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Res Bellicae 220 B.C.

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2008 12:55
09/09/2008 12:32
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220 B.C. - Roma è uscita dalla sua preistoria: da realtà regionale è, di fatto, la principale potenza italiana. I suoi confini vanno dalla Pianura Padana alla Sicilia e anche la Sardegna non sfugge al suo giogo, dopo che, la guerra con i Punici ha consentito all’Urbe di impossessarsi di quei domini cartaginesi. E tuttavia, la storia è ancora tutta da scrivere…
Lucullus Horticianus, homo novus proveniente dalle magistrature popolari si è fatto strada nelle alte cariche militari e, dopo aver dato prova di grande coraggio in alcune battaglie di minore entità, il senato ha deciso che merita di essere messo alla prova: viene nominato Generale della I Legio Italia, con il compito di portare sotto l’aquila repubblicana le fertili terre del Nord Italia, sotto il dominio barbarico dei Galli. Recentemente, infatti, numerose armate barbare si sono fatte sempre più intraprendenti, mettendo a repentaglio i possedimenti romanici di Arretium e Ariminum. Li comanda un Generale rispettato e temuto da tutti i popoli italici: Brenno, discendente dell’omonimo capo gallico che due secoli prima aveva annientato le legioni romane presso l’Allia, saccheggiando Roma.
Lucullus è giovane, ma di idee chiare: chiede, ed ottiene, che vengano costruite strade per collegare i possedimenti romani emiliani con Roma, in modo da assicurare vettovaglie in quantità al suo esercito e, soprattutto, possa ricevere aiuti in tempi brevi. Al comando di 13 unità di Hastati, 3 Veliti e 3 Cavalieri Italici alleati scende in pianura padana con l’intento di porre fine al dominio gallico su Bononia; approfittando della bella stagione e dell’assenza temporanea di Brenno - impegnato, dal resoconto delle spie romane, in un conflitto con tribù ribelli d’Oltralpe – Bononia è assediata ed espugnata con irrisoria facilità. Ma la risposta gallica non tarda a venire….



09/09/2008 12:32
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219 B.C. - Bononia ha consentito a Roma di appropriarsi delle fertili coltivazioni padane, ma l’obiettivo di Lucullus è l’Italia con la conquista di Jenuensis, Patavium e Mediolanium. Il Generale, esperto nelle tattiche militari, non perde occasione di addestrare personalmente le proprie truppe durante la rigida stagione invernale, evitando loro di rilassarsi ed eccedere nella mollezza. Nel frattempo, con un accurato lavoro di intelligence, viene a sapere che le città di Mediolanium e Patavium non sono presediute che da piccole guarnigioni, per cui, iniziata la primavera, decide di muovere alla volta della città lombarda. La marcia, lunga ma agevole, si arresta tuttavia nei pressi del Po, dove un’armata gallica tende un’imboscata alla Legione romana. Lo scontro, impari per numero, esalta ancora una volta le doti del grande stratega Romano: il terreno, piuttosto pianeggiante, è coperto da boschi, luogo ideale per nascondere i reparti di cavalleria alleata; la fanteria, invece, viene fatta schierare su tre linee, secondo la consueta scacchiera cara alla scuola militare romana. In prima linea e seconda linea vengono posti 7 e 6 unità di Hastati, in terza i veliti, con il compito di aggirare l’esercito nemico venuto nel frattempo in mischia e bersagliarlo con i loro letali giavellotti. Le 3 cavallerie, nascoste nella boscaglia, ricevono l’ordine di non muoversi fino ad ordini contrari. L’esercito nemico, forte della superiorità numerica, decide di sbrigare velocemente la pratica, riversandosi completamente sull’esercito romano: una fiumana disordinata e urlante si abbatte sulla prima fila romana che non arretra di un passo. I manipoli della prima linea falciano le prime linee avversarie con i loro pila e sostengono il corpo a corpo, in attesa della seconda linea che, nel frattempo, rimane ferma e pronta all’ordine di carica del Generale. Lucullus, calmo quasi all’inverosimile, osserva i movimenti nemici, aspettando un segnale che, puntualmente, arriva: l’ala sinistra nemica da segni di cedimento, i nemici stanno accusando il colpo. Immediatamente da l’ordine alla seconda linea di entrare nella battaglia, evitando l’utilizzo dei pila. Contestualmente le cavallerie nascoste ricevono l’ordine di attaccare da tergo l’esercito gallico: è una carneficina, di 3500 galli trovano scampo presso Medioanium meno di 50 uomini. Tra i romani, invece, 200 milites raggiungono i Campi Elisi. La strada per Mediolanium è ormai in discesa….
[Modificato da gup133 09/09/2008 12:33]



