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Divo Giulio Vs Alessandra Magno... pareri TWC

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2008 19:25
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Re:
Mikhail Mengsk, 23/04/2008 22.23:

Ricordiamoci la ferrea fiducia dei legionari in Cesare: non ricordo in quale battaglia ressero a pié fermo una carica di elefanti! Poi il genio fece suonare enormi trombe che li misero in fuga. Oddio proprio non ricordo la battaglia!



Tapso... be comunque Cesare aveva addestrato un'intera legione ad affrontarli


___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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bhè i romani avevano imparato ad affrontare i bestioni,fuoco,urla e per l'appunto squilli di tromba,non credo che l'esito dello squillo di tromba fosse così tanto dubbio a tarso,sia perchè gli elefanti erano stati efficacemente contenuti ma per i diversi precedenti della "tattica"della tromba (Zama in primis)

la fortuna a tapso non c'entra nulla.

riguardo allo scontro tra cesare e alessandro,seppur non amando nè il primo nel secondo,per me non ci sarebbe stata storia:

in uno scontro legioni falangi la legione non ha mai perso

dal punto di vista politico cesare era un genio

dal punto di vista di rapidità di decisioni e pianificazione della campagna non ci sarebbe stata storia,cesare organizzò alla perfezione i sistemi di rifornimenti in Gallia e muoveva il suo esercito con una rapidità impressionante
non si può dire altrettanto invece di Alessandro,a mio avviso sciocco a proseguire fino in India(dove infatti fu fermato)spesso l'esercito si è trovato isolato nelle terre desertiche persiane.Dal punto di vista politico Alessandro fu un totale incapace:orientalizzandosi incrementò i malumori del suo esercito macedone e quindi aumentò il rischio di congiure,non si adoperò per trovare un adeguato successore o almeno dare un principio di stato unitario al suo impero che infatti venne diviso tra antigonidi seleucidi e tolemaici(tutti regni più piccoli e destinati a vita breve e difficile)

come è stato detto le sue cariche andavano bene contro i leggeri e indisciplinati persiani,ma le legioni che riuscivano a fermare i catafratti( e gli elefanti) credo non avrebbero avuto problemi a contenere anche gli heitaroi.

Perciò dico e confermo Cesare pur non amandolo per aver fatto terminare la Res Publica
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"Unus homo nobis cunctando restituit rem.Non enim rumores ponebat ante salutem.Ergo postque magisque viri nunc gloria claret"
-Ennio su QuintusFabiusMaximusCunctator-
Sii più benefico di Augusto e più giusto di Traiano
-saluto del senato agli imperatori posteriori a Traiano-
* Il principio è un periodo di delicati equilibri. Sappiate che questo è l'anno 10191. L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV, mio padre. In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'universo è il Melange, la spezia. La spezia allunga il corso della vita. La spezia aumenta la conoscenza. La spezia è essenziale per annullare lo spazio. La potente Gilda spaziale e i suoi navigatori che la spezia ha trasformato nel corso di oltre 4000 anni, usano il gas arancione della spezia che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio, e cioè, di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo senza mai muoversi. Oh già, ho dimenticato di dirverlo. La spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto. Un arido e desolato pianeta con vasti deserti. Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione conosciuta come i Fremen, che attende secondo un'antica profezia l'avvento di un uomo, un messia, che li guiderà finalmente verso la vera libertà. Il pianeta è Arrakis, conosciuto anche come Dune. (Principessa Irulan Corrino)

* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

* Neanche una goccia di pioggia su Arrakis. (Paul Atreides)

* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

* Chi controlla la spezia, controlla l'universo! (Barone Vladimir Harkonnen)

* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

* Dimmi delle acque del tuo pianeta, Usul. (Chani)

* Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: Nessun uomo ha mai bevuto l'acqua della vita.
Paul Atreides: In tanti hanno provato e non sono riusciti?
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Re:
BJB FabioMassimo, 24/04/2008 12.07:

bhè i romani avevano imparato ad affrontare i bestioni,fuoco,urla e per l'appunto squilli di tromba,non credo che l'esito dello squillo di tromba fosse così tanto dubbio a tarso,sia perchè gli elefanti erano stati efficacemente contenuti ma per i diversi precedenti della "tattica"della tromba (Zama in primis)

la fortuna a tapso non c'entra nulla.

riguardo allo scontro tra cesare e alessandro,seppur non amando nè il primo nel secondo,per me non ci sarebbe stata storia:

in uno scontro legioni falangi la legione non ha mai perso

dal punto di vista politico cesare era un genio

dal punto di vista di rapidità di decisioni e pianificazione della campagna non ci sarebbe stata storia,cesare organizzò alla perfezione i sistemi di rifornimenti in Gallia e muoveva il suo esercito con una rapidità impressionante
non si può dire altrettanto invece di Alessandro,a mio avviso sciocco a proseguire fino in India(dove infatti fu fermato)spesso l'esercito si è trovato isolato nelle terre desertiche persiane.Dal punto di vista politico Alessandro fu un totale incapace:orientalizzandosi incrementò i malumori del suo esercito macedone e quindi aumentò il rischio di congiure,non si adoperò per trovare un adeguato successore o almeno dare un principio di stato unitario al suo impero che infatti venne diviso tra antigonidi seleucidi e tolemaici(tutti regni più piccoli e destinati a vita breve e difficile)

come è stato detto le sue cariche andavano bene contro i leggeri e indisciplinati persiani,ma le legioni che riuscivano a fermare i catafratti( e gli elefanti) credo non avrebbero avuto problemi a contenere anche gli heitaroi.

