Allora cercherò di rispondere alle tue domande nel modo più esauriente possibile ^_^
Con il nome Variaghi si identificano le genti Vichinghe che migrarono dalla Svezia verso oriente.
Praticando il commercio e la pirateria, e servendo come mercenari, essi vagarono per il complesso sistema dei fiumi della Russia europea giungendo fino al Mar Caspio e a Costantinopoli.
Crearono un sistema di fortezze e di stazioni commerciali dando origine al primo stato russo, il Rus' di Kiev.
Slavi e Bizantini, nelle loro cronache, usarono il termine Variaghi per indicare sia gli scandinavi che i gruppi germanici ad essi collegati.
Secondo la più antica cronaca russa i Variaghi giunsero in Russia, intorno al IX secolo dal Mar Baltico su invito delle tribù guerriere Slave e Finniche per portare la pace nella regione. A capo dei Variaghi era Rurik che pose la sua residenza a Novgorod. È probabile che queste prime notizie siano prevalentemente leggendarie ma è storicamente assodato che intorno all'VIII secolo nei pressi del Lago Ladoga vi fosse un insediamento Svedese: Aldeigjuborg. Le popolazioni slave chiamarono questi Svedesi Rus'.
LA GUARDIA VARIAGA
I Variaghi fecero il loro ingresso nel mondo bizantino nel 839 quando l'imperatore Theophilo II concordò con essi l'ingaggio di alcuni mercenari per il suo esercito. Benché i Rus' spesso commerciassero pacificamente con i Bizantini, scorridori Variaghi fecero talvolta razzie. Queste razzie furono dei successi solo dal punto di vista di spingere i Bizantini a rinnovare i trattati commerciali con i Variaghi. Militarmente la superiorità bizantina ebbe sempre la meglio anche grazie all'uso del fuoco greco.
Nel 988, quando il principe di Kiev, Vladimir I si convertì al cristianesimo ortodosso l'imperatore Basilio II gli dette in sposa la sorella Anna in cambio di 6000 guerrieri che divennero la sua guardia personale, la famosa Guardia Variaga. Questo reparto fu uno degli elementi più combattivi e leali dell'esercito bizantino, come descrive Anna Comnena nella cronaca del regno di suo padre Alessio I. La loro arma principale era una grossa ascia a due mani ma utilizzavano anche spade ed archi.
La Guardia Variaga fu il solo reparto che combatté con successo nella difesa di Costantinopoli durante la Quarta Crociata benché dopo la caduta della città, nel 1204 la Guardia si disperse.Sembra comunque che almeno fino al 1404 vi siano riferimenti ad un corpo scelto formato da guerrieri "nordici" riconducibile alla guardia variaga del passato e non è escluso che la fine definitiva di questo esclusivo corpo speciale sia coincisa con quella dell'impero che servì. A quel tempo la Guardia era composta da mercenari inglesi, scozzesi e normanni sia scandinavi che russi.
Uno dei più famosi membri della Guardia Variaga fu il futuro re di Norvegia Harald III, anche conosciuto come Harald Hardrada che giunse a Costantinopoli nel 1035. Egli partecipò a otto battaglie e divenne Akolythos, il comandante della Guardia prima del suo ritorno in patria nel 1043. A differenza di quanto avvenne in Normandia ed in Inghilterra la cultura Variaga non riuscì a sopravvivere nelle grandi distese dell'est e venne rapidamente assimilata dal substrato slavo.
2)I periodo a cui fai riferimento è quello che gettò le basi per la costruzione dell'impero svedese ed è scandito dalle imprese di 4 re:
Eric XIV, figlio primogenito di Gustavo I di Svezia, fu educato dai migliori docenti dell'epoca, e si appassionò in particolare all'astronomia e divenne un uomo di larghe e moderne vedute.
Deceduto il padre, nel 1560, gli succedette sul trono. Condusse una politica basata sull'espansionismo dello stato, rivolgendo le sue armate contro la vicina Danimarca: lo stato di guerra permenente rimase inalterato per anni e anni e si concluse soltanto dopo la fine del suo regno. Egli stesso conduceva l'esercito, spesso con coraggio.