09/09/2008 16:31
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218 - 216 B.C – Mediolanium, sguarnita è assediata nell’inverno del 218 e presa nella primavera successiva. Lucullus, in tal modo, ha isolato Patavium dal resto del regno gallico, la fine di questa città (governata da Vindice, cognato di Brenno) sembra ormai prossima. Visto l’aumento degli introiti il Senato decide la creazione di una seconda legione, la Legio II Italica, affidata, per volere dello stesso Lucullus, al Generale Titus Calpurnius, compagno d’arme di Lucullus, distintosi nelle battaglie padane. Al comando di pochi effettivi, peraltro integrati da numerosi contingenti gallici passati al soldo dell’urbe, Calpurnius da assedio alla città di Jenuensis espugnandola senza difficoltà nella primavera del 216: sembra che nulla possa resistere a Roma!
Ma gli Dei, si sa, sono volubili, e la ruota della fortuna comincia a voltare le spalle all’Urbe…


215 B.C. - I timori di Lucullus non erano infondati: i galli si stavano preparando al contrattacco e ora l’inferno infuria nelle terre appena conquistate, 10000 galli sono scesi dalle terre del Nord per sconfiggere colui che, nel giro di un biennio, aveva portato la lingua di Roma oltre il Po. Brenno stesso li comanda, e il solo nome genera terrore tra le fila Roma. Solo Lucullus e Calpurnius sembrano essere immuni dalla follia collettiva che sembra dilagare. Dopo un rapido conciliabolo, e il reclutamento di nuovi effettivi a rimpolpare le due legioni provate dalle battaglie, si decide di non aspettare i galli facendosi assediare, ma di portare direttamente la guerra per le pianura, sfruttando la miglior preparazione bellica delle armate capitoline. 4000 legionari si preparano ad una sfida impari, per di più affrontando non già capitani sprovveduti come era successo fin d’ora, ma un Generale di provato valore come Brenno. La pianificazione bellica della campagna da parte di Lucullus è meticolosa, si abbandona, momentaneamente, l’idea di assediare Patavium, per prepararsi alla difesa. Si costruiscono strade lastricate, affinché venga assicurata la mobilità degli eserciti, e si erige un campo sul ponte tra Jenuensis e Mediolanium, estrema linea difensiva dell’Urbe. In caso di sconfitta, in capo ad un triennio si assisterebbe alla fine di Roma….



09/09/2008 20:26
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Praefectus Fabrum
Pennywise
bel resoconto Gup. Continua, la storia mi sta appassionando!


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Stephen King's,IT,1990




Video in italiano:
http://it.youtube.com/watch?v=PBhNkRCmF58

Video in inglese:
http://www.youtube.com/watch?v=8S91U829Ld8&feature=related

"Sono il peggior incubo che abbiate avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà, conosco le vostre paure, vi ammazzerò a uno a uno..." Pennywise Il Clown

"Io sono eterno, sono immortale, sono un Divoratore di mondi e di bambini, finirò per divorarvi tutti..." Pennywise Il Clown

"Credevate di esservi liberato di me?" Pennywise Il Clown

"Non lo vuoi un palloncino colorato?...galleggia...e se anche tu verrai quaggiù con me,galleggerai..." Pennywise Il Clown