Perciò dico e confermo Cesare pur non amandolo per aver fatto terminare la Res Publica



quoto!

Però a Magnesia mi pare che la carica dei catafratti avesse sfondato inizialmente il fianco (sinistro?) romano.
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a Magnesia Antioco III sfondò il fianco sinistro Romano con i catafratti e giunse fino al campo,dove però venne respinto da una retroguardia lasciata da Scipione l'Africano.
Bisogna dire che Scipione non potè prendere parte alla battaglia(diede solo gli ordini di preparazione della battaglia)Il comando fu del fratello(o un altro parente)il quale,avendo il fianco sinistro attaccato a un fiume decise di non mettere nessun cavaliere su quel fianco per avere la superiorità sul fianco destro,fu una grave imprudenza che però non ebbe eccessive conseguenze,basti pensare ai numeri(sicuramente esagerati)della battaglia:solo 300 morti romani contro più di 50000 seleucidi.

E cmq quelli di Magnesia erano hastati princeps e triarii,sicuramente di egual valore con le legioni mariane ma sicuramente armati meno pesantamente dei "muli" di Mario.
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A Magnesia solo i catafratti riuscirono a ben operare (finché con giunsero al campo romano dove furono fermati), i carri falcati furono fermati dagli arcieri del re di Pergamo, alleato di Roma, i cammelli furono messi in fuga e scappando fecero fuggire gli elefanti che dispersero la cavalleria. La falange si chiuse per aspettare l'assalto, ma i Romani la bersagliarono con pila e frecce a distanza fin quando i falangiti, demoralizzati, scapparono; per questo le vittime romane furono solo 300 contro 50.000 seleucidi, le frecce fecero tutto il lavoro.
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si,poche migliaia di tiratori romani(alleati) sbaragliarono 20000 tiratori seleucidi,

cmq io sapevo che la cavalleria comandata da Seleuco venne sconfitta dalla cavalleria romana che si era trovata in superiorità numerica su quel fianco, mentre gli elefanti vennero fatti imbizzarrire scompigliando i ranghi della falange.

le vittime furono 53000 sia per le frecce ma anche per l'incapacità di seleuco e antioco III,che persero lo scontro tra le cavallerie pur avendo cav più forte e più numerosa,idem per i tiratori.
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Re:
Zimisce, 23/04/2008 16.50:

Tra i due eserciti non c'è sfida: quello di Cesare era molto più avanzato e professionale di quello di Alessandro. Non dimentichiamo che se il Macedone aveva i Compagni, Cesare poteva contare su legioni devastanti e fedelissime come la X.


L'esercito macedone al tempo di Alessandro è stato il più forte della storia antica e l'unico che non aveva praticamente punti deboli, la macchina bellica era semplicemente perfetta perchè era forte in tutti i ruoli dai schermagliatori fino alla cavalleria, diversamente l'esercito romano a parte nella fanteria pesante negli altri ruoli ha sempre dovuto contare sugli alleati per sopperire alle mancanze croniche della legione
Zimisce, 23/04/2008 16.50:

Come generali, i due si equivalgono. Tatticamente Alessandro ripropone quasi sempre lo stesso tema, ma qualche spunto interessante c'è a Gaugamela e anche contro Poro. Cesare si adatta molto all'avversario, non combatte direttamente come fa Alessandro (tranne quando la situazione è quasi irreparabile), e proprio per questo è più pacato nelle decisioni. Mi chiedo come facesse Alessandro a dare ordine a battaglia in corso, arte in cui Cesare era maestro.


Cesare l'unica grande battaglia in grande inferiorità numerica che ha affrontato è stato nascosto dietro a un muro di legno mentre i barbari i dilettanti del mondo antico nell'arte della poliorcetica provavano a sfondarlo, Alessandro ha affrontato un esercito nemico molto più numeroso in una piana col pericolo di essere accerchiato e solo l'audacia di attaccare direttamente il Gran Re in persona ha salvato la battaglia e tutto viene esclusivamente dalle sue decisioni prese, intuizioni sue, è lui che in prima fila con la sua guardia a cavallo guidava gli attacchi decisivi fin da quando era ragazzo sotto gli ordini del padre
Zimisce, 23/04/2008 16.50:

Personalità eccelse, entrambi erano grandi strateghi. Pensiamo al tragitto di Alessandro e a come fosse difficile provvedere alle vettovaglie o alla rapidità di Cesare, forse il generale più veloce della storia con Napoleone. Cesare indubbiamente ha affrontato nemici più forti, Alessandro più numerosi. Dario, Poro e i capi barbari affrontati dal Macedone, non possono competere con Pompeo, Labieno, Vercingetorige, Cassivellauno, ecc. Solo Farnace sembra alla pari, se non peggio, dei nemici di Alessandro. Infine Cesare sconfisse anche i Romani al loro massimo splendore. L'esercito di Pompeo era più numeroso del suo, meno affamato e con più morale dopo Durazzo... eppure Cesare la spunta a Farsalo. Alessandro indubbiamente massacrò i Persiani al loro minimo storico, ma il suo disegno resta comunque immortale.
Entrambi hanno commesso errori. Alessandro rischiò di perdere tutto il suo esercito durante la ritirata, Cesare più volte rischiò la stessa vita (contro i Nervi, in Egitto, nell'ultima campagna ispanica).
Sono personaggi straordinari. Ognuno poi può avere le sue preferenze, ma non possiamo negare che le loro vite siano tuttora di estremo interesse per noi appassionati di storia (ad esempio, io non vedo l'ora di rileggermi per la settima volta le opere di Cesare! lool)


Affrontare una serie di barbari che neanche conoscevano l'arte della poliorcetica, non erano in grado di compiere accerchiamenti dato l'assoluta mancanza di cavalleria potente (difetto comune nell'allora occidente europeo) ecc. ecc. è ben diverso che affrontare l'impero più organizzato, civilizzato e potente di quel periodo, i persiani possedevano la cavalleria più potente e forte dopo gli hetairoi, arcieri dotati di un pavese con tattiche simili a quelle dei celeberrimi balestrieri genovesi, unità ausiliarie da tutto l'impero, compresa la fanteria pesante sotto forma di opliti greci, kardaka indiani e fanteria pesante dalla mesopotamia, arcieri a cavallo dalle steppe ecc. ecc. il tutto con la terribile potenza di fuoco di decina di migliaia di arcieri dotati dell'arco composito l'arco con gittata più grande della storia e con un potere penetrante che a Carre i romani ne hanno fatto le spese, insomma se vogliamo ancora parlare di persiani "soldati in pigiama" come un altro utente di cui non faccio il nome blatera a vanvera io allora posso dire che cesare ha affrontato barbari desnudi senza neanche le mutande ma se vogliamo parlare seriamente è meglio che si posti roba seria e questo non è riferito a te ma come hai ben capito a davide.cool


“In contatto e in rapporto diretto o indiretto con tutti i Sovrani, con i primi uomini di Stato e i più importanti capipartito, nel corso di questo periodo che comprende quasi tre generazioni, io ho conosciuto tutti i fatti di rilievo che hanno influenzato lo sviluppo degli avvenimenti storici.

L'esperienza, dunque, non mi è mancata. Due elementi sono e saranno sempre in lotta nella società umana: l'elemento positivo e l'elemento negativo, l'elemento conservatore e l'elemento distruttore [...].

La parola libertà ha per me, non il significato di un punto di partenza, ma quello di un effettivo punto di arrivo. Il punto di partenza è significato dalla parola ordine. Il concetto di libertà può basarsi soltanto sul concetto di ordine”.

Klemens Wengel Lothar, principe di Metternich, Memorie, 1849-1855

http://img184.imageshack.us/img184/5784/a11ir9.jpg
24/04/2008 17:35
non sopravvalutiamo i persiani per favore. Mi inchino dinanzi ai sassanidi del dopo cristo.... ma i persiani di dario III.... lasciamo stare
24/04/2008 17:46
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Re: Re: Re: Re:
davide.cool, 23/04/2008 16.10:



dici?






mi sa ke mi son sbagliato.. erano questi:




che quelli fossero soldati persiani lo so, o medi magari ma a parte il fatto che i persiani erano ormai una parte infinitesimale dell'intero esercito imperiale che aveva veramente di tutto come armamento e tattiche, dagli opliti greci fino agli arcieri a cavallo delle steppe, quelli che hai postato è la fanteria persiana o meda, dotata di uno scudo usato come pavese e dietro a esso tiravano con gli archi come facevano i celeberrimi balestrieri genovesi medievali, ma a parte quelli che per il ruolo che avevano il loro pigiama va benissimo (come se si pretendesse di descrivere l'esercito macedone facendo credere che fosse dotato solo di peltasti per farci capire meglio) non ti sei dimenticato degli opliti greci usati come mercenari? la fanteria della mesopotamia in gran parte di stampo assiro-babilonese dotata di armature a squame? i kardaka indiani? e le potente cavalleria? gli arcieri a cavallo delle steppe? comunque per tornare ai "soldati in pigiama" essi erano dotati dell'arco composito un'arma terribile che nessuna armatura può contrastare e con una gittata spaventosa, solo la selva di sarisse della falange poteva contrastare il tiro concentrato degli arcieri persiani, difatti a Carre invece i romani hanno dimostrato la loro vulnerabilità come fanteria a questo tipo di arco e è interessante notare il fatto che per contrastare simili tiratori i romani non hanno fatto di meglio che arruolare tiratori di pari livello a quelli orientali, cioè archi compositi e in misura minore frombolieri, cioè le debolezze della fanteria romana rimanevano comunque, non a caso i Romani non sono mai stati in grado di abbattere l'Impero dei Parti.
“In contatto e in rapporto diretto o indiretto con tutti i Sovrani, con i primi uomini di Stato e i più importanti capipartito, nel corso di questo periodo che comprende quasi tre generazioni, io ho conosciuto tutti i fatti di rilievo che hanno influenzato lo sviluppo degli avvenimenti storici.

