Nel suo libro "La ribellione delle masse" Yose Ortega Y Gasset ipotizza che nel mondo contemporaneo sono possibili solo colpi di stato, e non rivoluzioni, le quali erano generate dal fatto che l'opinione pubblica era arrivata ad punto in cui rusciva a sopravanzare lo Stato, mentre oggigiorno lo Stato è una macchina talmente potente che ne siamo diventati servitori. Insomma, se l'opinione pubblica non è più forte dello Stato niente rivoluzione. E secondo me non ha tutti i torti...
Se vedete in Europa gli unici paesi importanti senza rivoluzioni "positive" (alcuni considerano il fascismo come una rivoluzione, e a dire il vero i fascisti stessi si credevano interpreti di una rivoluzione) sono Italia e Germania, arrivati all'unificazione rispettivamente nel 1861 e nel 1871, quando ormai i moti del 1848, gli ultimi moti rivoluzionari erano estinti da più di un decennio, semplicemnte perchè la borghesia che aveva guidato le rivoluzioni precedenti era giunta al potere e diventata reazionaria. E dato che in uno stato moderno la classe media, anche se non è proprio borghesia, è praticamente una cifra credo al di sopra del 90%, vengono a mancare i motivi rivoluzionari.
Lo Stato moderno si fonda sulle classi medie e sulla borghesia, perchè fare una guerra contro il sistema che ti permette di vivere meglio del passato (classe media)?
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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)
"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)
"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)