"Beep-Beep, Richie!!" Pennywise Il Clown

"Quaggiù tutto vola..." Pennywise Il Clown

"Salve e addio." Pennywise Il Clown








10/09/2008 09:51
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214 - 211 B.C. - La strategia è delineata: contrastare l’esercito barbarico su terreni pianeggiante, in modo che la maggiore forza d’urto (e disciplina) romana possa aver buon gioco contro le disordinate armate galliche. Lucullus si pone personalmente a guardia del ponte sul Po’, spedendo Calpurnius in Sicilia ad arruolare valorosi arcieri cretesi, in grado di infilzare, con il loro arco, più nemici contemporaneamente, con una precisione e una gittata senza pari. Può essere l’arma risolutiva, le orde galliche si ritroverebbero bersagliate da molto distante e arriverebbero scompaginate al corpo a corpo! Scortato da ben 4 quinqueremi Calpurnius, a capo di un drappello di unità equestri, si imbarca da Jenuensis alla volta di Syracuse. Ivi, grazie anche agli sforzi economici ulteriori concessi dal senato, riesce ad assoldare ben 600 arcieri cretesi (3 unità), imbarcandosi prontamente per tornare dal suo mentore, Lucullus. Nel frattempo Brenno, intuendo forse le mosse del Generale romano, decide di non scendere nella pianura padana, ma, abilmente, pone l’assedio, massacrando la guarnigione, a Mediolanium: la città, dopo tre anni di dominio romano, è riguadagnata ai galli. Grande lo sconforto in tutta Roma, tre anni di sforzi sono stati vanificati da questi fetidi barbari. Lucullus, con la morte nel cuore per la triste sorte di quei valorosi soldati, è però costretto a tale manovra: una difesa ad oltranza, in netta inferiorità, sarebbe stata impossibile, e il prezzo da pagare ben più alto. Nella primavera del 212, tuttavia, una buona notizia raggiunge il dux: i rinforzi di Calpurnius sono arrivati e le schiere romane vengono immediatamente integrate con gli arcieri cretesi provenienti da Siracusa. Contestualmente Calpurnius, al comando della II Italica si dirige presso il secondo guado del Po’, davanti Patavium: tutti i valici sono ben difesi, Brenno troverà una strenua resistenza. Il Generale barbaro ad ogni modo, forse imbaldanzito per il facile successo di Mediolanium, senza spie in grado di riferire sugli spostamenti romani, decide di muovere verso Jenuensis per riprendere la città sottrattagli anni prima. Era ciò che aspettava Lucullus: lo scontro è inevitabile. Il terreno di battaglia è favorevole ai romani, con un ponte a costituire un imbuto per l’esercito barbaro. Il Generale romano ha predisposto la trappola: in inferiorità numerica, sfruttando il ponte, pone 4 manipoli di hastati a mezzaluna di fronte al ponte; ai lati, in formazione chiusa e pronti a tirare a volontà gli arcieri cretesi. Il resto dell’esercito, costituito da fanteria e cavalleria leggera gallica, è posto a riserva, pronto ad entrare qualora le sorti dello scontro volgano al peggio. Brenno, dal canto suo, resosi conto delle difficoltà cui andrà incontro, pone la fanteria leggere in prima linea e quella pesante in seconda. I temibili cavalieri gallici, invece, sono a chiudere la colonna. I barbari, forti della loro netta superiorità numerica, si riversano sul guado, il loro obiettivo è forzare il tappo costituito dalla mezzaluna degli hastati per poi dilagare nel territorio pianeggiante ingaggiando una impari lotta con le riserve romane. Era, però, ciò che sperava Lucullus: non appena l’orda intasa lo stretto ponte il dux da ordine agli arcieri di colpire senza pietà i nemici. I galli, scompaginati per i loro compagni che cadevano a decine, rimangono disorientati e sembrano titubare. Solo l’intervento di Brenno riporta in battaglia l’esercito gallico. Ma è comunque una carneficina: gli arcieri colpiscono senza pietà, l’ammasso umano sul ponte offre bersagli a non finire agli esperti tiratori greci. E’ un’ecatombe: i cadaveri rendono sempre più difficile il passaggio del ponte e i pila scagliati dagli hastati finiscono il lavoro massacrando ulteriormente i nemici che cercavano scampo. Brenno capisce troppo tardi di essere caduto in trappola e ordina la ritirata. Ma l’ordine di ritirata, con tutta l’armata ancora assiepata sul ponte, si risolve in un disastro senza precedenti: la prima fila, presa dal panico, comincia a pressare la seconda che si lascia coinvolgere dalla rotta. Voltati di spalle i galli non hanno alcuno scampo contro i tiratori cretesi. Oltre il 95% dell’esercito gallico è massacrato, soltanto le cavallerie e lo stesso Brenno trovano la salvezza riparando a Mediolanium. Tra i romani, invece, si contano appena 40 morti. E’ un trionfo assoluto, la minaccia gallica è sventata, Roma è salva e, soprattutto, Brenno in pratica si è consegnato a Lucullus rinchiudendosi a Mediolanium!!!



