TITOLO: Il guerriero, l'oplita, il legionario
AUTORE: Giovanni Brizzi
EDITORE: Mondadori Printing S.p.A.
LUOGO E ANNO DI EDIZIONE: Roma, 2002
GENERE: Saggio
VOTO:
RECENSIONE:
In questo libro, Brizzi descrive l'evoluzione del modo di combattere occidentale, incentreando la sua analisi su tre figure: il guerriero omerico, l'oplita greco (e il falangita macedone) e il legionario romano.
Nella narrazione dei vari modi di combattere, Brizzi introduce anche un'ampia descizione delle riforme militari dei Barcidi (Amilcare e Annibale) e di Scipione, intividuando una linea di continuità tattica tra le figure di Santippo, Amilcare, Annibale e Scipione l'Afircano.
In questo contesto l'autore descrive anche la battaglia di Zama, fornendone una descrizione un'po diversa rispetto a quella presente nei testi di Polibio.
L'autore dedica ampio spazio anche ad altri temi come lo scontro legione/falange, la nascita della cooorte e dell'esercito professionale, la minaccia partica e quella ebraica.
Unica parte deludente è la conclusione del libro: la decadenza delle strutture militari di Roma è liquidata con poche righe, senza un buon approfondimento.
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'Antesignano'
"- Nel contesto di uno schieramento di battaglia
indica la prima linea così come gli astati lo
erano nella legione manipolare.
- Nell'ordine di marcia, identifica le truppe
di copertura prive di bagagli ...
Non abbiamo elementi per associarli nè ai primi ranghi delle coorti nè alla fanteria legionaria d'elité."
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"Le più varie combinazioni di forze erano possibili anche con i manipoli, e tutte potevano sentirsi tranquillamente attribuire l'attributo di coorte romana, ed essere tranquillamente associate o sostituite dalle più robuste coorti dei socii."