si avvicina sempre più al Kaiser, il quale lo vede come il candidato ideale per il prossimo cancellierato.
Negli USA la crisi economica non accenna a diminuire, e molti estremisti di destra vedono in Maurras (ed, in minor misura, in D'Annunzio) un esempio da seguire.
Il partito socialista tedesco indice diverse manifestazioni contro la repressione dei movimenti di sinistra e della libertà di opinione in Francia ed in Italia. Il governo tedesco, stretto fra il timore delle sinistre e degli ex nemici non riesce a decidere da che parte schierarsi, mostrando però fermezza nei confronti dei manifestanti.
In Austria-Ungheria si inizia a discutere un progetto di creazione di un regno slavo a fianco di quello tedesco e di quello magiaro.
Aprile-Settembre
In Russia iniziano a sorgere tensioni nel governo militare, fra denikin, Dieterichs, Kolchak e Vrangel, i quali sono divisi sopratutto sull'assetto da dare al futuro stato. Dieterichs propende per dare immediatamente al nuovo stato una forma monarchica, mentre gli altri tre generali preferiscono attendere e ricostruire un parlamento (Wrangel in verità si dimostra piuttosto passivo al riguardo, temendo il crescente potere di Dieterichs -il quale ha saputo ottenere l'appoggio di gran parte della nobiltà e dell'esercito- ma non essendo affatto convinto della necessità di una consultazione popolare).
Violenze di massa contro gli oppositori in Italia e Francia; il partito socialista italiano viene sciolto e dichiarato fuorilegge.
Ottobre-dicembre
In Gran Bretagna il governo liberale di Lloyd George, riformista ma dimostratosi debole nei confronti sia delle agitazioni socialiste sia delle tendenze autoritarie dei gruppi di potere militari e conservatori legati al re, cade. Ad opporsi al conservatorismo cresce il potere del laburismo, che si prepara a sfidare i conservatori nelle elezioni previste per novembre. Anche all'interno del paritito conservatore si creano delle spaccature, dovute alle diverse posizioni nei riguardi della politica imperiale e sopratutto nella critica di diversi esponenti nei riguardi del crescente potere esercitato sul partito conservatore da parte dell'asse re-industriali.
Maurras assicura al Kaiser che la sua politica è volta esclusivamente a raddrizzare la situazione francese, e che non nutre propositi revanscisti. Inoltre in un discorso alla nazione fa presente quali sono i principali nemici della Francia indicandoli nel giudaismo internazionale, nell'alta finanza e nel marxismo. L'esclusione della Germania da questo elenco rassicura il governo tedesco e lo rende ancora più favorevole all'azione maurrasiana.
In Germania ci si prepara alle elezioni, e la grande forza dei socialisti preoccupa grandemente il Kaiser, che vede minacciato l'assetto tradizionale della politica tedesca, dove il potere è accentrato nelle mani del kaiser che governa tramite il cancelliere.
In Russia Dieterichs propone il principe Andrej Aleksandrovič Romanov (uno dei pochi superstiti della famiglia imperiale russa) come nuovo zar, senza consulto parlamentare ed abolendo una volta per tutte la Duma.
Denikin inizialmente si oppone, ma viene dissuaso dallo stesso Dieterichs a proseguire una ostilità che potrebbe portare a nuovi spargimenti di sangue.
Il nuovo zar viene quasi subito accettato da tutti i maggiori poteri della Russia e viene incoronato a San Pietroburgo come Alessandro IV.
La guarnigione francese di Algeri compie un massacro di centinaia di civili nel reprimere una sommossa nelle strade della casbah della capitale dell'Algeria.
1921
La pace sembra calare lentamente di nuovo sul continente europeo, per la prima volta dal 1914. La guerra ha portato ad una grande radicalizzazione della politica della maggior parte degli stati europei, oltre che al grave indebolimento della posizione europea nel mondo.
La Germania, in qualità di maggiore potenza del mondo, è portata a dirimere molte delle principali questioni internazionali. Il presidente americano Wilson, negli ultimi giorni della sua carica, ormai gravemente indebolito all'interno, si incontra con il Kaiser a Berlino e sancisce una nuova politica di collaborazione fra due nazioni i cui rapporti erano stati fino a quel momento piuttosto freddi.
Gli USA sono ostili alla politica dei blocchi autarchici e sono favorevoli alla liberalizzazione del commercio internazionale, ma la loro gravissima situazione economica pone loro la necessità di appianare i contrasti con la Germania. Nell'incontro di Berlino si sancisce anche una nuova edizione della dottrina di Monroe, con il proposito tedesco di non interferire nel continente americano.
Gennaio-marzo
In Austria-Ungheria il dibattito sulla creazione di uno stato slavo si accende, ma la proposta incontra una forte opposizione da parte dei magiari, i quali non vogliono perdere il loro status di nazione privilegiata rispetto ad altri sudditi dell'impero, ed arrivano a minacciare la dissoluzione dell'unione con l'austria.
In Germania muore il cancelliere Bethmann-Hollweg, proprio alla vigilia delle elezioni. I risultati elettorali non danno ai socialisti quella maggioranza assoluta che essi si aspettavano (sebbene siano nei fatti il partito maggioritario) ed il Kaiser ne approfitta per imporre il suo primo ministro, Von Tirpiz. La politica di Von Tirpiz si preannuncia come imperialista, espansionista e di livello mondiale, oltre che conservatrice sul piano interno.
Il maresciallo Petain viene inviato in Algeria per sedare la rivolta, ed in marocco spagnoli e francesi cooperano contro i rivoltosi.
Aprile-Settembre
Nelle elezioni in Gran Bretagna, con notevole sorpresa del mondo politico, i laburisti vincono le elezioni al fianco dei liberali e delle frange conservatrici in rotta con il grosso del partito conservatore.