L'esperienza, dunque, non mi è mancata. Due elementi sono e saranno sempre in lotta nella società umana: l'elemento positivo e l'elemento negativo, l'elemento conservatore e l'elemento distruttore [...].

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24/04/2008 18:06
Re: Re: Re: Re: Re:
Principe Alessandro, 24/04/2008 17.46:



che quelli fossero soldati persiani lo so, o medi magari ma a parte il fatto che i persiani erano ormai una parte infinitesimale dell'intero esercito imperiale che aveva veramente di tutto come armamento e tattiche, dagli opliti greci fino agli arcieri a cavallo delle steppe, quelli che hai postato è la fanteria persiana o meda, dotata di uno scudo usato come pavese e dietro a esso tiravano con gli archi come facevano i celeberrimi balestrieri genovesi medievali, ma a parte quelli che per il ruolo che avevano il loro pigiama va benissimo (come se si pretendesse di descrivere l'esercito macedone facendo credere che fosse dotato solo di peltasti per farci capire meglio) non ti sei dimenticato degli opliti greci usati come mercenari?



I romani potevano mettersi a testuggine e bloccare le frecce persiane all'infinito. oppure si mettevano a moetia per bloccare la cavalleria.
Gli opliti greci come già hai ben detto, erano mercenari... e non tutti gli opliti greci erano gli spartani di 300. in molti casi, i mercenari greci di dario, sono stati i primi a fuggire


Principe Alessandro, 24/04/2008 17.46:



la fanteria della mesopotamia in gran parte di stampo assiro-babilonese dotata di armature a squame? i kardaka indiani? e le potente cavalleria? gli arcieri a cavallo delle steppe? comunque per tornare ai "soldati in pigiama" essi erano dotati dell'arco composito un'arma terribile che nessuna armatura può contrastare e con una gittata spaventosa, solo la selva di sarisse della falange poteva contrastare il tiro concentrato degli arcieri persiani, difatti a Carre invece i romani hanno dimostrato la loro vulnerabilità come fanteria a questo tipo di arco e è interessante notare il fatto che per contrastare simili tiratori i romani non hanno fatto di meglio che arruolare tiratori di pari livello a quelli orientali, cioè archi compositi e in misura minore frombolieri, cioè le debolezze della fanteria romana rimanevano comunque, non a caso i Romani non sono mai stati in grado di abbattere l'Impero dei Parti.



rimane il fatto che erano qualitativamente inferiori. Alessandro magno, nemmeno dopo la sconfitta della persia, ha arruolato mercenari di quel tipo. poteva reclutarli ma non lo ha fatto. e la cosa fa pensare che, dato il suo senso di onnipotenza, si sarebbe reso talmente baldanzoso, da non reclutarli sicuro della vittoria facile. I romani, a differenza dei macedoni, avevano soldati sfornati come l'acqua di una fontana. a getto continuo. inoltre potevano contare pure loro su cavallerie pesanti e leggere. Silla ad esempio, utilizzò cavalleria pesante gallica e iberica. Da non dimenticare la potenza della cavalleria leggera numida, celtiberica ecc ecc... Alessandro avrebbe usato i carretti e si sarebbe suicidato da solo... era un suicidio caricare frontalmente una massa abnorme compatta, come quella delle legioni romane in formazione da battaglia. Roma ha preso la capitale partica/sassanide 6/7 volte... i catafratti hanno fatto effetto sorpresa a Carrhae, ma dopo i romani si sono attrezzati. difatti se noti le battaglie successive romane, oltre a fornirsi di attrezzature piu performanti (tipo pilum rinforzato ecc ecc), davano battaglia ai parti/sassanidi, in territori svantaggiosi per la cavalleria nemica... cioè in zone montagnose ecc... I romani avrebbero forse perso, la prima battaglia con alessandro, ma avrebbero vinto la guerra... perchè come pirro, come con annibale ecc, l'effetto sorpresa di nuove tipologie di soldati, dura solo una battaglia. e cmq i romani sapevano benissimo come sconfiggere eserciti composti in maniera diversa dalla loro. [SM=g8114]


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Coff coff... inferiorità numerica? mi è parso di sentire Alesia e Farsalo, o mi sbaglio? [SM=g8166]

frecce persiane? testudo! i parti la prima volta che l'hanno vista pensavano che i romani fossero feriti e sono scesi da cavalli per dargli il colpo di grazia. Il problema è che si sono rialzati tutti assieme lanciando un urlo di guerra tremendo e facendo a pezzettini i parti (campagna partica di Marco Antonio)

battaglia campale contro migliaia di arcieri(anche a cavallo)? a che serve una lorica segmentata? [Cicerone, ad Familiares: "dobbiamo trovare... contra equitem partum... ullam armaturam" (e mi pare che l'abbiano trovata)]---> battaglia di Dura Europos, 167 d.C (o mi sbaglio? [SM=g8113] ) Avidio Cassio si pappa in un sol boccone 70000 e passa parti contro perdite romane illusorie [SM=g8121]

i romani non sono mai stati in grado di abbattere l'impero partico? A parte che Eraclio poi ci riuscì, comunque i Romani arrivarono spesso a Ctesinofonte, prendendola anche. Ma i parti facevano apposta terra bruciata e istigavano ogni volta la popolazione giudaica alla ribellione, motivo per il quale i romani erano spesso costretti a tornare indietro (le legioni erano sempre sulle 30 circa putroppo)...

Cito Avidio Cassio: "Traiano ha conquistato quel territorio amakei (senza combattere), Traiano ha attraversato quel terrirorio amakei, Traiano ha percoso intere regioni eremias ton polemios (cioè senza nessun nemico - in stile prima guerra del golfo per intenderci), Traiano in piena campagna militare fa condurre delle esercitazioni (per mantenere pronti i propri uomini!)" [SM=g8081]

p.s. perdonatemi per il greco approssimativo [SM=g8361]
[Modificato da Costantinus 24/04/2008 18:21]

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

24/04/2008 18:11
ma non eri cartaginese te?
24/04/2008 18:15
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Re:
davide.cool, 24/04/2008 18.11:

ma non eri cartaginese te?



[SM=g8231] senti chi parla

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24/04/2008 18:28
Re: Re:
Costantinus, 24/04/2008 18.15:



[SM=g8231] senti chi parla



Olim virvm cognovi: magnvm et altvm virum patrem mevm carvm habentem atqve a patre meo amatvm. Vir hic vrbem navavit.
24/04/2008 18:42
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Re: Re: Re:
davide.cool, 24/04/2008 18.28:



Olim virvm cognovi: magnvm et altvm virum patrem mevm carvm habentem atqve a patre meo amatvm. Vir hic vrbem navavit.



Una volta ho conosciuto un uomo: un uomo grande e alto ritenuto il mio caro padre(?) e amato da mio padre. Questo uomo l'ha dato alla luce l'Urbe.
[Modificato da Costantinus 24/04/2008 18:44]

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24/04/2008 18:54
Re: Re: Re: Re:
Costantinus, 24/04/2008 18.42:



Una volta ho conosciuto un uomo: un uomo grande e alto ritenuto il mio caro padre(?) e amato da mio padre. Questo uomo l'ha dato alla luce l'Urbe.



Un tempo conobbi un uomo: un uomo nobile e di principio che amava mio padre e amato da mio padre. Quest’uomo servi’ fedelmente Roma.
24/04/2008 20:24
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[SM=g8231] si vede che l'ho fatta di fretta la traduzione... cmq allora non è amatum ma amutus... di principi in latino non si può dire ma devi per forza mettere sia il sostantivo che l'aggettivo e devi declinare al genitivo... e poi habentem che c'entra con amare? [SM=g8152]
[Modificato da Costantinus 24/04/2008 20:26]

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24/04/2008 20:35
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Re: Re: Re: Re: Re:
Ha usato carum habentem nel significato di aver caro che però in latino non è molto usato. Bella l'associazione del participio presente col passato, fa molto autore antico, complimenti [SM=g8335]

PS: per l'uomo sarebbe meglio bonus, altus e magnus si riferiscono alle dimensioni
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-HUMANITAS- Sapere aude
Quando gli dei non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo

Homines sumus, lux ac tenebra mundi, dramatis personae in aequore universi
Maledetti, trafitti dalla passione, l'amore ci sopravvive, l'arte ci rende immortali
La tristezza è il nostro destino; ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno

-Dove c’è molta luce l’ombra è più nera-

"Sopravvivranno le catastrofi e le rovine; trionferà il caos, ma di tanto in tanto verrà anche l'ordine. La pace s'instaurerà di nuovo tra le guerre; le parole umanità, giustizia, libertà ritroveranno qua e là il senso che noi abbiamo tentato d'infondervi. Non tutti i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; altre cupole, altri frontoni sorgeranno; vi saranno uomini che penseranno e vivranno come noi: oso contare su questi continuatori che seguiranno ad intervalli regolari lungo i secoli, su questa immortalità intermittente. Cabria si preoccupa di vedere un giorno il pastoforo di Mitra o il vescovo di Cristo prendere dimora a Roma e rimpiazzarvi il pontefice massimo. Se questo giorno venisse, il mio successore lungo i crinali vaticani avrà cessato di essere in capo di una banda di settari per divenire una delle espressioni dell'autorità universale. Erediterà i nostri palazzi, i nostri archivi; differirà da noi meno di quello che si potrebbe credere. Accetto con calma le vicissitudini di Roma eterna" (Memorie di Adriano, M. Yourcenar)

