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What if... Augusto morto nel 23 a.C.

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2010 09:42
03/08/2010 16:22
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Buongiorno a tutti. Dal momento che in questa sezione nell'afa di Agosto scarseggiano le discussioni interessanti [SM=g8119] ho pensato di proporne una con la forma del "What if", formula che generalmente da vita a lunghe discussioni avvincenti.

Nel 23 a.C, appena quattro anni dopo la sua nomina di Augusto e l'assegnazione del Consolato rinnovabile e otto anni dopo la sconfitta di Marco Antonio ad Azio, l'Imperatore si ammalò gravemente.
Per questo motivo fece sposare la figlia Giulia con Claudio Marcello, all'epoca ancora molto giovane, che agli occhi di tutti doveva essergli erede. La situazione peggiorava notevolmente tanto che Augusto passò l'anello con il sigillo a Marco Agrippa, suo fedele amico, e diede ai senatori un resoconto delle forze armate e dei bilanci di Roma.
Solo una azzardata quanto fortunosa cura del medico Antonio Musa lo salvò da morte certa.

E se invece fosse morto? Cosa sarebbe successo?


Secondo me Agrippa non avrebbe avuto la risoluzione necessaria per tenere saldo l'Impero, non essendo tra l'altro un politico capace, ed il senato non avrebbe riconosciuto a Marcello tutte le prerogative che nel 14 d.C. riconobbe a Tiberio. Si sarebbe precipitati in una nuova spirale di guerre civili che sarebbe terminata con un ritorno alla repubblica, perché nessuno si era ancora abituato o addirittura reso conto del regime imperiale.

Sono curioso di sentire le vostre opinioni in merito.


----------------------------------------

"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
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Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

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triumvirato Marcello Agrippa Mecenate,con Marcello capo politico e futuro Imperatore,Agrippa capo dell'esercito

la Repubblica ormai aveva perso ogni legittimità e potere.
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"Unus homo nobis cunctando restituit rem.Non enim rumores ponebat ante salutem.Ergo postque magisque viri nunc gloria claret"
-Ennio su QuintusFabiusMaximusCunctator-
Sii più benefico di Augusto e più giusto di Traiano
-saluto del senato agli imperatori posteriori a Traiano-
* Il principio è un periodo di delicati equilibri. Sappiate che questo è l'anno 10191. L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV, mio padre. In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'universo è il Melange, la spezia. La spezia allunga il corso della vita. La spezia aumenta la conoscenza. La spezia è essenziale per annullare lo spazio. La potente Gilda spaziale e i suoi navigatori che la spezia ha trasformato nel corso di oltre 4000 anni, usano il gas arancione della spezia che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio, e cioè, di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo senza mai muoversi. Oh già, ho dimenticato di dirverlo. La spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto. Un arido e desolato pianeta con vasti deserti. Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione conosciuta come i Fremen, che attende secondo un'antica profezia l'avvento di un uomo, un messia, che li guiderà finalmente verso la vera libertà. Il pianeta è Arrakis, conosciuto anche come Dune. (Principessa Irulan Corrino)

* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

* Neanche una goccia di pioggia su Arrakis. (Paul Atreides)

* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

* Chi controlla la spezia, controlla l'universo! (Barone Vladimir Harkonnen)

* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

* Dimmi delle acque del tuo pianeta, Usul. (Chani)

* Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: Nessun uomo ha mai bevuto l'acqua della vita.
Paul Atreides: In tanti hanno provato e non sono riusciti?
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il miglior modo per non sentirsi inferiori è sentirsi superiori.

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La Repubblica aveva perso legittimità? Nel 23 solo da 8 anni vi era una figura a capo della scena politica, e solo da 4 a questa erano stati dati poteri che nessun romano aveva mai avuto. L'Impero di Augusto poteva essere considerato né più né meno come la dittatura Sillana o Cesariana. L'Imperatore infatti spesso diceva di essere come Silla, un sovrano rei publicae costituendae, e mai il suo mandato fu perpetuo, ma ogni dieci anni il senato gli offriva di prolungarlo. Inoltre quando Tiberio era a Rodi, in occasione di una carestia, la gente scese nelle strade per richiedere, seppur in modo blando, l'abbattimento del regime (che pure a loro giovava).

Mecenate era un abile politico ma non una figura di spicco. I suoi modi effemminati non piacevano alla plebe e non era in grado di comandare un esercito. Agrippa al contrario era amato, in quel momento forse quanto Augusto poiché la battaglia di Azio gli aveva dato enorme prestigio, ma sarebbe stato un politico capace? Il fatto che si sia sempre sottomesso di buon grado ad Augusto mostra che non se ne capiva molto di politica (fino alla sua morte fu il secondo uomo più importante di Roma comunque...).
E' Marcello l'incognita, giacché perì, ironia della sorte, poco tempo dopo Augusto per la stessa malattia. Tuttavia se l'Imperatore aveva trovato in lui un degno successore qualche abilità doveva pur averla.


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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
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Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
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Thomas Muntzer
ma sarebbe riuscito il senato a controllare la situazione? ormai il senato, da pompeo in poi, era solo un burattino nelle mani dei comandanti e dei politici.
probabilmente, morti tutti i parenti di augusto, sarebbe semplicemente sbucato fuori un altro personaggio in grado di gestire la situazione. al neo impero non mancavano certi politici o militari di carriera capaci.
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Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
04/08/2010 23:06
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Re:
Romolo Augustolo, 04/08/2010 19.54:

ma sarebbe riuscito il senato a controllare la situazione? ormai il senato, da pompeo in poi, era solo un burattino nelle mani dei comandanti e dei politici.
probabilmente, morti tutti i parenti di augusto, sarebbe semplicemente sbucato fuori un altro personaggio in grado di gestire la situazione. al neo impero non mancavano certi politici o militari di carriera capaci.




Ecco, hai centrato il punto. Sicuramente qualcuno sarebbe sbucato fuori, ma chi? Dici che non mancavano i politici o militari capaci, eppure abbiamo visto come la famiglia imperiale abbia dato i natali a militari di enorme peso (Druso Maggiore, Germanico, lo stesso Tiberio), ma a politici mediocri. Augusto nei 44 anni di regno operò un cambiamento radicale e che, a mio parere, nessun altro avrebbe potuto fare in caso di suo decesso. Lasciò l'Impero al cinquantaseienne Tiberio, che egli non amava, e questi non fu di certo un brillante politico.
Era poco amato dalla plebe e dovette a Germanico la sopravvivenza, visto che in Illiria e in Germania le legioni avevano proclamato Germanico Imperatore e questi, per fedeltà, rifiutò la carica. Inoltre si lasciò influenzare eccessivamente dal pessimo personaggio che era Seiano. Ma in fin dei conti Tiberio fu una buona scelta, o meglio fortunata, dal momento che Augusto aveva preferito a lui Gaio Cesare e Lucio Cesare prima e Marco Agrippa Postumo in seguito.
Fatto sta che, a mio avviso, dopo Augusto è difficile trovare un ottimo politico fino ai tempi di Vespasiano.

