220 B.C. - Roma è uscita dalla sua preistoria: da realtà regionale è, di fatto, la principale potenza italiana. I suoi confini vanno dalla Pianura Padana alla Sicilia e anche la Sardegna non sfugge al suo giogo, dopo che, la guerra con i Punici ha consentito all’Urbe di impossessarsi di quei domini cartaginesi. E tuttavia, la storia è ancora tutta da scrivere…
Lucullus Horticianus, homo novus proveniente dalle magistrature popolari si è fatto strada nelle alte cariche militari e, dopo aver dato prova di grande coraggio in alcune battaglie di minore entità, il senato ha deciso che merita di essere messo alla prova: viene nominato Generale della I Legio Italia, con il compito di portare sotto l’aquila repubblicana le fertili terre del Nord Italia, sotto il dominio barbarico dei Galli. Recentemente, infatti, numerose armate barbare si sono fatte sempre più intraprendenti, mettendo a repentaglio i possedimenti romanici di Arretium e Ariminum. Li comanda un Generale rispettato e temuto da tutti i popoli italici: Brenno, discendente dell’omonimo capo gallico che due secoli prima aveva annientato le legioni romane presso l’Allia, saccheggiando Roma.
Lucullus è giovane, ma di idee chiare: chiede, ed ottiene, che vengano costruite strade per collegare i possedimenti romani emiliani con Roma, in modo da assicurare vettovaglie in quantità al suo esercito e, soprattutto, possa ricevere aiuti in tempi brevi. Al comando di 13 unità di Hastati, 3 Veliti e 3 Cavalieri Italici alleati scende in pianura padana con l’intento di porre fine al dominio gallico su Bononia; approfittando della bella stagione e dell’assenza temporanea di Brenno - impegnato, dal resoconto delle spie romane, in un conflitto con tribù ribelli d’Oltralpe – Bononia è assediata ed espugnata con irrisoria facilità. Ma la risposta gallica non tarda a venire….