Inizia una stagione di aspra ostilità fra i due partiti con il laburismo appoggiato dalle Trade Unions (i sindacati) ed il conservatorismo dagli industriali, dal re e dall'esercito.
Antonio Gramsci viene assassinato dai fascisti durante la sua prigionia a Lipari.
D'Annunzio (ora noto come "Comandante") inizia ad elaborare la dottrina del suo nuovo stato fascista, lusingando e corteggiando gli intellettuali del paese; Benedetto Croce sfugge a questa persuasione mentre Giovanni Gentile accetta e divine il filosofo del regime.
Maurras da inizio al suo progetto di decentralizzazione dello stato, dando maggiore potere alle province storiche della Francia.
Dieterichs e Maurras si incontrano durante la visita del primo a Parigi.
Negli USA nasce il Partito Americano, dichiaratamente ispirato a Maurras, di tendenze razziste e paternaliste, che si propone una economia pianificata dallo stato ma accesamente anticomunista, ostile all'immigrazione e nemico dei neri, fondato dal generale ed uomo d'affari Robert Elkington Wood e che poteva contare su esponenti del mondo economico e culturale americano come Henry Ford, H.P. Lovecraft e Walt Disney.
Ottobre-Dicembre
Dieterichs diviene capo del governo e secondo solo allo zar in Russia. Essendo lo zar soltanto un capo di stato simbolico e privo di reale potere Dieterichs concentra in se tutto il potere dell'impero. Emargina gli antichi rivali Denikin, Wrangel e Kolchak, affidando loro compiti militari minori ed inizia una alacre attività di avvicinamente ai gruppi di potere russi, in primo luogo la chiesa ortodossa e l'esercito.
Porta anche avanti una feroce repressione di ciò che resta degli esponenti comunisti (e spesso anche solo democratici) nel paese, deportandoli nei gulag siberiani (i quali divengono presto un simbolo di terrore) e fucilandoli con processi sommari.
In india la legge marziale provoca sempre maggiori scontri e repressioni, con fucilazioni e tumulti in gran parte del paese. Il capo del governo britannico, Ramsey McDonald, impone una linea di maggiore morbidezza per la politica imperiale proponendo la fine della legge marziale. La proposta viene aspramente osteggiata in parlamento.
1922
Gennaio-Marzo
Sale al potere negli USA Warren G. Harding, eletto alla fine dell'anno precedente.
In Gran Bretagna continua la battaglia parlamentare sul comportamento da tenere nei riguardi dell'impero, mentre la situazione economica da dei cauti segni di ripresa.
Il governo tedesco lancia un ultimatum al Giappone, per l'evacuazione della Manciuria e delle zone della Cina dinnanzi a Taiwan. è questo il primo atto della nuova politica imperiale di Tirpiz, il quale è intenzionato a fare della Cina il pilastro della politica tedesca nell'estremo oriente. la flotta tedesca viene spostata a Singapore.
Il governo giapponese inizialmente tende ad acconsentire all'ultimatum ma le forze nazionaliste impongono una linea di durezza nei riguardi di Berlino.
Tirpiz prosegue la sua linea di intransigenza, non curandosi delle critiche dei socialisti e sicuro dell'appoggio del Kaiser.
Alla fine, il governo giapponese accetta l'ultimatum, a patto di poter mantenere una presenza nella manciura orientale. L'accordo è nettamente favorevole a Berlino, che si accinge a rendere ancora più stretti i rapporti con la nuova repubblica cinese.
In Algeria vengono creati campi di concentramento per deportare la popolazione delle zone interne che più oppongono resistenza. Le fucilazioni sono all'ordine del giorno. Petain agisce con la massima durezza e riesce in breve tempo ad avere la meglio della rivolta in gran parte del paese.
Le forze russe eliminano le ultime resistenze in asia centrale, riportando così all'unità politica ciò che rimane dell'impero russo.
In Russia la carestia provoca la morte di decine di migliaia di persone.
D'Annunzio nel suo discorso sulla "teutonica schiavitù" denuncia la presenza austriaca nel veneto, incorrendo nelle durissime proteste di Vienna. Al contrario dei rapporti fra Berlino e Parigi, quelle fra Vienna e Roma rimangono estremamente tese.
Maurras inizia la sua campagna contro "la massoneria e l'ebraismo" colpendo i circoli massonici in tutta la Francia e le organizzazioni ebraiche.
Aprile-settembre
Iniziano a venire alla luce dei legami di clientelarismo, corruzione, vendita di terre demaniali, frodi allo stato, in quella che viene presto definita la "cricca dell'Ohio", ovvero la cerchia ristretta del presidente americano Harding.
Il partito americano tuona contro la corruzione del governo, del quale reclama le dimissioni, e critica la sua legge sull'immigrazione, la quale, pur essendo assai dura, non blocca del tutto il fenomeno come voluto dagli "americanisti", come si fanno chiamare i membri del partito americano.
Il centro dell'economia mondiale si sposta sempre più verso Berlino e New York, mentre Londra è sempre più marginale. Il governo britannico riesce comunque a ricostruire una certa stabilità economica e si accinge ad approvare importanti riforme sociali.
Il governo ottomano approva l'immigrazione di un notevole numero di ebrei in palestina.
Ottobre-Gennaio
Il governo etiope stipula un trattato di alleanza con la Germania, per proteggersi dalla minaccia britannica o dal revanscismo italiano.
Il dominion del Canada richiede una maggiore autonomia da Londra, suscitando polemiche nella capitale.
D'Annunzio elimina del tutto i movimenti secessionisti in sicilia e sardegna, accattivandosi i politici locali e potenziando le organizzazioni fasciste, ancora deboli in quelle regioni.
« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell
"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"