24/10/2008 12:07
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Un ottimo de Bello Gallico!!! A quando il resto della storia?
24/10/2008 13:34
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211-209 B.C. - Il Senato romano, in onore del dux, indicie 3 giorni di giochi per festeggiare lo scampato pericolo; i senatori, benchè diffidenti per l'enorme potere e prestigio ormai guadagnato da Lucullo, sono costretti a fare buon viso a cattivo gioco, del resto senza il grande Generale Roma non avrebbe avuto scampo.
Calpurnio, sul finire dal 211, viene inviato con la sua II Legio Italica ad assediare Mediolanum, uccidere Brenno e riguadagnare la città all'Urbe; contestualmente, conscio dell'enorme potenziale umano a disposizione dei barbari d'oltre Alpe, decide di porsi a guardia del valico con la Gallia Narbonese: Lucullus ha capito che la guerra deve ora essere portata in territorio nemico. Strategia rischiosissima, ma necessaria: in questo modo l'economia romana, già provata dalla lunga guerra gallica, può rifiatare, guadagnando consensi, rispetto e sopratutto rifornimenti dalle popolazioni appena assoggettate. Con la sua Legione di veterani compie un difficoltoso valico delle Alpi, ricevendo però, a metà cammino, la lieta notizia della conquista di Mediolanium: la testa di Brenno, inviata da Calpurnius a Roma, gli è stata dal senato recapitata affinchè funga da monito a tutte le popolazioni galliche che andranno ad affrontare le legioni di Roma. Nella primavera del 210 B.C., grazie anche ad un abile lavoro di intelligence, Lucullus viene a sapere che Massilia, contrariamente a Gergovia e Alesia, è più sguarnita, decidendo quindi di espugnarla anche per assicurarsi una valida testa di ponte in territorio nemico con una città portuale fiorente e che si afficcia direttamente sul Mar Ligure, da cui ricevere pronti rinforzi. I galli, ancora disorientati dalla disfatta di Brenno, ancora non si sono riorganizzati per cui Massilia viene presa facilmente dal dux: per la prima volta nella sua storia Roma guarda fuori dall'Italia!
Calpurnius, invece, nell'inverno del 210, raggiunge le porte di Patavium, ove l'irriducibile guarnigione gallica oppone una fiera resistenza: conquistarla forzando l'assedio viene giudicato troppo rischioso per cui si preferisce prendere la città per fame!
E'è l'inverno del 209 quando una spia romana, con una freccia piantatagli nel costato dai ribelli gallici, raggiunge Massilia: al cospetto di Lucullus porta una notizia ferale: due enormi eserciti gallici stanno scendendo da Gergovia verso Massilia, e Calpurnius è troppo lontano per portare un valido aiuto...
[Modificato da gup133 24/10/2008 13:50]



27/10/2008 09:45
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Centurio
guai in vista...........cosa accade dopo?
27/10/2008 12:55
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Immunes
Un bel racconto coinvolgente..

Posta anche qualche screenshot magari delle battaglie o dei fatti salienti, diventerebbe oltremodo piacevole

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O Là O Rompi
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