Caligola fece più danni della grandine, Claudio si limitò a governare con un bagno d'umiltà risultando un toccasana rispetto ai due precedenti mentre su Nerone non mi sento di dare un parere, essendomi sempre appoggiato alle teorie della storiografia classica che sento essere state profondamente riviste.


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04/08/2010 23:27
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Considerato che Augusto tenne 11 consolati consecutivi, ormai in pochi auspicavano al ritorno al passato (tranne i senatori), tuttavia le modifiche maggiori verso una soluzione monarchica vennero da Tiberio, che eliminò del tutto le elezioni comiziali (Augusto si limitava a "raccomandare" 1 dei 2 papabili alla vittoria), dando queste prerogative al Senato (cosa che l'avrebbe resa quasi un'assemblea rappresentiva in senso moderno se non fosse stato che i senatori stavano lì a vita xd o finchè il censore/imperatore li cacciava - da notare che per utilizzare prerogative tipiche della censura come riformare il senato gli imperatori ancora nel I secolo dovranno assumere la carica di Censore, non lo potranno fare di loro volontà, anche se ci sono le eccezioni).

Visto poi che alla morte di Cesare si erano nuovamente scatenate le guerre civili, in pochi volevano il ritorno al passato...

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

05/08/2010 00:03
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Re:
Costantinus, 04/08/2010 23.27:

Considerato che Augusto tenne 11 consolati consecutivi, ormai in pochi auspicavano al ritorno al passato (tranne i senatori), tuttavia le modifiche maggiori verso una soluzione monarchica vennero da Tiberio, che eliminò del tutto le elezioni comiziali (Augusto si limitava a "raccomandare" 1 dei 2 papabili alla vittoria), dando queste prerogative al Senato (cosa che l'avrebbe resa quasi un'assemblea rappresentiva in senso moderno se non fosse stato che i senatori stavano lì a vita xd o finchè il censore/imperatore li cacciava - da notare che per utilizzare prerogative tipiche della censura come riformare il senato gli imperatori ancora nel I secolo dovranno assumere la carica di Censore, non lo potranno fare di loro volontà, anche se ci sono le eccezioni).

Visto poi che alla morte di Cesare si erano nuovamente scatenate le guerre civili, in pochi volevano il ritorno al passato...




Tutto questo è perfettamente condivisibile, ma è lo scenario che si è configurato alla morte di Augusto nel 14 d.C.
Se invece fosse morto nel 23 a.C, quando davvero sfiorò il decesso e solo un miracoloso colpo di fortuna del medico Antonio Musa lo salvò, pensi che nessuno avrebbe auspicato un ritorno al passato?
Augusto era tale solo da 4 anni e solo otto anni prima aveva rimesso i poteri assoluti che gli erano stati affidati per combattere Antonio.

Se fosse morto nel 23 a.C. a mio modo di vedere sarebbe stato un duro colpo per Roma, in quanto sarebbe stata spinta in un nuovo vortice di guerre civili, prima quella fra Agrippa e Marcello per il controllo delle vestigie imperiali seguita da quella fra un nuovo capopopolo sollevatosi impugnando gli ideali della repubblica e il vincente fra i due precedenti.

Sarebbe sorto un nuovo Augusto capace di pacificare Roma? Io non lo credo possibile, perlomeno nell'arco di una cinquantina d'anni.


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05/08/2010 19:37
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Re:
TGD5511, 03/08/2010 16.22:


Buongiorno a tutti. Dal momento che in questa sezione nell'afa di Agosto scarseggiano le discussioni interessanti [SM=g8119] ho pensato di proporne una con la forma del "What if", formula che generalmente da vita a lunghe discussioni avvincenti.

Nel 23 a.C, appena quattro anni dopo la sua nomina di Augusto e l'assegnazione del Consolato rinnovabile e otto anni dopo la sconfitta di Marco Antonio ad Azio, l'Imperatore si ammalò gravemente.
Per questo motivo fece sposare la figlia Giulia con Claudio Marcello, all'epoca ancora molto giovane, che agli occhi di tutti doveva essergli erede. La situazione peggiorava notevolmente tanto che Augusto passò l'anello con il sigillo a Marco Agrippa, suo fedele amico, e diede ai senatori un resoconto delle forze armate e dei bilanci di Roma.
Solo una azzardata quanto fortunosa cura del medico Antonio Musa lo salvò da morte certa.

E se invece fosse morto? Cosa sarebbe successo?


Secondo me Agrippa non avrebbe avuto la risoluzione necessaria per tenere saldo l'Impero, non essendo tra l'altro un politico capace, ed il senato non avrebbe riconosciuto a Marcello tutte le prerogative che nel 14 d.C. riconobbe a Tiberio. Si sarebbe precipitati in una nuova spirale di guerre civili che sarebbe terminata con un ritorno alla repubblica, perché nessuno si era ancora abituato o addirittura reso conto del regime imperiale.

Sono curioso di sentire le vostre opinioni in merito.


Agrippa avrebbe sostenuto Tiberio l'unico che desse garanzie di stabilità e Marcello si sarebbe dovuto ritirare in campagna in una villa dalle porte molto alte. non sarebbe stato certo una escort come Giulia a legittimarlo al potere

05/08/2010 19:38
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Re:
TGD5511, 04/08/2010 19.30:

La Repubblica aveva perso legittimità? Nel 23 solo da 8 anni vi era una figura a capo della scena politica, e solo da 4 a questa erano stati dati poteri che nessun romano aveva mai avuto. L'Impero di Augusto poteva essere considerato né più né meno come la dittatura Sillana o Cesariana. L'Imperatore infatti spesso diceva di essere come Silla, un sovrano rei publicae costituendae, e mai il suo mandato fu perpetuo, ma ogni dieci anni il senato gli offriva di prolungarlo. Inoltre quando Tiberio era a Rodi, in occasione di una carestia, la gente scese nelle strade per richiedere, seppur in modo blando, l'abbattimento del regime (che pure a loro giovava).

Mecenate era un abile politico ma non una figura di spicco. I suoi modi effemminati non piacevano alla plebe e non era in grado di comandare un esercito. Agrippa al contrario era amato, in quel momento forse quanto Augusto poiché la battaglia di Azio gli aveva dato enorme prestigio, ma sarebbe stato un politico capace? Il fatto che si sia sempre sottomesso di buon grado ad Augusto mostra che non se ne capiva molto di politica (fino alla sua morte fu il secondo uomo più importante di Roma comunque...).
E' Marcello l'incognita, giacché perì, ironia della sorte, poco tempo dopo Augusto per la stessa malattia. Tuttavia se l'Imperatore aveva trovato in lui un degno successore qualche abilità doveva pur averla.



la repubblica era morta uccisa da Silla ( e Mario)
05/08/2010 19:55
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Re: Re:
Sertorio64, 05/08/2010 19.37:


Agrippa avrebbe sostenuto Tiberio l'unico che desse garanzie di stabilità e Marcello si sarebbe dovuto ritirare in campagna in una villa dalle porte molto alte. non sarebbe stato certo una escort come Giulia a legittimarlo al potere






Augusto chi avrebbe designato come successore?


Io sapevo che Tiberio quando salì al trono era indeciso se continuare col Principato o tornare alla Repubblica,magari nel 23 ac sarebbe stato ancora più titubante.


Io credo comunque che la Repubblica era morta e delegittimata da tempo,per cause remote e risalenti fin dal II secolo,per me avrebbe pesato la successione "legittima" designata da Augusto,in alternativa alla quale c'erano due strade: o una nuova guerra civile che avrebbe spaccato ancor di più la fragilissima repubblica o una sorta di accordo fra gli uomini più vicini al divo Augusto,uomini che hanno fatto la fortuna di Ottaviano.

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* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

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* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

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* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

* Dimmi delle acque del tuo pianeta, Usul. (Chani)

* Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: Nessun uomo ha mai bevuto l'acqua della vita.
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Re: Re: Re:
BJB FabioMassimo, 05/08/2010 19.55:





Augusto chi avrebbe designato come successore?


Io sapevo che Tiberio quando salì al trono era indeciso se continuare col Principato o tornare alla Repubblica,magari nel 23 ac sarebbe stato ancora più titubante.


Io credo comunque che la Repubblica era morta e delegittimata da tempo,per cause remote e risalenti fin dal II secolo,per me avrebbe pesato la successione "legittima" designata da Augusto,in alternativa alla quale c'erano due strade: o una nuova guerra civile che avrebbe spaccato ancor di più la fragilissima repubblica o una sorta di accordo fra gli uomini più vicini al divo Augusto,uomini che hanno fatto la fortuna di Ottaviano.



Augusto avrebbe anzi aveva designato tutti meno che Tiberio. Solo la morte dei suoi candidati lo obbligò a dargli il potere. Io dico che se fosse morto prima, Agrippa che era intelligente avrebbe capito che Tiberio era l'unico capace. Marcello no di sicuro.

06/08/2010 10:57
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Tiberio nel 23 non era neanche considerato tra i papabili al trono ed Agrippa non lo avrebbe di certo supportato, essendo il figlio di Livia molto poco amato dalla plebe, dalle legioni e dai collaboratori di Augusto.
La Repubblica era morta con Silla, ma non agli occhi della plebe. Qualcuno si ricorda cosa accadde ai lupercali quando Cesare venne incoronato da Marco Antonio, salvo poi togliersela dalla testa? La plebe non era affatto contenta. Poi una volta durante il Principato di Augusto vi furono manifestazioni, seppur blande, per l'abbattimento del regime.

Il designato successore era Marcello, ma il sigillo imperiale era stato dato ad Agrippa in quanto, in qualità di difensore della repubblica, avrebbe dovuto garantire una successione pacifica. Ok che Agrippa era una persona retta e aveva la incondizionata fiducia di Augusto, ma avrebbe davvero consegnato il potere a Marcello?

Riguardo a Tiberio, egli non esitò a prendere i poteri imperiali, ma su consiglio di Livia li riconsegnò al senato, sapendo bene che questo avrebbe spinto affinché li accettasse. In questo modo si salvaguardava da ogni accusa di tirannide.


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Re:
TGD5511, 06/08/2010 10.57:


Tiberio nel 23 non era neanche considerato tra i papabili al trono ed Agrippa non lo avrebbe di certo supportato, essendo il figlio di Livia molto poco amato dalla plebe, dalle legioni e dai collaboratori di Augusto.
La Repubblica era morta con Silla, ma non agli occhi della plebe. Qualcuno si ricorda cosa accadde ai lupercali quando Cesare venne incoronato da Marco Antonio, salvo poi togliersela dalla testa? La plebe non era affatto contenta. Poi una volta durante il Principato di Augusto vi furono manifestazioni, seppur blande, per l'abbattimento del regime.

Il designato successore era Marcello, ma il sigillo imperiale era stato dato ad Agrippa in quanto, in qualità di difensore della repubblica, avrebbe dovuto garantire una successione pacifica. Ok che Agrippa era una persona retta e aveva la incondizionata fiducia di Augusto, ma avrebbe davvero consegnato il potere a Marcello?

Riguardo a Tiberio, egli non esitò a prendere i poteri imperiali, ma su consiglio di Livia li riconsegnò al senato, sapendo bene che questo avrebbe spinto affinché li accettasse. In questo modo si salvaguardava da ogni accusa di tirannide.



Proprio perchè retto ma anche intelligente Agrippa sapeva perfettamente che Marcello non avevale qualità per reggere l'impero. Che Tiberio non fosse ben visto dalle legioni non lo so si era dimostrato un ottimo comandante. In generale era introverso e scontroso ma sapeva il fatto suo perciò credo che Agrippa lo avrebbe sostenuto.
06/08/2010 23:02
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Re: Re:
Sertorio64, 06/08/2010 18.11:



Proprio perchè retto ma anche intelligente Agrippa sapeva perfettamente che Marcello non avevale qualità per reggere l'impero. Che Tiberio non fosse ben visto dalle legioni non lo so si era dimostrato un ottimo comandante. In generale era introverso e scontroso ma sapeva il fatto suo perciò credo che Agrippa lo avrebbe sostenuto.




Che fosse un buon comandante è vero, ma è altrettanto vero che alla sua nomina le legioni sul reno e in dalmazia si ribellarono per via sia della scarsa eredità di Augusto sia perché non lo vedevano bene. Loro proclamarono Germanico Imperatore, ma questi si rifiutò per mantenere intatto l'onore.

Tu dici nel 23 Tiberio, ma all'epoca Tiberio non aveva neppure vent'anni! L'unica carica che aveva ricoperto era questore dell'annona. Agrippa avrebbe sicuramente sostenuto o la sua candidatura o quella di Marcello, su cui sappiamo pochissimo in effetti.


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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
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Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
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07/08/2010 10:08
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Re: Re: Re:
TGD5511, 06/08/2010 23.02:




Che fosse un buon comandante è vero, ma è altrettanto vero che alla sua nomina le legioni sul reno e in dalmazia si ribellarono per via sia della scarsa eredità di Augusto sia perché non lo vedevano bene. Loro proclamarono Germanico Imperatore, ma questi si rifiutò per mantenere intatto l'onore.

Tu dici nel 23 Tiberio, ma all'epoca Tiberio non aveva neppure vent'anni! L'unica carica che aveva ricoperto era questore dell'annona. Agrippa avrebbe sicuramente sostenuto o la sua candidatura o quella di Marcello, su cui sappiamo pochissimo in effetti.



si ribellarono alla sua nomina perchè non lo conoscevano e si aspettavano gratifiche pensionamenti ecc. Marcello era un giovane popolare ma troppo pieno di sè e senza qualità particolari
07/08/2010 13:12
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Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 07/08/2010 10.08:



si ribellarono alla sua nomina perchè non lo conoscevano e si aspettavano gratifiche pensionamenti ecc. Marcello era un giovane popolare ma troppo pieno di sè e senza qualità particolari




Belin se non lo conoscevano le legioni germaniche e balcaniche! [SM=g8119] Ha combattuto in Germania a cavallo tra il 4 d.C. e il 6 d.C. e tra il 9 d.C. e l'11 d.C. mentre il governatorato dei balcani e le sue campagne in Illiria si datano 6 d.C. a 9 d.C. Aveva servito insieme con Germanico e le legioni si ribellarono appunto perché non lo stimavano come persona, volevano l'incoronazione di Germanico e non li aiutava a digerire meglio la situazione il misero lascito di Augusto.


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08/08/2010 15:57
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Re: Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 07/08/2010 13.12:




Belin se non lo conoscevano le legioni germaniche e balcaniche! [SM=g8119] Ha combattuto in Germania a cavallo tra il 4 d.C. e il 6 d.C. e tra il 9 d.C. e l'11 d.C. mentre il governatorato dei balcani e le sue campagne in Illiria si datano 6 d.C. a 9 d.C. Aveva servito insieme con Germanico e le legioni si ribellarono appunto perché non lo stimavano come persona, volevano l'incoronazione di Germanico e non li aiutava a digerire meglio la situazione il misero lascito di Augusto.



belin stiamo parlando del 23 a.C. [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320]
09/08/2010 10:42
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 08/08/2010 15.57:



belin stiamo parlando del 23 a.C. [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320]




Sì, ma tu hai detto che alla morte di Augusto le legioni si ribellarono a Tiberio perché non lo conoscevano. E invece si ribellarono proprio per quel motivo, non stimandolo superiore a Germanico e ben più meschino. E questa è storia, quindi si parla del 14 d.C.

Se Augusto fosse morto nel 23 a.C. Tiberio sarebbe stato un diciannovenne con una buona testa ma che già allora non ispirava fiducia né risultava popolare. Sarebbe stato molto più facile una elezione di Marcello, che era anche spalleggiato dalle legioni


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09/08/2010 10:53
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 09/08/2010 10.42:




Sì, ma tu hai detto che alla morte di Augusto le legioni si ribellarono a Tiberio perché non lo conoscevano. E invece si ribellarono proprio per quel motivo, non stimandolo superiore a Germanico e ben più meschino. E questa è storia, quindi si parla del 14 d.C.

Se Augusto fosse morto nel 23 a.C. Tiberio sarebbe stato un diciannovenne con una buona testa ma che già allora non ispirava fiducia né risultava popolare. Sarebbe stato molto più facile una elezione di Marcello, che era anche spalleggiato dalle legioni



meschino... non so perchè. Marcello era popolare ma era solo chiacchiere (come Augusto che però aveva anche un sedere di dimensioni inenarrabili mentre Marcello morì molto giovane). Agrippa lo sapeva e le legioni avrebbero fatto quello che diceva lui.
09/08/2010 16:44
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 09/08/2010 10.53:



meschino... non so perchè. Marcello era popolare ma era solo chiacchiere (come Augusto che però aveva anche un sedere di dimensioni inenarrabili mentre Marcello morì molto giovane). Agrippa lo sapeva e le legioni avrebbero fatto quello che diceva lui.




E qui concordiamo: le legioni avrebbero fatto ciò che voleva Agrippa, dal momento che Augusto sapientemente non aveva mai rinunciato a attribuirgli i giusti onori per il lavoro svolto e a Roma nel 23 a.C, prima di cadere brevemente in disgrazia presso l'amico, era forse celebre quanto l'Imperatore.
Tuttavia dell'Agrippa politico sappiamo ben poco e se si lasciò guidare in tutto e per tutto da Augusto senza mai intraprendere la strada personale era perché non doveva essere un genio politico. Inoltre era privo di nobili natali, e questo instillava in lui un complesso d'inferiorità: sappiamo che Livia, imperatrice a tutti gli effetti, amava parlare dei suoi nobili avi Claudi in sua presenza, per metterlo in soggezione ed evitare che solo pensasse ad un colpo di stato.

Ciò non toglie che sia stato l'amico più fidati e sincero di Augusto [SM=g8119]


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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 09/08/2010 16.44:




E qui concordiamo: le legioni avrebbero fatto ciò che voleva Agrippa, dal momento che Augusto sapientemente non aveva mai rinunciato a attribuirgli i giusti onori per il lavoro svolto e a Roma nel 23 a.C, prima di cadere brevemente in disgrazia presso l'amico, era forse celebre quanto l'Imperatore.
Tuttavia dell'Agrippa politico sappiamo ben poco e se si lasciò guidare in tutto e per tutto da Augusto senza mai intraprendere la strada personale era perché non doveva essere un genio politico. Inoltre era privo di nobili natali, e questo instillava in lui un complesso d'inferiorità: sappiamo che Livia, imperatrice a tutti gli effetti, amava parlare dei suoi nobili avi Claudi in sua presenza, per metterlo in soggezione ed evitare che solo pensasse ad un colpo di stato.

Ciò non toglie che sia stato l'amico più fidati e sincero di Augusto [SM=g8119]



Ah si pure troppo fedele. Al suo posto lo avrei buttato nel vesuvio: gli rovinò la vita nonostante gli dovesse la vita e l'impero per fargli sposare quella mignottona di sua figlia. Idem per Tiberio
[Modificato da Sertorio64 10/08/2010 08:09]
10/08/2010 11:07
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 10/08/2010 8.08:



Ah si pure troppo fedele. Al suo posto lo avrei buttato nel vesuvio: gli rovinò la vita nonostante gli dovesse la vita e l'impero per fargli sposare quella mignottona di sua figlia. Idem per Tiberio


Beh piano. Ad Augusto Agrippa deve tutta la sua fortuna comunque, e se avesse fatto un colpo di stato sarebbe passato da ingrato. Roma era piena di buoni generali, come dimostrano sempre nell'epoca di Augusto i vari Germanico, Druso Maggiore, Druso Minore e così via, e fu fortuna per entrambi che fossero già amici intimi fin da bambini e fossero compagni ad Apollonia. Senza l'opera politica di Augusto, che seppe poi farsi da parte per lasciare il comando ad Agrippa, questi in nessun modo mai sarebbe arrivato a comandare delle legioni, essendo di così poveri natali.
Agrippa divenne il secondo uomo più importante del mondo finché visse, ti pare poco? In nessun altro modo avrebbe potuto raggiungere un tale prestigio. Un colpo di mano contro Augusto sarebbe stato ingrato, oltre che difficilmente attuabile (Augusto sventò un enorme numero di congiure dirette contro di lui).

Per quanto riguarda la moglie, Agrippa era ben contento di imparentarsi finalmente con la famiglia imperiale sposando per di più una giovane bellissima. Non è provato che Giulia cominciò i suoi adulteri già quando era sposa di Agrippa.
Su Tiberio posso darti ragione, amò profondamente e intimamente Vipsania Agrippa perlomeno quanto odiò Giulia, ma su questo matrimonio bisogna fare luce. La versione generalmente diffusa fu che Giulia si innamorò di Tiberio, cosa che però risulta difficile dal momento che Tiberio era una persona fisicamente e moralmente disprezzabile (per quanto un buon Imperatore). Più probabile è, secondo me, che Livia abbia spinto il figlio al matrimonio, perché in questo modo lo legava alla successione imperiale in modo più legittimo di quanto legasse Marco Agrippa Postumo (entrambi adottati dal Divo Augusto).


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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 10/08/2010 11.07:


Beh piano. Ad Augusto Agrippa deve tutta la sua fortuna comunque, e se avesse fatto un colpo di stato sarebbe passato da ingrato. Roma era piena di buoni generali, come dimostrano sempre nell'epoca di Augusto i vari Germanico, Druso Maggiore, Druso Minore e così via, e fu fortuna per entrambi che fossero già amici intimi fin da bambini e fossero compagni ad Apollonia. Senza l'opera politica di Augusto, che seppe poi farsi da parte per lasciare il comando ad Agrippa, questi in nessun modo mai sarebbe arrivato a comandare delle legioni, essendo di così poveri natali.
Agrippa divenne il secondo uomo più importante del mondo finché visse, ti pare poco? In nessun altro modo avrebbe potuto raggiungere un tale prestigio. Un colpo di mano contro Augusto sarebbe stato ingrato, oltre che difficilmente attuabile (Augusto sventò un enorme numero di congiure dirette contro di lui).

Per quanto riguarda la moglie, Agrippa era ben contento di imparentarsi finalmente con la famiglia imperiale sposando per di più una giovane bellissima. Non è provato che Giulia cominciò i suoi adulteri già quando era sposa di Agrippa.
Su Tiberio posso darti ragione, amò profondamente e intimamente Vipsania Agrippa perlomeno quanto odiò Giulia, ma su questo matrimonio bisogna fare luce. La versione generalmente diffusa fu che Giulia si innamorò di Tiberio, cosa che però risulta difficile dal momento che Tiberio era una persona fisicamente e moralmente disprezzabile (per quanto un buon Imperatore). Più probabile è, secondo me, che Livia abbia spinto il figlio al matrimonio, perché in questo modo lo legava alla successione imperiale in modo più legittimo di quanto legasse Marco Agrippa Postumo (entrambi adottati dal Divo Augusto).




io la vedo un poco diversamente: era Augusto che doveva tutto ad Agrippa senza le cui virtù militari Ottaviano nemmeno sapremmo che è esistito. Agrippa avrebbe potuto benissimo passare con Antonio che era più abile di Ottaviano militarmente ma molto meno furbo (furbo non intelligente) politicamnte. Se ad Azio Agrippa fosse stato con Marco Antonio i pesci di quel tratto di mare avrebbero pasteggiato con le carni di Augusto (ricavandone un gran mal di pancia visto che era malaticcio) e avremmo un anno di soli 11 mesi. Comunque senza il mese di Agosto ... [SM=g7792] Tiberio moralmente e fisicamente disprezzabile? A me risulta che fosse robusto e ben proporzionato, nuotasse spesso e facesse quotidiani esercizi di scherma. Amava leggere e si trovava a disagio nella confusione: per questo amava le isole tipo Rodi. Era modesto visto che rifiutò di farsi dedicare un mese dell'anno. Forse non sarà stato un tipo brillante ma una donna con la testa sulle spalle poteva certo innamorarsene. Giulia (oddio la mia prima morosa si chiamava Giulia, [SM=g8362] era un gioiellino, sento sempre un po' di disagio quando devo parlare della figlia di Augusto ...)no di certo.
In tarda età si lasciò andare a qualche lascivia ma non per questo si deve giudicare troppo severamente.
Giulia aveva fama di ragazza "leggera" prima di sposare Agrippa che pure era innamorato di sua moglie come Tiberio e come Pompeo della figlia di Cesare. Augusto si fece da parte per lasciare il comando ad Agrippa? E per forza, come capo militare era uno zero spaccato. Meno male che lo capì ...
Si, Livia aveva sempre tramato per dare la successione a Tiberio, un giorno dopo le nozze con Giulia, lo vide guardare Vipsania passare in strada con evidentissimo rimpianto. La buona mammina fece in modo di allontanare da Roma la poveretta (e meno male che si limitò a questo ...)
Quanto alla gratitudine uno che aveva le legioni dalla sua, poteva pure infischiarsene. Augusto era un ingrato nato ma non risulta che ciò gli creasse problemi [SM=g8119] Agrippa era il capo riconosciuto dell'esercito e penso che qualunque soldato dovendo scegliere se combattere sotto il comando di Agrippa o di Augusto non avrebbe avuto dubbi su chi fosse il migliore.
[Modificato da Sertorio64 10/08/2010 15:54]
10/08/2010 16:14
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A parte che non sono sicuro che un soldato fra Agrippa e il Divo Augusto, figlio di un semidio, contro la cui persona addirittura venne proibita la bestemmia e via dicendo, avrebbe scelto Agrippa, comunque Augusto senza Agrippa avrebbe semplicemente trovato un altro generale. Le grandi vittorie di Agrippa in fondo sono state la campagna cantabrica, già intrapresa da Augusto che se ne ritirò ammalato, la battaglia di Nauloco, combattuta comunque con forze superiori contro un abile ammiraglio quale Sesto Pompeo, e la battaglia di Azio. In tutte si distinse nitidamente l'abilità di Agrippa, ma un qualsiasi altro abile comandante le avrebbe potute vincere, sicuramente in modo meno nitido o schiacciante, ma le avrebbe potute vincere (Agrippa grandissimo comandante, ma non uno Scipione o un Giulio Cesare).

Fu grande l'abilità di Augusto nel creare le circostanze perché le guerre fossero vinte: mai si avventurò in conflitti che lo vedessero sfavorito. Contro Sesto Pompeo nonostante una sconfitta ebbe le forze per combatterlo nuovamente e sconfiggerlo, affidando sì la flotta ad Agrippa, ma senza che questi compisse alcun miracolo strategico.
Ad Azio era difficile che la parte occidentale, bacino di reclutamente di tutte le legioni, perdesse, ma va il plauso ad Agrippa di aver condotto in maniera ottima la pugna. Sicuramente a suo vantaggio andò anche la condotta lunatica dei due innamorati.

Non ha senso dire "se ad Azio Agrippa si fosse schierato contro Augusto", dal momento che il comando degli eserciti nella battaglia era affidato ad Augusto ed essi rispondevano soltanto a lui. E' stata grossomodo la stessa situazione degli scipioni a Magnesia, con in quel caso Lucio che lasciò il comando a Publio.

Poi non penso che Agrippa avrebbe avuto un minimo futuro come governante. Già i senatori poco sopportavano Augusto perché di stirpe non eccelsa, e da quì derivo la sua necessità di coniugarsi con Livia Drusilla, figuriamoci che cosa avrebbero detto di un uomo privo di nobili natali come Agrippa. Infatti Augusto, per designarlo alla successione, perché nessuno mai avrebbe pensato che l'Imperatore, malaticcio, sarebbe sopravvissuto al suo amico che mai un giorno della sua vita era stato malato, gli diede in sposa sua figlia Giulia, che era annoverata a tutti gli effetti tra i Giulio-Claudi (nonostante frutto del matrimonio tra Augusto e Scribonia, matrimonio terminato appena dopo la nascita della figlia)



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Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
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11/08/2010 08:09
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Re:
TGD5511, 10/08/2010 16.14:

A parte che non sono sicuro che un soldato fra Agrippa e il Divo Augusto, figlio di un semidio, contro la cui persona addirittura venne proibita la bestemmia e via dicendo, avrebbe scelto Agrippa, comunque Augusto senza Agrippa avrebbe semplicemente trovato un altro generale. Le grandi vittorie di Agrippa in fondo sono state la campagna cantabrica, già intrapresa da Augusto che se ne ritirò ammalato, la battaglia di Nauloco, combattuta comunque con forze superiori contro un abile ammiraglio quale Sesto Pompeo, e la battaglia di Azio. In tutte si distinse nitidamente l'abilità di Agrippa, ma un qualsiasi altro abile comandante le avrebbe potute vincere, sicuramente in modo meno nitido o schiacciante, ma le avrebbe potute vincere (Agrippa grandissimo comandante, ma non uno Scipione o un Giulio Cesare).

Fu grande l'abilità di Augusto nel creare le circostanze perché le guerre fossero vinte: mai si avventurò in conflitti che lo vedessero sfavorito. Contro Sesto Pompeo nonostante una sconfitta ebbe le forze per combatterlo nuovamente e sconfiggerlo, affidando sì la flotta ad Agrippa, ma senza che questi compisse alcun miracolo strategico.
Ad Azio era difficile che la parte occidentale, bacino di reclutamente di tutte le legioni, perdesse, ma va il plauso ad Agrippa di aver condotto in maniera ottima la pugna. Sicuramente a suo vantaggio andò anche la condotta lunatica dei due innamorati.

Non ha senso dire "se ad Azio Agrippa si fosse schierato contro Augusto", dal momento che il comando degli eserciti nella battaglia era affidato ad Augusto ed essi rispondevano soltanto a lui. E' stata grossomodo la stessa situazione degli scipioni a Magnesia, con in quel caso Lucio che lasciò il comando a Publio.

Poi non penso che Agrippa avrebbe avuto un minimo futuro come governante. Già i senatori poco sopportavano Augusto perché di stirpe non eccelsa, e da quì derivo la sua necessità di coniugarsi con Livia Drusilla, figuriamoci che cosa avrebbero detto di un uomo privo di nobili natali come Agrippa. Infatti Augusto, per designarlo alla successione, perché nessuno mai avrebbe pensato che l'Imperatore, malaticcio, sarebbe sopravvissuto al suo amico che mai un giorno della sua vita era stato malato, gli diede in sposa sua figlia Giulia, che era annoverata a tutti gli effetti tra i Giulio-Claudi (nonostante frutto del matrimonio tra Augusto e Scribonia, matrimonio terminato appena dopo la nascita della figlia)




Dai poche storie tutte le volte che Ottaviano ha preso una spada in mano ha fatto solo figuracce, A Nauloco Agrippa vinse, non certo Augusto. Contro Bruto fu ignobilmente sconfitto e si salvò solo per l'immensa fortuna, quella stessa che mentre combatteva in Illiria lo fece atterrare su un cumulo di rifiuti dopo essere caduto da una torre. Ad Azio senza l'invenzione dell'arpax, opera di Agrippa e senza la fuga della lunatica come giustamente dici, Cleopatra, Augusto sarebbe finito in bocca ai pesci. Si vede proprio che discendeva da Venere e non da Marte ....
Agrippa era troppo modesto per aspirare al governo ma nella storia di roma molti uomini di oscuri natali ma con le legioni dalla loro divennero imperatori. Settimio Severo, Vespasiano, Aureliano, Traiano ... Mentre i semidei Giulii prima che nascesse Cesare erano in piena decadenza. Ciò non toglie che Antonio lo avrebbe accolto a braccia aperte ed essendo un uomo generoso degnamente ricompensato. Dici bene Agrippa aveva una salute di ferro ma dopo il divorzio impostogli da Ottaviano ed il matrimonio con la "escort" se ne andò in Gallia e ci morì di crepacuore, così come Tiberio se ne scappò a Rodi per non essere costretto a strozzare con le sue mani la figlia dell'Imperatore [SM=g8113] ai soldati importava molto poco che Ottaviano discendesse da Venere, sul campo di battaglia tra un Agrippa ed un Ottaviano non ci sarebbe stato proprio paragone. Arruolarsi con il figlio di Venere sarebbe equivalso al suicidio.
[Modificato da Sertorio64 11/08/2010 08:14]
11/08/2010 15:11
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Re: Re:
Sertorio64, 11/08/2010 8.09:



Dai poche storie tutte le volte che Ottaviano ha preso una spada in mano ha fatto solo figuracce, A Nauloco Agrippa vinse, non certo Augusto. Contro Bruto fu ignobilmente sconfitto e si salvò solo per l'immensa fortuna, quella stessa che mentre combatteva in Illiria lo fece atterrare su un cumulo di rifiuti dopo essere caduto da una torre. Ad Azio senza l'invenzione dell'arpax, opera di Agrippa e senza la fuga della lunatica come giustamente dici, Cleopatra, Augusto sarebbe finito in bocca ai pesci. Si vede proprio che discendeva da Venere e non da Marte ....
Agrippa era troppo modesto per aspirare al governo ma nella storia di roma molti uomini di oscuri natali ma con le legioni dalla loro divennero imperatori. Settimio Severo, Vespasiano, Aureliano, Traiano ... Mentre i semidei Giulii prima che nascesse Cesare erano in piena decadenza. Ciò non toglie che Antonio lo avrebbe accolto a braccia aperte ed essendo un uomo generoso degnamente ricompensato. Dici bene Agrippa aveva una salute di ferro ma dopo il divorzio impostogli da Ottaviano ed il matrimonio con la "escort" se ne andò in Gallia e ci morì di crepacuore, così come Tiberio se ne scappò a Rodi per non essere costretto a strozzare con le sue mani la figlia dell'Imperatore [SM=g8113] ai soldati importava molto poco che Ottaviano discendesse da Venere, sul campo di battaglia tra un Agrippa ed un Ottaviano non ci sarebbe stato proprio paragone. Arruolarsi con il figlio di Venere sarebbe equivalso al suicidio.


E' vero, i risulati di Augusto come militare sono stati molto modesti (anche se comunque in Illiria e in Spagna non fece veri e propri buchi nell'acqua), ma rimaneva pur sempre un Imperatore e per tanto non aveva stretta necessità di comandare le truppe. Delegava gli eserciti ad Agrippa o ad altri generali, come Tiberio e Germanico, ed otteneva ottimi risultati: che cosa gli serviva comandarli lui stesso?

Poi dici che Antonio avrebbe accolto Agrippa a braccia aperte, ma che cosa poteva ricevere da Antonio più che da Augusto? In entrambi i casi sarebbe stato il secondo, e solo Augusto sarebbe riuscito a dare longevità al dominio romano. Agrippa divenne a tutti gli effetti il secondo uomo più potente del mondo, e il matrimonio con Giulia per lui non fu sgradevole, seppur ci sono voci di adulteri. Che Tiberio scappò a Rodi per non dover stare con Giulia siamo d'accordo, ma Tiberio ed Agrippa avevano caratteri ben diversi.

Sulla fortuna di Augusto... beh la fortuna è fortuna. Anche Cesare ebbe un grande fattore C (citiamo la battaglia di Munda ad esempio), eppure questo non ne ha svilito i meriti militari o sbaglio?



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"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura!
Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
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11/08/2010 17:39
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Re: Re: Re:
TGD5511, 11/08/2010 15.11:


E' vero, i risulati di Augusto come militare sono stati molto modesti (anche se comunque in Illiria e in Spagna non fece veri e propri buchi nell'acqua), ma rimaneva pur sempre un Imperatore e per tanto non aveva stretta necessità di comandare le truppe. Delegava gli eserciti ad Agrippa o ad altri generali, come Tiberio e Germanico, ed otteneva ottimi risultati: che cosa gli serviva comandarli lui stesso?

Poi dici che Antonio avrebbe accolto Agrippa a braccia aperte, ma che cosa poteva ricevere da Antonio più che da Augusto? In entrambi i casi sarebbe stato il secondo, e solo Augusto sarebbe riuscito a dare longevità al dominio romano. Agrippa divenne a tutti gli effetti il secondo uomo più potente del mondo, e il matrimonio con Giulia per lui non fu sgradevole, seppur ci sono voci di adulteri. Che Tiberio scappò a Rodi per non dover stare con Giulia siamo d'accordo, ma Tiberio ed Agrippa avevano caratteri ben diversi.

Sulla fortuna di Augusto... beh la fortuna è fortuna. Anche Cesare ebbe un grande fattore C (citiamo la battaglia di Munda ad esempio), eppure questo non ne ha svilito i meriti militari o sbaglio?




è vero che anche Cesare ebbe fortuna in moti casi; Munda è l'ultimo ma anche a ruspina stava per essere sconfitto da Labieno che tecnicamente non gli era da meno quando il cavallo del su avversario inciampò disarcionando Labieno che dovette interrompere il combattimento. Sempre a Ruspina stava per essere di nuovo sconfitto quando il sole tramontò salvandolo così da una brutta fine. Un'ora dil luce in più e addio Figlio di Venere. E poi a Durazzo naufragò con pochi uomini ma pompeo non ebbe il coraggio di prendere l'iniziativa. Ad Alesia lui stesso dice che se Vercingetorige avesse insistito un solo giorno avrebbe vinto. Con tutto ciò resta un grande comandante. Augusto fu fortunato perchè salvò la pelle ma i cimenti li perse tutti. Quando vinse, il comando effettivo lo aveva Agrippa. Cosa poteva dargli Antonio più di Augusto? Gratitudine e la moglie che voleva e con la quale si trovava benissimo; inoltre poichè Antonio si era accasato in Egitto gli avrebbe potuto dare il potere sull'occidente. Sempre in nome di Antonio ma quasi indipendente. Io avrei scelto Antonio; era più umano e meno rompiscatole.
Augusto era imperatore ma non nacque tale e all'epoca per un imperatore saper comandare personalmente era molto utile se non indispensabile. Augusto ebbe fortuna perchè nessuno gli si ribellò ma se Agrippa l'avesse fatto? Quale legionario avrebbe scelto di combattere una battaglia con Ottaviano se i tuoi nemici erano comandati da Agrippa? Nemmeno il suo cane se ne aveva qualcuno [SM=g8260]
11/08/2010 19:30
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Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 11/08/2010 17.39:



è vero che anche Cesare ebbe fortuna in moti casi; Munda è l'ultimo ma anche a ruspina stava per essere sconfitto da Labieno che tecnicamente non gli era da meno quando il cavallo del su avversario inciampò disarcionando Labieno che dovette interrompere il combattimento. Sempre a Ruspina stava per essere di nuovo sconfitto quando il sole tramontò salvandolo così da una brutta fine. Un'ora dil luce in più e addio Figlio di Venere. E poi a Durazzo naufragò con pochi uomini ma pompeo non ebbe il coraggio di prendere l'iniziativa. Ad Alesia lui stesso dice che se Vercingetorige avesse insistito un solo giorno avrebbe vinto. Con tutto ciò resta un grande comandante. Augusto fu fortunato perchè salvò la pelle ma i cimenti li perse tutti. Quando vinse, il comando effettivo lo aveva Agrippa. Cosa poteva dargli Antonio più di Augusto? Gratitudine e la moglie che voleva e con la quale si trovava benissimo; inoltre poichè Antonio si era accasato in Egitto gli avrebbe potuto dare il potere sull'occidente. Sempre in nome di Antonio ma quasi indipendente. Io avrei scelto Antonio; era più umano e meno rompiscatole.
Augusto era imperatore ma non nacque tale e all'epoca per un imperatore saper comandare personalmente era molto utile se non indispensabile. Augusto ebbe fortuna perchè nessuno gli si ribellò ma se Agrippa l'avesse fatto? Quale legionario avrebbe scelto di combattere una battaglia con Ottaviano se i tuoi nemici erano comandati da Agrippa? Nemmeno il suo cane se ne aveva qualcuno [SM=g8260]



Augusto fu il miglior Imperatore romano fino almeno a Vespasiano e su questo la critica è concorde (poi c'è chi, come me, lo ritiene il migliore di sempre, ma questo è diverso), eppure fu probabilmente il più inetto sotto il punto di vista militare. Questo è perché un Imperatore non doveva avere soltanto attitudine al comando, ma poteva tranquillamente delegare altri a farlo ottenendo grandi successi.

Antonio non avrebbe mai lasciato il comando dell'occidente ad Agrippa, e comunque per quanto fosse più umano (e siamo d'accordo) non sarebbe stato in grado di tenere unita Roma salvandola da ulteriore guerre civili. Comunque ad Augusto si ribellarono, ad esempio a Perugia, e seppe contrastarli abilmente inviando i suoi generali. L'unico la cui ribellione poteva essere dannosa era Agrippa, ma il dibattito è sterile giacché se vi fosse stato il minimo rischio che si ribellasse mai gli avrebbe affidato così tanti poteri. Poteri politici Agrippa non ne aveva, ed era pericoloso solo al comando delle legioni.
Quando cadde in disgrazia brevemente presso Augusto si ritirò sull'isola di Rodi, e non prese le armi contro l'Imperatore, ed io questo non lo imputo solo alla sua fedeltà, ma anche alla consapevolezza di non poter nulla.



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17/08/2010 10:47
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Re: Re: Re: Re: Re:
TGD5511, 11/08/2010 19.30:



Augusto fu il miglior Imperatore romano fino almeno a Vespasiano e su questo la critica è concorde (poi c'è chi, come me, lo ritiene il migliore di sempre, ma questo è diverso), eppure fu probabilmente il più inetto sotto il punto di vista militare. Questo è perché un Imperatore non doveva avere soltanto attitudine al comando, ma poteva tranquillamente delegare altri a farlo ottenendo grandi successi.

Antonio non avrebbe mai lasciato il comando dell'occidente ad Agrippa, e comunque per quanto fosse più umano (e siamo d'accordo) non sarebbe stato in grado di tenere unita Roma salvandola da ulteriore guerre civili. Comunque ad Augusto si ribellarono, ad esempio a Perugia, e seppe contrastarli abilmente inviando i suoi generali. L'unico la cui ribellione poteva essere dannosa era Agrippa, ma il dibattito è sterile giacché se vi fosse stato il minimo rischio che si ribellasse mai gli avrebbe affidato così tanti poteri. Poteri politici Agrippa non ne aveva, ed era pericoloso solo al comando delle legioni.
Quando cadde in disgrazia brevemente presso Augusto si ritirò sull'isola di Rodi, e non prese le armi contro l'Imperatore, ed io questo non lo imputo solo alla sua fedeltà, ma anche alla consapevolezza di non poter nulla.



come ho già detto altrove Secondo me Augusto sapeva solo chiacchierare: il lavoro lo facevano altri. Senza la parentela con Cesare e le per me inspiegabili fedeltà di Agrippa e Pompeo, unitamente ad una incommensurabile dose di fortuna (contro Bruto, in Illiria, ad Azio ecc.ecc.ecc.) non sapremmo nemmeno chi fu. Se Tiberio si fosse recato presso le legioni e le avvesse sollevate contro Augusto chi si poteva schierare con quest'ultimo sapendo che miltarmete era un sottozero spaccato? Grande imperatore? Cosa fece lui a parte le chiacchiere?

17/08/2010 12:33
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Sertorio64, 17/08/2010 10.47:


come ho già detto altrove Secondo me Augusto sapeva solo chiacchierare: il lavoro lo facevano altri. Senza la parentela con Cesare e le per me inspiegabili fedeltà di Agrippa e Pompeo, unitamente ad una incommensurabile dose di fortuna (contro Bruto, in Illiria, ad Azio ecc.ecc.ecc.) non sapremmo nemmeno chi fu. Se Tiberio si fosse recato presso le legioni e le avvesse sollevate contro Augusto chi si poteva schierare con quest'ultimo sapendo che miltarmete era un sottozero spaccato? Grande imperatore? Cosa fece lui a parte le chiacchiere?





L'opera politica di Augusto, che da giovanissimo nullatenente (con solo il nome di Cesare, in cui credette solo lui e da altri era reputato poco più che un vezzo narcisistico) è arrivato a creare un'autocrazia stabile a Roma morendo nel suo letto, è enorme. Il rinnovamento delle provincie ad esempio, o la stabilizzazione delle forze armate, un governo equilibrato e sempre distaccato, annessioni territoriali notevoli, bilanci perennemente in positivo e via dicendo.

Perché Augusto tenne sempre Tiberio fuori da comandi importanti, se non affiancato dal fedelissimo Germanico? Per quale motivo si affidava ad Agrippa? Aveva un occhio eccezionale nel giudicare i suoi sottoposti, e così come era sicuro della buonafede di Agrippa e Germanico che mai l'avrebbero tradito, così non avrebbe lasciato a Tiberio comandi mediante i quali fosse in grado di rovesciarlo.

E poi era ben voluto dalle truppe. Ricordiamo l'episodio dopo la morte di Caligola, quando si voleva ripristinare la Repubblica. I pretoriani, a cui veniva chiesto perché volessero a tutti i costi l'elezione di un Imperatore dopo la severità inumana di Tiberio e la pazzia d Caligola, risposero "Ricordiamo quanto si stava bene sotto Augusto". Questo vorrà pur dire qualcosa, no? Augusto aveva la fedeltà delle truppe e del popolo, e fu uno dei pochi grandi della storia che non subì nessuna opera di revisionismo.


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