Nella politica interna si dimostrò avverso allo strapotere della nobiltà, cercando di avversarla in tutti i modi. Ne conseguì una naturale avversione nei suoi confronti, anche per le condanne esemplari da lui emanate.
Con il passare del tempo Erik incominciò a dare vistosi segni di squilibrio mentale. Il fratello Giovanni iniziò a condurre un'aperta ostilità contro di lui, scatenando una lunga guerra civile di sette anni. Erik riuscì a tenere a bada la nobiltà ancora per qualche anno ma, quando egli volle sposare una sua amante di origini umili, essi ebbero il pretesto per detronizzarlo elevando al trono il fratello Giovanni III.
Eric fu messo in carcere, vennero confiscate a lui e a tutta la sua famiglia - esclusa dalla successione - le proprietà terriere. Erik si sarebbe spento in carcere anni dopo, precisamente nel 1577, ormai completamente impazzito.
Giovanni III Vasa era figlio secondogenito di Gustavo I Vasa. Il fratello Eric aveva ereditato il trono, e Giovanni, che aveva ricevuto il titolo di duca di Finlandia, venne presto alle armi contro il fratello per avere la supremazia, avvalorato dal matrimonio contratto con Caterina Jaghellona di Polonia. Nacque così un lungo conflitto durato sette anni, durante i quali Eric vide venir meno il suo potere in maniera preoccupante. Una ribellione dei nobili capeggiata da Giovanni e dal fratello Carlo depose alla fine Eric nel 1568. Giovanni, ottenuto il trono, concesse maggiori privilegi alla nobiltà e mise fine alla guerra contro la Danimarca, che perdurava da anni. La pace fu siglata nel 1568. Durante questa cerimonia, Giovanni III volle che a rappresentare la Svezia fosse l'attuale bandiera con una croce gialla su campo azzurro. I piani di politica estera di Giovanni si rivolsero soprattutto all'est e al mar Baltico, conquistando l'Estonia e la Livonia. Giovanni perseguì anche una studiata politica matrimoniale, facendo sposare il figlio Sigimondo con la principessa Jaghellona. Caduto il governo polacco, egli riuscì a far candidare Sigismondo al titolo di re di Polonia e a farlo realmente salire al potere. La politica di Giovanni fu anche molto influenzata dal sogno del sovrano di restaurare il cattolicesimo in Svezia, e a tal fine ebbe con vari pontefici una corrispondenza molto fitta: suo figlio Sigismondo venne educato nel nome della Chiesa Romana e il suo intervento fu decisivo contro il dilagare del protestantesimo in terra polacca.
Sigismondo Vasa, re di Svezia e di Polonia come Sigismondo III
Appartenente alla reale famiglia Vasa di Svezia, era figlio di Giovanni III e della principessa di Polonia Caterina, sorella di Sigismondo Augusto.
Venne eletto, dopo la morte di Stefan Batory, re di Polonia. Alla morte del padre, ottenne anche il trono a Stoccolma.
Ottenuto il trono, si accorse però che le sue prerogative regali erano intaccate dallo strapotere del avunculo Carlo, duca di Sudermania. Contro questi non poté far nulla, finendo presto detronizzato.
Esiliato a Varsavia, cercò in ogni modo di riottenere il trono usurpatogli, innescando una sanguinosa guerra polacco-svedese. La presa dell'Estonia da parte di Sigismondo e alcune sue vittorie, però, non servirono a molto anche a causa di una rivolta della nobiltà polacca. Sigismondo dovette riconoscere il cugino Carlo IX quale legittimo re di Svezia e rimase in esilio.
Rivolse allora la sua attenzione verso la Russia, dove infuocava il dibattito sui falsi re Dimitri. Anche l'attacco agli zar, però, si risolse in un disastro e, anni dopo, Sigismondo perse anche la Prussia e la Curlandia.
Frustrato dalle continue sconfitte militari, si spense a Varsavia nel 1632.
