WOLFgang 88, 17/07/2008 21.10:
A me sembra di ricordare che, dopo il periodo turbolento di Nobunaga e Hideyoshi (i quali emersero come signori della guerra proprio per l'uso innovativo delle armi da fuoco), durante la "restaurazione" del periodo Edo i fucili e le armi da fuoco in generale furono vietate fino all'arrivo del commodoro Perry nel 1853. Quindi è plausibile i ribelli che non usassero i fucili e a questo si aggiunge il movente culturale esposto da Antioco.
Sì è così le spade furono riservate solo ai samurai.
Ricordi bene ho appena controllato su " La rivoluzione Militare" di Geoffrey Parker, editore Il Mulino,prezzo 12,00 euro acquistato nel 2005.
"in Giappone furono conservate negli arsenali del governo e durante tutto il secolo la produzione di cannoni che potevano essere fabbricati solo dietro licenza )fu gradualmente ridotta
Ma il Giappone non si limitò a "rinunciare " al cannone.
Dopo il 1580, i governi centrali portarono a termine una serie di " cacce alla spada" volte a togliere tutte le armi dai templi, ai contadini, agli abitanti delle città- a chiunque fosse in grado di resistere alle tasse e alla politica del governo.[...] altre vennero conservate negli arsenali statali per essere utilizzate in caso d'emergenza ( come ad esempio durante le invasioni della corea degli anni 90).
Per alcuni decenni dopo il 1671 l'importazione di tutti i libri stranieri riguardanti argomenti militari ( e il cristianesimo) fu proibita e il
Honcho Gunki-ko (Indagine sull'equipaggiamento militare del Giappone) pubblicato nel 1737, conteneva soltanto un capitolo, per giunta breve, sulle armi da fuoco." pag 247-248