"Questo è il motivo per cui sostengo che Kurtz era un uomo notevole. Aveva qualcosa da dire. La disse. Visto che anch’io ho dato un’occhiata oltre il limite, comprendo meglio il senso di quello sguardo fisso che non distingueva la fiamma di una candela, ma che era grande abbastanza da abbracciare l’universo intero, acuto abbastanza da penetrare tutti i cuori che battono in quelle tenebre. Aveva tirato le somme, aveva espresso il suo giudizio. “Che orrore, che orrore”. Era un uomo notevole. […] Il suo grido era un’affermazione, una vittoria morale pagata a costo di innumerevoli sconfitte, di abominevoli terrori, di abominevoli soddisfazioni. Ma è stata una vittoria. Forse tutta la saggezza, tutta la verità e tutta la sincerità sono concentrate in quell’inapprezzabile attimo in cui superiamo la soglia dell’invisibile, forse" (Cuore di tenebra, J.Conrad)
24/04/2008 21:45
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Re: Re: Re: Re: Re:
Principe Alessandro, 24/04/2008 17.46:



che quelli fossero soldati persiani lo so, o medi magari ma a parte il fatto che i persiani erano ormai una parte infinitesimale dell'intero esercito imperiale che aveva veramente di tutto come armamento e tattiche, dagli opliti greci fino agli arcieri a cavallo delle steppe, quelli che hai postato è la fanteria persiana o meda, dotata di uno scudo usato come pavese e dietro a esso tiravano con gli archi come facevano i celeberrimi balestrieri genovesi medievali, ma a parte quelli che per il ruolo che avevano il loro pigiama va benissimo (come se si pretendesse di descrivere l'esercito macedone facendo credere che fosse dotato solo di peltasti per farci capire meglio) non ti sei dimenticato degli opliti greci usati come mercenari? la fanteria della mesopotamia in gran parte di stampo assiro-babilonese dotata di armature a squame? i kardaka indiani? e le potente cavalleria? gli arcieri a cavallo delle steppe? comunque per tornare ai "soldati in pigiama" essi erano dotati dell'arco composito un'arma terribile che nessuna armatura può contrastare e con una gittata spaventosa, solo la selva di sarisse della falange poteva contrastare il tiro concentrato degli arcieri persiani, difatti a Carre invece i romani hanno dimostrato la loro vulnerabilità come fanteria a questo tipo di arco e è interessante notare il fatto che per contrastare simili tiratori i romani non hanno fatto di meglio che arruolare tiratori di pari livello a quelli orientali, cioè archi compositi e in misura minore frombolieri, cioè le debolezze della fanteria romana rimanevano comunque, non a caso i Romani non sono mai stati in grado di abbattere l'Impero dei Parti.







Sono completamente d'accordo riguardo al fatto che la struttura militare persiana non possa essere descritta, come parecchia gente si ostina a fare, come "sodati in pigiama" ì. Posso solo aggiungere che le cause della sconfitta militare dell'Impero Persiano a Gaugamela e Isso sono da attribuire alla multietnicità e alla natura tribale dell'esercito del Gran Re.

Mentre un'ordine di Alessandro impiegava pochi minuti per essere trasmesso ai reparti interessati, uno del Gran Re doveva essere tradotto in decine di varie lingue e dialetti, comunicato a centinaia di capireparto tribali, approvato da quest'ultimi, ed infine eseguito con grande ritardo e coordinazione inesistente.


24/04/2008 22:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Lucio Cornelio, 24/04/2008 21.45:




Mentre un'ordine di Alessandro impiegava pochi minuti per essere trasmesso ai reparti interessati, uno del Gran Re doveva essere tradotto in decine di varie lingue e dialetti, comunicato a centinaia di capireparto tribali, approvato da quest'ultimi, ed infine eseguito con grande ritardo e coordinazione inesistente.





nell'esercito di Annibale, non c'era uno che parlava la stessa lingua di un altro.... eppure nvedi come è finita a Cannae [SM=g8298] [SM=g8298]

24/04/2008 22:21
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
davide.cool, 24/04/2008 22.05:



nell'esercito di Annibale, non c'era uno che parlava la stessa lingua di un altro.... eppure nvedi come è finita a Cannae [SM=g8298] [SM=g8298]






Gira e rigira, salta sempre fuori Annibale (a sproposito).

Davide, non puoi basare ogni tipo di valutazione su Annibale. E' semplicemente ridicolo, nonché piuttosto infantile.

A dirla tutta non mi è neanche molto chiara quale tesi tu stia sostenendo, ti pregherei di chiarirmelo.


Vedo che il problema non è chiaro; fra gli effettivi di Annibale troviamo circa 60 mila uomini; i gruppi etnico-linguistici da cui l'armata era composta possono essere individuati in:



-Cartaginesi

-Alleati Numidi

-Truppe iberiche

-Mercenari Galli




Invece l'esercito del Gran Re contava centinaia di questi gruppi, oltre a essere verosimilmente 7 volte più numeroso. L'area di reclutamento comprendeva decine di satrapie, che si estendevano dall'Indo alla Lidia, dall'Egitto all'Ircania, dalla Cilicia alla Bactriana. Capisci la differenza?
[Modificato da Lucio Cornelio 24/04/2008 22:24]
24/04/2008 22:50
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Lucio Cornelio, 24/04/2008 22:21:





Gira e rigira, salta sempre fuori Annibale (a sproposito).

Davide, non puoi basare ogni tipo di valutazione su Annibale. E' semplicemente ridicolo, nonché piuttosto infantile.

A dirla tutta non mi è neanche molto chiara quale tesi tu stia sostenendo, ti pregherei di chiarirmelo.


Vedo che il problema non è chiaro; fra gli effettivi di Annibale troviamo circa 60 mila uomini; i gruppi etnico-linguistici da cui l'armata era composta possono essere individuati in:



-Cartaginesi

-Alleati Numidi

-Truppe iberiche

-Mercenari Galli




Invece l'esercito del Gran Re contava centinaia di questi gruppi, oltre a essere verosimilmente 7 volte più numeroso. L'area di reclutamento comprendeva decine di satrapie, che si estendevano dall'Indo alla Lidia, dall'Egitto all'Ircania, dalla Cilicia alla Bactriana. Capisci la differenza?




Le truppe dell´esercito annibalico si potevano suddividere in:

Cartaginesi.
Mercenari Numidi.
Libici.
Tribú Ibere. Ognuna con il suo dialetto e lingua.
Tribú Celtibere. Ognuna con il suo dialetto e lingua.
Mercenari Gallia Narbonensis, Galli di Mediolano. Ognuno con il suo dialetto e lingua.
Tribú italiche, ognuna con il suo dialetto.
Certi, ma scarsi, reparti greci e macedoni.


Una varietá di lingue e dialetti, di modi di combattimento e tradizioni piú diverse di quanto sembra, uniti sotto un unico leader carismatico che muoveva le truppe in una sinfonia di movimenti.
Tutt´altra storia che l´esercito persiano, si, molto variegato e con infinitá di etnie e tribú diversissime pure tra di loro, ma con un efficacia rispetto all´esercito di Annibale a dir poco infima.

Non sto seguendo la conversazione, ma secondo me l´esercito persiano non é che fosse un buon esercito per il suo numero esorbitante di uomini e per la sua varietá culturale...questo semmai era uno svantaggio enorme, una massa inamovibile, senza coesione efficace sul campo di battaglia, senza un ordinamento tattico-militare di base che arginasse le differenze di combattimento...tutte cose che Annibale risolse.



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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



25/04/2008 03:02
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Infatti: nelle condizioni giuste l'esercito persiano era facile da sconfiggere. Basta che il suo generale vada in palla perché le unità si sbandino, prive com'erano di qualsiasi altra cosa che potesse unirli.

Certo è che se avessero avuto un generale decente probabilmente avrebbero stoppato di petto Alessandro già ad Isso... Dario III era il tipico uomo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E Alessandro ha avuto moooolta fortuna nell'approfittarne.

Cesare avrebbe sconfitto Dario III anche senza combattere. La sua abilità come stratega e politico non era paragonabile a quella di ALessandro, che continuo a considerare solo un buon generale. Come strategia non era granché e come politico era pessimo.
25/04/2008 03:07
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Ora a Costantinus prende un esaurimento nervoso XD
25/04/2008 12:55
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Re:
Mikhail Mengsk, 25/04/2008 3.07:

Ora a Costantinus prende un esaurimento nervoso XD




no quando mai... ma che dici?

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh [SM=g8143] [SM=g8143] [SM=g8143] [SM=g8143] [SM=g8143] [SM=g8312] [SM=g8312] [SM=g8312]


[SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8229] [SM=g8229]

cmq se nessuno ha ribattuto a quello che ho detto sui parti probabilmente è perchè è vero [SM=g8079]

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25/04/2008 13:04
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Gli avversari di Alessandro non erano grandi generali, diciamo la verità. Non potevano neanche competere con Pompeo o Labieno, per non dire dei capi barbari (talora molto astuti) che incontrò Cesare. L'esecito persiano era eterogeneo, ma niente di più. Troppo numeroso e in più guidato da un incapace: non poteva vincere (d'altrone i Persiani contro i Greci non potevano contare tante vittorie in campo aperto...).
Con questo non voglio sminuire il genio e la grandezza di Alessandro, che resta uno dei più grandi di sempre. Ma dire che Cesare abbia vinto solo contro dei barbari seminudi, beh... francamente questo non merita neanche una replica.

25/04/2008 13:12
ma allora i persiani di ciro come diavoloavevano conquistato un impero così grande, se erano così scadenti?
com'è possibile che i grecigià quelli dell'asia minore non si fossero liberati da soli, si fossero fatti un giretto (anabasi) turistico dato due calci ai gran re e fossero arrivati fino in india?
Infine alessandro è stato fermato eccome dagli indiani e in più non ha concluso molto contro i popoli nomadi.
Insomma non si può semplicisticmante ridurre a dei dilettanti gli avversari di ALessandro.
Forse in quelle condizioni l'esercito persiano a Gaugamela aveva delle debolezze, ma ci voleva comunque un ottimo generale per individuarle e utilizzarle.
25/04/2008 13:47
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Re:
Fabius Maximus, 25/04/2008 13.12:

ma allora i persiani di ciro come diavoloavevano conquistato un impero così grande, se erano così scadenti?
com'è possibile che i grecigià quelli dell'asia minore non si fossero liberati da soli, si fossero fatti un giretto (anabasi) turistico dato due calci ai gran re e fossero arrivati fino in india?
Infine alessandro è stato fermato eccome dagli indiani e in più non ha concluso molto contro i popoli nomadi.
Insomma non si può semplicisticmante ridurre a dei dilettanti gli avversari di ALessandro.
Forse in quelle condizioni l'esercito persiano a Gaugamela aveva delle debolezze, ma ci voleva comunque un ottimo generale per individuarle e utilizzarle.

beh Ciro potè contare su vari episodi favorevoli...l'Egitto che era in piena crisi,continue e sanguinose faide in medioriente,certo con questo discorso non voglio sminuire affatto l'Impero Persiano..però una mano l'ha avuta....poi conta che Alessandro adottò una nuova tattica mai vista prima ossia la falange che si rivelò importante..insomma un insieme di fattori..



