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il mestiere delle armi

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2012 00:14
12/07/2011 01:03
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Miles
Consiglio vivamente questo splendido film di olmi, che racconta gli ultimi giorni di vita di giovanni dalle bande nere capitano di ventura al servizio dello stato pontificio.
12/07/2011 16:48
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Praefectus Fabrum
a costo di apparire ignorante ricordo che il mio commento fu "du palle".
ma bella la scena dell'operazione.
14/07/2011 02:42
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Tribunus Laticlavius
Fabbro del forum
bhè intrigante ma fatto all'antica appunto.
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Quisque est Barbarus alio
14/07/2011 09:41
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Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
uno dei miei film preferiti, a livello di dettaglio come scenografie e costumi è storicamente molto accurato.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


15/07/2011 03:36
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Tribunus Laticlavius
Fabbro del forum
un pò troppo romanzati i testi che sembrano più da teatro che da riproduzione storica.
per il resto è dettagliatissimo.
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Quisque est Barbarus alio
17/07/2011 21:13
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Praefectus Fabrum
Barone Birra
a me piacque a peste...a volte un pò troppo teatrale con i monologhi (ma comunque intrigante)

ancora ricordo la falconettata alla coscia [SM=g8231]
24/07/2011 23:24
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Centurio
Ho pubblicato non molto tempo fa una mia recensione sul sito mymovies sul film, che ho trovato senz'altro un capolavoro. Ve la propongo.

La geometria di Olmi
Frammenti sparsi di scene di vita e di scorci di storia si addensano sullo sfondo di un’Italia divisa dalle lacerazioni della guerra, oscura e inospitale nel gelido tempo di fine anno che avvolge i personaggi, come spettri, in un’aria caliginosa e livida. Incoerente appare la giustapposizione delle figure e delle scene, come apparentemente confuso risulta il filo che lega gli eventi. L’Italia magistralmente affrescata da Olmi è quella dominata dal determinismo cieco della “politica”; l’Italia che nelle sue opere Machiavelli racconta malata da una crisi politica profondissima. Si è appena consumata la rottura definitiva tra Clemente VII e Carlo V d’Asburgo. Il pontefice ha tradito gli impegni e l’Asburgo, desideroso di punire il Medici infido, autorizza la “calata degli alemanni” perché facciano scempio del patrimonio pietrino. Qui si innesta l’azione di Giovanni de Medici e della sua truppa. Nipote del pontefice, comandante delle armate pontificie, Giovanni assume il compito gravoso di cercare di ostacolare, da solo, l’ingresso dei lanzichenecchi luterani desiderosi di fare razzia, il cui comandante, il von Frundsberg si picca di volere, se nel caso, appendere a un cappio aureo l’”anticristo”. L’azione del De Medici è resa difficile dalla doppiezza e dall’ambiguità dei sovrani italiani. Questi prima negano la fornitura di artiglierie alle bande di Giovanni, poi, meditando accordi vantaggiosi con l’Imperatore, decidono di armarvi la soldataglia del Frundsberg. Sarà proprio uno dei “falcionetti” forniti da Alfonso D’Este a ferire gravemente Giovanni. Questi è presentato nel film attraverso due piani: quello che lo inquadra nell’esercizio della professione, il mestiere delle armi, e nel profilo privato che lo mostra mentre pensa alla moglie e al figlioletto (il futuro Cosimo I de’ Medici) lontani, e quando tra i due consorti viene instaurato un dialogo lontano e quasi metafisico, sempre formale e freddo. Mentre pieno di passione è il rapporto inscenato tra Giovanni e la sua amante, una nobildonna che si arrischia a seguire il suo amato lungo i suoi spostamenti all’inseguimento dei luterani. La dimensione dell’”uomo d’arme” non è eroica; quasi mai si lo spettatore assiste a uno scontro diretto col nemico, in nessun caso si apprezzano le doti militari di Giovanni. Se ne osserva l’intuito, la scaltrezza, l’intraprendenza e il vigore, ma mai ne viene fatta una glorificazione evemeristica. Olmi ha inteso assegnare al personaggio un taglio realistico: la mimesi delle scenografie, dei dialoghi, della fotografie sono assolute. Privo di pose o di orpelli artificiali, il protagonista della pellicola è un uomo autentico, come veri sono gli scenari, storici e umani, in cui si muove e i sentimenti che nutre. L’opera di Olmi è per questo, un capolavoro di pura e geometrica cinematografia.
www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=597207
[Modificato da mattacchioneWeb 24/07/2011 23:25]



Massimo Decimo: Magri e famelici!
Primo Tribuno: Nessun segno...
Massimo Decimo: Da quanto è partito?
Primo Tribuno: Quasi due ore.
Secondo Tribuno: Combatteranno generale?
Massimo Decimo: Lo sapremo molto presto.
Primo Tribuno: Soldato, ti ho ordinato di spostare in avanti quelle catapulte, sono troppo distanti!
Massimo Decimo: La distanza è buona.
Primo Tribuno: Il rischio per la cavalleria...
Massimo Decimo: E' accettabile... Intesi?
24/08/2012 00:14
Anche se è un po' vecchiotto come post, mi va di rispondere.

Mi ricordo quando fu girato qui a Mantova, in un'atmosfera di surrealtà molto caratteristica. Avevano sparato neve artificiale in parte del centro storico, così come lungo le rive del Po nella bassa durante le riprese delle scene del passaggio del Frundsberg. All'epoca il gruppo di scherma storica "La Zoiosa", di cui qualche anno dopo ho fatto parte anche io, partecipava sotto uniforme nelle riprese quali comparsa, nelle scene del passaggio della porta di Curtatone e nella finale funerea in basilica. Mi ricordo che fu un momento molto caratteristico, in cui una piccola cittadina come la nostra preva un po' più "famosa".

In quanto al film, a me è piaciuto, sebbene effettivamente sia molto "lento". D'altronde, si è voluta rendere esattamente l'epoca storica, con le sue lentezze ed il suo pathos. Forse quest'ultimo un poco troppo depresso, a mio avviso.

Saluti.
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