Il medioevo nella penisola iberica arriva, come nel resto dell´Europa, con i visigoti, cioé con la "caduta" dell´impero romano.
Che i visigoti non fossero una rottura con il mondo romano, certo.
Infatti il medioevo in generale non é una rottura totale con il mondo romano d´occidente.
L´arrivo degli Arabi é semplicemente un´altro passo, una divergenza storica rispetto al resto dell´Europa.
Sarebbe come dire che il Medioevo in Sicilia arriva solo con la conquista sarracena.
I Visigoti certo che cercarono di mantenere le istituzioni e l´amministrazione romana, ma non significa che fosse uguale, anzi, il regno visigotico é ben piú vicino a una di quelle poliarchie feudali che all´impero romano.
Fu infatti questa poliarchia, diversitá di centri di potere, che permise una rapida conquista agli arabi del territorio.
Il mondo arabo sí che considero che aiutó alla riscoperta dei testi classici.
Aristotele prima del loro arrivo era sconosciuto, diversamente da Platone, nella Cristianitá.
La scuola di traduzione di Toledo e maestri come Averroes e Maimonides, sebbene, ovviamente, cercassero, come del resto anche la scolastica cristiana, adattare o confutare i testi classici, erano centri di irradiazione di cultura.
Il semplice dibattito e traduzione delle opere classiche all´arabo e al latino implica conoscerle, studiarle, curarle e dunque riscoprirle.
Altra storia é che poi si cerchi di adattare o confutare ció che dicevano i classici.
L´influenza di Quintiliano in Maimonides é evidente, la sua ampissima formazione retorica e la sua difesa dell´attivitá del maestro retore e della retorica dinanzi alla sola "dialettica" teologica cristiana e scolastica.
Sarebbe come dire che i cristiani non avevano riscoperto l´antico testamento perché nelle Disputatio tra maestri ebrei e cristiani (famose furono quelle di Parigi e di Barcellona sulla dimostrazione o meno dell´arrivo del Messia) i Cristiani andavano contro l´interpretazione degli ebrei dell´antico testamento.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON