Tercio Real, 07/03/2010 17.40:
Bé non credo gli stessi iberici avessero voluto una serie di battaglie campali, conoscevano i propri limiti e i propi vantaggi.
Non ce meno merito nel vincere un nemico con l´astuzia e le schermaglie che in una battaglia campale.
É lo stesso che con l´invasione Napoleonica della Spagna.
Certo che se l´esercito spagnolo avesse combattuto sempre in campo aperto la Francia non avrebbe trovato cosí tanti ostacoli. Una volta che il nemico cambia la sua strategia perché sa che in battaglie campali non puó fare niente (sebbene i francesi anche furono sconfitti in battaglie campali) bisogna adeguarsi alla nuova strategia del nemico.
Se non ti adatti, allora sarai sconfitto, visto che la guerra non si fa solo con battaglie campali.
certo la forza di Roma era nella legione la debolezza degli iberici nelle divisioni e nel particolarismo: Sertorio tentò di unificarli ma alla fine fu lasciato quasi solo con i suoi Celtiberi invisi agli altri iberici (extracomunitari!). La guerriglia metteva in crisi la legione che era strutturata per le battaglie in campo aperto era più flessibile della falange ma gli iberici sul loro terreno se avevano un capo valido erano un osso durissimo. I fanti spagnoli furono poi fortissimi nel rinascimento: sotto Alessandro Farnese se avessero avuto la possibilità di sbarcare in Inghilterra l'avrebbero fatta a pezzi per sempre e la Spagna sarebbe stata unica padrona dell'America. vinse in campo aperto anche contro i francesi. in epoca Napoleonica non c'era altro modo per battere i francesi che con la guerriglia come i russi ben sanno