E qui concordiamo: le legioni avrebbero fatto ciò che voleva Agrippa, dal momento che Augusto sapientemente non aveva mai rinunciato a attribuirgli i giusti onori per il lavoro svolto e a Roma nel 23 a.C, prima di cadere brevemente in disgrazia presso l'amico, era forse celebre quanto l'Imperatore.
Tuttavia dell'Agrippa politico sappiamo ben poco e se si lasciò guidare in tutto e per tutto da Augusto senza mai intraprendere la strada personale era perché non doveva essere un genio politico. Inoltre era privo di nobili natali, e questo instillava in lui un complesso d'inferiorità: sappiamo che Livia, imperatrice a tutti gli effetti, amava parlare dei suoi nobili avi Claudi in sua presenza, per metterlo in soggezione ed evitare che solo pensasse ad un colpo di stato.
Ciò non toglie che sia stato l'amico più fidati e sincero di Augusto