"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






25/04/2008 16:12
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Re:
Fabius Maximus, 25/04/2008 13.12:

ma allora i persiani di ciro come diavoloavevano conquistato un impero così grande, se erano così scadenti?
com'è possibile che i grecigià quelli dell'asia minore non si fossero liberati da soli, si fossero fatti un giretto (anabasi) turistico dato due calci ai gran re e fossero arrivati fino in india?
Infine alessandro è stato fermato eccome dagli indiani e in più non ha concluso molto contro i popoli nomadi.
Insomma non si può semplicisticmante ridurre a dei dilettanti gli avversari di ALessandro.
Forse in quelle condizioni l'esercito persiano a Gaugamela aveva delle debolezze, ma ci voleva comunque un ottimo generale per individuarle e utilizzarle.



L'impero persiano agli inizi era un'altra cosa: tanto per dirne una era molto più efficiente di quello di Dario III semplicemente perché era più omogeneo e meno elefantiaco. E aveva dei Re degni di tale nome.

I greci dell'asia minore infatti lottarono per decenni contro i persiani, per i quali rappresentarono sempre un problema. Poi beh è una questione di numeri: erano solo poche città contro un immenso impero (per quanto in declino)

Alessandro è stato fermato dagli indiani per vari motivi: stanchezza delle truppe (anche psicologica), enorme numero di nuovi avversari, gli elefanti.

I popoli nomadi per definizione sono quasi impossibili da sconfiggere: gli basta scappare nelle steppe e negarti una vittoria decisiva.


A Gaugamela ALessandro ha puntato tutto sull'assalto a Dario: molto molto astuto, ma se Dario fosse stato un generale almeno presentabile, molto probabilmente avrebbe schiacciato i macedoni.

25/04/2008 19:23
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se ci fosse stato ciro il grande a maratona o platea la grecia sarebbe stata orientale.

Non si può paragonare l'impero appena creato da Ciro e Cambise,del sesto e inizio del quinto secolo,con un adeguato e sviluppato sistema di posta e di strade(come la via imperiale che dalla lidia portava a susa),con una finalmente unificazione di tutti i territori dopo le varie rivolte scoppiate in precedenza con l'impero di darioIII del 335 d.c. un impero che era l'ombra di quello di Ciro,sia militarmente che politicamente.Se già a Isso ci fosse stato Ciro invece di DarioIII Alessandro sarebbe stato fermato o al massimo dopo la prima battaglia avrebbe perso,non dimentichiamoci che l'impero persiano prima di Ciro comprendeva Susa,Persepoli e qualche piccolo territorio lì intorno,fu Ciro in pochi anni ad estendere l'impero dalla Lidia all'India(eppoi Cambise a prendere l'egitto).

Ed infatti dopo ciro e cambise per i Persiani ci furono le 3 sconfitte a maratona a salamina e a platea (con Dario e Serse) e da lì già iniziò il declino del grande impero indebolito dall'incapacità di molti dei suoi re che si succedettero dopo cambise.
[Modificato da BJB FabioMassimo 25/04/2008 19:25]
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"Unus homo nobis cunctando restituit rem.Non enim rumores ponebat ante salutem.Ergo postque magisque viri nunc gloria claret"
-Ennio su QuintusFabiusMaximusCunctator-
Sii più benefico di Augusto e più giusto di Traiano
-saluto del senato agli imperatori posteriori a Traiano-
* Il principio è un periodo di delicati equilibri. Sappiate che questo è l'anno 10191. L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV, mio padre. In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'universo è il Melange, la spezia. La spezia allunga il corso della vita. La spezia aumenta la conoscenza. La spezia è essenziale per annullare lo spazio. La potente Gilda spaziale e i suoi navigatori che la spezia ha trasformato nel corso di oltre 4000 anni, usano il gas arancione della spezia che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio, e cioè, di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo senza mai muoversi. Oh già, ho dimenticato di dirverlo. La spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto. Un arido e desolato pianeta con vasti deserti. Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione conosciuta come i Fremen, che attende secondo un'antica profezia l'avvento di un uomo, un messia, che li guiderà finalmente verso la vera libertà. Il pianeta è Arrakis, conosciuto anche come Dune. (Principessa Irulan Corrino)

* Il dormiente deve svegliarsi. (Duca Leto Atreides)

* Neanche una goccia di pioggia su Arrakis. (Paul Atreides)

* Il mio nome è una parola che uccide. (Paul Atreides)

* Chi controlla la spezia, controlla l'universo! (Barone Vladimir Harkonnen)

* Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)

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Paul Atreides: In tanti hanno provato e non sono riusciti?
Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam: In tanti hanno provato e sono morti!



il miglior modo per non sentirsi inferiori è sentirsi superiori.

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