Carlo IX Vasa fu re di Svezia dal 1599 al 1611. Figlio minore del re Gustavo Vasa, fu figura di spicco nella politica svedese della seconda metà del XVI secolo, anche quando non era ancora stato incoronato re: uomo d'azione, energico e capace, esercitò via via sempre poteri maggiori sotto i regni di Eric XIV, Giovanni III e quindi sotto Sigismondo, sotto il regno del quale fu nominato reggente finché nel 1599, detronizzando quest'ultimo, fu nominato legittimo re di Svezia. Sigismondo divenne re di Polonia. La politica di Carlo IX fu dunque concentrata sulla difesa dei confini, appunto per evitare un possibile ritorno in patria del fratello. Altra attività molto cresciuta sotto il governo di Carlo fu il commercio, specie quello delle pelli e del legname. La politica di Carlo IX si riconduceva direttamente a quella del padre Gustavo I, e avrebbe portato certamente ottimi risultati se non avesse avuto un regno così breve: si spense nel 1611, lasciando il giovane figlio Gustavo Adolfo come successore.
A questo punto mi permetto di inserire anche Gustavo Adolfo il primo fautore della grandezzA del Regno di Svezia.
Successe al padre Carlo IX di Svezia nel 1611, quando aveva solo 17 anni. La sua politica venne improntata ad una riorganizzazione dei confini e dell'interno, e a tale fine concluse una tregua con la Danimarca (Pace di Knäred, 1613). Rafforzato l'esercito, intraprese una serie di brillanti e fortunate campagne militari in direzione orientale, combattendo i Russi e riuscendo ad allargare i confini fino al lago Ladoga.
Il conflitto che lo vide maggiormente coinvolto fu però quello con la Polonia, ove il re Sigismondo (della stessa famiglia di Gustavo II), stava tramando per detronizzarlo ed ottenere il trono di Svezia. La guerra, protrattasi per dodici anni, vide l'intervento in campo anche della Danimarca, alleata degli svedesi, e dell'Austria, al seguito dei polacchi. Se Cristiano IV di Danimarca dovette cedere all'avanzata austriaca, Gustavo II riuscì a piegare Sigismondo, facendosi anche consegnare i territori della Livonia.
Sconfitta militarmente, la Polonia strinse ancora di più i legami con l'Impero e quando questo occupò la Pomerania, si trovò in diretto contatto con la potenza scandinava. La Svezia era, in effetti, balzata in primo piano nelle vicende europee e aveva avuto una fioritura economica senza pari grazie agli sviluppi dell'industria mineraria ed alla produzione agricola. Gustavo II, che aveva l'intenzione di creare un "mare nostrum" svedese nel mar Baltico, vide nell'avanzata austriaca in Pomerania come una nuova dichiarazione di guerra. Strinse allora alleanza con la Francia nel 1631 e reclutò nuove truppe facendole addestrare con una disciplina molto rigida. Così, armati con gli armamenti più recenti e fedelmente convinti e uniti nella loro fede protestante, gli svedesi attaccarono la Pomerania sbarcando nell'isola di Usedom. La guerra sembrò arridere già dai primi scontri a Gustavo: molte roccaforti vennero occupate e a Breitenfeld e a Lipsia vennero riscosse due importanti vittorie. Monaco e Magonza furono occupate dagli scandinavi.
Gli imperiali, terrorizzati da questa avanzata svedese, si riorganizzarono e misero a capo dell'esercito il generale Wallenstein. Gustavo II, con le truppe galvanizzate dalle facili vittorie, decise di attaccare i tedeschi presso Lützen. La battaglia si svolse con un accanimento raramente visto, e alla fine gli svedesi ottennero la vittoria. Ma, colpito da un proiettile, il re Gustavo II Adolfo cadde morto prima di poter avere la conferma della vittoria. La successione venne affidata alla figlia Cristina di Svezia.
KARL II GUSTAV E' AD OGGI ANCORA CONSIDERATO IL PIU' GRANDE RE CHE IL REGNO DI SVEZIA ABBIA MAI AVUTO.
3) Per quseto ti rimando all'ultimo punto della risposta alle domande postemi da Giuliano l'apostata.
Spero di esserti stato utile ciao ciao ^_^
För Sverige i tiden.